LA RECENSIONE – L’INFANZIA DI UN CAPO di Brady Corbet

coverlg (1)TITOLO: L’INFANZIA DI UN CAPO; REGIA: Brady Corbet; genere: drammatico; paese: USA, Francia, Canada, Belgio, Ungheria, Regno Unito, Svezia; anno: 2015; cast: Robert Pattinson, Berenice Bejo, Stacy Martin; durata: 113′

Nelle sale italiane dal 29 giugno, L’infanzia di un capo – ispirato all’omonimo racconto di Jean-Paul Sartre ed al romanzo Il mago di John Fowles – è la pluripremiata opera prima dell’attore Brady Corbet, vincitrice, nel 2015, del Premio Orizzonti alla Miglior Regia e del Premio Luigi De Laurentiis alla Miglior Opera Prima alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il film si divide in quattro atti che segnano la formazione del carattere del giovane Prescott. La Prima Guerra Mondiale è finita da poco. Il bambino, figlio di un diplomatico e di una donna molto religiosa, vive appena fuori Parigi ed è soggetto a frequenti scatti d’ira che, di volta in volta, staranno a stravolgere gli equilibri famigliari costituitisi. La sua formazione caratteriale ed il suo divenire un importante uomo di potere staranno a simboleggiare il male del fascismo che proprio in quegli anni iniziò a prendere piede.

linfanzia_di_un_capo_scenaGirato in 35mm, questo primo lungometraggio di Corbet non stupisce solo per l’impeccabile confezione stilistica in sé, ma soprattutto per la straordinaria maturità e lucidità che traspaiono da un lavoro così complesso e così profondo. Fin dai primi minuti le immagini di un treno in corsa di notte, unite ad una musica quasi ansiogena riescono fin da subito a catapultare lo spettatore in un ambiente sinistro, che è quello della casa di Prescott, culla di pericolosi ideali nascituri.

La macchina da presa è nelle mani di Corbet agile e coraggiosa: non ha paura di osare ed andare oltre gli schemi. Particolarmente degne di nota, a tal proposito, sono la sequenza finale, in cui vediamo un Prescott adulto scendere dalla macchina tra una folla adorante, e la fine del terzo atto, quando il protagonista, ancora bambino, cade per terra al termine di un ultimo scatto d’ira e la stessa macchina da presa si capovolge, indicandoci la distruzione di ogni equilibrio.

The_Childhood_of_a_Leader_1_-_Tom_SweetDalle ambientazioni alle musiche, dalla scelta degli interpreti all’ottima qualità delle immagini, tutto sembra impeccabile. E, in seguito alla visione di questo primo lungometraggio di Corbet in molti – a ragione – hanno urlato al miracolo. Si pensi che il compianto Jonathan Demme – presidente della giuria Orizzonti all’epoca – ha addirittura paragonato il giovane cineasta ad Orson Welles. E, di fatto, L’infanzia di un capo, opera imponente e maestosa, i premi vinti li ha meritati eccome. Peccato solo che in Italia ci abbia messo ben due anni ad uscire in sala.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

67° FESTIVAL DI BERLINO – ON BODY AND SOUL di Ildiko Enyedi

on-bodyTITOLO: ON BODY AND SOUL; REGIA: Ildiko Enyedi; genere: commedia, sentimentale; anno: 2016; paese:Ungheria; cast: Geza Morcsanyi, Alexandra Borbély; durata: 116′

Presentato in concorso alla 67° edizione del Festival di Berlino, On body and soul è l’ultimo lungometraggio della regista ungherese Ildiko Enyedi.

Un bosco d’inverno. La neve, ormai, ha coperto quasi tutto, alberi e terreno. Due cervi, un maschio ed una femmina, sono intenti a cercare del cibo. Il maschio, nello specifico, sembra particolarmente attento alle esigenze della sua compagna. Scena delicata e dal forte impatto visivo, al termine della quale, però, ci troviamo in un ufficio di Budapest, ai giorni nostri, dove una timida biondina, da poco assunta, viene notata dal direttore, anch’egli, a sua volta, timido, impacciato e non più giovanissimo. In che modo le due situazioni presentateci sono collegate tra loro? Lo scopriremo presto – e, in questo caso, non si tratta di spoiler! – nel momento in cui una giovane psicologa dovrà esaminare tutti i dipendenti dell’azienda per scoprire chi possa aver commesso dei furti. In seguito ad alcune sue domande riguardanti l’inconscio di ognuno degli impiegati, la dottoressa verrà a sapere – convinta che si tratti di uno scherzo – che sia il direttore che la giovane impiegata sono soliti sognare sé stessi nelle sembianze di cervi.

Ebbene sì, avete letto bene. Il lungometraggio in questione indubbiamente si presenta come una commedia romantica con non pochi momenti ironici al suo interno. Il fatto, però, di prendersi fin troppo seriamente nel raccontare l’incipit della potenziale storia d’amore trai due protagonisti fa drasticamente calare di livello tutto il lungometraggio. Eppure l’Est Europa, in fatto di comicità, quando ci si mette sa riuscire davvero bene nel suo intento. Basti pensare, ad esempio, ad alcuni lavori di registi del calibro di Petr Zelenka o di Ladislav Smoljak, giusto per fare un paio di nomi. Tale sottile comicità, basata talvolta sul surreale e sul paradosso, è, salvo in rari momenti (come quando la ragazza riceve la telefonata del suo capo mentre è intenta a tagliarsi le vene), in On body and soul soltanto lievemente accennata. O, per meglio dire, mal sviluppata. Così come scarsamente approfondito è il tema dell’ansia sociale e dei disturbi nell’ambito della sfera sessuale, entrambe caratteristiche della giovane protagonista. Peccato. Soprattutto perché, da un punto di vista prettamente registico, la cineasta ungherese ha più volte dimostrato di avere una buona gestione del quadro e degli spazi in generale. In questo suo ultimo lavoro, ad esempio, di grande impatto visivo sono le scene ambientate nel bosco, così come le inquadrature di alcuni esterni della città stessa.

Il risultato finale è, nonostante ciò, un film che poco o niente riesce a trasmettere allo spettatore. Un prodotto dalle interessanti potenzialità, ma che, di fatto, risulta quasi “incompiuto”, non del tutto sviluppato. Piuttosto modesto per far parte della selezione ufficiale di un festival come quello della Berlinale, senza ombra di dubbio. Non ci resterà che rivolgere la nostra attenzione ad altri lidi, a questo punto!

VOTO: 5/10

Marina Pavido

SPECIALE OSCAR 2016: tutti i vincitori

Oscar-2016-1A cura di Marina Pavido

Si è da poco conclusa la tanto attesa cerimonia di premiazione presso il Dolby Theatre di Los Angeles e non poche sono state le sorprese in questa lunga nottata. La serata, che ha visto come conduttore il comico Chris Rock – il quale ha spesso ironizzato sul fatto che nessun artista di colore sia stato candidato, quest’anno, ai Premi Oscar – si è conclusa con la vittoria di “Spotlight”, di Tom McCarthy, come Miglior Film. Un premio, questo, conferito più al potere politico del film che al cinema stesso. Un film sì ben realizzato, ma decisamente inferiore ad altri lungometraggi candidati per lo stesso titolo: primo fra tutti “La grande scommessa” di Adam McKey – anch’esso testimone di un importante argomento di attualità – oppure “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg o ancora “Room” di Lenny Abrahamson. In poche parole, una vittoria che ha fatto storcere il naso a molti.

060720624-fdf2c1fe-892d-427d-b6cb-893892ca9802Grande ovazione in sala in occasione del conferimento del Premio Oscar per il Miglior Attore Protagonista a Leonardo Di Caprio, il quale, evidentemente pressato dalla grande battaglia mediatica circa le sue mancate vittorie agli Oscar nonostante le numerose candidature, ha tenuto un interessante discorso sulle pericolose condizioni climatiche del nostro pianeta, affermando che per lui questi problemi che riguardano tutti noi non sono affatto scontati e che analogamente anche questa serata per lui non è stata affatto scontata.

oscar-2016-oscars-oscar-brie-larson-oscarBrie Larson, la giovane protagonista di “Room” ha ottenuto, meritatamente, il Premio Oscar per la Miglior Interpretazione Femminile, mentre ad Alicia Vikander, per la sua performance in “The Danish Girl” di Tom Hooper, è andata la statuetta alla Miglior Attrice Non Protagonista. Due giovani donne, due talenti agli albori della loro carriera, questo è quello che l’Academy ha voluto premiare.

720x405-FRD-DS-00668Il lungometraggio che ha collezionato il maggior numero di statuette – ben sei – è stato “Mad Max: Fury Road” di George Miller: ad esso sono andati gli Oscar per il Miglior Montaggio, per la Miglior Fotografia, per i Migliori Costumi, per il Miglior Trucco e Acconciature, per il Miglior Sonoro e per il Miglior Montaggio Sonoro. Grande escluso della serata è stato, invece, “Star Wars”, che non ha portato a casa nessuno degli Oscar per cui era stato nominato.

spotlight-xlargeUn altro premio che non ha convinto più di tanto il pubblico e la critica è stato quello alla Miglior Sceneggiatura Originale, conferito a “Spotlight”, che vedeva, tra i suoi concorrenti, anche il bellissimo “Inside Out”, lungometraggio di animazione della Pixar dallo script originale, commovente, divertente ed arguto, il quale, in compenso, si è meritatamente aggiudicato l’Oscar come Miglior Film di Animazione.

1200x630_307863_il-figlio-di-saul-rivelazione-a-canneNessuna sorpresa, invece, per quanto riguarda il conferimento del Premio Oscar al Miglior Film Straniero: “Il figlio di Saul”, dell’ungherese Laszlo Nemes è stato, secondo l’Academy, il miglior lungometraggio di lingua straniera.

1401x788-102669322Deludente, invece, la scelta di conferire al documentario “Amy”, sulla cantante Amy Winehouse, l’Oscar al Miglior Documentario. Vero, il tema trattato riesce a toccare molti, però, volendo prettamente parlare di cinema, il prodotto nulla ha a che vedere con il capolavoro di Joshua Oppenheimer “The look of Silence.

enniomorricone

Durante la serata vi sono stati non pochi momenti di commozione. Quando, ad esempio, sono state commemorate – con le note di “Blackbird” dei Beatles – tutte le personalità del cinema scomparse nell’ultimo anno, tra cui il nostro grande Ettore Scola. Ed è stato particolarmente toccante anche il momento in cui Ennio Morricone ha vinto l’Oscar alla Miglior Colonna Sonora per “The hateful Eight” di Quentin Tarantino -altro grande escluso dai premi. Il compositore, davanti ad una platea commossa e plaudente, accompagnato dal figlio che ha fatto anche da interprete, è apparso visibilmente emozionato nel ricevere per la prima volta – se si esclude il Premio Oscar alla Carriera – questo importante riconoscimento.

Di seguito, ecco l’elenco completo di tutti i vincitori in questa lunga Notte degli Oscar:

MIGLIOR FILM:  Spotlight

MIGLIOR REGIA:  Alejandro G. Iñarritu – Revenant

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:  Leonardo Di Caprio – Revenant

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA:  Brie Larson – Room

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:  Mark Rylance – Il ponte delle spie

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA:  Alicia Vikander – The Danish Girl

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:  Spotlight

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE:  La grande scommessa

MIGLIOR FILM STRANIERO:  Il figlio di Saul – Laszlo Nemes (Ungheria)

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE:  Inside Out

MIGLIOR MONTAGGIO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR SCENOGRAFIA:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR FOTOGRAFIA:  Revenant

MIGLIORI COSTUMI:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE:  Mad Max: Fury Road

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI:  Ex Machina

MIGLIOR SONORO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE:  The hateful eight – Ennio Morricone

MIGLIOR CANZONE:  Writing’s on the wall – Spectre

MIGLIOR DOCUMENTARIO:  Amy

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO:  A girl in the river – The price of forgiveness

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:  Stutterer

MIGLIOR CORTO DI ANIMAZIONE:  Bear story

E così, conclusasi anche quest’anno la famosa cerimonia di premiazione, non ci resta che aspettare l’anno prossimo per nuovi, interessanti premi, continuando, nel frattempo a vedere i film che più ci piacciono, in modo da mantenere vivo il nostro amato cinema.

 

SPECIALE OSCAR 2016: nominations e pronostici

oscar_imageA cura di Marina Pavido

“Questa statuetta assomiglia proprio a mio zio Oscar!”. Così esclamò, nel lontano 1928, Margaret Herrick, impiegata presso l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, non appena vide l’ormai celeberrima statuina. Da lì il nomignolo di Premio Oscar per l’Academy Award of Merit, ossia il premio cinematografico più antico del mondo (istituito ben tre anni prima del Leone d’Oro, conferito alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia): 35 cm di altezza per 24 carati d’oro. La prima cerimonia per il conferimento del tanto ambito Premio Oscar ebbe luogo, infatti, il 16 maggio 1929 e da quella volta ogni anno numerosi artisti di tutto il mondo fanno a gara per aggiudicarsi l’agognata statuetta.

Anche quest’anno siamo giunti alla sera della premiazione, che si terrà, come di consuetudine, presso il Dolby Theatre di Los Angeles e che, quest’anno, è giunta alla sua 88° edizione.

La cerimonia sarà visibile sul canale Sky Cinema Oscar e, in chiaro, su TV8 (canale 8 del digitale terrestre, ex MTV). Per chi desiderasse vederla in streaming, sarà possibile collegarsi sul sito http://www.tv8.it. La diretta inizierà intorno alle 23, con l’arrivo dei nominati, mentre la premiazione vera e propria avrà inizio intorno alle 2 del mattino, ora italiana.

Prima di procedere con pronostici e commenti vari, ecco l’elenco dei nominati ai Premi Oscar 2016:

Miglior film
La grande scommessa
Il ponte delle spie
Brooklyn
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Room
Il caso Spotlight

Miglior regia
Adam McKay – La grande scommessa
George Miller – Mad Max: Fury Road
Alejandro Gonzales Inarritu – Revenant
Lenny Abrahamson – Room
Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Miglior attore protagonista
Bryan Cranston – Trumbo
Matt Damon – Sopravvissuto -The Martian
Leonardo DiCaprio – Revenant
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl

Miglior attrice protagonista
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling – 45 anni
Saorsie Ronan – Brooklyn

Miglior attore non protagonista
Christian Bale – La grande scommessa
Tom Hardy – Revenant
Mark Rylance – Il ponte delle spie
Mark Ruffalo – Spotlight
Sylvester Stallone – Creed

Miglior attrice non protagonista

Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams – Spotlight
Alicia Vikander – The Danish Girl
Kate Winslet – Steve Jobs

Miglior sceneggiatura originale
Il ponte delle spie
Ex Machina
Inside Out
Spotlight
Straight Outta Compton

Miglior sceneggiatura non originale
La grande scommessa
Brooklyn
Carol
The Martian
Room

Miglior film straniero
El abrazo de la serpiente (Colombia)
Mustang (Francia)
Il figlio di Saul (Ungheria)
Theeb (Giordania)
A War (Danimarca)

Miglior film d’animazione
Anomalisa
Boy and the World
Inside Out
Shaun – vita da pecora
Quando c’era Marnie

Miglior montaggio

La grande scommessa
Mad Max Fury Road
Revenant
Spotlight
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior scenografia
Il ponte delle spie
The Danish Girl
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant

Miglior fotografia
Carol
The Hateful Eight
Mad Max Fury Road
Revenant
Sicario

Migliori costumi

Carol
Cenerentola
The Danish Girl
Mad Max Fury Road
Revenant

Miglior trucco e acconciature
Mad Max: Fury Road
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Revenant

Migliori effetti speciali
Ex Machina
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior sonoro
Il ponte delle spie
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior montaggio sonoro
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior colonna sonora originale
Il ponte delle spie
Carol
The Hateful Eight
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior canzone
Earned It – 50 sfumature di grigio
Manta Ray – Racing Extinction
Simple Song #3 – Youth
Til It Happens To You – The Hunting Ground
Writing’s On the Wall – Spectre

Miglior documentario
Amy
Cartel Land
The Look of Silence
What Happened, Miss Simone?
Winter of Fire: Ukraine’s Fight for Freedom

Miglior corto documentario
Body Team 12
Chan, beyond the Lines
Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah
A Girl in the River: The Price of Forgiveness
Last Day of Freedom


Miglior cortometraggio

Ave Maria
Day One
Everything Will Be OK
Shok
Stutterer

Miglior cortometraggio d’animazione
Bear Story
Prologue
Sanjay’s Super Team
We Can’t Live without Cosmos
World of Tomorrow

Senza troppi giri di parole, sappiamo che il conferimento del Premio Oscar più atteso sarà quello al Miglior Attore Protagonista, in quanto il fatto che il “povero” Leonardo Di Caprio, dopo ben 5 nominations, non sia mai stato premiato è diventato un vero e proprio tormentone sul web. E sia. Pur non trattandosi della sua interpretazione migliore, molto probabilmente la statuetta andrà proprio a lui per la sua performance in “Revenant” di Alejandro G. Iñarritu.

Per quanto riguarda la Miglior Attrice Protagonista, in molti fanno il tifo per la bravissima Cate Blanchett, che in “Carol” di Todd Haynes ha dato ulteriore prova del suo talento. Eppure, anche quest’anno l’Academy potrebbe stupirci premiando la giovane Brie Larson, protagonista di “Room” di Lenny Abrahamson. Una prova d’attrice, la sua,davvero notevole.

Continuando a parlare di attori, in molti danno per scontato il Premio Oscar al Miglior Attore Non Protagonista a Sylvester Stallone – per “Creed” di Ryan Coogler – vincitore recentemente del Golden Globe alla Carriera. Ma non dimentichiamo anche Mark Ruffalo per “Il caso Spotlight” di Tom McCarthy o Christian Bale, per la sua eccezionale performance in “La grande scommessa” di Adam McKey.

Miglior Attrice Non Protagonista potrebbe essere dichiarata Rooney Mara, sempre per “Carol”, la quale, per questa sua interpretazione, è già stata premiata all’ultima edizione del Festival di Cannes. Ma non dimentichiamo anche la brava Kate Winslet per “Steve Jobs” di Danny Boyle. Volendo, però, esprimere un giudizio del tutto personale, notevole è stata la prova di Jennifer Jason Leigh in “The hateful eight” di Quentin Tarantino. Una sua premiazione sarebbe più che azzeccata.

Veniamo al Miglior Film. Ben otto sono i titoli in corsa per il forse più importante dei Premi Oscar. Molto probabilmente la statuetta andrà a “La grande scommessa” di Adam McKey – candidato anche per la Miglior Regia – o a “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg. Sottovalutato, invece “The Martian” di Ridley Scott, il quale, pur avendo avuto una nomination, pare non abbia riscosso un grandissimo successo di critica e di pubblico. E chissà se, alla fine, quest’anno verrà premiato un film interessante ma poco quotato come “Room” di Lenny Abrahamson!

Altro grande protagonista di questi Oscar 2016 è il capolavoro di animazione della Pixar “Inside Out”, il quale è stato nominato sia per il Miglior Film di Animazione che per la Miglior Sceneggiatura non Originale. Entrambi i premi sarebbero meritatissimi.

Tra gli Oscar quasi sicuri troviamo la nomination per Ennio Morricone, il quale ha composto la colonna sonora di “The hateful eight” di Tarantino, oltre a Joshua Oppenheimer per il suo documentario “The look of silence”, al quale è giàstato conferito alla 71° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il Premio Speciale della Giuria. Tuttavia, per la sezione documentari, non possiamo non annoverare il bellissimo “Winter of Fire”, direttamente dall’Ucraina.

Infine, per il Premio Oscar al Miglior Film Straniero, il lungometraggio più quotato è “Il figlio di Saul” di Laszlo Nemes, storico aiuto regista del cineasta ungherese Béla Tarr, ma potrebbe anche sorprenderci il turco “Mustang”, che tratta una storia delicata e cruda di cinque sorelle che vivono in un piccolo villaggio.

Che dire? Restano, ormai,solo poche ore prima di scoprire chi saranno i premiati. Tra poco avrà inizio la diretta, quindi buona visione ai più tenaci e arrivederci al prossimo appuntamento con i nomi dei vincitori!

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala dell’11/02/2016

A cura di Marina Pavido

All’interno di un panorama cinematografico che vede Quentin Tarantino – con il suo “The hateful eight – re degli incassi al botteghino, felicemente (ma non troppo) accompagnato da Alejandro G. Iñarritu con “Revenant” o dal nostrano Checco Zalone (ancora presente in sala con “Quo vado?”), ecco arrivare al cinema, questa settimana, un’altra ondata di nuovi titoli. E ce ne sarà per tutti i gusti.

 

L’ULTIMA PAROLA – LA VERA STORIA DI DALTON TRUMBO

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REGIA: Jay Roach; genere: biografico, drammatico; anno: 2015; paese: USA; cast: Bryan Cranston, Elle Fanning, Diane Lane

Dalton Trumbo è uno sceneggiatore di successo, tra i più pagati di Hollywood negli anni ’40. La sua vita e la sua carriera, però, finiranno per prendere una piega diversa nel momento in cui l’uomo viene accusato di comunismo e costretto a scrivere, sotto falso nome, solo film a basso costo.

 

MILIONARI

16349_orig-1REGIA: Alessandro Piva; genere: drammatico; anno: 2014; paese: Italia; cast: Francesco Scianna, Valentina Lodovini, Carmine Recano

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il lungometraggio di Alessandro Piva ci mostra trent’anni di storia napoletana raccontata mediante la vera storia di un giovane entrato a far parte della malavita locale.

 

MÓZES, IL PESCE E LA COLOMBA

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REGIA: Virág Zomborácz; genere: commedia, drammatico, family; anno: 2014; paese: Ungheria; cast: Márton Kristóf

Il giovane Mózes è assillato dalla figura del padre appena scomparso, un autoritario pastore protestante. In seguito a bizzarre avventure, insieme ad altrettanti strampalati “compagni di viaggio” riuscirà ad elaborare il lutto ed a riconciliarsi, finalmente, con la figura del genitore.

 

PERFETTI SCONOSCIUTI

perfetti-sconosciuti-foto-e-trailer-dell-ultimo-film-di-paolo-genovese-v2-249670REGIA: Paolo Genovese; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea

Durante una cena tra amici, la padrona di casa Eva afferma che molte coppie potrebbero lasciarsi se ognuno potesse leggere gli sms o le chat del partner. Ha così inizio un gioco in partenza innocente, in cui ognuno dei partecipanti dovrà mettere il suo cellulare a disposizione degli altri, ma che poi prenderà tutta un’altra piega.

 

SINGLE MA NON TROPPO

blogdicultura_5c4ba260810b7e54e293dd3bb2115885REGIA: Christian Ditter; genere: commedia, sentimentale; anno: 2016; paese: USA; cast: Dakota Johnson, Rebel Wilson, Alison Brie

Alice, Robin, Lucy, Meg, Tom e David sono un gruppo di single che, all’interno della Grande Mela, è perennemente in cerca dell’anima gemella. Tra un’avventura e l’altra, però, forse scopriranno che per poter iniziare qualsiasi tipo di relazione, forse dovranno prima imparare a stare da soli.

 

THE END OF THE TOUR

the-end-of-the-tour (2)REGIA: James Ponsoldt; genere: drammatico, biografico; anno: 2015; paese: USA; cast: Jesse Eisenberg, Jason Segel, Anna Clumsky

David Lipsky, giornalista di Rolling Stone, dovrà trascorrere cinque giorni in compagnia del celebre scrittore David Foster Wallace, seguendolo durante le ultime tappe del tour promozionale per il suo ultimo libro e realizzando con lui una lunga intervista. Il lungometraggio, presentato in anteprima all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, vede uno straordinario Jason Segel nel ruolo di Wallace.

 

ZOOLANDER 2

zoolanderheader1REGIA: Ben Stiller; genere: commedia; anno: 2016; paese: USA; cast: Ben Stiller, Owen Wilson, Penélope Cruz

Attesissimo sequel dell’ormai cult Zoolander – sempre diretto da Stiller – il lungometraggio racconta le strampalate vicende dell’icona di stile Derek Zoolander, il quale dovrà tornare nel mondo della moda per salvare le sorti di numerose popstar.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo, continuate ad andare numerosi al cinema, per vivere ogni giorno nuove, emozionanti avventure!

LA RECENSIONE DI MARINA: IL FIGLIO DI SAUL di Laszlo Nemes

Nelle sale italiane dal 21 gennaio, “Il figlio di Saul”, lungometraggio d’esordio del cineasta ungherese Laszlo Nemes, storico aiuto regia del celebre Béla Tarr, ha riscosso grande successo durante l’ultima edizione del Festival di Cannes – dove ha vinto il Gran Premio della Giuria – e, attualmente, è nominato al Premio Oscar al Miglior Film Straniero.

1200x630_307863_il-figlio-di-saul-rivelazione-a-canneSaul Auslaender è un ebreo internato nel campo di concentramento di Auschwitz. Egli, inoltre, fa parte del Sonderkommando, un gruppo di ebrei (detti anche Geheimnistraeger, portatori di segreti) con il compito di fare da assistenti ai nazisti durante lo sterminio di altri prigionieri e destinati, a loro volta, ad essere giustiziati dopo qualche mese di lavoro. Un giorno, nel liberare una camera a gas dai cadaveri, Saul vede un ragazzino morente, e si convince che si tratti di suo figlio. Trovare a tutti i costi un rabbino per dare al ragazzo una degna sepoltura sarà, da qui in poi, l’unica ragione di vita del protagonista.

il-figlio-di-saul-3Anche un occhio meno attento non può fare a meno di notare, fin dai primi minuti, un particolarissimo uso della macchina da presa: quest’ultima non abbandona mai il protagonista. Il risultato è un susseguirsi di primi, a volte primissimi piani, oltre a inquadrature di quinta del personaggio stesso e qualche rara soggettiva. Le inquadrature sono strette, addirittura claustrofobiche, lo spettatore è costretto a muoversi in uno spazio limitato, è quasi cieco nei confronti di ciò che avviene intorno al personaggio principale. Quello che accade nel lungometraggio lo si può capire soltanto attraverso la percezione del protagonista stesso.

Anche se tutto ciò può inizialmente sembrare un semplice virtuosismo registico, è solo poco dopo la metà del film che questa scelta di regia trova una propria, sensata giustificazione. Il risultato è un film fortemente intimista, che riesce a raccontare con umanità, ma anche con crudo realismo le mille sfaccettature di una personalità privata del proprio diritto alla vita e che soltanto appigliandosi a qualcosa che, in qualche modo, sembri toccarlo nell’intimo, trova una ragione stessa di vivere. Ed ecco che quello che Saul crede essere suo figlio diventa trasfigurazione di Saul stesso, di quello che era, di quello che non è più, di quello che merita almeno una fine dignitosa, in quanto essere umano.

20150416saul-fia-cannes-2015Determinate scelte registiche, inoltre, richiedono, inevitabilmente, una prova attoriale di gran lunga al di sopra degli standard. Ed è proprio qui che abbiamo avuto una rivelazione: il protagonista, il poeta ungherese ma statunitense di adozione Geza Rohrig, intenso e mai sopra le righe, pur trovandosi alla sua prima esperienza come attore, riesce a rendere alla perfezione le mille sfumature di una personalità tormentata e controversa come quella di Saul Auslaender.

saulVolendo fare un passo indietro e tornare alle prime esperienze di Nemes sul set, è encomiabile come il regista non abbia, volutamente o involontariamente, tentato di emulare il collega Béla Tarr, a fianco del quale ha lavorato per anni. E poiché lo stesso Tarr è considerato un cineasta “pericoloso” per tutti i giovani registi/cinefili che muovono i primi passi dietro la macchina da presa – essendo il suo stile particolarmente personale ed efficace – il fatto che il suo storico aiuto sia riuscito ad evitare l’errore di girare il film come se fosse stato proprio il suo “maestro” ad averlo diretto, dimostra la sua piena comprensione dell’arte cinematografica. Sarà anche questo merito dello stesso Béla Tarr? Lo scopriremo, forse, con i prossimi lungometraggi.

“Il figlio di Saul”, attualmente in sala e candidato all’Oscar al Miglior Film Straniero, è una vera e propria perla nel panorama cinematografico attuale. Un lungometraggio che colpisce e, allo stesso tempo, lascia allo spettatore parecchia autonomia nel volerlo interpretare. Privilegio, questo, che raramente ci viene regalato.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

OGGI AL CINEMA- Tutte le novità in sala del 21/01/2016

Nella settimana in cui film come “The revenant” di Alejandro Gonzalez Inarritu o “Quo vado?” di Checco Zalone sono in testa al botteghino, molti altri interessanti prodotti sono in arrivo nelle sale italiane. Vediamo cosa c’è di nuovo oggi 21 gennaio 2016.

IL FIGLIO DI SAUL

1200x630_307863_il-figlio-di-saul-rivelazione-a-canneREGIA: Laszlo Nemes;   genere: drammatico; anno: 2015; paese: Ungheria; cast: Geza Rohrig, Levente Molnàr, Urs Rechn

Gran Premio della Giuria alla scorsa edizione del Festival di Cannes, diretto dallo storico aiuto regista del grande cineasta ungherese Béla Tarr, “Il figlio di Saul” racconta la storia di Saul Auslander, membro del Sonderkommando di Auschwitz, cioè facente parte del gruppo di internati costretti ad assistere i nazisti nello sterminio degli altri internati, il quale un giorno scopre il cadavere di un ragazzo che crede essere suo figlio.

IL PAESE DOVE GLI ALBERI VOLANO

il-paese-dove-gli-alberi-volano-online-il-trailer-248427REGIA: Davide Barletti, Jacopo Quadri; genere: documentario; anno: 2015; paese: Italia

Nella cittadina danese di Holstebro centinaia di bambini e giovani da tutto il mondo arrivano per festeggiare, con i loro balli e le loro acrobazie, per festeggiare i cinquant’anni dell’Odin Teatret, fondato da Eugenio Barba.

PICCOLI BRIVIDI

piccoli-brividi-v8-15898-1280REGIA: Rob Letterman; genere: commedia, fantasy, avventura; anno: 2015; paese: USA; cast: Jack Black, Dylan Minnette, Odeya Rush

Il giovane Zach si è appena trasferito in una piccola città di provincia. Dopo aver fatto amicizia con la vicina di casa Hannah, scopre che il padre della ragazza è nientemeno che RL Stine, autore della serie “Piccoli brividi”. Egli è prigioniero della sua stessa immaginazione e, forse, i mostri da lui inventati esistono nella realtà.

SE MI LASCI NON VALE

salemmeREGIA: Vincenzo Salemme; genere: commedia; anno: 2016; paese:Italia; cast: Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi

Vincenzo e Paolo si incontrano per caso in un locale e scoprono di avere qualcosa in comune: entrambi sono stati lasciati di recente dalle proprie compagne. Dopo aver condiviso i propri dolori, Vincenzo ha un’idea per smettere di soffrire: la vendetta!

 

STEVE JOBS

fassbender-jobsREGIA: Danny Boyle; genere: biografico, drammatico; anno: 2016; paese: USA; cast: Michael Fassbender, Kate Winslet, Sarah Snook

Il lungometraggio si svolge nei backstageprima dei lanci ufficiali dei prodotti che grande importanza hanno avuto nella carriera di Jobs, ad esempio il Macintosh e l’iMac. Per questa sua interpretazione Michael Fassbender è attualmente nominato al Premio Oscar per la Miglior Interpretazione Maschile.

THE PILLS: SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE

1452699117_sempremegliochelavorare2-600x335REGIA: Luca Vecchi; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Matteo Corradini, Luigi Di Capua, Luca Vecchi

Luigi, Matteo e Luca, alle soglie dei trent’anni, invece di disperarsi come i loro coetanei che non trovano lavoro, decidono di restare in una pseudo_fase post adolescenziale, passando le loro giornate a bere birra e a fumare sigarette. Qualcosa, però, potrà inevitabilmente cambiare le loro vite.

TI GUARDO (Desdé allà)

ti guardo1REGIA: Lorenzo Vigas; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Venezuela; cast: Alfredo Castro, Luis Silva

Film vincitore del Leone d’Oro alla 72° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, racconta la singolarestoria di Armando, cinquantenne solito adescare adolescenti al fine di poterli osservare, a pagamento, a casa propria, senza però mai toccarli. Tutto cambierà nel momento in cui l’uomo incontrerà il giovane Elder.

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana, nel frattempo, buon Cinema a tutti!

Marina Pavido

 

TRIESTE SCIENCE+FICTION: IL MELIES D’OR

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION
15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA
TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015

GOODNIGHT MOMMY

Il film austriaco Goodnight Mommy vince il Méliès d’or 2015

La Federazione Europea dei Festival di Cinema Fantastico (The European Fantastic Film Festivals Federation – EFFFF) è lieta di annunciare i vincitori dei Méliès d’or della 19ª competizione per i migliori film europei di genere fantastico.

Goodnight Mommy (Ich seh Ich seh, Austria, 2014) di Severine Fiala e Veronika Franz è il vincitore del Méliès d’or come migliore lungometraggio.

Il Méliès d’or per il miglior cortometraggio va a Supervenus (Francia, 2014) di Frédéric Doazan. La Giuria del Méliès era composta da Claudio Simonetti (Presidente), Iris Martin-Peralta e Francisco Villa-Lobos.

La cerimonia del Méliès d’or si è tenuta il 6 novembre a Trieste, ospitata dal festival della fantascienza Trieste Science+Fiction. Il Méliès d’or è il culmine di un ciclo di competizioni svoltesi dai 16 festival membri della EFFFF in 11 paesi europei durante l’annata  2014/2015. I film vincitori di ciascun festival sono stati premiati con il Méliès d’argent e la nomination al 19° Méliès d’or.

Fondata nel 1987, la EFFFF è divenuta il più grande network di festival al mondo con 22 manifestazioni in 16 diversi paesi e un audience globale di più di 450 mila spettatori. La EFFFF si pone, dunque, come enorme spinta alla promozione del cinema di genere, sia in Europa sia nel mondo intero. L’obiettivo della EFFFF è di promuovere le produzioni di cinema fantastico europeo aumentandone la visibilità sia per il pubblico sia per gli operatori economici. La competizione per il Méliès d’or è il momento chiave dell’attività della Federazione ed è stata inaugurata nel 1996.

Le 8 nomination per il Méliès d’or:

Goodnight Mommy (1)Goodnight Mommy (Ich seh ich seh) Veronika Franz, Severin Fiala / Austria
Méliès d’argent @ Sitges – Festival Internacional de Cinema de Catalunya, 2014

Index Zero Lorenzo Sportiello / Italia
Méliès d’argent @ Trieste Science+Fiction Festival, 2014

Another Frontier (L’altra frontera) André Cruz Shiraiwa / Spagna
Méliès d’argent winner @ Brussels International Fantastic Film Festival, 2015

Liza, the Fox-Fairy (Liza, a rokatünder) Károly Ujj Mészáros / Ungheria
Méliès d’argent winner @ Imagine Film Festival, 2015

Men and Chicken (Maend of Hons) Anders Thomas Jensen / Germania, Danimarca
Méliès d’argent winner @ Neuchâtel International Fantastic Film Festival, 2015

The Hallow Corin Hardy / Regno Unito, Irlanda
Méliès d’argent @ Strasbourg European Fantastic Film Festival, 2015

Nina Forever Blaine Brothers (Ben and Chris) / Regno Unito
Méliès d’argent @ Lund Fantastik Film Festival, 2015

The Brand New Testament (Le tout nouveau testament) Dio esiste e vive a Bruxelles Jaco Van Dormael / Belgio, Francia, Lussemburgo
Méliès d’argent @ Sitges – Festival Internacional de Cinema de Catalunya, 2015

Le nomination per i 17 cortometraggi:

Autumn Harvest Fredrik S. Hana / Norvegia
Méliès d’argent @ Sitges – Festival Internacional de Cinema de Catalunya in 2014

The Nostalgist Giacomo Cimini / Regno Unito
Méliès d’argent @ Trieste Science+Fiction Festival, 2014

Wind Robert Löbel / Germania
Méliès d’argent @ Fanomenon – Leeds International Film Festival, 2014

Supervenus Frédéric Doazan / Francia
Méliès d’argent @ Court Metrange Festival, 2014

La maison de Poussière Jean-Claude Rozec / Francia
Méliès d’argent @ FanCine Málaga – Festival de Cine Fantástico, 2014

Ghost Train Lee Cronin / Irlanda, Finlandia
Méliès d’argent @ Molins de Rei Horror Film Festival, 2014

My Past Life Sebastian Lindblad / Svezia
Méliès d’argent @ San Sebastian Horror & Fantasy Film Festival, 2014

Sinnside Miguel Ángel Font Bisier / Spagna
Méliès d’argent @ Razor Reel Flanders Film Festival, 2014

The Stomach Ben Steiner / Regno Unito
Méliès d’argent @ Abertoir Horror Festival, 2014

Dernière porte au sud Sacha Feiner / Francia, Belgio
Méliès d’argent @ Brussels International Fantastic Film Festival, 2015

A Blue Room Tomasz Siwiński / Francia, Polonia
Méliès d’argent @ Imagine Film Festival, 2015

The Salt of the Earth Jonathan Desoindre / Francia
Méliès d’argent @ Haapsalu Horror & Fantasy Film Festival, 2015

Es War Finster Und Merkwürdig Still Mirella Brunold and Nina Calderone / Svizzera
Méliès d’argent @ Neuchâtel International Fantastic Film Festival, 2015

Detector Floris Kingma / Olanda
Méliès d’argent @ Strasbourg European Fantastic Film Festival, 2015

Miami Simão Cayatte / Portogallo
Méliès d’argent @ MOTELx – the Lisbon International Horror Film Festival, 2015

Loose Ends Stéphane Everaert / Belgio
Méliès d’argent @ Grossmann Fantastic Film & Wine Festival, 2015

The Sinner Gerlando Infuso / Belgio
Méliès d’argent @ Lund Fantastik Film Festival, 2015

Per maggiori informazioni:

EFFFF e Méliès European Fantastic Film Festivals Federation, Rue de la Comtesse de Flandre 8 B-1020 Brussels – Belgium http://www.melies.orginfo@melies.org

Trieste Science+Fiction Festival: http://www.sciencefictionfestival.org

La Cappella Underground +39 040 3220551 http://www.sciencefictionfestival.org

ROMA SINTI FEST – il 14 marzo al Nuovo Cinema Aquila

Ricevo e volentieri pubblico

SAVE THE DATE!!

sinti
Il 14 Marzo al Nuovo Cinema Aquila

ROMA SINTI FEST

ZaLab è lieta di invitarti ad una giornata di proiezioni, musica e incontri sui popoli Rom, Sinti e Caminanti, alla scoperta della loro storia, cultura e condizione sociale.

Il 14 marzo 2015, dalle 15.00 alle 24.00, il Nuovo Cinema Aquila ospiterà una programmazione continua di film e documentari italiani ed esteri. Saranno presenti gli autori, e tra le sale e il foyer del cinema si svolgeranno proiezioni, dibattiti, interventi informativi e di intrattenimento, musica e teatro.
Tra i film proiettati Fuori Campo di Sergio Panariello e Rom Tour di Silvio Soldini e Giorgio Garini, Gadjo Dilo di Tony Gatlif, Just the wind di Bence Fliegauf. In contemporanea Container 158  di Stefano Liberti ed Enrico Parenti sarà trasmesso in streaming su My Movies Live.

Sono previsti inoltre interventi e contributi di Dynamis, Moni Ovadia, Andrea Segre, Christian Raimo, Stefano Liberti.

Durante la tavola rotonda “Oltre i campi attrezzati – buone pratiche per il superamento della segregazione abitativa” interverranno attivisti rom e sinti, studiosi e rappresentanti delle istituzioni.

Concluderà l’evento il concerto del fisarmonicista rom serbo Jovica Jovic.

Qui di seguito il programma della serata:

SALA 2:

15:00-19:00
Proiezione documentario “Lo sterminio dei popoli zingari
italia, 1998 – 40′ – di Andrea Segre
segue dibattito con Andrea Segre

Proiezione documentario “Fuori Campo
Italia, 2015 – 60′ – di Sergio Panariello
segue dibattito con Sead Dobreva, Sergio Panariello, Stefano Liberti, Enrico Parenti

Proiezione documentario “Container 158
Italia, 2013 – 60′ – di Stefano Liberti ed Enrico Parenti

SALA 3:

15:00-19:00
Proiezione documentario “Rom Tour
Italia, 1999 – 84′ – di Silvio Soldini e Giorgio Garini con Antonio Tabucchi
dibattito con Silvio Soldini e Andrea Segre

Proiezione video-intervento di Moni Ovadia

Sezione Roma Sinti Short: proiezione cortomentraggi e videoclip

Premiazione concorso ROMpiamo PreGiudizi e proiezione video vincitore con Sabrina Milanovic, Nedzad Husovic, Sead Dobreva

FOYER:

15:00-19:00
Presentazione libro: “Derive – piccolo mosaico del disumano” di Flore Murard-Yovanovitch, alla presenza dell’autrice

Tavola rotonda: “Oltre i campi attrezzati – buone pratiche per il superamento della segregazione abitativa” con:
Mario Bruno, sindaco di Alghero
Riccardo Magi, consigliere del Comune di Roma
Manuele Hadzovic, Sabrina Milanovic, Nedzad Husovic, attivisti
Roberto Mazzoli, ricercatore sociale
Modera Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 Luglio

Lettura di Christian Raimo e Performance Dynamis

Buffet: sapori rom in collaborazione con Popica onlus

SALA 1:

20:00-24:00
Presentazione del film “Just the wind” evento Premio Lux
Ungheria, 2012 – 86′ – di Bence Fliegauf
Concerto di musica rom con il fisarmonicista Jovica Jovic

SALA 2:

20:00-24:00
Proiezione documentario “Spartacus and Cassandra” evento Alice nella Città
Francia, 2014 – 81′ – di Ioanis Nuguet
Proiezione film “Gadjo Dilo
Francia, 1997 – 102′ – di Tony Gatlif
Inoltre, alle 21:30, il film “Container 158” verrà trasmesso in streaming su My Movies Live

– – –
Roma Sinti Fest” è organizzato da ZaLab in collaborazione con Associazione 21 Luglio, con la partnership di Amnesty Italia, MyMovies, OsservAzione, ASGI, Arci Roma, Left, Redattore Sociale, Radio Città Aperta, Alice Nella Città, Popica onlus, il patrocinio di Consiglio d’Europa – ufficio di Venezia, Roma Capitale e Premio Lux ed il sostegno di Open Society Foundations e Banca Etica.

Programma e materiale informativo e promozionale dell’evento: www.zalab.org/romasintifest

SPORT AWARDS BERGAMO INTERNATIONAL FICTS FESTIVAL – dal 21 al 23 febbraio a Bergamo

Ricevo e volentieri pubblico

L’Associazione Festival Internazionale del Cinema e Teamitalia

Presentano

SPORT AWARDS BERGAMO INTERNATIONAL FICTS FESTIVAL

21 – 23 febbraio 2015

Centro Congressi Papa Giovanni XXIII – Bergamo

 Icefall

L’EMOZIONE DELLO SPORT ALLA PRIMA EDIZIONE

DEL FESTIVAL CINEMATOGRAFICO DEDICATO ALLO SPORT

 

Le suggestioni delle immagini in movimento e la passione per l’attività fisica si incontreranno in una manifestazione ricca di energia

Dal 21 al 22 febbraio a Bergamo la prima edizione di SPORT AWARDS BERGAMO INTERNATIONAL FICTS FESTIVAL, Festival Cinematografico Internazionale dedicato allo Sport inserito nel “World FICTS Challenge” (Campionato Mondiale della Televisione e del Cinema Sportivo articolato in 14 Festival che si svolgono nei 5 continenti).

Il Festival è promosso dall’ASSOCIAZIONE FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA con l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ATLETI OLIMPICI AZZURRI D’ITALIA, in collaborazione con la FICTS – Fédération Internationale Cinéma Télévision Sportifs.

Fulcro di questo evento sarà la Sala Oggioni del Centro Congressi di Bergamo, nella quale si terranno le proiezioni di tutti i film, le premiazioni dei registi vincitori e gli eventi collaterali.

L’evento vuole diffondere una cultura dello sport attraverso il cinema, con film, cortometraggi e documentari che abbiano come tema lo sport e i valori che gli sono propri. Un modo nuovo di promuovere lo sport premiando artisti in grado di trasmettere emozioni attraverso video sportivi che riescano a lasciare senza fiato gli spettatori.

Tutte le serate, presentate da Fabrizia Fassie da Luca Cavadini, saranno ad ingresso gratuito.

Verranno proiettati 11 film in concorso tra corti, medio e lungometraggi, provenienti da tutta Europa: Belgio, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Ungheria.

Proiezioni ed incontri dedicati alla boxe al motociclismo e al ciclismo, caratterizzeranno la prima edizione del Festival, che si aprirà con la serata inaugurale di presentazione e si concluderà con il Gran Galà dello Sport, in cui verranno consegnati i premi ai registi vincitori.

Ad ampliare ulteriormente il programma, alla competizione cinematografica è stato affiancato un concorso fotografico che presenterà al pubblico scatti di spettacolari gesti atletici o sportivi colti in momenti di particolare intensità espressiva.

Nel corso delle tre serate avrà luogo il concorso a premi “UNA NOTTE AL 4 STELLE” promosso da Travel e Viaggi, che mette in palio weekend sul Lago di Garda, all’Hotel Spa Villa Quaranta, per due persone. Il vincitore verrà estratto a sorte tra durante la serata finale di lunedì 23 febbraio.