I PUGNI IN TASCA di Marco Bellocchio in sala e DVD versione restaurata

Ricevo e volentieri pubblico

I PUGNI IN TASCA di Marco Bellocchio

torna nelle sale italiane e in dvd in versione restaurata

 

Da lunedì 19 ottobre, nel 50° anniversario dell’uscita

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“Un arrivo folgorante nel cinema italiano”. Così Michel Ciment parla del lungometraggio d’esordio di Marco Bellocchio, I pugni in tasca, presentato nel 1965 al Festival di Locarno.

Nel 50° anniversario della sua uscita, I pugni in tasca torna nelle sale italiane e in DVD (Edizioni Cineteca di Bologna) a partire dal 19 ottobre, nel nuovo restauro realizzato dalla Cineteca di Bologna al laboratorio L’Immagine Ritrovata, in collaborazione con Kavac Film, con il sostegno di Giorgio Armani e curato da Marco Bellocchio.

Dopo l’anteprima in agosto proprio al Festival di Locarno, per festeggiare l’anniversario con il Pardo d’Onore a Marco Bellocchio, I pugni in tasca torna ora a vivere nell’ambito del progetto della Cineteca di Bologna Il Cinema Ritrovato. Al cinema, per la distribuzione dei classici restaurati in sala.

I_pugni_in_tasca_23Con I pugni in tasca Bellocchio lancia il suo primo grido di rivolta contro ogni istituzione, mette in scena l’autodistruzione d’una famiglia anomala ed esemplare (raccogliendo così a suo modo l’indicazione di Godard, “fare  film in modo rivoluzionario, non film sulla rivoluzione”): I pugni in tasca infierisce con rabbia e disperazione contro la famiglia, il cattolicesimo e altre colonne importanti della borghesia italiana. Selvaggio, sarcastico, molto liberamente autobiografico, girato nelle campagne di Bobbio, porta in scena un eroe antisociale e ribelle. In equilibrio fra adesione e distacco dalla folle lucidità del protagonista, il regista prefigura alcuni umori del Sessantotto e a cinquant’anni di distanza mantiene intatta la propria modernità e carica corrosiva.

“Impossibile non vedere nei Pugni in tasca una catarsi – scrive Michel Ciment, curatore del libro che accompagna la nuova edizione in DVD –, un esorcismo del passato recente di Bellocchio. L’ambiguità, la complessità della trama vanno di pari passo con l’eccezionale maturità di uno stile che rifiuta il compiacimento estetico tipico dei giovani per ricercare l’evidenza di una messinscena che rimanda a Buñuel e ai grandi americani con un montaggio secco e una prevalenza accordata al racconto e agli attori”.

I_pugni_in_tasca_25I pugni in tasca è imperniato attorno alla figura di Lou Castel: “Volevo raccontare una storia molto personale – racconta lo stesso Bellocchio –, nella quale potessi riconoscermi. Pensai a un tema che aveva attraversato la mia adolescenza, quell’aspetto infelice della vita di famiglia in cui alcuni, soprattutto mio fratello Paolo, distruggevano ogni possibilità di gioia, obbligandomi a nascondermi. In partenza c’era il protagonista, che vuole restare in famiglia e dominarla eliminando i fratelli imperfetti o improduttivi. Poi ho costruito gli altri personaggi, in particolare la madre. Alcune cose venivano dalla mia famiglia, altre erano frutto di fantasia. Sapevo anche di dover realizzare un film piuttosto intimo, perché i soldi erano pochi. All’inizio tentammo di coinvolgere un personaggio assai popolare, Gianni Morandi. Era molto giovane e il produttore Enzo Doria lo conosceva grazie a un amico comune. Pensavamo che avrebbe risolto tutti i nostri problemi. Lesse la sceneggiatura e diede il suo consenso, ma la RCA, sua casa discografica, oppose un netto rifiuto dicendogli che il film gli avrebbe rovinato la carriera. Rimpiange ancora di non averlo fatto. Ricordo anche un provino con Franco Nero. Incontrai Lou Castel per puro caso. Ero alla ricerca di attori al Centro Sperimentale, lo incrociai alla mensa e mi parve interessante. In lui c’era qualcosa che arricchiva il personaggio”.

Arricchita da un libro che raccoglie, tra i molti saggi e un’intervista esclusiva di Michel Ciment a Marco Bellocchio, anche numerosi disegni sello storyboard originale realizzato dal regista, l’edizione in DVD del restauro dei Pugni in tasca presenta inoltre i primi tre lavori realizzati da Bellocchio al Centro Sperimentale di Cinematografia: i cortometraggi La colpa e la pena (1961) e Abbasso il zio (1961) e il mediometraggio Ginepro fatto uomo (1962).

Il Cinema Ritrovato. Al Cinema

Classici restaurati in prima visione

Da lunedì 19 ottobre nelle sale italiane

I PUGNI IN TASCA (Italia/1965) di Marco Bellocchio (109’)

restauro realizzato dalla Cineteca di Bologna

al laboratorio L’Immagine Ritrovata

in collaborazione con Kavac Film

con il sostegno di Giorgio Armani

curato da Marco Bellocchio

Il Cinema Ritrovato. Al cinema

Classici restaurati in prima visione

www.ilcinemaritrovato.it

A MARCO BELLOCCHIO IL PARDO D’ONORE SWISSCOM AL 68° FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNO

Ricevo e volentieri pubblico

A Marco Bellocchio il Pardo d’onore Swisscom 2015

Il regista italiano sarà premiato durante il 68° Festival del film Locarno con il Pardo d’onore Swisscom. Per l’occasione verrà mostrato in Piazza Grande I pugni in tasca, a 50 anni dalla prima proiezione a Locarno.

Bellocchio_Locarno

La 68a edizione del Festival del film Locarno attribuirà a Marco Bellocchio il Pardo d’onore Swisscom. Con questo tributo il Festival rende omaggio a una carriera ricchissima e suggella il legame profondo che intercorre tra Locarno e Bellocchio, iniziato nel 1965 con la proiezione nel parco del Grand Hotel del suo lungometraggio d’esordio, I pugni in tasca. L’anarchia folgorante dell’opera colpisce pubblico, critica e giuria, che gli conferisce la Vela d’argento. Un successo che lo impone prepotentemente all’attenzione in Italia e a livello mondiale.

Nel corso degli anni Marco Bellocchio è più volte nuovamente protagonista a Locarno, come nel concorso del 1976 con Marcia trionfale, nel 1997 in cui presiede la giuria e partecipa al progetto collettivo Locarno demi-siècle; réflexions sur l’avenir, e nel 1998, anno in cui il Festival gli dedica una grande retrospettiva.

Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival: “I pugni in tasca resta tra quei film che hanno fatto la storia di Locarno come luogo di scoperta e di lancio di opere che, senza paura di essere fraintesi, possono essere definite scomode. Ripresentarlo in una versione restaurata è insieme un doveroso omaggio all’atto d’inizio di un grande cineasta e l’indicazione di una linea di programmazione fedele ai suoi principi. La scelta di conferire il Pardo d’onore a Marco Bellocchio nasce inoltre dalla consapevolezza che il suo fare cinema – soprattutto in anni recenti – abbia molto da raccontare a chi vive in Italia ma anche a chi fa cinema nel resto del mondo.

L’omaggio che il Festival di Locarno dedica a Bellocchio sarà accompagnato dalla proiezione di una selezione di suoi film. I pugni in tasca sarà mostrato in Piazza Grande venerdì 14 agosto. Il restauro del film è stato prodotto da Kavac Film, realizzato da Cineteca di Bologna presso i laboratori de “L’immagine ritrovata”, sostenuto da Giorgio Armani e verrà distribuito a livello mondiale da The Match Factory.

Il pubblico del Festival avrà inoltre la possibilità di dialogare con il regista e cogliere i segreti della sua arte, in una masterclass in programma allo Spazio Cinema.

Il Pardo d’onore, sostenuto da Swisscom per il settimo anno consecutivo, è il riconoscimento del Festival del film Locarno a grandi registi del cinema contemporaneo. In passato è stato assegnato a maestri del calibro di Samuel Fuller, Jean-Luc Godard, Ken Loach, Sidney Pollack, William Friedkin, JIA Zhang-ke, Alain Tanner, Werner Herzog e, nel 2014, Agnès Varda.