FEFF 18: I VINCITORI

Ricevo e volentieri pubblico

 

FAR EAST FILM FESTIVAL 18

 FEFF18 - poster

 

Il pubblico ha incoronato la Corea del Sud
e il dramma bellico A Melody to remember

 

Al secondo posto di nuovo la Corea, con la dolcissima favola spaziale Sori, e il Giappone, con il minimalismo stralunato di Mohican Comes Home (premiato anche dai Black Dragon).

 

Il FEFF 2016 chiude con 60.000 spettatori da oltre 20 nazioni.

 

 

darcy paquet per A MELODY TO REMEMBER_b.jpg

UDINE – Gli spettatori del Far East Film Festival, che dal 1999 sono l’unico giudice dei titoli in competizione (50, quest’anno, sui 77 del programma) hanno incoronato la Corea del Sud: il dramma bellico A Melody To Remember di Lee Han è dunque, a furor di popolo, il Gelso d’Oro 2016! Sul secondo gradino del podio si è di nuovo classificata la Corea del Sud, con la dolcissima favola spaziale Sori: Voice From the Heart di Lee Ho-jae, mentre la medaglia di bronzo ha premiato il Giappone e il minimalismo stralunato di Mohican Comes Home di Hokita Shuichi (portato, invece, in trionfo dagli accreditati Black Dragon). Anche i web-giurati di MYmovies, infine, hanno scelto il Giappone, ma quello dell’action comedy Bakuman di One Hitoshi.

 

Dopo nove giorni di proiezioni e talks al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e al Visionario, senza ovviamente dimenticare le coloratissime incursioni nel centro cittadino (oltre 100, quest’anno, i FEFF Events, tra cui il Far East Cosplay Contest e la sfida tra chef, vinta da Andrea Zuccolo col panino gourmet “Prosut e Wasabi”), è dunque tempo di bilancio per il diciottesimo capitolo. Un’edizione che, idealmente, si può riassumere attraverso l’analisi di Marco Müller, direttore dell’International Film Festival di Macao e ospite del primo Feff Industry-Focus Asia: «La crescita del Far East Film, anno dopo anno, è davvero esponenziale e Udine, ormai, è una piazza irrinunciabile anche per gli addetti ai lavori».

lee ho-jae - SORI_b.jpg

Da un lato, dunque, buyer e sales agent asiatici ed europei che s’incontrano e si confrontano, sotto il segno di MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo di Roma (con la collaborazione del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e della DG Cinema – MIBACT), da un lato la meravigliosa comunità dei fareasters. Un pubblico fedele, fedelissimo, composto da giornalisti, critici, studenti, esperti e, soprattutto, da gente che ama le visioni d’Oriente.

 

A dispetto di un meteo avaro di gentilezze, il FEFF 18 ha confermato le ottime soglie del 2015: 60 mila spettatori in sala, 1200 accreditati, oltre 120 mila euro d’incasso (tra sbigliettamenti e accrediti). Le provenienze hanno coperto, in totale, più di 20 nazioni: Slovenia (in particolare studenti e docenti dell’università di Lubiana), Spagna, Germania, Francia, Inghilterra, Sud Africa, Hong Kong (in particolare studenti e docenti della Hong Kong Baptist University), Giappone, Stati Uniti, Ungheria, Slovacchia, Taiwan, Svizzera, Croazia, Paesi Bassi, Austria, Malesia, Cina, Polonia, Svezia, Corea del Sud, Belgio e Norvegia.

okita shuichi e matsuda ryuhei - MOHICAN COMES HOME_b.jpg

«We are not ready to say goodbye!» ha assicurato Sabrina Baracetti, presidente del Far East Film Festival, dal palco del Teatro Nuovo, e dentro quelle 7 parole c’è già tutto lo spirito del FEFF 19: non resta che darsi appuntamento, a Udine, dal 21 al 29 aprile 2017!

FEFF 17: IL BILANCIO

Ricevo e volentieri pubblico

FEFF 17 - immagine ufficiale

23 aprile/2 maggio 2015 – Udine – Teatro Nuovo & Visionario

 

FAR EAST FILM 17: STORICA

TRIPLETTA SUDOCOREANA!

 

Il pubblico ha incoronato

Ode to My Father di JK Youn

The Royal Tailor di Lee Won-suk

My Brilliant Life di E J-yong.

 

La diciassettesima edizione chiude con 60.000 spettatori e oltre il 20% di entrate dirette in più dell’edizione 2014.

 Ode to my father 01
UDINE – Joe Hisaishi e Jackie Chan: impossibile non partire da qui, se vogliamo raccontare il Far East Film Festival, perché raccontare il Far East Film Festival significa raccontare la sua reputazione internazionale. Un obiettivo progressivamente conquistato – e tenacemente costruito – nell’arco del tempo, anno dopo anno, sogno dopo sogno, fino appunto al traguardo della diciassettesima edizione e dei suoi due ospiti più emblematici.

Accettando l’invito del CEC di Udine, mister Joe Hisaishi e mister Jackie Jackie Chan hanno ufficialmente consacrato il peso specifico raggiunto dal FEFF in Estremo Oriente. E così, come loro, anche tutte le altre guest stars, oltre 40 da 11 paesi dell’Asia.

Dopo 10 giorni di proiezioni e incontri al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, e di coloratissime incursioni nel centro cittadino (un centinaio, quest’anno, gli appuntamenti connessi al Festival), è dunque tempo di bilancio per l’edizione 2015. Un’edizione che, al netto della scaramanzia per il numero 17 e al netto anche della sfortunata corrispondenza tra ponti e weekend, ha visto crescere del 20% le entrate dirette (165 mila euro d’incasso tra accrediti, sbigliettamento, merchandising), totalizzando circa 60 mila spettatori. Un pubblico fedelissimo, quello dei fareasters, europeo e internazionale, composto da giornalisti, critici, studenti, esperti, addetti ai lavori e, soprattutto, da gente che ama le visioni d’Oriente.

E proprio i fareasters, che dal 1999 sono l’unico giudice dei titoli in concorso, hanno premiato la Corea del Sud con una storica tripletta: il commovente Ode to My Father di Jk Youn si è portato a casa il Gelso d’Oro 2015, seguito da The Royal Tailor di Lee Won-suk (già vincitore del Gelso d’Oro 2013) e da My Brilliant Life di E J-yong! Gli accreditati Black Dragon hanno invece preferito il melodramma The Last Reel della regista Sotho Kulikar, primissimo titolo cambogiano nella storia del FEFF, mentre anche i web-giurati di MYmovies.it hanno incoronato The Royal Tailor.

Ritornando, brevemente, alle cifre, il Festival ha superato altre ottime soglie del 2014: 1273 accreditati (le provenienze coprono, in totale, 16 nazioni) con un notevolissimo incremento di pezzi venduti al bookshop (tra libri, dvd e, per l’occasione, spartiti di Joe Hisasihi). Diverse migliaia, inoltre, le persone messe in circolo dal calendario degli Eventi, paralleli al calendario cinematografico e culminati, ancora una volta, nel sesto Far East Cosplay Contest e nella Notte Gialla. Numeri grossi, importanti, cui ovviamente bisogna sommare anche il preziosissimo contributo dei 150 volontari che hanno affiancato lo staff.

E ora? Guardando al Far East Film Festival 18, gli organizzatori anticipano l’intenzione, la necessità, di ampliare la sezione dedicata al mercato cinematografico. È tempo di investimenti!