Menzione speciale al CROFFI per “La goccia maledetta”

Ricevo e volentieri pubblico

Il cortometraggio diretto da Emanuele Pecoraro, prodotto da Angelo Bassi e realizzato da Pierfrancesco Campanella, premiato al Festival dei Castelli Romani.

La prestigiosa rassegna, giunta alla quarta edizione nel 2020, con la direzione artistica di Antonio Flamini e la presidenza di Marco Di Stefano, a causa delle restrizioni da Covid 19, lo scorso ottobre non ha potuto organizzare la consueta serata di gala a Palazzo Chigi di Ariccia per le premiazioni. Visto il perdurare del periodo di “prudenza”, si è deciso di procedere alla consegna delle targhe a Roma, in una location alla Balduina, con tutte le precauzioni del caso, convocando i premiati a scaglioni ed evitando così qualunque tipo di assembramento. Madrina dell’insolito evento, la splendida Nancy Brilli, mentre tra i premiati a vario titolo sono intervenuti tra gli altri Isabel Russinova con Rodolfo Martinelli Carraresi, Andrea Roncato, Elisabetta Cavallotti, Elisabetta Pellini, Maria Grazia Nazzari, Adelmo Togliani, Sofia Bruscoli ed Eliana Miglio. Oltre a Pierfrancesco Campanella ed Emanuele Pecoraro, rispettivamente produttore esecutivo e regista del corto La goccia maledetta, tratto da un soggetto di Roberto Ricci, interpretato da Nadia Bengala, Lorenzo Lepori e Francesca Anastasi.

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Un inquietante noir sulla drammatica tematica della non accettazione dell’abbandono coniugale, argomento quanto mai attuale come dimostrano numerosi “fattacci”, balzati di recente ad alimentare la cronaca nera. Da sottolineare che “La goccia maledetta”, la cui colonna sonora è stata curata da Paolo Reale, è un’opera pluripremiata, considerato che ha già fatto incetta di riconoscimenti al Festival di Siviglia, al Terra di Siena Film Festival e nientemeno all’Hollywood Blood Horror Festival!

Su Amazon Prime Video I love… Marco Ferreri, l’indagine di Pierfrancesco Campanella sull’eccentrico cineasta

Ricevo e volentieri pubblico

L’interessante tributo di Pierfrancesco Campanella al regista de La grande abbuffata è ora disponibile nel catalogo Amazon Prime Video

Continua la chiusura delle sale cinematografiche, causa restrizioni da Covid 19. Ma non si ferma l’offerta cinematografica grazie alle piattaforme digitali. Facendo “di necessità virtù”, il pubblico si sta ormai abituando a fruire del prodotto audiovisivo mediante le nuove tecnologie. E registi, produttori e distributori si adeguano. Non sfugge alla regola I love… Marco Ferreri, il docufilm ideato e diretto da Pierfrancesco Campanella, speciale omaggio al grande cineasta milanese, ormai scomparso da molti anni. L’opera di Pierfrancesco, che ha fatto registrare ottimi consensi da parte della critica, dopo essere stata inserita con successo tra le offerte CG Digital (www.cgentertainment.it), e in attesa di approdare in streaming su Chili TV, è da qualche giorno visionabile su Amazon Prime Video.

Da sottolineare che I love… Marco Ferreri non è il solito documentario didascalico intriso di stagnante retorica, bensì un lavoro originalissimo, che tratta la materia ferreriana attraverso una storia a sé stante, in chiave molto particolare, tra il noir e il surreale. Uno stile che ben si sposa con quello ironico-grottesco di Marco Ferreri, certamente uno degli autori cinematografici più caustici e graffianti. Purtroppo, proprio perché ritenuto artista eccessivamente “disturbante”, Ferreri è stato in breve tempo rimosso dall’immaginario collettivo e dal “sistema” della cosiddetta “intellighenzia”.

Solo recentemente è stato in qualche modo riscoperto dal pubblico, grazie alla meritoria iniziativa della coraggiosa CG Entertainment che sta ripubblicando in dvd le sue opere più significative, come Dillinger è morto e La donna scimmia.

I love… Marco Ferreri si avvale anche delle preziose testimonianze di autorevoli addetti ai lavori, dall’operatore culturale Franco Mariotti al critico Orio Caldiron, al docente di Cinema Fabio Melelli, fino allo scrittore Emanuele Pecoraro e il pittore Mario D’Imperio; senza contare il fondamentale apporto degli attori Michele Placido e Piera Degli Esposti.

Lo script, oltre che dallo stesso Campanella, è firmato da Lorenzo De Luca, eccellente sceneggiatore noto per i suoi film di genere horror, oltre che per aver collaborato ai copioni dei cinepanettoni di maggior successo dell’accoppiata Boldi-De Sica.La fotografia diI love… Marco Ferreri è curata da Lorenzo Vecchio, mentre la supervisione artistica è di Laura Camia. Il personaggio filo conduttore è impersonato da Fabrizio Rampelli, con la voce narrante di Ermanno Ribaudo. Produzione e distribuzione Cinedea srl.

Vedi Trailer:https://www.youtube.com/watch?v=XPl_zhJZlPk

My Favorite Things: la vita degli artisti ai tempi del Coronavirus

Ricevo e volentieri pubblico

È Iniziato il percorso festivaliero di My Favorite Things, diretto da Daniele Tullio.

Con otto mesi di lavorazione e riprese effettuate durante il periodo del lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19, My Favorite Things ha l’obiettivo di raccontare le condizioni di vita durante la quarantena di chi l’arte la esercita come professione, e che ha quindi visto fermare ogni forma di attività in campo artistico e culturale e, di conseguenza, il proprio lavoro. Il documentario narra la capacità di reagire, le difficoltà, le speranze, i desideri di persone che non si rassegnano. Donne e uomini, artisti comuni, speciali a proprio modo.

Realizzato con riprese in parte dal vivo e in parte a distanza attraverso il contributo della prima Web-serie girata ai tempi del Coronavirus, The ZoomRoom, scritta e diretta da Ettore Belmondo, My Favorite Things racconta la pandemia attraverso smartphone, videocamere, strumenti di registrazione video improvvisati.

My Favorite Things, inoltre, è stato supportato per la produzione esecutiva e la registrazione sonora dall’associazione La Voce in Maschera, nell’intento di documentare il realismo esecutivo ridotto all’essenzialità nella sua originalità acustica. Infatti, la sfida dello staff audio è stata quella di valorizzare l’ambiente performativo en pleine air, supportando una post-produzione audio che potesse rispettare il più possibile il “documento storico”.

My favorite things è un documentario intimo e universale al tempo stesso, un racconto in cui sia gli artisti che il popolo possono rispecchiarsi. L’Hastag #iorestoacasa non ha movimentato solamente i professionisti del settore, ma anche tutti coloro che hanno voluto sfruttare questo momento per trovare una creatività fuori dall’ordinario. Ciò che appare innovativo e straordinario per la maggior parte della popolazione è invece occasione di sconforto e denuncia da parte di chi l’arte la esercita per professione” – afferma il regista Daniele Tullio, che per l’occasione si è soffermato non tanto sugli artisti famosi, i grandi nomi, che sono una minoranza all’interno del sistema dell’arte, quanto invece sui lavoratori comuni già in difficoltà, spesso costretti a lavorare a progetto, sotto tirocinio con contratti brevissimi e, il più delle volte, a chiamata o in nero – “Il mondo dell’arte è quello che per primo ha risentito della quarantena forzata: Live negli stadi, cinema, Enti Lirici, Festival, Accademie, scuole di Musica ad oggi sono tutti bloccati. Di conseguenza, quasi quattrocentomila lavoratori non vedono più un futuro, lo sforzo ad oggi è quello di restare in piedi più di altri, di non diventare ‘Invisibili’, all’interno di questa continua instabilità economica e sociale”.

Il progetto mira a restituire il senso “positivo” della cultura e, grazie alla sinergia degli enti coinvolti, si apre fin da subito al panorama internazionale partecipando a diversi festival, tra i quali LiftOff Global Network FirstTime Filmaker Session (Londra) Standalone Film Festival (Los Angeles) American Golden Picture International Film Festival (Jacksonville USA) e Varese International Film Festival, arrivando in Finale alla selezione del Kosice International Film Festival (Slovacchia) e del Trailer FilmFest (Milano); vincendo il premio come miglior Trailer al Praga International Film Festival e quello per il miglior documentario al Virgin Spring Cinefest (Kolkata, India).

Valentina Venturi ne ha scritto su Il Messaggero: “In quasi un’ora di immagini e montaggio serrato, si rivivono da spettatori le emozioni e le sensazioni che tutti abbiamo provato sulla nostra pelle.

Biografia del regista

Daniele Tullio

Classe 1988, Filmmaker e Operatore Video. Realizza cortometraggi, reportage, videoclip musicali e video corporate aziendali. Il cortometraggio Il Silenzio di Jillè vincitore del REFF di Catanzaro come miglior Pilot per Web Serie. Collabora nella realizzazione di numerosi video per artisti come Ultimo, Giuseppe Natale, Marco Sentieri, Ornella Muti, Enti pubblici e privati come il Parco Regionale dei Castelli Romani, Conservatori e Università. Ha collaborato con Tele Grenoble (Francia), Rossija 1 (tv nazionale russa), Tg2 e Mediaset. Organizzatore del Festival del Cinema di Monte Compatri in 4 Edizioni si occupa della divulgazione di prodotti cinematografici finalizzati a vasto pubblico. Ha partecipato alla realizzazione di Think Big!presentato durante la XVI Edizione della “Giornata degli Autori” di Venezia.

Scheda del film

Regia, fotografia e montaggio: Daniele Tullio

Cast: Simone D’Acuti, Gabriele Spampinato, Benedetta Reda, Livia Massimi, Alessia Di Fusco, Davide Di Meglio, Emanuela Luongo, Orietta Ciaffei, Mario Battisti, Michele Scifo, Francesca Nobili, Ettore Belmondo, Alberto Mazzaro, Luigi Martini, Agnese Brighittini, Francesco Cammarata, Daniela Vinciguerra e Tiziano Ferracci.

Soggetto: Daniele Tullio – Laura Paracuollo

Musiche: Gabriele Spampinato

Direttore di produzione: Benedetta Reda

Aiuto Regia: Laura Paracuollo

Postproduzione suono: Alessandro Colapicchioni – Vincenzo Ricci

Illustratrice e Concept Artist: Michela Ceccarelli

Maschere in cuoio: Alberto Ferraro

Produzione: Associazione PhotoClub Controluce, in produzione associata La Voce in Maschera, in collaborazione con The ZoomRoom, Iustumó

Durata: 58 minuti

Formato: colore