LA RECENSIONE – DALL’ALTRA PARTE di Zrinko Ogresta

ON-THE-OTHER-SIDE-Dallaltra-parte-un-film-di-Zrinko-Ogresta-2017-1TITOLO: DALL’ALTRA PARTE; REGIA: Zrinko Ogresta; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Croazia, Serbia; cast: Ksenija Marinkovic, Lazar Ristovski, Tihana Lazovic; durata: 80′

Nelle sale italiane dal 30 marzo, Dall’altra parte è l’ultimo lungometraggio – di produzione serbo-croata – diretto dal regista Zrinko Ogresta, presentato alla 66° Berlinale nella sezione Panorama, dove ha ricevuto una menzione speciale e distribuito in Italia da Cineclub Internazionale Distribuzione.

Vesna vive a Zagabria, dove lavora come infermiera a domicilio, conducendo un’esistenza tranquilla e spesso monotona. La donna, però, porta dentro di sé un grande segreto. Il suo difficile passato tornerà inaspettatamente a bussare alla porta nel momento in cui suo marito – processato vent’anni prima per crimini di guerra – le telefonerà dopo tanti anni di silenzio.

Dallaltra-parte-immagine-filmUn lungometraggio decisamente complesso e stratificato, questo di Ogresta. Ciò che qui viene raccontato non riguarda solo la guerra e le pesanti conseguenze che ha portato dietro di sé. Il vero fulcro intorno a cui ruota Dall’altra parte è il tema universale del perdono, con tutte le sfumature che un argomento del genere può avere. Da qui, l’avvincente storia di Vesna (interpretata da una straordinaria Ksenija Marinkovic), donna forte, coraggiosa ma con una grande cicatrice dentro di sé, alle prese con problemi quotidiani riguardanti il lavoro ed i figli ormai adulti e, soprattutto alle prese con un passato non facile e con sentimenti contrastanti.

1455168718712_0570x0389_1455257794083La macchina da presa – prediligendo il piano sequenza in ogni scena – si pone, dal canto suo, quasi in disparte, come osservatrice mai giudicante, rispettosa e silente del dramma della protagonista. Ed ecco che, quindi, i personaggi ci vengono mostrati spesso decentrati rispetto al campo, riflessi in uno specchio o semi nascosti dietro vetri e tende.

La maturità artistica di Ogresta, dunque, ci ha regalato in questo caso un vero e proprio gioiello della cinematografia dell’Est Europa. Cinematografia che, dal canto suo, si è spesso rivelata interessante, ma che, purtroppo, non ha quasi mai ottenuto – almeno in Italia – l’attenzione che merita, fatta eccezione per sporadici festival cinematografici.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

RIFF 2016 – I VINCITORI DELLA XV EDIZIONE DEL ROME INDEPENDENT FILM FESTIVAL

download-5Ed eccoci giunti, anche quest’anno, al termine del più importante festival italiano dedicato al cinema indipendente. Di seguito, tutti i premi e le considerazioni su questa XV edizione del Rome Independent Film Festival.

Grande successo di pubblico per la XV edizione del RIFF, Rome Independent Film Festival, che si è svolta dal 25 novembre al 1 dicembre 2016 e che ha visto in programmazione, presso il Cinema Savoy e il Cinema Europa di Roma, 110 opere in concorso – tra lungometraggi, cortometraggi e documentari – provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono stati presentati in anteprima italiana. Sono stati 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si sono aggiunti quattro film italiani in Concorso.
2e860127-1d24-4ad9-8168-d019dd0c41d2I RIFF Awards, il cui valore ammonta ad un totale di circa 50.000 Euro, sono stati assegnati nel corso della serata di premiazione alla presenza del premio Nobel per la Pace Alfonso Perez Esquivel alle seguenti opere:
Miglior Lungometraggio Internazionale  “You’ll Never Be Alone” di Alex Anwandter (Chile)
**Menzione speciale a “1:54” di Yan England (Canada)
Miglior Lungometraggio Italiano: “Sex Cowboys” di Adriano Giotti (Italy)
Miglior Film Documentario Internazionale: Vincitore: “Une jeune fille de 90 ans di Valeria Bruni Tedeschi & Yann Coridian (France)
Miglior Film Documentario Italiano:  “2 Girls” di Marco Speroni (Italy)
**Menzione speciale a “Gente di amore e rabbia” di Stefano Casertano (Italy)
Miglior Cortometraggio Internazionale:Ja passou” di Sebastiao Salgado (Portugal)
**Menzione speciale a “Minh Tam” di Vincent Maury (France)
Miglior Cortometraggio Italiano: E così sia” di Cristina Spina (Italy)
**Menzione speciale a “Parla che ti sento” di Idria Niosi (Italy)
Miglior Cortometraggio Studenti: Anna” di Or Sinai (Israel)
**Menzione speciale a “America” di Aleksandra Terpinska (Poland) e “Gionatan con la G” di Gianluca Santoni (Italy)
Miglior Cortometraggio d’Animazione: “Playgroung” di Francis Gavelle e Claire Inguimberty (France)
Miglior Sceneggiatura per Lungometraggio: “Veleno nelle gole” di Gisella Orsini & Simona Barba
Miglior Sceneggiatura per Cortometraggio:L’ultima partita” di Flavio Costa
Miglior Soggetto: “Deserto di Ghiaccio” di Ermanno Felli & Marco Gallo.

59dfeb2c-1d84-4ea2-bc14-dad694ee169fI RIFF Awards 2016 sono stati assegnati dalla Giuria Internazionale del Festival, composta dal giornalista italiano Giovanni Anversa e dal finlandese Jouni Kantola di Berta Film, dagli attori Riccardo De Filippis e Stefano Fregni, dal Presidente della FICE Domenico Dinoia, dall’operatrice culturale spagnola María del Carmen Hinojosa, dall’attrice colombiana Juana Jimenez, dalla distributrice di NewGold Serena Lastrucci, dallo sceneggiatore e regista, Presidente ANAC, Francesco Ranieri Martinotti, dal regista spagnolo Gabriel Velázquez, dalla giornalista e produttrice canadese Megan Williams e dalla fondatrice di Wanted Cinema Anastasia Plazzotta.
Tra i numerosi ospiti presenti durante la settimana del Festival ricordiamo, tra gli italiani, Valeria Bruni Tedeschi, Pippo Delbono, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Renato De Maria, Lorenza Indovina, Niccolò Ammaniti, Silvia D’Amico, Stefano Fresi, Teresa Saponangelo, Franco Nero, Alessandro Haber, Giordano Meacci, Alessio Boni, Valentina Carnelutti, Maurizio Sciarra, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek. Tra gli stranieri il Premio Nobel per la Pace Adolfo Peréz Esquivel, l’attore britannico Jamie Bamber e il direttore della fotografia nominato agli Oscar Phedon Papamichael, gli attori canadesi Antoine Olivier Pilon e Lou-Pascal Tremblay. Con loro i registi di molti dei film presenti al Festival.

0da201c2-4daf-4a1f-a244-e835d68f52aeIl RIFF, diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale CinemaMinistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale

34° TORINO FILM FESTIVAL – I PREMI UFFICIALI

torino-film-festival-tff-2016Si è da poche ore conclusa la 34° edizione del Torino Film Festival, che, per la raffinata selezione di lungometraggi presentati, anche quest’anno si è classificata come uno dei festival cinematografici italiani più interessanti dell’anno.

Di seguito, tutti i film vincitori, nelle loro rispettive sezioni:

 

TORINO 34

La Giuria di Torino 34 – Concorso Internazionale Lungometraggi, composta da Ed Lachman (USA, presidente), Don McKellar (Canada), Mariette Rissenbeek (Germania), Adrian Sitaru (Romania), Hadas Yaron (Israele), assegna i premi:

Miglior film(€ 15.000) a:

Juan Zeng Zhe / The Donor di Qiwu Zang (Cina, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Siamo onorati di assegnare il premio a un film così meravigliosamente penetrante e così poetico nella narrazione, nella performance, nella comprensione del mondo in cui proviamo a vivere. Pensiamo di aver trovato una nuova voce del cinema cinese che ci arricchirà tutti. Grazie”.

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Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

Los decentes di Lukas Valenta Rinner (Austria/Corea Del Sud/Argentina, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Questo film ci porta in un viaggio con Belén, una collaboratrice domestica di una ricca famiglia in un quartiere sorvegliato e recintato, che trova una via di fuga dal suo mondo claustrofobico quando scopre una comunità di nudisti che vive al di là del recinto. Los decentes esplora con grande sensibilità e penetrante spirito di osservazione l’impatto che questa nuova libertà ha sulla vita della donna. Allo stesso tempo, questa libertà provoca la reazione della borghesia del quartiere. Diamo il Premio Speciale della Giuria a questo film audace e originale”.

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 Premio per la Miglior attrice a:

Rebecca Hall per il film Christine di Antonio Campos (USA, 2016)

Con la seguente motivazione:

“L’attrice, con una fortissima presenza scenica e le molte sfumature della sua performance è riuscita a ritrarre perfettamente un personaggio commovente che è in conflitto emotivo con se stesso.”

 Premio per il Miglior attore a:

Nicolas Duran per il film Jesusdi Fernando Guzzoni (Cile/Francia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Per un ritratto molto credibile, che veicola una gamma di emozioni, da parte di un talento così giovane e promettente”.

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 Premio per la Miglior sceneggiatura a:

Juan Zeng Zhe / The Donor di Qiwu Zang (Cina, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Forse saremmo stati influenzati dall’ambiente che ci circonda, ma la giuria è rimasta colpita da questo film duro ed emotivamente devastante, che mostra come la tradizione del Neorealismo italiano sia ancora viva in angoli remoti del globo”.

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Premio del pubblico a:

Wir Sind die Flut / We Are the Tide di Sebastian Hilger (Germania, 2016)

 

TFFdoc

INTERNAZIONALE.DOC

La Giuria di Internazionale.doc, composta da Kamal Aljafari, Ann Carolin Renninger, Gaël Teicher, assegna i seguenti premi:

Miglior film per Internazionale.doc (€ 5.000) a:

 Houses Without Doors di Avo Kaprealian (Siria/Libano, 2016)

Con la seguente motivazione:

“In una situazione impossibile, ci fa vedere l’impossibile – dal balcone di casa egli guarda il mondo intero. Ci fa sentire come i siriani e gli armeni rappresentino tutta l’umanità e ci restituisce la fiducia nella capacità del cinema di aiutare tutti gli essere umani a esistere e a resistere in ogni epoca”.

Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:

 Attaque di Carmit Harash (Francia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Perché si pone nel cuore del caos sollevando interrogativi sulle tante immagini che ci circondano, con uno spirito libero e con uno humour che aiutano a prendere le distanze e a sconfiggere la depressione, perché propone di non credere alle immagini ma trattarle in modo originale e nuovo”.

ITALIANA.DOC

La Giuria di Italiana.doc, composta da Eleonora Danco, Luciano Rigolini, Marcello Sannino, assegna i seguenti premi:

 Miglior Film per Italiana.doc (€ 5.000) a:

 Sarodi Enrico Maria Artale (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Un viaggio alla ricerca di un padre mai conosciuto. Un documentario intimo e spiazzante diretto con incredibile lucidità e rigore. L’autore riesce a trattare la sua storia con intensità e coraggio, attraverso una struttura narrativa coinvolgente dove la dimensione personale diventa universale”.

 Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a:

 Moo Yadi Filippo Ticozzi (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Un documentario intenso e raffinato. Uno sguardo poetico che scava un territorio segnato da un trauma di violenza e morte la cui memoria è viva nel protagonista Opio e nelle persone che incontriamo. Il regista riesce a creare con sensibilità e rigore una vera mimesi tra la temporalità filmica ed il tempo sospeso della vita quotidiana dove la natura è una lunga lacrima colorata”.

Assegna inoltre una menzione speciale a:

 A Bitter Story di Francesca Bono (Italia, 2016)

 Con la seguente motivazione:

“La giovane autrice decide di confrontarsi con una delle questioni sociali più imminenti: l’integrazione. Gli adolescenti di una piccola comunità cinese che affrontano le decisioni sul proprio futuro sospesi in un limbo identitario e territoriale.

Un approccio formale e psicologico audace che fa uso della messa in scena non escludendo momenti di autentica intimità, riuscendo così ad andare oltre il realismo frontale senza perdere la sincerità”.

 

ITALIANA.CORTI

 La Giuria di Italiana.corti, composta da Colapesce, Lucia Veronesi, Matteo Zoppis, assegna i seguenti premi:

 Premio Chicca Richelmy per il Miglior film (€ 2.000 offerti da Associazione Chicca Richelmy) a:

Ex voto di Fabrizio Paterniti Martello (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Il film racconta la tradizione di un luogo diviso fra sacro e profano e ci restituisce poeticamente l’immagine di un’Italia divisa tra tradizione e modernità”.

 Premio Speciale della giuria a:

Il futuro di Era di Luis Fulvio (Italia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Il film scolpisce la metafora della condizione umana. Propone una chiave di lettura attuale della continua e ossessiva ricerca della bellezza attraverso la sua distruzione”.

 

PREMIO FIPRESCI

La Giuria del Premio Fipresci, composta da Frédéric Jaeger, Yael Shuv e Gianlorenzo Franzi, assegna il Premio per il Miglior film a:

Les derniers parisiens di Hamè Bourokba e Ekoué Labitey (Francia, 2016)

Con la seguente motivazione:

“Una storia attuale raccontata con empatia e urgenza, con un tocco leggero. Les Derniers Parisiens narra il difficile rapporto tra due fratelli migranti che cercano di sbarcare il lunario a Parigi. Offre uno sguardo della vita a Pigalle e scorci sulle molte storie accennate sullo schermo”.

 

PREMIO CIPPUTI

La Giuria, composta da Francesco TullioAltan, Mariano Morace, Costanza Quatriglio assegna il Premio Cipputi 2016Miglior film sul mondo del lavoro a:

Lao Shi / Old Stone di Johnny Ma (Cina/Canada, 2016)

 Con la seguente motivazione:

 “Per lo stile sospeso fra la cronaca vera e lo stato d’allucinazione con cui Johnny Ma segue la fulminante odissea tragica di un taxista rimasto coinvolto in un incidente stradale. La responsabilità non era sua, ma il senso di colpa per avere fatto sprofondare un ragazzino in coma profondo è ossessivo: niente e nessuno lo aiuteranno, né gli amici, né la famiglia sempre meno comprensiva e affettuosa, né tanto meno gli squali burocrati delle società d’assicurazione. La perdita del lavoro quotidiano provoca un fatale smarrimento dell’identità. Ognuno è solo sul cuore della terra, e il buio si avvicina”.

VENEZIA 72: PREMI COLLATERALI

Dal sito ufficiale della Mostra

Premi Collaterali della 72. Mostra

Premio FIPRESCI a Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio
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Premio SIGNIS a Beixi moshuo (Behemoth) di Liang Zhao
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Menzione speciale a L’attesa di Piero Messina

Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema a L’attesa di Piero Messina

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Premio Francesco Pasinetti a Non essere cattivo di Claudio Caligari
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Premio Pasinetti al migliore attore a Luca Marinelli per Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio Pasinetti alla migliore attrice a Valeria Golino per Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino

Foto di scena del film

Premio speciale a La prima luce di Vincenzo Marra

Premio Brian a Spotlight di Thomas McCarthy

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Premio Queer Lion a The Danish Girl di Tom Hooper

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Menzione speciale della giuria a Baby Bump di Kuba Czekaj

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Premio Arca CinemaGiovani

Miglior film in concorso: Abluka (Frenzy) di Emin Alper

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Miglior film italiano a Venezia: Pecore in erba di Alberto Caviglia

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Premio FEDIC a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Menzione Fedic – Il Giornale del Cibo all’opera che propone la scena più significativa legata al cibo e all’alimentazione: L’attesa di Piero Messina

Premio Fondazione Mimmo Rotella a Alexander Sokurov per Francofonia

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Premio Speciale a Johnny Depp e al regista Terry Gilliam

Future Film Festival Digital Award a Anomalisa di Charlie Kaufman e Duke Johnson

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Premio P. Nazareno Taddei a Marguerite di Xavier Giannoli

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Premio Lanterna Magica (CGS) a Blanka di Kohki Hasei

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Premio Open alla regista Carlotta Cerquetti per Harry’s Bar

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Premio Lina Mangiacapre a Laurie Anderson per Heart of a Dog

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Mouse d’oro a Rabin, the last day di Amos Gitai

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Mouse d’argento a Spotlight di Tom McCarthy

Premio Gillo Pontecorvo – Arcobaleno Latino a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio INTERFILM a Wednesday, May 9 di Vahid Jalilvand

Premio Giovani Giurati del Vittorio Veneto Film Festival a Remember di Atom Egoyan

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Menzione speciale per 11 minut (11 Minutes) di Jerzy Skolimowski

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Premio Cinematografico “Civitas Vitae prossima” a Alberto Caviglia per Pecore in erba

Premio Green Drop a Beixi moshuo (Behemoth) di Liang Zhao

Premio Soundtrack Stars a A Bigger Splash di Luca Guadagnino

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Premio alla carriera a Nicola Piovani

Premio Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio Europa Cinemas Label Miglior film europeo della sezione Giornate degli Autori: À peine j’ouvre les yeux (As I Open my Eyes) di Leyla Bouzid

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Premi Fedeora Giornate Degli Autori

Miglior Film: Underground Fragrance di Pengfei

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Miglior regista esordiente: Ruchika Oberoi per Island City

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Miglior attrice esordiente: Ondina Quadri per Arianna

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Settimana Internazionale della Critica

Miglior Film: Kalo Pothi di Bahadur Bham Min

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Miglior fotografia: Benthey Dean per Tanna

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Miglior Film europeo del concorso Venezia 72 a Francofonia di Alexander Sokurov

Premio Human Rights Nights a Rabin, the last day di Amos Gitai

Premio AssoMusica “Ho visto una Canzone” al brano A cuor leggero di Riccardo Sinigallia, tratto dal film Non Essere Cattivo di Claudio Caligari.

Premio di critica sociale “Sorriso diverso Venezia 2015”

Miglior film italiano a Non essere cattivo di Claudio Caligari

Miglior film straniero a Blanka di Kohki Hasei

Premio Amnesty International Italia “ Il cinema per i diritti umani”
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Premio CITC – UNESCO 2015 a Beasts of No Nation di Cary Fukunaga

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Premio NuovoImaie Talent Award

Miglior attrice italiana esordiente: Ondina Quadri in Arianna di Carlo Lavagna

Miglior attore italiano esordiente: Alessandro Borghi in Non essere cattivo di Claudio Caligari

Premio Best Innovative Budget a A Bigger Splash di Luca Guadagnino

MOLISEC9INEMA 2015: I VINCITORI

Ricevo e volentieri pubblico

PROCLAMATI I VINCITORI DI MOLISECINEMA 2015: MIGLIOR DOCUMENTARIO “NAPOLISLAM” DI ERNESTO PAGANO E UNA MENZIONE A “HABITAT” DI EMILIANO DANTE – PER I CORTI ITALIANI – VINCE IL PRIMO PREMIO “CHILD K” DI ROBERTO DE FEO E VITO PALUMBO PER I CORTI INTERNAZIONALI VINCE “LISTEN” DI HAMY RAMEZAN & RUNGANO NYONI

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Con la premiazione dei concorsi si conclude la tredicesima edizione di MoliseCinema. Durante la cerimonia, svoltasi nell’Arena di Casacalenda, sono stati proclamati i vincitori delle tre sezioni: Paesi in corto, Percorsi e Frontiere.

Per la sezione Frontiere – Premio Giuseppe Folchi, il concorso riservato ai documentari, la Giuria composta dal critico e curatore Antonio Pezzuto, dalla storica Vanessa Roghi, e dal regista Giovanni Cioni aggiudica il premio come miglior film documentario a Napolislam di Ernesto Pagano “per la capacità di affrontare la contemporaneità attraverso il racconto di una storia normalmente percepita in modo monolitico ma che in realtà è fatta di persone, percorsi e scelte individuali, diverse e lontane fra di loro. La storia dei convertiti all’Islam in Italia”.

Una menzione speciale è andata a Habitat di Emiliano Danteper la ricerca di un linguaggio che metta in luce il vissuto di chi racconta e di chi è raccontato, all’interno di un contesto frammentato e frammentario come quello dell’Aquila dopo il terremoto”.

Per la sezione dei corti internazionaliPaesi in corto. Premio Carlo Montuori, la giuria composta da Luca Briasco, editor Einaudi, il regista Chris Richmond e l’attrice e produttrice di Bollywood Vishakha Singh, ha aggiudicato il primo premio per il miglior corto a Listen di Hamy Ramezan e Rungano Nyoni l’uno di origine finlandese/iraniana e l’altra origini zambiesi. La giuria ha assegnato il premio perché è un lavoro che fa riflettere e che illustra le sfide che molte donne si trovano ad affrontare in situazioni di vulnerabilità. L’intelligente uso dei salti temporali è parte integrante della narrazione e si dimostra particolarmente efficace nel consentire allo spettatore di entrare in un rapporto empatico con la protagonista il cui volto è celato da un burka per l’intera durata del film.

La giuria ha assegnato tre menzioni speciali al cortometraggio belga Het Paradijs di Laura Vandewynckel per la qualità dell’animazione, all’americano Share di Pippo Bianco per l’eccellente interpretazione della protagonista e a Hole del canadese Martin Edralin per l’originalità della sceneggiatura.

Per la sezione “Percorsi. Corti italiani la Giuria composta da Janet de Nardis, direttrice del Roma web Festival, dal regista Fabio Mollo e dalla giornalista Elena Mazzocchi, ha assegnato il primo premio per il miglior corto a Child K di Roberto De Feo e Vito Palumbo per aver raccontato con originalità il passaggio dal microcosmo al macrocosmo, sorprendendo lo spettatore con il racconto del primo caso di eugenetica della realtà nazista. I registi ha saputo armonizzare la scelta del cast, della fotografia, e della messa in scena con grande intelligenza, rendendo il corto un’opera completa.

Tre menzioni sono andate inoltre a Gas station di Alessandro Palazzi per l’impianto narrativo e per la capacità di affrontare un tema come quello dell’emarginazione con uno sguardo ironico e intelligente. A La valigia di Pier Paolo Paganelli per la bellezza dello stile di animazione e per il racconto sincero di una vita attraverso la tecnica dell’inversione temporale. Mentre una Menzione speciale per la regia è andata a Persefone di Grazia Tricarico per la regia assolutamente personale e innovativa e per aver trattato con coraggio un tabù.

Il premio del pubblico per i cortometraggi è andato a Due piedi sinistri di Isabella Salvetti.

Siamo enormemente soddisfatti per la riuscita della 13° edizione – dichiara il direttore artistico Federico Pommier Vincelli –  MoliseCinema ha ormai assunto un posto di rilievo nel panorama dei festival cinematografici italiani e la grande affluenza di pubblico che abbiamo visto in questi giorni ci rafforza nella convinzione che è possibile coniugare qualità artistica e ampia fruibilità, proponendo un cinema giovane e innovativo. Il territorio molisano ha risposto con entusiasmo e partecipazione alla proposta culturale del festival. E d’altra parte i tanti protagonisti del mondo del cinema, primo tra tutti Nanni Moretti, che sono venuti in questi giorni a Casacalenda hanno apprezzato il calore e la competenza della gente molisana e del folto pubblico che è venuto anche da fuori regione”.

Ernesto paganoIl risultato del concorso Paesi in lungo, dedicato al premio del pubblico per le opere prime e seconde, sarà reso noto sul sito Internet del festival al termine del conteggio delle schede votate dagli spettatori. La 14° edizione di MoliseCinema si svolgerà a Casacalenda dal 2 al 7 agosto 2016.

ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ TRIONFA AI NASTRI D’ARGENTO PER IL DOCUMENTARIO

Ricevo e volentieri pubblico

ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ TRIONFA AI NASTRI D’ARGENTO

PER IL DOCUMENTARIO

Miglior documentario 2015 per Triangle di Costanza Quatriglio

Miglior doc su cinema e spettacolo per Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione

di Giorgio Treves

Nastro dell’anno a Gianni Amelio per Felice chi è diverso e Premio speciale a

La scuola d’estate di Jacopo Quadri, su Luca Ronconi,

e a Tatti Sanguineti per il ‘suo’ Andreotti

Menzione per il progetto di 9×10 Novanta e riconoscimento a Jana, ‘protagonista dell’anno’ nel film di Wilma Labate Qualcosa di noi

È un successo pieno quello riportato ai Nastri d’Argento per il Documentario 2015 per i film con il marchio di distribuzione di Luce-Cinecittà, che ottiene i massimi riconoscimenti nelle due principali categorie.

Triangle di Costanza Quatriglio è Nastro d’Argento per il Miglior documentario di cinema del reale. Il film, in questi giorni nelle sale e già vincitore del premio Cipputi per il Miglior film sul lavoro all’ultimo Torino Film Festival, racconta, unendole, le drammatiche storie della Triangle, la fabbrica di New York distrutta da un rogo nel 1911, e il crollo di un maglificio-fantasma a Barletta nel 2011. In mezzo, un secolo di lotte per i diritti, sconfitte e nuove speranze.

Miglior doc su cinema e spettacolo è Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione di Giorgio Treves. Il ritratto di un protagonista assoluto, memoria e cronaca lucida, affascinante e segreta del nostro cinema.

Già annunciati nei giorni scorsi il Nastro dell’anno a Gianni Amelio per Felice chi è diverso, inedita storia dell’omosessualità in Italia dal fascismo agli anni ’80, con uno sguardo urgente e irresistibile sui nostri giorni; e il Premio speciale a La scuola d’estate di Jacopo Quadri: non un omaggio, ma il ritratto al lavoro del magistero e del genio di un maestro delle scene come Luca Ronconi.

E un Premio speciale va anche a Tatti Sanguineti per il suo Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino, racconto di fatti e documenti del più celebre ‘regista non accreditato’ del cinema italiano.

Un particolare riconoscimento è quello di ‘protagonista dell’anno’ di un film documentario per Jana, straordinario corpo di cinema in Qualcosa di noi di Wilma Labate, che racconta il singolare incontro tra una prostituta e i giovani allievi di un corso di scrittura.

Infine una menzione al progetto del film 9×10 Novanta, che nel 2014 ha riunito dieci tra i più interessanti nuovi autori del nostro cinema per festeggiare i primi 90 anni di Istituto Luce.

Va ricordata la candidatura nelle cinquine finaliste per Sul vulcano, il nuovo film di Gianfranco Pannone in questi giorni in sala, un viaggio sulle pendici del Vesuvio tra letteratura, musica e uno straordinario coro di voci recitanti.

Tutti titoli presentati nei principali Festival Internazionali nel 2014: dalla Berlinale, alla Mostra del Cinema di Venezia, a Torino e Locarno.

Dichiara Roberto Cicutto, Presidente e AD di Luce-Cinecittà: ‘Anche quest’anno la meritevole attenzione del Sindacato Giornalisti Cinematografici per il documentario, premia Istituto Luce-Cinecittà conferendo il Nastro a documentari prodotti o distribuiti da noi. Non possiamo che esserne riconoscenti e orgogliosi del nostro lavoro in un settore in forte espansione in tutto il mondo. E’ indubbio che il genere del documentario ha conosciuto negli ultimi anni risultati inaspettati. Vincitori di massimi premi nei principali festival internazionali, celebrati da critici e stampa, fucina straordinaria di nuovi talenti registici, i documentari rappresentano il core business della nostra attività di produzione. Allora tutto bene? Assolutamente no, perchè tanti sforzi dei nostri autori e di chi come noi cerca di dare visibilità a questo genere, si scontrano con le barriere e le difficoltà della programmazione in sala e in televisione. Una politica più attenta di diversificazione dell’offerta nei cinema e un maggior sforzo anche coproduttivo da parte delle reti televisive (che pure nel tempo del digitale terrestre e dei canali tematici qualcosa di più stanno facendo) rappresenterebbero la ciliegina sulla torta chiudendo un cerchio virtuoso. Ancora una parola – conclude Cicutto –  sulla valorizzazione dell’Archivio Storico Luce, alla base di molti lavori di autori sia alle prime prove che affermati, che hanno realizzato opere di grande originalità dando nuova vita alla materia prima e pulsante che costituisce l’anima del patrimonio del nostro archivio.

Per i riconoscimenti, e soprattutto per l’attenzione costante verso il documentario, Istituto Luce-Cinecittà ringrazia il Sindacato Giornalisti Cinematografici, e condivide i successi di questa edizione dei Nastri per il Documentario con le produzioni, gli autori e tutti i tecnici dei film.

Augurando per loro e per noi un anno di nuove attenzioni e successi importanti come questo.

ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO di Matteo Oleotto a BIMBI BELLI accompagnato dal regista

Ricevo e volentieri pubblico

 

“Zoran, il mio nipote scemo”

arriva a Bimbi Belli, domani giovedì 17 luglio ore 21.30 accompagnato dal regista Matteo Oleotto

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“Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston  arriva accompagnato dal regista domani sera alle ore 21.30 a Bimbi Belli, la storica rassegna diretta da Nanni Moretti dedicata ai migliori esordi italiani dell’anno al Cinema Nuovo Sacher di Roma (Largo Ascianghi, 1, 00192 Roma- 06 581 8116).

“È il film che ha sorpreso Venezia, dove è stato accolto con ovazioni da stadio, 10 minuti di applausi e le proiezioni sempre esaurite (con addirittura l’intervento della forza pubblica a calmare gli esclusi) dove ha vinto il Premio del Pubblico Rarovideo della Settimana della Critica, il Premio “Schermi di qualità”, la Menzione della Federazione dei Critici del Mediterraneo (Fedeora) a Giuseppe Battiston. Dallo scorso settembre a oggi ha collezionato premi e festival tra cui Cinéciak d’Oro 2014 (sezione “Colpo di fulmine”) e il Globo d’oro – Miglior opera prima.

 

Giuseppe Battiston è Paolo Bressan che trascorre le sue giornate da Gustino, gestore di un’osteria in un piccolo paese vicino a Gorizia. Un quarantenne alla deriva, cinico e misantropo, professionista del gomito alzato ma anche della menzogna compulsiva, che lavora di malavoglia in una mensa per anziani e insegue senza successo l’idea di riconquistare Stefania, la sua ex moglie. Ma le cose cambiano con l’entrata in scena di Zoran, un quindicenne occhialuto lasciatogli in “eredità” da una lontana parente slovena, che parla in modo strano e sembra anche un po’ ritardato. Scopre così di essere zio, e la cosa lo disgusta. Solo quando si accorge che suo nipote Zoran è un vero fenomeno a lanciare le freccette, si ricrede. Ogni anno si svolgono i campionati mondiali di freccette con un montepremi di 60 mila euro e Paolo non ha nessuna intenzione di lasciarsi scappare questa opportunità. Grazie a Zoran comincia a pensare di poter fare finalmente centro nella sua vita…Ci riuscirà? Una cosa è certa: Paolo s’è svegliato da un letargo che durava da sempre e ha iniziato a inseguire un riscatto personale. Ma Paolo l’inaffidabile, Paolo l’insopportabile, Paolo l’alcolista, prima di vincere qualsiasi gara di freccette, sarà in grado di sconfiggere se stesso?

 

“Zoran, il mio nipote scemo”, è diretto da Matteo Oleotto, interpretato da Giuseppe Battiston, Teco Celio, Rok Prašnikar, Roberto Citran, con la partecipazione straordinaria di Sylvain Chomet. Prodotto da Igor Prinčič, è una coproduzione italo-slovena Transmedia – Staragara, con il supporto di Eurimages, in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission e con il contributo del fondo regionale per l’audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, e sarà distribuito dalla Tucker Film.

Il film è riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il cinema (MiBAC) e dallo Slovenski Filmski Center Javna Agen Cija Viba Film.Il film è distribuito da Tucker Film.

IX SARDINIA FILM FESTIVAL: TUTTI I PREMI

Ricevo e volentieri pubblico

 

SI È CHIUSA CON GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO

LA IX EDIZIONE DEL SARDINIA FILM FESTIVAL

(Ospite della serata conclusiva il pianista Romeo Scaccia che ha ricevuto la Medaglia di rappresentanza del Presidente del Senato e si è esibito in concerto. Dal 2015 un premio intitolato a Federico Lubino per i giovani registi debuttanti)

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Sei giorni di proiezioni a ingresso libero, dal 23 al 28 giugno, dislocate tra Il Quadrilatero, l’Accademia di Belle Arti e la Biblioteca Comunale di Sassari. Eventi speciali, tra i quali la visione di 140. La strage dimenticata di Manfredi Lucibello, sul disastro della Moby Prince del 1991, e del vincitore del David di Donatello 37°4S di Adriano Valerio. Assemblee, laboratori per bambini. Il concerto del pianista cagliaritano Romeo Scaccia, che nella serata di chiusura ha intrattenuto il pubblico con il suo repertorio ed è stato premiato dal presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, con la Medaglia di Rappresentanza del Presidente del Senato della Repubblica. E, soprattutto, un fitto pubblico sempre attento e partecipe: è stato un successo la IX edizione del Sardinia Film Festival che si è chiusa sabato con la premiazione dei cortometraggi vincitori nelle varie categorie in gara.

 

In realtà, la manifestazione organizzata dal Cineclub Sassari non è ancora finita ma prosegue a Martis dall’1 al 3 agosto -con il debutto del premio “Life after oil” nato da un’idea del regista Massimiliano Mazzotta- e a Villanova Monteleone dal 21 al 23 dello stesso mese con la seconda edizione del “Premio Villanova Monteleone per il Documentario”. In tutto, quindi, la nona edizione ha ben dodici giorni di programmazione e si spande per il territorio come un virus benefico, grazie al suo valore culturale riconosciuto da numerosi patrocini privati e istituzionali, ai quali quest’anno si aggiungono Unesco e Expo 2015.

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«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e della partecipazione del pubblico che anche quest’anno ha risposto con grande entusiasmo al nostro invito –dice il direttore artistico del Sardinia, Carlo Dessì– Il patrocinio dell’Unesco è un’ulteriore conferma che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Il nostro è un festival con un valore culturale riconosciuto a livello istituzionale e coinvolge ogni anno centinaia di giovani registi che ci mandano i loro lavori da tutto il mondo perché ci considerano una vetrina importante». Un’importanza confermata dai numeri della nona edizione, che quest’anno aveva in catalogo 240 cortometraggi su un totale di circa 800 iscritti provenienti da una sessantina di nazioni e realizzati all’80 per cento da film maker giovani, molti dei quali appena usciti dalle scuole di cinema. E poi ci sono le prime visioni, numerosissime come d’abitudine per il festival organizzato dal Cineclub Sassari: 124 prime visioni europee, 220 italiane e 230 sarde.

 

Ci vorrebbe, però, prosegue Dessì «un impegno più forte da parte della politica locale, in modo che il festival, oltre che un evento culturale importante, diventi un volano per l’economia e il turismo locale. Già negli anni scorsi abbiamo riempito gli alberghi della città di giovani registi che venivano ad assistere alle proiezioni dei loro lavori, perfino dal Brasile. Con il giusto sostegno potremmo fare ancora di più». Proprio di questo, delle potenzialità economiche e occupazionali del cinema, si è parlato durante i due giorni di assemblee e workshop di Moviementu-Rete Cinema Sardegna, l’associazione di oltre 200 lavoratori del settore audiovisivo costituitasi l’anno scorso durante l’ottava edizione del festival e riunitasi di nuovo quest’anno per fare il punto sugli ultimi dodici mesi di attività.

 

Qualcosa, a dire il vero, si sta muovendo nelle sfere istituzionali. A livello cittadino, il Sardinia Film Festival ha ricevuto parole di elogio dal neo-eletto sindaco di Sassari Nicola Sanna e dall’assessore alla Cultura Monica Spanedda, presenti all’inaugurazione e (l’assessore) alla serata finale, che hanno sottolineato l’importanza del Sardinia per la città di Sassari e manifestato la volontà di sostenerlo durante il loro mandato. Anche l’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, presente a una delle serate di proiezioni, ha assicurato che al più presto convocherà un incontro con le associazioni cinematografiche e si è detta disposta ad ascoltare le loro ragioni. Infine, a livello nazionale, è di questi giorni la notizia che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, ha incontrato le nove associazioni nazionali di cultura cinematografica e si è impegnato a rivedere i tagli ai finanziamenti.

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Insomma, le premesse per il futuro ci sono e «anche la voglia di proseguire sulla strada fin qui intrapresa e sviluppare tutte le potenzialità del Sardinia Film Festival- assicura Carlo Dessì- soprattutto in vista della decima edizione che festeggeremo l’anno venturo». Intanto si fanno progetti e «uno di quelli che ci stanno più a cuore è l’istituzione dal prossimo anno di un premio per i giovani registi debuttanti intitolato a Federico Lubino» ha anticipato Dessì, la penultima serata del festival, dopo la proiezione del film tratto dalla sceneggiatura Culurzones (vincitrice del concorso IL cinema Racconta il lavoro) del giovane film maker sassarese scomparso nel 2012. Il lavoro di Federico è diventato un film interpretato da Carlo Delle Piane e Lia Careddu, diretto da Francesco Giusiani e girato –come avrebbe voluto il giovane film maker- all’interno di una casa di famiglia nell’agro di Sorso. Federico Lubino è stato ricordato anche con la consegna della tessera di Moviementu ai suoi genitori, Mario Lubino e Alessandra Spiga, da parte del presidente dell’associazione Marco Antonio Pani.

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Sardiniafilmfestival 2014 winners

BEST EXPERIMENTAL

The Melancholy of the sun regia di Maksim Artemev , Russia, anno 2014

 

Per aver saputo combinare elementi reali, carichi di realismo magico con momenti di pura astrazione visiva. Il cortometraggio pur rimanendo nel sentiero della ricerca e della sperimentazione ha reso tangibile le riflessioni e le considerazioni drammatiche del protagonista.

 

 

TUTTI I PREMI

 

BEST VIDEO ART

Mackey vs. film regia di Klaus Pamminger, Austria, anno 2013

 

Il lavoro video si segnala per la matura organizzazione di elementi eterogenei. Le vicende storiche e le citazioni cinefile si combinano con un uso estremamente consapevole dei linguaggi artistici. È interessante il parallelo fra le immagini – non solo di repertorio – e l’impiego della tecnica del fotomontaggio, che rimanda alle coeve avanguardie storiche.

Infine, merita una menzione la complessiva capacità di seduzione visiva del video e la “tenuta” del racconto, nonostante l’evidente rifiuto di qualunque finalità narrativa.

 

BEST INTERNATIONAL ANIMATION

The wires, regia di Marina e Tatiana Moshkova, Russia, anno 2014

 

Per aver saputo raccontare l’immensità di un istante in una storia di sublime poesia. Il tempo non è mai oggettivo ma è sempre il frutto di una visione interione. Il protagonista appeso al filo di una comunicazione e inciampa sul nodo dell’esitazione che lo riconduce alla propria realtà.

 

Menzione speciale a

Liivamees, regia di Tall Partel, Estonia, 2013

 

Il surreale cortometraggio racconta di un mondo che prende vita per difendersi dalle ineluttabilità delle cose. Le avversità non fanno altro che rafforzare la voglia di continuare a lottare e spingono il piccolo protagonista a cercare una sorta di luogo ideale.

 

  • BEST INTERNATIONAL FICTION

Salam – regia di Joan Timmers, Netherlands, 2013

Per l’eccellente sceneggiatura e l’interpretazione particolarmente convincente dei giovani protagonisti, capaci di rappresentare la profondità del sentimento di amicizia fra adolescenti, in un drammatico contesto socio-politico.

  • MENZIONE SPECIALE FICTION INTERNAZIONALE

La tiricia o còmo curar la tristeza – regia: Angeles Cruz, Mexico

Per aver trattato, con intensità narrativa ed il prevalere del linguaggio di sole immagini, un tema molto scabroso risolto in un finale positivo. Apprezzabile la spontaneità degli interpreti.

  • BEST ITALIAN FICTION

Non sono nessuno – regia: Francesco Segrè, Italy, 2013

Per la pregevole complessità cinematografica sostenuta da un montaggio veloce in sequenze ben strutturate, orchestrate da una brillante regia.

  • MENZIONE FICTION ITALIANA

Sassiwood – regia di Antonio Andrisani, Vito Cea Italy, 2013

Per lo stile lineare della regia al servizio di una storia grottesca, divertente e ironica. Più che convincenti gli interpreti.

 

MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA

L’ULTIMA VOLTA – regia di Simeone Latini, Italy, 2013

Per la capacità di realizzare, attraverso un efficace linguaggio cinematografico, un racconto di tragica attualità, con un alto valore di denuncia.

 

BEST ITALIAN ANIMATION

Cogas, Michela Anedda, Italia, 2013

 

Per aver saputo al meglio realizzare con la classica tecnica dei pupazzi animati, una “credenza” popolare che funge da monito e da intrattenimento per i bambini davanti ai focolari d’un tempo.

 

BEST VETRINA SARDEGNA PREMIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

Un atto di dolore – regia di BASTARDI JOE, 2013, Italy,

Per essere riuscito a realizzare, attraverso la crudezza del racconto, un’opera ricca di spunti di riflessione e con un forte messaggio di denuncia, rafforzato narrativamente dal tragico epilogo.

MENZIONE VETRINA SARDEGNA

Beep – regia di ANTONELLO MURGIA, 2013, Italy

Per l’originalità del soggetto, la ricchezza di spunti di riflessione e l’efficacia con cui viene trattato il tema del rapporto fra l’uomo e le merci.

 

 

 

PREMIO DIARI DI CINECLUB

COME FOGLIE, regia di Theo Putzu, Italy, 2014

Per il richiamo ungarettiano alla precarietà dell’esistenza, per l’originalità stilistica e narrativa e il tema profondo della memoria individuale, che richiama il corso delle stagione e della natura come un processo inevitabile della vita.

 

PREMIO GIURIA STUDENTI CORSO SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E PREMIO PRESIDENTE DELLA REGIONE SARDEGNA

EL NINO ALCADE (Il sindaco bambino) regia di Chiara Sulis, Italy, 2013

 

“Per la capacità di presentare un tema delicato e complicato dal punto di vista di un bambino, in chiave ironica e su un registro comico. L’opera è un’adeguata parodia che contrappone, in modo semplice ma efficace, gli inganni di un ricco candidato sindaco e la speranza del giovane protagonista, desideroso che le condizioni della sua famiglia migliorino. È una favola moderna da cui tutti noi dovremmo trarre una lezione e insegnamento”.

 

PREMIO GIURIA KIDS

I bambini che hanno partecipato ai vari laboratori organizzati in occasione del festival hanno premiato il corto:

MY STRANGE GRANDFATHER regia di Dina Velikovskaya, Russia, 2011

 

BEST INTERNATIONAL DOCUMENTARY , MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,

MINERITA, regia di Raul de la Fuente, Spagna, 2013

Con la seguente motivazione:

Per la capacità di coniugare la cruda documentazione della realtà, con le aspirazioni di fuga e salvezza delle giovani protagoniste.

Al documentario Minerita viene inoltre assegnato il premio CINIT-FICC (cineforum Italiano e Federazione Italiana circoli del Cinema)

Con la seguente motivazione: Per il sensibile racconto sulle drammatiche condizioni di vita e lavoro femminili del sud del mondo, in un angolo di terra lontano da noi sul piano geografico, sociale e culturale; condizione di una brutalizzazione umana simbolo dello spietato sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

 

Infine viene assegnata la medaglia di rappresentanza del Presidente del Senato della Repubblica a ROMEO SCACCIA, pianista e compositore di fama internazionale con la seguente motivazione:

“Per le sue spiccate qualità artistiche e per la costante ricerca di nuove espressioni fra arte visiva, recitazione e musica, che favoriscono essenziali strumenti per la formazione e gli scambi culturali.