LA RECENSIONE – THE WIFE – VIVERE NELL’OMBRA di Bjorn Runge

THE-WIFE-678x381TITOLO: THE WIFE – VIVERE NELL’OMBRA; REGIA: Björn Runge; genere: drammatico; paese: USA, Svezia; anno: 2017; cast: Glenn Close, Jonathan Pryce, Christian Slater; durata: 100′

Nelle sale italiane dal 4 ottobre, The Wife – Vivere nell’Ombra è l’ultimo lungometraggio del regista svedese Björn Runge, tratto dall’omonimo romanzo di Meg Wolitzer.

Lo scrittore Joe Castleman sta per ricevere il Nobel per la Letteratura. Sua moglie Joan, da sempre al suo fianco, non fa che sostenerlo, organizzando le sue giornate e standogli vicino durante i momenti immediatamente precedenti la premiazione. Eppure, la coppia custodisce un importante segreto: per moltissimi anni è stata Joan a scrivere i libri del marito, mentre l’uomo, pur essendosi preso i meriti, si è limitato solo alla correzione delle bozze. La donna sembra sopportare tutto stoicamente, fino a poco prima della premiazione, momento in cui si renderà conto di non riuscire più a reggere tale situazione.

Con una storia dagli echi polanskiani (che, tuttavia, a tratti presenta anche qualche forzatura) e un importante spazio dedicato ai flashback mostrantici una giovane Joan infatuata del suo insegnante di scrittura creativa, The Wife può vantare, ad ogni modo, un certo crescendo di tensione fino all’agognato climax finale. E l’operazione in sé sembra nel complesso funzionare, grazie anche – e soprattutto – all’interpretazione della sempre ottima Glenn Close, particolarmente abile nel trasmettere ogni minima sfaccettatura e ogni sfumatura dei sentimenti della protagonista.

Sembrerebbe quasi uno script pensato per il suo personaggio, quale consacrazione della sua importante carriera. E, di fatto, un film come The Wife sembra volerci dire solo una cosa: dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

 

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