TRIESTE FILM FESTIVAL – il programma di marted 21 gennaio 2014

Ricevo e volentieri pubblico

 

TRIESTE FILM FESTIVAL

-17-22 GENNAIO 2014-

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Giornata di martedì 21 gennaio

 

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Penultima giornata di festival a Trieste per la rassegna diretta da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli. Al mattino, per gli incontri con gli AUTORI, al Caffè San Marco (via Cesare Battisti, 18)

11:00 Jusup Razykov STYD (Shame) regista / director

11:30 Vasili Vikhliaev WELCOME TO GAGAUZIA regista / director

12:00 Francesco Miccichè LINO MICCICHÉ, MIO PADRE. UNA VISIONE DEL MONDO

(Lino Micciché, My Father. A Vision of the World) regista / director

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Alle 14 in sala Tripcovich si inizia con il concorso lungometraggi con la proiezione di UROKI GARMONII (Harmony lessons) di Emir Baigazin, vincitore dell’Orso d’Argento alla Berlinale per l’eccezionale contributo alla fotografia. Aslan, un tredicenne che vive con la nonna, è uno studente in un villaggio del Kazakistan ad alto tasso di criminalità. La corruzione e la violenza non si conciliano affatto con la sua ossessione per la perfezione. Aslan vede concentrarsi tutto il male nel capo della banda della scuola Bolat, e decide di agire contro di lui per liberare a scuola dalla violenza e dal crimine.

 

Pomeriggio dedicato ai documentari in concorso: alle 16 JUDGMENT IN HUNGARY della regista ungherese Eszter Hajdú. Tra il 2008 e il 2009 un gruppo ungherese di estrema destra ha compiuto una serie di aggressioni contro i membri di una comunità rom, uccidendo 6 persone, incluso un bambino di 5 anni, e ferite altre 5. Judgment in Hungary racconta il processo a quattro membri del gruppo, e si svolge in una claustrofobica aula di tribunale di Budapest.

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Alle 18 DIE 727 TAGE OHNE KARAMO di Anja Salomonowitz, che narra dei 727 giorni di una donna austriaca separata dal marito dopo l’espulsione di lui. Una donna cinese invece attende di poter tornare a Vienna. Sono molte le relazioni che finiscono per la natura crudele del sistema. Un documentario sulle esperienze di cittadini austriaci che si sono innamorati di qualcuno il cui passaporto è stato rilasciato da paesi non appartenenti all’Europa. Le emozioni incontrano le regole, il cuore si scontra con la legge, le difficoltà hanno il sopravvento.

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Si prosegue alle 20 con SZERELEM PATAK (Stream of love) di Ágnes Sós. Gli abitanti di un villaggio di lingua ungherese della Transilvania, Romania, anche se anziani discutono ancora di amore e desiderio. Il tempo si è fermato e nonostante l’età sono incredibilmente giovani nel cuore. Le donne del villaggio raccontano con naturalezza i loro pensieri e sogni intimi davanti alla macchina da presa.

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Alle 22: il lungometraggio fuori concorsoI KORI del greco Thanos Anastopoulos, che ha partecipato all’ultima Berlinale e al Festival di Toronto. Un’adolescente, un bambino di 8 anni e un padre che all’improvviso non c’è più: quando la quattordicenne Myrto capisce che lui è fuggito per evitare di pagare i debiti, rapisce il figlio del suo socio in affari, colpevole per lei di aver mandato in bancarotta la falegnameria del padre. “Quasi tutti gli artisti, dai tempi delle antiche tragedie greche, parlano delle questioni che riguardano la società, Sono il modo e le forme della narrazione a cambiare, ma non il bisogno fondamentale di condividere le domande, le paure e le preoccupazioni con la società…Sono diventato padre sei anni fa e spesso penso a quale sia l’impatto sui nostri figli di tutto quello che sta accadendo attorno a noi.” T.A.

 

Al Teatro Miela alle 14.30 l’evento collaterale PREMIO CORSO SALANI con AISHITERU MY LOVE di Stefano Cattini, finalista nella passata edizione del premio e selezionato al Festival dei Popoli di Firenze. “Aishiteru significa ti amo in giapponese. E l’amore è il grande tema sempre sospeso sopra tutte le vicende umane, come ogni adolescente ben sa.” S.C.

 

Alle 16 i vincitori dello scorso PREMIO CORSO SALANI: ARCTIC SPLEEN di Piergiorgio Casotti e IL MONDO DI NERMINA di Vittoria Fiumi. Arctic Spleen è un viaggio intimo e personale nella vita giovanile groenlandese dove natura, noia, violenza e tradizione stanno da decenni reclamando il più alto dei “tributi”, quello di centinaia di giovani vite. Nella Groenlandia dell’Est, ogni anno il 2% dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni si toglie la vita e il 25% ci prova. “…ho cercato di raccontare senza documentare in modo didascalico, senza dare ricette, che vorrei fare passare allo spettatore attraverso l’elaborazione dei miei occhi di fotografo, videomaker e dei miei sentimenti di essere umano.” P.C.

Il mondo di Nermina parla della storia di una sopravvissuta alla guerra in Bosnia, rifugiata in Germania, e tornata al suo villaggio natale, isolato, dove sono tornate a vivere soltanto tre famiglie. La crisi economica e la disoccupazione mettono alla prova la sua determinazione a rimanere in Bosnia. ”Ero affascinata da queste donne forti che affrontano con coraggio il dopoguerra e in generale sono interessata alla capacità degli esseri umani di reagire di fronte alle catastrofi…non sono alla ricerca di eroi ma di persone normali che hanno vissuto esperienze straordinarie.” V.F.

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Alle 18 evento speciale e nuova collaborazione del festival, con SKY Arte: TRIESTE FF ARTHOUSE 2 i film in programma.

Il primo è MELTING STREET della croata Ivana Hrelja. A Pola, lo scorso 5 maggio, l’artista Elisa Vladilo ha creato un’installazione urbana in una strada. Molti volontari hanno preso parte a questo evento, questo breve documentario è un ricordo di quella giornata.

A seguire PROJECT: RAK di Damjan Kozole. Il diario di Ulay da novembre 2011 a novembre 2012. Ulay è stato pioniere della body art, della performance art e della polaroid art…Ma è noto soprattutto per il lungo sodalizio con Marina Abramovic e per le loro famose performance.

Ulay sarà aTrieste a presentare il film.

 

Alle 20.evento speciale GRANDI MAESTRI & TRIESTE: OMAGGIO AD ALBERTO FARASSINO (docente di Storia del cinema all’Università di Trieste dal 1976 al 1996), vedremo un montaggio di 9 minuti, realizzato da Tatti Sanguineti, di materiali tratti dal film in super8 girato da Yervant Gianikian nel 1979, da una puntata del “Il Club” dedicata a Mario Camerini e andata in onda su Cineclassic nel 1999, e fotografie di Fulvia Farassino.

A seguire PAYS BARBARE di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Da più di quarant’anni Gianikian e Ricci Lucchi, entrambi nati nel 1942, lui armeno lei romagnola, hanno costruito il loro approccio cinematografico a partire dalla rivisitazione di archivi visivi. Pays barbare racconta una delle pagine più buie e vergognose della storia d’Italia, la guerra d’Africa, che portò alla conquista d’Etiopia.

 

Alle 18 nella sala video del Teatro Miela si potrà rivedere in replica il programma dei cortometraggi in concorso e alle 20 il programma di animazione.

 

 

Informazioni sul sito del festival, www.triestefilmfestival.it

TRIESTE FILM FESTIVAL – il programma di lunedì 20 gennaio 2014

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE FILM FESTIVAL

17-22 GENNAIO 2014

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Giornata di lunedì 20 gennaio

 

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Quarta giornata del festival diretto da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli.

 

INCONTRI CON GLI AUTORI

Caffè San Marco Via Cesare Battisti, 18

LUNEDÌ 20 GENNAIO, ORE 11:00

11:00 Roman Jarosz PŁYNĄCE WIEŻOWCE (Floating Skyscrapers) produttore / producer

11.30 Mladen Kovacević ANPLAGD (Unplugged) regista / director

12:00 Olena Fetisova PARADJANOV regista / director

12:30 Mátyás Prikler ĎAKUJEM, DOBRE (Fine, Thanks) regista / director

13:00 Nadeshda Brennicke BANKLADY attrice / actress

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In sala Tripcovich si parte alle 14 con il concorso documentari con la proiezione di ŽIVOTI S KAŠPAREM (Life with Jester) di Helena Třeštiková. Da studente ventunenne leader della Rivluzione di Velluto nel 1989 a uomo di mezza età, la vita di Jakub Špalek, fondatore e direttore del teatro Kašpar di Praga, è sempre stata guidata e travolta dall’ossessione per il teatro.

Il documentario è la storia della ricerca di un equilibrio tra libertà, responsabilità e principi artistici. Una storia che ripercorre 23 anni della vita di un’intrigante personalità e di una figura chiave del teatro ceco.

 

Si prosegue alle 16 con altri due documentari in concorso: WELCOME TO GAGAUZIA di Vasili Vikhliaev. La Gagauzia, una sperduta regione della Moldavia, è un posto da cui tutti scappano: o meglio, quasi tutti. Sono rimasti Vasili, abbandonato dalla moglie, emigrata per lavoro da più di 6 anni; suo figlio Serghei, che da troppo tempo non sente la voce della madre; Anna che non riesce a rinunciare al suo passato e alle sue radici; Manjul, che non vuole andarsene e trova la libertà di esprimersi e di godere dei semplici piaceri che questa terra offre …

A seguire ZABǑJCA Z LUBIEŻNOŚCI (The lust killer) del polacco Marcin Koszałka. È un film sulla lussuria, la perversione e i desideri nascosti, che dimostra come l’essenza dell’uomo spesso superi i confini e che molte persone siano accomunate da un senso di fascinazione nei confronti dei killer.

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Alle 18 per il concorso lungometraggi WHEN EVENING FALLS ON BUCHAREST OR METABOLISM di Corneliu Porumboiu, premiatissimo regista rumeno. “L’ispirazione mi è venuta dall’esperienza di un amico regista che 10 anni fa mise tutti i soldi che aveva nella realizzazione del suo film e poi si bloccò improvvisamente a metà delle riprese.” C. P. Il film era in concorso all’ultimo festival di Locarno.

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Alle 20 verrà proiettato OKTOBER / NOVEMBER in concorso nella sezione dei lungometraggi, dell’austriaco Götz Spielmann: “una delle grandi opportunità del cinema è quella di permettere a luoghi chiusi e paesaggi di essere qualcosa di più che banali sfondi su cui si svolge l’azione: possono rivelare la loro poesia, possono diventare essi stessi narrazione”, dice l’autore.

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Alle 22: KRUGOVI (Circles) di Srdan Golubović, lungometraggio fuori concorso che ha vinto il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival e il premio del pubblico al festival di Sarajevo. Un film sulla vita di un gruppo di persone colpite da un tragico evento durante la guerra in Bosnia nel 1993. “Il film è ispirato a fatti reali. Quando ho sentito la storia di un soldato serbo che ha salvato la vita del suo vicino musulmano e per questo è stato picchiato a morte dai suoi compagni, dei soldati serbi, ho capito che dovevo raccontare questa storia, come un fatto unico tra le rare storie positive della guerra nella ex-Jugoslavia…” (D. Golubović).

 

Al Teatro Miela alle 14 il programma di animazione.

 

Alle ore 16, in sostituzione della masterclass di GIANFRANCO ROSI che non potrà essere al festival perché malato, c’è la proiezione al Teatro Miela di SACRO GRA, film-documentario che ha vinto alla Mostra del Cinema di Venezia il Leone d’Oro, confermando il momento eccezionale del “cinema del reale” in Italia.

 

Alle 18 evento speciale GRANDI MAESTRI & TRIESTE, omaggio a Franco Giraldi e Lino Miccichè. Si potrà vedere il documentario DOC PORTRAIT: FRANCO GIRALDI (work in progress) di Luciano De Giusti, che ricostruisce i momenti salienti dell’avventura cinematografica di Franco Giraldi, regista di film significativi del loro tempo, come La bambolona, o esemplari della sua cultura e sensibilità ,come La rosa rossa, Un anno di scuola, La giacca verde, La frontiera. Sulla sua rievocazione si innestano le testimonianze di collaboratori e compagni di strada come Kezich, Cosulich, Pirro, Lizzani, Antonutti, Bacalov, Laura Morante.

A seguire LINO MICCICHÈ, MIO PADRE, UNA VISIONE DEL MONDO di Francesco Miccichè. La vita di Lino Miccichè, intellettuale, critico e storico del cinema, saggista e organizzatore culturale, raccontata dal particolare punto di vista del figlio; con il racconto dell’intensa vita di Lino grazie anche al materiale inedito fornito dai Rai Teche e dall’ Archivio del Movimento Operaio, si ripercorre un momento importante della storia del cinema italiano dalla fine degli anni 50 agli anni 2000. Attraverso questo percorso nasce la riflessione su una generazione di padri e su ciò che questi hanno lasciato ai figli.

 

Alle 20.30 un evento speciale e una nuova collaborazione del festival, quella con SKY Arte: TRIESTE FF ARTHOUSE, con SHIRLEY – VISIONS OF REALITY di Gustav Deutsch, una serie di scatti dalla vita di un’attrice immaginaria di nome Shirley che servono a fondere insieme 13 dipinti di Edward Hopper in una sintesi di pittura e cinema, storia politica e storia personale.

 

Alle 22 OMAGGIO A SERGEI PARADJANOV con il documentario di Levon Grigorjan VOSPOMINANIJA O “SAYAT NOVE”, in cui sono inseriti 30 minuti di immagini inedite, ritrovate in archivio e ritenute perse per molti anni, del film Sayat Nova. Il titolo del documentario era il titolo che inizialmente Paradjanov avrebbe voluto dare al film.

A seguire SAYAT NOVA di Sergei Paradjanov, uno dei più grandi capolavori del XX secolo che ebbe gravi problemi con la censura sovietica. Il film è la biografia del trovatore armeno Sayat- Nova. Lo spettatore osserva il poeta crescere, innamorarsi, entrare in un monastero e morire ma tutti questi eventi sono rappresentati grazie alla ricchezza figurativa delle immagini di Sergej e alle poesie di Sayat Nova.

 

Alle 18 e alle 20 nella sala video del Teatro Miela si potrà rivedere in replica tutto il programma dei cortometraggi in concorso.

 

 

Informazioni sul sito del festival, www.triestefilmfestival.it