LA RECENSIONE – IL CODICE DEL BABBUINO di Davide Alfonsi e Denis Malagnino

il-codice-del-babbuino-trailer-e-poster-del-dramma-di-davide-alfonsi-e-denis-malagnino-2TITOLO: IL CODICE DEL BABBUINO; REGIA: Davide Alfonsi, Denis Malagnino; genere: thriller, drammatico; paese: Italia; anno: 2018; cast: Denis Malagnino; Tiberio Suma, Stefano Miconi Proietti; durata: 81′

Nelle sale italiane dal 17 maggio grazie a Distribuzione Indipendente, Il Codice del Babbuino è l’ultimo lungometraggio diretto da Davide Alfonsi e Denis Malagnino, facenti parte del collettivo Amanda Flor e, successivamente, dell’Associazione Donkey’s Movies.

Il tutto avviene nell’arco di una nottata. Denis, padre di famiglia con difficoltà finanziarie, ritrova per caso, nel pressi di un campo rom, il corpo della ragazza del suo amico Tiberio, la quale è stata stuprata e ridotta in fin di vita. Il giovane e impulsivo Tiberio, una volta venuto a conoscenza dei fatti, non desidererà altro che scoprire i colpevoli e vendicare la sua ragazza. Anche a costo di sfidare la legge e di rimetterci la pelle. Avrà inizio, dunque, una lunga peregrinazione nei quartieri più malfamati della città, dove solo grazie a pericolose alleanze sarà possibile risalire, in qualche modo, alla verità.

Atmosfere cupe, attori non sempre professionisti e, soprattutto, un’interessante – e per nulla facile da gestire – regia fatta di primissimi piani e camera a spalla sono i tratti distintivi di un lungometraggio come Il Codice del Babbuino, il quale, a sua volta, inevitabilmente ci fa pensare al cult Cani Arrabbiati, diretto nel 1974 dal maestro Mario Bava.

Un film, dunque, completamente indipendente, girato con un budget inevitabilmente limitato, ma che riesce a farsi onore all’interno del panorama cinematografico nostrano. Sono soprattutto i personaggi, veri, umani, con mille sfaccettature a contribuire alla riuscita finale. I registi, dal canto loro, bene hanno saputo gestire chi del cinema non ha fatto la sua prima occupazione: come la nostra ottima tradizione insegna, d’altronde, non si riesce a capire chi dei protagonisti sia stato “preso dalla strada” e chi no. Ognuno di loro è perfettamente credibile e riesce a entrare in sintonia con il pubblico fin dai primi momenti. Senza disdegnare anche qualche piccola citazione cinefila.

Al di là del buon risultato finale, al di là del buon livello complessivo, dunque, cosa rende, al giorno d’oggi, un lavoro come Il Codice del Babbuino qualcosa di urgente e necessario? Indubbiamente, il bisogno di dar voce anche ad autori validi che, però, essendo fuori dai grandi circuiti, faticano non poco a ottenere i finanziamenti per il loro lungometraggi. Ed ecco che, quindi, il nostro cinema sembra, di quando in quando, voler tornare addirittura al dopoguerra, quando signori come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Giuseppe de Santis pur di realizzare i loro film, inventarono un nuovo modo di far cinema. Un modo, questo, che, di fatto, ha fatto scuola in tutto il mondo. E che ancora oggi sembra rivelarsi spesso la soluzione migliore, oltre che maggiormente efficace.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

12° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – ABRACADABRA di Pablo Berger

escena-de-abracadabraTITOLO: ABRACADABRA; REGIA: Pablo Berger; genere: comico, grottesco; paese: Spagna; anno: 2017; cast: Maribel Verdù, Antonio de la Torre, José Mota; durata: 96′

Presentato in anteprima alla 12° edizione della Festa del Cinema di Roma, Abracadabra è l’ultimo lungometraggio – dopo l’interessante Blancanieves, omaggio ai fratelli Grimm ed al cinema muto – del cineasta spagnolo Pablo Berger.

Ci troviamo nella periferia di Madrid. Carmen è una casalinga frustrata, che da anni vive una crisi coniugale a causa di un marito scontroso e distratto, Carlos, il cui unico interesse è il Real Madrid. Un giorno, durante una festa di matrimonio, l’uomo viene sottoposto ad un esperimento di ipnosi da un parente che si diletta nell’esibirsi in spettacoli di magia. In seguito a tale esperimento, però, le cose prenderanno una piega inaspettata e lo spirito di un pericoloso (ma estremamente gentile e galante) serial killer vissuto trent’anni prima finirà per impossessarsi del corpo di Carlos.

Per le atmosfere, per la regia che tende sapientemente a giocare con sguardi e riflessi e, soprattutto, per la spiccata componente comica e surreale tendente decisamente al grottesco, inevitabilmente questo lavoro di Pablo Berger ci fa pensare ad un Alex de la Iglesia al massimo della forma. L’Alex de la Iglesia di Azione mutante (1993) o di Le streghe sono tornate (2013), per intenderci. E, analogamente a quest’ultimo film, anche Abracadabra tende a partire in quarta con una sfilza di gag esilaranti, per poi rientrare nei margini e portare avanti la storia raccontata usando dei toni decisamente più contenuti. Dopo le risate iniziali, infatti, ecco che, pur mantenendo una forte componente ludica, Berger sembra voler quasi dare un attimo di respiro allo spettatore, per poi sviluppare, successivamente, una storia che pian piano sembra sempre più assumere i toni del thriller. Il risultato finale – grazie ad un ribaltamento tanto interessante quanto inaspettato – è un vero e proprio manifesto dell’emancipazione femminile, che, anche nel 2017, risulta sempre attuale ed appropriato. Ovviamente, da grande cinefilo quale è, Berger, pur non avendo dato vita ad un esplicito omaggio al cinema del passato, come è avvenuto per Blancanieves, anche in questo suo ultimo lavoro non ha esitato ad attingere a piene mani da ciò che nei decenni scorsi è stato prodotto. Impossibile, ad esempio, non pensare ad Edipo relitto – fortunato cortometraggio del 1989 firmato Woody Allen e facente parte del progetto collettivo New York Stories – quando avviene l’incidente dopo l’esperimento di ipnosi, o, allo stesso modo, non si può non ricordare il grande Alfred Hitchcock, quando vediamo la macchina da presa giocare con sguardi riflessi su coltelli o con specchi collocati nei punti giusti. Il tutto, però, viene realizzato in modo assolutamente soggettivo, senza mai apparire forzato, ma risultando, al contrario, perfettamente in linea con il resto del lavoro.

Siamo d’accordo, Abracadabra, pur confermandosi un prodotto ben realizzato e ben riuscito, non riesce a reggere il confronto con un lungometraggio come Blancanieves. Ma, d’altronde, un esordio del genere può spesso rivelarsi un’arma a doppio taglio e non sempre è facile mantenersi, nel corso degli anni, sullo stesso livello. Eppure, oltre ad essere un prodotto complessivamente gradevole e ben realizzato, Abracadabra è soprattutto un’ulteriore conferma dell’eccezionale talento di Pablo Berger, il quale ha dimostrato grande abilità nel passare da un registro all’altro restando, ogni volta, perfettamente a proprio agio all’interno del progetto stesso. Cosa, questa, di certo non da tutti.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

67° FESTIVAL DI BERLINO – THE BAR di Alex De La Iglesia

1239030_the-barTITOLO: THE BAR; REGIA: Alex De La Iglesia; genere: commedia, horror; anno: 2017; paese: Spagna; cast. Mario Casas, Blanca Suarez; durata: 102′

Presentato fuori concorso alla 67° Berlinale, The bar è l’ultimo lungometraggio diretto dal cineasta spagnolo Alex De La Iglesia.

Otto protagonisti per un film corale che, nel corso della narrazione abbandona l’iniziale impostazione teatrale per diventare successivamente un horror classico, ma che, allo stesso tempo, riesce pur sempre a sorprendere. Otto personaggi che si ritrovano, una mattina, a fare colazione in un bar. Dalla bella ragazza sfortunata in amore al giovane in carriera, dalla casalinga dipendente dalle slot machines al senzatetto estremamente religioso, addirittura fanatico, che continua a citare passi tratti dall’Apocalisse di san Giovanni. La carrellata di tipi umani è più variegata che mai. Tutto sembra scorrere secondo le quotidiane consuetudini, quando uno dei clienti, poco dopo essere uscito dal bar, viene centrato in piena fronte da un proiettile sparato non si sa da dove. È a questo punto che le danze avranno inizio.

Ancora una volta, dunque, De La Iglesia si cimenta con il genere horror. Genere che, come di consueto nei film del cineasta di Bilbao (fatta eccezione per Baby’s room, di impostazione piuttosto classica), risulta pregno anche di una comicità grottesca del tutto fuori dagli schemi. È stato così per il recente Las brujas de Zugarramurdi, ad esempio, così come per l’ormai cult Acción mutante, giusto per citare un paio di titoli. Ed anche in The bar – dagli echi (non troppo) vagamente carpenteriani – tali soluzioni risultano decisamente indovinate. Si ride per situazioni al limite dell’assurdo ed anche grazie a personaggi i cui tratti caratteriali sono portati volutamente all’estremo, per poi lasciare spazio alla tensione vera e propria, nel momento in cui i sopravvissuti sono costretti ad una battaglia all’ultimo sangue all’interno delle fogne di Madrid, al fine di procurarsi le ultime doti di antidoto contro un non ben definito virus. Nel frattempo, frequenti – ma mai eccessive o forzate – immagini di proiettili volanti, fiotti di sangue e vomito ed ustioni, unite ad inquadrature dichiaratamente autocompiacenti che vedono primi piani delle forme dell’avvenente protagonista, in piena tradizione, appunto, del cinema di De La Iglesia.

E poi c’è la religione. Ecco che ancora una volta il regista spagnolo – analogamente a quanto fatto con il cortometraggio La confessione, presentato fuori concorso alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, all’interno del progetto collettivo Words with Gods – se la prende con il cattolicesimo radicato nella sua nazione. In questo caso, la figura che maggiormente sta a simboleggiare tale critica è indubbiamente quella del senzatetto/profeta, ma anche l’impostazione stessa di tutto il lungometraggio, se vogliamo, durante il quale, appunto, solo a pochi eletti, dopo aver superato determinate prove, sarà dato di salvarsi e di “rinascere” riuscendo finalmente ad uscire in strada attraverso un tombino.

Un De La Iglesia, in pratica, che non fa che riconfermare sé stesso, il suo coraggio e la sua capacità di gestire determinate situazioni e che, anche se con The bar tende un po’ a ripetersi nel genere e nelle tematiche, di certo non delude, ma, al contrario, è capace di intrattenere il pubblico per quasi due ore dando l’impressione che siano passate solo poche decine di minuti. Un De La Iglesia che, in poche parole, ci piace proprio così com’è.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

TRIESTE SCIENCE+FICTION – I VINCITORI

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION

15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA

TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015 TS-F15_immagine-HD

Wyrmwood_01WYRMWOOD DI  KIAH ROACHE-TURNER VINCE IL PREMIO ASTEROIDE

Turbo-Kid_02MENZIONE SPECIALE A TURBO KID DI RKSS

POLDERPOLDER DI  SAMUEL SCHWARZ E JULIAN M. GRÜNTAL SPETTA IL MÉLIÈS D’ARGENT AL MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO FANTASTICO EUROPEO

MÉLIÈS D’ARGENT, ASSEGNATO DAL PUBBLICO, AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO FANTASTICO EUROPEO, A THE KÁRMÁN LINE DI OSCAR SHARP

Nina-Forever_02PREMIO WONDERLAND A NINA FOREVER DI BEN E CHRIS BLAINE

Howl_02HOWL DI PAUL HYETT SI AGGIUDICA IL PREMIO NOCTURNO NUOVE VISIONI

 

WHAT-WE-DO-2PREMIO DEL PUBBLICO A WHAT WE DO IN THE SHADOWS DI TAIKA WAITITI E JEMAINE CLEMENT

 

Goodnight Mommy (1)MÉLIÈS D’OR A  GOODNIGHT MOMMY  DI SEVERIN FIALA E VERONIKA FRANZ

 

WYRMWOOD-2E’ il film australiano WYRMWOOD di Kiah Roache-Turner il vincitore del PREMIO ASTEROIDE (assegnato al miglior lungometraggio di fantascienza in Concorso). Lo ha deciso la Giuria Internazionale di Trieste Science+Fiction_15, presieduta dallo scrittore statunitense Joe R. Lansdale, piú di quaranta romanzi e centinaia di racconti al suo attivo, forse il piú geniale autore di genere contemporaneo, e composta dal Presidente dell’International Festival of Fantastic Film, Sci-Fi & Thriller of Brussels (BIFFF) George Delmote e da Silvio Sosio, direttore responsabile del portale fantascienza.com e fondatore della casa editrice Delos Group. Questa la motivazione: “Per l’uso ingegnoso delle convenzioni del genere combinato con idee originali e con una nuova interpretazione del repertorio dello zombie movie”.

TURBO KIDLa giuria ha deciso di attribuire una menzione speciale a TURBO KIDdel collettivo di registi RKSS (Anouk Whissell, Francois Simard, Yoann-Karl Whissell), “per il suo umorismo particolare, per la caratterizzazione dei personaggi e per la freschezza delle idee”.

Polder_02

Per quanto riguarda l’assegnazione del MÉLIÈS D’ARGENT al Miglior Lungometraggio Fantastico Europeo, va a POLDER di Samuel Schwarz e Julian M. Grünthall. “Per il coraggio di un’invenzione estetica innovativa capace di giocare con linguaggi multimediali non convenzionali, per la capacità di intrattenere trattando temi di stretta attualità”. Così per la Giuria composta dallo sceneggiatore e regista Luigi Cozzi, il critico cinematografico Andrea Chimento e la festival programmer Rebecca De Pas. Il premio consiste nel Méliès d’Argent, riconoscimento che porterà il film vincitore a competere con i premiati degli altri festival della E.F.F.F.F. per aggiudicarsi il Méliès d’Or 2016.

Nella sezione European Fantastic Shorts, la selezione di cortometraggi fantastici europei, il pubblico ha assegnato il MÉLIÈS D’ARGENT al miglior cortometraggio fantastico europeo a THE KÁRMÁN LINE di Oscar Sharp.

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HOWL di Paul Hyett  si aggiudica il PREMIO NOCTURNO NUOVE VISIONI, riconoscimento assegnato ad un’opera significativa e originale per l’evoluzione del cinema di genere della selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction dalla redazione di Nocturno, la rivista più quotata in Italia per gli appassionati del cinema di genere.

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Il PREMIO WONDERLAND, assegnato per il secondo anno consecutivo in collaborazione con Wonderland, il magazine di Rai 4 dedicato all’immaginario fantascientifico, suggella la media partnership tra la kermesse triestina e la produzione del canale Rai. Il film vincitore del Premio Wonderland 2015 è NINA FOREVER di Ben & Chris Blaine “per la capacità di aggiornare la grande tradizione Romantica delle ghost stories sull’amore oltre la morte alle nevrosi del nostro tempo, in un inedito blend di black humour, sensualità, horror, commedia e life drama, per il ricorso a una scrittura di qualità che investe temi importanti come l’elaborazione del lutto e il senso di colpa nella moderna società occidentale, per aver scelto e diretto uno straordinario terzetto di interpreti tra i quali spicca, con la sua performance creativa, Fiona O’Shaughnessy nel ruolo di un fantasma sarcastico e  malinconico”.

WHAT-WE-DO-1

Il Premio del pubblico è stato assegnato dagli spettatori della kermesse a WHAT WE DO IN THE SHADOWS di Taika Waititi e Jemaine Clement.

GOODNIGHT MOMMY

La Federazione Europea dei Festival di Cinema Fantastico (The European Fantastic Film Festivals Federation – EFFFF) ha annunciato venerdì scorso  i vincitori dei Méliès d’or della 19ª competizione per i migliori film europei di genere fantastico. Goodnight Mommy (Ich seh Ich seh, Austria, 2014) di Severin Fiala e Veronika Franz è il vincitore del Méliès d’or come migliore lungometraggio. Il film uscirà nelle sale italiane nel 2016, distribuito da Movies Inspired. Il Méliès d’or per il miglior cortometraggio va a Supervenus (Francia, 2014) di Frédéric Doazan. La Giuria del Méliès era composta da Claudio Simonetti (Presidente), dalla distributrice Iris Martín-Peralta e dal produttore  Francisco Villa-Lobos.

 

Si è conclusa così questa quindicesima edizione di Trieste Science+Fiction – Festival Internazionale della Fantascienza di Trieste). Ma l’iniziativa – realizzata e promossa dal centro ricerche La Cappella Underground – sta già scaldando i motori in vista della sua prossima edizione.

Intanto, i primi dati di questa edizione mettono in luce un record di presenze – oltre 22.000 – con un netto aumento del numero di spettatori della kermesse, e il tutto esaurito negli spettacoli serali, e non solo.

 

Grazie a tutti per il vostro prezioso contributo.

Il nostro successo è anche vostro…

Alla prossima edizione!

 

Per info: La Cappella Underground +39 040 3220551

www.sciencefictionfestival.org

Area stampa: www.sciencefictionfestival.org/pressarea2015

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ARCIPELAGO 2015: I MANETTI BROS e ORSON WELLES

Ricevo e volentieri pubblico

I MANETTI BROS DOMANI

AD ARCIPELAGO per parlare del loro CINEMA DE/GENERE

e IN ANTEPRIMA ITALIANA ORSON WELLES in viaggio intorno al mondo

 Manetti_Bros_01

 Da non perdere ad ARCIPELAGO, domani – sabato 7 novembre, alle ore 20:00 al Palladium incontro con I MANETTI BROS  E IL LORO CINEMA DE/GENERE, intervistati da Marco Giusti, Ernesto Assante e Giorgio Gosetti. Fan irriducibili dei “generi” e sempre spiazzanti, i filmmaker romani Antonio e Marco Manetti – i Manetti Bros. – sono un caso unico nel cinema italiano, un fenomeno di culto: somigliano a una rock band indie con il loro cinema a cavallo tra cultura pop e trash tra musica e web, tra sperimentazione e mainstream

 

ARCIPELAGO (fino al 10 novembre al PALLADIUM) gli dedica la prima personale dedicata al loro cinema: attraversando la prolifica e multiforme attività della coppia, che spazia dal lungometraggio di genere a popolari serie tv, dalle web series autoprodotte, ai documentari, ai videoclip.  A seguire l’incontro, alle 22.00 sarà possibile rivedere il film collettivo DeGenerazione (è loro l’episodio Consegna a domicilio), con cui i Manetti esordirono vent’anni fa, assieme – tra gli altri – a Pier Giorgio Bellocchio, Alex Infascelli e Asia Argento. Alle 17.00 si può rivedere il thriller Piano 17 del 2005.

orson wellesAlle 11.00 e alle 14.00 IN ANTEPRIMA ITALIANA si vedranno i 6 episodi di AROUND THE WORLD WITH ORSON WELLES nei quali il regista americano racconta, con scanzonata ironia e con il consueto fascino affabulatorio, cinque diversi luoghi dell’Europa del tempo: Parigi, Vienna, Londra, Madrid e i Paesi Baschi.

Alle 18.00 da non perdere, tra i corti in concorso Internazionale, dal tema HOMO HOMINI LUPUS l’italiano Nicola Ragone, Sonderkommando.

 

INGRESSO LIBERO. PER INFO: Tel. 06-39388262 – e-mail: info@arcipelagofilmfestival.org – web: www.arcipelagofilmfestival.orgInfoline Teatro Palladium (piazza Bartolomeo Romano, 8): tel. 06-57332772

VENEZIA 72: RABIN, THE LAST DAY di Amos Gitai vince il Premio Speciale Diritti Umani – HRNs Award 2015

Dal sito ufficiale della Mostra

HRNs Award 2015 – Premio Speciale Diritti Umani
72° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
La Biennale di Venezia

19570-Rabin_the_Last_Day_1_-_AssassinationHRNs Award – Premio Speciale Diritti Umani alla 72° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica – La Biennale di Venezia 2015 al miglior film espressione di una
cultura per la difesa dei diritti umani, la tutela dei diritti civili, la valorizzazione delle
diversita’ culturali.
La Giuria HRNs Award a Venezia 72°: Giulia Grassilli – Human Rights Nights, Roberto Silvestri – critico cinema Pagina99, Hollywood Party, Giancarlo Zappoli – critico cinema MyMovies, Festival Bellinzona, Marco Zucchi – giornalista, Rete Svizzera Italiana, HumaReels – collettivo di giovani critici e cineasti cinema rappresentati a Venezia da Sebastiano Ceba, Fabrizio Cavallaro, Simone Gambelli, ha conferito il Premio HRNs Award 2015 al film:
RABIN, THE LAST DAY di Amos Gitai
perche’ fa capire, anche al di la’ della tragica questione israelo-palestinese,
l’inconciliabilita’ tra diritti umani e presunti diritti divini.

La Giuria HRNs Award – Venezia 72 segnala inoltre l’importanza dei seguenti film per la
loro forte espressione cinematografica della questione dei diritti umani:

IN JACKSON HEIGHTS di Frederick Wiseman

HUMAN di Yann Arthus-Bertrand

NON ESSERE CATTIVO di Claudio Caligari

A’ PEINE J’OUVRE LES YEUX di Leyla Bouzid

VIVA LA SPOSA di Ascanio Celestini

HRNs Award e’ promosso da Human Rights Nights, organizzazione no profit che opera da oltre 10 anni per la promozione dei diritti umani e la tutela dei diritti civili. Membro
fondatore di Human Rights Film Network, collabora a livello internazionale con i piu’
importanti festival del cinema dei diritti umani nel mondo. Dal 2001 organizza a Bologna
in Italia il festival Human Rights Nights.

VENEZIA 72: 25 anni di INVIDEO in scena a Milano

Dal sito ufficiale della Mostra

25 anni di INVIDEO in scena a Milano dal 28 ottobre

In prima mondiale Berlin East side Gallery di Karin Kaper e Dirk Szuszies, il documentario sulla più grande galleria d’arte a cielo aperto

Nuova importante edizione per INVIDEO: la Mostra Internazionale di video e cinema oltre compie venticinque anni e dà appuntamento al suo affezionato pubblico dal 28 ottobre al 1 novembre a Milano con il tema Passati Futuri/Future Pasts.
Organizzata da AIACE e vetrina del meglio della produzione e sperimentazione audiovisiva internazionale è diretta da Romano Fattorossi e Sandra Lischi. In netta crescita rispetto all’ultimo biennio il numero delle opere arrivate nel 2015: sono infatti oltre mille i video visionati dai selezionatori per una SELEZIONE di Trentasette titoli.
Oltre alla selezione internazionale delle novità, come di consueto spazio alla sperimentazione e alla ricerca con focus su festival internazionali, personali dedicate a importanti nomi del panorama video artistico e momenti formativi. Confermati ad oggi la prima mondiale di Berlin east side Gallery di Karin Kaper e Dirk Szuszies, il documentario sulla parte del muro di Berlino divenuta la più grande galleria a cielo aperto del mondo che racconta la lotta dei cittadini berlinesi per salvaguardare dalla demolizione la parte di muro sede d’arte; l’incontro con Alain Escalle, autore di Da Vinci project – elegante, elaborata e visionaria ricostruzione dei tanti mondi di Leonardo; la
personale dedicata al video artista francese e pioniere dell’arte sul web, attento alle metamorfosi del paesaggio, Jacques Perconte, grazie alla collaborazione con l’Institut Français di Milano.

Spazio anche al sociale con Cartoni animati in corsia di Vincenzo Beschi – il progetto di laboratori di cinema d’animazione per i giovani pazienti dell’Ospedale dei bambini di Brescia – e al video ritratto di esperienze d’avanguardia e resistenza culturale de Il nuovo teatro in Kosovo di Anna Maria Monteverdi.

Durante il festival verrà presentato il film collettivo nato da Raccontare gli spazi, il workshop di Davide Ferrario a cura di Milano Film Network e Invideo sui nuovi spazi dell’arte a Milano, con riprese in luoghi quali il cantiere della Piscina Botta, il MUDEC, il MUBA e l’ex Fornace.

Confermato il Premio Under 35 che verrà assegnato ad un talentuoso autore del concorso quale incentivo alla creatività.

Il programma completo verrà presentato durante la conferenza stampa di martedì 20 ottobre (ore 12 presso la Sala Stampa di Palazzo Marino a MILANO), alla presenza dei direttori artistici e di Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano.
INVIDEO aderisce all’AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema) ed è socio fondatore del Milano Film Network che realizzerà per il secondo anno il Daily Invideo intervistando gli autori e gli ospiti della kermesse.

INVIDEO è un progetto AIACE sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per il Cinema | EUNIC | Comune di Milano |Provincia di Milano, Settore Cultura e Beni Culturali | Regione Lombardia, Culture Identità e Autonomie.
INGRESSO con TESSERA (AIACE, Milano Film Network o Cineteca)

INFO: INVIDEO by A.I.A.C.E. tel. +39 02 76115394 http://www.mostrainvideo.com info@mostrainvideo.com
Invideo INVIDEO_fest

NEWS IN SALA: IL SEGRETO del collettivo cyop&kaf in sala dal 19 marzo

Ricevo e volentieri pubblico

 

Esce in sala “Il Segreto”

Un viaggio ipnotico nei Quartieri Spagnoli di Napoli

sulle orme di una banda di ragazzini che accumula alberi di Natale

per compiere un misterioso rito

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Il film esce nelle sale italiane giovedì 19 marzo

distribuito da Lab 80 film

Un gruppo di bambini scatenati che raccoglie alberi di Natale dismessi e li trascina per le strade di Napoli, fin dentro ai vicoli dei Quartieri Spagnoli, per accumularli in un misterioso nascondiglio.

È Il segreto, film del collettivo di artisti napoletani cyop&kaf che giovedì 19 marzo esce nelle sale italiane distribuito da Lab 80 film. Un lungometraggio in cui per 90 minuti i giovani protagonisti, insieme agli alberi, trascinano con sé anche lo spettatore, in un vortice fatto di scorribande, sfide e vitalità inarrestabile. Solo alla fine si scopre perché la banda accumula abeti in un vecchio cantiere, mentre col susseguirsi delle scene a svelarsi sono la loro identità, i rapporti di forza che regolano il gruppo, il loro modo di intendere coraggio e lealtà, le condizioni sociali e culturali in cui vivono.

Il film ha ottenuto riconoscimenti in numerosi festival internazionali tra cui Torino Film Festival, Cinema du Réel a Parigi e Festival Fronteira di Goiânia in Brasile. In questi giorni è negli Stati Uniti, città di Columbia, al True False Film Festival 2015. «È un film semplice ma esplosivo – commenta Alberto Valtellina di Lab 80 film –. Sprigiona energia in ogni scena e incrina gli stereotipi più diffusi sui quartieri popolari di Napoli. È una delle proposte più interessanti del cinema indipendente italiano degli ultimi anni ».

Il Segreto è stato girato nei primi 15 giorni del gennaio 2013, con una telecamera semplicissima, al seguito di una banda di ragazzini dei Quartieri Spagnoli impegnati a fare alberi: i registi li hanno seguiti nella loro incetta di abeti post-natalizi, recuperati nelle vie della Napoli bene come negli angoli delle zone più popolari della città. La telecamera accompagna la banda con una presenza discreta e costante: in sella al motorino quando i ragazzi trascinano alberi sulle due ruote, a bordo della strada quando nascondono il bottino negli anfratti urbani, all’interno del cantiere abbandonato quando depositano gli abeti nella loro base (un vuoto lasciato dalla demolizione, ormai più che ventennale, di un palazzo che era stato vittima del terremoto del 1980).

«Si sono lasciati riprendere senza curarsi troppo di noi – dicono cyop&kaf -, erano troppo impegnati nella loro “missione”. Abbiamo potuto girare in questo modo perché ci conoscono bene, da anni viviamo nel quartiere, ne dipingiamo i muri, non siamo un corpo estraneo. Senza dircelo, i ragazzi ci hanno accordato la loro completa fiducia».

Cyop&kaf hanno cominciato a dipingere sui muri, sulle porte e sulle saracinesche dei Quartieri Spagnoli nel 2010, dialogando con i residenti adulti e coinvolgendo bambini e ragazzi nella realizzazione delle opere.

Quello di cyop&kaf è un lavoro che fa del coinvolgimento degli abitanti un tassello fondamentale e che, proprio per questa ragione, comprende anche la realizzazione di Il Segreto, testimonianza filmica asciutta e vivace che sa raccontare in modo profondo e vero la realtà di una delle zone più popolari di Napoli. «In molti quartieri – aggiungono i registi – la raccolta degli alberi per il giorno di Sant’Antonio è una tradizione, un rito, un gioco avventuroso che i ragazzi di strada si tramandano di generazione in generazione. Per chi li osserva da fuori è spesso solo una sequenza di atti di teppismo e schiamazzi fino a tarda ora. Volevamo raccontare quello che accade in molte strade della città nel mese di gennaio, da un punto di vista il più possibile prossimo a quello di una banda di ragazzi. Seguirli nelle loro ricerche, osservare le alleanze e le scaramucce con altre bande, documentare i caratteri, il linguaggio, i codici di comportamento. Eravamo certi che sarebbero emerse in questo modo, spontaneamente, tutte le domande che ci facciamo da tempo, e che è necessario farsi, sul rapporto che intercorre tra bambini e città».

Le bande come quella raccontata da cyop&kaf sono le ultime depositarie di un’antica tradizione: quella del cippo di Sant’Antonio, che ricorre ogni 17 gennaio e che per essere celebrata chiede proprio di accumulare legna da ardere in quantità.

Sarà un enorme liberatorio falò (ecco svelato il segreto) a concludere l’inarrestabile e quasi ipnotica attività dei ragazzi, che alla fine del film ballano a torso nudo davanti a fiamme alte fino al secondo piano dei palazzi, come facessero parte di un rito tribale di cui non possono fare a meno e che segna la loro volontà di vivere in un quartiere che tutto sembra tranne volerli, e in una città in cui per fortuna la speculazione non ha ancora divorato tutti gli spazi di vita possibili.

Il film è una produzione Quore Spinato, Napoli Monitor, Parallelo 41, Antonella Di Nocera, Daria D’Antonio. Le musiche originali sono di Enzo Avitabile.

Il tour delle proiezioni comincia da Milano: al Cinema Beltrade da giovedì 19 marzo, registi presenti in sala per la prima.

Premi e menzioni ai Festival

Menzione Speciale Torino Film festival 2013; Premio UCCA 2013; Premio Extra Muros Pravo Ljudski Film Festival Sarajevo 2014; Menzione Speciale DocLisboa Lisbona 2014; Miglior Documentario e Vesuvio Award Napoli Film Festival 2014; Premio Speciale della Giuria Fronteira-Festival Internazionale del Film Documentario e Sperimentale Goiânia (Brasile) 2014; Finalista David di Donatello 2014; Menzione Gianni Volpi Bellaria Film Festival 2014; Terre di Cinema Trembly en France Parigi 2014; Cinéma du Réel Parigi 2014; presentato al True False Film Festival 2015 di Columbia, Stati Uniti (5-8 marzo)

Trailer https://vimeo.com/118573947

www.lab80.ithttp://www.cyopekaf.org

Il segreto (Italia 2013, 89’)

Regia: cyop&kaf

Sceneggiatura: Luca Rossomando

Fotografia: Ciro Malatesta

Montaggio: Alessandra Carchedi

Musiche originali: Enzo Avitabile

Sottotitoli: italiano

WORDS WITH GODS in anteprima a Milano

Ricevo e volentieri pubblico

Spazio Oberdan Milano

Viale Vittorio Veneto 2

WORDS WITH GODS

Anteprima

DAL 7 AL 19 MARZO 2015

  Words with Gods 1

Dal 7 al 19 marzo presso Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana presenta WORDS WITH GODS, film collettivo incentrato sul complesso rapporto tra l’umano e il divino, indagato a partire dalle diverse religioni presenti al mondo.

In anteprima italiana, un film a più voci presentato fuori concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Ideato da Guillermo Arriaga, uno dei registi coinvolti, come prima parte di un progetto di film collettivi dedicati ai grandi problemi della società, Words with Gods è un’opera collettiva sulla fede e la religione, da sempre elementi fondamentali per la nascita degli spazi sociali, politici e culturali di ogni popolazione. Divisa in nove storie, ognuna firmata da un regista diverso, l’opera presenta vari punti di vista sul significato della religione nella storia contemporanea. Quindi vi si parla non solo delle differenti religioni – e non solo di quelle monoteiste -, ma anche di coloro che all’idea stessa di religione si oppongono: atei e agnostici. Una visione complessa, problematica, con al centro il concetto di dio o degli dei, o della loro assenza, affidata a personaggi che nel loro percorso di vita non smettono di interrogarsi, di cercare e provare a darsi risposte.

Words with Gods 2

CALENDARIO

Sabato 7 marzo, ore 21.15

Words With Gods                     

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Int.:Emir Kusturica, Miranda Tapsell, Kiarrah-jayde Buzzacott, Chico Diaz, Barbara Paz, Tanuja, Ram Kapoor, Masatoshi Nagase, KazuyaTakahashi, Yael Abecassis, Zohar Strauss, Juan Fernandez, Papon Nieto, Ylmaz Erdo an, Amir A. Fekri, Damian Bichir, Emilio Echevarria. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.

In nove episodi, firmati da altrettanti grandi registi, una riflessione sulla fragilità umana e sulla fede. Un’esplorazione del rapporto fra cultura e religione, quest’ultima nelle sue numerose varianti – spiritualità aborigena, cattolicesimo, islamismo, giudaismo, scintoismo, buddismo, cristianesimo ortodosso, umbanda, induismo e ateismo – che trovano in queste storie la propria espressione.

 

Domenica 8 marzo, ore 16.45

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 

Giovedì 12 marzo, ore 17

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 

Venerdì 13 marzo, ore 21.15

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 Words with Gods

Sabato 14 marzo, ore 15.30

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 

Domenica 15 marzo, ore 18.15

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 

Lunedì 16 marzo, ore 21.00

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 

Giovedì 19 marzo, ore 21.15

Words With Gods        

R.: Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Alex de la Iglesia, Bahman Ghobadi, Amos Gitai, Emir Kusturica, Mira Nair, Hideo Nakata, Warwick Thornton. Messico/USA, 2014, col., 129’, v.o. sott. it.Replica

 

INFO:

T 02.87242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it

MODALITÀ D’INGRESSO:

Biglietto d’ingresso:intero €7,00

Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50

Primo spettacolo pomeridiano (giorni feriali): intero € 5,50, ridotto € 3,50

Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema – e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.

TRIESTE FILM FESTIVAL: la quarta giornata – martedì 20 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE FILM FESTIVAL – 26^edizione

16-22 gennaio 2015

Giornata di martedì 20

Quarta giornata molto ricca per il Trieste Film Festival.

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In sala Tripcovich alle 14 si parte con il CONCORSO DOCUMENTARI, con l’inquietante KÁIN GYERMEKEI (I figli di Caino / Cain’s Children) dell’ungherese Marcell Gerő, che ci porta a conoscere 3 giovani assassini la cui storia era già stata raccontata in un documentario del 1984 vietato dalla censura, e che il regista va a cercare 30 anni dopo per scoprire segreti indicibili e un volto dell’Ungheria mai conosciuto prima.

CHICHO-TONI-TRIMATA-GLUPACI-I-DSSi prosegue alle ore 16 il DOCUMENTARIO IN CONCORSO, CHICHO TONI, TRIMATA GLUPACI I DS (Zio Tony, i Tre Scemi e i servizi segreti / Uncle Tony, Three Fools and the Secret Service) di Mina Mileva e Vesela Kazakova (Bulgaria). Una storia su un’epoca di spionaggio e sull’eccezionale regista di animazione Antoni Trayanov, un caso scandaloso dietro una delle attività più note ed esportate del Socialismo, l’animazione, che ci svela una vicenda umana straziante

FEHER-ISTEN1Alle 17.45 nella sezione Lux Prize FEHER ISTEN (White God – Sinfonia per Hagen) di Kornél Mundruczó (Ungheria/Germania/Svezia), che sarà nelle sale italiane (distribuito da Bolero Film) l prossimo febbraio.

TIGERSLa serata prosegue alle 20 con un evento speciale: TIGERS (Tigri), in anteprima italiana, l’ultimo film del premio Oscar Danis Tanović, ispirato ad una storia vera, incentrato su un giovane venditore che scopre i terribili effetti collaterali del latte in polvere che sta commerciando. In sala ad accompagnare il film, il produttore Cedomir Kolar.

DEN-POBEDYAlle 22 due altri eventi speciali della SEZIONE DOCUMENTARI: DEN’ POBEDY (Il giorno della vittoria / Victory Day) di Alina Rudnickaja, primo film totalmente indipendente (e clandestino) girato in Russia sulla questione gay. Nel 2013 la Duma ha approvato una legge contro l’omosessualità: mentre nelle strade sfila una parata militare, i personaggi sono chiusi nei loro appartamenti e raccontano di come la loro vita sia cambiata da quando la legge è in vigore. “Dopo gli ebrei e gli omosessuali”, dice uno di loro, “quello che manca è una legge contro le streghe”.

euromaidan_still_02A seguire il folgorante lavoro collettivo EVROMAIDAN. CHORNOVY MONTAZH (Euromaidan. Rough Cut): un folto gruppo di giovani filmmaker ucraini ha affidato il materiale girato al regista Roman Bondarchuk, che lo ha montato, creando una serie di storie cinematografiche. Il risultato è un potente e dettagliato reportage sulla rivolta ucraina.

HERMOSA-JUVENTUD1Al Teatro MIELA alle 14 nella sezione Lux Prize HERMOSA JUVENTUD (Beautiful Youth) di Jaime Rosales, presentato al Festival di Cannes 2014, nella sezione Un Certain Regard.

TURIST1A seguire alle 16, TURIST-FORCE MAJEURE di Ruben Östlund (Svezia/Danimarca/Francia/Norvegia, candidato al Golden Globe 2015 come miglior film straniero).

the magic voice of a rebel - tff art&soundAlle 18.15 per TFF ART&SOUND, in collaborazione con Skyarte, il film MAGICKÝ HLAS REBELKY (La magica voce di una ribelle / The Magic Voice of a Rebel) di Olga Sommerová, una delle più importanti documentariste ceche. Il film racconta la storia di Marta Kubišová, la cantante che divenne simbolo di libertà nella Cecoslovacchia comunista.

MANIFESTAZIONE DI STUDENTI MEDI, DEL MOLINARI DAVANTI AL PROVVEDITORATO IN PIAZZA MISSORI MOVIMENTO STUDENTESCO ANNO 1969Alle 20.15 si prosegue con la produzione originale di Sky Arte PROG REVOLUTION di Rossana de Michele, regia di Jacopo Rondinelli, che testimonia, attraverso i racconti dei protagonisti dell’epoca, la stagione d’oro del rock progressivo italiano, e sarà trasmesso in prima visione su Sky Arte HD mercoledì 18 febbraio alle 21.

PROG-REVOLUTIONI protagonisti di PROG REVOLUTION sono i musicisti, gli artisti, i fotografi e i discografici che hanno fatto la storia del rock progressivo italiano e che con la loro creatività e il loro gusto per la sfida hanno cercato di cambiare il mondo attraverso la musica. Tra di loro, Mauro Pagani, oggi compositore e produttore discografico con alle spalle una ventennale collaborazione con Fabrizio De Andrè, la PFM di Franz di Cioccio, Franco Mussida e Patrick Djivas, Paolo Tòfani, che dopo l’esperienza con gli AREA ha seguito un percorso spirituale intenso e mai interrotto ed Eugenio Finardi, musicista e cantautore affermato che non ha mai perso la voglia di assecondare i movimenti di rinnovamento che lo hanno guidato sin dall’inizio della propria carriera. Questi saranno solo alcuni degli autorevoli narratori di un documentario che racconta una storia incredibile: quella della Milano negli anni in cui “tutto sembrava possibile”.

rocks in my pocketsConclude la serata al Miela ancora la sezione TFF ART&SOUND, in collaborazione con Skyarte con ROCKS IN MY POCKETS (Sassi nelle mie tasche) della regista lettone (che vive a New York) Signe Baumane tenta di raccontare in modo divertente, in un lungometraggio realizzato con tecniche d’animazione miste ed originali passato al festival di Karlovy Vary, la sua vicenda personale, quella delle donne della sua famiglia e della loro battaglia con la malattia mentale.

ZIVETI-KAMENIn Sala Video al TEATRO MIELA alle ore 15.30 un evento speciale della Sezione DOCUMENTARI,  il film sloveno ŽIVETI KAMEN (Pietra viva / Living Stone) di Jurij Gruden, una storia profonda e intima sul legame che esiste fra gli uomini che vivono sul Carso e la pietra carsica.

VOGLIO-DORMIRE-CON-TEAlle 17 sarà proiettato un work in progress de,l film vincitore del Premio Corso Salani dello scorso anno VOGLIO DORMIRE CON TE di Mattia Colombo, che sarà presente in sala.

IL-MONDO-DI-NERMINAAlle 18.30 ancora un vincitore del Premio Corso Salani, Vittoria Fiumi che si è aggiudicata il premio nel 2013 con il suo IL MONDO DI NERMINA. Il film è stato presentato al festival Visions du Réel del 2014.

LETS-GOAlle ore 21 uno dei film finalisti del Premio dedicato a Corso Salani 2014 LET’S GO di Antonietta De Lillo, che è stato presentato all’ultima edizione del Torino Film Festival.

Anche oggi all’Antico Caffè San Marco i consueti incontri con gli autori dalle ore 10:45:

10:45 Peter Kerekes (regista) ZAMATOVÍ TERORISTI (Velvet Terrorists)

11:20 Ivan Ikić (regista) VARVARI (Barbarians)

12:15 Franz Di Cioccio, Yan Patrick Erard Djivas, Franco Mussida (La PFM), Roberto Pisoni (direttore Sky Arte HD), Jacopo Rondinelli (regista),  Rossana de Michele (soggetto, sceneggiatura) PROG REVOLUTION

Terza e ultima giornata del forum When East Meets West all’Hotel Savoia Palace dalle ore 9.30.

Si rinnova anche nel 2015 il progetto di programmazione streaming in partnership con Mymovies.it., caratterizzata da una ricca selezione di titoli del programma ufficiale disponibile gratuitamente sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! (http://www.mymovies.it/live/triestefilmfestival/)  per i primi 300 utenti che ne faranno richiesta. Un’opportunità speciale per consentire al pubblico di seguire anche a distanza la ricca programmazione del Festival, oltrepassando i limiti territoriali della manifestazione.  Questa sera alle 21.30 sarà possibile vedere Victory day  http://www.mymovies.it/film/2014/victoryday/live/  e
Il mondo di Nermina  http://www.mymovies.it/film/2015/ilmondodinermina/live/

La ventiseiesima edizione del Trieste Film Festival è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le attività Culturali; con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Creative Europe – MEDIA Programme, del CEI – Central European Initiative, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, della Direzione Generale per il Cinema, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della CCIAA – Camera di Commercio di Trieste, del Bonawentura / Teatro Miela, con il sostegno di Lux Film Prize, Istituto Polacco – Roma e con la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Trieste, del Fondo Audiovisivo FVG, dell’Associazione Casa del Cinema di Trieste, de La Cappella Underground, della FVG Film Commission, di Eye on Films, dell’Associazione Culturale Mattador, dell’Associazione Corso Salani, del Centro Ceco – Milano.