13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – IL MISTERO DELLA CASA DEL TEMPO di Eli Roth

il-mistero-della-casa-del-tempoTITOLO: IL MISTERO DELLA CASA DEL TEMPO; REGIA: Eli Roth; genere: fantastico; paese: USA; anno: 2018; cast: Jack Black, Cate Blanchett, Kyle MacLachlan; durata: 95′

Presentato in anteprima alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma – all’interno della Selezione UfficialeIl Mistero della Casa del Tempo è l’ultima fatica del celebre regista statunitense Eli Roth.

È la storia, questa, del piccolo Lewis, il quale rimasto orfano di entrambi i genitori, andrà a vivere a casa del bizzarro zio, fratello di sua mamma. L’uomo, sempre a stretto contatto con un’altrettanto singolare vicina di casa, è un maldestro stregone che vive all’interno di una villa piena di orologi e con oggetti e mobili che, di quando in quando, sembrano prendere vita di soppiatto. Una volta ambientatosi in questo nuovo mondo, Lewis verrà coinvolto dai due in un’importante missione segreta: scoprire l’origine e il significato del ticchettio di un orologio nascosto all’interno delle mura di casa.

Vivace, colorato, complessivamente dinamico nella messa in scena, questo nuovo prodotto firmato Eli Roth lascia, tuttavia, a desiderare per quanto riguarda i ritmi stessi, spesso discontinui e mal calibrati, e per quanto riguarda uno script che tende a tirare il tutto troppo per le lunghe, soprattutto man mano che ci avvicina al finale. Eppure, detto questo, la storia messa in scena riesce a catturare l’attenzione fin dai primi minuti, forte anche di una regia sapiente e matura che ben sa sfruttare sia i numerosi effetti speciali presenti, che le ricercate scenografie, la quali, a loro volta, fanno della casa dei protagonisti un ulteriore personaggio, considerato a tutti gli effetti essenziale e con un’importante personalità.

Il tutto sta a convergere in una forte metafora del potere, della guerra e di quanto questi possano danneggiare sia gli stessi esseri umani che i rapporti che intercorrono tra di loro.

Un lungometraggio, dunque, pensato sì per i più piccini, ma che, allo stesso tempo, sta a raccontarci qualcosa di universale e che dimostra che Eli Roth, anche in queste vesti di cantore per i giovanissimi, riesce a trovarsi perfettamente a proprio agio.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE – LAZZARO FELICE di Alice Rohrwacher

lazzaro feliceTITOLO: LAZZARO FELICE; REGIA: Alice Rohrwacher; genere: drammatico; paese: Italia; anno: 2018; cast: Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher, Nicoletta Braschi; durata: 130′

Nelle sale italiane dal 31 maggio, Lazzaro felice è l’ultima fatica della giovane regista Alice Rohrwacher, presentato in concorso alla 71° edizione del Festival di Cannes, dove ha vinto la Palma d’Oro alla Miglior Sceneggiatura, ex aequo con Three Faces di Jafar Panahi.

Il giovane Lazzaro, non ancora ventenne, vive in un casolare di campagna insieme alla sua numerosa famiglia, con la quale lavora come contadino a servizio di una nobildonna. La padrona della terra, tuttavia, altro non fa che sfruttare i suoi dipendenti, costringendoli a vivere come schiavi, senza che sappiano nulla di come vadano le cose al di fuori della campagna in cui vivono. Nel momento in cui le autorità si accorgeranno di tale situazione, saranno tutti finalmente liberati, ma non sarà affatto facile adattarsi alla vita al di fuori del loro piccolo mondo.

Un tema di grande potenza, che si fa metafora della nostra società, dei giochi di potere effettuati da padroni, datori di lavoro e banche, ma anche dell’ultimo secolo della storia della nostra Italia. Particolarmente interessante, a tal proposito, è l’ambientazione: durante le prime scene, girate all’interno del casolare di campagna (con atmosfere che tanto stanno a ricordarci il cinema del compianto Ermanno Olmi), si ha l’impressione di trovarsi nell’Italia degli anni Cinquanta. Eppure, vi sono piccoli, sporadici elementi che rimandano all’epoca contemporanea. La cosa si fa maggiormente evidente nel momento in cui i carabinieri fanno irruzione in quel piccolo mondo fuori dal tempo, riportandoci immediatamente ai giorni nostri. Il tutto resta comunque volutamente ambiguo, dal punto di vista spazio-temporale e, unitamente a piccole caratteristiche dei protagonisti e dello stesso Lazzaro, assume un che di surreale, di magico, addirittura di onirico. Particolarmente d’effetto, a tal proposito, l’abitudine – sia del protagonista che della sua famiglia – di soffiare uno strano vento che tanto sta a ricordarci il vento felliniano e il suo significato intrinseco di morte.

E poi, ovviamente, c’è lui, il giovane Lazzaro (interpretato da un ottimo Adriano Tardiolo, qui al suo esordio sul grande schermo). Sempre sereno, sorridente, sembra non desiderare mai nulla per sé, ma, al contrario, sembra sperare solo che agli altri possa capitare del bene. Il ragazzo – analogamente a molte figure della nostra stessa società che vengono banalmente emarginate – è talmente buono, da risultare addirittura stupido. Una sorta di santo che non fa miracoli e che vedrà nella figura di Tancredi – figlio della nobildonna per cui lavora – il suo primo, vero amico. Un amico che non smetterà mai di cercare per tutta la vita.

E così, questo complesso e stratificato lavoro della Rohrwacher – realizzato, tra l’altro, rigorosamente in pellicola – è riuscito a conquistare anche il pubblico di Cannes. La cosa, ovviamente, è stata del tutto meritata e non fa che confermare la giovane autrice come uno dei nomi maggiormente da tener d’occhio all’interno del panorama cinematografico nostrano.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

12° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – TORMENTERO di Rubén Imaz

coverlgTITOLO: TORMENTERO; REGIA: Rubén Imaz; genere: drammatico, fantastico; paese: Messico, Colombia, Repubblica Dominicana; anno: 2017; cast: José Carlos Ruiz, Gabino Rodriguez, Monica Jimenéz; durata: 80′

Presentato in anteprima alla 12° Festa del Cinema di Roma, Tormentero è l’ultimo lungometraggio del giovane cineasta messicano Rubén Imaz.

La storia presentataci è quella di Romero, anziano pescatore in pensione che vive in un piccolo paesino marittimo insieme ai tre figli e che, dopo aver scoperto anni prima un giacimento di petrolio all’interno del suo villaggio, è stato abbandonato da amici e vicini e si sente terribilmente in colpa per i danni che la natura stessa ha dovuto subire in seguito alla sua scoperta.

Ed è proprio la natura, dunque, che ci viene presentata fin dall’inizio alla stregua di un personaggio a tutti gli effetti, dotato non solo di vita propria, ma anche di un’incredibile forza, capace di punire e consolare allo stesso tempo, madre amorevole, spietata carnefice verso chi osa maltrattarla e, purtroppo, anche vittima indifesa degli uomini privi di scrupoli. È fin dai primi minuti, dunque, che vediamo un mare inizialmente calmo, il petrolio che pian piano va a macchiare le acque ed una foresta che, di notte e con un forte temporale in corso, ci appare piuttosto minacciosa. Questi primi fotogrammi ci fanno pensare, in un primo momento, addirittura a Il pianeta azzurro di Franco Piavoli, per poi lasciare il posto ad una narrazione inizialmente più classica che, ben presto, si sdoppia in due livelli paralleli: il reale ed il fantastico, la normale quotidianità che si contrappone ad elementi spirituali e quasi magici (cosa che ai sudamericani viene da sempre piuttosto bene), ricordandoci, a tratti, quasi i film del cineasta thailandese Apichatpong Weerasethakul.

E così, pregnante di forte simbolismo (particolarmente d’impatto, a tal proposito, l’immagine della donna nel bosco che da giovane si ritrova, dopo aver subito delle violenze, immediatamente vecchia), con un andamento giustificatamente lento e contemplativo, questo lungometraggio di Imaz porta avanti l’attualissimo tema dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente, dando vita ad un piccolo gioiello, semplice e allo stesso tempo complesso, con uno stile tutto suo, che riesce a contaminare vari generi, ma che, abilmente, sa come evitare ogni pericolosa retorica.

Al di là del grande valore artistico del prodotto in sé, al di là dell’importanza del tema trattato, a questo punto alcune domande sorgono spontanee: per quale motivo si può vedere lungometraggi del genere solo nell’ambito di festival internazionali? Perché, almeno in Italia, si ha tanta paura di proporre al grande pubblico lavori così singolari? Su tali questioni si potrebbe discutere per ore. Il problema, però, è che, come al solito, si finirà solo per parlarsi addosso.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

12° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – ABRACADABRA di Pablo Berger

escena-de-abracadabraTITOLO: ABRACADABRA; REGIA: Pablo Berger; genere: comico, grottesco; paese: Spagna; anno: 2017; cast: Maribel Verdù, Antonio de la Torre, José Mota; durata: 96′

Presentato in anteprima alla 12° edizione della Festa del Cinema di Roma, Abracadabra è l’ultimo lungometraggio – dopo l’interessante Blancanieves, omaggio ai fratelli Grimm ed al cinema muto – del cineasta spagnolo Pablo Berger.

Ci troviamo nella periferia di Madrid. Carmen è una casalinga frustrata, che da anni vive una crisi coniugale a causa di un marito scontroso e distratto, Carlos, il cui unico interesse è il Real Madrid. Un giorno, durante una festa di matrimonio, l’uomo viene sottoposto ad un esperimento di ipnosi da un parente che si diletta nell’esibirsi in spettacoli di magia. In seguito a tale esperimento, però, le cose prenderanno una piega inaspettata e lo spirito di un pericoloso (ma estremamente gentile e galante) serial killer vissuto trent’anni prima finirà per impossessarsi del corpo di Carlos.

Per le atmosfere, per la regia che tende sapientemente a giocare con sguardi e riflessi e, soprattutto, per la spiccata componente comica e surreale tendente decisamente al grottesco, inevitabilmente questo lavoro di Pablo Berger ci fa pensare ad un Alex de la Iglesia al massimo della forma. L’Alex de la Iglesia di Azione mutante (1993) o di Le streghe sono tornate (2013), per intenderci. E, analogamente a quest’ultimo film, anche Abracadabra tende a partire in quarta con una sfilza di gag esilaranti, per poi rientrare nei margini e portare avanti la storia raccontata usando dei toni decisamente più contenuti. Dopo le risate iniziali, infatti, ecco che, pur mantenendo una forte componente ludica, Berger sembra voler quasi dare un attimo di respiro allo spettatore, per poi sviluppare, successivamente, una storia che pian piano sembra sempre più assumere i toni del thriller. Il risultato finale – grazie ad un ribaltamento tanto interessante quanto inaspettato – è un vero e proprio manifesto dell’emancipazione femminile, che, anche nel 2017, risulta sempre attuale ed appropriato. Ovviamente, da grande cinefilo quale è, Berger, pur non avendo dato vita ad un esplicito omaggio al cinema del passato, come è avvenuto per Blancanieves, anche in questo suo ultimo lavoro non ha esitato ad attingere a piene mani da ciò che nei decenni scorsi è stato prodotto. Impossibile, ad esempio, non pensare ad Edipo relitto – fortunato cortometraggio del 1989 firmato Woody Allen e facente parte del progetto collettivo New York Stories – quando avviene l’incidente dopo l’esperimento di ipnosi, o, allo stesso modo, non si può non ricordare il grande Alfred Hitchcock, quando vediamo la macchina da presa giocare con sguardi riflessi su coltelli o con specchi collocati nei punti giusti. Il tutto, però, viene realizzato in modo assolutamente soggettivo, senza mai apparire forzato, ma risultando, al contrario, perfettamente in linea con il resto del lavoro.

Siamo d’accordo, Abracadabra, pur confermandosi un prodotto ben realizzato e ben riuscito, non riesce a reggere il confronto con un lungometraggio come Blancanieves. Ma, d’altronde, un esordio del genere può spesso rivelarsi un’arma a doppio taglio e non sempre è facile mantenersi, nel corso degli anni, sullo stesso livello. Eppure, oltre ad essere un prodotto complessivamente gradevole e ben realizzato, Abracadabra è soprattutto un’ulteriore conferma dell’eccezionale talento di Pablo Berger, il quale ha dimostrato grande abilità nel passare da un registro all’altro restando, ogni volta, perfettamente a proprio agio all’interno del progetto stesso. Cosa, questa, di certo non da tutti.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE – MISTER UNIVERSO di Tizza Covi e Rainer Frimmel

mr-universo-di-tizza-covi-e-rainer-frimmelTITOLO: MISTER UNIVERSO; REGIA: Tizza Covi, Rainer Frimmel; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia, Austria; cast: Tairo Caroli, Wendy Weber, Arthur Robin; durata: 90′

Nelle sale italiane dal 9 marzo, Mister Universo è l’ultimo lungometraggio diretto daTizza Covi e Rainer Frimmel, terzo capitolo di una trilogia che comprende La Pivellina (2009) e Der Glanz des Tages (2012).

Ancora una volta il circo, ancora una volta una personalissima messa a fuoco su uno degli artisti che vi lavorano. Questa volta, nello specifico, i due registi si sono concentrati sul giovane Tairo, amante degli animali ed estremamente pragmatico, con apparentemente un unico “tallone d’Achille”: un pezzo di ferro piegato, a suo tempo, dal forzuto Arthur Robin, eletto Mister Universo nel ’57. Tale pezzo di ferro è sempre stato per Tairo una sorta di talismano, un portafortuna di grande valore affettivo. La sua perdita, dunque, spingerà il ragazzo a viaggiare da Roma a Milano, con varie tappe, al fine di ritrovare Arthur Robin e di farsi piegare appositamente un altro ferro.

0xa6e6b70563686e999f730ce760875dbfEd ecco che la magia, così come le superstizioni di ogni genere (in particolare per quanto riguarda il personaggio di Wendy, la ragazza di Tairo) diventano attrici principali in questa nuova sfida della coppia di cineasti. Ciò che, però, in questa operazione, maggiormente cattura l’attenzione è proprio la singolare messa in scena adottata, la quale – proprio per la forma a metà strada tra il lungometraggio a soggetto ed il documentario – si rifà in tutto e per tutto alla tecnica del pedinamento proclamata a suo tempo da Cesare Zavattini. E, di fatto, Mister Universo – come anche, d’altronde, La Pivellina e Der Glanz des Tages – ha ad un primo momento, tutta l’aria di essere un documentario in piena regola, salvo poi venire a conoscenza del fatto che il soggetto – senza una vera e propria sceneggiatura, ma con battute improvvisate (a volte, bisogna riconoscerlo, in modo non del tutto spontaneo, soprattutto per quanto riguarda alcuni personaggi secondari) da attori non professionisti nel ruolo di loro stessi seguendo una sorta di “canovaccio”- è stato precedentemente scritto a tavolino dagli stessi autori.

0x237cfecac6e48a7688648389ed8c9611E poi c’è il circo. Il fatto di stare a rappresentare, qui, un mondo “fuori dal mondo”, che potrebbe addirittura scomparire un domani contribuisce a regalare al prodotto finale quel tocco di magia e di mistero che ben si sposa con la messa in scena estremamente realista adottata. È un circo, quello mostratoci da Tizza Covi e Rainer Frimmel, mai “spettacolare” (fatta eccezione, forse, per la scena finale che vede Wendy esibirsi come contorsionista), mai felliniano, così come mai inquietante o sinistro, come i cari vecchi Robert Wiene e Tod Browning ci hanno insegnato. Un circo che, però, sta a rappresentare qualcosa di magico e di estremamente fragile, effimero, quasi una dimensione fiabesca in cui i protagonisti sono immersi. E che non può che, di conseguenza affascinarci tutti.

Perché, di fatto, questo ultimo lavoro della coppia di cineasti – perfettamente in linea con tutta la loro filmografia, del resto – ha come scopo principale quello di catapultarci per poco meno di due ore in un mondo a sé – che in realtà ci è molto più vicino di quanto possiamo immaginare – facendoci perdere, per un attimo, il contatto con la realtà, facendoci dimenticare, durante tutta la durata del lungometraggio, della realtà che ci circonda. E non è forse anche questa una delle finalità del cinema, d’altronde?

VOTO: 7/10

Marina Pavido

11° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – PREMI E CONCLUSIONI

festa-del-cinema-di-roma-con-roberto-benigni-e-meryl-streep-cetnkE così, anche quest’anno siamo giunti al termine della Festa del Cinema di Roma, tenutasi – come di consuetudine – presso l’Auditorium Parco della Musica.

Molti film presentati in anteprima, pochi i titoli di punta e qualche piacevole sorpresa. In linea di massima, la selezione si è rivelata leggermente al di sotto delle aspettative, ma, tuttavia, l’affluenza da parte del pubblico è stata notevole, soprattutto per quanto riguarda gli incontri con Tom Hanks (a cui è stata dedicata una retrospettiva), Meryl Streep (protagonista di Florence Foster Jenkins, diretto da Stephen Frears) e Viggo Mortensen (presente in Capitain Fantastic, diretto da Matt Ross).

Per quanto riguarda i premi assegnati, proprio a Capitain Fantastic è da poco stato conferito il BNL People’s Choice Award, mentre, all’interno della rassegna Alice nella Città, il Premio al Miglior Film è andato a Kicks di Justin Tipping, mentre il Premio TAODUE Camera d’Oro è stato conferito a Little Wing, della regista finlandese Selma Vilhunen.

Prima di darvi appuntamento al prossimo anno con una nuova edizione della Festa del Cinema di Roma, vi segnaliamo, di seguito, alcuni dei film che maggiormente hanno soddisfatto le aspettative, molti dei quali verranno distribuiti in sala. Vi consigliamo di non perderli!

INTO THE INFERNO – Werner Herzog

AFTERIMAGE – Andrzej Waijda

LA TORTUE ROUGE – Michael Dudok De Wit

LOUISE EN HIVER – Jean-François Laguionie

THE LAST LAUGH – Ferne Pearlstein

MANCHESTER BY THE SEA – Kenneth Lonergan

TRAIN TO BUSAN – Sang-ho Yeon

HELL OR HIGH WATER – David Mackenzie

Il nostro speciale sulla Festa del Cinema di Roma termina qui. Molti nuovi titoli, però, stanno per uscire in sala. Continuate numerosi ad andare al cinema e a farvi rapire da quella magia che solo il grande schermo sa regalare. Buon Cinema a tutti!

Marina Pavido

Arriva al cinema solo il 23 settembre THE ROLLING STONES. HAVANA MOON IN CUBA

Ricevo e volentieri pubblico

IL CONCERTO CHE HA CAMBIATO LA STORIA DEL ROCK

ARRIVA AL CINEMA

SOLO PER UNA NOTTE

 THE ROLLING STONES IN CUBA

Lo scorso marzo i Rolling Stones sono stati il primo gruppo rock ad esibirsi in un gigantesco concerto gratuito all’Avana: ora quello show straordinario arriva

al cinema in contemporanea mondiale il 23 settembre solo per una notte 

TRAILER QUI https://youtu.be/tIwFvV2fE_o

Rolling StonesCi sono date che scrivono la storia del Rock ‘n’ Roll. Il  25 Marzo 2016 è una di quelle.

Quel giorno i Rolling Stones sono diventati il primo gruppo rock ad esibirsi in un gigantesco concerto gratuito davanti a centinaia di migliai di persone all’Avana, Cuba. Lo storico concerto è stato firmato dal pluripremiato regista Paul Dugdale: il risultato è un film imperdibile che verrà proposto solo per una notte nei cinema del mondo il prossimo 23 settembre: The Rolling Stones. Havana Moon in Cuba (elenco delle sale a breve su http://www.nexodigital.it). In Europa, Australia, Russia, Giappone e America Latina, tutti i fan dei Rolling Stones saranno riuniti davanti al grande schermo per gustarsi in contemporanea un concerto straordinario.

Mick Jagger ha dichiarato: “Lo spettacolo di Cuba è stato semplicmente formidabile. Un momento incredibile: una marea di persone riunite a perdita d’occhio. Sentivi l’entusiasmo della folla: è stato un momento pazzesco”.

Ha aggiunto Keith Richards: “C’erano il sole, la luna, le stelle e i Rolling Stones. Vedere finalmente Cuba che accoglieva il rock è stato speciale: una notte da ricordare all’Avana”.

L’attesissimo concerto gratuito dei rockers britannici ha attirato un milione di persone nella capitale del paese, proprio nella settimana in cui Barak Obama diventava il primo Presidente degli Stati Uniti a visitare Cuba in 88 anni. Le TV hanno riferito che Obama ha reso omaggio agli Stones nel suo primo discorso ai media di tutto il mondo a L’Avana. Come gli Stones è salito sul palco in una perfetta ‘Havana Moon’ per un evento che ha cambiato la storia del paese. Non c’era nulla che potesse dividere la band i e suoi fan, nemmeno il Vaticano a Roma, che si era opposto a un concerto rock nel giorno del Venerdì Santo.

Mick Jagger ha accolto la folla accorsa allo storico concerto spiegando: “Finalmente i tempi stanno cambiando. Cuba, noi siamo felicissimi di essere qui” e scherzando con gli altri membri della band durante la performance li ha chiamati “Il Rivoluzionario Ronnie Wood… Charlie “Che” Watts… Padrino Keith Richards“.

La band ha suonato tutte le sue hit, incluse ‘Jumpin’ Jack Flash’, ‘It’s Only Rock ‘n’ Roll’, ‘Paint It Black’, ‘Honky Tonk Women’, ‘Start Me Up’, ‘Brown Sugar’, You Can’t Always Get What You Want’ and ‘(I Can’t Get No) Satisfaction’.

Uno spettatore cubano ha dichiarato: “Wow… Non avrei mai immaginato di vedere una cosa del genere. Questo è per me un sogno che si realizza. Vogliamo di più, di più. Questo è l’inizio. Fantastico“. Un altro ha aggiunto: “Ho sognato a lungo questo momento. Sono appena stato testimone del più importante concerto che si sia tenuto a Cuba da tantissimo tempo. Perché è quello dei Rolling Stones”.

Ora la magia e l’emozione di quella notte storica arrivano al cinema solo per un giorno in un evento esclusivo in contemporane mondiale il 23 settembre. Il film trasporterà i fan di fronte e sopra al gigantesco palco dei Rolling Stones facendoli immergere nella concitazione di quella notte all’Avana. Il titolo proviene da una vecchia canzone di Chuck Berry.

The Rolling Stones. Havana Moon in Cuba”  arriva nei cinema italiani solo venerdì 23 settembre distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, Rockol.it.

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 23/06/2016

A cura di Marina Pavido

Grandi novità, anche questa settimana, in arrivo nelle sale italiane! Dal film di animazione La canzone del mare alla commedia spagnola Kiki e i segreti del sesso, dal sudamericano Gueros allo statunitense Mother’s Day. Come di consueto, ecco per voi una breve guida per aiutarvi a scegliere ciò che maggiormente incontra i vostri gusti. Sotto alcune trame, inoltre, sarà possibile trovare alcune delle nostre recensioni. Buona lettura!

 

CINQUE TEQUILA

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REGIA: Jack Zagha Kababie; genere: commedia, drammatico, fantastico; anno: 2016; paese: Messico; cast: José Carlos Ruiz, Luis Bayardo, Eduardo Manzano

Tre anziani signori intraprendono un avventuroso viaggio per esaudire l’ultimo desiderio dell’amico Pedro, da poco scomparso: consegnare ad un museo un tovagliolo che un cantante aveva autografato per lui. La vita e la morte in una commedia fresca e leggera.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: 5 TEQUILA di Jack Zagha Kababie

 

GUEROS

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REGIA: Alonso Ruizpalacios; genere: drammatico, commedia; anno: 2014; paese: Messico; cast: Tenoch Huerta, Sebastiàn Aguirre, Ilse Salas

Tomàs è un giovane adolescente che va a vivere insieme a suo fratello Federico a Città del Messico. Un giorno il ragazzo vorrà recarsi in ospedale per rendere omaggio al suo cantante preferito, in fin di vita. Così i due fratelli – insieme ad altri due amici – partiranno per un lungo viaggio in cui impareranno a conoscersi ed a crescere insieme.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: GUEROS di Alonso Ruizpalacios

 

JEM AND THE HOLOGRAMS

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REGIA: Jon M. Chu; genere: avventura, fantasy, musicale; anno: 2016; paese: USA; cast: Aubrey Peeples, Molly Ringwald, Juliette Lewis

Una ragazza di provincia viene catapultata dal mondo dei video underground ai palcoscenici più celebri. Così, insieme alle sue due sorelle, intraprenderà un lungo cammino che la porterà a diventare una stimata cantante.

 

KIKI E I SEGRETI DEL SESSO

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REGIA: Paco León; genere: commedia; anno: 2016; paese: Spagna; cast: Natalia De Molina, Alex Garcia, Paco León

Tante storie, tante coppie che non riescono a trovare l’armonia. Colpa di manie segrete riguardanti i loro gusti sessuali. Con una serie di gag e disavventure di ogni genere, però, i nostri protagonisti riusciranno, finalmente, a prendere coscienza delle proprie ossessioni.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: KIKI E I SEGRETI DEL SESSO di Paco Leon

 

LA CANZONE DEL MARE

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REGIA: Tomm Moore; genere: animazione, family, fantasy; anno: 2014; paese: Irlanda, Lussemburgo, Belgio, Francia, Danimarca

Ben vive in un faro insieme a suo padre ed alla sorellina Saoirse, la quale è per metà una creatura fantastica. Un giorno i due bambini saranno costretti ad andare a vivere in città insieme alla nonna. Nel loro tentativi di tornare alla casa paterna, verranno a contatto con un altro mondo popolato da creature magiche ed in cui vivono antiche tradizioni.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: LA CANZONE DEL MARE di Tomm Moore

 

MOTHER’S DAY

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REGIA: Garry Marshall; genere: commedia; anno: 2016; paese: USA; cast: Julia Roberts, Kate Hudson, Jennifer Aniston

Le storie di tante madri alle prese con diverse situazioni familiari: la mamma divorziata con due figli piccoli, la mamma che ha sacrificato tutto in nome della carriera, la giovane mamma che ama il suo compagno, ma ha paura di sposarlo e, infine, la neo mamma che ha nascosto ai propri genitori il fatto di essersi formata una famiglia.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: MOTHER’S DAY di Garry Marshall

 

PASSO FALSO

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REGIA: Yannick Saillet; genere: thriller; anno: 2016; paese: Francia; cast: Pascal Elbé, Laurent Lucas, Arnaud Henriet

Dopo essere sopravvissuto ad un attacco nel deserto afghano, Denis – rimasto completamente solo – è bloccato con il piede su una mina. Avrà solo un paio d’ore di tempo per potersi salvare.

 

SEGRETI DI FAMIGLIA

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REGIA: Joachim Trier; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Norvegia, Francia, Danimarca, USA; cast: Isabelle Huppert, Gabriel Byrne, Jesse Eisenberg

La fotografa di guerra Isabelle Reed, scomparsa in un incidente d’auto, verrà celebrata con una grande mostra a New York. Al fine di organizzare l’archivio, la sua famiglia si riunirà e, durante il periodo di convivenza, verranno fuori segreti della donna mai confessati prima.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: SEGRETI DI FAMIGLIA di Joachim Trier

 

THE CONJURING

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REGIA: James Wan; genere: horror, thriller; anno: 2016; paese: USA; cast: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Frances O’Connor

I coniugi Warren, trasferitisi a Londra, avranno a che fare con una minacciosa entità demoniaca. Da qui avrà inizio una delle indagini più inquietanti e controverse della storia.

 

UN MERCOLEDì DI MAGGIO

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REGIA: Vahid Jalilvand; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Iran; cast: Niki Karimi, Amir Aghaei, Vahid Jalilvand

Un mercoledì di maggio, una grande folla si riunisce in una strada di Teheran: sul giornale è appena stato pubblicato un annuncio in cui un misterioso benefattore ha appena dichiarato di voler regalare un’ingente somma di denaro a chi ne abbia maggiormente bisogno.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: UN MERCOLEDì DI MAGGIO di Vahid Jalilvand

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo non avete che l’imbarazzo della scelta per decidere cosa andare a vedere in sala ed in che modo lasciarvi suggestionare dal grande schermo. Buon Cinema a tutti!

LA RECENSIONE DI MARINA: LA CANZONE DEL MARE di Tomm Moore

saoirseTITOLO: LA CANZONE DEL MARE; REGIA: Tomm Moore; genere: animazione, fantasy, drammatico; anno: 2015; paese: Irlanda, Lussemburgo, Belgio, Francia, Danimarca; durata: 93′

Nelle sale italiane dal 23 giugno, La canzone del mare è l’ultimo lungometraggio diretto da Tomm Moore e candidato all’Oscar come Miglior Film di Animazione.

Ben vive in un faro insieme a suo padre ed alla sorellina Saoirse. Sua mamma – metà donna metà foca – è morta di parto anni prima. Un giorno la nonna va a fargli visita e – convinta che il faro non sia un posto adatto dove far crescere dei bambini – lo porterà con sé – insieme alla sorellina – in città. I due bimbi cercheranno in ogni modo – mediante un lungo viaggio in un mondo di antiche leggende e magia – di tornare nella loro vecchia casa.

xLa-canzone-del-mare-La-mamma-in-una-delle-prime-scene-del-film.jpg.pagespeed.ic.ihCiq10ceoL’animazione europea, si sa, da sempre ci regala piacevoli sorprese. E questo è anche il caso dell’ultimo lavoro di Tomm Moore, ispirato alla mitologia delle Selkies del folklore irlandese. In primis, è una grafica essenziale, ma suggestiva allo stesso tempo – che rifiuta totalmente la tridimensionalità, tanto amata dal cinema statunitense – a colpirci. Il tratto a volte netto, a volte sfumato delle figure accompagna una narrazione lieve e scorrevole. Narrazione, questa, che ci conduce in un appassionante viaggio nel mondo della mitologia nordeuropea, regalandoci una storia semplice quanto intensa e commovente.

la-canzone-del-mare-slider-1200x562Il mito, l’amore tra due fratelli, la figura della madre sono i temi centrali del lavoro di Moore. Temi che stanno a celare un forte bisogno di essere amati, di conoscere sé stessi e le proprie origini. Ed ecco che Ben e Saoirse crescono ed imparano ad accettarsi. Ben imparerà ad accettare la sua bizzarra sorellina e Saoirse imparerà a rapportarsi al difficile carattere del fratello maggiore. Un romanzo di formazione che abbraccia tanti mondi diversi e non ha paura di contaminarsi con la magia e le tradizioni popolari.

La-canzone-del-mare-02E che dire dell’acqua? Altra grande protagonista di La canzone del mare, l’acqua sta a simboleggiare la vita, il grembo materno, l’unico tramite tra il mondo reale e la magia. Ed il tutto viene messo in scena evitando pericolosi luoghi comuni o déjà vu, malgrado l’alta frequenza con cui si fa ricorso a questo elemento, ma creando, al contrario, un prodotto memorabile nell’ambito dell’animazione europea, e non solo.

La canzone del mare fa parte, dunque, di quei piccoli gioielli che, malgrado il loro valore, non sempre sono stati considerati come avrebbero meritato. Però, approfittando della permanenza in sala, la sua visione è un regalo che non possiamo assolutamente non farci.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 26/05/2016

A cura di Marina Pavido

Grandi novità in sala, anche questa settimana! Dall’attesisimo Alice attraverso lo specchio all’horror Somnia, dall’ultimo lavoro di Pedro Almodovar, Julieta, all’estone Tangerines – Mandarini. Come ogni settimana, ecco per voi una breve guida per poter scegliere ciò che più vi piace e, sotto alcune trame, potrete leggere qualche nostra recensione. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti!

 

ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO

cast

REGIA: James Bobin; genere: avventura, fantasy; anno: 2016; paese: USA; cast: Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter

Alice ha trascorso gli ultimi anni navigando per il mare aperto, seguendo le orme paterne. Al suo ritorno attraverserà uno specchio magico che la riporterà nel Sottomondo, dove incontrerà gli amici di sempre e dove scoprirà che il Cappellaio Matto, dopo aver perso la sua Moltezza, non è più in forma come una volta. Sarà compito della giovane Alice far sì che il suo amico possa salvarsi. Atteso sequel di Alice in Wonderland, diretto da Tim Burton.

 

FIORE

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REGIA: Claudio Giovannesi; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Valerio Mastandrea

Daphne, detenuta in un carcere minorile per aver preso parte ad una rapina, si innamora di Josh, anch’egli ex rapinatore. All’interno del carcere, però, maschi e femmine non possono incontrarsi ed il loro amore verrà ostacolato in ogni modo.

 

SOMNIA

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REGIA: Mike Flanagan; genere: horror, thriller; anno: 2016; paese: USA; cast: Kate Bosworth, Thomas Jane, Jacob Tremblay

Jessie e Mark, in seguito alla scomparsa del loro unico figlio, decidono di adottare il piccolo Cody, un bambino di otto anni. Il piccolo, però, nasconde un inquietante segreto, che lo rende terrorizzato all’idea di addormentarsi.

 

COLONIA

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REGIA: Florian Gallenberger; genere: drammatico, thriller; anno: 2015; paese: Germania; cast: Emma Watson, Daniel Bruehl, Michael Nyqvist

Lena e Daniel sono una giovane coppia che rimane implicata nel colpo di stato che ha avuto luogo in Cile nel 1973. Quando Daniel viene rapito dalla polizia segreta di Pinochet, Lena seguirà i suoi passi, scoprendo un’area inespugnabile situata a sud del Paese, chiamata Colonia Dignidad. Ispirato a fatti realmente accaduti.

 

FRÄULEIN – UNA FIABA D’INVERNO

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REGIA: Carolina Carona; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Christian De Sica, Lucia Mascino, Therese Hämer

Regina, una scontrosa zitella, si imbatte casualmente in un misterioso turista sessantenne ed imbranato. Tra i due nascerà una turbolenta quanto improbabile convivenza.

 

IL TRADUTTORE

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REGIA: Massimo Natale; genere: drammatico, thriller; anno: 2016; paese: Italia, Polonia; cast: Claudia Gerini, Kamil Kula, Silvia Delfino

Andrei è un giovane studente rumeno che saltuariamente lavora in questura come traduttore, conoscendo alla perfezione l’italiano, il rumeno ed il tedesco. Un giorno viene messo in contatto dalla sua tutor con Anna, un’antiquaria che gli chiederà di tradurre il diario di suo marito, un tedesco scomparso in circostanze misteriose.

 

JULIETA

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REGIA: Pedro Almodovar; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Spagna; cast: Emma Suárez, Adriana Ugarte, Rossy De Palma

Julieta, una professoressa di cinquantacinque anni, scrive a sua figlia Antia, raccontandole tutto ciò che negli ultimi trent’anni – dal suo concepimento – ha messo a tacere. Una volta finita la confessione, però, non sa dove spedire la lettera, dal momento che sua figlia se n’è andata di casa a diciotto anni ed è ormai diventata una perfetta sconosciuta.

 

PELÉ

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REGIA: Jeff Zimbalist, Michael Zimbalist; genere: biografico, drammatico; anno: 2016; paese: USA; cast: Kevin de Paula, Leonardo Lima Carvalho, Diego Boneta

Il lungometraggio racconta la storia vera del celebre calciatore Pelé, che, da ragazzo di strada, arrivò al successo a soli diciassette anni, portando la nazionale brasiliana alla vittoria del Mondiali del 1958.

 

TANGERINES – MANDARINI

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REGIA: Zaza Urushadze; genere: drammatico; anno: 2013; paese: Estonia, Georgia; cast: Misha Meskhi, Giorgi Nakashidze, Elmo Nuganen

1991. Al culmine del conflitto tra la Georgia e la Repubblica separatista di Abcasia, in una piccola enclave di estoni stanziali ormai deserta, sono rimasti solo Ivo e Margus, intenti a coltivare la loro piantagione di mandarini. Un giorno, durante uno scontro a fuoco, i due soccorreranno due soldati appartenenti a schieramenti opposti, ospitandoli nella loro casa. Candidato all’Oscar al Miglior Film Straniero nel 2015.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: TANGERINES – MANDARINI di Zaza Urushadze

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana! Nel frattempo, continuate ad andare numerosi al cinema e lasciatevi rapire dalla magia del grande schermo. Buon Cinema a tutti!