Donne e donne di Minuta Gabura porta a Venezia e in sala il dramma del femminicidio

8Ricevo e volentieri pubblico

In attesa della sua uscita nelle sale, prevista per il 18 Settembre 2020, verrà presentato nel corso della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il lungometraggio Donne e donne.
Scritto prodotto e diretto da Minuta Gabura, che ne è anche interprete, Donne e donne è ispirato a una storia vera ed è dedicato a tutte coloro che hanno trovato la morte per mano di un uomo, ma anche a coloro che subiscono e hanno subito ogni tipo di violenza e che, con coraggio, sanno ricominciare.

23Sinossi:
Giulia è una donna di 34 anni, romena madre di due giovani figli e con poca fortuna. In testa il tormento di un sogno: aprire un bar nella sua città, ma non aveva a disposizione risorse finanziare sufficienti. Decide di affrontare un enorme sacrificio, quello di lasciare i figli con i genitori e intraprendere un viaggio in Italia in cerca di un lavoro per poter realizzare il suo sogno. Padova le si presenta come una città ricca e piena di nuove possibilità lavorative. Si impegna per ben sette anni a svolgere vari mestieri, riuscendo a lavorare infine per conto suo a Villa Carla, organizzando eventi e feste private, con l’aiuto anche dei figli. Giulia trova anche l’amore. Nel suo cuore fa breccia un uomo di nome Marco e intraprende con lui una relazione per circa sei anni, progettando in futuro il matrimonio. Ma, proprio quando tutto sembra andare per il meglio, accade qualcosa che sconvolgerà la sua vita. Dopo la morte di Marco, le si avvicina un uomo di nome Luca, che Giulia e i suoi familiari considerano una persona dal carattere umile e generoso; ma anche questa volta la donna è inconsapevole di ciò che le sta per accadere.

17Girato tra Padova e Venezia, Donne e donne porta in scena due uomini agli antipodi, due amori opposti: un amore puro e un amore violento.

Accanto a Minuta Gabura, fanno parte del cast Antonio Zequila, Daniele Lo Savio, Luis Fernandez de Eribe, Iuliana Popovici, Maria Pia Berno, Daiana Bianco, Giulia Corroccher, Giuseppe Milazzo Andreani, Paolo Braghetto, Mauro Cicciarello, Moreno Pampagnin, Dario Luigi Tardivo, Alexandra Moldoveanu, Desiree Cionac.

L’appuntamento con regista e cast che presenteranno Donne e donne alla settantasettesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è per Domenica 6 Settembre 2020, alle ore 14.30, nell’ambito degli incontri della Regione Veneto – Fondazione Veneto Film Commission, presso l’Hotel Excelsior.

 

ANDREA CENTAZZO – La musica immaginata

Ricevo e volentieri pubblico

 

ANDREA CENTAZZO

La musica immaginata

 centazzo

Giovedì 10 dicembre, alle 21.00, il celebre compositore presenterà al Visionario il nuovo progetto multimediale

Sanctuary (prima italiana) e lo storico video-film Tiare.

Prevendite attive a partire da giovedì 19 novembre.

 

Compositore. Percussionista di culto («the game changer», secondo l’autorevole Drum Magazine). Musicologo. Pioniere multimediale. Alchimista delle contaminazioni. Uno, nessuno e centomila (l’Università di Bologna gli ha dedicato una sezione permanente della biblioteca). Udinese per nascita, apolide per vocazione e cittadino americano per meriti artistici…

Condensare l’immane background di Andrea Centazzo nello spazio di un comunicato stampa non è plausibile, certo, ma possiamo focalizzarci sul futuro. E l’immediato futuro porterà Centazzo al Visionario con La musica immaginata: un imperdibile – esclusivo – evento live realizzato in collaborazione con il CEC! Subito dopo l’Anniversary Tour, che dal 25 novembre lo vedrà protagonista di 12 date fra Italia e Svizzera, l’enfant terrible tornerà a Udine: l’appuntamento è fissato per giovedì 10 dicembre, alle 21.00, e le prevendite saranno attive alla cassa del Visionario a partire da giovedì 19 novembre.

Che cos’è La musica immaginata? È un doppio viaggio sonoro e visivo che si aprirà con la prima italiana di Sanctuary (il debutto in Missouri, due mesi fa, al festival di Saint Louis) e si chiuderà con Tiare, il pluripremiato video-film del 1984. Da un lato, dunque, l’Estremo Oriente, l’affascinante Far East della spiritualità e dei rituali (con mille rappresentazioni del Buddha girate e montate da Centazzo in Cina, Indonesia, Vietnam e Giappone), dall’altro il Friuli, l’incantato Friuli di un tempo, con un’opera che anticipava (assieme al monumentale Koyaanisqatsi di Reggio e Glass) la fusione narrativa di musica e immagini. Tiare vinse tutti i principali festival di categoria, da Tokyo a Parigi, da Varsavia fino a Los Angeles, ma sorprendentemente non venne mai presentato in Friuli. Alcune proiezioni private qui e là, niente di ufficiale, mentre le televisioni di mezza Europa e del Giappone lo trasmettevano in versione integrale nonostante la qualità non broadcast.

Racconta Centazzo: «È passata una vita dal giorno in cui, emozionato, presi in mano la telecamera: primitiva e pesantissima! L’avevo comprata facendo debiti, visto che costava come un appartamento, ma stavo scommettendo sul mio domani». È passata una vita, sì, e la multimedialità è diventata un patrimonio comune (tra usi e abusi). Un patrimonio di cui Centazzo rimane instancabile pioniere, come appunto dimostrano l’attesissima prima di Sanctuary e tantissimi altri progetti.

Le partnership con NASA, Caltech e LIGO, per esempio, che hanno dato vita ad avventure importanti come Einstein’s Cosmic Messengers e adesso proseguono con il nuovo show Tides of Gravity (per il centenario della teoria generale della relatività di Einstein). Oppure la partnership con l’Adler Planetarium di Chicago, di cui Centazzo è stato composer in residence, che ha fruttato due colonne sonore per orchestra sinfonica di cui una con Uma Thurman come voce narrante.