LA RECENSIONE DI MARINA: IL CASTELLO MAGICO di Ben Stassen e Jérémie Degruson

E’ in arrivo nelle sale, il 1° gennaio, un delizioso lungometraggio di animazione belga, firmato Ben Stassen e Jérémie Degruson: “Il castello magico”.

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Tuono, un vivace e curioso gattino, viene abbandonato per strada dai suoi padroni. Dopo mille peripezie, giunge in un enorme castello, che, dall’esterno, da sempre incute timore alla gente. Una volta entrato, però,Tuono si ritrova in un mondo che poco sembra avere a che fare con la vita fuori. Questo castello, infatti, è popolato da strane creature, oggetti animati e bizzarri animali, tra cui il burbero coniglio Jack e la topolina Maggie. Il misterioso castello è di proprietà del buon signor Lawrence, un tempo mago di successo, il quale organizza spettacoli per i bambini negli ospedali. Egli da subito accoglie Tuono in casa sua e tutto sembra andare per il meglio, fino a quando non subentra nella vicenda Daniel, perfido e, allo stesso tempo, vigliacco nipote del signor Lawrence con l’intento di vendere il castello e di rinchiudere l’anziano zio in un ospizio. E’ a questo punto che entra in gioco Tuono, il quale, con i suoi nuovi amici, farà di tutto per allontanare Daniel ed i possibili acquirenti dal castello.

Il regista Ben Stassen ha affermato in proposito: “Il castello magico” si basa su un film d’attrazione realizzato una decina di anni fa. Un film d’attrazione è un film 4D che dura circa 10-15 minuti (in pratica un film 3D con effetti speciali in teatro). In tal caso si tratta di un film di 12 minuti intitolato “Haunted house”. (…) All’inizio, il titolo in inglese era “The enchanted house”, ma la parola “magico” è più adatta al film in questione, perché la casa appartiene ad un mago e perché il protagonista usa la magia.

Quello che maggiormente colpisce, è la netta contrapposizione tra l’interno del castello ed il mondo esterno. E’ come fare un salto temporale da un’epoca all’altra. All’interno, infatti, si respira un’atmosfera nostalgica e piuttosto “vintage”, oltre ad un grande amore per l’arte in ogni sua forma. Una volta fuori dal castello, invece, eccoci di nuovo immersi nella vita di tutti i giorni, nel caos delle strade ed in un mondo ormai invaso dalla tecnologia (da notare, in proposito, come i potenziali acquirenti del castello stonino con il resto dell’abitazione, preoccupati maggiormente a scattare foto alla casa con i loro cellulari iper-tecnologici, più che ad osservare con attenzione la casa stessa. Essi risultano essere estremamente stereotipati).

Ciò per cui i protagonisti combattono, ciò che cercano in ogni modo di salvaguardare, è, in realtà, l’amore per un mondo ormai passato, quasi dimenticato, ma che, allo stesso tempo, riesce a dare molto alla gente.

E proprio all’interno del castello è la bellezza delle immagini a colpire maggiormente lo spettatore. I numerosi giocattoli ed i bizzarri oggetti animati risultano calamitare maggiormente l’attenzione del pubblico, rispetto al gattino Tuono ed al signor Lawrence stessi.

Ci sono 50 personaggi in “Il castello magico” ed ognuno di essi è stato disegnato. Alle spalle, c’è un grande lavoro di ricerca. Abbiamo provato diversi disegni e una serie di differenti approcci. Per Tuono avevamo bisogno di un gatto giovane, a metà tra un gattino e un gatto adulto, quindi, in termini di proporzioni, abbiamo dovuto effettuare diverse prove prima di arrivare all’effetto che volevamo. Abbiamo creato diverse scene in cui ci siamo divertiti a maltrattare i personaggi più noiosi. E per quanto riguarda Lawrence, abbiamo cercato attori che potessero in qualche modo somigliare a lui. Inizialmente ho pensato a Pierre Richard, il prototipo di uomo anziano dai capelli grigi e sconvolti. Se fosse stato un film, quello di Lawrence sarebbe stato un ruolo perfetto per Pierre Richard. Parola di Jérémie Degruson, co-regista del lungometraggio.

Le carrellate e le numerose soggettive, proprie di una regia mai fine a sé stessa, permettono allo spettatore di entrare nella vicenda fin dai primi minuti. Inoltre, il purtroppo sempre attuale tema dell’abbandono degli animali, viene qui trattato in modo realistico, ma, allo stesso tempo, delicato, senza pietismi ridondanti.

Si tratta di un film ricco di umorismo e di buoni sentimenti, che non dimentica i valori del passato e di cui l’amore per la magia e per l’arte in generale sono il leit motiv. I bambini ne andranno matti!

Voto: 7/10

Marina Pavido

IL COMMENTO DI MARINA NELLA PUNTATA 109 DI ENTR’ACTE https://www.youtube.com/watch?v=bu0NZR3YkHk&feature=youtu.be