LA RECENSIONE DI MARINA: THE ENGLISH TEACHER di Craig Zisk

The English teacher, nelle sale italiane dall’8 maggio, è l’opera prima di un regista del mondo del cinema indipendente: Craig Zisk.
ImmagineLinda è una professoressa di inglese quarantacinquenne di Kingston, una piccola cittadina della Pennsylvania. La sua più grande passione è la letteratura, le storie in cui si rifugia la aiutano a non sentirsi sola, nella sua vita quasi priva di relazioni. Le cose cambieranno quando Jason, un suo ex studente particolarmente brillante, le darà da leggere una copia di un testo teatrale da lui scritto. Linda, colpita dall’ottimo lavoro del suo ex allievo, deciderà, insieme al collega insegnante di recitazione, di mettere in scena, tra mille imprevisti, l’opera di Jason.

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Il film vanta la presenza di un buon cast: Julianne Moore, nel ruolo di Linda, dà un’ottima prova attoriale. Lo stesso vale per il resto degli interpreti, da Michael Angarano, nel ruolo di Jason, a Greg Kinnear (il padre di Jason), fino ad un bravissimo Nathan Lane, nel ruolo esilarante di Carl, l’insegnante di recitazione.

Un altro elemento che, solitamente, funziona molto bene, sono i continui rimandi alla letteratura, così come l’ambientazione sulle scene teatrali.

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Questi, purtroppo, sono gli unici punti di forza di tutto il film. Nel complesso si tratta, sia dal punto di vista stilistico che per quanto riguarda la sceneggiatura, di un’ anonima commedia americana contemporanea, nemmeno troppo brillante rispetto agli standard. La sceneggiatura, in particolare, ha delle carenze notevoli: i numerosi conflitti venutisi a creare nel corso della storia, che riguardano in prima persona la vita della protagonista, si risolvono magicamente di punto in bianco, con un finale banale, poco coinvolgente e decisamente prevedibile. Lo spettatore non riesce ad entrare realmente in empatia con i personaggi, i quali, a loro volta, risultano poco credibili e  piuttosto stereotipati. Già dai primi minuti si potrà intuire l’andamento della storia e, ogni volta che apparirà un nuovo personaggio, non sarà difficile immaginare quale sarà il suo ruolo nella vicenda.

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Da un regista come Craig Zisk, il quale, come è stato detto, nasce come regista indipendente, ci si aspetterebbe molto di più. Non dovrebbe, forse, un autore indipendente, senza gli obblighi che le grandi major comportano, sentirsi più libero di sperimentare nuove strade e di creare qualcosa di diverso? E’ probabile, però, che un film di questo genere incassi molto di più al botteghino. Ma siamo sicuri che stiamo sempre parlando di arte, in questo caso?

The English teacher risulta, purtroppo, essere un film piuttosto inutile nella sua banalità. Ma, tuttavia, per passare una piacevole serata senza troppe pretese, potrebbe essere considerato passabile.

 

 

Voto: 5/10

 

 

Marina Pavido

 

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