VENEZIA 75 – LA FAVORITA di Yorgos Lanthimos

la-favoritaTITOLO: LA FAVORITA; REGIA: Yorgos Lanthimos; genere: drammatico; paese: USA; anno: 2018; cast: Olivia Colman, Rachel Weisz, Emma Stone; durata: 120′

Presentato in concorso alla 75° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, La Favorita è l’ultimo lungometraggio del celebre cineasta greco Yorgos Lanthimos.

La storia qui messa in scena è quella di due cugine: Sarah Churchill – da anni fidata dama di compagnia della regina Anna di Gran Bretagna – e Abigail Masham, caduta in povertà a causa della vita dissoluta di suo padre, ma decisa a intraprendere una rapida scalata sociale e a ingraziarsi la stessa regina. Anche a costo di giocare sporco. In poche parole, quasi una sorta di Barry Lyndon in gonnella (è inevitabile che persino lo stesso Lanthimos ci abbia pensato).

Con una situazione sì controversa e intricata, non v’è dubbio che il regista abbia trovato pane per i propri denti e si sia divertito a regalarci un nuovo ritratto del genere umano – nello specifico, di chi detiene importanti poteri – osservato, come sempre, con occhio iper critico e decisamente cinico, dove pare non ci sia speranza alcuna di salvezza né tantomeno spazio – salvo poche eccezioni – per ogni qualsivoglia forma di naturale umanità. La storia messa in scena, dunque, è la storia di tre donne e del loro rapporto con il potere: se la regina Anna ci appare stanca, provata da numerosi lutti, pericolosamente fragile e desiderosa solo di essere amata, le due donne che la circondano sono, al contrario, personaggi forti, volitivi, disposti a tutto pur di accattivarsi le simpatie della sovrana. Ma chi delle due si rivelerà, alla fine, la più spietata? Chi riuscirà a raggiungere il proprio obiettivo?

Se inizialmente i toni adottati dal regista sono quelli della commedia (i nobili, nello specifico, sono ridicolizzati quasi come a suo tempo ha fatto Rossellini nel suo La Presa di Potere da parte di Luigi XIV), ben presto la situazione si fa sempre più pesante, soffocante, claustrofobica. Il palazzo reale – grazie, come di consueto da parte del regista, a un copioso uso di grandangoli e fisheye, oltre che di un importante commento musicale firmato Mozart e Beethoven – diventa una sorta di trappola, una gabbia dorata in cui sono rinchiuse le due protagoniste. Da lì sembra non esserci via d’uscita. Eppure, per una strana perversione della mente umana, ognuno sembra non desiderare altro che esservi rinchiuso.

Impeccabile nell’estetica, La Favorita – pur attingendo a piene mani da ciò che è stato realizzato in passato da cineasti di tutto il mondo – si è rivelato un prodotto complessivamente ben riuscito, dove sopra ogni cosa spiccano le performance delle tre protagoniste: le ottime Rachel Weizs (nel ruolo di Sarah) e Emma Stone (che interpreta Abigail) hanno dato ulteriore conferma del loro talento, eppure particolarmente degna di nota è la prova attoriale di Olivia Colman, nel ruolo della regina Anna. Possibile Coppa Volpi? Probabilmente è troppo presto per dirlo.

L’unica critica che si potrebbe muovere alla presente opera è, forse, proprio la mancanza di quell’autorialità che da sempre ha contraddistinto il cinema di Lanthimos e che gli ha permesso di farsi notare all’interno del panorama cinematografico internazionale, prima di uniformarsi sempre più ai canoni hollywoodiani. Poco male, però. Come già affermato, infatti, il prodotto in questione è più che dignitoso. E la potente scena finale in cui vediamo in dissolvenza i primi piani della regina, di una sofferente Abigail e di un nutrito gruppo di conigli è, di fatto, una vera e propria ciliegina sulla torta.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

RIFF 2016 – I VINCITORI DELLA XV EDIZIONE DEL ROME INDEPENDENT FILM FESTIVAL

download-5Ed eccoci giunti, anche quest’anno, al termine del più importante festival italiano dedicato al cinema indipendente. Di seguito, tutti i premi e le considerazioni su questa XV edizione del Rome Independent Film Festival.

Grande successo di pubblico per la XV edizione del RIFF, Rome Independent Film Festival, che si è svolta dal 25 novembre al 1 dicembre 2016 e che ha visto in programmazione, presso il Cinema Savoy e il Cinema Europa di Roma, 110 opere in concorso – tra lungometraggi, cortometraggi e documentari – provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono stati presentati in anteprima italiana. Sono stati 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si sono aggiunti quattro film italiani in Concorso.
2e860127-1d24-4ad9-8168-d019dd0c41d2I RIFF Awards, il cui valore ammonta ad un totale di circa 50.000 Euro, sono stati assegnati nel corso della serata di premiazione alla presenza del premio Nobel per la Pace Alfonso Perez Esquivel alle seguenti opere:
Miglior Lungometraggio Internazionale  “You’ll Never Be Alone” di Alex Anwandter (Chile)
**Menzione speciale a “1:54” di Yan England (Canada)
Miglior Lungometraggio Italiano: “Sex Cowboys” di Adriano Giotti (Italy)
Miglior Film Documentario Internazionale: Vincitore: “Une jeune fille de 90 ans di Valeria Bruni Tedeschi & Yann Coridian (France)
Miglior Film Documentario Italiano:  “2 Girls” di Marco Speroni (Italy)
**Menzione speciale a “Gente di amore e rabbia” di Stefano Casertano (Italy)
Miglior Cortometraggio Internazionale:Ja passou” di Sebastiao Salgado (Portugal)
**Menzione speciale a “Minh Tam” di Vincent Maury (France)
Miglior Cortometraggio Italiano: E così sia” di Cristina Spina (Italy)
**Menzione speciale a “Parla che ti sento” di Idria Niosi (Italy)
Miglior Cortometraggio Studenti: Anna” di Or Sinai (Israel)
**Menzione speciale a “America” di Aleksandra Terpinska (Poland) e “Gionatan con la G” di Gianluca Santoni (Italy)
Miglior Cortometraggio d’Animazione: “Playgroung” di Francis Gavelle e Claire Inguimberty (France)
Miglior Sceneggiatura per Lungometraggio: “Veleno nelle gole” di Gisella Orsini & Simona Barba
Miglior Sceneggiatura per Cortometraggio:L’ultima partita” di Flavio Costa
Miglior Soggetto: “Deserto di Ghiaccio” di Ermanno Felli & Marco Gallo.

59dfeb2c-1d84-4ea2-bc14-dad694ee169fI RIFF Awards 2016 sono stati assegnati dalla Giuria Internazionale del Festival, composta dal giornalista italiano Giovanni Anversa e dal finlandese Jouni Kantola di Berta Film, dagli attori Riccardo De Filippis e Stefano Fregni, dal Presidente della FICE Domenico Dinoia, dall’operatrice culturale spagnola María del Carmen Hinojosa, dall’attrice colombiana Juana Jimenez, dalla distributrice di NewGold Serena Lastrucci, dallo sceneggiatore e regista, Presidente ANAC, Francesco Ranieri Martinotti, dal regista spagnolo Gabriel Velázquez, dalla giornalista e produttrice canadese Megan Williams e dalla fondatrice di Wanted Cinema Anastasia Plazzotta.
Tra i numerosi ospiti presenti durante la settimana del Festival ricordiamo, tra gli italiani, Valeria Bruni Tedeschi, Pippo Delbono, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Renato De Maria, Lorenza Indovina, Niccolò Ammaniti, Silvia D’Amico, Stefano Fresi, Teresa Saponangelo, Franco Nero, Alessandro Haber, Giordano Meacci, Alessio Boni, Valentina Carnelutti, Maurizio Sciarra, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek. Tra gli stranieri il Premio Nobel per la Pace Adolfo Peréz Esquivel, l’attore britannico Jamie Bamber e il direttore della fotografia nominato agli Oscar Phedon Papamichael, gli attori canadesi Antoine Olivier Pilon e Lou-Pascal Tremblay. Con loro i registi di molti dei film presenti al Festival.

0da201c2-4daf-4a1f-a244-e835d68f52aeIl RIFF, diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale CinemaMinistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale

LA RECENSIONE DI MARINA: 1981 – INDAGINE A NEW YORK di J. C. Chandor

Nelle sale italiane dal 4 febbraio, “1981 – Indagine a New York” è l’ultimo lungometraggio scritto e diretto da J. C. Chandor, che già si è distinto per i precedenti “Margin call” e “All is lost”.

A-Most-Violent-Year_2014_2Abel Morales è un ricco imprenditore nel settore petrolifero. Dopo aver avviato le trattative per l’acquisto di un vasto terreno che gli garantirà la supremazia nel suo campo, diventeranno sempre più frequenti i furti dei suoi stessi furgoni e le minacce alla sua famiglia, causando, di conseguenza, un progressivo isolamento dello stesso, oltre a numerose difficoltà ad ottenere prestiti dalle banche per formalizzare l’acquisto del terreno.

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Il lungometraggio di Chandor sta a raccontarci uno spaccato della storia americana del secolo scorso, facendo luce sulla corruzione, sulla scalata sociale di imprenditori partiti dal nulla e sulla loro progressiva discesa verso il fallimento. Il denaro diventa, qui, protagonista assoluto, da esso si muovono tutti gli snodi narrativi della storia. Il denaro padrone delle vite degli esseri umani, il denaro come unica ossessione, il denaro che dà e che toglie. E che non risparmia nessuno. I protagonisti del lungometraggio – Abel Morales (interpretato dalla rivelazione dei Coen Oscar Isaac, che già abbiamo potuto ammirare in “A proposito di Davis”) e sua moglie Anna (una Jessica Chastain quantomai algida, rigida e del tutto priva di carisma)- sono decisamente poco empatici, relegati come sono al loro rango di borghesi arricchiti e privi di scrupoli. Lo spettatore, soprattutto per quanto riguarda la prima metà del film, segue la vicenda con una discreta partecipazione, dettata, però, solo da eventuali risvolti “adrenalinici”, senza, però, empatizzare minimamente con i protagonisti.

181-new-york-659x439Quello che viene qui raccontato è il lento logorio psicologico al quale il personaggio di Abel Morales viene sottoposto. Tale logorio – sottolineato in modo capace da una regia fatta di inquadrature statiche, fredde, indice dello stato di “prigionia” del protagonista – però, analogamente ai furti ed alle minacce, non trova una sua propria, sensata conclusione, ma, al contrario, il tutto è portato a termine a dir poco frettolosamente. Si tratta, in parole povere, di un film privo di sostanza, che promette molto, ma che è anche specchio di un lavoro frettoloso e di una ricerca poco approfondita per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi stessi, oltre che per la stesura di una sceneggiatura in grado di non fare crollare il film.

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“1981 – Indagine a New York” è, in conclusione, un prodotto deludente, scritto e diretto da un abile mestierante per quanto riguarda la tecnica, ma che, dal punto di vista della scrittura, ha ancora molta strada da fare. Peccato, perché, con i suoi precedenti lavori, Chandor era proprio per la sceneggiatura che si era distinto. Non resta che aspettare, fiduciosi ma non troppo, i suoi prossimi lungometraggi.

VOTO: 5/10

Marina Pavido

TORINO FILM FESTIVAL 2015: FELLINI, BAVA E TRETTI per la Cineteca Nazionale

Ricevo e volentieri pubblico


​LA CINETECA NAZIONALE AL 33. TORINO FILM FESTIVAL CON FEDERICO FELLINI, MARIO BAVA E AUGUSTO TRETTI

La collaborazione tra il CSC – Cineteca Nazionale e il Torino Film Festival – che nelle ultime edizioni ha portato al TFF di Federico Fellini, i materiali espansi di Anna di Alberto Grifi, la retrospettiva Giulio Questi e Profondo rosso di Dario Argento – si rinnova anche quest’anno con la presentazione in anteprima di due restauri e un omaggio.

Nel cinquantesimo anniversario dell’uscita, tornano sul grande schermo due classici firmati da due delle personalità più geniali della storia del cinema italiano: Giulietta degli spiriti di Federico Fellini (con un restauro per la prima volta integrale, che comprende quasi 15 minuti in più della versione corrente) e Terrore nello spazio di Mario Bava.

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GIULIETTA DEGLI SPIRITI (c) foto di G.B. Poletto proveniente dalla Fototeca del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale(c) foto di G.B. Poletto proveniente dalla Fototeca del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale

Il restauro di Giulietta degli spiriti (1965) permetterà di riscoprire il primo film a colori di Fellini, consentendo di apprezzare come mai prima d’ora lo straordinario lavoro del direttore della fotografia Gianni Di Venanzo. Al culmine della propria stagione creativa – e coadiuvato per l’ultima volta da Ennio Flaiano (sceneggiatore insieme al regista, Tullio Pinelli e Brunello Rondi) – Fellini intreccia realtà, memoria e incubo per raccontare il mondo interiore di una moglie borghese frustrata (interpretata da una magnifica Giulietta Masina, ma accanto a lei è da segnalare la prova di una maiuscola Sandra Milo in un triplo ruolo), in cui si affacciano i fantasmi della sua educazione cattolica.

Realizzato in collaborazione con RTI, il restauro di Giulietta degli spiriti prosegue l’opera che negli ultimi anni ha visto la Cineteca Nazionale in prima fila nel recupero di tutti i film per il cinema firmati da Fellini negli anni ’60, da La dolce vita a Fellini Satyricon, passando per gli episodi Le tentazioni del dottor Antonio e Toby Dammit.

«Grazie a un colore che accentua la ricerca simbolica e antinaturalistica, Fellini non pone più alcun freno ai suoi istinti immaginativi. Tra tutti i viaggi nella memoria effettuati nel corso della sua attività questo è l’unico che cerca di esplorare il mondo della controparte femminile, vedendolo animato e coabitato da una folla di presenze uscite direttamente dall’iconografia della religione cattolica e da figure di sacerdotesse del sesso, che invitano alla liberazione del corpo e alla trasgressione dei comandamenti e dei tabù. Giulietta mette in scena riti e comportamenti in via di sparizione, quasi frammenti residuali di civiltà che stanno scomparendo e stabilisce un ulteriore punto d’orientamento per l’opera del regista» (Gian Piero Brunetta)

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TERRORE NELLO SPAZIO (c) fotogramma tratto dalla pellicola conservata presso la Cineteca Nazionale_IMG_7131

(c) fotogramma tratto dalla pellicola conservata presso la Cineteca Nazionale

Il restauro di Terrore nello spazio (1965) è invece l’occasione per celebrare uno dei titoli più noti di un regista di culto come Mario Bava: un autentico classico, omaggiato da registi di tutto il mondo, da Ridley Scott in Alien a Joe Dante in Burying the Ex fino a Quentin Tarantino, che in Kill Bill “replicherà” nella tuta di Uma Thurman quelle del film, a colori invertiti.

In questa storia di entità aliene che possiedono i corpi di alcuni astronauti (sceneggiata, tra gli altri, da Alberto Bevilacqua e Callisto Cosulich), Bava inserisce in ambito fantascientifico il proprio talento gotico, dando libero sfogo alla sua vena pop nell’uso dei colori, dei costumi e delle scenografie: come scrisse all’epoca Ugo Casiraghi, «il suo stile potrebbe definirsi un rococò violaceo, nel quale gocce di sangue rosso colano nei momenti cruciali».

Il restauro di Terrore nello spazio è realizzato da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Italian International Film.

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IL POTERE di Augusto Tretti - (c) foto proveniente dalla Fototeca del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale - Fondo Tretti(c) foto proveniente dalla Fototeca del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale/Fondo Tretti

Con l’omaggio ad Augusto Tretti (Verona, 1924-2013) – che comprende, oltre ai lungometraggi La legge della tromba e Il potere, la proiezione di frammenti del mediometraggio inedito La mala vita, depositato alla Cineteca Nazionale nel 2014 e del documentario di Maurizio Zaccaro Augusto Tretti: un ritratto – si ricorda invece il più originale e irregolare tra i registi italiani, protagonista di una delle più lunghe e tortuose avventure produttive della storia del cinema italiano.

Autore di tre film e mezzo in venticinque anni di carriera, Tretti vede il suo talento riconosciuto dalle figure più rilevanti della cultura italiana (tra tutti Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Ennio Flaiano, Franco Fortini, Alberto Moravia, Cesare Zavattini, Tonino Guerra), ma la sua opera finirà puntualmente ostacolata da fantomatici produttori (è il caso de La legge della tromba), beffe del destino (il fallimento della Titanus che investe Il potere), silenzi reiterati del servizio pubblico televisivo (i progetti degli anni ’70/’80).

In occasione dell’omaggio verrà pubblicato il volume Il caso Tretti a cura di Domenico Monetti e Luca Pallanch.

«Resterà un fenomeno isolato o, peggio, da isolare. Forse avrà, in questo paese di manieristi, degli imitatori, ma sicuramente goffi o soltanto furbi. Il dono di Tretti è una semplicità che non si copia, presuppone la superba innocenza dell’eremita. È una semplicità che riporta l’immagine fotografica alle composizioni di Nadar, di Daguerre, e anche al non-realismo, cioè agli spazi e al nitore dell’affresco. Eppure Tretti non è un esteta, né chiede all’immagine se non di sostenere un suo elementare discorso. Lo si può, volendo, liquidare con due definizioni: goliardico, naïf. Alcuni lo fanno. Ma sono definizioni sbagliate. I goliardi e i naïfs non hanno rigore, si fermano alle prime osterie, si divertono, riempiono le domeniche. Tretti non si diverte, benché sia difficile non divertirsi anche, vedendo i suoi films» (Ennio Flaiano)


II ITALIAN FILM BOUTIWUE – il cinema italiano in mostra per gli acquirenti internazionali

Ricevo e volentieri pubblico

ITALIAN FILM BOUTIQUE

ROMA LAZIO CINEMA DAYS FOR INTERNATIONAL BUYERS

DA DOMANI IL CINEMA ITALIANO IN MOSTRA

II edizione – 16-20 ottobre 2015

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ITALIAN FILM BOUTIQUE – ROMA LAZIO CINEMA DAYS FOR INTERNATIONAL BUYERS, giunto alla sua seconda edizione, è un evento esclusivo che si tiene a Roma da domani al 20 ottobre, durante la I edizione del MIA, il nuovo Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, in occasione della X edizione della Festa del Cinema.

La manifestazione è realizzata da Ass.FOR.SEO in collaborazione con Roma Lazio Film Commission ,promosso dal Mia.

ITALIAN FILM BOUTIQUE si colloca nell’ambito della Sovvenzione Globale MOViE UP, un intervento di più ampia portata, messo in campo dalla Regione Lazio – Assessorato alla Formazione, Università, Scuola e Ricerca (POR FSE 2007-2013 – obiettivo 2 – Asse I obiettivo specifico C), per sostenere l’internazionalizzazione del settore audiovisivo nei suoi diversi comparti.

Esportare e favorire “the Italian Touch” questo l’obiettivo di IFB che, fin dalla sua I edizione, nasce con l’intento di promuovere e sostenere l’esportazione del cinema italiano e del comparto dell’industria audiovisiva laziale, nel mondo.

Tra i principali obiettivi del progetto: offrire agli operatori internazionali una vetrina, ampia e variegata, per genere e contenuto, della più recente produzione audiovisiva italiana; sostenere l’ospitalità di una vasta delegazione di buyers, venditori, giornalisti, direttori di festival, invitati a Roma per un viaggio speciale nel cinema italiano; offrire uno spazio privilegiato per seminari, comunicazioni ad hoc, iniziative di networking, volte a valorizzare e sostenere la vendita e la distribuzione dell’audiovisivo italiano all’estero.

In occasione della sua II edizione, IFB amplia il suo mandato con una vetrina di screenings di mercato di oltre 20 titoli, scelti all’interno della più recente produzione cinematografica di lungometraggi (cinema, documentario, animazione) prodotti, girati o venduti da operatori della Regione Lazio, e inserisce uno spazio destinato alla fiction tv. Tra le novità di quest’anno anche la partecipazione di Istituto Luce Cinecittà.

Le proiezioni di mercato si svolgeranno presso la Multisala Cinema Quattro Fontane dove sarà presente anche un desk di informazione IFB.

Sulla terrazza del Boscolo Hotel Exedra sarà allestito lo spazio IFB LOUNGE, dedicato agli ospiti di IFB. Quest’area esclusiva è destinata agli incontri tra produttori, buyer, venditori, broadcaster e comprenderà: l’IFB DESK che offre assistenza agli operatori per incontri one to one, postazioni internet, rete wi-fi, coffee break e drinks, oltre ad uno spazio proiezioni.

Uno speciale team IFB sarà a disposizione di tutti gli invitati del mercato per la durata dell’iniziativa, fornirà loro informazione e assistenza per l’organizzazione di incontri con gli operatori italiani, per consulenze riguardo ai prodotti venduti, per la scoperta del territorio regionale e delle sue risorse professionali, industriali, artistiche e culturali.

DI SEGUITO I FILM CHE VERRANNO PROPOSTI AGLI OPERATORI STRANIERI:

ANNA (PER AMOR VOSTRO)

Giuseppe M. Gaudino

World Sales: Rai Com

ARIANNA

Carlo Lavagna

World Sales: Rai Com

THE BEGINNERS (ALASKA)

Claudio Cupellini

World Sales: Films Distribution

BLOOD OF MY BLOOD (SANGUE DEL MIO SANGUE)

Marco Bellocchio

World Sales: The Match Factory

BURNING LOVE (PECORE IN ERBA)

Alberto Caviglia

World Sales: TrueColours

THE COMPLEXITY OF HAPPINESS (LA FELICITÀ È UN SISTEMA COMPLESSO)

Gianni Zanasi

World Sales: Rai Com

INTERNATIONAL BUYERS ONLY – PRIVATE SCREENING

DON’T BE MEAN (NON ESSERE CATTIVO)

Claudio Caligari

World Sales: Rai Com

DREAMS OF THE SALT LAKE (I SOGNI DEL LAGO SALATO)

Andrea Segre

World Sales: Ambleto

E.N.D. – THE MOVIE

Luca Alessandro, Allegra Bernardoni, Domiziano Cristopharo, Federico Greco

World Sales: One Seven Movies

GETAWAY OF LOVE (L’ESIGENZA DI UNIRMI OGNI VOLTA CON TE)

Tonino Zangardi

World Sales: Minerva Pictures Group

IQBAL: TALE OF A FEARLESS CHILD (IQBAL: BAMBINI SENZA PAURA)

Michel Fuzellier & Babak Payami

World Sales: TBA

Production: Gertie

ITALIAN GANGSTERS

Renato De Maria

World Sales: Minerva Pictures Group

ITALIAN RACE (Post-Production)

Matteo Rovere

World Sales: Fandango

INTERNATIONAL BUYERS ONLY – PRIVATE SCREENING

LIMBO

Lucio Pellegrini

World Sales: Fandango

INTERNATIONAL BUYERS ONLY

LONG LIVE THE BRIDE (VIVA LA SPOSA)

Ascanio Celestini

World Sales: Fandango

LOST AND BEAUTIFUL (BELLA E PERDUTA)

Pietro Marcello

World Sales: The Match Factory

ME, MYSELF AND HER (IO E LEI)

Maria Sole Tognazzi

World Sales: TrueColours

NAPOLI JUNGLE (BAGNOLI JUNGLE)

Antonio Capuano

World Sales: TVCO Srl

ONCE IN SUMMER (ERA D’ESTATE)

Fiorella Infascelli

World Sales: Fandango

INTERNATIONAL BUYERS ONLY

PORNO & LIBERTÀ

Carmine Amoroso

World Sales: Wide House

THE STUFF OF DREAMS (LA STOFFA DEI SOGNI)

Gianfranco Cabiddu

World Sales: TBA

Production: Paco Cinematografica

SUBURRA

Stefano Sollima

World Sales: Indie Sales

THEY CALL ME JEEG ROBOT (LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT)

Gabriele Mainetti

World Sales: Rai Com

THE WAIT (L’ATTESA)

Piero Messina

World Sales: Pathé Distribution

WITH YOUR EYES CLOSED (OCCHI CHIUSI)

Giuseppe Petitto

World Sales: TBA

Production: Martha Production

SERIE TV

DATING ONLINE (CONNESSIONI: 10 INCONTRI ONLINE)

Francesco Lagi

World Sales: Cattleya

DON’ T KILL (NON UCCIDERE)

Giuseppe Gagliardi

World Sales: Rai Com

NO PROBLEM (NON C’È PROBLEMA)

Luca Ravenna

World Sales: Cattleya

PALERMO POLICE SQUAD (CATTURANDI – NEL NOME DEL PADRE)

Fabrizio Costa

World Sales: Rai Com

THAT’S HAPPINESS (È ARRIVATA LA FELICITÀ)

Riccardo Milani

World Sales: Publispei

TWO OF A KIND (DUE DI NOI)

Ivan Cotroneo

World Sales: TrueColours

YOUNG MONTALBANO – SECOND SEASON (IL GIOVANE MONTALBANO 2)

Gianluca Maria Tavarelli

World Sales: Rai Com

BIF&ST: PAOLO SORRENTINO e SERGIO CASTELLITTO per la seconda e terza giornata di festival

Ricevo e volentieri pubblico

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IL PREMIO OSCAR PAOLO SORRENTINO APRE LA SECONDA GIORNATA DEL BIF&ST
E LUNEDI’ LA LEZIONE DI SERGIO CASTELLITTO

È il Premio Oscar Paolo Sorrentino il protagonista della seconda giornata del Bif&st che si apre, alle 9.00 al Petruzzelli, con la proiezione del suo “La grande bellezza” (premiato come Miglior film straniero agli Oscar poche settimane fa), seguita dalla Lezione di cinema del regista napoletano intervistato da Malcom Pagani. In serata, al Teatro Petruzzelli alle 20.45, Paolo Sorrentino riceverà il Federico Fellini platinum award for cinematic excellence. A seguire per le Anteprime Internazionali il film “The Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson.

Il ricchissimo tributo a Gian Maria Volonté, cui il festival è dedicato, prosegue poi al cinema Galleria e prevede: “La Certosa di Parma” di Mauro Bolognini (Galleria 2, ore 11.30), “Porte aperte” di Gianni Amelio (Galleria 6 ore 15.00); “Banditi a Milano” di Carlo Lizzani (Galleria 2, ore 16.00), “La valigia dell’attore_un percorso per immagini riprese e montate da Santo Acciaro” (Galleria 3, ore 18.00); “Gian Maria Volonté fra teatro, cinema e tv” rassegna antologica a cura di Orsetta Gregoretti (Galleria 2, ore 18.30); “Gian Maria Volonté militante politico” con la proiezione di una serie di documenti e contributi provenienti dalla Fondazione Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Galleria 2, ore 20.30); “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone (Galleria 3, ore 20.45); “L’idiota” di Giacomo Vaccari; “Per qualche dollaro in più” di Sergio Leone (Galleria 3, ore 22.45). Tra gli appuntamenti inseriti nel Festival Volonté inizia anche il ciclo di incontri con i registi e gli attori che hanno lavorato con il grande attore, curato dalla giornalista di Repubblica Maria Pia Fusco: domani la testimonianza sarà di Gianni Amelio 8Galleria 6, ore 17.15).
Al via domani al Petruzzelli la sezione Panorama Internazionale che prevede alle 16.00 “Giraffada” di Rani Massalha (presente in sala) e alle 18.30 “West (Westen)” di Christian Schwochow
Per la sezione ItaliaFilmFest/Lungometraggi in concorso, nella sala 1 del Galleria ci saranno: alle 16.00 “Anita B.” di Roberto Faenza (presente in sala con gli attori Andrea Osvàrt e Moni Ovadia), mentre per la sezione lungometraggi Fuori Concorso nella sala 1 del Galleria ci sarà “La sedia della felicità” di Carlo Mazzacurati, scomparso pochi mesi fa (presente in sala l’attore Giuseppe Battiston).
Nella sezione Documentari in concorso ci saranno “Maldimare” di Matteo Bastianelli (Galleria 4, ore 17.00; presente in sala il regista) e a seguire alle 19.00 nella stessa sala “Buongiorno Taranto” di Paolo Pisanelli (presente in sala il regista), mentre nella sezione Documentari Fuori Concorso “Fighting Paisons” di Marco Curti (Galleria 4, ore 21.00) e “La preda “The prey” di Luca Bellino e Silvia Luzi (Galleria 4, ore 22.30, presenti in sala i registi).
Evento speciale della giornata la proiezione di “Il falso bugiardo. La vita, il cinema, le storie di Luciano Vincenzoni” di Claudio Costa, mentre per il Tributo a Troisi alle 22.45 al Galleria 5 la proiezione di “Morto Troisi, viva Troisi!” di Massimo Troisi
Parte il concorso Opere prime e seconde con: “Miele” di Valeria Golino (Galleria 1, ore 20.30; presente in sala la regista) e “Via Castellana Bandiera” di Emma Dante (Galleria 1, ore 22.30)
Per il concorso di Arcipelago/ConCorto riservato ai cortometraggi dalle 16.30 in Sala 5 ci saranno: “Starving” di Mike De Caro, “Rosa” di Cristina Ferraiuolo (presente in sala), “Tanabata” di Riccardo Bolo (presente in sala), “America” di Alessandro Stevanonv (presente in sala), “Cambiamenti” di Giuliano Capozzi (presente in sala); “Atti e scene in luogo pubblico” di Giuseppe Tumino (presente in sala), “La gita” di Giampiero Bazzu (presente in sala) e “Naleena” di Luigi Storto.
Il cinema ABC ospita domani il Tributo a Castellitto: alle 17.00 “L’uomo delle stelle”, alle 19.30 “L’ora di religione” e alle 21.30 “La stella che non c’è”.
La rassegna “Bellezza, natura e cinema” curata dal Parco dell’Alta Murgia propone, al Galleria 4 alle 15.30, il film “Alta Murgia una terra strana” di Eugenio Manghi; alle 19.00 “Mediterraneo bollente” di Eugenio Manghi”
Al Palazzo delle Poste, sala 1, alle 19.00 per la sezione Focus su, Giuseppe Battiston sarà intervistato da Franco Montini. Ingresso libero.
La conferenza stampa/incontri con gli autori in programma tutti i giorni alle 13.00 al Margherita oggi prevede la presenza di Cosimo Damiano Damato, Renzo Arbore, Paolo Virzì, Valeria Golino, Alessandro Piva, Davide Minnella, Marco Simon Puccioni e Giampietro Preziosa.
Per la rassegna “Cinema per le scuole” curata dalla coop I bambini di Truffaut: in programma alle 9.15 al Galleria “A ciascuno il suo” di Elio Petri.

Venendo alla giornata di lunedì 7 aprile si comincia con la proiezione al Teatro Petruzzelli di “Non ti muovere” di Sergio Castellitto, protagonista poi alle 11.15 della Lezione di cinema condotta da Franco Montini. In serata sempre al Petruzzelli, Castellitto riceverà alle 21.00 il Premio Fellini, mentre subito dopo per le Anteprime Internazionali, ci sarà “The other woman” di Nick Cassavetes.
Il Festival Volonté prevede le proiezioni di “La Certosa di Parma” (Galleria2, ore 11.30), “Giordano Bruno” di Giuliano Montaldo (Galleria 6, ore 15.00), “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri (Galleria 2, ore 16.00), “La foresta pietrificata” di Franco Enriquez” (galleria 2, ore 18.30), “Musica per la libertà” di Luigi Perelli (Galleria 2, ore 20.45); “Sotto il segno dello scorpione” di Paolo e Vittorio Taviani (Galleria 3, ore 20.45), “I senza nome” di Jean Pierre Melville (Galleria 3, ore 20.45).
Tra gli appuntamenti inseriti nel Festival Volonté, il ciclo di incontri con i registi e gli attori che hanno lavorato con il grande attore, curato dalla giornalista di Repubblica Maria Pia Fusco: domani la testimonianza sarà di Giuliano Montaldo (Galleria 6, ore 17.15).
Per Panorama Internazionale al Teatro Petruzzelli alle 18.00 “Didi Papa (Great Grand-Father)” di Irakli Kochlamazashvli (presente in sala il regista) e alle 18.30 “Onirica: Field of Dogs (Psie Pole)” di Lech Majewski (presente in sala il regista).
Nella sezione Lungometraggi in concorso nella sala 1 del Galleria: alle 15.30 “L’intrepido” di Gianni Amelio (presente in sala il regista) alle 18 Galleria 1 “Anni felici” di Daniele Luchetti (presente in sala l’attrice Micaela Ramazzotti).
Per i Documentari in concorso nella sala 4 del Galleria ci saranno: alle 17.00 “’A Sciaveca” di Paolo Boriani (presente in sala il regista), alle 19 “Fuoco amico” di Francesco Del Grosso (presente in sala).
Nella sezione Opere prime e seconde in concorso in Sala 1 al Galleria: alle 20.30 “L’arbitro” di Paolo Zucca (presente in sala il produttore Amedeo Pagani); alle 22.30 “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo (presenti in sala gli attori Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova).
Per il concorso di Arcipelago/ConCorto riservato ai cortometraggi dalle 18.00 in Sala 5 ci saranno: “ReCuiem” di Valentina Carnelutti (presente in sala la regista), “A Tropical Sunday” di Fabiàn Ribezzo, “Margerita” di Alessandro Grande, “Anna” di Diego Scano e Luca Zambolin, “La testa tra le nuvole” di Roberto Catani e “L’impresa” di Davide Labanti.
Il Focus su al Palazzo delle Poste sarà, alle 19.00, con Barbora Bobulova, intervistata da Franco Montini.
La sezione Officina Puglia ospita alle 22.30 al Galleria 6 il film “Eppideis” di Matteo Andreoli, sostenuto da Apulia Film Commission (presente in sala il regista)
All’ABC il Tributo a Cristina Comencini con: “La fine è nota” alle 17.00, “Matrimoni” alle 19.30, “La Bestia nel cuore” alle 21.30.
Per la rassegna curata dal Parco dell’Alta Murgia ci saranno: “Mediterraneo bollente” alle 15.30 al Galleria 4 e “Il migliore dei mondi possibili” alle 19.00 al galleria 6.
Ospiti della conferenza stampa/incontri del giorno al Teatro Margherita alle 13.00 saranno: Rani Massalha, Roberto Faenza, Moni Ovadia, Andrea Osvart, Elda Ferri, Valeria Golino e Riccardo Scamarcio.

Per tutta la durata del Bif&st sarà possibile visitare le mostre: “Il Bif&st in mostra_cinque anni: dall’edizione n. 0 alla n.4” con gli scatti dei fotografi Nicola Amato, Gianni Cataldi e Pasquale Susca in Sala Murat (ore 10-12.30 e 16.00-20.00) e in Piazza Ferrarese (esposizione permanente) e la “Mostra Gian Maria Volonté” al Teatro Margherita, con le fotografie di scena del Fondo Elio Petri e i manifesti e le locandine dell’Archivio della Mediateca Regionale Pugliese.
L’ingresso al Galleria per “Lungometraggi in concorso” e “Opere prime” è di 2 euro; per cortometraggi e documentari è di 1 euro; per i tributi al cinema ABC è di 2 euro. L’ingresso al Petruzzelli per i “Panorama Internazionale” è di 2 euro; per le “Anteprime Internazionali” è di 10 euro.
La quinta edizione del Bif&st-Bari International Film Festival- posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – si svolge da sabato 5 aprile a sabato 12 aprile, promossa per la Regione Puglia dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo e organizzata dall’Apulia Film Commission, con la collaborazione del Comune di Bari e dell’Università degli Studi di Bari, avvalendosi di risorse del P.O. FESR Puglia 2007-2013, Asse IV, Azione 4.3.

Info http://www.bifest.it

TRIESTE FILM FESTIVAL – il programma di domenica 19 gennaio 2014

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE FILM FESTIVAL

17-22 GENNAIO 2014

 Giornata di domenica 19 gennaio

 

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Terza giornata del festival diretto da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli.

I cento anni della Grande Guerra: è da questa ricorrenza importante che si parte domenica 19, al Trieste Film Festival, per programmare una giornata di cinema corredata da un pit stop gastronomico. Si inizia alle 10.45 in Sala Tripcovich con LA GRANDE GUERRA di Mario Monicelli. Film straordinario, è la storia di una ‘strana coppia’ di soldati interpretata da Sordi e Gassman, durante la Prima guerra mondiale. Il film venne prodotto da Dino De Laurentiis, vinse il Leone d’oro a Venezia del 1959 ed ebbe un enorme successo di pubblico.

A seguire CINEMA BRUNCH, una novità assoluta del festival triestino: specialità dolci e salate presso il bar della Sala alle 13 (da prenotare presso la segreteria del festival) preparate dal Caffè Teatro Verdi.

Nel pomeriggio, ore 15, si continua sul filo della memoria con I SENTIERI DELLA GLORIA, IN VIAGGIO CON MARIO MONICELLI SUI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA, documentario di Gloria De Antoni del 2005 (Teatro Miela, Sala Video, 42′). Davanti a una moviola Monicelli rivede e commenta i filmati del suo viaggio-pellegrinaggio sui luoghi in cui fu girato nel 1959 il film, in quel Friuli che era stato teatro dei veri combattimenti fra Italiani e Austriaci nel conflitto ’15-’18.

Per tutto il periodo del festival, inoltre (17-22 gennaio) presso la Sala Tripcovich sarà possibile visitare la mostra I sentieri della gloria, in viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della Grande Guerra realizzata dalla Cineteca del Friuli. In esposizione 15 immagini scattate nel 1959 sul set del film dal fotografo di scena ufficiale Sergio Strizzi, e dai due fotografi locali, Tino da Udine e Donato Maieron, ed altrettante foto a colori scattate nel 2004 da Ivan Marin durante le riprese del documentario di Gloria De Antoni (ingresso libero).

Per prenotare il cinebrunch guestservice@alpeadriacinema.it o direttamente presso gli uffici del festival in Sala Tripcovich entro sabato 18 gennaio; costo del brunch a persona:10 €

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Alle 14 in Sala Tripcovich per il concorso documentari verrà proiettato TRUBA (Pipeline) del russo Vitalij Manskij. Il film è stato premiato al festival di Karlovy Vary IFF.

Pipeline è un film sull’Europa moderna: dalla terra brulla e desolata dagli inverni eterni della Siberia al più mite Golfo di Biscaglia, dove anche le leggi della natura danno forma a modelli fondamentalmente diversi dell’esistenza umana. Per 104 giorni il regista e la sua troupe hanno viaggiato dalla Siberia attraverso 7 diversi paesi, per filmare la vita sulla via che connette le due estremità del continente.

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Alle ore 16 si prosegue con il concorso lungometraggi e con il film STYD (Shame) del regista uzbeko Jusup Razykov; che ha ricevuto il premio Fipresci al Festival di Karlovy Vary dello scorso anno. Una giovane donna, Lena, ha appena sposato un sommergibilista,il tenente comandante Pavel Komlev. Lo ha sposato senza amore, con la sola idea di cambiare vita, ma durante l’ultima traversata il sottomarino affonda…

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Alle 18 un lungometraggio della sezione Sorprese di genere BANKLADY, di Christian Alvart. Nella Germania anni Sessanta, la storia vera della prima donna rapinatrice di banca.

 Alle 20 un altro lungometraggio in concorso: FLOATING SKYCRAPERS del giovane regista polacco Tomasz Wasilewski. Il suo primo lungometraggio W Sypialni era in concorso lo scorso anno al Festival triestino: Floatings skycrapers ha vinto il premio come miglior film nella sezione “East of th West” all’ultimo festival di Karlovy Vary. “Ho lavorato alla scrittura di Plynace wiezowce con la convinzione di voler riempire una lacuna nel cinema polacco, che finora è stato riluttante ad affrontare difficili storie contemporanee. Sono consapevole che il tema dell’amore diverso e la lotta per la sua accettazione sociale sono argomenti ancora molto lontani dall’essere discussi nella nostra cultura nazionale.” T.W.

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Alle 22 per il concorso lungometraggi FINE,THANKS di Mátyás Prikler..“Ho accettato la sfida di fare un film di finzione che fosse il meno recitato possibile. Abbiamo girato senza luce artificiale con una semplice macchina a mano, e con una troupe ridotta al minimo per questo film dove si narrano le vicende di un gruppo di persone che stanno passando momenti tristi.” M.P.

 

Al Teatro Miela alle ore 11 TAVOLA ROTONDA: QUALCOSA (DI NUOVO) NELL’ARIA, le eccellenze del cinema made in FVG nel 2013.

Conducono Gloria De Antoni e Oreste De Fornari assieme a Paolo Di Maira, Paolo Lughi, Luca Mosso.

Ingresso libero.

 

Alle 14.30 concorso cortometraggi: O UMBRǍ DE NOR di Radu Jude, ANNA di Diego Scano e Luca Zambolin con Lucia Mascino, ZIMA di Marcus Heep, BALLKONI di Lendita Zequiraj.

 

A partire dalle ore 16 Italian Screenings. Si inizia con IL TRENO VA A MOSCA di Federico Ferrone e Michele Manzolini. La fine di un mondo e la fine di un sogno attraverso lo sguardo e i filmati in 8 millimetri del barbiere comunista Sauro Ravaglia.

Alle 18 LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone. Un attore, Valerio Mastandrea, impersona un maestro che dà lezioni di italiano ad una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi e per vivere in Italia.

Alle 20 PICCOLA PATRIA di Alessandro Rossetto, una serie di storie ambientate nel Nord-Est.

Alle 22 INDEBITO di Andrea Segre, un film documentario scritto da Segre insieme a Vinicio Capossela, in cui i due vagano come viandanti nel luogo simbolo della crisi: la Grecia.

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Alle ore 17 nella sala video del Teatro Miela si terrà la masterclass LOW BUDGET PRODUCTION del regista e produttore greco Thanos Anastopoulos (in inglese). Ingresso libero.

 

Informazioni sul sito del festival, www.triestefilmfestival.it

 

 

TRIESTE FILM FESTIVAL 25^ EDIZIONE – 17-22 gennaio 2014

Ricevo e volentieri pubblico

 

TRIESTE FILM FESTIVAL – 25^edizione

17-22 gennaio 2014

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Il Trieste Film Festival, il principale appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale, giunge all’importante traguardo del quarto di secolo. La rassegna, diretta da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli ospiterà anche quest’anno le sue proiezioni al Teatro Miela e alla Sala Tripcovich.

Il programma, come di consueto, darà spazio ai tradizionali concorsi internazionali (lungometraggi, cortometraggi, documentari), a eventi speciali, omaggi e incontri (quelli con il pubblico e la stampa si terranno al Caffè San Marco).

Ad aprire il festival sarà il 17 gennaio alla sala tripcovich in anteprima italiana l’ultimo film di Danis Tanović (cineasta premiato con l’oscar nel 2001 per No Man’s Land) dal titolo EPIZODA U ŽIVOTU BERAČA ŽELJEZA (Un episodio di un raccoglitore di ferro), una produzione bosniaco, francese, slovena che vede la partecipazione anche di Rai Cinema. Il film è ambientato nella Bosnia-Erzegovina e incentrato sulla storia di una famiglia Rom che vive a Poljice, lontano dai centri urbani. Il padre Nazif recupera metallo da vecchie auto e lo vende a un robivecchi, la madre Senada tiene in ordine la casa, cucina e si prende cura delle due figlie piccole. Un terzo figlio è in arrivo. Quando si sente male, Nazif prende una macchina a prestito e la porta alla clinica più vicina. Senada ha perso il bambino e rischia la setticemia se non viene operata immediatamente, ma non ha l’assicurazione sanitaria… Epizoda u životu berača željeza era in concorso all’ultimo Festival di Belino dove ha vinto il Gran premio della giuria e quello per il Miglior attore. “Il film è la ricostruzione di eventi reali e l’intenzione alla base del film è quella di mostrare le discriminazioni che le minoranze devono affrontare in Bosnia ed Erzegovina, in particolare le comunità Rom … Tutte le scene mi sono state descritte da Nazif e le abbiamo girate così come lui se le ricordava. Non c’è una sceneggiatura. Quasi tutte le persone che compaiono nel film sono quelle che realmente hanno vissuto la vicenda.” (D. Tanović).

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Nucleo centrale del programma rimangono i tre concorsi internazionali che ogni anno fanno il punto sulla produzione più interessante dei paesi di riferimento del festival. E anche quest’anno i premi al Miglior Lungometraggio, al Miglior Cortometraggio e al Miglior Documentario saranno attribuiti dal pubblico.

Nel CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI (tutti titoli in anteprima italiana) si segnala CÂND SE LASĂ SEARA PESTE BUCUREȘTI SAU METABOLISM (Quando la sera scende su Bucarest o Metabolismo), del rumeno Corneliu Porumboiu, in concorso all’ultimo Festival di Locarno, uno sguardo dietro le quinte ispirato, dice Porumboiu, alla vicenda di un amico che anni fa mise tutti i suoi soldi nella realizzazione di un film, e poi si bloccò improvvisamente a metà delle riprese.

Il  film ungherese LE GRAND CAHIER – A NAGY FÜZET (Il Grande Quaderno, che uscirà nelle sale a fine aprile per Academy Two) di János Szász, vincitore del concorso lungometraggi all’ultimo Festival di Karlovy Vary, è tratto dall’omonimo romanzo che fa parte della Trilogia della città di K. di Ágota Kristóf, “un film di guerra senza guerra”, come lo definisce l’autore, mentre STYD (Vergogna) diretto dal russo Jusup Razykov, è ambientato tra i fiordi della penisola di Kola, dove in un piccolo insediamento vivono le famiglie dell’equipaggio di un sottomarino e le guardie di frontiera e dove arriverà una giovane donna appena sposata con un sommergibilista.

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PŁYNĄCE WIEŻOWCE (Grattacieli galleggianti) di Tomasz Wasilewski, che con il suo primo lungometraggio W Sypialni era in concorso lo scorso anno al Trieste Film Festival, racconta una storia d’amore gay (miglior film nella sezione “East of the West” all’ultimo festival di Karlovy Vary) inusuale per il cinema polacco “riluttante” dice Wasilewski “ad affrontare difficili storie contemporanee e il tema dell’amore diverso”.

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Il CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI propone 11 opere in anteprima nazionale, provenienti dalle nazioni che fanno parte delle aree tradizionalmente investigate dal Festival. Tra questi ČETRDESMIT DIVI (Quarantadue) della lettone Laila Pakalniņa, dove la regista si sente “una spia mandata a correre la maratona”.

In JUDGMENT IN HUNGARY (Sentenza in Ungheria) dell’ungherese Eszter Hajdú, classe 1979,  si racconta la storia agghiacciante del processo a 4 membri del gruppo di estrema destra che tra il 2008 e il 2009 portò a termine una serie di aggressioni contro una comunità di Rom (6 persone furono uccise, incluso un bambino di 5 anni).

MAMA EUROPA  (Mamma Europa) della slovena Petra Seliškar è uno sguardo all’Europa attraverso gli occhi di Terra, una bambina di 6 anni nata nei Balcani, ma cresciuta come cittadina del mondo dal padre di origine cubana e macedone e dalla madre slovena.

In concorso anche un titolo italiano, THE SPECIAL NEED (The Special Need. L’Amore Secondo Enea) di Carlo Zoratti (nato a Udine nel 1982), storia di Enea, ragazzo autistico che vuole fare sesso alla “luce del sole”. Dato che l’Italia non offre soluzione legale al suo desiderio, s’imbarca in un viaggio in Europa con gli amici Carlo ed Alex, per risolvere il problema.  Distribuito da Tucker Film (uscirà nelle sale italiane il 2 aprile), The Special Need ha vinto il Golden Dove al festival di Lipsia.

In SZERELEM PATAK (Flusso d’amore) di Ágnes Sós gli abitanti di un villaggio della Transilvania anche se anziani discutono ancora di amore e desiderio, e raccontano con naturalezza i loro pensieri e sogni più intimi alla macchina da presa. SZTUKA ZNIKANIA (L’arte di scomparire) di Bartek Konopka (che con il suo documentario Rabbit à la Berlin fu nominato agli Oscar) e Piotr Rosołowski è invece la storia sconosciuta di Amon Frémon, un sacerdote haitiano di rito voodoo che negli anni ‘80, invitato da Jerzy Grotowski, visitò la Repubblica Popolare della Polonia. Alla fine Amon decise di celebrare una grande cerimonia voodoo per liberare il popolo polacco dalle forze del male.

Documentario, ma fuori concorso, è PAROLE POVERE (distribuito da Tucker Film), che Francesca Archibugi ha dedicato all’incontro con il friulano Pierluigi Cappello, considerato uno dei maggiori poeti italiani. La collisione tra gli occhi di una regista e le parole di un poeta: lei offre il suo sguardo, lui la sua identità. Archibugi racconta così l’incontro con Cappello: «Mi serve avere un libro di poesia contemporanea sul comodino, perché è il più forte antidoto contro l’ansia e la noia. Mi sono avvicinata a Pierluigi quando è diventato, appunto, il mio compagno di comodino. Non ci conoscevamo, eppure eravamo già intimi…».

Fra i 16 CORTOMETRAGGI selezionati a concorrere al Premio TFF Corti, ci sono l’italiano ANNA diretto da Diego Scano e Luca Zambolin con Lucia Mascino protagonista, il polacco FLORA I FAUNA (Flora e Fauna) del regista Piotr Litwin (fra i produttori Fabio Grassadonia e Antonio Piazza autori di SALVO) e per la prima volta anche 2 animazioni (ALERIK di Vuk Mitevski dalla Macedonia, e BOLES di Špela Čadež dalla Slovenia).

Anche quest’anno, si aggiunge inoltre una selezione non competitiva di 15 cortometraggi di animazione provenienti dai paesi dell’Europa centro-orientale, fra i quali segnaliamo il serbo RABBITLAND (La Terra dei Conigli) di Ana Nedeljković e Nikola Majdak jr., il ceco O ŠUNCE (Il Prosciutto) di Eliška Chytková (già visto a Cannes – Cinéfondation), gli italiani BRUNO LIBERO di Daniel Maculan, Damiano Zanchetta e CANTARELLA di Diego Dada.

Alle sezioni competitive si affianca anche quest’anno SORPRESE DI GENERE, seguitissima sezione che allarga lo sguardo verso nuove tendenze “popolari” all’interno della produzione cinematografica dell’Europa Centrale e Orientale, proponendo film che hanno avuto grande riscontro al botteghino nei paesi da cui provengono. Come BANKLADY (La signora delle banche) del tedesco Christian Alvart, storia vera di Gisela Werler che nel 1966 fu la prima donna a rapinare una banca in Germania o SVEĆENIKOVA DJECA (Scherzi da prete) di Vinko Brešan, il più grande successo al box office nella storia del cinema croato, storia di un giovane sacerdote, che spinto dal desiderio di aumentare il numero delle nascite sull’isola della Dalmazia dove vive, inizia segretamente a bucare tutti i pacchetti di preservativi prima che vengano venduti (sarà nelle sale italiane per Officine Ubu nel prossimo maggio).

Tra gli omaggi che il festival programma quest’anno, di rilievo quello dedicato a SERGEJ PARADŽANOV. Come dice Annamaria Percavassi, “forse su alcune personalità veramente geniali bisognerebbe che un festival avesse la costanza di richiamare l’attenzione più spesso, riproponendo anche in piccole dosi le loro lezioni di libertà creativa, il loro istintivo rifiuto dei canoni e delle regole codificate: li renderebbe, così, più familiari alle generazioni più giovani dei nuovi talenti che oggi si accostano alle arti e che forse di quei geni del passato non solo non conoscono le opere ma neppure l’esistenza o i nomi”. Come Paradžanov, cineasta-pittore, artista visivo, spirito ribelle, nato in Georgia nel 1924. Autore dalla breve ma folgorante filmografia, vissuto in povertà e perseguitato dal regime, a lui il Trieste Film Festival ha dedicato un primo omaggio all’interno della retrospettiva sul cinema ucraino nell’edizione del 1996. Quest’anno (in occasione di due anniversari, il novantesimo dalla sua nascita e il quarantesimo dalla sua prima condanna ai lavori forzati “per traffico di opere d’arte e per omosessualità”) è stato realizzato dal regista armeno Serge Avedikian e dalla regista ucraina Olena Fetisova un biopic, Paradjanov, che verrà proiettato a Trieste insieme a SAYAT NOVA (Il colore del melograno), opera massacrata dalla censura di regime e mai uscita in versione integrale nell’Unione Sovietica, con cui il regista testimonia il suo  amore per l’arte e la letteratura armena, trasformando la narrazione di una biografia, quella del più grande poeta armeno, Aruthin Sayadin, in una successione di singole inquadrature di grande impatto formale. Completa l’omaggio il documentario di Levon Grigorjan VOSPOMINANIJA O “SAYAT NOVE” (Reminiscenze su “Sayat Nova”) che propone mezzora di immagini inedite del film, ritrovate in un archivio e ritenute perse.

Dopo il debutto al festival nel 2013, tornano gli ITALIAN SCREENINGS, nell’ottica di una continua integrazione tra il festival e “When East Meets West”. WEMW anche quest’anno è totalmente inserito all’interno delle date del Trieste Film Festival (si svolge dal 20 al 22 gennaio all’Hotel Savoia) e offre, aldilà del programma di incontri già previsto, una selezione di film che si rivolge alla platea dei professionisti del settore con apprezzati esempi di produzioni italiane indipendenti inedite per i potenziali distributori internazionali. Titoli di ogni genere e formato, proiettati al Teatro Miela, che quest’anno sono LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone con Valerio Mastandrea, PICCOLA PATRIA di Alessandro Rossetto, ambientato nel Nordest italiano, IL TRENO VA A MOSCA di Federico Ferrone e Michele Manzolini, la fine di un mondo e la fine di un sogno attraverso lo sguardo e i filmati 8mm del barbiere comunista Sauro Ravaglia e INDEBITO, documentario scritto da Vinicio Capossela e Andrea Segre “viandanti nel luogo simbolo della crisi, la Grecia”.

Tra le novità dell’edizione numero 25 del Trieste Film Festival, è presente quest’anno una sezione dal titolo TRIESTE FF ARTHOUSE, realizzata in collaborazione con Sky Arte. Tre titoli, in programma al Miela: “abbiamo creato all’interno della nostra manifestazione una piccola vetrina dove arte e cinema si intrecciano dando vita a nuove forme d’espressione artistica o sottolineando la grandezza ma anche l’umanità di grandi artisti del nostro tempo” dice Nicoletta Romeo, responsabile della programmazione del festival.

PROJECT: RAK (Progetto cancro) è incentrato sulla figura di Ulay, pioniere della body art, della performance art e della polaroid art. Nato in Germania nel 1943, vero nome Frank Uwe Laysiepen, è stato a lungo compagno di Marina Abramović: dal 1976 diventano la coppia di “performers and lovers” più famosa della storia dell’arte contemporanea. Ulay, che sarà ospite del Trieste Film Festival, dal 2009 si trasferisce a Lubiana, ed è allora che il regista sloveno Damjan Kozole (Slovenka) inizia a lavorare al film su di lui, quando a Ulay viene diagnosticato un cancro, e tutto cambia. La macchina da presa lo ha seguito per un anno intero, fino al novembre 2012. Ulay considera la malattia come il suo più grande e importante progetto: da qui il titolo del film.

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MELTING STREET, diretto dalla croata Ivana Hrelja (nata a Pola nel 1978) si basa sulla performance dell’artista triestina Elisa Vladilo. A Pola, nella ricorrenza del 5 maggio, la Vladilo ha creato un’installazione urbana in una strada centrale e numerosi volontari hanno preso parte all’evento. Il breve documentario è la testimonianza della giornata. SHIRLEY – VISIONS OF REALITY (Shirley – Visioni della realtà) è invece ispirato all’opera del pittore Edward Hopper. Diretto dal regista austriaco Gustav Deutsch, riunisce sulle musiche di David Sylvian e Christian Fennesz, una serie di scatti dalla vita di un’attrice immaginaria di nome Shirley, che servono a fondere insieme 13 dipinti di Edward Hopper in una sintesi di pittura e cinema, storia politica e storia personale. Ogni tappa della vita professionale e privata di Shirley, dagli anni ’30 agli anni ’60 ha una data precisa: è sempre il 28 e il 29 agosto di quell’anno, mentre i luoghi variano da Parigi a New York a Cape Cod.

QUALCOSA (DI NUOVO) NELL’ARIA. LE ECCELLENZE DEL CINEMA ‘MADE IN FVG’ NEL 2013.

Una tavola rotonda sul cinema “made in FVG” si svolgerà domenica 19 gennaio al Teatro Miela. L’idea è quella di provare a fare il punto su un anno straordinario in cui produzioni di film di fiction e di documentari girati da cineasti della regione hanno raggiunto risultati di eccellenza, sia di pubblico che di critica. Doveroso citare anzitutto il “caso” ZORAN IL MIO NIPOTE SCEMO del goriziano Matteo Oleotto, il cui successo è iniziato alla Mostra del Cinema di Venezia con il Premio del Pubblico all’interno della Settimana della Critica ed è poi proseguito con un tour internazionale di festival (e premi) e un’uscita in sala che ha raccolto risultati eccellenti. A Zoran si aggiungono TIR di Alberto Fasulo (Marc’Aurelio d’Oro al Festival di Roma) e il già citato documentario THE SPECIAL NEED di Carlo Zoratti, che il Trieste Film Festival presenterà in anteprima italiana. Oltre a sottolineare come in FVG si sia riusciti a fare “sistema”, l’incontro – condotto da Gloria De Antoni e Oreste De Fornari insieme a Paolo Di Maira, Paolo Lughi e Luca Mosso – offrirà lo spunto per riflettere su eventuali tematiche comuni e linguaggi affini tra gli autori presenti (Fasulo, Oleotto, Zoratti), coinvolgendo nel dibattito anche altre figure e personalità del cinema locale (produttori, distributori) e sloveno, con cui alcuni di questi film hanno creato importanti co-produzioni internazionali.

Prosegue anche quest’anno la collaborazione con l’Associazione Corso Salani. IL PREMIO CORSO SALANI, giunto alla quarta edizione ed istituito in memoria del cineasta scomparso nel giugno 2010, verrà scelto fra i 5 finalisti: sono FRASTUONO di Davide Maldi e Lorenzo Maffucci (regia di Davide Maldi); STORIE DEL DORMIVEGLIA di Luca Magi; LET’S GO di Antonietta De Lillo e Giovanni Piperno; NELLO di Alessandra Locatelli; VOGLIO DORMIRE CON TE di Mattia Colombo.

Il Premio è riservato a opere italiane indipendenti e low budget in corso di realizzazione, ed è inteso come contributo al completamento dell’opera vincitrice sia attraverso un servizio di tutoring da parte dell’Associazione sia attraverso un finanziamento pari a 8.000 euro.

Negli anni scorsi i vincitori sono stati PALAZZO DELLE AQUILE di Stefano Savona (2011), MATERIA OSCURA di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi (2012). ARCTIC SPLEEN di Piergiorgio Casotti (in anteprima assoluta) e IL MONDO DI NERMINA (work in progress) di Vittoria Fiumi, che hanno vinto ex aequo il premio nel 2013, verranno proiettati durante questa edizione del festival insieme ad AISHITERU MY LOVE di Stefano Cattini, un altro dei finalisti dello scorso anno.

I 5 finalisti saranno proposti anche all’attenzione dei professionisti internazionali che partecipano a “When East Meets West”.

Tra i  lungometraggi fuori concorso che il festival propone segnaliamo I KORI (La figlia) di Thanos Anastopoulos, in anteprima italiana dopo essere passato al Festival di Berlino, co-prodotto dalla triestina Mansarda Production, mentre RAZREDNI SOVRAŽNIK (Nemico di classe) dello sloveno Rok Biček (uscirà in sala a settembre con Tucker), film che indaga il rapporto tra un professore di tedesco appena arrivato e i suoi studenti, sempre più teso a causa di un’incolmabile differenza fra i loro modi di intendere la vita, è un buon esempio della nuova generazione di cineasti emersa di recente in Slovenia.

Spazio alla musica nella sezione AI CONFINI DEL SUONO con ANPLAGD del serbo Mladen Kovačević e PRAVI ČLOVEK ZA KAPITALIZEM (L’Uomo Giusto Per il Capitalismo) di Dušan Moravec, entrambe anteprime italiane. In ANPLAGD una detective in pensione e un anziano del paese sono gli ultimi due ‘suonatori di foglie’. Entrambi di una certa età, sono tuttavia in grado di ‘suonare le foglie’ ancora con una certa intensità, mentre un inventore dilettante cerca di decodificare questa oscura arte.

PRAVI ČLOVEK ZA KAPITALIZEM  è la vita e la storia di Damir Avdić, musicista, poeta e scrittore bosniaco di Tuzla che vive in Slovenia e trasforma i suoi concerti in atti di accusa alla società contemporanea.

Evento speciale di AI CONFINI DEL SUONO è PUSSY RIOT: A PUNK PRAYER di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin (anteprima regionale): girato nel corso di 6 mesi il documentario racconta l’incredibile storia di Nadia, Maša e Katia, e della loro preghiera punk che scandalizzerà il potere politico ed ecclesiastico (I Wonder Pictures).

COME RACCONTARE IL REALE (E VINCERE UN LEONE D’ORO). Lunedì 20 gennaio, alle ore 16, al Teatro Miela masterclass di Gianfranco Rosi, autore di SACRO GRA. Il più inatteso fra i vincitori del festival di Venezia sarà a Trieste per spiegarci perché il cinema documentario sta conquistando il pubblico italiano.

Tra gli eventi speciali GRANDI MAESTRI E TRIESTE: da DOC PORTRAIT: FRANCO GIRALDI (work in progress) di Luciano De Giusti a LINO MICCICHÈ, MIO PADRE. UNA VISIONE DEL MONDO del figlio Francesco Miccichè, fino all’omaggio ad Alberto Farassino con PAYS BARBARE di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e con OMAGGIO AD ALBERTO, il montaggio realizzato da Tatti Sanguineti di materiali tratti da un film in super8 girato da  Gianikian nel 1979, da una puntata de “Il club” dedicata a Mario Camerini e andata in onda su Cineclassic nel 1999, e fotografie di Fulvia Farassino.

Altro evento speciale 1914-2014 I CENTO ANNI DELLA GRANDE GUERRA: Domenica 19 alle 10:45 in sala Tripcovich sarà proiettato il film di Mario Monicelli, La Grande Guerra

e a seguire un brunch cinematografico presso il bar della sala. Alle 15 verrà proiettato il film di Gloria De Antoni I SENTIERI DELLA GLORIA (In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra). Per tutta la durata del festival, sempre in sala Tripcovich sarà allestita la mostra I Sentieri della Gloria, realizzata dalla cineteca del Friuli; una esposizine di una quindicina di immagini scattate sul set del La Grande guerra, e altrettante foto fatte nel 2004 durante le riprese del documentario di Gloria De Antoni.

TFF quest’anno avvia, in collaborazione con Mattador, Premio Internazionale per la Sceneggiatura dedicato a Matteo Caenazzo, un workshop intensivo di formazione: EASTWEEK, SCRIPTWRITING WORKSHOP FOR NEW TALENTS incentrato sullo sviluppo di soggetti cinematografici e coordinato dallo sceneggiatore Andrea Magnani. Il corso, organizzato con il sostegno di CEI – Central European Initiative, sarà tenuto da due professionisti del settore: lo sceneggiatore e scrittore greco Nicos Panayotopoulos e lo sceneggiatore ceco Pavel Jech. Al workshop, oltre ai progetti selezionati tra le scuole di cinema dell’Europa centro orientale, sono stati ammessi Lorenzo Zeppegno ed Alessandro Padovani, i finalisti del Premio Mattador 2013 al miglior soggetto (info su http://www.premiomattador.it).

Il film di CHIUSURA del Trieste Film Festival sarà WAŁESA, MAN OF HOPE, diretto dal celebre regista polacco Andrzej Wajda (premiato con un Oscar e un Orso d’Oro alla carriera), ispirato alla vita del premio Nobel Lech Wałesa e visto all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. L’operaio Walesa, fondatore di Solidarność, fu il primo presidente scelto in elezioni libere, ed è l’uomo che ha preparato il terreno al più grande riassetto dell’ordine politico mondiale del secolo scorso. Il biopic (nel cast anche l’italiana Maria Rosaria Omaggio nei panni di Oriana Fallaci, che intervistò Wałesa nel suo appartamento di Danzica) rievoca la metamorfosi del protagonista da semplice operaio a leader di un sindacato di milioni di connazionali, controverso e carismatico. Wałesa uscirà nelle sale italiane ad aprile, distribuito da Nomad Film.

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ZONE DI CINEMA, nata come una vetrina dedicata alle produzioni realizzate nella regione Friuli Venezia Giulia, con il tempo si è trasformata, seguendo gli autori nei loro viaggi professionali in Italia e all’estero, registrandone i successi, le evoluzioni artistiche, i mutamenti di percorso, e confrontandosi con le nuove realtà produttive di una regione che del proprio “sistema cinema” ha fatto un vero e proprio baluardo (la conservazione dei materiali audiovisivi grazie alla Cineteca del Friuli; le numerose società di produzione sorte negli anni in tutto il territorio; una società di distribuzione, la Tucker, impegnata nella distribuzione dei film prodotti anche in zona; una neo-società di vendite estere, la SlingShot Films, e infine una consolidata rete di festival cinematografici unica nella sua offerta e nella sua varietà).

“Zone di Cinema” quest’anno si allontana dallo spazio omogeneo e ben definito di una sezione a sé stante a cui eravamo abituati, si espande e si colloca trasversalmente in altre sezioni, diventando quasi un timbro di qualità, un bollino ‘doc’ che ne definisce l’origine ma che non ne delimita le potenzialità. Tra i vari titoli che abbiamo voluto segnalare The Special Need nel concorso documentari, una storia nata in regione ma che prosegue in Germania seguendo Enea, il protagonista disabile alla ricerca di una sessualità mai vissuta ma desiderata; il cortometraggio Melting Street di Ivana Hrelja sulla performance collettiva dell’artista Elisa Vladilo nella vicina Pola (nella neo-sezione dedicata al cinema che si avvicina al mondo dell’arte in tutte le sue forme); un ritratto curioso del regista Franco Giraldi, frutto di un lavoro ventennale del professor Luciano De Giusti (nell’omaggio ai grandi maestri), e infine il documentario fuori concorso Parole povere di Francesca Archibugi, prodotto da due società friulane, sul poeta contemporaneo Pierluigi Cappello. Film di durate, generi e linguaggi diversi a testimonianza di una realtà cinematografica e artistica eterogenea e proteiforme quale quella del Friuli Venezia Giulia.

Grande novità della 25° edizione del Trieste Film Festival l’inaugurazione di un progetto di programmazione streaming in partnership con MYmovies.it. L’offerta streaming è caratterizzata da una ricca selezione di titoli del programma ufficiale disponibile gratuitamente sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! (http://www.mymovies.it/live/) solo per i primi 300 utenti che ne faranno richiesta. Un’opportunità speciale per consentire al pubblico di seguire anche a distanza la ricca programmazione del Festival, oltrepassando i limiti territoriali della manifestazione.

Gli incontri con gli autori si terranno nelle giornate di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 gennaio, a partire dalle ore 11, presso il Caffè San Marco, via Cesare Battisti 18.

 

 

CON IL FIATO SOSPESO SU RAI 3 MARTEDI’ 7 GENNAIO

Ricevo e volentieri pubblico

RAI3 presenta

Martedì 7 gennaio 2014  alle 23.20 

in prima visione assoluta

CON IL FIATO SOSPESO

(Italia, 2013, 35’)

un film di Costanza Quatriglio

con Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Anna Balestrieri, Gaetano Aronica,

 CIFS manifesto

Dopo essere passato con successo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sarà trasmesso su Rai Tre, martedì 7 gennaio alle 23.20 dopo Ballarò, “Con il fiato sospeso”, il film di Costanza Quatriglio.

Nel dicembre 2008 la notizia dell’apposizione dei sigilli ai laboratori di chimica alla facoltà di farmacia dell’università di Catania, a causa del sospetto ambientale, oltre al ritrovamento del memoriale del dottorando Emanuele Patané, morto di tumore al polmone nel 2003, hanno costituito per Costanza Quatriglio lo spunto per dare l’avvio alla lavorazione del film. Nel diario il ventinovenne denunciava le condizioni insalubri dei locali non idonei alla ricerca scientifica.
Un processo tuttora in atto, che vede imputati i vertici della facoltà per inquinamento e discarica non autorizzata. Vincitore del premio “Gillo Pontecorvo – Arcobaleno Latino”, il film è il frutto di una lunga documentazione che mette in luce l’obsolescenza di strutture preposte alla ricerca oltre all’amara constatazione della ricattabilità in cui spesso vivono gli studenti universitari. Le musiche del film sono di Paolo Buonvino, con brani live dei Black Eyed Dog. Con il fiato sospeso è prodotto da Jole film e Costanza Quatriglio, con la collaborazione di Ines Vasiljevic e Istituto Luce Cinecittà.

COSTANZA QUATRIGLIO_2 La recensione sul blog di ENTR’ACTE – https://entracteblog.wordpress.com/2013/10/01/da-non-perdere-assolutamente-con-il-fiato-sospeso-di-costanza-quatriglio/

L’intervento nella puntata 97 di ENTR’ACTE – https://www.youtube.com/watch?v=BvceQ3s9Sn0

CON IL FIATO SOSPESO - 05 Alba Rohrwacher pp lab 2 rLa puntata dedicata di LE VENT SE LEVE – http://www.spreaker.com/user/deborissimah/le-vent-se-leve-con-il-fiato-sospeso

Sinossi:

Stella studia farmacia all’università. Quando è l’ora della tesi viene inserita in un gruppo di ricerca. Pian piano capisce che nei laboratori di chimica qualcosa non va. L’ambiente è insalubre, qualcuno comincia a star male, i professori parlano di coincidenze. L’amica Anna, che ha lasciato gli studi per suonare in un gruppo indie-punk, vorrebbe che Stella smettesse di lavorare in quei laboratori; Stella, al contrario, non vuole rinunciare al suo sogno.

CON IL FIATO SOSPESO - 03 Anna Balestrieri corridoio r“Nel cinema esiste una soglia oltre la quale la differenza tra generi, dispositivi della narrazione, messa in scena e rappresentazione del reale dissolvono nella costruzione di un’esperienza che rende lo spettatore parte integrante del film. Esiste inoltre una soglia oltre la quale un film perde la sua libertà per essere parte di un sistema di valori, accettato e riconosciuto. Infine esiste una soglia ogni qual volta si è al cospetto dell’intimità di un personaggio, delle sue debolezze, delle sue ossessioni o del suo dolore. Ho realizzato il film come un funambolo che cammina su queste soglie, con l’eccitazione di potercela fare, di poter dominare questa materia difficile. La storia dei giovani che studiano in laboratori di chimica insalubri e dannosi ci racconta di come l’Italia sia un paese senescente, che negli anni ha dato prova di essere incapace di progettare il futuro. Qui non sono le fabbriche inquinanti a essere messe in discussione. In questa storia non ci sono padroni ma padri”. (Costanza Quatriglio)

CON IL FIATO SOSPESO di Costanza Quatriglio IN TV!!!

Rubo la notizia perchè è troppo importante per non farla girare in tutti i modi, quindi copio e incollo:

CON IL FIATO SOSPESO IN TV!!!!! RAITRE MARTEDI 7 GENNAIO 23.20

http://cinemaitaliano.info/news/21878/con-il-fiato-sospeso-di-costanza-quatriglio.html

Che dire, se non che con grande felicità annunciamo la messa in onda del film in Tv. E’ stata e continua ad essere per tutti noi una delle avventure più straordinarie, proprio perché è tutto sudato, strappato con i denti e per questo sempre condiviso con attenzione e dedidizione costante. Oggi si aggiungono anche RaiTre, Andrea Vianello che ha voluto il film, e RaiCinema. Questa messa in onda è un evento a dir poco raro, e a questo punto dobbiamo dire grazie anche al FUORI FORMATO (SOLO 35′) e, ancora una volta, alla LIBERTA’.

CIFS manifesto

Da ora in poi la libertà non dovrà più essere sinonimo di no budget. Che quest’anno cominci bene per tutti.

E il 7 gennaio è davvero un buon inizio!

Viva il Cinema Italiano e l’anno nuovo.

Tanti auguri a tutti. Di cuore.

COSTANZA QUATRIGLIO_2LA RECENSIONE DI ENTR’ACTE – https://entracteblog.wordpress.com/2013/10/01/da-non-perdere-assolutamente-con-il-fiato-sospeso-di-costanza-quatriglio/

LA PUNTATA DEDICATA DI LE VENT SE LEVE – http://www.spreaker.com/user/deborissimah/le-vent-se-leve-con-il-fiato-sospeso