LA RECENSIONE DI MARINA: MISTER CHOCOLAT di Roschdy Zem

3TITOLO: MISTER CHOCOLAT; REGIA: Roschdy Zem; genere: drammatico, biografico; anno: 2016; paese: Francia; cast: Omar Sy, James Thiérrée, Clotilde Hesme; durata: 119′

Nelle sale italiane dal 7 aprile, Mister Chocolat, diretto da Roschdy Zem, è l’attesissimo lungometraggio interpretato da Omar Sy e James Thiérrée.

Il film racconta la vera storia di Rafael Padilla, in arte Chocolat, primo artista di colore ad avere successo in Francia, nei primi del Novecento, insieme al clown George Footit. Di umili origini, il ragazzo iniziò a lavorare dapprima in un piccolo circo di periferia, per poi partire alla volta di Parigi, dove la sua carriera finalmente decollò. La notorietà, però, gli causò non pochi problemi.

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Il lungometraggio di Zem, indubbiamente, ha dalla sua innanzitutto un cast stellare, oltre ad una sceneggiatura di ferro, semplice e pulita, che fa da scheletro più che robusto per l’intero prodotto. La storia del clown Chocolat, per molti anni dimenticata dai francesi stessi, è, senza dubbio, di grande interesse. Simbolo di una rivalsa sulla società che sta cambiando (ma che, forse, non è del tutto pronta al cambiamento), ma anche immagine della dura vita degli artisti, perennemente dipendenti dal giudizio del pubblico e, anche per questo, incredibilmente vulnerabili. Non dimentichiamo, inoltre, che il mondo dello spettacolo in sé (circo, teatro, varietà, così come cinema) ha sempre regalato al tutto un fascino particolare.

mister_chocolat_omar_sy_clotilde_hesmeLa vera peculiarità del film in questione – oltre ad un’ottima scrittura – è, invero, la scelta del cast. Omar Sy, comico francese noto al grande pubblico per la sua recente performance in Quasi amici, è ormai una garanzia, oltre ad una vera e propria calamita, quando si tratta di chiamare gli spettatori in sala. La grande sorpresa, però, è James Thiérrée, attore principalmente teatrale, ma anche regista e cabarettista, con un passato da circense. I numerosi cambi di registro che ogni interprete ha dovuto affrontare, sono del tutto privi di sbavature e mai sopra le righe, mentre la gestualità e la padronanza del corpo, dal canto loro, sono a dir poco encomiabili.

chocolat2Il fattore che meno convince in tutto il lungometraggio è, in realtà, proprio la regia. Spesso e volentieri, infatti, la macchina da presa tende ad indugiare un po’ troppo sui personaggi, volendo enfatizzare la drammaticità delle scene, ma creando, in contemporanea, un effetto eccessivamente patetico e smielato. Vale, in particolare, per la scena del pestaggio di Chocolat, così come per il momento riguardante il suo incontro, dopo tanti anni, con Footit.

Piccola perla: la citazione “metacinematografica” che vede i fratelli Lumière intenti a filmare i due clown. Il filmato originale ci verrà proposto appena prima dei titoli di coda. E sappiamo bene che scelte del genere si rivelano quasi sempre vincenti.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

UN PO’ DI GIFFONI EXPERIENCE A X FACTOR 8!

Ricevo e volentieri pubblico

FRANCESCA MONTE DA EX GIURATA DEL GIFFONI EXPERIENCE

A PROTAGONISTA DI X FACTOR 8 CON IL DUO KOMMINUET

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Francesca Monte da anni segue il Giffoni Experience, dapprima come giurata  e poi esibendosi nella sezione musicale del GFF. Oggi la ventisettenne giffonese è una dei protagonisti di X Factor 8, programma in onda su Sky Uno HD.

Francesca Monte, insieme al diciassettenne Pietro Iossa con il quale forma il duo Komminuet, è tra i dodici concorrenti finalisti. Il gruppo, in gara nella squadra di Morgan, si esibirà giovedì sera nel  primo Live Show di questa edizione.

Nata il 18 agosto 1987, Francesca ha iniziato a suonare il piano e a comporre i primi pezzi a 14 anni. Solo tre anni dopo, ha duettato con Buddy Miles a Dallas e ha lavorato negli Emirati Arabi, in Svizzera e negli Stati Uniti. Nel 2012 ha vinto il “Napoli work in music contest”. Nel 2013 ha partecipato alla prima edizione di “The Voice of Italy” ottenendo il pokercoach. Sempre nel 2013 ha cantato insieme al team Noemi nella trasmissione “Prima le ragazze” su La7.

Il nome Komminuet viene da “Comminuo”, che significa rottura. Francesca e Pietro si sono conosciuti nel dicembre 2013 e, a detta loro, è stato un vero e proprio colpo di fulmine “professionale”. I loro testi parlano di amore, tradimento, denuncia e rabbia. Amano il genere hip-hop, rap e r’n’b.

LAMPEDUSAINFESTIVAL – al via la VI edizone dal 25 al 30 settembre

Ricevo e volentieri pubblico

 

Al via la VI edizione del LampedusaInFestival
dal 25 al 30 settembre 2014 a Lampedusa

tutti gli eventi sono gratuiti  |  www.lampedusainfestival.com

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Piccolo festival di comunità, migrazioni, lotte, turismo responsabile e storie di mare con concorso per filmakers. Sei giorni di cinema e documentari accompagnati da dibattiti con ospiti internazionali, musica, mostre itineranti nelle spiagge dell’isola, un installazione audio/visuale permanente, spettacoli teatrali con compagnie straniere e incontri con gli autori sui temi della migrazioni, della militarizzazione del mediterraneo e di altri urgenti argomenti della nostra società.

Dal 25 al 30 Settembre, l’isola piu a sud d’Europa sara’ il palcoscenico del LampedusaInFestival, concorso cinematografico su migrazione, piccole comunita’, lotte sociali e storie di mare. L’evento, alla sua sesta edizione, ha negli anni cercato di affrontare i vari aspetti della migrazione, scegliendo un tema su cui approfondire nelle diversi nelle sue edizioni.
Questa edizione sarà dedicata al tema della militarizzazione e al suo impatto.

Come sottolineano i membri del gruppo Askavusa, la principale associazione che organizza il Festival,  “la migrazione e’ un fenomeno che parte da cause ben precise e con diverse conseguenze. Noi cerchiamo di tenere bene a mente e analizzare entrambe. Negli anni abbiamo cercato di prendere in considerazione le molteplici cause e gli effetti in tutte le loro sfumature. Per questa edizione abbiamo deciso di parlare di militarizzazione, perché ciò che sta succedendo negli stati che si affacciano sul Mediterraneo e oltre – vedi Iraq ed Europa dell’Est – sono eventi che non possono essere ignorati e al contempo sono parte di un processo di ridefinizione dei poteri all’interno del quadro geopolitico internazionale.”

Il festival nato nel 2009 dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale Askavusa e la Rete Dei Comuni Solidali, e patrocinato dal Comune di Lampedusa e Linosa, propone sei giorni di cinema, cultura e musica, affrontando temi importanti non soltanto attraverso l’arte, ma anche grazie all’intervento di numerosi ospiti provenienti da diversi paesi, che porteranno il loro prezioso ed interessante contributo al LampedusaInFestival.

Questa edizione vede una programmazione ricca di OSPITI INTERNAZIONALI che ci parleranno di esperienze di vita e lotta in Europa. Ci saranno Sadou Bah dell’Autonom Schule Zurich (Scuola Autonoma di Zurigo), progetto gestito da migranti e cittadini Svizzeri per i newcomers, Asuquoe Okou Udo e Hannimary Jokinen del gruppo Lampedusa in Hamburg (Lampedusa in Amburgo), associazione formata da migranti passati per Lampedusa negli ultimi anni, e il collettivo Cucula, laboratorio artistico e artigianale creato da rifugiati a Berlino.
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Ampia partecipazione di COMPAGNIE TEATRALI INTERNAZIONALI che metteranno in scena opere sulla migrazione, vista da diversi punti di vista. Si comincerà  con il Théatrè Senza di Parigi con la sua opera Miraculi, che ha debuttato di recente sul palco Londinese del Camden Fringe. Il gruppo di Bruxelles Memento Mari porterà la sua installazione audio-visuale “Welcome to Europe / Rewind”, un vero e proprio auspicio a ‘riavvolgere il nastro’ e rivedere in meglio le politiche migratorie, l’installazione utilizza il vento come elemento cardine e ‘motore’ di suoni e immagini. Natalie Yalon, attrice e produttrice teatrale già nota sull’isola, ritornerà per organizzare un workshop di teatro, aperto a chiunque volesse partecipare. L’opera’ verra’ messa in scena la sera del 29 Settembre.

Per tutto il periodo della manifestazione, saranno allestite le MOSTRE itineranti “Sulla Stessa Barca” di Mauro Biani e “Coelum Nostrum” di Marco Pinna. La novità è che entrambe le esposizioni saranno allestite nelle diverse spiagge dell’isola, per rendere il loro messaggio più forte e raggiungere un pubblico più ampio. Pat Lugo dell’associazione IN/audible e membro di Memento Mari presenterà un INSTALLAZIONE AUDIO-VISUALE PERMANENTE intitolata “Welcome to Europe / Rewind”. Altra installazione audio-visuale presente al festival e’ “Viaggio Invisibile – Odissea Visionaria” a cura di  C.A.P.R.A. Centro Aperto Produzione Ricerca Artistica e TEATRO ZEMRUDE, mentre Rossella Sferlazzo assieme al collettivo Lampedusano Colors Revolution e le Citta’ Vicine si dedicheranno alla creazione di “Porta Della Vita”, opera d’arte che e’ la prosecuzione di un percorso relazionale di scambi d’arte e pensieri , iniziato l’anno scorso con la realizzazione della Mostra itinerante “Lampedusa Porta della Vita”.

Le PROPOSTE MUSICALI di questa edizione vedranno salire sul palcoscenico del LampedusaInFestival voci conosciute come quella di Alessio Greco e Giacomo Sferlazzo, assieme a Nicola Alesini, che apriranno l’evento alla Porta d’Europa, e voci nuove. Saranno presenti all’evento gruppi come i Super Griot, con Claudia Cancellotti, Macisse Vieira e Mamadou Mbuop dal Senegal, e il Trio Achref con Achref Chargui, Icopo Andreini e Pierangelo Spitilli. Da Marsiglia ci sara il duo Antoine e Dimitri Porcu che accompagneranno testi letti e recitati da Mimmo Autolitano.
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Il cartellone propone anche diverse PRESENTAZIONI DI LIBRI e INCONTRI CON GLI AUTORI. Si comincia con “La Strada Di Ilaria” di Francesco Cavalli sul caso Alpi-Hrovatin. Si prosegue con “Castel Volturno: Reportage Sulla Mafia Africana” di Sergio Nazzaro e  “Xenophobie Business” di Claire Rodier di Migreurope. Non mancheranno le PROIEZIONI DEI DOCUMENTARI FUORI CONCORSO sempre su tema migrazione e militarizzazione.

Lampedusa è un’isola che per la sua posizione geografica e la sua storia rappresenta un luogo unico e centrale nel Mediterraneo, uno scoglio tra Africa ed Europa che diventa un porto di salvezza per molti migranti che fuggono; perciò il tema della migrazione è al centro della vita di questo luogo e dei ragazzi dell’associazione Askavusa che da sei anni organizzano il festival con scarsi contributi pubblici ma con il supporto volontaristico di numerosi professionisti, associazioni ed organizzazioni culturali.