Il regista Marco Pollini e l’attore Stefano Ambrogi presentano il thriller POP BLACK POSTA al Nuovo Cinema Aquila di Roma

POSTER POP BLACK POSTARicevo e volentieri pubblico

In occasione della sua uscita nelle sale cinematografiche, a partire dal 22 Agosto 2019 distribuito da Ahora! Film, il thriller/black comedy Pop Black Posta di Marco Pollini verrà presentato la sera della prima, alle ore 21.00, presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, dal regista insieme a Stefano Ambrogi, rientrante tra gli interpreti del film.

Il lungometraggio, con protagonista la due volte vincitrice del David di Donatello Antonia Truppo, qui in inedite vesti di psicopatica, include nel cast Denny Mendez, Annalisa Favetti, Enzo Garramone, Pino Ammendola, Alessandro Bressanello, Hassani Shapi, Aaron T. Maccarthy, Luca Lobina, Noemi Maria Cognigni e Luca Romano. La colonna sonora del film è stata curata dal compositore Marco Werba che ha registrato i brani con l’orchestra sinfonica della Bulgaria.

Pop Black Posta è ambientato in un luogo piuttosto inusuale: un ufficio postale. L’ufficio postale è diventato, infatti, negli ultimi anni, un luogo stravagante, caratterizzato nell’immaginario collettivo da un servizio poco accurato, da lungaggini burocratiche, file interminabili, macchinari obsoleti, personale frustrato e, non ultimo, a rischio di rapine. All’interno del film viene ricreato questo luogo immaginario, ma non lontano dalla realtà e caratterizzato da un’atmosfera claustrofobica e decisamente sopra le righe.

Sinossi: Alessia (Antonia Truppo) è un’impiegata di una piccola posta di provincia che, in un giorno qualunque, prende in ostaggio cinque persone e le obbliga a confessare vari crimini commessi. I cinque, un pastore di una chiesa evangelica (Hassani Shapi), una latinoamericana (Denny Mendez), un ragazzo del Sudan (Aaron T. Maccarthy), una bionda elegante (Annalisa Favetti) e un signore grasso apparentemente tecnologico (Alessandro Bressanello), dovranno difendersi da loro stessi e dagli errori compiuti, cercando di  sopravvivere e di compiacere Alessia, che, nella sua follia, è pronta ad ucciderli per vendicare il suo passato.

LA RECENSIONE – DIRECTIONS di Stephan Komandarev

directions_3_h_2017TITOLO: DIRECTIONS; REGIA: Stephan Komandarev; genere: drammatico; paese: Bulgaria, Germania, Macedonia; anno: 2017; cast: Vasil Vasilev-Zueka, Ivan Barnev, Irini Zhambonas; durata: 104′

Nelle sale italiane dal 27 novembre, Directions è un interessante lungometraggio corale diretto dal cineasta bulgaro Stephan Komandarev.

In una Sofia dei giorni nostri, un piccolo imprenditore, che per arrotondare lavora come tassista, uccide, in un momento di disperazione, un banchiere a cui deve un’ingente somma di denaro, per poi tentare a sua volta il suicidio. Nella notte, mentre la notizia viene trasmessa dalle emittenti radio locali e nazionali, cinque tassisti, ognuno con la propria storia e le proprie difficoltà, percorrono le strade della città in cerca di nuove direzioni e di nuovi modi in cui affrontare la vita.

Già dopo una prima, sommaria lettura della sinossi, immediatamente ci viene da pensare a Taxi Teheran, interessante lungometraggio di Jafar Panahi interamente girato in un taxi (poiché il governo iraniano non permette a Panahi di girare film). Analogamente all’opera di Panahi, questo lungometraggio di Komandarev si svolge quasi per intero all’interno di taxi – pur raccontandoci non una, ma tante storie, ognuna drammatica a modo proprio – dove viene attaccato in modo (non troppo) velato il governo bulgaro e dove la crisi, la disoccupazione ed il denaro si fanno temi portanti di tutto il lavoro.

Non è facile, come sappiamo, dare vita ad un film corale. Ci è più e più volte riuscito il grande Robert Altman, ma molti altri hanno miseramente fallito. Eppure, un film come Directions regge eccome. Interessanti e ben caratterizzati sono, ad esempio, i protagonisti della pellicola, così come le loro storie – fatta solo qualche piccola eccezione. Ciò che convince meno è, purtroppo, proprio il fatto che, man mano che ci si avvicina al finale, il prodotto ci appare sempre più sfilacciato, i vari collegamenti tra ogni singola storia non vengono sfruttati a dovere e si ha quasi la sensazione che fino alla fine ci sia qualcosa di irrisolto.

Poco male, però. Soprattutto perché, nonostante tutto, stiamo parlando di un prodotto mediamente buono, ulteriore conferma dell’alto valore produttivo di un paese come la Bulgaria, che, come sappiamo, sa spesso regalarci interessanti sorprese.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE – GLORY – NON C’E’ POSTO PER GLI ONESTI di Kristina Grozeva e Petar Valchanov

glory-2016-Kristina-Grozeva-Petar-Valchanov-003TITOLO: GLORY – NON C’E’ POSTO PER GLI ONESTI; REGIA: Kristina Grozeva, Petar Valchanov; genere: drammatico; anno: 2017; paese: Bulgaria; cast: Margita Grosheva, Stefan Denolyubov; durata: 101′

Nelle sale italiane dal 21 settembre, Glory – Non c’è posto per gli onesti è l’ultimo lungometraggio diretto dai registi bulgari Kristina Grozeva e Petar Valchanov.

Il tutto ha inizio nel momento in cui il riservato ferroviere Tsanko Petrov ritrova sui binari una sacca contenente un’ingente quantità di denaro. Dopo aver chiamato la polizia, verrà premiato dal Ministro dei Trasporti durante una cerimonia ufficiale, con la consegna di un orologio. Peccato che, però, in quell’occasione, gli verrà sottratto il suo vecchio orologio, Glory, appunto, che un tempo era appartenuto a suo padre, e che, in seguito, verrà smarrito. Colpevole di tale perdita sarà principalmente Julia, implacabile capo PR del Ministero dei Trasporti.

Ed ecco che un semplice, ma non scontato, atto di onestà può cambiare la vita. In peggio, in questo caso. Da questo momento in avanti, infatti, la vita del povero ferroviere, tra prese in giro da parte dei “potenti”, pressioni da parte dei colleghi al fine di chiedere chiarimenti circa la mancata consegna degli stipendi, e minacce di ogni genere, prenderà delle pieghe inaspettate.

Ciò che ne viene fuori è un ritratto cinico e compassato del mondo della politica, dove, appunto, come lo stesso titolo ci suggerisce, non c’è più alcun posto per le persone oneste e dove l’essere umano raramente viene considerato tale. Emblematico, a tal proposito, il momento in cui il marito di Julia, di fronte al comportamento della donna poco sincero nei confronti del ferroviere, le ricorda di non avere a che fare con questioni lavorative, bensì con rapporti umani.

Come da tradizione di tutta la cinematografia dll’Est Europa, tra l’altro, di fianco al già menzionato cinismo, non manca, ovviamente, anche una spesso irriverente comicità unita ad una (non troppo) velata ironia di fondo, che, in questo caso, però, vediamo mediamente più debole rispetto ad altre pellicole del genere. Particolarmente riuscito, tuttavia, è il ritratto dello stesso Ministro dei Trasporti: un uomo piuttosto ipocrita, particolarmente attento alla propria immagine pubblica – e che, per farsi scattare le foto ufficiali di fianco a qualcun altro, è solito salire su di una pedana – ridicolo nei suoi modi di fare, apparentemente affabile, ma che può diventare addirittura sgarbato se gli si fanno domande circa i diritti dei lavoratori.

Dall’altro canto, particolarmente emblematica per quanto riguarda il mondo della politica è lo stesso personaggio di Julia, interpretata dall’ottima Margita Gosheva: ci troviamo di fronte ad una donna arrivista, priva di scrupoli, tutta dedita al lavoro, al punto di trascurare gli affetti, inizialmente quasi impossibilitata ad avere figli e che, solo nel momento in cui apprende che vi sono buone probabilità di diventare mamma, sembra accorgersi dell’importanza degli esseri umani.

Un lungometraggio, dunque, che vuole essere soprattutto una denuncia di ciò che è il sistema governativo al giorno d’oggi, questo Glory – Non c’è posto per gli onesti. Apologia dei valori semplici e dell’onestà, in un mondo in cui l’importanza delle piccole cose sembra ormai dimenticata. Un prodotto sì incisivo, ma a tratti con uno script un po’ traballante e talvolta privo di mordente. Ma che, di certo, non passa inosservato.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

VENEZIA 73 – KING OF THE BELGIANS di Peter Brosens e Jessica Woodworth

king_of_the_belgians6TITOLO: KING OF THE BELGIANS; REGIA: Peter Brosens, Jessica Woodworth; genere: commedia; anno: 2016; paese: Belgio, Olanda, Bulgaria; cast: Peter Van Den Begin, Lucie Debay, Bruno Georis; durata: 94′

Presentato in concorso nella sezione Orizzonti alla 73° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, King of the Belgians è l’ultima fatica dell’acclamata coppia di cineasti Peter Brosens e Jessica Woodworth.

Nicolas III è il re del Belgio. Attorniato da una squadra efficiente e collaudata, appare piuttosto spiazzato nel momento in cui deve prendere decisioni autonome. Eppure accade che – durante una visita ufficiale ad Istanbul – arriva la notizia che la Vallonia ha dichiarato la propria indipendenza. La situazione sembra sfuggire di mano: il popolo ha bisogno del proprio re, ma tutti i collegamenti aerei con il Belgio sono stati cancellati. Che fare? L’unica soluzione sembra essere quella di spostarsi, in incognito, via terra. E così sua Maestà, insieme a tutta la squadra, parte per un lungo e, a tratti, surreale viaggio attraverso Ungheria, Bulgaria, Serbia ed Albania.

La coppia Brosens – Woodworth è ormai quasi una veterana del Lido, dove già nel 2012 aveva presentato in concorso il raffinato quanto poco considerato La quinta stagione. Con questo ultimo lavoro, però, viene abbandonato il tono drammatico e quasi profetico dei loro precedenti lungometraggi e viene abbracciato, invece, il genere comico surreal-grottesco. Pur denunciando sempre un certo malessere della società che qui è dovuto, nello specifico, all’incomunicabilità tra il potere ed il popolo stesso. Il risultato è una commedia di tutto rispetto, ben scritta e ben girata, un originale road movie che, più che un romanzo di formazione, viene presentato come un percorso verso la conoscenza di sé stessi e di chi ci sta intorno. La figura di Nicolas III appare inizialmente come un pesce fuor d’acqua, quasi una sorta di macchietta, se lo si immagina a capo di una nazione. Eppure, man mano che la narrazione va avanti, dimostra di essere molto più capace e molto più umano di quanto inizialmente possa sembrare, in grado di affrontare qualsiasi imprevisto e di adattarsi ai contesti più assurdi (camuffandosi, ad esempio, da danzatrice o ubriacandosi con un ex cecchino). Le numerose gag qui presenti, però, malgrado l’argomento “spinoso”, non risultano mai eccessive e mai azzardatamente irriverenti, ma, in piena tradizione nordeuropea, giocano con ambiguità e paradossi in modo estremamente sottile e raffinato. Cosa non da poco, visto che – fino a prova contraria – far ridere è, spesso e volentieri, molto più difficile che far piangere. E tutto questo, ovviamente, sta solo a confermare il talento della coppia di cineasti.

King of the Belgians, però, si “stacca” dalle precedenti produzioni dei registi anche per il fatto che, qui – fatta eccezione per la fotografia che tende a mantenere colori freddi (in piena tradizione nordeuropea) –  quella estetica pulita ed estremamente rigorosa che, fino ad ora, ha fatto quasi da marchio di fabbrica della loro cinematografia, viene abbandonata, pur presentando scelte registiche perfettamente in linea con ciò che si sta raccontando. Tutta la vicenda ci viene mostrata attraverso la telecamera di Duncan Lloyd, appunto, che ha il compito di girare un documentario ufficiale sul sovrano del Belgio. Fregandosene delle regole, però, Lloyd “ruba” molti momenti privati tenendo accesa costantemente la sua telecamera, fino a rivelare a tutti le sue vere intenzioni. Le riprese “ufficiali” – riguardanti alcune scene iniziali – sono statiche, fredde, impersonali, effettuate rigorosamente a camera fissa, mentre per quelle ufficiose ci troviamo di fronte ad inquadrature sghembe con i personaggi spesso seminascosti. Questi due stili estremi, però, tendono, nel corso del lungometraggio, ad amalgamarsi sempre di più, rispecchiando appieno il graduale cambiamento di ogni singolo personaggio e del suo rapportarsi agli altri compagni di viaggio. Vi sono mille modi per puntare una macchina da presa, ma, in realtà, ce n’è uno solo, diceva il maestro Ernst Lubitsch. Ed in questo loro ultimo lavoro, Brosens e Woodworth sembrano proprio aver trovato quello giusto.

Ultima considerazione: l’importante colonna sonora che vede – all’interno del proprio repertorio – Grieg, Ravel, Vivaldi e Beethoven, inoltre, risulta particolarmente azzeccata. Un tocco di classe in più che conferisce al tutto un tono maestoso e leggero allo stesso tempo.

Per la maestria dimostrata ancora una volta dalla fortunata coppia di registi e per la sua ottima confezione, King of the Belgians risulta, dunque, uno dei prodotti più interessanti del Lido. Un film che, si spera, possa trovare anche in futuro la visibilità che merita.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 17/03/2016

A cura di Marina Pavido

Grandi novità, anche questa settimana, saranno presenti nelle sale italiane! Da La corte, presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, a Kung Fu Panda 3, dal pluricandidato all’Oscar Brooklyn all’accattivante Truth. Come di consuetudine, ecco un elenco con tutte le novità presenti in sala: starà a voi scegliere ciò che più vi piace!

 

BIANCO DI BABBUDOIU

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REGIA: Igor Biddau; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Michele Manca, Roberto Fara, Stefano Manca

Michele, Roberto e Stefano ereditano dal padre un’azienda vinicola (Babbudoiu, appunto), ma, onde evitare il fallimento, in pochi giorni dovranno trovare 300.000 euro da restituire alla banca. Tenteranno questa disperata impresa in un’escalation di gag e disavventure.

BROOKLYN

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REGIA: John Crowley; genere: drammatico, sentimentale; anno: 2015; paese: Irlanda, Gran Bretagna, Canada; cast: Saoirse Ronan, Domhnall Gleeson, Michael Zegen

La giovane irlandese Eilis lascia il suo paesino natale per trasferirsi negli Stati Uniti, dove troverà un lavoro e l’amore. Il richiamo alle origini, però, sarà più forte del previsto. Per questa sua interpretazione, Saoirse Ronan è stata candidata all’Oscar come Miglior Attrice Protagonista.

FRANKENSTEIN

 

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REGIA: Bernard Rose; genere: horror, thriller; anno: 2015; paese: USA, Germania; cast: Xavier Samuel, Carrie-Anne Moss, Danny Huston

Ambientato nella Los Angeles dei giorni nostri, il film è interamente raccontato dal punto di vista del mostro, che, abbandonato a sé stesso, dovrà fare i conti con l’umanità intera, scoprendo, così, il lato peggiore degli esseri umani.

KUNG FU PANDA 3

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REGIA: Jennifer Yuh, Alessandro Carloni; genere: commedia, animazione, family; anno: 2016; paese: USA; cast: Jack Black, Bryan Cranston, Angelina Jolie

Dopo essersi ricongiunto con il padre Li, Po verrà introdotto alla vita nella comunità di panda. Il malvagio Kai, però, minaccerà di sconfiggere tutti i maestri di kung fu e sarà compito di Po insegnare ai suoi maldestri amici l’arte del combattimento.

LA CORTE

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REGIA: Christian Vincent; genere: drammatico, commedia; anno: 2015; paese: Francia; cast: Fabrice Luchini, Sidse Babett Knudsen

Xavier Racine è un giudice molto temuto, famoso per infliggere pene piuttosto severe. Tutto cambierà il giorno in cui l’uomo incontrerà Birgit, membro della giuria popolare, di cui Xavier si era segretamente innamorato molti anni prima. Presentato in concorso alla 72° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il lungometraggio vede una straordinaria performance di Fabrice Luchini, vincitore, per questa sua prova attoriale, della Coppa Volpi alla Miglior Interpretazione Maschile.

RISORTO

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REGIA: Kevin Reynolds; genere: drammatico; anno: 2016; paese: USA; cast: Joseph Fiennes, Tom Felton, Maria Botto

La storia della Resurrezione e delle settimane che seguirono narrata dal punto di vista del non credente Clavius, tribuno militare di alto rango. Egli, insieme al suo aiutante Lucius, dopo la scomparsa del corpo di Gesù, inizierà a cercarlo in ogni luogo, al fine di smentire la resurrezione stessa ed evitare una pericolosa rivolta a Gerusalemme.

THE LESSON – SCUOLA DI VITA

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REGIA: Kristina Grozeva, Petar Valchanov; genere: drammatico; anno: 2014; paese: Bulgaria, Grecia; cast: Margita Grosheva

Nadia è una professoressa di inglese dai saldi principi morali. La sua onestà, però, verrà messa a dura prova nel momento in cui, al fine di evitare uno sfratto, dovrà recuperare del denaro ad ogni costo, scoprendo, così, che il confine tra il bene ed il male è più labile di quanto si pensi.

TRUTH

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REGIA: James Vanderbilt; genere: biografico, drammatico; anno: 2015; paese: USA, Australia; cast: Robert Redford, Cate Blanchett, Elisabeth Moss

La produttrice Mary Mapes, insieme alla sua squadra di giornalisti della CBS News, verrà messa a dura prova dopo aver mandato in onda un reportage investigativo nel quale venivano rivelate delle prove secondo le quali il Presidente George W. Bush aveva trascurato il suo dovere nel periodo in cui prestava servizio presso la Guardia Nazionale dell’Aeronautica del Texas, dal 1968 al 1974. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

VITA, CUORE, BATTITO

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REGIA: Sergio Colabona; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Monica Lima, Enzo Iuppariello, Francesco Cicchella

Enzo e Monica sono due fidanzati che vivono alla periferia di Napoli e conducono una vita vuota e monotona. Un giorno tutto cambia, nel momento in cui Enzo vince un terno al superenalotto. Il premio, però, non sarà pagato soltanto in denaro, ma prevede anche la visita di alcune città d’arte, con relativi musei, cosa, questa, a cui i due ragazzi non sono affatto abituati.

LE MILLE E UNA NOTTE – ARABIAN NIGHTS

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REGIA: Miguel Gomes; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Portogallo, Francia, Germania; cast: Joana de Verona, Diogo Dória

Composta da tre film (“Inquieto”, “Desolato”, “Incantato”), questa importante opera di Gomes è ambientata nel Portogallo in crisi dei giorni nostri e racconta una serie di storie narrate dalla bella Sherazade. Grande successo all’ultima edizione del Festival di Cannes, così come al Torino Film Festival.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo andate numerosi al cinema! Ce n’è davvero per tutti i gusti!

SPECIALE BERGAMO FILM MEETING – THIRST di Svetla Tsotsorkova

jajda___thirst_foto_pelicc81cula_7912TITOLO: THIRST; REGIA: Svetla Tsotsorkova; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Bulgaria; cast: Monika Naidenova, Alexander Benev; durata: 90′

Presentato in concorso alle 34° edizione del Bergamo Film Meeting, Thirst è l’opera prima della regista bulgara Svetla Tsotsorkova.

In una piccola casa isolata non lontano dalla costa bulgara, vive una famiglia che sbarca il lunario offrendo un servizio lavanderia ai maggiori hotel della zona. Questa loro attività rischia di cessare, nel momento in cui una forte siccità colpisce tutta la regione. Sarà una giovane rabdomante, insieme a suo padre – scavatore di pozzi – a venire in aiuto alla famiglia ed a sconvolgere gli equilibri venutisi a creare.

01_INTWB_THIRST-1Il cinema dell’Est Europa ci ha spesso regalato belle sorprese, nonostante – purtroppo – soltanto pochi prodotti vengano distribuiti nelle sale italiane. Crudo, realista fino all’estremo, ma, allo stesso tempo, anche delicato e fortemente simbolico, questo cinema è tra i maggiormente apprezzati dal pubblico e dalla critica, in particolare nell’ambito di festival nazionali ed internazionali.

Come da buona tradizione, anche questo primo lungometraggio della Tsotsorkova racconta una storia appassionante ed intimista. Il tema principale di tutto il lungometraggio è, nello specifico, il forte bisogno di amore che ognuno dei tre membri della famiglia inconsciamente prova. La siccità, la sete – da qui il titolo dell’opera – che ha colpito l’intera regione è, dunque, metafora di un grande bisogno di sentirsi di nuovo vivi, quasi come se i protagonisti avessero dimenticato la loro stessa natura umana. Ed ecco che, provvidenzialmente, la rabdomante adolescente e suo padre, quasi come una sorgente di acqua fresca – la stessa acqua che faranno scorrere dal loro terreno, così come la pioggia che cadrà, finalmente, su di loro nella scena finale – arrivano a “dissetare” questa famiglia ormai inaridita.

Thirst_Front-FilmFortemente intimista, simbolico ed autobiografico, il lungometraggio della Tsotsorkova ha parecchie potenzialità, molte delle quali, però, non sono state realizzate al meglio. Colpa – se così possiamo dire – forse, di una scarsa esperienza da parte della regista. Da un punto di vista puramente tecnico, infatti, spesso sono presenti movimenti di macchina un po’ troppo forzati, come, ad esempio, l’eccessivo indugiare su alcuni dettagli – piedi, fermacapelli, il furgone che investe il cane, ecc. – che dà al film un tono eccessivamente didascalico. Si ha quasi l’impressione che la giovane autrice sia stata un po’ timorosa nel girare questa sua prima opera. Lo stesso vale per alcune scelte in sceneggiatura, le quali rendono il tutto eccessivamente macchinoso.

Thirst è, in fin dei conti, un film piacevole, sentito, sincero e, a tratti, anche divertente, ma che, purtroppo, mancando di quella fluidità necessaria a far sì che lo spettatore entri nel vivo della vicenda, non è riuscito a decollare come avrebbe meritato.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

NEWS PRODUZIONI: primo ciak in Romania per BANAT di Adriano Valerio

Ricevo e volentieri pubblico

PRIMO CIAK IN ROMANIA PER “BANAT” OPERA PRIMA DI ADRIANO VALERIO 
CON EDOARDO GABBRIELLINI, ELENA RADONICICH, STEFAN VELNICIUC
E CON LA PARTECIPAZIONE DI PIERA DEGLI ESPOSTI
 
EDOARDO GABBRIELLINI E ELENA RADONICHSono iniziate in Romania le riprese di “Banat” (titolo provvisorio), opera prima di Adriano Valerio. 
Il film racconta la storia di un’emigrazione al contrario: dall’Italia verso la Romania, alla ricerca di lavoro e felicità. 
Ivo (Edoardo Gabbriellini) e Clara (Elena Radonicich) vivono a Bari. Ivo è agronomo, e per realizzarsi professionalmente è costretto ad accettare un’offerta di lavoro in Romania. Clara esce da una difficile storia d’amore. S’incontrano per caso nell’appartamento dell’eccentrica Signora Nitti (Piera Degli Esposti): lui è affittuario uscente, lei la nuova inquilina. E si riconoscono all’istante, entrambi sospesi tra una vita che finisce e una nuova che comincia. Passano una notte intera a parlare, circondati dai rispettivi scatoloni. Poi Ivo parte per la Romania, e Clara resta a Bari. Ad un certo punto, perso il proprio lavoro in un cantiere navale, Clara decide di raggiungerlo. Insieme condividono lo spaesamento in una terra straniera e l’incertezza del futuro, così come la sensazione di un amore che sta nascendo. Insieme potrebbero forse realizzarsi in un posto inaspettato. Ma all’improvviso un incidente che devasta l’azienda rende tutto più difficile. Clara ha paura, Ivo non vuole rassegnarsi. L’esilio dalla loro terra è veramente l’unico modo per essere felici?
 
Le riprese del film dureranno cinque settimane e si svolgeranno fra la Romania, la Bulgaria, la Macedonia e la Puglia. Nel cast Edoardo GabbrielliniElena RadonicichStefan Velniciuc e la partecipazione di Piera Degli Esposti.
Il film, scritto da Adriano Valerio ed Ezio Abbate, è stato selezionato dal Jerusalem Film Lab e dal Forum di co-produzione Euro Mediterraneo (promosso dalla Regione Puglia con Apulia Film Commission).
Il film, prodotto da Mario Mazzarotto e da Emanuele Nespeca, è una produzione Movimento Film con Rai Cinema. È co-prodotto con la  Ars Digita, Bulgaria, la Romania (che partecipa con la Parada Film, già Orso d’oro a Berlino per “Il caso Kerenes”) e vede per la prima volta coinvolta, in un progetto di co-produzione con l’Italia, la Macedonia (Kt Film). Realizzato con il sostegno della Direzione Generale per il Cinema, del programma Media per lo sviluppo e con il contributo della Apulia Film Commission. 
Adriano Valerio è milanese e vive da dieci anni a Parigi. Sceneggiatore e regista, è stato allievo della Berlinale Talent Campus e della Locarno Film Academy. Insegna regia e analisi del Film all’International Film School of Paris (EICAR), collabora con l’Académie Libanaise des Beaux Arts (Beirut), con l’Istituto Marangoni (Parigi) e con l’Istituto Italiano di Cultura (Parigi). Nel 2013, con il suo cortometraggio “37°4 S”, ha partecipato a oltre 110 festival in tutto il mondo vincendo numerosi premi, fra cui un David di Donatello, un Premio speciale ai Nastri d’Argento e una Menzione Speciale al Festival di Cannes.
 
“Siamo molto orgogliosi di avere realizzato questa co-produzione – dichiarano i produttori Mario Mazzarotto e Emanuele Nespeca –  e conoscendo i lavori precedenti dell’autore, riteniamo  che Adriano Valerio  possa rappresentare una sorpresa  nel panorama del cinema italiano “.
 

TRIESTE FILM FESTIVAL: la quarta giornata – martedì 20 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE FILM FESTIVAL – 26^edizione

16-22 gennaio 2015

Giornata di martedì 20

Quarta giornata molto ricca per il Trieste Film Festival.

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In sala Tripcovich alle 14 si parte con il CONCORSO DOCUMENTARI, con l’inquietante KÁIN GYERMEKEI (I figli di Caino / Cain’s Children) dell’ungherese Marcell Gerő, che ci porta a conoscere 3 giovani assassini la cui storia era già stata raccontata in un documentario del 1984 vietato dalla censura, e che il regista va a cercare 30 anni dopo per scoprire segreti indicibili e un volto dell’Ungheria mai conosciuto prima.

CHICHO-TONI-TRIMATA-GLUPACI-I-DSSi prosegue alle ore 16 il DOCUMENTARIO IN CONCORSO, CHICHO TONI, TRIMATA GLUPACI I DS (Zio Tony, i Tre Scemi e i servizi segreti / Uncle Tony, Three Fools and the Secret Service) di Mina Mileva e Vesela Kazakova (Bulgaria). Una storia su un’epoca di spionaggio e sull’eccezionale regista di animazione Antoni Trayanov, un caso scandaloso dietro una delle attività più note ed esportate del Socialismo, l’animazione, che ci svela una vicenda umana straziante

FEHER-ISTEN1Alle 17.45 nella sezione Lux Prize FEHER ISTEN (White God – Sinfonia per Hagen) di Kornél Mundruczó (Ungheria/Germania/Svezia), che sarà nelle sale italiane (distribuito da Bolero Film) l prossimo febbraio.

TIGERSLa serata prosegue alle 20 con un evento speciale: TIGERS (Tigri), in anteprima italiana, l’ultimo film del premio Oscar Danis Tanović, ispirato ad una storia vera, incentrato su un giovane venditore che scopre i terribili effetti collaterali del latte in polvere che sta commerciando. In sala ad accompagnare il film, il produttore Cedomir Kolar.

DEN-POBEDYAlle 22 due altri eventi speciali della SEZIONE DOCUMENTARI: DEN’ POBEDY (Il giorno della vittoria / Victory Day) di Alina Rudnickaja, primo film totalmente indipendente (e clandestino) girato in Russia sulla questione gay. Nel 2013 la Duma ha approvato una legge contro l’omosessualità: mentre nelle strade sfila una parata militare, i personaggi sono chiusi nei loro appartamenti e raccontano di come la loro vita sia cambiata da quando la legge è in vigore. “Dopo gli ebrei e gli omosessuali”, dice uno di loro, “quello che manca è una legge contro le streghe”.

euromaidan_still_02A seguire il folgorante lavoro collettivo EVROMAIDAN. CHORNOVY MONTAZH (Euromaidan. Rough Cut): un folto gruppo di giovani filmmaker ucraini ha affidato il materiale girato al regista Roman Bondarchuk, che lo ha montato, creando una serie di storie cinematografiche. Il risultato è un potente e dettagliato reportage sulla rivolta ucraina.

HERMOSA-JUVENTUD1Al Teatro MIELA alle 14 nella sezione Lux Prize HERMOSA JUVENTUD (Beautiful Youth) di Jaime Rosales, presentato al Festival di Cannes 2014, nella sezione Un Certain Regard.

TURIST1A seguire alle 16, TURIST-FORCE MAJEURE di Ruben Östlund (Svezia/Danimarca/Francia/Norvegia, candidato al Golden Globe 2015 come miglior film straniero).

the magic voice of a rebel - tff art&soundAlle 18.15 per TFF ART&SOUND, in collaborazione con Skyarte, il film MAGICKÝ HLAS REBELKY (La magica voce di una ribelle / The Magic Voice of a Rebel) di Olga Sommerová, una delle più importanti documentariste ceche. Il film racconta la storia di Marta Kubišová, la cantante che divenne simbolo di libertà nella Cecoslovacchia comunista.

MANIFESTAZIONE DI STUDENTI MEDI, DEL MOLINARI DAVANTI AL PROVVEDITORATO IN PIAZZA MISSORI MOVIMENTO STUDENTESCO ANNO 1969Alle 20.15 si prosegue con la produzione originale di Sky Arte PROG REVOLUTION di Rossana de Michele, regia di Jacopo Rondinelli, che testimonia, attraverso i racconti dei protagonisti dell’epoca, la stagione d’oro del rock progressivo italiano, e sarà trasmesso in prima visione su Sky Arte HD mercoledì 18 febbraio alle 21.

PROG-REVOLUTIONI protagonisti di PROG REVOLUTION sono i musicisti, gli artisti, i fotografi e i discografici che hanno fatto la storia del rock progressivo italiano e che con la loro creatività e il loro gusto per la sfida hanno cercato di cambiare il mondo attraverso la musica. Tra di loro, Mauro Pagani, oggi compositore e produttore discografico con alle spalle una ventennale collaborazione con Fabrizio De Andrè, la PFM di Franz di Cioccio, Franco Mussida e Patrick Djivas, Paolo Tòfani, che dopo l’esperienza con gli AREA ha seguito un percorso spirituale intenso e mai interrotto ed Eugenio Finardi, musicista e cantautore affermato che non ha mai perso la voglia di assecondare i movimenti di rinnovamento che lo hanno guidato sin dall’inizio della propria carriera. Questi saranno solo alcuni degli autorevoli narratori di un documentario che racconta una storia incredibile: quella della Milano negli anni in cui “tutto sembrava possibile”.

rocks in my pocketsConclude la serata al Miela ancora la sezione TFF ART&SOUND, in collaborazione con Skyarte con ROCKS IN MY POCKETS (Sassi nelle mie tasche) della regista lettone (che vive a New York) Signe Baumane tenta di raccontare in modo divertente, in un lungometraggio realizzato con tecniche d’animazione miste ed originali passato al festival di Karlovy Vary, la sua vicenda personale, quella delle donne della sua famiglia e della loro battaglia con la malattia mentale.

ZIVETI-KAMENIn Sala Video al TEATRO MIELA alle ore 15.30 un evento speciale della Sezione DOCUMENTARI,  il film sloveno ŽIVETI KAMEN (Pietra viva / Living Stone) di Jurij Gruden, una storia profonda e intima sul legame che esiste fra gli uomini che vivono sul Carso e la pietra carsica.

VOGLIO-DORMIRE-CON-TEAlle 17 sarà proiettato un work in progress de,l film vincitore del Premio Corso Salani dello scorso anno VOGLIO DORMIRE CON TE di Mattia Colombo, che sarà presente in sala.

IL-MONDO-DI-NERMINAAlle 18.30 ancora un vincitore del Premio Corso Salani, Vittoria Fiumi che si è aggiudicata il premio nel 2013 con il suo IL MONDO DI NERMINA. Il film è stato presentato al festival Visions du Réel del 2014.

LETS-GOAlle ore 21 uno dei film finalisti del Premio dedicato a Corso Salani 2014 LET’S GO di Antonietta De Lillo, che è stato presentato all’ultima edizione del Torino Film Festival.

Anche oggi all’Antico Caffè San Marco i consueti incontri con gli autori dalle ore 10:45:

10:45 Peter Kerekes (regista) ZAMATOVÍ TERORISTI (Velvet Terrorists)

11:20 Ivan Ikić (regista) VARVARI (Barbarians)

12:15 Franz Di Cioccio, Yan Patrick Erard Djivas, Franco Mussida (La PFM), Roberto Pisoni (direttore Sky Arte HD), Jacopo Rondinelli (regista),  Rossana de Michele (soggetto, sceneggiatura) PROG REVOLUTION

Terza e ultima giornata del forum When East Meets West all’Hotel Savoia Palace dalle ore 9.30.

Si rinnova anche nel 2015 il progetto di programmazione streaming in partnership con Mymovies.it., caratterizzata da una ricca selezione di titoli del programma ufficiale disponibile gratuitamente sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! (http://www.mymovies.it/live/triestefilmfestival/)  per i primi 300 utenti che ne faranno richiesta. Un’opportunità speciale per consentire al pubblico di seguire anche a distanza la ricca programmazione del Festival, oltrepassando i limiti territoriali della manifestazione.  Questa sera alle 21.30 sarà possibile vedere Victory day  http://www.mymovies.it/film/2014/victoryday/live/  e
Il mondo di Nermina  http://www.mymovies.it/film/2015/ilmondodinermina/live/

La ventiseiesima edizione del Trieste Film Festival è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le attività Culturali; con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Creative Europe – MEDIA Programme, del CEI – Central European Initiative, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della CCIAA – Camera di Commercio di Trieste, del Bonawentura / Teatro Miela, con il sostegno di Lux Film Prize, Istituto Polacco – Roma e con la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Trieste, del Fondo Audiovisivo FVG, dell’Associazione Casa del Cinema di Trieste, de La Cappella Underground, della FVG Film Commission, di Eye on Films, dell’Associazione Culturale Mattador, dell’Associazione Corso Salani, del Centro Ceco – Milano.

TRIESTE FILM FESTIVAL – la terza giornata: lunedì 19 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE FILM FESTIVAL – 26^edizione

16-22 gennaio 2015

Giornata di lunedì 19

Terza giornata piena per il Trieste Film Festival.

 CESTA-VEN1

In sala Tripcovich alle 14 si parte con il CONCORSO LUNGOMETRAGGI, con CESTA VEN (La via d’uscita / The Way Out) di Petr Václav, la lotta di una giovane donna Rom contro una società ostile, nel tentativo di costruirsi un futuro, preservando sia il suo amore che la sua dignità.

ZAMATOVI-TERORISTIAlle ore 16 il DOCUMENTARIO IN CONCORSO: ZAMATOVÍ TERORISTI (Terroristi di velluto / Velvet Terrorists) di Pavol Pekarčík, Ivan Ostrochovský, Peter Kerekes, storia di tre uomini che si sono impegnati nella resistenza armata contro il regime comunista in Cecoslovacchia, e che volevano diventare degli eroi. ZAMATOVÍ TERORISTI, presentato ai festival di Karlovy Vary e di Berlino, è anche una delle opere di Born in Trieste, un omaggio del festival ai migliori film nati nell’ambito di WEMW.

KULLAKETRAJADAlle ore 18, sempre nella sezione dei DOCUMENTARI KULLAKETRAJAD (Le filatrici d’oro / The Gold Spinners) di Kiur Aarma e Hardi Volmer (una produzione estone-finlandese) racconta della nascita, degli anni di gloria e della scomparsa dello studio cinematografico Eesti Reklaamfilm, l’unica azienda a produrre pubblicità in Unione Sovietica.

THE LESSON - Still 6La serata prosegue con il CONCORSO LUNGOMETRAGGI. Alle 20 UROK (La lezione / The Lesson) dei registi bulgari Kristina Grozeva e Petar Valchanov, premiato in molti festival internazionali (tra cui San Sebastian) che racconta di Nadežda, giovane insegnante che cerca di trasmettere ai suoi studenti valori cui nella vita privata fatica a tenere fede; con un occhio al cinema dei Dardenne, questo film d’esordio offre uno sguardo spassionato sul confront tra onestà e una realtà economica brutale.

Barbarians5Alle 22 VARVARI (Barbari / Barbarians) di Ivan Ikić, girato con attori non professionisti, ha come protagonista un adolescente irrequieto ormai in procinto di diventare adulto, che manda avanti a Belgrado un club di tifosi di calcio. VARVARI ha ricevuto una menzione speciale all’ultimo Festival di Karlovy Vary.

BANDE-DE-FILLES1Al Teatro MIELA alle 14 nella sezione Lux Prize BANDE DE FILLES di Céline Sciamma (Francia). Marième ha 16 anni e la sua vita sembra fatta solo di cose vietate dalle leggi del quartiere e dalle regole della scuola, ma quando incontra un gruppo di ragazze dallo spirito libero, la sua vita si trasforma improvvisamente. Bande de Filles è stato il film di apertura della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2014.

lost in bosnia 08Alle 16 evento speciale della sezione dei CORTOMETRAGGI con LOST IN BOSNIA, il primo film prodotto dalla scuola di cinema diretta dal grande regista ungherese Béla Tarr a Sarajevo – e diretto dagli 11 registi/allievi della scuola: poesia cinematografica sul fare film e sul cinema stesso.

PEREKRESTOKAlle 18 per TFF ART&SOUND, in collaborazione con Skyarte, il film PEREKRESTOK (Incroci / Crossroads), di Anastasija Mirošničenko, incentrato sulla vita di un artista senzatetto che vive in una stazione ferroviaria e per oltre 20 anni ha dipinto immagini nelle strade della città di Gomel, in Bielorussia. A seguire KONTRAPUNKT (Contrappunto / Counterpoint) di Andrzej Papuziński che ci farà conoscere l’artista polacco Michał Batory, diventato famoso nel campo dei manifesti artistici in Francia sin dagli anni ’80.

Xenia 1Alle 20 un altro appuntamento della sezione Lux Prize, il film XENIA, di Panos H. Koutras. Due fratelli, di cui uno gay, iniziano un viaggio, una sorta di Odissea tragicomica, per cercare il loro padre greco, dopo la morte della madre albanese. Al ritmo delle canzoni di Patti Pravo e Raffaella Carrà. Pazza idea è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2014.

TOGLIATTI-GRADAlle 22.15 torna il PREMIO SALANI/ITALIAN SCREENINGS con TOGLIATTI(GRAD) di Federico Schiavi e Gian Piero Palombini, presentato a Torino, sulla costruzione (alla fine degli anni Sessanta) della gigantesca città-fabbrica di Togliatti, realizzata nel cuore della steppa russa in 36 mesi.

LE-MERAVIGLIE1In Sala Video al TEATRO MIELA alle ore 15.30 si prosegue con il Lux Prize. Sarà proiettato LE MERAVIGLIE di Alice Rohrwacher (Italia/Svizzera/Germania), vincitore del Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes 2014.

POSLEDNATA-LINEIKA-NA-SOFIAAlle 17.30 nella neonata sezione Born in Trieste, POSLEDNATA LINEIKA NA SOFIA (L’ultima ambulanza di Sofia / Sofia’s Last Ambulance) di Ilian Metev, ambientato a Sofia, Bulgaria. In una città dove ci sono solo 13 ambulanze, che faticano a servire diversi milioni di persone, tre paramedici, devono affrontare situazioni kafkiane. Poslednata lineika na Sofia è stato presentato a Cannes alla Semaine de la Critique nel 2012 e ha vinto il premio come Miglior Documentario al Festival di Karlovy Vary dello stesso anno.

Ida_Pawel_Pawlikowski xsE infine alle 21 IDA (Polonia/Danimarca), il film che si è aggiudicato nei giorni scorsi il Lux Prize 2014. La storia della giovane orfana, diretta da Paweł Pawlikowski (che ha anche scritto il film con Rebecca Lenkiewicz) e ambientata negli anni Sessanta, ha letteralmente fatto incetta di premi, tra cui l’European Film Award come miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura e miglior fotografia (a Justine Wright) e il premio FIPRESCI al festival di Toronto. IDA è candidato ai Golden Globe come miglior film straniero.

Riprendono all’Antico Caffè San Marco gli incontri con gli autori dalle ore 10:45:

10.45 Zvonimir Jurić (regista) KOSAC (The Reaper)

11:15 George Ovashvili (regista) SIMINDIS KUNDZULI (Corn Island)

11:45 Maya Vitkova (regista) VIKTORIA

12:15 Bobo Rondelli (cantautore italiano), Roberto Pisoni (direttore Sky Arte HD), Marco Porotti (regista) PIERO CIAMPI – POETA, ANARCHICO, MUSICISTA

Seconda giornata del forum When East Meets West all’Hotel Savoia Palace dalle ore 9.30.

Si rinnova anche nel 2015 il progetto di programmazione streaming in partnership con MYmovies.it. L’offerta streaming è caratterizzata da una ricca selezione di titoli del programma ufficiale disponibile gratuitamente sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! (http://www.mymovies.it/live/triestefilmfestival/) solo per i primi 300 utenti che ne faranno richiesta. Un’opportunità speciale per consentire al pubblico di seguire anche a distanza la ricca programmazione del Festival, oltrepassando i limiti territoriali della manifestazione.  Questa sera sarà possibile vedere Velvet Terrorists
http://www.mymovies.it/film/2013/velvetterrorists/live/

La ventiseiesima edizione del Trieste Film Festival è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le attività Culturali; con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Creative Europe – MEDIA Programme, del CEI – Central European Initiative, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della CCIAA – Camera di Commercio di Trieste, del Bonawentura / Teatro Miela, con il sostegno di Lux Film Prize, Istituto Polacco – Roma e con la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Trieste, del Fondo Audiovisivo FVG, dell’Associazione Casa del Cinema di Trieste, de La Cappella Underground, della FVG Film Commission, di Eye on Films, dell’Associazione Culturale Mattador, dell’Associazione Corso Salani, del Centro Ceco – Milano.