APPENA APRO GLI OCCHI di Leyla Bouzid in sala dal 28 aprile

Ricevo e volentieri pubblico

 

Prima della Rivoluzione (dei Gelsomini)

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presenta

appena apro gli occhi titolo.jpg(CANTO PER LA LIBERTÀ)

 

IL GRIDO DI RIVOLTA E SPERANZA FIRMATO DALLA GIOVANE REGISTA TUNISINA LEYLA BOUZID

IL FILM – CHE HA VINTO PREMI IN MOLTI FESTIVAL, DA VENEZIA ALLA TUNISIA – SARA’ NELLE SALE DAL 28 APRILE, DISTRIBUITO DA CINECLUB INTERNAZIONALE
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Il celebre proverbio “Buon sangue non mente” s’addice a pochi. Questo è il caso di Leyla Bouzid, figlia di Nouri Bouzid  (il più importante regista tunisino, considerato uno dei maestri del cinema in lingua araba,  nei suoi film – L’uomo di cenere, La guerra del Golfo…e poi, Bezness, Millefeuille – ha raccontato la bellezza e la cultura, la tradizione ed il desiderio di modernità, ma anche l’omofobia, la tortura, la prigionia politica, la repressione, il patriarcato, l’integralismo) che già  al  suo primo lungometraggio, acclamato  e premiato in molti festival, firma, in musica, un vero inno alla libertà.

Appena apro gli occhi (Canto per la libertà) è un riverbero tagliente, colorato e profumato che viene da Tunisi: estate 2010, prima della Rivoluzione (dei Gelsomini)… E’ anche il titolo di una canzone, con versi così:

Appena apro gli occhi,

vedo persone che si stanno spegnendo

impregnate del loro sudore,

le loro lacrime sono salate,

il loro sangue è stato rubatobaya m

ed i loro sogni sono sbiaditi.

Nelle loro menti,

costruiscono castelli… 

appena apro gli occhi 1.jpgPochi mesi prima della Rivoluzione tunisina del 2010, la diciottenne Farah (una sorprendente Baya Medhaffer al suo esordio cinematografico) si diploma a pieni voti, riempiendo di gioia ed orgoglio la sua famiglia che, subito, vorrebbe iscriverla alla facoltà di medicina. Ma la giovane studentessa ha altro per la testa. Sogna di studiare alla facoltà di musicologia di Tunisi, continuando a suonare con il suo gruppo rock canzoni a sfondo socio-politico. Assieme al suo compagno e musicista Borhène (Montassar Ayari), Farah canta con coraggio e sensualità canzoni che parlano di sogni infranti e rubati, di generazioni senza futuro e libertà negate. La temerarietà con cui canta canzoni “d’impegno” politico attira immediatamente l’attenzione del regime, quello di Ben Ali. Ma Farah non si arrende. Sfida tutto e tutti. Si ribella alla famiglia, soprattutto alla madre (interpretata dalla popolare artista Ghalia Benali), che la vorrebbe chiusa in casa di notte, alla polizia che la vorrebbe in silenzio, alla società moralista e maschilista che vorrebbe privarla della sua libertà. Corre di notte a perdicuore per le strade di Tunisi, scrutata da occhi maschili che la giudicano indignati. Beve birra ed improvvisa canti nei locali per soli uomini, vero oltraggio alla morale pubblica. Quando le cancellano un concerto, ne improvvisa uno per strada ignorando gli ordini della polizia. Scappa di casa e rimane a dormire dal suo Borhène, con cui scopre l’amore ed il sesso. Ma la sua irriverenza e la sua sfrontatezza si scontrano ben presto anche con l’amato.

A Farah, però, non le importa niente, non le importa del giudizio della gente… È stanca di doversi nascondere, di dover rinunciare continuamente ad esprimere se stessa. Tutti coloro che la circondano vorrebbero toglierle la libertà, tarparle le ali. E, quando ogni tentativo di sopraffarla fallisce, Farah viene rapita dalla polizia. Nascosta per giorni interi, è costretta a subire ogni genere di violenza, fisica e psicologica. È proprio allora, quando la giovane è sul punto di rinunciare per sempre al suo “canto libero”, che lo spirito battagliero giovanile della madre – costretto a spegnersi con l’avanzare della repressione di regime – ritorna fuori con incredibile veemenza, aiutando la figlia a ritrovare quella voce che sembrava condannata a perdersi per sempre, quella musica così spesso insopportabile per le orecchie dei dittatori o terroristi di ogni provenienza, dai bar di Tunisi al Bataclan, e che tuttavia non possiamo fermare…

appena apro gli occhi 2.jpg{L’esordio della giovane Leyla Bouzid, Appena apro gli occhi (Canto per la libertà), è stato presentato alle Giornate degli Autori dell’ultima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in cui si è aggiudicato il Premio del pubblico ed il Premio Label Europa Cinema.

Nel 2015, ha partecipato anche: alle Giornate cinematografiche di Cartagine/Tunisi, vincendo il Tanit di bronzo ed il Premio Fipresci per il miglior film; al Festival del Cinema Francofono di Namur (Fiff), vincendo il Bayard d’Or nella categoria opere prime; al Festival Internazionale di Dubai vincendo il Premio Muhr come miglior film; al Festival del cinema mediterraneo di Bruxelles, vincendo la Menzione speciale della Giuria per l’interpretazione a Ghalia Benali, il Premio UPCB-UBFP della critica cinematografica ed il Premio del Pubblico.}

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