LA RECENSIONE DI MARINA: WHERE TO INVADE NEXT di Michael Moore

invadeTITOLO: WHERE TO INVADE NEXT; REGIA: Michael Moore; genere: documentario; anno: 2015; paese: USA; durata 120′

Nelle sale italiane dal 9 maggio, Where to invade next è l’ultimo documentario scritto e diretto dal controverso cineasta statunitense Michael Moore.

Il documentarista – al fine di comprendere cosa stia portando gli Stati Uniti ad una progressivo calo della qualità della vita – effettua un viaggio intercontinentale, fermandosi, di volta in volta, in una diversa nazione e cercando di carpirne i segreti di una buona politica e del benessere dei cittadini.

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Numerosi i paesi attraversati nel corso della lavorazione: dall’Italia alla Francia, dalla Finlandia alla Slovenia, senza dimenticare la Germania, il Portogallo, la Norvegia, l’Islanda e la Tunisia. Ognuna di queste nazioni – secondo quanto afferma Moore – ha adottato un modus operandi che permetta al proprio popolo di vivere in maniera più che dignitosa. Ma procediamo per gradi.

Come nei suoi precedenti lavori (tra cui ricordiamo Bowling a Columbine e Fahrenheit 9/11), è una grande spettacolarità – che vede la sua massima realizzazione in una regia sapiente e dinamica ed in un montaggio serratissimo – a fare da grande protagonista in questo ultimo prodotto di Moore. Due ore che scorrono via in un batter d’occhio e che riescono a catturare l’attenzione dello spettatore trattando temi di grande attualità con la tipica ironia e l’irriverenza che da sempre caratterizzano l’opera del documentarista.

where-to-invade-next-feature-heroMa che cos’è che, in fin dei conti, questo documentario vuole mettere in risalto? Senza dubbio, ciò su cui si vuole far luce è il menefreghismo degli Stati Uniti circa il benessere ed i diritti fondamentali dei cittadini, ai quali vengono anteposte le manie di grandezza della nazione stessa, che trovano la loro massima espressione nelle numerose guerre portate avanti durante gli ultimi decenni. E – al fine di comunicare ciò – Moore, durante i suoi viaggi, ci mostra realtà idilliache e fortemente distorte, dipingendo le nazioni visitate quasi alla stregua di paesi delle favole e mettendo in scena – in questo modo – stereotipi talmente superati e poco credibili da far sì che la riuscita del documentario stesso risulti piuttosto deludente.

where_to_invade_next_official_trailer_Ovviamente, chi vive in Italia ben conosce le tristi condizioni a cui i lavoratori devono sottostare. Inutile l’elogio ad una politica del lavoro che – ormai – riguarda soltanto una porzione circoscritta di cittadini. O anche, ad esempio, l’esaltazione del sistema universitario sloveno non è sufficiente a far sì che si possa pensare ad una nazione in cui il benessere faccia da sovrano. Come sempre, Michael Moore ha calcato eccessivamente la mano nel voler dimostrare la tesi di turno, mancando di necessaria onestà.

Il risultato finale è, dunque, un prodotto sì tecnicamente ben realizzato, sì divertente e godibile, ma anche fortemente artefatto, finto, furbo ai limiti del possibile, che pecca di credibilità e da cui ciò che alla fine traspare è solo la grande megalomania dello stesso Moore. E, sia ben chiaro, ne abbiamo tutti abbastanza di gratuite autocelebrazioni sul grande schermo.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: LA COPPIA DEI CAMPIONI di Giulio Base

coppiadeicampioniTITOLO: LA COPPIA DEI CAMPIONI; REGIA: Giulio Base; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Massimo Boldi, Max Tortora, Massimo Ceccherini, Anna Maria Barbera; durata: 98′

Nelle sale italiane dal 28 aprile, La coppia dei campioni è l’ultima commedia diretta da Giulio Base, con protagonisti Massimo Boldi e Max Tortora.

Un dirigente ed un magazziniere, che lavorano per la stessa multinazionale, vincono alla lotteria aziendale due biglietti per Praga. I due dovranno partire insieme ed andare allo stadio durante la finale di Champions per farsi una foto con la Coppa dei Campioni, pena il licenziamento. Durante il volo, però, una turbolenza costringerà il comandante ad un atterraggio d’emergenza in Slovenia. Da lì avrà inizio una serie di imprevisti ed avventure di ogni genere.

la_coppa_dei_campioni2Questo ultimo lungometraggio di Base, seppur per certi versi alquanto prevedibile, vede la coppia Boldi/Tortora quantomai affiatata, che riesce a reggere bene tutto il film, strappando, di quando in quando, qualche genuina risata. Detto questo, la riuscita del prodotto è decisamente deludente. Vediamo perché.

Come spesso è accaduto, ci troviamo, qui, al cospetto di due personaggi agli antipodi: milanese e snob il primo, romano, verace ed alla buona il secondo. La loro forzata vicinanza farà in modo che i due, alla fine, riusciranno a trovare dei punti di incontro e ad instaurare una sincera amicizia. Numerosi, anche qui, gli stereotipi presenti all’interno della sceneggiatura, oltre a pseudo-gag viste e riviste (basti pensare, ad esempio, alla scena in cui i due, in autogrill, colpiscono accidentalmente con la saliera un energumeno seduto dietro di loro. La stessa identica scena si può rivedere anche nel film dei fratelli Farrelly Scemo&più scemo). Ma in cosa si distingue questo lungometraggio dai numerosi altri film del genere? Senza dubbio – cosa che accade piuttosto spesso nella filmografia di Giulio Base – non manca, qui, un certo buonismo di fondo, che, collocato in questo contesto, risulta poco consono, in quanto non perfettamente in linea con ciò che si sta raccontando. Basti pensare, ad esempio, alla scena in cui il figlio di Zotta (Max Tortora) afferma di voler dare al padre i propri risparmi (70 euro), al fine di aiutarlo con i suoi problemi economici.

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Detto questo, La coppia dei campioni ha dalla sua il fatto che non si pone come un film presuntuoso, non cerca di proclamare a tutti i costi verità universali, ma, al contrario, si presenta esattamente per quello che è: un prodotto con il solo scopo di intrattenere il pubblico per un’ora e mezza, strappandogli, possibilmente, qualche risata. E questa sua sorta di onestà va, in qualche modo, riconosciuta.

Ma proprio per la costante sensazione di déjà vu che si prova durante la visione, questo ultimo lavoro di Base si classifica come una delle tante commedie tutte uguali tra loro, ricca di luoghi comuni oramai superati, che già poco dopo la sua permanenza in sala, rischia di venire del tutto dimenticata.

VOTO: 4/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: SOLE ALTO di Dalibor Matanic

Immagine-tratta-dal-film-Sole-alto-2015-700x357-1456709412TITOLO: SOLE ALTO; REGIA: Dalibor Matanic; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Croazia, Slovenia, Serbia; cast: Tihana Lazovic, Goran Markovic; durata: 123′

Nelle sale italiane dal 28 aprile, Sole alto è l’ultimo lungometraggio diretto dal regista croato Dalibor Matanic, vincitore del Premio della Giuria per la sezione Un certain regard al Festival di Cannes nel 2015.

Tre storie. Tre coppie. Tre decenni diversi. Grande protagonista: la guerra di Jugoslavia. L’amore tra un ragazzo croato ed una ragazza serba moltiplicato per tre volte, che si ripete in ogni decennio qui raccontato. Fino ad arrivare ai giorni nostri. Sono queste le storie di Ivan e Jelena, di Ante e Nataša e di Luka e Marija.

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Interessante, l’operazione compiuta da Matanic (Fine dead Girls, Handymen) in questo suo ultimo lavoro: raccontare la guerra – ferita ancora aperta per chi l’ha vissuta in prima persona – o meglio, le sue conseguenze sulla gente coinvolta ed il loro mutare nel corso degli anni. Ecco, quindi, che ci troviamo inizialmente nei primi anni Novanta (nel 1991, precisamente), quando la guerra è appena scoppiata, ma ancora non ci si è resi conto della gravità della situazione. In seguito, facciamo un salto nel 2001, quando la guerra è ormai finita, ma le sue cicatrici sono ancora troppo fresche, per poi ritrovarci direttamente nel 2011, quando una speranza di rinascita inizia finalmente a farsi strada nell’animo umano. E le storie qui raccontate rispecchiano appieno tutto ciò: senza possibilità di futuro alcuno le prime due, con una porta aperta sull’avvenire l’ultima. Allo stesso modo, vediamo come si evolvono i singoli personaggi nel corso delle vicende: dapprima, vediamo i due protagonisti sì allarmati, ma anche – in qualche modo – inconsci della gravità della situazione, almeno fino a quando non verranno messi bruscamente di fronte alla realtà dei fatti. Nel secondo episodio, invece, sono il cinismo e la diffidenza a fare da protagonisti ed a rendere impossibile qualsiasi possibilità di dialogo con chi proviene da uno stato un tempo nemico. Infine, per quanto riguarda il terzo episodio, evidenti sono le ferite ancora aperte, eppure, stavolta, i due ragazzi sembrano avere finalmente il coraggio di lasciarsi il passato alle spalle e di andare avanti.

Tre, il numero perfetto. Tre, un numero che, volendo, ci fa pensare addirittura a Dante Alighieri: Inferno, Purgatorio, Paradiso – che, simbolicamente, i protagonisti del lungometraggio di Matanic hanno dovuto attraversare. Tre, un ciclo che si chiude.

020-SOLE-ALTOSole alto pecca soltanto di una regia a tratti troppo stereotipata – con inquadrature a volte eccessivamente autocompiacenti, oltre a movimenti di macchina ripetuti quasi in modo meccanico e decisamente prevedibili. Dall’altro canto, però, vanta una sceneggiatura di ferro ed un cast eccezionale (particolarmente notevoli le performances dei giovani attori Tihana Lazovic e Goran Markovic, che, di volta in volta, hanno interpretato le diverse coppie di innamorati). Senza dimenticare il fatto che, pur avendo trattato un argomento forte e vissuto addirittura in prima persona, Matanic non ha commesso l’errore di lasciarsi trasportare eccessivamente dall’emotività, facendo in modo che tutto il lungometraggio ne risentisse, ma, al contrario, è riuscito a mantenere quella freddezza necessaria per la realizzazione di un prodotto sì sentito, ma anche, in qualche modo obiettivo e mai sopra le righe.

In poche parole, Sole alto è una piccola chicca nel panorama cinematografico italiano. Direttamente da un paese con una filmografia piuttosto ricca, ma, ahimé, raramente distribuita in Italia.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

TRIESTE SCIENCE+FICTION: domani DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES di Jaco Van Dormael

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION

15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA

TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015

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‘PLAY IT AGAIN’: TS+F2015 ENTRA NEL VIVO

TRA I TITOLI PIÙ ATTESI, DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES

Sarà una giornata di grande cinema quella di domani, mercoledì 4 novembre.

Come da tradizione, cinema ma non solo.

Alle 18.00 verrà inaugurata la mostra di retrogaming Play It Again sui videogiochi che hanno fatto sognare intere generazioni con il concerto del musicista elettronico KENOBIT e la sua Tenori-on Live Performance. Un tuffo nel passato attraverso tutta la cultura videoludica “casalinga” dagli anni ’70 – dall’Atari 2600 passando per il mitico Commodore 64 del 1982 – fino alla piu “recente” Playstation. Il tutto condito da una selezione di illustrazioni dalla mostra Images From Outer Space, realizzate da artisti italiani che hanno tratto ispirazione dall’universo fantascientifico, a partire dagli anni ottanta – epoca in cui i videogiochi si imponevano come fenomeno di massa – fino ai giorni nostri. Mostra aperta da giovedì 5 a domenica 8 novembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30 presso la Sala ex Aiat, in Piazza Unità d’Italia.

Il performer Kenobit sarà protagonista della prima Sci-fi Night di questa edizione, che avrà luogo domani alle 22.30 al Tetris di Via della Rotonda, con un concerto a 8 Bit.

Al via domani anche gli Incontri di Futurologia, giunti quest’anno alla terza edizione, nella sala Bobi Bazlen del prestigioso Palazzo Gopcevich, tra scienza e letteratura, realtà e fiction, scienza di astrofisici, biologi, tecnologi e l’immaginario di scrittori e cineasti. Il programma di mercoledì 4 prevede dalle ore 10.30 gli interventi del Rettore dell’Università degli Studi di Trieste Maurizio Fermeglia, di Carlo Fonda (ICTP, SciFabLab) “Fabulous Laboratories: dove le stampanti 3d costruiscono il futuro”, di Stefano Liberati (SISSA) “Buchi neri, wormholes e macchine del tempo”; e di Alberto Marini “Scrivere mondi fantahorror”.

Le tout nouveau testamentQuanto ai film, otto i titoli in programma, tra cui l’attesissimo Dio esiste e vive a Bruxelles (The Brand New Testament) di Jaco Van Dormael, premiato al festival di Sitges con il Méliès d’argent e il riconoscimento per la migliore attrice a Pili Groyne, l’attrice undicenne che, nel 2014, è stata vista in Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne e in Alléluia di Fabrice Du Welz. In Dio esiste e vive a Bruxelles, Jaco Van Dormael le offre il suo primo ruolo da protagonista come Ea, la figlia di Dio. Il film, già campione di incassi in Francia e in corsa per il Méliès d’Or, uscirà nelle sale il prossimo 26 novembre distribuito da I Wonder Pictures.

IDYLLIn anteprima italiana, direttamente dalla Slovenia, arriva il terrificante Idyll, primo film horror prodotto in Slovenia e recente vincitore del Festival del Cinema Sloveno di Portorose, in cui un servizio fotografico di moda si trasforma in una feroce lotta per la sopravvivenza nello scenario idilliaco della vicina repubblica.

SUMMER-CAMP-1Sono anteprime nazionali anche quelle di Crumbs, il primo film di fantascienza girato e prodotto in Etiopia, mix di surrealismo, pop e critica alla globalizzazione; Summer Camp prima regia dello sceneggiatore Alberto Marini, incentrato su un’epidemia improvvisa e imprevedibile di rabbia in un campeggio estivo; e il mockumentary No Men Beyond This Point di Mark Sawers, alle prese con un mondo in cui le donne non danno più vita a figli maschi, e dove i pochi uomini rimasti reclamano il loro ruolo nella società.

Men-Chicken_01Domani sarà la volta anche di tre titoli (ancora una volta in anteprima) in corsa per il Méliès d’Or: Liza, the Fox-Fairy di Károly Ujj Mészáros (premiato ad Amsterdam), L’altra Frontiera di André Cruz Shiraiwa (premiato a Bruxelles), e Men & Chicken di  Anders Thomas Jensen (premiato a Neuchâtel).

Per info: La Cappella Underground +39 040 3220551

www.sciencefictionfestival.org

TRIESTE CAPITALE EUROPEA DEL CINEMA FANTASTICO

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION RACCOGLIE IL TESTIMONE DEL MÉLIÈS D’ORO DA SITGES

TUTTI I FILM IN CONCORSO PER L’OSCAR DEL CINEMA FANTASTICO E I NUOVI TITOLI DEL MÉLIÈS D’ARGENTO 2015

Trieste Science+Fiction raccoglie il testimone dal festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna di Sitges ospiterà l’edizione 2015 del prestigioso  premio Méliès d’oro per il migliore lungometraggio e cortometraggio, vero e proprio Oscar europeo del fantastico.

Dal 3 all’8 novembre Trieste diventerà così la capitale europea del cinema fantastico con la convention annuale della European Fantastic Film Festivals Federation e la 19a Golden Méliès Ceremony, il 6 novembre in Sala Tripcovich.

Il Méliès d’oro è l’unico premio organizzato attraverso la collaborazione di festival a livello europeo. Ognuno dei festival affiliati alla federazione del fantastico assegna il premio Méliès d’argento ad un film europeo presentato nella propria sezione competitiva; i vincitori dei Méliès d’argento sono candidati al Méliès d’oro. Il meglio del meglio del cinema fantastico.

Goodnight-Mommy_02I film che concorreranno a Trieste per il  Méliès d’oro 2015 sonoIndex zero di Lorenzo Sportiello premiato a Trieste, Liza, the Fox-Fairy di Károly Ujj Mészáros (premiato ad Amsterdam), L’altra Frontiera di André Cruz Shiraiwa (premiato a Bruxelles), Goodnight Mommy di Veronika Franz e Severin Fiala (premiato a Sitges), Men & Chicken di  Anders Thomas Jensen (premiato a Neuchâtel), Nina Forever di Ben Blaine e Chris Blaine (premiato a Lund) e The Hallow di Corin Hardy (premiato a Strasburgo).

Per festeggiare il prestigioso traguardo dei 15 anni Trieste Science+Fiction presenta lo show dei Goblin di Claudio Simonetti che celebrano i 40 anni di Profondo Rosso di Dario Argento, con  la sonorizzazione dal vivo della colonna sonora che li ha resi celebri nel mondo. Il festival internazionale della fantascienza di Trieste suggella così la cerimonia di consegna del Méliès d’oro con uno dei simboli del cinema fantastico italiano.

Men-Chicken_01Trieste Science+Fiction annuncia i nuovi film in concorso per il Mèliés d’argent 2015: il terrificante Idyll,primo film horror prodotto in Slovenia e recente vincitore del Festival del Cinema Sloveno di Portorose, in cui un servizio fotografico di moda si trasforma ben presto in una feroce lotta per la sopravvivenza nello scenario idilliaco della vicina repubblica; Summer Camp, esordio alla regia per lo sceneggiatore Alberto Marini, prodotto da Jaume Balagueró, dove un’improvvisa e imprevedibile epidemia di rabbia sconvolge un campeggio estivo; la fantascienza russa di Calculator, film di Dmitriy Grachev, che a Trieste partecipa per la prima volta ad un festival: dieci prigionieri condannati all’esilio sull’ostile pianeta XT-59 devono trovare la via per l’Isola della Felicità.

E a Trieste Science+Fiction concorreranno anche Howl di Paul Hyett, creature-movie del pluripremiato make up artist britannico noto per The Descent, Doomsday e Unknown; Der Polder, film svizzero-tedesco di Julian M. Grünthal e Samuel Schwarz che esplora i confini tra realtà e videogioco; Stung, opera prima di Benni Diez, già agli effetti speciali di Melancholia di Lars Von Trier, dove un party in giardino si trasforma in uno scenario fantahorror quando le vespe diventano dei predatori giganti (distribuito da Movies Inspired).

Index-Zero_01Fuori concorso verrà, inoltre, proiettato The Brand New Testament – Dio esiste e vive a Bruxelles di Jaco Van Dormael, premiato dal festival di Sitges con il Méliès d’argento e il riconoscimento per la migliore attrice a Pili Groyne. Nel 2014, l’attrice undicenne è stata vista in Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne  e in  Alléluia di Fabrice Du Welz. In Dio esiste e vive a Bruxelles, Jaco Van Dormael le offre il suo primo ruolo da protagonista come Ea, la figlia di Dio.

I sette festival affiliati al circuito Méliès sono: Sitges – Festival Internacional de Cinema de Catalunya (Spagna), LundInternational Fantastic Film Festival (Svezia), Brussels International Fantastic Film Festival (Belgio), Amsterdam Imagine Film Festival (Olanda) Neuchâtel International Fantastic Film Festival (Svizzera), Strasbourg European Fantastic Film Festival (Francia), Trieste Science+Fiction – Festival Internazionale della Fantascienza.

La Federazione Europea dei Festival del Cinema fantastico (EFFFF) è una rete di 22 festival cinematografici provenienti da 16 paesi, con una presenza globale di oltre 450 000 visitatori: un agente fondamentale dal punto di vista sia economico che culturale, elemento di vitale importanza nella scena del cinema europeo di genere, capace di generare attenzione e visibilità attorno alle opere e agli autori, riconoscerne ed esaltarne i valori di qualità e creatività.

Il Méliès d’or per i cortometraggi, introdotto nel 2002, è invece aperto a tutti i ventidue festival membri della Federazione e non solo alla ristretta cerchia degli affiliati che assegna i Méliès d’argento per i lungometraggi.

I vincitori vengono proiettati in tutti i festival della Federazione, comprese le manifestazioni che supportano il progetto in Asia, Nord e Sud America, favorendo così la loro circolazione in tutto il mondo.

Trieste Science+Fiction è organizzato dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground con la collaborazione e il sostegno di: MiBACT – Direzione Generale CinemaRegione Autonoma Friuli Venezia GiuliaProvinciaComuneUniversità degli Studi e Camera di Commercio di TriesteFondazione CRTrieste, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali.

La sede principale sarà la Sala Tripcovich, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi. La Casa del Cinema, sede delle principali associazioni di cultura cinematografica cittadine, sarà il quartier generale del festival e ospiterà le sezioni collaterali del Teatro Miela. Altre iniziative e programmi speciali si terranno nella sala d’essai del Cinema Ariston.

SOLE ALTO di Dalibor Matanic in anteprima all’INTERNAZIONALE DI FERRARA

Ricevo e volentieri pubblico

SOLE ALTO

Storie d’amore e di guerra

nell’ex Jugoslavia

sole alto  Dopo la Slovenia di Class Enemy, la Tucker Film  guarda ancora verso Est con Dalibor Matanić.

Una coproduzione croata, slovena, serba premiata al Festival di Cannes e candidata al Premio LUX.

 

Anteprima italiana all’Internazionale di Ferrara,

sabato 3 ottobre, nella sezione Mondocinema.

 

Dopo la Slovenia di Class Enemy, la friulana Tucker Film guarda ancora al vicino Est e porterà (prossimamente) nei cinema Sole alto, il capolavoro del regista croato Dalibor Matanić. Premiato a Cannes, dalla giuria della sezione Un certain regard, e candidato al Premio LUX del Parlamento europeo, il film verrà presentato in anteprima italiana all’Internazionale di Ferrara (sabato 3 ottobre).

Sole alto racconta l’amore fra un giovane croato e una giovane serba. Un amore che Matanic moltiplica per tre volte nell’arco di tre decenni consecutivi: stessi attori (i bravissimi Tihana Lazović e Goran Marković) ma coppie diverse, dentro il cuore avvelenato di due villaggi balcanici.

Il 1991 e l’ombra incombente della guerra.

Il 2001 e le cicatrici che devastano l’anima.

Il 2011 e la possibile ma impervia rinascita.

Uno straordinario inno alla vita che ha trafitto la critica internazionale. Una sorprendente riflessione sulla natura umana che racconta il dolore per raccontare la speranza. Una produzione che, in perfetta sintonia con il respiro del film, vede cooperare la Croazia, la Slovenia e la Serbia, restituendo pienamente il percorso di ricostruzione culturale in atto nell’ex Jugoslavia.

«Il detonatore di Sole alto – ricorda Matanić – è una frase che ripeteva puntualmente mia nonna, ogni volta che le parlavo dei miei flirt o delle mie relazioni sentimentali: ‘…fino a quando non è una di loro…’. Per lei, cioè, andava tutto bene, a patto che evitassi le ragazze serbe. Un punto di vista che mi ha sempre disorientato, considerando l’affetto che la nonna era capace di darmi e la bontà che, in generale, era capace di esprimere. Sono un testimone diretto dell’intolleranza sociale, politica, religiosa radicata nella mia terra e sono anche un testimone diretto dei suoi effetti devastanti. Della miseria e del dolore che ha provocato per anni. Con Sole alto ho voluto vedere se fosse possibile collocare l’amore sopra ogni cosa, in un contesto del genere, e ho tradotto in riflessione cinematografica quella frase così agghiacciante. Così agghiacciante e, purtroppo, così vicina a me».

Sviluppando la narrazione lungo lo spazio di tre diversi decenni, Matanić utilizza gli stessi villaggi come orizzonti emotivi, prima ancora che geografici, e gli stessi attori come simbolo di ciclicità. I due ragazzi, invece, no: i due ragazzi non possono essere gli stessi, perché i loro vent’anni sono cristallizzati dentro una giovinezza, innocente e fragile, che ci parla (anzi: che ci deve parlare) di ieri, di oggi e, soprattutto, di domani…

Dalibor Matanić è nato a Zagabria nel 1975 e, sempre a Zagabria, si è diplomato in regia all’Accademia d’Arte Drammatica. Nel 2000 ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio, The Cashier Wants to go to the Seaside, cui sono seguiti, fra gli altri, Fine Dead Girls (2002), 100 Minutes of Glory (2005), Kino Lika (2008), Mother of Asphalt (2010) e il recente Handymen (2013). Uno dei suoi maggiori successi è il corto Party, presentato a Cannes nel 2009 e vincitore di 18 premi in vari festival nazionali e internazionali.

VENEZIA 72: IV VENICE FILM MARKET

Dal sito ufficiale della Mostra

Venice Film Market Dopo una terza edizione che ha rivelato un incremento nel numero di distributori, produttori e agenti di vendita partecipanti al mercato, a cui ha corrisposto un aumento dei film presentati, la quarta edizione del Venice Film Market si terrà anche in occasione della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12 settembre 2015) per soddisfare le esigenze e le aspettative di produttori, distributori, buyer, venditori, agenti e agenzie per la promozione dei film. Il Venice Film Market che avrà luogo nei primi giorni della Mostra del Cinema, da giovedì 3 a martedì 8 settembre, sarà allestito al primo piano dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia. Il Venice Film Market affianca, potenziandolo, l’Industry Office che continuerà la sua funzione durante tutta la Mostra come avvenuto negli anni scorsi, offrendo molteplici possibilità di assistenza agli operatori, avvalendosi della collaborazione di Expo Venice. Direttore del Venice Film Market è Pascal Diot, che ha grande esperienza di co-produzioni, distribuzioni, vendite internazionali e di organizzazione di mercati cinematografici.
Il Venice Film Market è la piattaforma dedicata ai professionisti del cinema che saranno presenti alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Per la sua quarta edizione, il Venice Film Market presenta nuove caratteristiche e offre servizi esclusivi per i suoi ospiti:
 La seconda edizione del European Gap-Financing Market, che avrà luogo il 4 e 5 settembre. È un mercato di co-produzione dalle caratteristiche uniche nel quale verranno presentati i seguenti 15 progetti europei che si sono già assicurati almeno il 70% del loro finanziamento. Verranno organizzati degli incontri individuali tra i produttori dei progetti selezionati e finanziatori internazionali, agenti di vendita, distributori, compagnie di postproduzione, film fund, film commission, ecc.
Quest’anno l’EGFM gode dell’importante supporto del Programma MEDIA dell’Unione Europea. I 15 progetti selezionati sono:
 #flora63 di Stéphane ROBELIN (Francia/Belgio/Germania)
 Bianco di Daniele VICARI (Italia/Francia)
 Letters from War di Ivo FERREIRA (Portogallo)
 Comic Sans di Nevio MARASOVIC (Croazia/Slovenia)
 Diamond Island di Davy CHOU (Francia/Cambogia)
 The Eremites di Ronny TROCKER (Germania)
 Freaking di Julia DUCOURNAU (Francia/Belgio/Svizzera)
 Children of the Night di Andrea DE SICA (Italia)
 The Bank of Broken Hearts di Onur ÜNLÜ (Turchia)
 The Swallows of Kabul di Zabou BREITMAN & Eléa GOBBE-MEVELLEC (Francia/Lussemburgo)
 The Death of Carturan di Liviu SANDULESCU (Romania)
 Slovenia, Australia and Tomorrow the World di Marko NABERSNIK (Slovenia)
 The Whale di Andrea PALLAORO (Italia/Francia/Belgio)
 When my Father Became a Bush di Nicole VAN KILSDONK (Paesi Bassi)
 Zombillenium di Arthur DE PINS & Alexis DUCORD (Francia/Belgio)
 Una speciale sessione di incontri di co-produzione che comprende unicamente progetti cinematografici di origine russa in cerca di co-produzioni internazionali e di finanziamenti. I progetti verranno presentati domenica 6 settembre da Roskino e dal VFM a tutti i professionisti presenti.
 2 sale di proiezione dedicate al mercato situate in un’area centrale della Mostra, dove sarà possibile presentare i nuovi film.
 Numerosi panel e incontri organizzati da European Producers Club, 2 panel previsti per celebrare il 60esimo anniversario della CICAE e numerosi altri incontri che daranno una visione d’insieme dell’industria cinematografica contemporanea
 I confini tra arti visive, film e business sono stati ridotti. Come rinforzare il dialogo interculturale e cross mediatico per sostenere il futuro dell’industria cinematografica europea e dei suoi talenti? Questa domanda sarà al centro dell’evento European Film Forum dal titolo Cross Culture – a driver for a Creative Europe sabato 5 settembre. L’evento è organizzato dalla Biennale di Venezia e dalla Commissione Europea, con il supporto del programma Creative Europe MEDIA. Artisti, produttori, business leaders e rappresentanti politici si riuniranno in due panels intitolati Short film as a driver of creativity, talent scouting and business e Crossovers from film to societal and economic change.
Il 7 e l’8 settembre si terrà la terza edizione del workshop FINAL CUT IN VENICE che supporta la postproduzione di film provenienti da Africa, Libano, Palestina, Siria, Iraq e Giordania. Si tratta di due giornate di lavoro in cui 6 film work-in-progress selezionati verranno presentati a produttori, buyer, distributori e programmatori di festival cinematografici internazionali, al fine di facilitarne la post-produzione, promuovere eventuali partnership di coproduzione e l’accesso al mercato distributivo. Sono previsti momenti di networking, incontri e riunioni in cui i registi e produttori potranno confrontarsi con i partecipanti al workshop. FINAL CUT IN VENICE è organizzato in collaborazione con Laser Film, Mactari Mixing Auditorium, CNC, Knightworks, Titra TVS, Sub-Ti Ltd, Rai Cinema, Festival International du Film d’Amiens, Festival International de Films de Fribourg, Institut Français e, per la prima volta, SANAD (Fondo di Sviluppo e Post produzione di twofour54 Abu Dhabi) e MAD Solutions.
I 6 titoli selezionati sono:
 Ali, the Goat and Ibrahim di Sherif ELBENDARY (Egitto, Francia) copia lavoro di 44’
 House in the Fields di Tala HADID (Marocco) copia lavoro di 52’
 Path of Paradise di Atia Al-DARADJI (Iraq) copia lavoro di 74’
 Roosters of Beirut di Ziad KALTHOUM (Siria, Libano) copia lavoro di 44’
 Separation di Hakar ABDULQADIR (Iraq) copia lavoro di 70’
 Zaineb hates the snow di Kaouther BEN HANIA (Tunisia, Francia) copia lavoro di 84’
 Saranno organizzati degli HAPPY HOUR nelle aree del Mercato e del Festival.
A tutti i partecipanti Industry sarà consegnata la Guida Industry che comprende una lista dettagliata completa dei dati e contatti societari degli accreditati Industry Trade/Gold e sarà disponibile anche online con informazioni sempre aggiornate in merito a presenze e contatti.
Il Venice Film Market è il primo mercato dopo la pausa estiva e offre un’opportunità esclusiva di scoprire nuovi film. Il Venice Film Market offre: – Industry Club, nuova ed esclusiva area, riservata agli incontri tra produttori, buyer e venditori internazionali. – Digital Video Library, che permette ai partecipanti di vedere i film iscritti alla selezione ufficiale della Mostra ed al Venice Film Market . Il catalogo della Digital Video Library conterrà tutte le informazioni artistiche e tecniche dei titoli presenti. – Industry Business Centre, con desk informativi, postazioni Internet e rete Wi-Fi. – Area Espositiva ed Eventi, con stand Industry, spazio incontri e aree riservate a dibattiti e conferenze nazionali e internazionali.
Industry Club
L’Industry Club, riservato esclusivamente agli accreditati Industry Gold e ai loro ospiti, comprenderà spazi riservati per incontri e coffee break e drinks offerti quotidianamente dal Venice Film Market , un centro informazioni e spazi Wi-Fi. Digital Video Library (DVL)
La Digital Video Library rafforza il potenziale commerciale di tutti i film presentati alla Mostra del Cinema di Venezia e al Venice Film Market .
Gli accreditati Industry Trade / Gold avranno accesso alla Digital Video Library per la visione dei film presenti nelle sezioni ufficiali della Mostra e iscritti al Venice Film Market .
Le società di produzione e di vendita internazionale accreditate possono iscrivere ulteriori titoli purché prodotti dopo il 1° settembre 2014.
Industry Business Centre
L’Industry Business Centre aperto a tutti gli accreditati Industry Trade / Gold è dotato di servizi quali: un centro informazioni e business, spazi internet e Wi-Fi. Un team, a disposizione dei partecipanti, fornirà ogni informazione riguardante il Venice Film Market e la Mostra del Cinema e in generale sarà disponibile per qualsiasi ulteriore necessità. Area Espositiva ed Eventi Al primo piano dell’Hotel Excelsior sarà allestita l’Area Espositiva aperta a tutti gli accreditati Industry: saranno operativi stand industry, spazio incontri e aree riservate per l’organizzazione di dibattiti e conferenze nazionali e internazionali. Sarà possibile partecipare a tutte le conferenze e incontrare professionisti del settore. Società cinematografiche, associazioni e, più in generale, organizzazioni operanti nell’ambito del mercato dell’audiovisivo possono acquistare spazi espositivi, stand e spazi non allestiti nell’Area Espositiva ed organizzare incontri. Venice Film Market Platform La Venice Film Market Platform è il social network di tutti gli accreditati Industry Gold e Trade alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Nella piattaforma sarà possibile visualizzare i profili degli accreditati, tutte le informazioni aggiornate sul Mercato e i servizi Industry, l’agenda e tutti gli appuntamenti quotidiani, il Digital Video Library Catalogue costantemente aggiornato; sarà inoltre possibile usufruire della bacheca comune per le comunicazioni. La Venice Film Market Platform favorirà così il contatto diretto tra tutti i produttori, i buyer e i venditori presenti alla Mostra anche per organizzare appuntamenti.
Come nelle precedenti edizioni l’area del Venice Film Market – Industry Office ospiterà un articolato programma di incontri dedicati agli aspetti normativi, tecnologici, sociali e di mercato dell’industria cinematografica.

TRIESTE FILM FESTIVAL – domenica 18 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE FILM FESTIVAL – 26^edizione

16-22 gennaio 2015

Giornata di domenica 18 gennaio

Un’altra giornata ricchissima di appuntamenti per il Trieste Film Festival.

 zivago

Inaugurata lo scorso anno, torna la giornata di cinema (dalle ore 11 alla sala Tripcovich) corredata da un pit stop gastronomico. Verrà proiettato l’immortale DOCTOR ZHIVAGO (Il dottor Zivago) di David Lean, che compie quest’anno mezzo secolo.

Dal romanzo di Boris Pasternak, il film con Omar Sharif e Julie Christie (che vinse 5 Oscar) copre gli anni precedenti, durante e successivi alla Rivoluzione Russa, visti attraverso gli occhi del poeta e medico Jurij Zivago.

Tra la prima e la seconda parte del film CINEMA BRUNCH: specialità dolci e salate presso il bar della Sala (prenotazioni presso la Sala Tripcovich, 10 euro).

CORN_ISLAND_15

Alle ore 16 primo LUNGOMETRAGGIO IN CONCORSO: SIMINDIS KUNDZULI (L’isola del granturco / Corn Island) di George Ovashvili, che ha vinto il Grand Prix e il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Karlovy Vary 2014 ed è nella short list del miglior film straniero ai prossimi premi Oscar. Il fiume Inguri segna il confine tra la Georgia e la Repubblica di Abcasia: le tensioni tra le due nazioni non sono mai diminuite dalla guerra del 1992-93, e la storia del film comincia quando un vecchio contadino abcaso arriva su una delle isole, che diventa uno dei personaggi…

at homeAlle ore 18, sempre nella sezione dei LUNGOMETRAGGI STO SPITI (A casa / At Home) del regista greco Athanasios Karanikounalas, una vicenda individuale che si staglia sullo sfondo della crisi economica, che ha vinto il Premio Ecumenico al Forum della Berlinale 2014.

Foreign Body_1 ZanussiAlle 20 un EVENTO SPECIALE dedicato al Maestro del cinema polacco Krzysztof Zanussi, ospite del festival di Trieste, OBCE CIAŁO (Corpo estraneo / Foreign Body); uno sguardo senza compromessi sulla Polonia contemporanea attraverso gli occhi di due donne molto diverse le cui vite s’intrecciano grazie alla relazione che hanno con lo stesso uomo. Il film è stato presentato all’ultimo festival di Torornto. Coproduzione italiana, ha anche un protagonista italiano, Riccardo Leonelli, che è anche uno dei volti della popolare serie TV Centovetrine.

5T9C6547Prosegue il CONCORSO LUNGOMETRAGGI alle 22.15 con KOSAC (Il mietitore / The Reaper) di Zvonimir Jurić, una coproduzione Croazia – Slovenia, è stato presentato all’ultimo Festival di Toronto, e tratteggia tre storie che si svolgono in una notte e danno un quadro cupo della Croazia, paese ancora bloccato e condizionato dalla guerra. The Reaper ha vinto l’Arena d’oro per il miglior attore, il premio per il miglior attore non protagonista e la miglior fotografia al Festival di Pola 2014.

Il viaggio di Marco Cavallo_Still_04Al Teatro MIELA alle 11 l’Evento Speciale IL VIAGGIO DI MARCO CAVALLO (Marco Cavallo’s Trip), della triestina Erika Rossi che lo ha diretto insieme a Giuseppe Tedeschi: Marco Cavallo, simbolo del desiderio di libertà e della lotta per i diritti di tutti gli internati, si rimette in viaggio attraverso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari d’Italia. 13 giorni, 4418 km e 16 città per ricordare alla società che il folle che ha commesso un crimine, è anche un uomo bisognoso di cure.

la restituzioneAlle 14 una selezione di CORTOMETRAGGI in concorso. A seguire un evento speciale di questa sezione con LA RESTITUZIONE, il cortometraggio realizzato all’interno del laboratorio pluriennale CAMERA DI SPECCHI che si è svolto tra Trieste e Momiano in Croazia ideato da Ivan Bormann e Fabio Toich dell’Associazione Drop Out. Il corto è ambientato negli anni ’80 a Trieste. Una scolaresca parte alla volta di Mormiano, in Jugoslavia, per una gita culturale; una storia di confine, di amori impossibili, di echi di tragedie personali e collettive.

Il PREMIO intitolato alla memoria di CORSO SALANI quest’anno ha cambiato formula e coincide  con la selezione degli ITALIAN SCREENINGS, da sempre pensata non solo per il pubblico del festival, ma anche per quello dei professionisti internazionali accreditati a When East Meets West.

I 5 titoli presentati non sono più, infatti, opere in corso di lavorazione, ma film già completati nel corso del 2014 e ancora in attesa di una distribuzione italiana e mondiale.

La dotazione del Premio (2.000 €) va intesa quindi come incentivo alla diffusione nelle sale del film premiato. Ciò che resta immutato è il profilo della selezione stessa: opere indipendenti, non inquadrabili facilmente in generi o formati e per questo innovative o almeno totalmente contemporanee, nello spirito del cinema di Corso Salani.

seconda primavera 1Oggi dalle 17 ne vedremo 4: PERÍ ANARCHÍAS (Sull’Anarchia / About Anarchy) di Bruno Bigoni, documentario che affronta attraverso molteplici aspetti le diverse forme dell’idea anarchica; alle 18.30 THE PERFECT CIRCLE (Il cerchio perfetto) di Claudia Tosi, un viaggio nelle storie dei malati terminali ricoverati in un hospice, presentato al Festival dei Popoli; alle 20.15 SECONDA PRIMAVERA (Second Spring) di Francesco Calogero, un’anteprima assoluta, con Claudio Botosso, Desirée Noferini, Anita Kravos e Nino Frassica, che sarà ospite a Trieste; e alle 22.30 FRASTUONO (Uproar) di Davide Maldi, una riflessione sul potere della musica (in concorso all’ultima edizione del Torino Film Festival).

In Sala Video al TEATRO MIELA alle ore 16 il Maestro Krzysztof Zanussi terrà una MASTERCLASS. L’ingresso è libero.

Alle 17.30 tornano a Trieste anche Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, con la conversazione Angeli su Miramare.

HROSS-I-OSSAlle 21, nella nuova sezione Born in Trieste HROSS Í OSS (Storie di cavalli e di uomini / Of Horses and Men) di Benedikt Erlingsson, una storia d’amore di campagna sul legame che unisce uomo e cavallo. Non manca l’ironia in questo ritratto (affettuoso e al tempo stesso rigoroso) di una comunità che abita in una valle isolata. Ovviamente dal punto di vista dei cavalli.

Alle 14.30 partirà poi la seconda PASSEGGIATA CINEMATOGRAFICA dalla Sala Tripcovich, con il critico Nicola Falcinella (iscrizioni a guestservice@alpeadriacinema.it o direttamente in Sala Tripcovich, costo 10 euro, 5 per gli accreditati del festival).

Alle 17.30 all’Antico Caffè San Marco, la presentazione del libro LA MIA AUTOBIOGRAFIA (70% VERA 80% FALSA) di Nino Frassica, edito da Mondadori, alla presenza dell’autore. Introduce Gian Paolo Polesini.

Si rinnova anche nel 2015 il progetto di programmazione streaming in partnership con MYmovies.it. L’offerta streaming è caratterizzata da una ricca selezione di titoli del programma ufficiale disponibile gratuitamente sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! (http://www.mymovies.it/live/triestefilmfestival/) solo per i primi 300 utenti che ne faranno richiesta. Un’opportunità speciale per consentire al pubblico di seguire anche a distanza la ricca programmazione del Festival, oltrepassando i limiti territoriali della manifestazione.  Questa sera sarà possibile vedere Foreign body
http://www.mymovies.it/film/2014/foreignbody/live/

Al via oggi WHEN EAST MEETS WEST il forum che prevede tre giorni dedicati a produttori, broadcasters, sales agents, distributori, fondi regionali provenienti da Italia, Europa dell’Est e da una singola regione in focus diversa ad ogni edizione. Quest’anno è la volta dei Paesi anglofoni: UK, Irlanda, Canada e USA.

L’obiettivo è quello di dare vita ad un appuntamento capace di creare un forte legame tra le diverse aree coinvolte. Attraverso tavole rotonde, masterclass e case-study, si riuniscono a Trieste professionisti di diversi Paesi, rendendo così il Friuli Venezia Giulia un punto di riferimento per i produttori dell’Est Europa che vogliono avviare collaborazioni con imprese occidentali, e viceversa.

Al programma tradizionale sono stati aggiunti due nuovi spazi: First Cut Lab, un laboratorio dedicato ai film di fiction in fase di edizione, e Last Stop Trieste, una preziosa occasione per presentare documentari in avanzata fase di montaggio a un ristretto pubblico di sales agents, responsabili di festival, rappresentanti di broadcaster.

La ventiseiesima edizione del Trieste Film Festival è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le attività Culturali; con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Creative Europe – MEDIA Programme, del CEI – Central European Initiative, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della CCIAA – Camera di Commercio di Trieste, del Bonawentura / Teatro Miela, con il sostegno di Lux Film Prize, Istituto Polacco – Roma e con la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Trieste, del Fondo Audiovisivo FVG, dell’Associazione Casa del Cinema di Trieste, de La Cappella Underground, della FVG Film Commission, di Eye on Films, dell’Associazione Culturale Mattador, dell’Associazione Corso Salani, del Centro Ceco – Milano.

XXVI TRIESTE FILM FESTIVAL, – dal 16 al 22 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

TORNA

IL TRIESTE FILM FESTIVAL

IL PIU’ IMPORTANTE APPUNTAMENTO CON IL CINEMA DELL’EUROPA CENTRO ORIENTALE

DAL 16 AL 22 GENNAIO 2015

LA NUOVA IMMAGINE

LA CAMPAGNA ACCREDITI

LE NOVITA’

ll prossimo Trieste Film Festival, il più importante appuntamento con il cinema dell’Europa Centro Orientale, si terrà dal 16 al 22 gennaio 2015. Forte anche del successo dell’affollata edizione 2014, la rassegna recupera un giorno e la programmazione si amplia.

Svelata  l’immagine dell’edizione 2015 (la ventiseiesima), diretta da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli: suggestioni di un luogo magico, sospeso fra la Mitteleuropa e un “paese delle meraviglie”, creato dalla luce del cinema. Luogo incantato ed onirico che nasce però da un luogo fisico che rimanda all’architettura dei paesi indagati dal festival.

Firmata ancora una volta da Claimax, l’immagine del TFF 2015 nasce a partire dalle suggestioni della fotografia del triestino Matteo Giacopci, e vuole rappresentare l’esperienza sensoriale del cinema, magica a tal punto da farci vivere attraverso la luce l’illusione di una primavera in anticipo.

Con il lancio della nuova immagine parte anche la campagna accrediti. Sul sito www.triestefilmfestival.it tutte le informazioni per registrarsi e per potere usufruire di una speciale promozione per chi si accredita entro Natale.

Nei giorni del festival, accanto alle selezioni ufficiali (che comprendono lunghi, corti e documentari in competizione) e ai programmi collaterali anche il meeting internazionale di co-produzione When East Meets West, che coinvolge numerosissimi professionisti del cinema provenienti da tutta Europa, e la conferma del vivace focus dedicato al cinema di genere, Sorprese di genere, con una selezione di film (provenienti dalle aree di interesse della rassegna) che si cimentano con gli stilemi tipici del genere (thriller, commedia sociale, poliziesco).

Un altro appuntamento di rilievo del TFF, il premio dedicato a Corso Salani giunto alla quinta edizione cambia volto. L’Associazione Corso Salani e il Festival (che ospita il premio dalla sua nascita) hanno stabilito di modificare il regolamento. Il premio (in precedenza riservato a opere low budget in corso di realizzazione) sarà assegnato a un film di produzione italiana (lungometraggi, di fiction e documentari) completato tra il 1° gennaio e il 30 novembre 2014. I film presi in considerazione per l’attribuzione del premio sono produzioni indipendenti non ancora distribuite nel circuito -commerciale e non commerciale- in Italia a gennaio 2015 e prive di distributore internazionale. Tra i titoli segnalati saranno designati i 5 finalisti, presentati nell’ambito del Trieste Film Festival, che andranno a costituire la sezione già in precedenza denominata Italian Screenings; tra questi verrà scelto il vincitore del premio Salani, cui andranno 2000 euro (messi a disposizione dall’Associazione) intesi come contributo alla distribuzione italiana o internazionale. Il Trieste Film Festival si riserva di segnalare il film vincitore in ambito internazionale, e in particolare ne favorirà la presentazione ai professionisti internazionali che partecipano al forum When East Meets West, incontro di co-produzione organizzato dal Fondo Regionale per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, assieme a Trieste Film Festival.

WEMW riunisce professionisti provenienti dall’Europa dell’Est, l’Italia e uno o più  paesi dell’Europa occidentale (nel 2015 l’Inghilterra, l’Irlanda e il Nordamerica).

Il progetto Eastweek, nato nel 2009 in occasione del ventesimo anniversario del Trieste Film Festival, rinnova l’impegno preso con le Scuole e le Accademie di Cinema dell’Europa centro orientale, introducendo un’importante novità. Realizzato con il sostegno dell’InCE – Iniziativa Centro Europea (CEI) e in collaborazione con il Premio Internazionale per la Sceneggiatura MATTADOR dedicato a Matteo Caenazzo, Eastweek cresce e si trasforma in un workshop internazionale di sceneggiatura dedicato allo sviluppo di soggetti cinematografici. Gli studenti selezionati parteciperanno ai cinque giorni di workshop, in cui svilupperanno le loro idee attraverso lavori di gruppo, sessioni di Q&A, Masterclass e case studies. I trainer del workshop sono Nicos Panayotopoulos e Pavel Jech, con la collaborazione di Thanos Anastopoulos e con il coordinamento di Andrea Magnani. Un TALENT CAMPUS unico, in cui i partecipanti avranno accesso a tutte le iniziative del Trieste Film Festival e agli incontri di co-produzione nell’ambito del forum When East Meets West. Alla selezione per il workshop possono partecipare i finalisti della sezione per il miglior soggetto del Premio MATTADOR (rivolto a sceneggiatori italiani e stranieri dai 16 ai 30 anni) e gli studenti delle scuole di cinema dei seguenti paesi: Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Macedonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria.

Informazioni sul sito del festival www.triestefilmfestival.it

TRIESTE FILM FESTIVAL

Associazione Alpe Adria Cinema, Piazza Duca degli Abruzzi, 3

34132 Trieste, T +39 040 3476076

ROMA 2014: L’OROLOGIO DI MONACO di mauro Caputo nella sezione EVENTI

Ricevo e volentieri pubblico

AL FESTIVAL DI ROMA

L’OROLOGIO DI MONACO di Mauro Caputo

Il viaggio nel secolo e nell’Europa, in prima persona, di

Giorgio Pressburger

PROIEZIONE AL FESTIVAL DI ROMA: LUNEDI’ 20 OTTOBRE, ORE 21.00 – MAXXI

 L'Orologio di Monaco

Verrà presentato Lunedì 20 in prima mondiale al Festival di Roma nella sezione ‘Eventi’, L’Orologio di Monaco il film doc di Mauro Caputo, racconto in prima persona della vicenda umana di uno dei più alti intellettuali italiani ed europei: Giorgio Pressburger. Tratto da una serie di racconti autobiografici, pubblicati da Einaudi, e strutturato come un’elegia a tappe il film parte dall’indagine di un albero genealogico; una famiglia del centroeuropa in cui confluiscono per caso e nel tempo alcuni grandissimi nomi della cultura moderna: Karl Marx, il poeta Heinrich Heine, il compositore Mendelssohn, il regista di ‘Scarpette rosse’ Emeric Pressburger e suo nipote, anche lui regista e premio Oscar, Kevin Macdonald.

LODM _ Giorgio Pressburger (2)Scrittore, regista, operatore culturale su molteplici campi, che come pochi sa raccontare quel territorio fisico e immateriale che è stata (ed è) la Mitteleuropa,  Pressburger rivive con intensa emozione, attraverso una ricerca che si intreccia tra presente e passato, i ricordi e le vicende umane di cui è stato osservatore partecipe. Dalla nascita a Budapest alla partenza in seguito all’invasione sovietica del ’56, passando per la ‘sua’ Trieste e per un vagabondaggio culturale lungo l’Europa del ‘900 e oltre.

LODM _ Cimitero ebraico di Trieste rNel film, le immagini suggestive di alcuni luoghi della città di Trieste, come il cimitero ebraico, la Risiera di San Sabba, la libreria Umberto Saba, lo Storico Caffè San Marco, ma anche riprese della vicina Slovenia o di Londra, insieme ai filmati di repertorio dell’Archivio Luce e al materiale video originale girato da Emeric Pressburger, concesso per questo film da Kevin Macdonald.

LODM _ Giorgio Pressburger (1) rE su tutto, la voce e la fisicità di un uomo, protagonista di questo viaggio, la cui vicenda personale e familiare riesce magicamente a intrecciarsi con la memoria del nostro ‘900, evocandone storie, violenza, arte, passioni. E come sintetizzato dallo stesso Pressburger, riferendosi al cinquecentesco trattato di Etienne de La Boétie tornato in tempi recenti a essere un inaspettato piccolo bestseller, un messaggio più forte di tutti, che pervade il film: quello contro la servitù volontaria degli uomini.

LODM _ Risiera di San Sabba  r

Un racconto cinematografico intenso e struggente, forte e discreto, che fa parlare non solo gli uomini ma anche i paesaggi, le cose, le tracce degli uomini passati sulla terra.

Claudio Magris

Dopo la presentazione al Festival di Roma, L’orologio di Monaco, prodotto da Vox Produzioni, sarà distribuito nel 2015 da Istituto Luce-Cinecittà.