UN MOMENTO DI FOLLIA di jean-Francois Richet in sala dal 24 marzo

Ricevo e volentieri pubblico

 

UN MOMENTO DI FOLLIA

(Un moment d’égarement)
UN FILM DI JEAN-FRANÇOIS RICHET

 

LA COMMEDIA CHE HA SCANDALIZZATO ANCORA UNA VOLTA LA FRANCIA.

ARRIVA IN ITALIA IL 24 MARZO, CON CAMiMOVIE, IN PARTNERSHIP CON MEDUSA

1_unmoment_Cassel_Cluzez_LolaLeLann.jpgVincent Cassel e François Cluzet (con le giovanissime Lola Le Lann e Alice Isaaz) protagonisti del remake del film di Claude Berri del 1977. Come accadde alla fine degli anni ’70 con il film di Berri che fu definito scandaloso, oggi più che mai la storia di un uomo di oltre quarant’anni che cede alle lusinghe di un’adolescente fa molto discutere, stampa e opinione pubblica. Antoine (François Cluzet) e Laurent (Vincent Cassel) sono amici di vecchia data e decidono di passare le vacanze in Corsica con le rispettive figlie: Louna (Lola Le Lann) di 17 anni e Marie (Alice Isaaz) di 18. Una sera sulla spiaggia, Louna seduce Laurent. La ragazza si innamora dell’amico del padre mentre per lui è stato solo ‘un momento di follia’ di cui ora dovrà affrontare le conseguenze… Per quanto tempo riuscirà a mantenere il segreto con l’amico Antoine?

 

Prima dei remake: l’originale di Claude Berri

Claude Berri(Parigi, 1934 – 2009), attore, sceneggiatore, regista e produttore, è stato tra i più proficui artisti del cinema francese. Autore di innumerevoli commedie, come Sex Shop (Quello che già conosci sul sesso e non prendi più sul serio, 1972) e Le mâle du siècle (Il cornuto scontento, 1975), eleganti e sofisticate – oseremo dire “tipicamente francesi” – viene spesso ricordato, oltre i confini nazionali, solo per i suoi grandi successi degli anni Ottanta e Novanta. Infatti, Manon des sources (Manon delle sorgenti, 1986), Jean de Florette (1986) e ancor di più il suo sequel Lucie Aubrac (Lucie Aubrac – Il coraggio di una donna, 1996) hanno messo in ombra la quasi totalità delle sue opere, come il riuscitissimo e “scandaloso” Un moment d’égarement (1977). Film dal quale, non a caso, sono già stati tratti due remake : l’americano Blame It On Rio (Quel giorno a Rio, 1984) di Stanley Donen ed il francese Un moment d’égarement (Un momento di follia, 2015) di Jean-François Richet prodotto da Thomas Langmann, figlio di Claude Berri.

Un moment d’égarement, che alla sua uscita in Francia ricevette molte critiche a causa della delicata tematica sessuale trattata, infatti, racconta la storia di due amici, Jacques (Victor Lanoux) e Pierre (Jean-Pierre Marielle), che, come ogni anno, decidono di passare le vacanze estive insieme a Saint-Tropez con le loro figlie Françoise (Agnès Soral) e Martine (Christine Dejoux) di diciassette anni. Pierre, che da quando ha divorziato con la moglie ha un rapporto molto conflittuale con la figlia Martine, è ormai da molti anni il confidente intimo di Françoise che conosce da quando era poco più che una bambina. Ma la piccola Françoise è ormai cresciuta, trasformandosi in una donna. Una sera, i due si ritrovano da soli in spiaggia e Pierre, rapito dall’euforia della ragazza, dopo un bagno di mezzanotte cede alle sue avances. Consapevole dell’errore commesso, il giorno dopo Pierre cerca di parlare con la ragazza che, incurante della situazione, continua a provocarlo in ogni modo. Quando Pierre decide di essere chiaro una volta per tutte con la ragazza e troncare la loro relazione, questa racconta tutto al padre senza rivelare, però, l’identità dell’amante. Jacques, inorridito all’idea che un uomo della sua età possa avere un rapporto con sua figlia, si rivolge a Pierre pregandolo di sfruttare il rapporto di confidenza con sua figlia per scoprire l’identità di quest’uomo. Preso dal panico, Pierre inizialmente decide di confondere il più possibile le idee dell’amico, fino a che la situazione non gli sfugge di mano…

 

3_unmoment_VincentCassel_LolaLeLann.jpgIl manifesto del film originale firmato Wolinski

Il codardo attentatore è diventato l’arma segreta dei credenti. È bizzarro. Avete notato che gli atei non ammazzano quasi per niente? Gli atei mettono raramente delle bombe davanti a dei luoghi di culto. Solo la Fede dona sufficiente coraggio ai suoi fedeli fanatici per riuscire a sgozzare, mutilare, violentare, sterminare i suoi vicini o per farsi saltare in aria in una macchina piena di esplosivo. L’ateo di base non ha alcun gusto per il martirio. Lui legge «Chalie-Hebdo». E lui evita di passare in bicicletta davanti all’Ambasciata Americana.(Wolinski)

 

Così scriveva il fumettista francese Georges David Wolinski all’età di ottant’anni, poco prima di morire il 7 gennaio 2015 durante l’attentato alla sede del giornale satirico «Charlie Hebdo» a Parigi. Nato nel 1934 in Tunisia, da padre ebreo polacco e madre italiana, Wolinski (questo era il suo nome d’arte e quello con cui firmava le geniali vignette) si trasferisce molto giovane in Francia, dove inizia a lavorare come disegnatore per la rivista «Hara-Kiri», poi per «Action», «Paris-Presse», «Hara-Kiri Hebdo», «Charlie Hebdo», «L’Humanité» e infine «Paris-Match». Diviene capo redattore di «Charlie Mensuel», affinando sempre più quella satira che si avvale di un ampio uso di doppi sensi, con un taglio caustico nel rappresentare il cinismo quotidiano, ironizzando su tabù sociali e religiosi, e sul politically correct. Sua la celebre frase: “Bisogna migliorare la condizione della donna: per esempio ingrandendo le cucine, abbassando i lavelli o isolando meglio i manici delle casseruole”.

Nel 1977, Claude Berri si rivolge a lui per disegnare la locandina di Un moment d’égarement, e Wolinski, come di consueto, crea il suo piccolo/grande capolavoro…

 

 

 

 

5_unmoment_AliceIsaaz_LolaLeLann.jpgDa Berri a Richet

Proprio come a Berri, anche a Jean-François Richet non sono mancati infuocati dibattiti e prese di posizione sulla ‘questione morale’ che pone il film. Infatti, ancora oggi una parte della Francia del nuovo millennio, proprio come quella degli anni Settanta, è rimasta sconvolta dalla tematica – ritenuta “oscena” – intorno a cui si snoda l’ultima fatica del regista. A nulla sono valse le precauzioni prese dall’autore, che ha partecipato anche alla stesura della sceneggiatura insieme alla collega Lisa Azuelos e la cui presenza doveva assicurare una certa autenticità, evitando di scivolare sui rischiosi cliché del genere – proprio come ha dichiarato il protagonista Vincent Cassel: “Il mio personaggio non doveva apparire come un predatore che domina la situazione”.

Richet, infatti, ha più volte esplicitato l’assenza di giudizio sui suoi personaggi, ribadendo l’intento autoriale di mettere in scena la storia di due ultraquarantenni sconclusionati, alle prese con le difficoltà della vita e con due figlie adolescenti. Un intento, questo, che ha messo a dura prova l’autore che per la prima volta si è distaccato dalle sue tematiche ricorrenti, quali la periferia ed il gangster, per abbracciare un genere totalmente nuovo e piuttosto rischioso. Infatti, dopo il dittico Mesrine: L’instinct de mort (Nemico pubblico N. 1 – L’istinto di morte, 2008) e Mesrine: L’ennemi public n° 1 (Nemico pubblico N. 1 – L’ora della fuga, 2008) – il thriller biografico sul gangster francese Jacques Mesrine – Richet gioca con i generi per creare una vera e propria commedia drammatica. Ancora una volta il protagonista è Vincent Cassel, la cui performance è stata notevolmente apprezzata ed applaudita in patria – “Una mescolanza e una grazia ottenuta grazie, soprattutto, alla prestazione di Vincent Cassel, formidabile dall’inizio alla fine”, «L’Express»; “Il film si staglia nel genere della commedia, a volte nella farsa, e le due star stanno al gioco con talento, eccessi compresi “, «Télérama». Un’interpretazione che tiene testa al predecessore Jean-Pierre Marielle.

 

 

4_unmoment_VincentCassel_FrancoisCluzet.jpgIL BOX OFFICE IN FRANCIA

 

Un momento di follia uscito in Francia il 24 giugno 2015 ha immediatamente conquistato il box office francese e, alla fine del mese di luglio, era il primo film francese. Alla fine della stagione estiva francese, il lungometraggio di Jean-François Richet aveva raggiunto le 870.000 presenze, equivalenti a circa 5.5 milioni di euro di incasso.

 

La CAMiMOVIE che, in partnership con Medusa ha distribuito come primo film French Connection (uscito il 26 marzo 2015), è una nuova società del Gruppo Abate (Industrie Abate Holding). Dopo l’ingresso nel mondo televisivo, avvenuto nel gennaio 2014 con la nascita dell’emittente a carattere regionale (Campania) Piuenne, entra anche nel mondo del cinema con una nuova società che va ad ampliare ed arricchire le numerose e solide realtà del Gruppo. La CAMiMOVIE, infatti, si occupa di produzione e di distribuzione cinematografica. Il secondo film distribuito è stato un sequel attesissimo, uno degli horror più apprezzati ed elogiati dalla critica, Wolf Creek 2 – La preda sei tu, che è arrivato nelle sale italiane il 10 giugno 2015. Nel 2005 l’australiano Greg Mclean ha diretto Wolf Creek, presentato al Sundance Film Festival, che è diventato subito un film cult, passando in diverse manifestazioni cinematografiche e vincendo innumerevoli premi. Il seguito, sempre diretto da Mclean, per alcuni critici è perfino migliore dell’originale. Il terzo film è stato Fuck You, Prof! (Fack ju Göhte) di Bora Dagtekin, una divertentissima e scorretta commedia ambientata in un liceo made in Germany arrivato nelle sale italiane il quindici ottobre 2015. E se qualcuno pensava che i tedeschi non avessero il senso dell’umorismo si è dovuto ricredere con questa commedia che ha ottenuto un enorme successo di pubblico in Germania: sei milioni di biglietti dalla sua uscita, guadagnando più di 60 milioni di euro al box office tedesco. Ed è andato molto bene, soprattutto fra i giovanissimi, anche in Italia. Primo film distribuito da CAMiMOVIE nel 2016: Un momento di follia (Un moment d’égarement) diretto da Jean-François Richet con Vincent Cassel e François Cluzet, remake del film di Claude Berri del 1977. Una commedia uscita in Francia a giugno del 2015 che ha conquistato immediatamente il podio al box office nel primo weekend, suscitando un grande dibattito sulla stampa. In uscita nei cinema italiani dal 24 marzo. Prossimamente arriverà nelle sale italiane Fuck You, Prof! 2 sempre diretto da Bora Dagtekin e con la super-collaudata coppia formata da Elyas M’Barek e Karoline Herfurth.