LA RECENSIONE – GIRL di Lukas Dhont

girl-Victor-Polster-356x250-c-defaultTITOLO: GIRL; REGIA: Lukas Dhont; genere: drammatico; paese: Belgio; anno: 2018; cast: Victor Polster, Arieh Worthalter, Oliver Bodart; durata: 105′

Presentato nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes 2018 e nelle sale italiane dal 27 settembre, Girl è il lungometraggio d’esordio del giovane regista belga Lukas Dhont, il quale, per la presente opera, ha vinto la Caméra d’Or, la Queer Palm e il Premio Fipresci della Critica Internazionale, oltre ad aver visto il suo protagonista, Victor Polster, essere premiato come Miglior Attore.

Questo vero e proprio caso cinematografico, racconta la storia di Lara, che prima era Victor e che ha il sogno di diventare ballerina. Nonostante il supporto morale di suo padre e del suo fratellino, non sarà facile per la ragazza affrontare il lungo percorso preparatorio prima dell’operazione definitiva.

Una storia che prevede uno script apparentemente semplice, ma che, in realtà, richiede un’indagine psicologica molto più profonda di quanto possa inizialmente sembrare. E, malgrado la giovane età, il regista ha saputo affrontare la cosa con grande maestria e padronanza del mezzo cinematografico. Particolarmente d’effetto sono, a tal proposito, gli intensi primi piani di Lara, così come l’attenzione al suo corpo in trasformazione e ai momenti in cui la stessa si dedica anima e corpo alla danza, quasi se, così, volesse ella stessa plasmare il suo fisico a proprio piacimento.

Al di là della delicatezza dell’argomento in sé e al di là della grazia con cui Lukas Dhont ha messo in scena il tutto, ciò che in Girl maggiormente colpisce è la straordinaria – e mai sopra le righe – interpretazione del giovane attore e ballerino Victor Polster, nel ruolo della protagonista.

Un esordio di tutto rispetto, dunque, questo Girl. Direttamente dal Belgio, arriva nelle nostre sale una vera e propria perla da non lasciarsi sfuggire per nessun motivo.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – VI PRESENTO TONI ERDMANN di Maren Ade

toni-erdmann-3-rcm0x1920uTITOLO: VI PRESENTO TONI ERDMANN; REGIA: Maren Ade; genere: commedia; anno: 2016; paese: Germania; cast: Peter Simonischek, Sandra Hüller, Michael Wittenborn; durata: 162′

Nelle sale italiane dal 23 febbraio, Vi presento Toni Erdmann, diretto dalla giovane regista tedesca Maren Ade, è attualmente candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero perla Germania, oltre ad aver vinto ben cinque Premi EFA ed il Premio FIPRESCI Critica Internazionale all’ultima edizione del Festival di Cannes.

Un padre, una figlia. Decisamente anticonvenzionale il primo, tutta dedita alla carriera la seconda. Due mondi che, con il passare del tempo, si sono allontanati sempre di più. È questa la storia di Winfried, il quale, pur di recuperare il rapporto con sua figlia Ines – diventata, per lui, ormai quasi un’estranea – e di insegnarle a prendere la vita con più leggerezza, la raggiunge per un breve periodo a Bucarest. Le cose, ovviamente, non sembrano mettersi troppo bene per il bizzarro Winfred, il quale viene sempre visto come una presenza estranea ed invadente. L’uomo, però, non si dà per vinto e, pur di trovare un modo di avvicinarsi alla figlia, inizia a spacciarsi per un diplomatico tedesco di nome Toni Erdmann, indossando una parrucca ed una vistosa dentiera. Sua figlia Ines accetta la sfida e, da quel momento, ne accadranno di tutti i colori.

peter-simonischek-ist-in-toni-erdmann-in-einer-doppelrolle-zu-sehen-als-toni-und-als-winfriedGià da una sommaria lettura della trama si può intuire che Vi presento Toni Erdmann è un vero e proprio crescendo di gag e situazioni al limite del reale. Ciò che fin da subito colpisce, però, è la singolare messa in scena adottata, la quale fa sì che ciò che vediamo sullo schermo non sia mai eccessivamente “urlato”, mai del tutto esplicito, ma, al contrario, grazie ad una regia essenziale e priva di ogni qualsivoglia orpello e, soprattutto, grazie ad una colonna sonora che prevede la quasi totale assenza delle musiche – fatta eccezione, ovviamente, per quelle prettamente diegetiche – si tratti di qualcosa di fortemente sottile, grottesco e raffinato allo stesso tempo. Basti pensare, ad esempio, alle sole espressioni di Winfried/Toni Erdmann o a situazioni al limite del reale come l’improvvisata festa per nudisti organizzata “involontariamente” da Ines. Il risultato finale ricorda, addirittura, alcune tra le migliori commedie scandinave degli ultimi anni (di Ruben Östlund e di Hans Peter Moland, ad esempio), le quali, si sa, proprio per queste loro caratteristiche “estreme”, o le si odia o le si ama. Ma tant’è.

toniOvviamente, una così accurata messa in scena degli espedienti comici presuppone anche una grande attenzione ai rapporti umani raccontati: apparentemente freddo, ma in realtà tenerissimo il rapporto tra Winfried ed Ines, si evolve in modo lineare nella sua complessità, fino ad arrivare all’agognato abbraccio finale ed al bellissimo gesto della ragazza che decide di indossare, scherzosamente, la dentiera usata dal padre per impersonare Toni Erdmann. Gli interpreti Peter SImonischek e Sandra Hüller, dal canto loro, hanno fatto di tutto per rendere sullo schermo degli ottimi protagonisti, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Winfried, vero cavallo di battaglia di tutto il lungometraggio.

Forse tutti i premi assegnati a Vi presento Toni Erdmann sono stati eccessivi? Può darsi. Il punto, però, è questo: se si pensa al lungometraggio della Ade come a qualcosa di sottile, raffinato e ben confezionato, di sicuro non si resterà delusi al termine della visione. E questa, ovviamente, non è cosa da poco.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

34° TORINO FILM FESTIVAL – I PREMI UFFICIALI

torino-film-festival-tff-2016Si è da poche ore conclusa la 34° edizione del Torino Film Festival, che, per la raffinata selezione di lungometraggi presentati, anche quest’anno si è classificata come uno dei festival cinematografici italiani più interessanti dell’anno.

Di seguito, tutti i film vincitori, nelle loro rispettive sezioni:

 

TORINO 34

La Giuria di Torino 34 – Concorso Internazionale Lungometraggi, composta da Ed Lachman (USA, presidente), Don McKellar (Canada), Mariette Rissenbeek (Germania), Adrian Sitaru (Romania), Hadas Yaron (Israele), assegna i premi:

Miglior film(€ 15.000) a:

Juan Zeng Zhe / The Donor di Qiwu Zang (Cina, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Siamo onorati di assegnare il premio a un film così meravigliosamente penetrante e così poetico nella narrazione, nella performance, nella comprensione del mondo in cui proviamo a vivere. Pensiamo di aver trovato una nuova voce del cinema cinese che ci arricchirà tutti. Grazie”.

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Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

Los decentes di Lukas Valenta Rinner (Austria/Corea Del Sud/Argentina, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Questo film ci porta in un viaggio con Belén, una collaboratrice domestica di una ricca famiglia in un quartiere sorvegliato e recintato, che trova una via di fuga dal suo mondo claustrofobico quando scopre una comunità di nudisti che vive al di là del recinto. Los decentes esplora con grande sensibilità e penetrante spirito di osservazione l’impatto che questa nuova libertà ha sulla vita della donna. Allo stesso tempo, questa libertà provoca la reazione della borghesia del quartiere. Diamo il Premio Speciale della Giuria a questo film audace e originale”.

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 Premio per la Miglior attrice a:

Rebecca Hall per il film Christine di Antonio Campos (USA, 2016)

Con la seguente motivazione:

“L’attrice, con una fortissima presenza scenica e le molte sfumature della sua performance è riuscita a ritrarre perfettamente un personaggio commovente che è in conflitto emotivo con se stesso.”

 Premio per il Miglior attore a:

Nicolas Duran per il film Jesusdi Fernando Guzzoni (Cile/Francia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Per un ritratto molto credibile, che veicola una gamma di emozioni, da parte di un talento così giovane e promettente”.

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 Premio per la Miglior sceneggiatura a:

Juan Zeng Zhe / The Donor di Qiwu Zang (Cina, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Forse saremmo stati influenzati dall’ambiente che ci circonda, ma la giuria è rimasta colpita da questo film duro ed emotivamente devastante, che mostra come la tradizione del Neorealismo italiano sia ancora viva in angoli remoti del globo”.

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Premio del pubblico a:

Wir Sind die Flut / We Are the Tide di Sebastian Hilger (Germania, 2016)

 

TFFdoc

INTERNAZIONALE.DOC

La Giuria di Internazionale.doc, composta da Kamal Aljafari, Ann Carolin Renninger, Gaël Teicher, assegna i seguenti premi:

Miglior film per Internazionale.doc (€ 5.000) a:

 Houses Without Doors di Avo Kaprealian (Siria/Libano, 2016)

Con la seguente motivazione:

“In una situazione impossibile, ci fa vedere l’impossibile – dal balcone di casa egli guarda il mondo intero. Ci fa sentire come i siriani e gli armeni rappresentino tutta l’umanità e ci restituisce la fiducia nella capacità del cinema di aiutare tutti gli essere umani a esistere e a resistere in ogni epoca”.

Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:

 Attaque di Carmit Harash (Francia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Perché si pone nel cuore del caos sollevando interrogativi sulle tante immagini che ci circondano, con uno spirito libero e con uno humour che aiutano a prendere le distanze e a sconfiggere la depressione, perché propone di non credere alle immagini ma trattarle in modo originale e nuovo”.

ITALIANA.DOC

La Giuria di Italiana.doc, composta da Eleonora Danco, Luciano Rigolini, Marcello Sannino, assegna i seguenti premi:

 Miglior Film per Italiana.doc (€ 5.000) a:

 Sarodi Enrico Maria Artale (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Un viaggio alla ricerca di un padre mai conosciuto. Un documentario intimo e spiazzante diretto con incredibile lucidità e rigore. L’autore riesce a trattare la sua storia con intensità e coraggio, attraverso una struttura narrativa coinvolgente dove la dimensione personale diventa universale”.

 Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a:

 Moo Yadi Filippo Ticozzi (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Un documentario intenso e raffinato. Uno sguardo poetico che scava un territorio segnato da un trauma di violenza e morte la cui memoria è viva nel protagonista Opio e nelle persone che incontriamo. Il regista riesce a creare con sensibilità e rigore una vera mimesi tra la temporalità filmica ed il tempo sospeso della vita quotidiana dove la natura è una lunga lacrima colorata”.

Assegna inoltre una menzione speciale a:

 A Bitter Story di Francesca Bono (Italia, 2016)

 Con la seguente motivazione:

“La giovane autrice decide di confrontarsi con una delle questioni sociali più imminenti: l’integrazione. Gli adolescenti di una piccola comunità cinese che affrontano le decisioni sul proprio futuro sospesi in un limbo identitario e territoriale.

Un approccio formale e psicologico audace che fa uso della messa in scena non escludendo momenti di autentica intimità, riuscendo così ad andare oltre il realismo frontale senza perdere la sincerità”.

 

ITALIANA.CORTI

 La Giuria di Italiana.corti, composta da Colapesce, Lucia Veronesi, Matteo Zoppis, assegna i seguenti premi:

 Premio Chicca Richelmy per il Miglior film (€ 2.000 offerti da Associazione Chicca Richelmy) a:

Ex voto di Fabrizio Paterniti Martello (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Il film racconta la tradizione di un luogo diviso fra sacro e profano e ci restituisce poeticamente l’immagine di un’Italia divisa tra tradizione e modernità”.

 Premio Speciale della giuria a:

Il futuro di Era di Luis Fulvio (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Il film scolpisce la metafora della condizione umana. Propone una chiave di lettura attuale della continua e ossessiva ricerca della bellezza attraverso la sua distruzione”.

 

PREMIO FIPRESCI

La Giuria del Premio Fipresci, composta da Frédéric Jaeger, Yael Shuv e Gianlorenzo Franzi, assegna il Premio per il Miglior film a:

Les derniers parisiens di Hamè Bourokba e Ekoué Labitey (Francia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Una storia attuale raccontata con empatia e urgenza, con un tocco leggero. Les Derniers Parisiens narra il difficile rapporto tra due fratelli migranti che cercano di sbarcare il lunario a Parigi. Offre uno sguardo della vita a Pigalle e scorci sulle molte storie accennate sullo schermo”.

 

PREMIO CIPPUTI

La Giuria, composta da Francesco TullioAltan, Mariano Morace, Costanza Quatriglio assegna il Premio Cipputi 2016Miglior film sul mondo del lavoro a:

Lao Shi / Old Stone di Johnny Ma (Cina/Canada, 2016)

 Con la seguente motivazione:

 “Per lo stile sospeso fra la cronaca vera e lo stato d’allucinazione con cui Johnny Ma segue la fulminante odissea tragica di un taxista rimasto coinvolto in un incidente stradale. La responsabilità non era sua, ma il senso di colpa per avere fatto sprofondare un ragazzino in coma profondo è ossessivo: niente e nessuno lo aiuteranno, né gli amici, né la famiglia sempre meno comprensiva e affettuosa, né tanto meno gli squali burocrati delle società d’assicurazione. La perdita del lavoro quotidiano provoca un fatale smarrimento dell’identità. Ognuno è solo sul cuore della terra, e il buio si avvicina”.

APPENA APRO GLI OCCHI di Leyla Bouzid in sala dal 28 aprile

Ricevo e volentieri pubblico

 

Prima della Rivoluzione (dei Gelsomini)

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presenta

appena apro gli occhi titolo.jpg(CANTO PER LA LIBERTÀ)

 

IL GRIDO DI RIVOLTA E SPERANZA FIRMATO DALLA GIOVANE REGISTA TUNISINA LEYLA BOUZID

IL FILM – CHE HA VINTO PREMI IN MOLTI FESTIVAL, DA VENEZIA ALLA TUNISIA – SARA’ NELLE SALE DAL 28 APRILE, DISTRIBUITO DA CINECLUB INTERNAZIONALE
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Il celebre proverbio “Buon sangue non mente” s’addice a pochi. Questo è il caso di Leyla Bouzid, figlia di Nouri Bouzid  (il più importante regista tunisino, considerato uno dei maestri del cinema in lingua araba,  nei suoi film – L’uomo di cenere, La guerra del Golfo…e poi, Bezness, Millefeuille – ha raccontato la bellezza e la cultura, la tradizione ed il desiderio di modernità, ma anche l’omofobia, la tortura, la prigionia politica, la repressione, il patriarcato, l’integralismo) che già  al  suo primo lungometraggio, acclamato  e premiato in molti festival, firma, in musica, un vero inno alla libertà.

Appena apro gli occhi (Canto per la libertà) è un riverbero tagliente, colorato e profumato che viene da Tunisi: estate 2010, prima della Rivoluzione (dei Gelsomini)… E’ anche il titolo di una canzone, con versi così:

Appena apro gli occhi,

vedo persone che si stanno spegnendo

impregnate del loro sudore,

le loro lacrime sono salate,

il loro sangue è stato rubatobaya m

ed i loro sogni sono sbiaditi.

Nelle loro menti,

costruiscono castelli… 

appena apro gli occhi 1.jpgPochi mesi prima della Rivoluzione tunisina del 2010, la diciottenne Farah (una sorprendente Baya Medhaffer al suo esordio cinematografico) si diploma a pieni voti, riempiendo di gioia ed orgoglio la sua famiglia che, subito, vorrebbe iscriverla alla facoltà di medicina. Ma la giovane studentessa ha altro per la testa. Sogna di studiare alla facoltà di musicologia di Tunisi, continuando a suonare con il suo gruppo rock canzoni a sfondo socio-politico. Assieme al suo compagno e musicista Borhène (Montassar Ayari), Farah canta con coraggio e sensualità canzoni che parlano di sogni infranti e rubati, di generazioni senza futuro e libertà negate. La temerarietà con cui canta canzoni “d’impegno” politico attira immediatamente l’attenzione del regime, quello di Ben Ali. Ma Farah non si arrende. Sfida tutto e tutti. Si ribella alla famiglia, soprattutto alla madre (interpretata dalla popolare artista Ghalia Benali), che la vorrebbe chiusa in casa di notte, alla polizia che la vorrebbe in silenzio, alla società moralista e maschilista che vorrebbe privarla della sua libertà. Corre di notte a perdicuore per le strade di Tunisi, scrutata da occhi maschili che la giudicano indignati. Beve birra ed improvvisa canti nei locali per soli uomini, vero oltraggio alla morale pubblica. Quando le cancellano un concerto, ne improvvisa uno per strada ignorando gli ordini della polizia. Scappa di casa e rimane a dormire dal suo Borhène, con cui scopre l’amore ed il sesso. Ma la sua irriverenza e la sua sfrontatezza si scontrano ben presto anche con l’amato.

A Farah, però, non le importa niente, non le importa del giudizio della gente… È stanca di doversi nascondere, di dover rinunciare continuamente ad esprimere se stessa. Tutti coloro che la circondano vorrebbero toglierle la libertà, tarparle le ali. E, quando ogni tentativo di sopraffarla fallisce, Farah viene rapita dalla polizia. Nascosta per giorni interi, è costretta a subire ogni genere di violenza, fisica e psicologica. È proprio allora, quando la giovane è sul punto di rinunciare per sempre al suo “canto libero”, che lo spirito battagliero giovanile della madre – costretto a spegnersi con l’avanzare della repressione di regime – ritorna fuori con incredibile veemenza, aiutando la figlia a ritrovare quella voce che sembrava condannata a perdersi per sempre, quella musica così spesso insopportabile per le orecchie dei dittatori o terroristi di ogni provenienza, dai bar di Tunisi al Bataclan, e che tuttavia non possiamo fermare…

appena apro gli occhi 2.jpg{L’esordio della giovane Leyla Bouzid, Appena apro gli occhi (Canto per la libertà), è stato presentato alle Giornate degli Autori dell’ultima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in cui si è aggiudicato il Premio del pubblico ed il Premio Label Europa Cinema.

Nel 2015, ha partecipato anche: alle Giornate cinematografiche di Cartagine/Tunisi, vincendo il Tanit di bronzo ed il Premio Fipresci per il miglior film; al Festival del Cinema Francofono di Namur (Fiff), vincendo il Bayard d’Or nella categoria opere prime; al Festival Internazionale di Dubai vincendo il Premio Muhr come miglior film; al Festival del cinema mediterraneo di Bruxelles, vincendo la Menzione speciale della Giuria per l’interpretazione a Ghalia Benali, il Premio UPCB-UBFP della critica cinematografica ed il Premio del Pubblico.}

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BIF&ST 2016 – PRESENTATO IL PROGRAMMA

Ricevo e volentieri pubblico

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Tributo a Ettore Scola, presidente – Il programma del Bif&st 2016 è stato seguito e dettagliatamente curato da Ettore Scola fino a pochi giorni prima della sua scomparsa. Il grande regista sarà dunque, anche per la prossima edizione (2-9 aprile), il presidente del Bari International Film Festival che già lo ha visto per sei anni (accolse l’incarico nel giugno 2010) attivissimo animatore e protagonista della manifestazione ideata e diretta da Felice Laudadio, promossa dalla Regione Puglia presieduta da Michele Emiliano e prodotta dall’Apulia Film Commission presieduta da Maurizio Sciarra.

Scola aveva informato Laudadio – quando aveva appreso della sua riconferma per altri cinque anni alla direzione del Bif&st come voluto da Emiliano – che per ragioni di età (aveva 84 anni) e di salute non avrebbe potuto continuare ancora a lungo ad occuparsi del Bif&st e gli aveva indicato il suo auspicabile successore, il cui nome sarà a suo tempo annunciato dal presidente della Regione e dal direttore del Bif&st che insieme hanno deciso di dedicare la prossima manifestazione a Scola – che a Bari ebbe una esaustiva retrospettiva nel 2009 – con un tributo incrociato con quello già da tempo annunciato per Mastroianni.

Mastroianni e Scola.jpgE dunque il tema del prossimo Bif&st sarà Scola-Mastroianni 9½. C’eravamo tanto amati, giacché il regista ha diretto più di chiunque altro l’attore scomparso 20 anni fa: hanno lavorato insieme in ben 9 film di lungometraggio, più un film ad episodi, che verranno presentati l’uno dopo l’altro. Sarà inoltre istituito il Premio Ettore Scola per il miglior regista di opera prima o seconda che verrà assegnato, insieme ai Premi Gabriele Ferzetti e Mariangela Melato per il migliore attore e la migliore attrice, dalla giuria del pubblico presieduta dal giornalista e scrittore Furio Colombo.

Il primo film del festival verrà presentato al Teatro Petruzzelli alle 9 del mattino del 2 aprile: sarà Ridendo e scherzando, uno straordinario ritratto di Scola realizzato dalle sue figlie Paola e Silvia con la complicità di Pif (Pierfrancesco Diliberto). A fine proiezione parleranno del grande regista alcuni attori e attrici che con lui hanno lavorato, coordinati dal critico Jean Gili, direttore di una antica e celebre manifestazione francese gemella del Bif&st, il Festival del cinema italiano di Annecy, il cui presidente è stato fin dal 1997 proprio Ettore Scola e alla cui direzione, dal 2017, è stato nei giorni scorsi chiamato Felice Laudadio.

Sono inoltre previsti, in collaborazione con La Feltrinelli, altri otto incontri pomeridiani, uno al giorno e condotti da Jean Gili, dedicati a Scola con la partecipazione della famiglia, di amici, colleghi, produttori e studiosi quali, fra gli altri, Fabiano Fabiani, Ugo Gregoretti, Walter Veltroni, Ennio Bispuri, Stefano Masi, Carlo Degli Esposti, Roberto Cicutto, Valerio De Paolis, Giuliano Montaldo, Andrea Occhipinti e altri intepreti dei film di Scola.

Il Festival Marcello Mastroianni, organizzato di concerto con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, con la collaborazione di RAI Teche e Istituto Luce Cinecittà, comprenderà oltre 50 film e una gran quantità di materiali di documentazione, oltre a tre laboratori di formazione sul mestiere dell’attore promossi dalla Scuola di Cinema Gian Maria Volonté e dalla Cooperativa Artisti 7607. Per parlare del talento di Mastroianni saranno presenti al Teatro Petruzzelli, dopo la proiezione dei film in cui lo hanno diretto, i registi Francesca Archibugi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Roberto Faenza, Paolo e Vittorio Taviani, Luciano Tovoli. Queste Lezioni di cinema culmineranno, al mattino del 9 aprile, in un incontro con alcuni attori e attrici suoi compagni di lavoro, coordinati da Marco Spagnoli, del Comitato di direzione del Bif&st.

In Conversation With… è una sezione nuova di zecca – a cura di Beatrice Kruger – che prende spunto dallo straordinario successo arriso agli incontri svoltisi nel marzo 2015 al Petruzzelli con la partecipazione di otto grandi registi (Jean-Jacques Annaud, Costa-Gavras, Nanni Moretti, Alan Parker, Edgar Reitz, Ettore Scola, Margarethe von Trotta, Andrzej Wajda). Nel nome di Mastroianni il Bif&st 2016 ha invitato a Bari otto attori e attrici di grande talento e notorietà – uno solo dei quali italiano: Toni Servillo che il 4 aprile incontrerà il pubblico insieme al regista Roberto Andò dopo la proiezione di Viva la libertà – che alle 18 dialogheranno al Petruzzelli con un regista italiano dopo la presentazione pomeridiana, alle 16, di un film da essi interpretato. A Toni Servillo e agli altri sette attori e attrici stranieri (i cui nomi verranno annunciati nella conferenza stampa in programma alla Casa del Cinema di Roma il prossimo 18 marzo insieme ai film delle Anteprime internazionali e ai vincitori dell’ItaliaFilmFest/Lungometraggi) verrà conferito il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence, che riproduce il celebre profilo felliniano disegnato da Scola (riportato in fondo a questa pagina) e realizzato in platino dagli sponsor Monile e Mario Mossa. Altro importante sponsor del Bif&st è la Mercedes che con la Motoria di Francesco Maldarizzi metterà a disposizione degli ospiti una piccola flotta di auto e organizzerà un concorso di cortometraggi.

ItaliaFilmFest/Lungometraggi – Per quanto riguarda questa storica sezione, i premi riservati ai migliori film italiani dell’ultimo anno selezionati dal direttore artistico verranno consegnati una sera dopo l’altra dal 2 all’8 aprile al Teatro Petruzzelli dopo la proiezione pomeridiana al Multicinema Galleria dei film premiati. La giuria stabile composta da 9 autorevoli critici – Valerio Caprara (Il Mattino), Paolo D’Agostini (La Repubblica), Fabio Ferzetti (Il Messaggero), Francesco Gallo (ANSA), Alessandra Levantesi Kezich (La Stampa), Paolo Mereghetti (Corriere della Sera), Franco Montini (presidente Sindacato Critici), Federico Pontiggia (Il Fatto), Silvana Silvestri (Il Manifesto) – attribuirà i seguenti riconoscimenti: Premio Mario Monicelli per il miglior regista; Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore; Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto; Premio Luciano Vincenzoni per la migliore sceneggiatura; Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista; Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista; Premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista; Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista; Premio Ennio Morricone per il miglior compositore delle musiche; Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia; Premio Dante Ferretti per il miglior scenografo; Premio Roberto Perpignani per il miglior montaggio; Premio Piero Tosi per i migliori costumi.

ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde – Una giuria composta da 30 spettatori e presieduta dal giornalista e scrittore Furio Colombo attribuirà i seguenti riconoscimenti ai migliori film italiani opere prime e seconde dell’ultimo anno prescelti dal direttore artistico:

  • Premio Ettore Scola per il regista della migliore opera prima o seconda

  • Premio Gabriele Ferzetti per il miglior attore protagonista

  • Premio Mariangela Melato per la migliore attrice protagonista.

Queste le opere prime (O.P.) e seconde (O.S.) finora invitate, alcune in attesa di conferma:

  • Arianna di Carlo Lavagna, con Ondina Quadri, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti, 2015, O.P.

  • Assolo di Laura Morante, con Laura Morante, Francesco Pannofino, Piera Degli Esposti, 2016, O.S.

  • Banat – Il viaggio di Adriano Valerio, con Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich, Piera Degli Esposti, 2015, O.P.

  • Bella e perduta di Pietro Marcello, con Tommaso Cestrone, Elio Germano (voce di Sarchiapone), 2015, O.P.

  • In un posto bellissimo di Giorgia Cecere, con Isabella Ragonese, Alessio Boni, Paolo Sassanelli, 2015, O.S.

  • La macchinazione di David Grieco, con Massimo Ranieri, Libero De Rienzo, Milena Vukotic, 2016, O.S.

  • L’attesa di Piero Messina, con Juliette Binoche, Lou De Laâge, Giorgio Colangeli, 2015, O.P.

  • La terra dei santi di Fernando Muraca, con Valeria Solarino, Lorenza Indovina, Daniela Marra, 2015, O.P.

  • Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, 2015, O.P.

  • Pecore in erba di Alberto Caviglia, con Omero Antonutti, Bianca Nappi, Paola Minaccioni, 2015, O.P.

  • Un posto sicuro di Francesco Ghiaccio, con Marco D’Amore, Giorgio Colangeli, Matilde Gioli, 2015, O.P.

  • Né Giulietta né Romeo di Veronica Pivetti, con Andrea Amato, Corrado Invernizzi, Veronica Pivetti, 2015, O.P., fuori concorso.

ItaliaFilmFest/Nuove proposte – Un’altra novità del Bif&st 2016 è questa sezione che ospiterà 7-8 film italiani di lungometraggio in anteprima mondiale, valutati da una giuria del pubblico, formata da 30 spettatori e presieduta dallo scrittore e famoso sceneggiatore Giorgio Arlorio, che attribuirà il Premio Francesco Laudadio al regista del miglior film. Questi i film finora selezionati:

  • L’Universale di Federico Micali con Claudio Bigagli, Paolo Hendel – Italia 2015, 88’

  • La notte è piccola per noi di Gianfrancesco Lazotti con Cristiana Capotondi, Philippe Leroy – Italia 2015, 90’

  • Il traduttore di Massimo Natale con Claudia Gerini – Italia 2016, 91’

  • L’età d’oro di Emanuela Piovano con Laura Morante, Giulio Scarpati, Gigio Alberti – Italia 2016, 90’

  • Senza lasciare traccia di Gianclaudio Cappai, con Michele Riondino, Valentina Cervi, Elena Radonicich – Italia, 2016

  • Due euro l’ora di Andrea D’Ambrosio, con Peppe Servillo, Claudia Baffi, Paolo Gasparini – Italia 2016, 85’

Fuori concorso:

  • My Father Jack di Tonino Zangardi con Francesco Pannofino, Eleonora Giorgi, Elisabetta Gregoraci – Italia, 2016, 90’

  • Terra promessa di Francesco Colangelo con Valeria Solarino, Italia 2015, 22’

  • L’ombra di Caino di Antonio De Palo con Valeria Solarino, Giorgio Colangeli, Valentina Carnelutti – Italia 2015, 30’.

EVENTI SPECIALI

Pasolini e il Sessantotto – Il Bif&st si occuperà anche di Pier Paolo Pasolini con la proiezione de La ricotta, interpretato da Orson Welles, e soprattutto con Teorema, il film al centro di mille polemiche alla Mostra del Cinema di Venezia segnata dalla contestazione, che offrirà lo spunto per una tavola rotonda intitolata “Pasolini e il Sessantotto” cui prenderanno parte Roberto Chiti, Carlo di Carlo, David Grieco, Francesco Maselli e Italo Moscati, coordinati da Enrico Magrelli, del Comitato di direzione del Bif&st e già vicedirettore della Mostra di Venezia.

Musica negli occhiIn ricordo di Armando Trovajoli – La presentazione di alcuni film interpretati da Mastroianni consentirà di ricordare, a tre anni dalla sua scomparsa (1° marzo 2013), un altro grande del cinema italiano: Armando Trovajoli, autore delle musiche di quei film, in particolare di quelli diretti da Vittorio De Sica e di pressoché tutti quelli diretti da Ettore Scola.

Tributo a Cecilia Mangini – Alla grande documentarista e fotografa pugliese, nata a Mola di Bari nel 1929 e ancora attivisssima, il Bif&st 2016 dedicherà un tributo con l’allestimento di una mostra – curata da Paolo Pisanelli – delle sue fotografie, alcune delle quali scattate sul set del film La legge di Jules Dassin (1959) con Marcello Mastroianni che verrà presentato insieme al documentario di Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini In viaggio con Cecilia (2013) e ad alcuni suoi cortometraggi.

Assemblea generale della FIPRESCI – Come avviene puntualmente dal 2009, il Bif&st 2016 ospiterà l’assemblea generale annuale della Fipresci, la federazione mondiale dei critici di cinema.

LA STORIA, LA MEMORIA – Retrospettiva

Red Scare Black List (Paura rossa lista nera)

La Commissione per le attività antiamericane (HUAC) del Congresso degli Stati Uniti avviò la sua indagine sull’infiltrazione comunista nell’industria cinematografica americana il 20 ottobre 1947. Inizialmente presieduta dal deputato (antisemita) John Parnell Thomas sostenuto, come poi McCarthy, dalle alte sfere della Chiesa cattolica americana, le udienze si focalizzarono sulla identificazione di quanti – tra i registi, gli sceneggiatori, i produttori, gli attori e le attrici di Hollywood – potevano essere considerati pericolosi sovversivi. Benché osteggiata da un gruppo di celebri attori hollywoodiani come Humphrey Bogart, Lauren Bacall, Danny Kaye, le audizioni non si arrestarono. Un certo numero di testimoni, tra cui i capi degli studios Walt Disney e Jack Warner, stelle del cinema quali Robert Taylor, Gary Cooper, John Wayne, attori ben più modesti quali Ronald Reagan (ma destinato a diventare presidente USA), grandi registi come Elia Kazan, rilasciarono dichiarazioni nelle quali insinuarono l’influenza comunista sull’industria cinematografica e denunciarono alcuni loro colleghi specificamente indicati quali affiliati a organizzazioni comuniste o loro simpatizzanti, scatenando la paura rossa. Un altro gruppo di testimoni – tra cui gli sceneggiatori Dalton Trumbo e Ring Lardner Jr., poi finiti nella lista nera, e lo scrittore e drammaturgo Arthur Miller – protestarono che le audizioni erano illegali e che le interrogazioni sulla loro lealtà politica inaccettabili. Altri grandi scrittori furono blacklisted: Lillian Helmann, Dashiell Hammett, Dorothy Parker. E famosi cantanti e musicisti come Judy Holliday, Lena Horne, Pete Seeger, Leonard Bernstein, Harry Belafonte. E attori come Edward G. Robinson, John Garfield, Burgess Meredith, José Ferrer, Lionel Stander, James Cagney, Katharine Hepburn, Melvyn Douglas, Fredric March. E registi quali John Huston, Orson Welles, Luis Buñuel, Richard Attenborough, John Berry, Martin Ritt, Abraham Polonsky, Jules Dassin e Charlie Chaplin. Tutti “Reds in movies”, secondo il senatore della California Jack Tenney, che lanciò la prima indagine.

The Hollywood Ten i 10 di Hollywood, che però all’origine erano 11: uno di loro riuscì a scamparla: il rifugiato politico tedesco Bertolt Brecht – «vengono messi sulla “lista nera” degli studios, cioè impediti di lavorare, almeno con il proprio nome. Sono il produttore Adrian Scott, il regista Edward Dmytryk e gli sceneggiatori Ring Lardner jr., Alvah Bessie, Lester Cole, Albert Maltz, Samuel Ornitz, John Howard Lawson (anche storico, teorico e critico), Herbert Biberman e Dalton Trumbo, gli ultimi due anche registi. Sono le vittime designate – ha scritto Lorenzo Pellizzari – di una vera e propria “caccia alle streghe”, di una sorta di inquisizione anticomunista che si occulta dietro il nome di HUAC ed è meglio nota come Commissione McCarthy, un senatore repubblicano che darà il nome al più vasto e perdurante fenomeno del maccartismo. I dieci costituiscono una bella pattuglia di progressisti più o meno radicali, ma come in tutti i cenacoli tra loro si annida un giuda. Dapprima anche costui, di nome Edward Dmytryk (e allora regista di film “democratici” quali Anime ferite e Odio implacabile), viene incarcerato. In un secondo momento, però, decide di fornire i nomi di alcuni associati del Partito Comunista Americano, e il 25 aprile 1951 compare nuovamente a testimoniare facendo i nomi di alcuni di coloro che vi erano stati associati per un breve periodo intorno al 1945, epoca in cui egli stesso era affiliato. Il 25 novembre 1997, registi e attori di Hollywood si danno appuntamento a Beverly Hills, presso l’Accademia degli Oscar, per una cerimonia a ricordo delle vittime del maccartismo. Dei “dieci di Hollywood”, arrestati giusto cinquant’anni prima e poi condannati, ne sopravvivono due: Ring Lardner jr. (82 anni), che partecipa al rito di espiazione collettiva, e l’impudente Edward Dmytryk (89 anni), che invece rifiuta e così precisa: “È sciocco che Hollywood chieda scusa a se stessa. C’è gente che vuole essere considerata martire, ma noi non lo siamo mai stati”. Dmytryk morirà nel 1999, Lardner nel 2000, con il che si chiude un’epoca, ma non si cancella un capitolo doppiamente vergognoso».

Su questa “vergogna” il cinema americano è tornato con alcuni film e documentari inclusi nella retrospettiva predisposta dal Bif&st 2016 che comprende anche alcuni film scritti o diretti da Dalton Trumbo, Premio Oscar per Vacanze romane (Roman Holiday di William Wyler, con Gregory Peck e Audrey Hepburn, 1953) e La piu’ grande corrida (The Brave One di Irving Rapper, 1956), sceneggiati da Trumbo ma firmati con pseudonimi in quanto blacklisted, come blacklisted fu anche il grande regista Joseph Losey, fuggito dagli USA e costretto a rifugiarsi in Gran Bretagna e in Italia dove nel 1951-52 diresse sotto falso nome Imbarco a mezzanotte, girato negli studi Pisorno di Tirrenia e a Taranto. Alla sceneggiatura aveva lavorato un altro “appestato” hollywoodiano, lui pure sbattuto nella lista nera: Ben Barzman, l’autore di Cristo fra i muratori diretto nel 1949 da quello stesso Edward Dmytryk che un paio d’anni dopo l’avrebbe denunciato come sovversivo*.

A Dalton Trumbo il Bif&st dedica un minitributo all’interno della rassegna Paura rossa lista nera che comprende anche il recentissimo biopic Trumbo di Jay Roach con Bryan Cranston, Diane Lane e Helen Mirren. Questi i titoli della retrospettiva in programma dal 2 al 9 aprile, al mattino per gli studenti delle scuole medie superiori di Bari Città Metropolitana, alla sera per il grande pubblico:

I film:

  • IL PRESTANOME (The Front) di Martin Ritt, con Woody Allen e Zero Mostel, 1976, nomination al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura

  • INDIZIATO DI REATO (Guilty by Suspicion) di Irwin Winkler, con Robert De Niro, Annette Bening, Martin Scorsese, 1991

  • THE MAJESTIC di Frank Darebont, con Jim Carrey e Martin Landau, 2001

  • GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK di George Clooney, con Jeff Daniels e George Clooney, 2005, nomination a sei Premi Oscar

Tributo a Dalton Trumbo:

  • EXODUS di Otto Preminger, con Paul Newman, scritto da Dalton Trumbo, 1960, vincitore di un Premio Oscar

  • SPARTACUS di Stanley Kubrick, con Kirk Douglas, scritto da Dalton Trumbo, 1960, vincitore di quattro Premi Oscar

  • E JOHNNY PRESE IL FUCILE (Johnny Got His Gun) di Dalton Trumbo, con Jason Robards, 1971, Gran Premio speciale della giuria e Premio Fipresci al Festival di Cannes 1971

  • TRUMBO (tit. it.: L’ultima parola. La vera storia di Dalton Trumbo) di Jay Roach, con Bryan Cranston, Diane Lane, Helen Mirren, Louis C.K., Elle Fanning, John Goodman

I documentari:

  • RED HOLLYWOOD, documentario di Thom Andersen e Noël Burch, 1996, 118’

  • THE HOLLYWOOD TEN, documentario di John Berry (1950, 15’), il regista di Ho amato un fuorilegge con John Garfield e Shelley Winters (1951) che fu denunciato da Dmytryk insieme ad altri 25 suoi colleghi. Il doc è un extra del dvd americano di “Spartacus”.

* Fondamentale – per valutare quanto abbia inciso nella storia del cinema statunitense questa pagina vergognosa – è il libro Lista nera a Hollywood di Giuliana Muscio (che sarà al Bif&st). La caccia alle streghe negli anni ’50 (Feltrinelli 1979, Universale Economica) «un saggio molto utile agli appassionati di cinema per conoscere a fondo uno dei momenti più bui per l’industria culturale e cinematografica statunitense del secolo passato, quello della guerra fredda, della caccia alle streghe e della Commissione d’indagine per le attività antiamericane del senatore McCarthy. Un accurato lavoro di ricerca e uno studio dettagliatissimo sulle produzioni del periodo bellico e post-bellico delle maggiori major, l’attenta analisi dei rapporti stretti fra la più grande industria del consenso e il potere politico ed economico USA fanno di questo libro una fonte di informazioni preziosa e ancora molto attuale».

CENNI SULLA PROGRAMMAZIONE QUINQUENNALE DEL BIF&ST/RETROSPETTIVE

Delle retrospettive del Bif&st per il 2016 si è già detto. E’ ovviamente ancora impossibile (oltre che improbabile) fornire alla data di oggi notizie precise sulla programmazione delle retrospettive del Bif&st per le edizioni 2017, 2018, 2019 e 2020. Ma è invece possibile fornire alcune informazioni – sempre sull’onda de “La storia, la memoria”, cui Ettore Scola teneva moltissimo e che rappresenta uno dei tre pilastri portanti delle attività del Bari International Film Festival insieme alle Anteprime internazionali e all’ItaliaFilmFest – circa le retrospettive e gli omaggi dedicati ad alcune prestigiose personalità del cinema italiano che il Bif&st realizzerà nei prossimi anni, in strettissima collaborazione con la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia, RAI Teche e Istituto Luce Cinecittà.

LA STORIA, LA MEMORIA

2017 TRIBUTO A GIUSEPPE DE SANTIS, a 100 anni dalla nascita e a 20 anni dalla sua scomparsa, con un OMAGGIO A SILVANA MANGANO

2018 TRIBUTO A DINO RISI, a 10 anni dalla sua scomparsa, con un OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN

2019 TRIBUTO A ANTONIO PIETRANGELI, a 100 anni dalla nascita, con un OMAGGIO A STEFANIA SANDRELLI

2020 – TRIBUTO A MARIO MONICELLI, a 10 anni dalla sua scomparsa, con un OMAGGIO A MICHELE PLACIDO

III CIAK POLSKA: KRZYSZTOF ZANUSSI arriva a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

ciak polska

ARRIVA A ROMA KRZYSZTOF ZANUSSI PER LA III EDIZIONE CIAK POLSKA

IL FESTIVAL GLI DEDICA UNA RETROSPETTIVA.

IL REGISTA INCONTRERA’ ANCHE GLI STUDENTI DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

 ZANUSSI 2 xx

In occasione della III edizione di CiakPolska arriva a Roma Krzysztof Zanussi, a cui il festival dedica una rassegna dal titolo “Krzysztof Zanussi – Viaggio in Italia” curata da Emma Neri giornalista e critico cinematografico. Si potranno vedere sei dei suoi film che, sulla scia di una lunga tradizione europea, testimoniano i suoi molteplici legami con l’Italia. Alcuni rarissimi come Imperativ e il Potere del male. Tutte le proiezioni della retrospettiva si svolgeranno presso il Cinema Trevi.

Mercoledì 18 e giovedì 19 novembre saranno le giornate in cui il grande regista polacco presenterà i suoi film. La presenza di Zanussi a Roma prevede anche un incontro con gli studenti del centro Sperimentale di Cinematografia che si svolgerà il 18 mattina alle h. 11,00. Per l’occasione Flavio de Bernardinis introdurrà e modererà l’incontro di Zanussi con gli studenti.

Il primo titolo che aprirà la rassegna mercoledì 18 alle h. 17,00 sarà Imperativ. Il film vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia nel 1982.

Augustyn è un giovane intellettuale che insegna matematica in una piccola università tedesca. Viene da una famiglia benestante e vive con la fidanzata, biologa. La sua vita in apparenza scorre tranquilla ma è assalito dai dubbi sul senso dell’esistenza. Zanussi parte dall’analisi dell’imperativo categorico kantiano lasciando emergere i propri tratti riflessivi e dubbiosi. Il film si avvale di un straordinario cast: Robert PowellBrigitte Fossey e, nel ruolo dello psychiatra, Zbigniew Zapasiewicz.

Alle h. 19.00 di mercoledì, al Cinema Trevi, l’attesa Masterclass di Zanussi condotta da Emma Neri. A seguire l’anteprima romana della sua ultima pellicola Corpo Estraneo, un film sul rapporto tra Dio e l’uomo.  In Polonia, dice Zanussi: “Corpo estraneo ha suscitato grandi polemiche facendomi additare come un nemico della patria”. Il film vanta una coproduzione con la società italiana Revolver di Paolo Spina.

ZANUSSI 1 xAlle h. 22,00 la proiezione de Il Potere del male del 1985. Il film fu scritto per Vittorio Gassman che Zanussi aveva incontrato qualche anno prima a Venezia. Nel periodo tra le due guerre tre personaggi paradigmatici si trovano a confronto: uno studente di teologia, un cinico industriale fabbricante di armi e sua moglie, mitomane e cattiva. Zanussi compone un paradigma tra religione e filosofia sulla fragilità dell’uomo di fronte al peccato e alla perdizione.

Giovedì 19 alle h. 17,00 sarà presentato al pubblico L’Anno del Sole Quieto che vinse nel 1984 il Leone d’Oro al Festival di Venezia. Il film è ispirato a una storia vera. Tra le macerie della seconda guerra mondiale Zanussi racconta la nascita dell’amore tra Emilia, una giovane vedova e Norman, un soldato americano che deve indagare sui crimini di guerra.

Alle h. 19.00 la cerimonia di chiusura del festival con l’assegnazione del premio del pubblico al Miglior Film. A seguire la proiezione della versione restaurata del capolavoro di Zanussi: Illuminazione del 1973. Il film trionfò in modo indiscusso al Festival di Locarno dove vinse i tre premi più importanti: il Pardo d’oro, il premio Fipresci assegnato dalla giuria dei critici cinematografici e quello “ecumenico”. Il film vinse anche il premio Speciale alla prima edizione del Gdynia Film Festival. Con Illuminazione Zanussi si impone all’attenzione della critica e del pubblico internazionale. Sceneggiato dallo stesso Zanussi, Illuminazione è un’opera personalissima, quasi un film-confessione dove c’è molto di autobiografico. Lo si evince dalla straordinaria partecipazione con cui il regista mette in scena un percorso di vita fra “cadute”, dubbi, cedimenti ed improvvise “resurrezioni”.

Per concludere la retrospettiva a lui dedicata, giovedì 19 novembre alle h. 21.30 presso il Cinema Trevi verrà proiettato Persona non grata. Tra i grandissimi interpreti: Zbigniew Zapasiewicz, Nikita Michalkov e un giovane Andrzej Chyra. Il film del 2005 è una spy story post guerra fredda che si svolge in un mondo dove niente è più come prima.

CiakPolska è organizzato dall’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con il Polish Film Insitute, Cortoitaliacinema, Rome Independent Film Festival, la Cineteca Nazionale – Cinema Trevi, la Casa del Cinema e lo Studio Filmowe TOR.

 

Info festival:

Istituto Polacco di Roma www.istitutupolacco.it  tel. 06 36 000 723 Il programma completo su: www.istitutopolacco.it – indiefilmchannel.tv

LOCATION: Casa del Cinema – largo Mastroianni, 1 Cinema Trevi – vicolo del Puttarello, 25  – ingresso gratuito

LE VIE DEL CINEMA 2015 – i film di Venezia e i Pardi di Locarno a Milano

Ricevo e volentieri pubblico

AGIS lombarda e Comune di Milano

Sono lieti di presentare

le vie del cinema 2015

i film di Venezia e i Pardi di Locarno

Milano, 21-28 settembre 2015

 42 film provenienti da 19 paesi, 14 sale cinematografiche,

72 proiezioni, 10 incontri

per l’edizione 2015 nell’ambito di Expo in città

 Un giro del mondo cinematografico

le vie del cinema 2015

A pochissimi giorni dall’assegnazione del Leone d’Oro, AGIS lombarda e Comune di Milano sono lieti di annunciare il secondo appuntamento dell’anno con le vie del cinema. I film di Venezia e i Pardi di Locarno a Milano, una rassegna -patrocinata anche da MiBACT, Regione Lombardia e Consolato Generale di Svizzera, in collaborazione con Corriere della Sera- che rientra quest’anno tra gli appuntamenti di Expo in città.

Da lunedì 21 a lunedì 28 settembre arriveranno a Milano una selezione di film presentati alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e i Pardi premiati al 68° Festival del film Locarno. Ad accompagnare la rassegna anche tre film premiati alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro e al Milano Film Festival nonché tantissimi incontri per il pubblico.

 

Il ricco cartellone di quest’anno propone infatti, in lingua originale con sottotitoli in italiano, un totale di 42 film provenienti da 19 paesi diversi che verranno programmati in 14 storiche sale cinematografiche milanesi a gestione diretta, da sempre attente alla programmazione di cinema di qualità (Anteo spazioCinema, Apollo spazioCinema, Arcobaleno Filmcenter, Ariosto, Arlecchino, Beltrade, Centrale Multisala, Colosseo Multisala, Ducale Multisala, Eliseo Multisala, Mexico, Orfeo Multisala, Palestrina, Plinius Multisala), offrendo agli spettatori un giro del mondo squisitamente “cinematografico” e dando vita ad oltre 70 proiezioni cittadine.

 

Un programma non solo per cinefili. Accanto alle proiezioni dei film premiati ai Festival di Venezia e Locarno (con un focus sul cinema sudamericano indicato da Barbera come uno dei più promettenti nel panorama internazionale), verranno proposti titoli per gli appassionati di arte e musica, ad esempio JANIS di Amy Berg e HEART OF A DOG di Laurie Anderson, e film di richiamo per il grande pubblico: BLACK MASS di Scott Cooper, EVEREST di Baltasar Kormákur, THE DANISH GIRL di Tom Hooper e SPOTLIGHT di Thomas McCarthy.

 

Tra gli altri dalla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verranno proposti 33 film tra cui il Leone d’Oro DESDE ALLÁ di Lorenzo Vigas; BEHEMOTH di Zhao Liang, Premio Signis; PER AMOR VOSTRO di Giuseppe M. Gaudino | Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Valeria Golino; e ancora FRANCOFONIA di Aleksandr Sokurov; LA CALLE DE LA AMARGURA di Arturo Ripstein; TEMPÊTE di Samuel Collardey | Premio Orizzonti per la Miglior Interpretazione a Dominique Leborne; TANNA di Martin Butler e Bentley Dean | Premio 30. Settimana Internazionale della Critica; EARLY WINTER di Michael Rowe | Premio Giornate degli Autori ; ARIANNA di Carlo Lavagna | Miglior Attrice Esordiente Ondina Quadri; LA PRIMA LUCE di Vincenzo Marra; VIVA LA SPOSA di Ascanio Celestini.

Dal 68° Festival del film Locarno RIGHT NOW, WRONG THEN di Hong Sang-soo, Pardo d’oro | Pardo per la miglior interpretazione maschile; COSMOS di Andrzej Zulawski, Pardo per la Migliore Regia; SUITE ARMORICAINE di Pascale Breton, Premio FIPRESCI; PARADISE (MA DAR BEHESHT) di Sina Ataeian Dena, Swatch Art Peace Hotel Award | Premio Ecumenico; CHEVALIER di Athina Tsangari; GENITORI di Alberto Fasulo.

 

Inoltre dalla 50+1 Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro verranno presentati UN JEUNE POÈTE di Damien Manivel, Premio Lino Micciché Miglior Film | Menzione Speciale 67° Festival del film Locarno; PETTING ZOO di Micah Magee,

Premio del Pubblico.

Infine, a chiusura della rassegna, verrà proiettato il film vincitore del Premio del Pubblico del 20° Milano Film Festival.

Quest’anno sono numerosissimi gli incontri che accompagneranno le proiezioni dei film, a partire dalla tradizionale presentazione dei film in programma a cura di Paolo Mereghetti e Bruno Fornara, giovedì 17 settembre alle 18.00 presso la libreria Rizzoli Galleria. Seguiranno poi appuntamenti con registi, attori e critici: da Lina Wertmüller a Enzo Gentile, da Carlo Lavagna a Vincenzo Marra, un ricco programma di approfondimento che si svolgerà come da calendario allegato. Come sempre il pubblico delle sale avrà poi la possibilità di costruire il proprio personale percorso all’interno della rassegna, anche prendendo spunto dagli itinerari tematici che si snodano tra i paesi di provenienza dei diversi film.

 

Come sottolinea poi il Presidente dell’ANEC lombarda – Associazione degli esercenti cinema, Enrico Signorelli, “le vie del cinema si conferma uno degli appuntamenti più amati dal pubblico milanese. Una manifestazione che, nell’anno di Expo più che mai, unisce la città di Milano al mondo intero grazie alla presentazione di film della cinematografia mondiale, proposti in anteprima assoluta e in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’obiettivo è per noi quello di creare, anno dopo anno, spettatori più attenti e consapevoli, valorizzando il legame tra pubblico e sala cinematografica, il luogo per eccellenza in cui si crea il valore del film e la sua “affinità elettiva” con chi lo guarda. In questo caso sono 14 le sale cittadine che parteciperanno alla rassegna, offrendo un vasto calendario di appuntamenti a un pubblico sempre più variegato che comprende, oltre ai cinefili, gli amanti della musica, senza dimenticare il grande pubblico”.

Il nuovo trailer delle vie del cinema è disponibile a questo link http://bit.ly/1KeEdws ed è in rotazione nelle sale milanesi che aderiscono al progetto. AGIS lombarda terrà aggiornato il suo pubblico attraverso i canali social, Facebook https://www.facebook.com/agis.lombarda e Twitter https://twitter.com/AgisLombarda, dove sarà possibile avere notizie quotidiane e aggiornamenti sulla rassegna. Il progetto s’inserisce nell’ambito di una serie di iniziative con l’intento di valorizzare, attraverso le nuove tecnologie, le attività delle sale cinematografiche.

 

BIGLIETTI E CINECARD

  • Biglietto intero 7,50 euro
  • Cinecard (non più di due biglietti per film)

27 euro per 6 ingressi | 40 euro per 10 ingressi | 56 euro per 16 ingressi

 

CINECARD

da martedì 15 settembre, dalle ore 12.30. Dal sito lombardiaspettacolo.com nella sezione ACQUISTA ONLINE scegli “CINECARD” e segui le indicazioni di acquisto sulla piattaforma WebTic (previa registrazione alla piattaforma di vendita).

Le Cinecard saranno in prevendita anche presso Apollo spazioCinema, Arcobaleno Filmcenter e Colosseo Multisala (in orario di apertura dei cinema).

da venerdì 18 settembre utilizza la tua Cinecard per riservare i tuoi posti. Online, seguendo la medesima procedura indicata per acquistare i biglietti. Effettua il login per accedere alla schermata di acquisto e scegli CINECARD. Inserisci NUMERO ABBONAMENTO e PIN e riserva i tuoi posti in sala. Scegli STAMPA I BIGLIETTI per stamparli direttamente a procedura terminata e per riceverli via mail. Al cinema, presenta il biglietto stampato o mostra la schermata del biglietto sul tuo smartphone/tablet al personale addetto al controllo accesso sale, senza passare dalla cassa. Se invece scegli STAMPA LA RICEVUTA dovrai ritirare il biglietto all’Infopoint o alle casse dei cinema. Porta con te la Cinecard con cui hai fatto l’acquisto oppure la stampa della ricevuta arrivata via mail.

  • La Cinecard da sola non consente l’ingresso in sala. Per accedere alle proiezioni è necessario scaricare i biglietti per i film scelti (compatibilmente con i posti disponibili).
  • La Cinecard è valida solo se accompagnata dallo scontrino fiscale consegnato al momento dell’acquisto.
  • Il biglietto acquistato o riservato con Cinecard non può essere in alcun modo sostituito.

 

BIGLIETTI

da venerdì 18 settembre, dalle ore 12.30. Dal sito lombardiaspettacolo.com nella sezione ACQUISTA ONLINE scegli “BIGLIETTI” e segui le indicazioni di acquisto sulla piattaforma WebTic (previa registrazione alla piattaforma di vendita). La procedura di acquisto online consente di stampare direttamente a casa i biglietti a 7,50, evitando le code alle casse dei cinema. Per assistere alle proiezioni presenta il biglietto stampato o mostra la schermata del biglietto sul tuo smartphone/tablet al personale addetto al controllo accesso sale, senza passare dalla cassa. Non è prevista la funzione “carrello”. Di conseguenza l’acquisto dei biglietti andrà perfezionato per ciascuna proiezione con una nuova transazione con carta di credito. Si consiglia di lasciare intercorrere qualche minuto tra un acquisto e l’altro poiché nel caso di acquisti multipli consecutivi i sistemi di sicurezza bancari potrebbero inibire le ultime transazioni. L’acquisto è possibile attraverso carte di credito e carte prepagate dei circuiti Visa e Mastercard.

I biglietti saranno in vendita anche:

> all’Infopoint c/o l’Apollo spazioCinema, aperto tutti i giorni da 18 al 27 settembre, dalle ore 12.30 alle ore 20.00

> alle casse dei cinema il giorno stesso delle proiezioni

 

Informazioni: info@agislombarda.it

VENEZIA 72: PREMI COLLATERALI

Dal sito ufficiale della Mostra

Premi Collaterali della 72. Mostra

Premio FIPRESCI a Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio
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Premio SIGNIS a Beixi moshuo (Behemoth) di Liang Zhao
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Menzione speciale a L’attesa di Piero Messina

Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema a L’attesa di Piero Messina

Stills from

Premio Francesco Pasinetti a Non essere cattivo di Claudio Caligari
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Premio Pasinetti al migliore attore a Luca Marinelli per Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio Pasinetti alla migliore attrice a Valeria Golino per Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino

Foto di scena del film

Premio speciale a La prima luce di Vincenzo Marra

Premio Brian a Spotlight di Thomas McCarthy

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Premio Queer Lion a The Danish Girl di Tom Hooper

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Menzione speciale della giuria a Baby Bump di Kuba Czekaj

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Premio Arca CinemaGiovani

Miglior film in concorso: Abluka (Frenzy) di Emin Alper

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Miglior film italiano a Venezia: Pecore in erba di Alberto Caviglia

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Premio FEDIC a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Menzione Fedic – Il Giornale del Cibo all’opera che propone la scena più significativa legata al cibo e all’alimentazione: L’attesa di Piero Messina

Premio Fondazione Mimmo Rotella a Alexander Sokurov per Francofonia

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Premio Speciale a Johnny Depp e al regista Terry Gilliam

Future Film Festival Digital Award a Anomalisa di Charlie Kaufman e Duke Johnson

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Premio P. Nazareno Taddei a Marguerite di Xavier Giannoli

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Premio Lanterna Magica (CGS) a Blanka di Kohki Hasei

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Premio Open alla regista Carlotta Cerquetti per Harry’s Bar

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Premio Lina Mangiacapre a Laurie Anderson per Heart of a Dog

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Mouse d’oro a Rabin, the last day di Amos Gitai

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Mouse d’argento a Spotlight di Tom McCarthy

Premio Gillo Pontecorvo – Arcobaleno Latino a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio INTERFILM a Wednesday, May 9 di Vahid Jalilvand

Premio Giovani Giurati del Vittorio Veneto Film Festival a Remember di Atom Egoyan

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Menzione speciale per 11 minut (11 Minutes) di Jerzy Skolimowski

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Premio Cinematografico “Civitas Vitae prossima” a Alberto Caviglia per Pecore in erba

Premio Green Drop a Beixi moshuo (Behemoth) di Liang Zhao

Premio Soundtrack Stars a A Bigger Splash di Luca Guadagnino

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Premio alla carriera a Nicola Piovani

Premio Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio Europa Cinemas Label Miglior film europeo della sezione Giornate degli Autori: À peine j’ouvre les yeux (As I Open my Eyes) di Leyla Bouzid

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Premi Fedeora Giornate Degli Autori

Miglior Film: Underground Fragrance di Pengfei

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Miglior regista esordiente: Ruchika Oberoi per Island City

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Miglior attrice esordiente: Ondina Quadri per Arianna

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Settimana Internazionale della Critica

Miglior Film: Kalo Pothi di Bahadur Bham Min

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Miglior fotografia: Benthey Dean per Tanna

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Miglior Film europeo del concorso Venezia 72 a Francofonia di Alexander Sokurov

Premio Human Rights Nights a Rabin, the last day di Amos Gitai

Premio AssoMusica “Ho visto una Canzone” al brano A cuor leggero di Riccardo Sinigallia, tratto dal film Non Essere Cattivo di Claudio Caligari.

Premio di critica sociale “Sorriso diverso Venezia 2015”

Miglior film italiano a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Miglior film straniero a Blanka di Kohki Hasei

Premio Amnesty International Italia “ Il cinema per i diritti umani”
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Premio CITC – UNESCO 2015 a Beasts of No Nation di Cary Fukunaga

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Premio NuovoImaie Talent Award

Miglior attrice italiana esordiente: Ondina Quadri in Arianna di Carlo Lavagna

Miglior attore italiano esordiente: Alessandro Borghi in Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio Best Innovative Budget a A Bigger Splash di Luca Guadagnino

VENEZIA 72: anche quest’anno FIPRESCI assegnerà i suoi due premi

Dal sito ufficiale della Mostra

FIPRESCI a VENEZIA.72

Come ogni anno, la FIPRESCI è presente alla 72.Mostra Internazionale del Cinema di Venezia per assegnare i suoi due premi:
per un film del Concorso, e per un film opera prima decretato fra quei visti nelle sezioni collaterali Orizzonti e Settimana Della Critica.

La prestigiosa giuria di quest’anno è così composta
Michel Ciment, France
Gianlorenzo Franzi, Italy
Ninos Feneck Greece
Lesley Chow, Australia
Quirijn Foeken, The Netherlands
Ezio Leoni, Italy

La cerimonia di premiazione FIPRESCI avrà luogo venerdì 11 settembre, alle ore 17.00, in concomitanza con l’assegnazione del “Premio del Pubblico Pietro Barzisa 30° Settimana della Critica”, nella splendida cornice della ITALIAN PAVILION SALA TROPICANA CONFERENZE.

VENEZIA 72: APPELLO PER OLEG SENTSOV

Dal sito ufficiale della Mostra

la Biennale di Venezia /
72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica /
Appello per il regista ucraino Oleg Sentsov

Ukrainian film director Oleg Sentsov watches from a defendants' box as he attends a court hearing in Rostov-on-Don, Russia, July 21, 2015. Sentsov was detained and accused by Russian authorities of planning to organize attacks in Crimea in May 2014, while his followers say the charge was politically motivated, according to local media. REUTERS/Sergey Pivovarov

Ukrainian film director Oleg Sentsov watches from a defendants’ box as he attends a court hearing in Rostov-on-Don, Russia, July 21, 2015. Sentsov was detained and accused by Russian authorities of planning to organize attacks in Crimea in May 2014, while his followers say the charge was politically motivated, according to local media. REUTERS/Sergey Pivovarov

Pochi giorni fa, il regista ucraino Oleg Sentsov è stato condannato da un tribunale militare russo a 20 anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza, accusato di aver preparato “atti di terrorismo” in Crimea, penisola di cui il regista è originario e di cui aveva contestato l’annessione da parte della Russia.
Sentsov è stato arrestato a Simferopoli nel maggio 2014 assieme ad altre tre persone dopo aver partecipato a una manifestazione contro l’annessione russa della Crimea, ed è poi stato portato nel carcere moscovita di Lefortovo in un’operazione che la difesa ha descritto come un vero e proprio rapimento. Sentsov, che si è sempre dichiarato ”innocente” e vittima di ”un caso politico e montato”, denuncia inoltre di essere stato torturato in cella per strappargli una confessione.
La vicenda di Sentsov ha scosso il mondo del cinema e della cultura internazionale, e ha visto registi di fama mondiale come Pedro Almodovar, Mike Leigh, Stephen Daldry, Mohsen Makhmalbaf, nonché il russo Nikita Mikhalkov, prendere le difese del collega ucraino, mobilitandosi con appelli in favore della sua scarcerazione a cui ha aderito un anno fa anche la Biennale di Venezia alla 71a Mostra del Cinema 2014, lasciando simbolicamente vuota una sedia tra quelle della Giuria internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sorte del regista.
Ora, alla 72a Mostra 2015, la Biennale di Venezia vuole nuovamente esprimere il suo sostegno a Oleg Sentsov dopo la recente durissima condanna inflitta al regista e domenica 6 settembre alle 17, prima della proiezione in Sala Grande (Palazzo del Cinema) del film in concorso L’hermine di Christian Vincent, il regista francese Jean-Paul Salomé (presidente di Unifrance) ha letto un appello di fermo sostegno a Sentsov, a nome di registi di tutto il mondo.

Oleg Sentsov è nato nel 1976 a Simferopol, nella penisola di Crimea. Dopo aver studiato regia e sceneggiatura a Mosca, esordisce nel 2008 con il cortometraggio A Perfect Day for Bananafish, seguito l’anno successivo da The Horn of a Bull. Il suo primo lungometraggio è Gaamer che debutta nel 2012 al Festival di Rotterdam per poi essere presentato in numerosi festival internazionali e vincere il premio FIPRESCI a Odessa e il premio della Russian Guild of Film Critics all’IDFF Spirit of Fire. Prima di essere arrestato Sentsov stava lavorando al suo secondo film, Rhino