35° TORINO FILM FESTIVAL – EN ATTENDANT LES BARBARES di Eugène Green

OFF_EnAttendantLesBarbares_03TITOLO: EN ATTENDANT LES BARBARES; REGIA: Eugène Green; genere: drammatico; paese: Francia; anno: 2017; cast: Fitzgerald Berthon, Ugo Broussot, Valentine Carette; durata: 78′

Presentato all’interno della sezione Onde al 35° Torino Film Festival, En attendant les Barbares è l’ultimo lungometraggio del cineasta francese Eugène Green, frutto di un workshop che ha avuto luogo a Tolosa nella primavera del 2017.

È notte. In strada fa freddo. Si respira una strana tensione nell’aria, al punto di non permettere alla gente neanche di dormire. Alle porte di un castello bussano sei bizzarri personaggi, ognuno di diversa provenienza e ceto sociale: la coppia di borghesi, il senzatetto, l’artista, l’anarchico ed il giovane studente. Terrorizzati da un’imminente invasione dei barbari, i sei uomini chiedono aiuto al potente mago che abita il castello insieme a sua moglie. Ma chi sono, in realtà, i suddetti barbari? Impietosi Ostrogoti, sanguinari Unni, o, semplicemente, il popolo statunitense? E, soprattutto, cosa si può fare al fine di fronteggiare tali pericolose invasioni? La situazione sembra tutt’altro che facile, ma, si sa, la notte porta consiglio e i nostri uomini avranno modo di parlare tra loro – finalmente senza inutili distrazioni come computer o telefoni cellulari – e di confrontarsi anche con spiriti del passato, per poi scoprire che, in fondo, una soluzione c’è.

Mantenendo la sua tipica messa in scena ad impostazione teatrale che prevede figure statiche che recitano secondo i tipici canoni dello straniamento brechtiano, con questo suo ultimo lavoro, Eugène Green ci racconta i giorni nostri e, soprattutto, la mancanza di certezze dell’uomo contemporaneo, il quale, lasciandosi distrarre da piaceri fittizi, si trova pressoché spaesato quando si tratta di capire quale sia il proprio ruolo nel mondo ed in che modo si riesca a combattere le avversità dei giorni nostri. Tema, questo, più e più volte trattato, senza ombra di dubbio. Eppure un cineasta come Green riesce sempre a dar vita a qualcosa di nuovo ed inconfondibile nel proprio genere, evitando ogni sorta di retorica e dando vita a prodotti intelligenti e mai banali. Stesso discorso vale, ovviamente, anche per questo suo En attendant les Barbares, il quale, oltre a presentarsi come ritratto della società odierna (realista ma anche ironico al punto giusto), si fa anche, nel finale, apologia della cultura e della conoscenza in generale, quali uniche armi per combattere il nemico.

Ha una durata piuttosto breve, questa opera di Green. Breve, ma intensa, come si suol dire. Eppure, all’interno di un panorama come quello del Torino Film Festival, di certo, quale pregiato prodotto artistico, non passa assolutamente inosservata. Magari fosse così anche al di fuori dei tipici contesti festivalieri.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE – LEGO NINJAGO . IL FILM di Charlie Bean, Paul Fisher e Bob Logan

lego_ninjago-trailer2TITOLO: LEGO NINJAGO – IL FILM; REGIA: Charlie Bean, Paul Fisher, Bob Logan; genere: animazione; paese: USA; anno: 2017; durata: 101′

Nelle sale italiane dal 12 ottobre, LEGO Ninjago – Il film è il secondo spin-off  (dopo LEGO Batman – Il film) del fortunato The Lego Movie (diretto nel 2014 da Phil Lord e Christopher Miller). Il lungometraggio è stato realizzato da Charlie Bean, Paul Fisher e Bob Logan e prodotto dagli stessi autori del primo film della saga e anch’esso è tratto dall’omonima serie animata di Cartoon Network.

Ninjago (una crasi tra le parole “Ninja” e “LEGO”, appunto) è un’affollata e caotica metropoli dai ritmi particolarmente frenetici. La vita all’interno di essa non è sempre facile, soprattutto da quando il pericoloso Lord Garmadon sembra turbarne la quiete, minacciando di conquistarla. Fortunatamente, però, a combattere tale pericolo c’è il giovane Lloyd, un adolescente timido e sensibile che insieme al suo gruppo di amici ha formato una valente squadra di ninja. Lo stesso Lloyd, tra l’altro, altri non è che il figlio di Lord Garmadon, da quest’ultimo abbandonato quando era ancora in fasce.

Ed ecco che il difficile rapporto tra padre e figlio si fa tema portante dell’intero lungometraggio, all’interno del quale entrambi i protagonisti affrontano un percorso di crescita seguendo un andamento narrativo estremamente classico e lineare – come tradizione vuole – che, però, complessivamente, funziona. A completamento di ciò, vi sono i preziosi insegnamenti che Sensei Wu – anziano maestro di spinjitsu, nonché fratello dello stesso Lord Galmadon – è solito impartire a Lloyd ed ai suoi giovani amici, elemento necessario al raggiungimento di una nuova consapevolezza di sé da parte del protagonista.

Uno script piuttosto semplice, dunque, questo di LEGO Ninjago – Il film. Semplice ma efficace e, soprattutto, uno script che trova il suo giusto compimento grazie ad una regia che mescola sapientemente la computer grafica e lo stop motion con il live action (ben riuscita, a tal proposito, la cornice stessa del lungometraggio), in un tripudio di esplosioni, suggestive panoramiche e corse mozzafiato. E, a proposito di live action, è proprio così che ci viene presentato il secondo (e, purtroppo, debole) antagonista: un bel gattone grassottello e giocherellone, che, finito non si sa come all’interno di Ninjago, rischia di distruggere la città intera a causa delle sue grandi dimensioni. Peccato, però, che, nel voler risolvere questo ulteriore conflitto, si sia optato per una soluzione eccessivamente semplice e quasi frettolosa, facendo perdere di mordente proprio al finale del film. Ma, d’altronde, come si fa a fare realmente la guerra a un gatto, in fondo, così affettuoso? Gli stessi abitanti di Ninjago sembrano, ad un certo punto, non sapergli resistere!

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – IL GGG di Steven Spielberg

gggTITOLO: IL GGG; REGIA: Steven Spielberg; genere: animazione, fantasy; anno: 2016; paese: USA; cast: Mark Rylance, Rebecca Hall, Ruby Barnhill; durata: 110′

Nelle sale italiane da 30 dicembre, Il GGG è l’atteso lungometraggio diretto da Steven Spielberg tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl.

Sophie ha dieci anni e vive in un orfanotrofio di Londra. Una notte una misteriosa creatura va a farle visita: si tratta di un gigante buono proveniente dalla Terra dei Giganti che, essendo stato notato dalla ragazzina, decide di rapirla affinché nessuno venga a conoscenza della sua esistenza.

ilggg-e1449670628617Che dire? Per quanto riguarda la maestria di Spielberg, ormai non vi è più nulla da dover dimostrare. Se ad essa aggiungiamo una storia d’effetto come quella inizialmente ideata da Dahl (e magistralmente adattata per il grande schermo dalla grande Melissa Mathison, purtroppo recentemente scomparsa), insieme alle sempre giuste musiche del maestro John Williams, a scenografie ben dettagliate e ad un cast di tutto rispetto dove tra tutti si distingue il bravo Mark Rylance (già apprezzato – e pluripremiato – ne Il ponte delle spie, sempre per la regia di Spielberg), oltre a Rebecca Hall, Penelope Wilton e Rafe Spall, ecco che otteniamo un lungometraggio che di certo farà impazzire grandi e piccini, destinato a diventare un grande classico del periodo natalizio. Una favola senza tempo che diverte e fa riflettere e che -perché no? – insegnerà a tutti, in qualche modo, a “diventare grandi”.

7cd734caa9La riuscita commistione tra computer grafica e live action, unita ad una regia che ben sa gestire i tempi narrativi e l’alternarsi di momenti di riflessione con scene di vera e propria adrenalina fa sì che questo ultimo lungometraggio di Spielberg – pur non essendo al medesimo livello di suoi precedenti capolavori – abbia una certa, ben definita identità e possa essere annoverato tra le migliori trasposizioni dei classici per ragazzi, tra cui non possiamo non menzionare il Canto di Natale di Dickens (in particolare la versione Disney) ed Oliver Twist (sia il più recente – diretto da Polanski – che il classico di David Lean, con un indimenticabile Alec Guinness).

Ultima considerazione: le numerose gag ambientate all’interno di Buckingham Palace sono davvero irresistibili!

VOTO: 8/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: IL VIAGGIO DI NORM di Trevor Wall

Nelle sale italiane dal 4 febbraio, “Il viaggio di Norm” è l’ultimo lungometraggio di animazione distribuito dalla Notorious Pictures e diretto da Trevor Wall.

il-viaggio-di-norm-primo-trailer-italiano-del-film-danimazione-lionsgate-8Norm è un giovane orso polare che non sa andare a caccia, ma, come suo nonno, un tempo governatore dell’Artico, ha un grande dono: riesce a parlare la lingua degli umani. Un giorno nelle sue terre giunge Vera, direttrice di marketing che lavora per lo spietato Mr Greene, agente immobiliare. Ella ha il compito di girare uno spot promozionale che annunci la costruzione di lussuose ville in quelle terre incontaminate e, una volta venuto a conoscenza dei fatti, Norm decide di imbarcarsi -insieme a tre vivaci lemming – per New York, al fine di impedire che il progetto possa trovare una propria realizzazione.

il-viaggio-di-norm-nuove-foto-e-trailer-italiano-v2-246413In una stagione cinematografica che ha visto (e vedrà) sul grande schermo veri e propri capolavori del cinema di animazione (tra cui l’acclamatissimo “Inside out” diretto da Pete Docter e Ronnie del Carmen per la Pixar e tutti i lungometraggi di Hayao Miyazaki  e di Isao Takahata restaurati in occasione dei trent’anni dalla nascita dello Studio Ghibli), “Il viaggio di Norm” rischia di passare decisamente in sordina. Vediamo perché.

il-viaggio-di-norm-09L’ultimo lungometraggio distribuito dalla Notorious dà, fin dai primi minuti, una sensazione di déjà vu allo spettatore: si tratta di una sorta di commistione tra tanti film di animazione che già grande successo hanno avuto in passato. Primo fra tutti: “L’era glaciale”. I simpatici lemming, amici del protagonista, inoltre, non possono non far pensare per alcuni aspetti ai pinguini di “Madagascar”, mentre per altri ai Minions di “Cattivissimo me” – oramai veri e propri cult. Infine, lo stretto rapporto tra uomo e natura e tra uomo ed animali è stato più e più volte raccontato in modo magistrale dagli stessi autori dello Studio Ghibli. Difficile poterlo rifare in modo sì delicato e poetico, oltre che di una grande efficacia comunicativa. Già per questi motivi il film parte piuttosto svantaggiato.

lemmingVolendo, però, analizzare il lungometraggio in quanto prodotto a sé e concentrandoci sulla sceneggiatura, ci troviamo davanti a qualcosa a tratti sì divertente, ma decisamente poco coinvolgente e piuttosto prevedibile, con tante potenzialità, ma che, purtroppo, non riesce mai a decollare. Addirittura le scene più “adrenaliniche”, se possiamo permetterci di chiamarle così, non trasmettono neanche ad un pubblico giovanissimo quelle emozioni, quella tensione che ci si aspetterebbe di vivere.

norm-of-the-north-selfie-02Per quanto riguarda i disegni, realizzati in computer grafica con una precedente lavorazione in live action, vi sono sì personaggi verosimili ed espressivi, ma, per quanto riguarda i fondali, essi risultano stereotipati e poco curati. Quasi come se questo film fosse stato realizzato con lo scopo di portarne a termine il prima possibile la lavorazione. Nulla a che vedere con i lungometraggi della Pixar e della Dreamworks, regine indiscusse della computer grafica, oltre che creatrici di alcuni tra i più acclamati lungometraggi di animazione del cinema statunitense.

In conclusione, “Il viaggio di Norm” risulta un prodotto anonimo e poco comunicativo, che presto verrà dimenticato anche dal pubblico più giovane. Fatta eccezione, forse, per i tre graziosi lemming, probabilmente gli elementi più interessanti di tutto il film.

VOTO: 5/10

Marina Pavido

 

TRIESTE SCIENCE+FICTION: QUESTA SERA LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE CON JOE R. LANSDALE

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION

15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA

TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015 TS-F15_immagine-HD

CERIMONIA DI PREMIAZIONE CON JOE R. LANSDALE

MARGARETH MADÈ PRESENTA L’ANTEPRIMA MONDIALE DI ANDRON

 

La giornata conclusiva di questa quindicesima edizione si svolgerà oggi, domenica 8 novembre, e riserverà grandi ospiti e grandi sorprese.

Joe_lansdale_2007_Larry D. Moore CC BY-SA 3.0La consueta Cerimonia di Premiazione avrà inizio alle 20.30, alla presenza di Giurati d’eccezione e dei registi dei titoli in Concorso. Il Presidente della Giuria internazionale del Premio Asteroide (la cui realizzazione quest’anno è stata affidata all’artista triestina Eloise Suppancich), lo scrittore statunitense Joe R. Lansdale, assegnerà il Premio al miglior film sci-fi di registi emergenti a livello mondiale. Il Presidente della Giuria del Méliès d’Argent, Luigi Cozzi, consegnerà il prestigioso riconoscimento al miglior lungometraggio e al miglior cortometraggio di genere fantastico europeo. Verranno inoltre assegnati il Premio Wonderland, in collaborazione con Wonderland, il magazine di Rai 4 dedicato all’immaginario fantascientifico, il Premio Nocturno – Nuove Visioni, assegnato ad uno dei film nella selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction dalla redazione di Nocturno, la rivista più quotata in Italia per gli appassionati del cinema di genere, e il Premio del Pubblico.

Lo scrittore americano Joe R. Lansdale sarà protagonista di una Masterclass alle 17.00, che coinvolgerà il pubblico della kermesse. Piú di venti romanzi e centinaia di racconti al suo attivo, forse il piú geniale autore di genere contemporaneo. Tra i titoli più noti: La notte del drive-in e Il giorno dei dinosauri (editi per la prima volta da Urania nel 1993), Il mambo degli orsi, Bad Chili, Rumble Tumble, Una stagione selvaggia, Mucho Mojo, Tramonto e polvere, Cielo di sabbia, Acqua buia, Una coppia perfetta. I racconti di Hap e Leonard e Notizie dalle tenebre. È in uscita a dicembre per Einaudi il suo atteso romanzo Honkytonk Samurai, una nuova avventura investigativa degli amatissimi Hap Collins e Léonard Pine. Joe R. Lansdale sarà protagonista di una masterclass moderata dallo scrittore Tullio Avoledo domenica 8 novembre.

Margareth Madè in Andron

Tra i film più attesi, un’anteprima mondiale. Quella di Andron – The Black Labyrinth di Francesco Cinquemani, con protagonisti Alec Baldwin, Danny Glover, Margareth Madè e la superstar Skin, icona ancora più pop da quando è giudice di X-Factor. Un gruppo di sconosciuti è prigioniero di un labirinto misterioso e letale. Non ricordano come ci sono arrivati né come si chiamano. Dovranno trovare le risposte, decifrare i segnali e affrontare un viaggio irto di pericoli per scoprire il segreto di Andron. Prodotto da Ambi Pictures. Il regista Francesco Cinquemani e Margareth Madè (Mannina in Baarìa per Giuseppe Tornatore, e Sophia Loren nel biopic televisivo La mia casa è piena di specchiminiserie tv, in onda su Rai Uno, diretta da Vittorio Sindoni) arriveranno a Trieste per presentare l’attesa anteprima.

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Tra i titoli in programma, gli italianissimi Strings – Senza tempo di Alessio Vasarin e Sandro Tarter, storia di uno studente universitario di fisica, che viene in possesso di uno strano oggetto che consente uno spostamento dimensionale in un’altra Terra; e Ananke di Claudio Romano (ospite della kermesse), riflessione sulle sorti dell’umanità in estinzione in cui l’unico modo per sfuggire alla morte e evitare gli esseri umani è la fuga e l’isolamento. Nostrani anche i cortometraggi di Spazio Corto, diretti dai nuovi piccoli titani del cinema fantastico italiano.

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E, ancora, il Fuori Concorso What We Do in the Shadows, geniale mockumentary vampiresco dei neozelandesi Jemaine Clement e Taika Waititi.

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Film di Chiusura di questa ricca edizione sarà The Zero Theorem diretto da Terry Gilliam (Premio Urania a Trieste nel 2006), con protagonista Christoph Waltz che, nei panni di Qohen Leth, un eccentrico e solitario genio del computer afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto, affidatogli dal Management, che mira a scoprire una volta per tutte il fine dell’esistenza umana, o l’assenza del fine stesso. In uscita in Italia nel 2016 distribuito da Minerva Pictures.

E per chiudere, questa volta davvero, la kermesse, verrà proiettato Profondo Rosso di Dario Argento, a quarant’anni esatti dalla sua realizzazione. Un capolavoro che ha segnato l’immaginario horror collettivo, e che verrà proposto in una scintillante versione restaurata con scene inedite.

VISIONARIA 2015 – dal 24 al 31 ottobre a Castelnuovo Berardenga (SI)

Ricevo e volentieri pubblico

visionariaGrande attesa per il festival in programma dal 24 al 31 ottobre al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga (SI)

Visionaria 2015: edizione record con quasi 4000 cortometraggi

Stati Uniti in testa con 570 film seguiti da Regno Unito con 306 e Italia con 241. Tra i film pervenuti ci sono anche lavori provenienti da India, Nepal, Barbados, Palestina, Bangladesh e Myanmar (ex Birmania)

Quasi 4mila cortometraggi iscritti (3.845 per l’esattezza) con Stati Uniti in testa con 570 film seguiti da Regno Unito con 306 e Italia con 241. Sorprendono l’Iran con 214 corti e l’India con 135. Dal Brasile ne sono arrivati 96 mentre dalla Nigeria 16. Ma tra i Paesi outsider ci sono anche Nepal (8), Barbados (2) Palestina (2) e Bangladesh (6) e Myanmar (ex Birmania) (1). I numeri dell’edizione 2015 – la 22a – di Visionaria International Film Festival – promosso dall’Associazione Culturale Visionaria In collaborazione con Comune di Castelnuovo Berardenga e l’Università degli Studi di Siena – parlano chiaro. Si tratta di una vera e propria valanga di cortometraggi arrivati da tutto il mondo attraverso la piattaforma gratuita FilmFreeway che ha colto gli sorpresa gli stessi organizzatori a conferma del fatto che in tutti questi anni l’unico festival internazionale del cortometraggio nato a Siena, emigrato a Piombino e poi tornato in terra senese, si è accreditato tra i più prestigiosi del mondo. Il festival che si terrà dal 24 al 31 ottobre al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga (Siena) in concomitanza con ill centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, avrà come tema “Confini”, un’occasione per riflettere, utilizzando linguaggi ed approcci differenti, sui tanti modi di intendere i confini, reali e virtuali, di ieri e di oggi.

“Non nascondiamo la grande soddisfazione nell’aver raggiunto quest’anno la cifra record di 3.845 cortometraggi iscritti alla competizione – ha dichiarato Mauro Tozzi, direttore artistico del festival – questo risultato è la dimostrazione che scommettere sul cinema breve, sul talento di autori emergenti e sulla sperimentazione dei nuovi linguaggi audiovisivi, è una delle strade percorribili se vogliamo che il nostro Paese cresca culturalmente e economicamente”.

Visionaria International Film Festival presenterà al pubblico solo i corti che avranno superato la selezione finale. Nel frattempo il comitato di selezione sta esaminando tutti quelli iscritti nelle quattro sezioni previste: la maggioranza sono film di fiction ma ci sono anche film sperimentali.

Oltre alla storica sezione “Competizione internazionale” quest’anno è prevista la sezione “Confini” nella quale gli autori sono liberi di interpretare secondo il proprio punto di vista il significato della parola “confini”.

È stata riproposta anche la sezione “Vision Art, arti visive in movimento”, giunta all’8a edizione e riservata ad opere di videoarte, sperimentazione digitale, computer animazione. In questa sezione s tema  libero. le opere selezionate saranno in mostra all’interno del Festival 2015.

Food&Water 2Novità dell’edizione 2015 è stata la sezione speciale – Premio Università di Siena sul tema “Il cibo e l’acqua”. La proclamazione del vincitore è avvenuta a Milano ad ’Expo 2015 nel corso della manifestazione promossa dall’Università di Siena, capofila del SDSN Mediterranean (Sustainable Development Solutions Network). L’Iran ha trionfato su Stati Uniti e Tanzania con il cortometraggio “Parvaneha End – Butterflies” di Adnan Zandi, un film coraggioso sul delicato tema del diritto delle donne all’allattamento in un Paese dove la censura morale è ancora troppo forte e violenta.

CARD 18: LA PATENTE PER VIAGGIARE LIBERI NEL CINEMA

Ricevo e volentieri pubblico

CARD18

LA PATENTE PER VIAGGIARE LIBERI NEL CINEMA, SEMPRE

FONDAZIONE CINETECA ITALIANA E COMUNE DI MILANO REGALANO

A TUTTI I NEOMAGGIORENNI MILANESI UN ANNO DI CINEMA

 CARD18

Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, ha pensato di regalare ai ragazzi milanesi che nel 2015 compiono 18 anni un abbonamento annuale gratuito per accedere liberamente alle proiezioni in programma presso Spazio Oberdan e MIC – Museo Interattivo del Cinema.

L’iniziativa verrà ufficialmente lanciata domenica 11 gennaio alle ore 21 allo Spazio Oberdan di Milano alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno e il Direttore della Fondazione Cineteca Italiana, Matteo Pavesi.

In programma ad ingresso libero La valle dell’eden di Elia Kazan, un grande film che ha consolidato il mito di James Dean, scelto come testimonial della campagna della Card18 e del quale nel 2015 ricorrono i 60 anni dalla morte.

james dean - giant

Pur vivendo immersi in un mondo di immagini in movimento – videogiochi, tv, canali satellitari, computer, internet, pubblicità, smartphone – l’educazione all’immagine è un ambito sempre più cruciale, perché entra direttamente in gioco nella costruzione dell’identità e della dimensione sociale dei giovani, nella costruzione del proprio rapporto con gli altri e con la società in cui vivono.

Il progetto di Cineteca e Comune di Milano vuole dunque agevolare l’avvicinamento alla settima arte, al fine di permettere ai ragazzi di conoscerne il linguaggio, le potenzialità espressive, rendendo l’analisi del film una pratica affine alla lettura di qualsiasi altro testo. Il progetto mira altresì a sviluppare la creatività ed il senso critico dei giovani, mettendoli di fronte al linguaggio dei mezzi di comunicazione di massa per renderli capaci di decodificarlo.

In un anno cruciale per la città di Milano che si appresta ad ospitare la grande manifestazione di EXPO, questa iniziativa rappresenta per gli oltre 15.000 ragazzi milanesi che diventeranno maggiorenni nel 2015 la possibilità di creare un momento sociale costruttivo, un motivo in più per uscire di casa e affacciarsi alla grande realtà culturale milanese, un modo semplice per “vedere cose da grandi” e scoprire dunque un cinema che non è quello delle grandi case di distribuzione ma film di qualità che li inducano quindi a riflettere senza stereotipi sulla vita e sulle proprie scelte.

La proposta filmica della Cineteca è infatti sempre ricca di stimoli: proprio dall’11 gennaio, e sino all’1 febbraio 2015, prenderà il via presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema la rassegna ADOLESCENTI: 11 GRANDI FILM, 11 GRANDI RITRATTI.

La sfida che i due enti coinvolti vogliono affrontare è quella di non far “consumare” ma “conoscere” il cinema, senza preclusioni o paure, nuovo e vecchio.

A tal fine, come già accennato, verrà data la possibilità a tutti i ragazzi che compiranno 18 anni nel 2015, di ritirare, a partire dall’11 gennaio 2015, la Card18, un abbonamento personale e non cedibile con il quale avranno diritto ad un anno intero di cinema di qualità completamente gratuito!

Esibendo la Card18 nelle sale cinematografiche di Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto, 2 Milano MM1 Porta Venezia) e MIC – Museo Interattivo del Cinema (Viale Fulvio Testi 121, Milano MM5 Bicocca), i diciottenni milanesi potranno accedere liberamente, fino a esaurimento posti disponibili, a qualsiasi proiezione organizzata dalla Cineteca di Milano.

A partire dall’ 11 gennaio 2015 i ragazzi milanesi che compiono 18 anni nel corso del 2015 potranno ritirare la Card18 presso Spazio Oberdan e MIC – Museo Interattivo del Cinema.

INFO

www.cinetecamilano.it / INFOLINE 02.87242114

IL CINEMA DA I NUMERI – il film fa lo sconto sulla mostra, la mostra sul film

Ricevo e volentieri pubblico

IL CINEMA DÀ I NUMERI

 THE IMITATION GAME

Un film e una mostra possono avere in comune moltissimi aspetti. La cosa sorprendente è quando le coincidenze sono talmente perfette da far partire una vera e propria iniziativa.

È il caso del film The Imitation Game, di Morten Tyldum con Benedict Cumberbatch e Keira Knightley (dal 1 gennaio 2015 al cinema grazie a Videa) e della mostra Numeri allestita presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma (dal 16 ottobre 2014 al 31 maggio 2015).

Il film, che racconta l’incredibile storia di Alan Turing, genio matematico britannico che ha decrittato i codici nazisti generati dall’indecifrabile macchina Enigma durante la Seconda Guerra Mondiale, trova l’ambientazione perfetta all’interno dei larghi spazi di PalaExpo, dove, nell’ambito della mostra Numeri, è esposto un vero esemplare della terribile macchina tedesca.

THE_IMITATION_GAME_Benedict_Cumberbatch

Il cinema dà i Numeri è l’iniziativa promossa da Videa e PalaExpo che, in occasione dell’uscita di The Imitation Game e della mostra Numeri, garantisce a tutti gli spettatori e visitatori un ingresso al cinema (del circuito Cinema di Roma www.cinemadiroma.it) o alla mostra usufruendo di una riduzione sul prezzo intero.

Dinamica dell’iniziativa:

  • Gli spettatori del film potranno presentare alle casse del Palazzo delle Espozioni il biglietto del cinema e godere di un prezzo ridotto per la visita alla Mostra, fino al 31 maggio 2015.

 

  • Viceversa, i visitatori della Mostra, conservando il biglietto di ingresso, potranno usufruire della tariffa ridotta per la visione di The Imitation Game nella settimana dal 1 al 6 gennaio 2015, presentandolo ai botteghini dei cinema del circuito “Cinema di Roma” (consultando anticipatamente la programmazione delle sale).

THE IMITATION GAME di Morten TYLDUM

imitation gamecon Benedict CUMBERBATCH, Keira KNIGHTLEY, Matthew Goode, Rory Kinnear, Allen Leech, Matthew Beard, Charles Dance e Mark Strong

THE IMITATION GAME racconta l’incredibile storia di Alan Turing, uno dei più straordinari eroi non riconosciuti della Gran Bretagna. Benedict Cumberbatch (“Il Quinto Potere”, ” Into Darkness – Star Trek “, e per la TV “Sherlock”) e Keira Knightley (una nomination ai BAFTA per “Espiazione”, e candidata all’Oscar® per “Orgoglio e Pregiudizio”), interpretano rispettivamente il ruolo di Turing e della sua alleata e collega di decrittazione Joan Clarke, insieme a un cast di prim’ordine, tra cui Matthew Goode (“Stoker”, “A Single Man”), Mark Strong (“La Talpa”), Rory Kinnear (“Skyfall”), Charles Dance (“Gosford Park”, “Il trono di Spade” per la TV), Allen Leech (“In Fear”, la serie TV “Downtown Abbey”) e Matthew Beard (“An Education”).  A dirigere il film è il regista norvegese Morten Tyldum, candidato ai BAFTA 2012 per “Headhunters”, sulla sceneggiatura di Graham Moore, basata sul romanzo “Alan Turing. Storia di un enigma” di Andrew Hodges (Bollati Boringhieri).

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Ritratto intenso e inquietante di un uomo brillante e complesso, THE IMITATION GAME racconta del genio matematico che, riuscendo a decodificare l’inviolabile codice Enigma usato dalle forze armate tedesche, ha contribuito a ridurre la durata della Seconda Guerra Mondiale e a salvare quindi milioni di vite. Dalla straordinaria “macchina di Turing” è nato anche il moderno computer.

THE IMITATION GAME

Il film, uscito vincitore dall’ultima edizione del Toronto Film Festival e accolto con entusiasmo al London Film Festival, ha trionfato agli Hollywood Film Awards aggiudicandosi i premi per Miglior Attore (Benedict Cumberbatch), Miglior Attrice non Protagonista (Keira Knightley), Miglior Regia (Morten Tyldum), Miglior Compositore (Alexandre Desplat). Il film ha inoltre ottenuto quattro nomination ai prestigiosi BIFA– British Independent Film Awards per Miglior Attore, Miglior Attrice, Miglior Film e Migliore Sceneggiatura.

Arriverà in Italia il 1° gennaio, distribuito da Videa.

numeriL’obiettivo della mostra Numeri è di coinvolgere tutti: da chi ha pochissima confidenza con la materia e qualche curiosità, fino al visitatore più preparato ed esigente. Molte attività di laboratorio, studiate appositamente per le diverse età e classi scolastiche e per il pubblico adulto con differenti conoscenze della materia, accompagneranno tutti, proprio tutti, all’interno di un mondo affascinante e fondamentale per comprendere molto di ciò che ci circonda.

L’idea di fondo è mostrare i numeri nella loro duplice essenza: da una parte sono oggetti naturali e utili, che il cervello umano è predisposto naturalmente a trattare e di cui la società ha continuamente bisogno per quantificare; dall’altra sono oggetti artificiali e sociali, costruzioni teoriche con implicazioni linguistiche e culturali che hanno viaggiato nel tempo e nello spazio. I numeri non sono solo l’alfabeto di ogni discorso scientifico ma, da sempre, esercitano un fascino profondo sul pensiero filosofico e teologico, sulle arti, le parole, l’architettura, la musica.

Dal 16 Ottobre 2014 al 31 Maggio 2015 : Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale, 194, Roma – tel. 06 489411

BFM presenta: GAWA GAWA USEDUMP corto di animazione

Ricevo e volentieri pubblico

LOGO-BFMnew300Bergamo Film Meeting Onlus
presenta

GAWA GAWA USEDUMP
cortometraggio di animazione

 domenica 19 ottobre 2014, ore 18.00 – ingresso libero
BERGAMO, CINETEATRO QOELET_VIA LEONE XIII, 22

www.bergamofilmmeeting.it

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Presentazione sul grande schermo di GAWA GAWA USEDUMP, cortometraggio di animazione realizzato dai bambini e dalle bambine delle classi quarte e quinte della Scuola primaria Giovanni Pascoli di Bergamo.

Domenica 19 ottobre appuntamento con l’animazione a partire dalle ore 18.00 e ad ingresso libero presso il Cineteatro Qoelet. Si inizierà con la proiezione di una selezione di cortometraggi d’autore a cura di Bergamo Film Meeting e si proseguirà alle ore 18.30 con la presentazione di GAWA GAWA USEDUMP, cortometraggio di animazione realizzato dagli alunni e dalle alunne delle classi quarte della Scuola primaria Giovanni Pascoli di Bergamo all’interno del laboratorio di produzione TELEPONGO – VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’ANIMAZIONE.

sm_IMG_3009Durante il laboratorio, promosso da Bergamo Film Meeting in collaborazione con l’Associazione Avisco di Brescia, i giovani autori si sono cimentati con la tecnica del film d’animazione percorrendo le fasi della produzione filmica.

Prendendo spunto da Gawa Gawa Usedump! filastrocca “nonsense” di Michael Ende, scrittore per l’infanzia e non solo, tra i più importanti nel panorama internazionale, i piccoli hanno cercato di interpretare visivamente le parole del testo di Ende, individuare una serie di personaggi fantastici ed originali per poi passare alla loro costruzione con la plastilina. In piccoli gruppi hanno studiato le azioni e i movimenti lasciandosi condurre dalle suggestioni sonore delle parole: “Jerodinzapsvera glara meredoll, fier clamo in Brara: Usedump – maldito nà!” e hanno inventato movimenti e azioni così in sintonia con il testo da sembrare nate con le parole stesse.

sm_IMG_3076Alternandosi al set d’animazione, i vari gruppi hanno dato forma e movimento alle loro idee muovendo i loro personaggi di plastilina. Così, minuto dopo minuto, ora dopo ora il film d’animazione ha preso forma e con grande stupore dei piccoli autori tutte le scene da loro immaginate si sono concretizzate sul grande schermo attraverso un susseguirsi di scene animate.

Telepongo è un progetto che si propone di entrare nel mondo della televisione e in particolare in quello dei cartoni animati, facendo familiarizzare i bambini con il linguaggio televisivo attraverso un percorso ludico-espressivo-tecnico che lascia ampio spazio all’immaginazione e alla creatività. L’ideazione e la realizzazione delle varie parti del film d’animazione è stata per i bimbi occasione di divertimento e di crescita: si sono resi conto, toccando con mano, di come la tv non sia altro che costruzione di realtà, di modelli, di sogni.Nell’era dei computer dove l’unica manualità è quella della digitazione dare la possibilità di operare con materiali di vario genere (in questo caso la plastilina), costruire i personaggi e gli sfondi, usare le mani per muovere i vari elementi, organizzare il lavoro al banco di animazione per ottenere un prodotto che trasforma una serie di immagini statiche in immagini in movimento è certamente emozionante e gratificante per tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione

sm_IMG_6463Fare cinema d’animazione con i bambini vuol dire dar loro la possibilità di penetrare i segreti e i meccanismi della riproduzione del movimento, conoscere i processi di costruzione di un linguaggio quotidiano, complesso ed articolato, quale è appunto il cinema d’animazione e quindi acquisire un atteggiamento attivo, consapevole e critico verso l’uso dell’audiovisivo.

GAWA GAWA USEDUMP

Gausenlada sion perdati
guei godulti sanza sperra.
Pastra paliatra scedati
dragomag perduse arlati,
tuttie moffie, intaro merra!

“Usedump” ditte Gewara,
“Usedump niem dato guà!”
Jerodinzapsvera glara
meredoll, fier clamo in Brara:
Usedump – maldito nà!”

Sotto Kwaido, uve Kwaido,
sundo pero veremondo!
Gawa, Gawa, chiostro maido:
“Vere du; lalamis taido?
Trado Kwaido normacondo!”

Talta spemata sudita
nemelotto, fersa nata;
Veretonga diese in tita,
nisi, angelsu chispita:
Nata deno – nemnata!

Gawa , Gawa chisto maido,
noffre chievo pondo sgrabo;
Oredramma sara paido:
“Sotto Kwaido, uve Kwaido,
Usedump tetibo dabo!”

TELEPONGO – VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’ANIMAZIONE è un progetto di Bergamo Film Meeting Onlus, Avisco – Audiovisivo Scolastisco e Scuola primaria Giovanni Pascoli di Bergamo, realizzato con il supporto di Spazio Giovani Edoné Bergamo, Associzione Polo Civico di Redona e Pane Co. di Oreni Leonardo e Raffaele S.N.C. e con la collaborazione di Associazione Le Piane di Redona e Cineteatro QOELET di Redona.

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