20° FAR EAST FILM FESTIVAL – THE BATTLESHIP ISLAND: DIRECTOR’S CUT di Ryoo Seung-wan

battleship-islandTITOLO: THE BATTLESHIP ISLAND: DIRECTOR’S CUT; REGIA: Ryoo Seung-wan; genere: storico, guerra; paese: Corea del Sud; anno: 2017; durata: 151′

Presentato in anteprima alla 20° edizione del Far East Film Festival, The Battleship Island: Director’s Cut è l’ultimo lungometraggio realizzato dal regista sudcoreano Ryoo Seung-wan, del quale al festival è stato proiettato anche Veteran (2015).

Siamo nel 1945. Il direttore d’orchestra Gang-ok è solito tenere concerti a Seul insieme a Sohee, la sua figlioletta di undici anni. In seguito a un flirt con la moglie di un alto ufficiale, però, l’uomo sarà costretto a partire e si imbarcherà, insieme alla figlia, alla volta del Giappone. Non appena giungerà a destinazione, però, Gang-ok si renderà conto di essere stato deportato, insieme a un nutrito gruppo di coreani, su un’isola al largo della costa di Nagasaki, dove molti prigionieri saranno costretti a lavorare in una miniera in condizioni disumane. Tale sito è stato nominato nel 2016 patrimonio dell’UNESCO. Ciò che è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale è una ferita ancora aperta.

Dopo la visione di un lungometraggio come il presente, dunque, non ci si può che sentire arricchiti. Merito non solo della messa in scena di eventi storici tanto importanti quanto meno noti rispetto ad altri, ma anche del pregiato valore artistico dell’intero lavoro. Al di là dell’impeccabile regia – con una macchina da presa agile, perfettamente in grado di gestire gli spazi sia in momenti di calma che durante i combattimenti – al di là delle fedeli ricostruzioni degli ambienti dell’epoca, è soprattutto un sapiente e raffinato lavoro di scrittura a far sì che un prodotto come The Battleship Island non solo non perda mai di ritmo e sappia reggere bene la durata di oltre due ore e mezzo, ma vanti anche al suo interno un nutrito numero di personaggi interessanti e ben caratterizzati. A partire, appunto, proprio da Gang-ok e da sua figlia Sohee. Un accurato lavoro di ricostruzione storica che vede al proprio interno anche un evento doloroso come il lancio della bomba atomica su Nagasaki (particolarmente d’effetto, a tal proposito, le scelte cromatiche attuate dal regista nel mostrarci l’evento, con un improvviso bianco e nero su cui stride il giallo fuoco dei fumi della bomba stessa).

E poi c’è l’Arte. L’Arte come puro amore per il Bello, così come strumento salvifico nel vero senso della parola. È (soprattutto) grazie al loro talento che Sohee e suo padre riescono a ottenere un trattamento meno duro rispetto agli altri durante la loro prigionia. È soltanto durante qualche performance artistica che anche il più spietato dei comandanti giapponesi sembra placarsi anche solo momentaneamente. L’Arte, secondo quanto ha voluto mettere in scena Ryoo Seung-wan, è l’unico elemento che accomuna tutti e che ci rende più umani. E, pertanto, va celebrata.

Ciò che Ryoo Seung-wan ha voluto realizzare è, dunque, sì un film di denuncia contro i crimini di guerra compiuti dai giapponesi (e, più in generale, da ogni essere umano), ma anche – e soprattutto – una dichiarazione d’amore rivolta al proprio paese e alla propria gente: uomini forti e dignitosi, in grado di far fronte alle situazioni più complicate. Che sia, questa, una sorta di “incoraggiamento” rivolto proprio al popolo coreano, in un periodo storico difficile come quello che sta vivendo? Al pubblico il privilegio di ogni personale, soggettiva interpretazione.

Piccola chicca: durante una delle battaglie più cruente di tutto il lungometraggio, il regista ha scelto come sottofondo una musica firmata Ennio Morricone. Non mancano, in tutto il mondo, ottimi estimatori del nostro buon cinema e dei nostri grandi autori. E questo, ovviamente, non può che riempirci di orgoglio.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

20° FAR EAST FILM FESTIVAL – OUR TIME WILL COME di Ann Hui

ourtimewillcomeTITOLO: OUR TIME WILL COME; REGIA: Ann Hui; genere: storico; paese: Hong Kong; anno: 2017; durata: 131′

Presentato in anteprima italiana alla 20° edizione del Far East Film Festival, Our Time will come è l’ultima fatica della celebre cineasta cinese di Hong Kong Ann Hui, la quale, anche qui, ci racconta un’importante episodio della storia del suo paese.

Siamo nel 1942. I giapponesi hanno occupato militarmente Hong Kong e un gruppo di sovversivi cerca di far fuggire dal paese alcuni intellettuali, al fine di aiutarli a sottrarsi al governo nemico. Tra di loro c’è anche la giovane insegnante Fong Lan, la quale ha appena lasciato il fidanzato – schierato con l’esercito dei giapponesi, ma che collabora segretamente con la fazione di Hong Kong – si è lasciata condurre nella lotta dal ribelle Blackie Lau e ha messo a repentaglio addirittura la vita di sua madre, al fine di riuscire a perseguire il proprio scopo.

Un lavoro, dunque, che – ispirato a fatti realmente accaduti e a persone realmente esistite – già dopo una breve, sommaria lettura della sinossi riesce bene a rendere l’idea della propria importanza e della propria imponenza. La figura di questa eroina femminile, simbolo ideale della lotta della popolazione hongkonghese, ma anche degna rappresentante di tutte le protagoniste dei precedenti lungometraggi della Hui, da subito, ben scritta e ben caratterizzata, riesce a prendere in mano le redini di un intero lavoro che – fatta eccezione per qualche piccolo elemento di sceneggiatura lasciato in sospeso come, ad esempio, il rapporto tra la protagonista stessa e lo scrittore da lei ospitato – tutto sommato riesce a reggere bene la lunga durata, senza registrare cali di ritmo e alternando sapientemente momenti altamente drammatici a scene decisamente più leggere e, a loro modo, anche di quando in quando ironiche.

Tutto il resto è in pieno stile di Ann Hui: scenografie curate sin nel minimo dettaglio che ricostruiscono fedelmente una Hong Kong degli anni Quaranta, costumi ora sontuosi, ora miseri e personaggi che – grazie anche alle più che convincenti interpretazioni degli attori protagonisti – sembrano venuti fuori direttamente dal secolo scorso.

Eppure, rispetto ai precedenti lavori della cineasta, Our Time will come una peculiarità tutta sua ce l’ha eccome. A tal proposito, particolarmente azzeccata si è rivelata la scelta di inserire all’interno della messa in scena una sorta di cornice dal taglio documentaristico, in cui vediamo (in un rigoroso bianco e nero) uno degli allievi della protagonista raccontarci, ai giorni nostri, le incredibili vicende vissute dalla propria insegnante. Emblematica e suggestiva, dunque, la scena finale, in cui, tramite un cambio fotografico, vediamo il paesaggio degli anni Quaranta trasformarsi nella Hong Kong di oggi. Segno che la Storia, seppur lontana, si fa sentire ancora viva e pulsante oggi come in passato. Segno che la Memoria è uno dei patrimoni più preziosi di cui disponiamo e che abbiamo il dovere di salvaguardare in tutti i modi possibili.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – MAESTRO di Alexandre Valenti

crop2_visuel-du-film-pour-que-vive-la-musique-des-camps-le-maestro-d-alexandre-valenti_imgTITOLO: MAESTRO; REGIA: Alexandre Valenti; genere: documentario; anno: 2016; paese: Italia, Francia; cast: Francesco Lotoro; durata: 75′

Nelle sale italiane dal 23 gennaio, Maestro è l’ultimo documentario di Alexandre Valenti.

Il regista ci mostra l’appassionante viaggio attraverso l’Europa di Francesco Lotoro, musicista e studioso alla ricerca di testimonianze e documenti che gli permettano di rintracciare ed archiviare tutta la musica composta dagli internati dei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.

unnamed-6-1024x575Josef Kropinski, Viktor Ullman, Gideon Klein, Rudolf Karel sono solo alcuni nomi che ci hanno lasciato in dono intense melodie direttamente dai campi di concentramento. Musiche che sono, di fatto, l’anima di questo ultimo lavoro di Valenti. Maestro, a sua volta, è pensato principalmente con una struttura narrativa lineare, schematica, con un’importante voce narrante presente in quasi tutto il lungometraggio e che, a tratti, risulta un po’ troppo didascalica. A fare da contorno, ci sono, oltre ai filmati di repertorio, le interviste: talvolta sono i compositori stessi rimasti ancora in vita a raccontarci le origini della loro musica, altre volte sono i loro eredi. E poi, finalmente, è l’ora di ascoltare i brani.

lotoro-696x463Scelta azzeccata, quella di avere optato per una regia semplice e priva di qualsiasi orpello. Dato il tema trattato, però, e data, soprattutto, la poesia di ciò che si è messo in scena, si sarebbe potuto scegliere un andamento narrativo più vicino al flusso di coscienza stesso. Mirate didascalie, ad esempio, avrebbero potuto venire in aiuto. Ma queste, ovviamente, sono solo ipotesi azzardate.

Fatto sta che  tra tutti i film in uscita in sala in occasione della Giornata della Memoria, Maestro si è rivelato, quest’anno, uno dei prodotti maggiormente interessanti e caratterizzato da una ben marcata identità. Una piccola opera, in pratica, a cui vale decisamente la pena dedicare poco meno di un’ora e mezza del nostro tempo.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

OGGI AL CINEMA: tutte le uscite in sala del 28/04/2016

A cura di Marina Pavido

Grandi novità, anche questa settimana, in arrivo nelle sale italiane! Dal film di animazione Fuga dal Pianeta Terra alla commedia francese Benvenuti…ma non troppo!, dal documentario La memoria dell’acqua all’ultimo lavoro di Gus Van Sant La foresta dei sogni. Come ogni settimana, ecco per voi una guida per poter scegliere meglio ciò che più vi piace. Sotto le descrizioni, inoltre, potrete trovare i link alle recensioni di alcuni dei film in uscita.

 

LUI È TORNATO

Lui-è-tornato

REGIA: David Wnendt; genere: commedia, satirico; anno: 2015; paese: Germania; cast: Oliver Masucci, Katja Riemann

Berlino, 2014. Adolf Hitler appare dal nulla in un quartiere della città. Ben presto inizierà ad ambientarsi, ad andare in giro tra la gente proclamando le sue idee e – dal momento che tutti si convinceranno che egli sia un attore comico – diventerà persino una star televisiva.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: LUI E’ TORNATO di David Wnendt

10 CLOVERFIELD LANE

cloverfield5-xlarge

REGIA: Dan Trachtenberg; genere: thriller; anno: 2016; paese:USA; cast: Mary Elizabeth Winstead, John Goodman, JOhn Gallagher Jr.

Dopo essere stata coinvolta in un incidente stradale, una donna si trova in un bunker insieme a due uomini, uno dei quali afferma di averle salvato la vita. I due le dicono anche che il mondo è ormai diventato invivibile a causa di una guerra batteriologica. La donna tenterà, comunque, di cercare una via di fuga.

APPENA APRO GLI OCCHI

timthumb

REGIA: Leyla Bouzid; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Francia, Tunisia; cast: Baya Medhaffer, Ghalia Benali, Montassar Ayari

La diciottenne Farah canta in un gruppo politico rock, mentre i suoi vogliono iscriverla alla facoltà di medicina. La ragazza, però, non è dello stesso parere e ciò porterà, inevitabilmente, a numerosi scontri.

BENVENUTI…MA NON TROPPO

benvenuti-ma-non-troppo

REGIA: Alexandra Leclère; genere: commedia; anno: 2016; paese: Francia; cast: Karin Viard, Valérie Bonneton, Didier Bourdon

A causa del freddo rigido, il governo di Parigi dispone che le famiglie benestanti debbano accogliere in casa propria le persone meno abbienti. In un condominio della Parigi bene, in seguito a ciò, verranno stravolti gli equilibri in seguito a numerosi equivoci e rocambolesche avventure.

 

FUGA DAL PIANETA TERRA

Data-uscita-streaming-e-trama-Fuga-dal-pianeta-terra

REGIA: Cal Brunker; genere: animazione, avventura, commedia; anno: 2013;paese: USA, Canada; cast: Brendar Fraser, Jessica Alba, Sarah Jessica Parker

Scorch Supernova è un viaggiatore intergalattico del pianeta Baab e, insieme al fratello Gary, si occupa di missioni segrete per conto della BASA. Un giorno viene mandato in missione presso il Pianeta Oscuro, conosciuto anche come Pianeta Terra.

 

LA COPPIA DEI CAMPIONI

coppiadeicampioni

REGIA: Giulio Base; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Massimo Boldi, Max Tortora, Massimo Ceccherini

Due dipendenti della stessa multinazionale vincono un viaggio premio a Praga. I due – completamente agli antipodi – saranno costretti a viaggiare insieme ed a sopportarsi a vicenda. Cosa, questa, inizialmente non facile.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: LA COPPIA DEI CAMPIONI di Giulio Base

 

LA FORESTA DEI SOGNI

la-foresta-dei-sogni-recensione-v4-29278-1280x16

REGIA: Gus Van Sant; genere: drammatico; anno: 2015; paese:USA; cast: Mattew McConaughey, Ken Watanabe, Naomi Watts

Arthur si reca in Giappone – ai piedi del Monte Fuji – presso una foresta conosciuta come “la foresta dei sogni”, al fine di ritrovare sé stesso, sconvolto da una perdita e dall’amore. Qui incontrerà Takumi. Anch’egli sembra aver perso, in qualche modo, la strada.

 

LA MEMORIA DELL’ACQUA

201511107_5

REGIA: Patricio Guzman; genere: documentario; anno: 2016; paese:  Cile, Francia, Spagna

Il Cile raccontato attraverso la memoria dei numerosi massacri che lo hanno sconvolto nei decenni scorsi. L’acqua fa da protagonista assoluta e testimone di ciò che è stato.

 

LO STATO CONTRO FRITZ BAUER

Die Heimatlosen / Fritz Bauer (AT)

REGIA: Lars Kraume; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Germania; cast: Burghart Klaussner, Rudiger Klink, Sebastian Blomberg

Germania, 1957. Il procuratore Fritz Bauer non riesce a tollerare che personaggi come Eichmann possano condurre un’esistenza tranquilla, dato il muro di omertà che sta intorno a quanto è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Egli farà di tutto per scovarlo e, inizialmente, incontrerà anche parecchi nemici.

 

SOLE ALTO

SOLE-ALTO

REGIA: Dalibor Matanic; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Croazia; cast: Tihana Lazovic, Goran Markovic, Nives Ivankovic

Tre storie d’amore in tre diversi decenni. Sullo sfondo: la guerra di Jugoslavia e le sue numerose conseguenze sulla vita della gente. Dapprima vediamo la guerra ai suoi inizi, poi la sua recente fine e, per ultima, la speranza in un futuro migliore.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: SOLE ALTO di Dalibor Matanic

 

THE DRESSMAKER

image10

REGIA: Jocelin Moorhouse; genere: drammatico, thriller, anno: 2015; paese: Australia; cast: Kate Winslet, Liam Hemsworth, Judy Davis

La stilista Tilly decide di tornare dopo vent’anni al suo piccolo paesino d’origine in Australia. Qui dovrà fare i conti con un passato scomodo e, pian piano, un forte desiderio di vendetta inizierà a farsi strada nel cuore della donna.

 

ZETA

zeta

REGIA: Cosimo Alemà; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Diego Germini, Irene Vetere, Jacopo Olmo Antinori

Alex/Zeta vive alla periferia di Roma e trascorre le giornate con i suoi amici Gaia e Marco. I ragazzi vogliono sfuggire alla vita di strada e, un giorno, i sogni di Alex diventano realtà, dal momento che il giovane si farà conoscere come stimato rapper. Il successo, però, non sarà facile da gestire.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo, approfittate di questa ampia scelta in sala e godetevi, come sempre, la magia del grande schermo. Buon Cinema a tutti!

LA RECENSIONE DI MARINA: LUI E’ TORNATO di David Wnendt

140432009-1dd3f9fd-a739-4d88-984f-c7c1e030c682TITOLO: LUI È TORNATO; REGIA: David Wnendt; genere: commedia, satirico; anno: 2015; paese: Germania; cast: Oliver Masucci, Fabian Busch, Katja Riemann; durata: 116′

Nelle sale italiane come evento speciale il 26, 27 e 28 aprile, Lui è tornato – tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Timur Vermes – è l’ultimo lungometraggio diretto da David Wnendt.

Cosa succederebbe se, ai giorni nostri, Adolf Hitler tornasse ad aggirarsi per le strade di Berlino? Come verrebbe accolto dal popolo tedesco e di tutto il mondo? Questo lo scopriamo nel film di Wnendt, in cui il dittatore, magicamente proiettato nel 2014, si trova a doversi confrontare con la gente, convinto di trovarsi ancora nel 1945 e propinando a chiunque incontri le proprie idee.

lui-e-tornato-hitler-film-620x337

A metà strada tra il lungometraggio di finzione ed il documentario, questo ultimo lavoro di Wnendt prende ispirazione – per quanto riguarda la sua struttura – da Borat, diretto nel 2006 da Larry Charles ed interpretato da Sacha Baron Cohen. Qui, infatti, vediamo un bizzarro Adolf Hitler – magistralmente interpretato da Oliver Masucci – che si aggira per le strade di Berlino ed in diverse città della Germania, incontra gente, si intrattiene con loro e prende parte a programmi televisivi, diventando, ben presto, una vera e propria star quasi a livello internazionale.

Lui-è-tornatoIrriverente, provocatorio, il prodotto parte dall’idea di effettuare un vero e proprio esperimento sociale, il quale, a sua volta, ci rivela come oggi sembra che importanti avvenimenti come lo sterminio di migliaia di internati nei campi di concentramento o, più in generale, l’avvento del nazismo, sembrino quasi dimenticati dalla gente che non ha avuto modo di viverli in prima persona. E restano vivi, al contrario, in chi ha avuto modo di vedere con i propri occhi le barbarie della Seconda Guerra Mondiale.

Ma-Lui-è-tornato

Un esperimento, questo, che dimostra come oggi una figura come quella del dittatore nazista potrebbe di nuovo far presa sul popolo e che, dietro una comicità grottesca, racchiude in sé un messaggio decisamente inquietante e preoccupante.

Per la sua realizzazione, che rende il prodotto a carattere quasi amatoriale, per il contenuto e per interessanti trovate dal punto di vista della regia – che prevedono non pochi salti dal reale all’inconscio – Lui è tornato si classifica, dunque, come un lungometraggio imperdibile, che regala soprattutto numerosi spunti di riflessione circa le condizioni della nostra società.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

 

OGGI AL CINEMA – Tutte le novità in sala del 24/03/2016

A cura di Marina Pavido

Numerosi i titoli, anche questa settimana, che entreranno a far parte del palinsesto delle sale italiane. Dall’attesissimo Batman vs Superman al danese Land of mine, dall’italiano La macchinazione, alla commedia francese Il condominio dei cuori infranti. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti. Starà a voi decidere cosa vedere e, per esservi d’aiuto, ecco un elenco con tutte le nuove uscite di oggi!

 

BATMAN VS SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE

batman-v-superman-dawn-of-justicejpg-3a4a5d1280wjpg-a24cc9_1280wREGIA: Zack Snyder; genere: azione, avventura, fantascienza; anno: 2016; paese: USA; cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams

Primo film per il grande schermo che vede la presenza dei due ormai leggendari supereroi in lotta tra loro. Mentre, all’orizzonte, un nuovo nemico minaccia di sterminare per sempre la razza umana.

 

HEIDI

heidi-trailer-italiano-foto-e-poster-del-film-live-action-9

REGIA: Alan Gsponer; genere: avventura, family; anno: 2015; paese: Germania, Svezia; cast: Bruno Ganz, Anuk Steffen, Katharina Schuttler

La piccola Heidi vive in una casetta di montagna insieme al nonno e trascorre spensierata le sue giornate con il miglior amico Peter. Un giorno, però, la zia Dete deciderà di condurre la bambina con sé a Francoforte, per fare da dama di compagnia alla giovane Klara. Le due diverranno presto amiche, ma la nostalgia della vita in montagna si farà sentire presto.

 

IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI

55174_pplREGIA: Samuel Benchetrit; genere: commedia; anno: 2016; paese: Francia; cast: Isabelle Huppert, Valeria Bruni Tedeschi, Michael Pitt

Un aspirante fotografo, un’attrice in pensione, un astronauta, un ragazzo annoiato, un’anziana signora ed un’infermiera. Sei improbabili personaggi in un piccolo condominio di periferia con l’ascensore in panne. Sei storie che si incrociano in un crescendo di gag e situazioni improbabili.

 

IL MIO GROSSO GRASSO MATRIMONIO GRECO 2

Il-mio-grosso-grasso-matrimonio-greco-2-Trailer-660x400REGIA: Kirk Jones; genere: commedia; anno: 2016; paese: USA; cast: Nia Vardalos, John Corbett, John Stamos

Sequel della celebre commedia, il lungometraggio – che presenta il medesimo cast del primo film – vede riunirsi tutti i membri della famiglia in occasione di un matrimonio ancora più grosso ed ancora più grasso.

 

LA CANZONE PERDUTA

Lacanzoneperduta003REGIA: Erol Mintas; genere: drammatico; anno: 2014; paese: Turchia, Francia, Germania; cast: Feyyaz Duman, Zubeyde Ronahi

Ali, di origine curda, vive alla periferia di Istanbul con l’anziana madre e lavora come insegnante. Entrambi, anni prima, sono stati costretti a lasciare il loro villaggio natale e la donna non è mai riuscita ad adattarsi alla sua nuova vita in città. Delicato racconto sulla difficoltà ad integrarsi in una nuova società e sulla ricerca delle proprie origini.

 

LA MACCHINAZIONE

ranieri-sardelli-1-768x442REGIA: David Grieco; genere: biografico, drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Massimo Ranieri, Roberto Citran, Libero De Rienzo, Milena Vukotic

Tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Grieco, il lungometraggio racconta gli ultimi giorni di vita di Pier Paolo Pasolini, le sue indagini per la redazione del romanzo Petrolio, la sua vita privata ed il suo cinema. Il tutto mettendo in scena la tesi più accreditata per quanto riguarda la sua uccisione.

 

LAND OF MINE

landofminebigstillREGIA: Martin Zandvliet; genere: guerra, drammatico; anno: 2015; paese: Danimarca, Germania; cast: Roland Moller, Louis Hofmann, Joel Basman

Il lungometraggio racconta un episodio ancora sconosciuto, secondo il quale nel 1945, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, molti soldati tedeschi furono deportati in Danimarca, con il compito di liberare la costa danese da tutte le mine presenti, lavorando per conto dei loro ex prigionieri. Grande successo al Festival di Toronto, il film è stato presentato in anteprima anche alla Festa del Cinema di Roma.

 

UN MOMENTO DI FOLLIA

un-momento-di-follia-hdimgREGIA: Jean-François Richet; genere: commedia; anno: 2016; paese: Francia; cast: Vincent Cassel, François Cluzet, Lola Le Lann

Antoine e Laurent sono amici di vecchia data e decidono di trascorrere le vacanze estive insieme alle rispettive figlie: Louna e Marie. Gli equilibri verranno sconvolti quando Louna si invaghirà dell’amico di suo padre e cercherà di sedurlo.

 

UN PAESE QUASI PERFETTO

55149_pplREGIA: Massimo Gaudioso; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Fabio Volo, Silvio Orlando, Nando Paone

Pietramezzana è un piccolo paese sulle Dolomiti lucane che rischia di scomparire. I pochi abitanti rimasti – tutti in cassa integrazione – vedranno nell’apertura di una nuova fabbrica una possibilità di non essere cancellati dai registri di Stato. Fare in modo che il progetto vada in porto, però, non sarà così facile come sembra.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo, continuate ad andare numerosi al cinema! Ce n’è davvero per tutti i gusti!

PEGGY GUGGENHEIM: ART ADDICT diLisa Immordino Vreeland in sala dal 14 marzo

Ricevo e volentieri pubblico

 

AL CINEMA IL 14 MARZO

PEGGY GUGGENHEIM ART ADDICT - manifesto.jpg
Un film che rende giustizia a una vita straordinaria

(Peter Bradshaw – The Guardian)

Un ritratto elegante e divertente

(Daniel M. Gold – The New York Times)

Benvenuti nel favoloso mondo di Peggy Guggenheim

(Time Out London)

PEGGY GUGGENHEIM: ART ADDICT

un film di

​​

LISA IMMORDINO VREELAND

distribuzione

FELTRINELLI REAL CINEMA e WANTED

 Peggy Guggenheim as a young woman. Photography by Berenice Abbot, courtesy of Getty Images..jpg

Dopo aver raccontato nel suo esordio alla regia Diana Vreeland, l’imperatrice della moda, Lisa Immordino Vreeland dedica il suo nuovo film – presentato in anteprima ai festival di Telluride e Tribeca – a un’altra grande protagonista del Novecento: Peggy Guggenheim (1898-1979). Grazie a un accesso senza precedenti ai materiali d’archivio, e in particolare alle registrazioni di una lunga intervista rilasciata poco prima della morte e finora considerata perduta, il documentario offre – anche attraverso la vera voce di Peggy Guggenheim – il ritratto di una figura sempre in anticipo sui tempi, anticonformista e “scandalosa”. Sullo sfondo dei più importanti, e spesso drammatici, avvenimenti del XX secolo (dal naufragio del Titanic, in cui perse la vita il padre, alla Seconda guerra mondiale), Peggy Guggenheim ha segnato un’intera epoca, diventando un punto di riferimento dell’arte moderna e intrecciando la sua esistenza con quella di artisti e intellettuali come Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Alexander Calder, Marcel Duchamp.

IL LABIRINTO DEL SILENZIO di Giulio Ricciarelli in sala dal 14 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

 

IL LABIRINTO DEL SILENZIO di Giulio Ricciarelli

in sala dal 14 gennaio distribuito da GOOD FILMS

il labirinto del silenzio 5Fine anni ’50, i crimini di Auschwitz commessi durante la Seconda Guerra Mondiale sembrano rimossi dalla memoria collettiva e ignorati dalle istituzioni tedesche. Un giovane pubblico ministero, con l’aiuto di un giornalista, s’imbatte in alcuni documenti che permettono di avviare il processo contro i membri delle SS che hanno commesso crimini nei campi di concentramento. La storia, basata su fatti reali, racconta gli sforzi di questo giovane uomo per rompere la coltre di silenzio e assicurare i responsabili alla giustizia.

Sullo sfondo di eventi realmente accaduti, “Il labirinto del silenzio” getta uno sguardo molto personale e particolare sullo stile di vita degli anni del “miracolo economico”, l’era delle sottogonne e del rock’n’roll, in cui le persone volevano solo dimenticare il passato e guardare avanti. Il film racconta in maniera emozionante un capitolo poco noto di quegli anni, che ha cambiato il modo in cui la Germania guardava al suo passato. Un’emozionante storia di coraggio, responsabilità e di lotta per la giustizia.

il labirinto del silenzio 4Milanese di nascita e tedesco d’adozione, Giulio Ricciarelli dirige qui Alexander Fehling (“Bastardi senza gloria”, “Goethe!”, “Homeland”) nel ruolo del giovane pubblico ministero Johann Radmann. Assieme a Fehling, un grande cast di giovani attori, tra cui André Szymanski nel ruolo del giornalista Thomas Gnielka, Friederike Becht in quello della ragazza di Radmann, Johann von Bülow, il collega procuratore che lo assiste, Johannes Krisch nella parte di Simon Kirsch; e la leggenda del teatro Gert Voss nella parte del Pubblico Ministero Generale Fritz Bauer, la forza trainante dietro ai processi di Auschwitz.

Il labirinto del silenzio” è tra i nove film ancora in lizza per gli Oscar 2016 come Miglior Film Straniero. Un pezzo d’Italia corre dunque per l’Oscar anche se il film del regista milanese (ma tedesco d’adozione) rappresenta agli Oscar la Germania.

il labirinto del silenzio 6Il film sarà in sala in Italia dal 14 gennaio distribuito da Good Films.

IL GUSTO DELLA MEMORIA – FESTIVAL CINEMA VINTAGE – 7 e 8 novembre a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

Festival Cinema Vintage
“Il Gusto della Memoria

IV edizione

Roma, Cinema Trevi – 7 e 8 novembre 2015

logo Gusto della Memoria 2015
Dall’inedito ritrovato di Carlo Ludovico Bragaglia al documentario di Gianni Amelio sulla scuola italiana, due giorni a ingresso gratuito all’insegna delle immagini d’archivio, con Pupi Avati presidente di Giuria

Si tiene a Roma il 7 e l’8 novembre 2015 al Cinema Trevi (vicolo del Puttarello, 25) – a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – la Quarta edizione del festival di cinema vintage “Il gusto della memoria,” rassegna di film ispirati alle immagini d’archivio il cui tema di quest’anno è “La Storia dal Basso”. Attraverso le immagini presenti sull’archivio Nos Archives (che custodisce in full HD 25mila filmati realizzati tra il 1922 ed il 1984 girati in formato ridotto 8mm, 9,5mm, 16mm, 17,5mm e Super8) registi, studenti di scuole di cinema, studenti dei licei raccontano la Storia da un punto di vista alternativo a quello ufficiale. Il festival, diretto dalla montatrice e regista Cecilia Pagliarani e dall’artista Manuel Kleidman, ha ottenuto quest’anno il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e avrà come presidente di giuria il regista Pupi Avati. La giuria è anche formata da Roger Odin, professore emerito di Scienze dell’informazione e della comunicazione all’Università Paris III Sorbonne Nouvelle; Marco Giusticritico cinematografico, saggista, autore televisivo e regista; Enrico Bufalini, Direttore dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce; Manuel Kleidman, decoratore di teatro, creatore di marionette e carri teatrali, pittore, incisore su legno e bronzo, collezionista ed esperto in arte palestinese; Anaïs la Rocca, regista e art director e Alessio Santoni, fonico e tecnico del suono. Per il secondo anno consecutivo sarà di scena il contest Junior, dedicato a agli studenti under 18 delle scuole medie e superiori: tutti sanno ripetere ciò che è scritto sui libri, ma chi potrebbe raccontare piccoli episodi della vita quotidiana di 90 anni fa? Con una storia anche inventata e con i materiali cinematografici realizzati dal 1922 al 1970, presenti in  nosarchives.com e nell’archivio dell’Istituto Luce. Sabato 7 novembre sarà proiettato, tra gli altri, il documentario di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani, Registro di classe, che attraverso immagini d’archivio, racconta la scuola italiana dal 1900 al 1960Domenica 8 novembre, invece, due proiezioni  accompagneranno i film in concorso: un film inedito ritrovato dai direttori del festival, firmato da Carlo Ludovico Bragaglia e il documentario di Alessandro Piva, Pasta Nera, che, attraverso rari filmati e fotografie d’archivio, racconta uno dei migliori esempi di solidarietà tra Nord e Sud del nostro Paese, nell’immediato Dopoguerra.

REGISTRO DI CLASSE - Foto di classe 08Il contest del festival è articolato in tre sezioni: Fiction, per cortometraggi della durata massima di 12 minuti; Documentari, per opere di reportage o di docufiction della durata massima di 30 minuti e infine la sezione Pubblicità, dedicata a spot pubblicitari per prodotti attuali o vintage, della durata massima di 45 secondi. Tutti i lavori contengono almeno il 60% di immagini d’archivio.

Il 2015 è l’anno – sottolinea la direzione artistica – dei grandi anniversari: il centenario dell’ingresso italiano nella Grande Guerra, i 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma anche i 50 anni dalla prima passeggiata spaziale e i 40 dalla nascita di Microsoft. Che documenti ci faranno rivivere questi eventi? La storia ufficiale ci offrirà sicuramente bellissimi film e approfondimenti. Ma cosa sappiamo degli uomini in trincea nel 1917? Come si viveva a Roma nel 1945? Chi ricorda i colori delle divise dei nazisti a passeggio per le città italiane? E quante limonate sono state consumate ascoltando la radiocronaca della prima passeggiata lunare? La Storia ora si può raccontare anche grazie alle immagini che i privati hanno lasciato in custodia a nosarchives.com, foto e filmini amatoriali”.

Il festival, fondato e diretto dalla montatrice e regista Cecilia Pagliarani e dall’artista Manuel Kleidman è organizzato dall’Associazione per la salvaguardia della memoria filmica amatoriale Come Eravamo, in collaborazione con l’archivio di cinema amatoriale nosarchives.com. Un evento unico, ispirato dall’opera di salvaguardia della memoria dell’archivio nosarchives, che possiede, restaura e digitalizza secondo i più innovati dispositivi dagherrotipi, negativi su vetro, diapositive, Polaroid, filmini familiari e di viaggi e di fatto costituisce il primo archivio mondiale di video ed immagini amatoriali. Il portale ospita più di 25mila filmati e un innumerevole repertorio di immagini che hanno fatto la Storia del Ventesimo secolo.