Il Sacrificio disumano di Maria Grazia Cucinotta nella rete dei rapimenti di minori

Ricevo e volentieri pubblico

Sacrificio disumano è uno sconcertante mini-film diretto da Pierfrancesco Campanella che affronta la scottante tematica della sparizione dei minori. Argomento tornato di strettissima attualità grazie agli ultimi, clamorosi, risvolti del caso della piccola Denise Pipitone.

Maria Grazia Cucinotta interpreta il ruolo di Mara, una madre cui viene rapito il figlioletto e che si isola dal mondo, barricandosi in casa, per cercare di ricostruire tramite i moderni mezzi informatici la verità su quanto accaduto. Sparito senza apparente motivo, il piccolo è stato rapito da qualche pedofilo? O magari è rimasto vittima di un traffico internazionale di organi? E se fosse addirittura finito nelle grinfie di una setta satanica? Di certo la donna è andata fuori di testa e vede con diffidenza tutti i personaggi che le ruotano attorno e che fanno a gara per distrarla e darle conforto: dal giovane amante bel tenebroso Silvano (cui presta il volto Nicholas Gallo, figlio di Mirca Viola) alla sorellastra Matilde (Chiara Campanella), dal patrigno Fabrizio (Franco Oppini) ad una anziana vicina di casa di nome Filomena (Maria Rita Hottò), fino ad una intraprendente poliziotta (Federica Candelise). Ma nessuno riesce a restituirle serenità: la donna rifiuta qualunque contatto e passa le giornate a documentarsi sul fenomeno dei minori rapiti, entrando in una vera e propria spirale di delirio.

L’unica persona della quale si fida è una psicologa molto rassicurante (Francesca Nunzi) che le fornisce prestazioni a domicilio.

Tutto lascerebbe pensare che la protagonista possa compiere da un momento all’altro un gesto estremo dettato dalla depressione, finchè non emerge la sconvolgente realtà attraverso una incredibile sequela di colpi di scena.

Sacrificio disumano è un’opera che farà certamente discutere per il modo crudo con cui il regista tratta la delicata materia. Emblema della bellezza mediterranea nel mondo, Maria Grazia Cucinotta dimostra una grande sensibilità interpretativa, con una performance davvero coinvolgente. Le va oltretutto dato il merito di aver accettato di recitare completamente senza trucco, per rendere più credibile la sofferenza interiore del personaggio, senza minimamente perdere il suo innato fascino carismatico. Poche colleghe al suo posto avrebbero avuto lo stesso coraggio!

Non tutti, inoltre, sanno che Maria Grazia è attivamente impegnata nel sociale, facendo parte di numerose associazioni umanitarie e rendendosi promotrice di varie iniziative di solidarietà. Per questo motivo si è immediatamente immedesimata nel copione propostole da Campanella, noto al pubblico soprattutto per i discussi thriller cult Bugie rosse e Cattive inclinazioni, rieditati recentemente in dvd, con grande successo, dalla prestigiosa CG Entertainment.

Sacrificio disumano si avvale di una originale colonna sonora hard rock composta dal giovane cantautore Alfred Bestia, mentre la suggestiva fotografia è di Sacha Rossi, il make up di Pietro Tenoglio, il montaggio di Francesco Tellico, le scene e i costumi di Laura Camia.

Al cortometraggio ha collaborato, come prezioso consulente informatico, il noto ingegnere Paolo Reale, spesso ospite nel programma tv Quarto grado.

Sacrificio disumano, prodotto da Angelo Bassi e distribuito dalla Mediterranea Productions,  è attualmente in gara al Festival Tulipani di seta nera, organizzato in collaborazione con Rai Cinema Channel.

Pertanto lo si può visionare sulla piattaforma web:

http://www.tulipanidisetanera.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-bc45d91a-3c9e-42e7-b8a6-814a7c335190.html

foto di scena: Laura Camia

“La goccia maledetta” si fa notare alla Rassegna “Pianeta Donna”, curata da Franco Mariotti

Ricevo e volentieri pubblico

“Il lungo e faticoso viaggio della Donna nella storia del cinema”, festival cinematografico competitivo al femminile, diretto da Franco Mariotti, alla ribalta nell’arco di quattro intense giornate sulla piattaforma MYmovies, ha offerto 27 opere di diverso genere. Al di là dei risultati “ufficiali”, da segnalare gli ottimi consensi e apprezzamenti di stima ricevuti dal cortometraggio “La goccia maledetta”, diretto da Emanuele Pecoraro ed interpretato dalle splendide Nadia Bengala e Francesca Anastasi con Lorenzo Lepori. Un lavoro sul femminicidio e la non accettazione dell’abbandono da parte della persona amata, tematica quanto mai scottante in questo periodo. Il mini-film, prodotto e distribuito da
Angelo Bassi per Mediterranea Productions, si avvale delle eccellenti musiche di Paolo Reale, della suggestiva fotografia di Sacha Rossi e delle particolari ambientazioni curate da Laura Camia. La storia è tratta da un racconto di Roberto Ricci, adattato sotto forma di sceneggiatura da Lorenzo De Luca e Pierfrancesco Campanella. Quest’ultimo è anche produttore esecutivo dell’opera.

Primo Piano – Pianeta Donna” è  stato promosso da AmaRcorD Associazione
Culturale, e realizzata con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, con la partnership di Istituto Luce Cinecittà, Cinecittà News, SNGCI Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Cineteca Lucana, CSC Centro Studi Cinematografici.

La bellissima Nadia Bengala premiata alla manifestazione cinematografica di Siena

Ricevo e volentieri pubblico

L’attrice, ex Miss Italia, giudicata miglior attrice protagonista nella sezione
cortometraggi per il noir La goccia maledetta di Emanuele Pecoraro.

Nadia Bengala smentisce l’italico pregiudizio che le donne troppo belle vengono snobbate dai critici e dagli addetti ai lavori più esigenti. Spesso le attrici men avvenenti vengono considerate più brave, a prescindere, per un malinteso senso dei parametri di “valutazione artistica”.
Il premio ricevuto da Nadia in occasione del recente Terra di Siena International Film Festival vale quindi ancora di più, proprio perché è stata una sorta di “sfida”.
Senza considerare che già lo scorso anno la Bengala era stata insignita di un analogo
riconoscimento al Festival dei Castelli Romani, grazie alla sua apprezzata performance nel corto L’idea malvagia, diretto da Pierfrancesco Campanella e prodotto dalla Mediterranea Productions.

La goccia maledetta, tratto da un racconto originale di Roberto Ricci, con la regia di
Emanuele Pecoraro, la produzione di Angelo Bassi e la produzione esecutiva di
Pierfrancesco Campanella, si avvale della fotografia di Sacha Rossi, del montaggio di Marco Pagliarin, delle scenografie e costumi di Laura Camia e della colonna sonora del noto ingegnere informatico Paolo Reale, per l’occasione nelle insolite vesti di musicista.
Da ricordare che La goccia maledetta ha già vinto due importanti premi sia a Los Angeles che a Siviglia e presto lo vedremo proiettato in altre rassegne internazionali.

La recente manifestazione tenutasi a Siena, presieduta da Maria Pia Corbelli con la direzione artistica di Antonio Flamini, nonostante le limitazioni derivanti dai provvedimenti anti-Covid ha riscosso un grandissimo successo di pubblico. Al Gran Galà della premiazione finale, tenutasi al Teatro dei Rinnovati, in piazza del Campo, hanno partecipato ospiti molto prestigiosi, tra i quali spiccano i nomi di Claudia Gerini, Andrea Roncato, Paola Minaccioni, Serra Ylmaz, Giorgio Pasotti, Elisabetta Pellini, Francesco Benigno, il direttore della fotografia Gianni Mammolotti, la distributrice Lucy De Crescenzo, lo scenografo Gianni Quaranta, premio Oscar per il film Camera con vista, e molti altri.
Oltre naturalmente alla stessa Bengala, accompagnata per l’occasione da Emanuele
Pecoraro, Pierfrancesco Campanella e da Lorenzo Lepori, quest’ultimo protagonista
maschile de La goccia maledetta.

La goccia maledetta conquista Los Angeles

Ricevo e volentieri pubblico

Il corto, che si avvale delle musiche di Paolo Reale, vince all’importante
manifestazione americana “Hollywood Blood Horror Festival” nella sezione
thriller.

Buone notizie per il cinema italiano: ogni tanto qualche nostro lavoro riesce ad imporsi fuori
dai confini nazionali. In questo caso si tratta di un cortometraggio diretto dal regista
Emanuele Pecoraro, dall’accattivante titolo La goccia maledetta (The cursed drop).
La storia di un inquietante triangolo amoroso, tra sesso sfrenato, dramma, violenza e…
morte.

Filo conduttore della trama l’incessante battere di una fastidiosissima goccia che si
insinua strisciando nell’orecchio dei protagonisti e del pubblico, senza soluzione di
continuità, fino a “scavare” letteralmente dentro il cervello, oltre ogni sopportabile limite.
Interpreti la bellissima e brava Nadia Bengala, l’affascinante Lorenzo Lepori, noto più che
altro come regista di film horror indipendenti, e la splendida Francesca Anastasi, dal volto
intenso e dal fisico prorompente. Il soggetto è tratto dal racconto La goccia dello scrittore
noir anconetano Roberto Ricci, contenuto nel volume Nero corvino, pubblicato da
Mezzelane Editrice. Lo script è invece opera di Lorenzo De Luca (sceneggiatore di
numerosi film campione di incasso con Boldi e De Sica e di altri con Bud Spencer) e di
Pierfrancesco Campanella (regista di gialli di culto come Bugie rosse e Cattive
inclinazioni
). Quest’ultimo è anche il produttore esecutivo de La goccia maledetta, mentre
la produzione è la Mediterranea Productions di Angelo Bassi.

Fotografia di Sacha Rossi, suono e montaggio di Marco Pagliarin, art-director Laura
Camia
, make-up di Giovanna Carchia, mixage di Gianfranco Tortora, color correction
di Sebastiano Greco. L’arredo di scena e l’opera pittorica presente nei titoli sono invece
dovuti alla creatività dell’artista lucano Mario D’Imperio, che ha già dato il suo contributo
in altri lavori cinematografici. Particolarmente apprezzata dal pubblico americano la
soundtrack, opera del noto ingegnere forense Paolo Reale, che tutti gli appassionati di
cronaca nera conoscono per i suoi interventi tecnici in trasmissioni come Quarto grado e La vita in diretta.

L’incalzante ed incisivo commento sonoro opera di Reale, che in passato ha fatto parte di diversi gruppi musicali, lo si può considerare il valore aggiunto dell’opera di
Pecoraro. “Sono molto felice di questo prestigiosissimo riconoscimento – ha sottolineato il
regista – poiché vincere Oltreoceano non è cosa comune. Oltretutto questo è il secondo
trionfo a livello internazionale, dopo la vittoria al Festival di Siviglia.”
. Da sottolineare che
il giovane Emanuele Pecoraro nel suo curriculum vanta la direzione di Solitudini
pericolose
, un corto che a suo tempo ha suscitato molto scandalo, ma ha anche conquistato una valanga di premi e riconoscimenti. Dopo l’affermazione all’Hollywood Blood Horror Festival, La goccia maledetta è ora conteso dalle maggiori rassegne cinematografiche italiane.

Vedi il trailer: vhttps://www.youtube.com/watch?v=3-q8eKQ6jQk

locandina LA GOCCIA MALEDETTARicevo e volentieri pubblico

La goccia maledetta, l’ultimo cortometraggio noir diretto da Emanuele Pecoraro,
in gara al prestigioso Festival NIAFFS, a Siviglia nella prima settimana di Luglio.

C’è molta attesa per questo mini-film, prodotto e distribuito da Angelo Bassi per Mediterranea Productions, interpretato dalla bellissima Nadia Bengala e da Lorenzo Lepori, con la partecipazione di Francesca Anastasi.

Si tratta di una storia horror, il cui soggetto è tratto dal racconto originale La goccia, pubblicato da Mezzelane Editrice, elaborato dalla sapiente penna di Roberto Ricci, il formidabile scrittore di gialli anconetano, soprannominato “il parrucchiere del brivido”.
A mettere mano alla sceneggiatura hanno invece pensato Lorenzo De Luca e Pierfrancesco Campanella. Quest’ultimo è anche produttore esecutivo e organizzatore generale dell’opera.

Bengala LA GOCCIA MALEDETTAUn lavoro basato sull’ossessione di un addio sentimentale non gradito, che degenera in modo inaspettatamente sconcertante. La realtà della cronaca nera odierna è piena di episodi violenti dovuti proprio alla non accettazione di essere abbandonati dal partner. In questo senso, La goccia maledetta è un prodotto di strettissima attualità, valorizzato oltretutto dalla straordinaria performance interpretativa di Nadia Bengala, che qui, come non mai, ha modo di rivelare le sue intense qualità recitative.

Il regista Pecoraro per l’occasione conferma lo spiccato talento già dimostrato nel suo corto del debutto, intitolato Solitudini pericolose, poi confermate nel documentario lungometraggio 28… ma non li dimostra.

Nadia Bengala e Lorenzo LeporiIl cast artistico è completato da Sacha Rossi, direttore della fotografia, Laura Camia, art director, Marco Pagliarin, tecnico del suono di set e montatore, Gianfranco Tortora, responsabile della post-produzione audio, e Sebastiano Greco, che si è occupato della color correction video. La goccia maledetta è stato girato tra Montalto di Castro e Pescia Romana, presso l’Hotel Ospite Inatteso e in una villa privata, per gentile concessione del Sig. Giuseppe Simonelli.

Una curiosità: la colonna sonora originale del cortometraggio è stata elaborata dal noto ingegnere informatico Paolo Reale, consulente tecnico nei maggiori processi penali italiani e presenza abituale nel programma televisivo Quarto grado, grande appassionato di musica e con alle spalle significative esperienze nel mondo delle sette note.
Infine, da segnalare la splendida opera pittorica presente nei titoli, denominata Materia Cosmica, una creazione dell’artista lucano Mario D’Imperio.

Vedi il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=3-q8eKQ6jQk

LA GOCCIA MALEDETTA (la scheda)
Regia: Emanuele Pecoraro – Produzione e distribuzione: Angelo Bassi per Mediterranea Productions – Soggetto: Roberto Ricci – Sceneggiatura: Pierfrancesco Campanella & Lorenzo De Luca – Fotografia: Sacha Rossi – Tecnico del suono e Montaggio: Marco Pagliarin – Make-up: Giovanna Carchia – Musiche originali: Paolo Reale – Mixage: Gianfranco Tortora – Color correction: Sebastiano Greco – Assistente operatore: Marco Gabotti – Aiuto regia: Fabrizia Bassi – Ispettore di produzione: Matteo Campanella – Riprese backstage: Alessandro Maggiolo – Interpreti: Nadia Bengala, Lorenzo Lepori, Francesca Anastasi
Produzione esecutiva e organizzazione generale: Pierfrancesco Campanella

Dal 19 settembre al cinema EAT LOCAL – il vampire movie dallo humor inglese

manifesto_eatlocal-1Ricevo e volentieri pubblico

Il 19 settembre, distribuito in Italia dalla Mediterranea Productions, arriverà al cinema l’opera prima di Jason Flemyng, acclamato attore britannico che esordisce dietro la macchina da presa con un thriller soprannaturale pieno d’azione e dark humour: Eat local – A cena coi vampiri.

Il film, scritto da Danny King, è la perfetta sintesi tra le storiche pellicole Distretto 13 – Le brigate della morte di John Carpenter e Intervista col vampiro di Neil Jordan, risultando un cross-over pieno di risate e schizzi di liquido rosso.

In un tranquillo casolare di campagna i vampiri della Gran Bretagna si radunano per la loro cinquantennale riunione. Ad essi si unisce anche l’inconsapevole Sebastian Crockett, un ragazzo dell’Essex per il quale la promessa di una notte di passione con l’incantevole cougar Vanessa si trasforma presto in una lotta per la sopravvivenza. Mentre la notte di Sebastian diventa sempre più pericolosa, una banda di cacciatori di vampiri guidata dal capitano Bingham decide di irrompere alla festa dando inizio ad uno spargimento di sangue senza precedenti.

i-BBtXKNW-XLNel cast grandi attori inglesi, tra cui Freema Agyeman, Charlie Cox, Mackenzie Crook Annette Crosbie, Tony Curran, Dexter Fletcher, Ruth Jones Lukaz Leong, Jordan Long Eve Myles, Johnny Palmiero, Robert Portal, Vincent Regan e Billy Cook.

Come confermato dall’entusiasmo mostrato dal cast e dalla troupe nel lavorare ad un film con i vampiri, Eat local – A cena coi vampiri si discosta dai soliti prodotti sul tema. La sceneggiatura di Danny King è molto originale e tagliente come i denti dei vampiri. I succhiasangue di questo racconto non sono misteriosi e impalliditi con mantelli lunghi e voluminosi, ma esattamente come noi esseri umani, solo con il dono della vita eterna e fame di sangue fresco. Hanno delle regole e delle leggi, oltre ad un codice nella loro società. Proprio come noi, ognuno di essi ha dei difetti e delle stranezze che li rendono particolari.

Eat local – A cena coi vampiri, inoltre riflette sulla loro mitologia andando al di là della solita retorica del bene e del male. Non ci sono divisioni tra il buoni e cattivi, non c’è bianco e non c’è nero, in quanto, come affermato da Dexter Fletcher, “Il film riesce a umanizzare l’inumano”.

i-qWz5h63-X3E, se da un lato, in mezzo a scontri corpo a corpo ed evidenti sguardi alle dinamiche da cineVgame, non manca neppure un evidente sottotesto-attacco relativo alle industrie farmaceutiche, dall’altro non viene dimenticata la tematica dei migranti, anch’essi motore della nostra società.

Dall’iniziale progetto, si è arrivati ad Eat Local – A cena coi vampiri grazie ad un cast di star e ad un incredibile troupe che ha lavorato senza sosta in un angolo isolato dell’Hertfordshire, per quattro settimane di riprese caratterizzate da un freddo pungente e dal fango. Un elaborato realizzato in dieci anni e una dimostrazione di cosa può nascere dal duro lavoro e dalla dedizione. Si tratta di un progetto ricco di sfide, ma tutte le persone coinvolte hanno scavato a fondo nelle loro competenze nel campo cinematografico per offrire un esperienza sensazionale ed intelligente.