SPECIALE OSCAR 2016: tutti i vincitori

Oscar-2016-1A cura di Marina Pavido

Si è da poco conclusa la tanto attesa cerimonia di premiazione presso il Dolby Theatre di Los Angeles e non poche sono state le sorprese in questa lunga nottata. La serata, che ha visto come conduttore il comico Chris Rock – il quale ha spesso ironizzato sul fatto che nessun artista di colore sia stato candidato, quest’anno, ai Premi Oscar – si è conclusa con la vittoria di “Spotlight”, di Tom McCarthy, come Miglior Film. Un premio, questo, conferito più al potere politico del film che al cinema stesso. Un film sì ben realizzato, ma decisamente inferiore ad altri lungometraggi candidati per lo stesso titolo: primo fra tutti “La grande scommessa” di Adam McKey – anch’esso testimone di un importante argomento di attualità – oppure “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg o ancora “Room” di Lenny Abrahamson. In poche parole, una vittoria che ha fatto storcere il naso a molti.

060720624-fdf2c1fe-892d-427d-b6cb-893892ca9802Grande ovazione in sala in occasione del conferimento del Premio Oscar per il Miglior Attore Protagonista a Leonardo Di Caprio, il quale, evidentemente pressato dalla grande battaglia mediatica circa le sue mancate vittorie agli Oscar nonostante le numerose candidature, ha tenuto un interessante discorso sulle pericolose condizioni climatiche del nostro pianeta, affermando che per lui questi problemi che riguardano tutti noi non sono affatto scontati e che analogamente anche questa serata per lui non è stata affatto scontata.

oscar-2016-oscars-oscar-brie-larson-oscarBrie Larson, la giovane protagonista di “Room” ha ottenuto, meritatamente, il Premio Oscar per la Miglior Interpretazione Femminile, mentre ad Alicia Vikander, per la sua performance in “The Danish Girl” di Tom Hooper, è andata la statuetta alla Miglior Attrice Non Protagonista. Due giovani donne, due talenti agli albori della loro carriera, questo è quello che l’Academy ha voluto premiare.

720x405-FRD-DS-00668Il lungometraggio che ha collezionato il maggior numero di statuette – ben sei – è stato “Mad Max: Fury Road” di George Miller: ad esso sono andati gli Oscar per il Miglior Montaggio, per la Miglior Fotografia, per i Migliori Costumi, per il Miglior Trucco e Acconciature, per il Miglior Sonoro e per il Miglior Montaggio Sonoro. Grande escluso della serata è stato, invece, “Star Wars”, che non ha portato a casa nessuno degli Oscar per cui era stato nominato.

spotlight-xlargeUn altro premio che non ha convinto più di tanto il pubblico e la critica è stato quello alla Miglior Sceneggiatura Originale, conferito a “Spotlight”, che vedeva, tra i suoi concorrenti, anche il bellissimo “Inside Out”, lungometraggio di animazione della Pixar dallo script originale, commovente, divertente ed arguto, il quale, in compenso, si è meritatamente aggiudicato l’Oscar come Miglior Film di Animazione.

1200x630_307863_il-figlio-di-saul-rivelazione-a-canneNessuna sorpresa, invece, per quanto riguarda il conferimento del Premio Oscar al Miglior Film Straniero: “Il figlio di Saul”, dell’ungherese Laszlo Nemes è stato, secondo l’Academy, il miglior lungometraggio di lingua straniera.

1401x788-102669322Deludente, invece, la scelta di conferire al documentario “Amy”, sulla cantante Amy Winehouse, l’Oscar al Miglior Documentario. Vero, il tema trattato riesce a toccare molti, però, volendo prettamente parlare di cinema, il prodotto nulla ha a che vedere con il capolavoro di Joshua Oppenheimer “The look of Silence.

enniomorricone

Durante la serata vi sono stati non pochi momenti di commozione. Quando, ad esempio, sono state commemorate – con le note di “Blackbird” dei Beatles – tutte le personalità del cinema scomparse nell’ultimo anno, tra cui il nostro grande Ettore Scola. Ed è stato particolarmente toccante anche il momento in cui Ennio Morricone ha vinto l’Oscar alla Miglior Colonna Sonora per “The hateful Eight” di Quentin Tarantino -altro grande escluso dai premi. Il compositore, davanti ad una platea commossa e plaudente, accompagnato dal figlio che ha fatto anche da interprete, è apparso visibilmente emozionato nel ricevere per la prima volta – se si esclude il Premio Oscar alla Carriera – questo importante riconoscimento.

Di seguito, ecco l’elenco completo di tutti i vincitori in questa lunga Notte degli Oscar:

MIGLIOR FILM:  Spotlight

MIGLIOR REGIA:  Alejandro G. Iñarritu – Revenant

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:  Leonardo Di Caprio – Revenant

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA:  Brie Larson – Room

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:  Mark Rylance – Il ponte delle spie

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA:  Alicia Vikander – The Danish Girl

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:  Spotlight

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE:  La grande scommessa

MIGLIOR FILM STRANIERO:  Il figlio di Saul – Laszlo Nemes (Ungheria)

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE:  Inside Out

MIGLIOR MONTAGGIO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR SCENOGRAFIA:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR FOTOGRAFIA:  Revenant

MIGLIORI COSTUMI:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE:  Mad Max: Fury Road

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI:  Ex Machina

MIGLIOR SONORO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE:  The hateful eight – Ennio Morricone

MIGLIOR CANZONE:  Writing’s on the wall – Spectre

MIGLIOR DOCUMENTARIO:  Amy

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO:  A girl in the river – The price of forgiveness

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:  Stutterer

MIGLIOR CORTO DI ANIMAZIONE:  Bear story

E così, conclusasi anche quest’anno la famosa cerimonia di premiazione, non ci resta che aspettare l’anno prossimo per nuovi, interessanti premi, continuando, nel frattempo a vedere i film che più ci piacciono, in modo da mantenere vivo il nostro amato cinema.

 

SPECIALE OSCAR 2016: nominations e pronostici

oscar_imageA cura di Marina Pavido

“Questa statuetta assomiglia proprio a mio zio Oscar!”. Così esclamò, nel lontano 1928, Margaret Herrick, impiegata presso l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, non appena vide l’ormai celeberrima statuina. Da lì il nomignolo di Premio Oscar per l’Academy Award of Merit, ossia il premio cinematografico più antico del mondo (istituito ben tre anni prima del Leone d’Oro, conferito alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia): 35 cm di altezza per 24 carati d’oro. La prima cerimonia per il conferimento del tanto ambito Premio Oscar ebbe luogo, infatti, il 16 maggio 1929 e da quella volta ogni anno numerosi artisti di tutto il mondo fanno a gara per aggiudicarsi l’agognata statuetta.

Anche quest’anno siamo giunti alla sera della premiazione, che si terrà, come di consuetudine, presso il Dolby Theatre di Los Angeles e che, quest’anno, è giunta alla sua 88° edizione.

La cerimonia sarà visibile sul canale Sky Cinema Oscar e, in chiaro, su TV8 (canale 8 del digitale terrestre, ex MTV). Per chi desiderasse vederla in streaming, sarà possibile collegarsi sul sito http://www.tv8.it. La diretta inizierà intorno alle 23, con l’arrivo dei nominati, mentre la premiazione vera e propria avrà inizio intorno alle 2 del mattino, ora italiana.

Prima di procedere con pronostici e commenti vari, ecco l’elenco dei nominati ai Premi Oscar 2016:

Miglior film
La grande scommessa
Il ponte delle spie
Brooklyn
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Room
Il caso Spotlight

Miglior regia
Adam McKay – La grande scommessa
George Miller – Mad Max: Fury Road
Alejandro Gonzales Inarritu – Revenant
Lenny Abrahamson – Room
Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Miglior attore protagonista
Bryan Cranston – Trumbo
Matt Damon – Sopravvissuto -The Martian
Leonardo DiCaprio – Revenant
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl

Miglior attrice protagonista
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling – 45 anni
Saorsie Ronan – Brooklyn

Miglior attore non protagonista
Christian Bale – La grande scommessa
Tom Hardy – Revenant
Mark Rylance – Il ponte delle spie
Mark Ruffalo – Spotlight
Sylvester Stallone – Creed

Miglior attrice non protagonista

Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams – Spotlight
Alicia Vikander – The Danish Girl
Kate Winslet – Steve Jobs

Miglior sceneggiatura originale
Il ponte delle spie
Ex Machina
Inside Out
Spotlight
Straight Outta Compton

Miglior sceneggiatura non originale
La grande scommessa
Brooklyn
Carol
The Martian
Room

Miglior film straniero
El abrazo de la serpiente (Colombia)
Mustang (Francia)
Il figlio di Saul (Ungheria)
Theeb (Giordania)
A War (Danimarca)

Miglior film d’animazione
Anomalisa
Boy and the World
Inside Out
Shaun – vita da pecora
Quando c’era Marnie

Miglior montaggio

La grande scommessa
Mad Max Fury Road
Revenant
Spotlight
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior scenografia
Il ponte delle spie
The Danish Girl
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant

Miglior fotografia
Carol
The Hateful Eight
Mad Max Fury Road
Revenant
Sicario

Migliori costumi

Carol
Cenerentola
The Danish Girl
Mad Max Fury Road
Revenant

Miglior trucco e acconciature
Mad Max: Fury Road
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Revenant

Migliori effetti speciali
Ex Machina
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior sonoro
Il ponte delle spie
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior montaggio sonoro
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior colonna sonora originale
Il ponte delle spie
Carol
The Hateful Eight
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior canzone
Earned It – 50 sfumature di grigio
Manta Ray – Racing Extinction
Simple Song #3 – Youth
Til It Happens To You – The Hunting Ground
Writing’s On the Wall – Spectre

Miglior documentario
Amy
Cartel Land
The Look of Silence
What Happened, Miss Simone?
Winter of Fire: Ukraine’s Fight for Freedom

Miglior corto documentario
Body Team 12
Chan, beyond the Lines
Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah
A Girl in the River: The Price of Forgiveness
Last Day of Freedom


Miglior cortometraggio

Ave Maria
Day One
Everything Will Be OK
Shok
Stutterer

Miglior cortometraggio d’animazione
Bear Story
Prologue
Sanjay’s Super Team
We Can’t Live without Cosmos
World of Tomorrow

Senza troppi giri di parole, sappiamo che il conferimento del Premio Oscar più atteso sarà quello al Miglior Attore Protagonista, in quanto il fatto che il “povero” Leonardo Di Caprio, dopo ben 5 nominations, non sia mai stato premiato è diventato un vero e proprio tormentone sul web. E sia. Pur non trattandosi della sua interpretazione migliore, molto probabilmente la statuetta andrà proprio a lui per la sua performance in “Revenant” di Alejandro G. Iñarritu.

Per quanto riguarda la Miglior Attrice Protagonista, in molti fanno il tifo per la bravissima Cate Blanchett, che in “Carol” di Todd Haynes ha dato ulteriore prova del suo talento. Eppure, anche quest’anno l’Academy potrebbe stupirci premiando la giovane Brie Larson, protagonista di “Room” di Lenny Abrahamson. Una prova d’attrice, la sua,davvero notevole.

Continuando a parlare di attori, in molti danno per scontato il Premio Oscar al Miglior Attore Non Protagonista a Sylvester Stallone – per “Creed” di Ryan Coogler – vincitore recentemente del Golden Globe alla Carriera. Ma non dimentichiamo anche Mark Ruffalo per “Il caso Spotlight” di Tom McCarthy o Christian Bale, per la sua eccezionale performance in “La grande scommessa” di Adam McKey.

Miglior Attrice Non Protagonista potrebbe essere dichiarata Rooney Mara, sempre per “Carol”, la quale, per questa sua interpretazione, è già stata premiata all’ultima edizione del Festival di Cannes. Ma non dimentichiamo anche la brava Kate Winslet per “Steve Jobs” di Danny Boyle. Volendo, però, esprimere un giudizio del tutto personale, notevole è stata la prova di Jennifer Jason Leigh in “The hateful eight” di Quentin Tarantino. Una sua premiazione sarebbe più che azzeccata.

Veniamo al Miglior Film. Ben otto sono i titoli in corsa per il forse più importante dei Premi Oscar. Molto probabilmente la statuetta andrà a “La grande scommessa” di Adam McKey – candidato anche per la Miglior Regia – o a “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg. Sottovalutato, invece “The Martian” di Ridley Scott, il quale, pur avendo avuto una nomination, pare non abbia riscosso un grandissimo successo di critica e di pubblico. E chissà se, alla fine, quest’anno verrà premiato un film interessante ma poco quotato come “Room” di Lenny Abrahamson!

Altro grande protagonista di questi Oscar 2016 è il capolavoro di animazione della Pixar “Inside Out”, il quale è stato nominato sia per il Miglior Film di Animazione che per la Miglior Sceneggiatura non Originale. Entrambi i premi sarebbero meritatissimi.

Tra gli Oscar quasi sicuri troviamo la nomination per Ennio Morricone, il quale ha composto la colonna sonora di “The hateful eight” di Tarantino, oltre a Joshua Oppenheimer per il suo documentario “The look of silence”, al quale è giàstato conferito alla 71° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il Premio Speciale della Giuria. Tuttavia, per la sezione documentari, non possiamo non annoverare il bellissimo “Winter of Fire”, direttamente dall’Ucraina.

Infine, per il Premio Oscar al Miglior Film Straniero, il lungometraggio più quotato è “Il figlio di Saul” di Laszlo Nemes, storico aiuto regista del cineasta ungherese Béla Tarr, ma potrebbe anche sorprenderci il turco “Mustang”, che tratta una storia delicata e cruda di cinque sorelle che vivono in un piccolo villaggio.

Che dire? Restano, ormai,solo poche ore prima di scoprire chi saranno i premiati. Tra poco avrà inizio la diretta, quindi buona visione ai più tenaci e arrivederci al prossimo appuntamento con i nomi dei vincitori!

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala dell’11/02/2016

A cura di Marina Pavido

All’interno di un panorama cinematografico che vede Quentin Tarantino – con il suo “The hateful eight – re degli incassi al botteghino, felicemente (ma non troppo) accompagnato da Alejandro G. Iñarritu con “Revenant” o dal nostrano Checco Zalone (ancora presente in sala con “Quo vado?”), ecco arrivare al cinema, questa settimana, un’altra ondata di nuovi titoli. E ce ne sarà per tutti i gusti.

 

L’ULTIMA PAROLA – LA VERA STORIA DI DALTON TRUMBO

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REGIA: Jay Roach; genere: biografico, drammatico; anno: 2015; paese: USA; cast: Bryan Cranston, Elle Fanning, Diane Lane

Dalton Trumbo è uno sceneggiatore di successo, tra i più pagati di Hollywood negli anni ’40. La sua vita e la sua carriera, però, finiranno per prendere una piega diversa nel momento in cui l’uomo viene accusato di comunismo e costretto a scrivere, sotto falso nome, solo film a basso costo.

 

MILIONARI

16349_orig-1REGIA: Alessandro Piva; genere: drammatico; anno: 2014; paese: Italia; cast: Francesco Scianna, Valentina Lodovini, Carmine Recano

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il lungometraggio di Alessandro Piva ci mostra trent’anni di storia napoletana raccontata mediante la vera storia di un giovane entrato a far parte della malavita locale.

 

MÓZES, IL PESCE E LA COLOMBA

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REGIA: Virág Zomborácz; genere: commedia, drammatico, family; anno: 2014; paese: Ungheria; cast: Márton Kristóf

Il giovane Mózes è assillato dalla figura del padre appena scomparso, un autoritario pastore protestante. In seguito a bizzarre avventure, insieme ad altrettanti strampalati “compagni di viaggio” riuscirà ad elaborare il lutto ed a riconciliarsi, finalmente, con la figura del genitore.

 

PERFETTI SCONOSCIUTI

perfetti-sconosciuti-foto-e-trailer-dell-ultimo-film-di-paolo-genovese-v2-249670REGIA: Paolo Genovese; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea

Durante una cena tra amici, la padrona di casa Eva afferma che molte coppie potrebbero lasciarsi se ognuno potesse leggere gli sms o le chat del partner. Ha così inizio un gioco in partenza innocente, in cui ognuno dei partecipanti dovrà mettere il suo cellulare a disposizione degli altri, ma che poi prenderà tutta un’altra piega.

 

SINGLE MA NON TROPPO

blogdicultura_5c4ba260810b7e54e293dd3bb2115885REGIA: Christian Ditter; genere: commedia, sentimentale; anno: 2016; paese: USA; cast: Dakota Johnson, Rebel Wilson, Alison Brie

Alice, Robin, Lucy, Meg, Tom e David sono un gruppo di single che, all’interno della Grande Mela, è perennemente in cerca dell’anima gemella. Tra un’avventura e l’altra, però, forse scopriranno che per poter iniziare qualsiasi tipo di relazione, forse dovranno prima imparare a stare da soli.

 

THE END OF THE TOUR

the-end-of-the-tour (2)REGIA: James Ponsoldt; genere: drammatico, biografico; anno: 2015; paese: USA; cast: Jesse Eisenberg, Jason Segel, Anna Clumsky

David Lipsky, giornalista di Rolling Stone, dovrà trascorrere cinque giorni in compagnia del celebre scrittore David Foster Wallace, seguendolo durante le ultime tappe del tour promozionale per il suo ultimo libro e realizzando con lui una lunga intervista. Il lungometraggio, presentato in anteprima all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, vede uno straordinario Jason Segel nel ruolo di Wallace.

 

ZOOLANDER 2

zoolanderheader1REGIA: Ben Stiller; genere: commedia; anno: 2016; paese: USA; cast: Ben Stiller, Owen Wilson, Penélope Cruz

Attesissimo sequel dell’ormai cult Zoolander – sempre diretto da Stiller – il lungometraggio racconta le strampalate vicende dell’icona di stile Derek Zoolander, il quale dovrà tornare nel mondo della moda per salvare le sorti di numerose popstar.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo, continuate ad andare numerosi al cinema, per vivere ogni giorno nuove, emozionanti avventure!

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 04/02/2016

Senza dubbio, uno dei film più attesi in uscita questa settimana è “The hateful eight”, ultima fatica del cineasta-cinefilo Quentin Tarantino. Eppure, anche oggi, numerose sono le nuove uscite in sala. E ce ne sarà davvero per tutti i gusti!

 

1981 – INDAGINE A NEW YORK

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REGIA: J. C. Chandor; genere: drammatico, thriller; anno: 2015; paese: USA; cast: Oscar Isaac, Jessica Chastain, David Ojelowo

Abel Morales è un imprenditore nel settore petrolifero, che cerca di far crescere la propria attività mediante l’acquisto di un nuovo terreno. Qualcuno, però, cerca di ostacolare questa sua ascesa mediante furti e minacce alla sua famiglia, trascinandolo in un vortice di violenza e corruzione.

 

IL VIAGGIO DI NORM

il-viaggio-di-norm-primo-trailer-italiano-del-film-danimazione-lionsgate-8REGIA: Trevor Wall; genere: animazione, avventura, commedia, family; anno: 2015; paese: USA, India; cast: Rob Schneider, Heather Graham, Ken Jeong

Norm è un giovane orso polare che possiede il dono di parlare la lingua degli umani. Quando un imprenditore immobiliare senza scrupoli minaccia il suo territorio progettando la costruzione di residenze di lusso, Norm, insieme a tre vivaci lemming, deciderà di imbarcarsi alla volta di New York per salvare il suo mondo e la sua gente.

 

LA QUINTA ONDA

first-looks-at-the-5th-wave-trailer-and-movie-poster-image-edited-by-me-602755.jpg-2026×1278-1REGIA: J Blakeson; genere: thriller, drammatico, fantascienza; anno: 2016; paese: USA; cast: Chloe Grace Moretz, Liev Schreiber, Maika Monroe

Quattro ondate di attacchi alieni hanno decimato la popolazione sulla Terra. L’adolescente Cassie, insieme al fratellino Sammy, incontra un giovane misterioso che, in attesa del quinto attacco, potrebbe rivelarsi la sua unica speranza di salvezza.

 

PPZ – PRIDE AND PREJUDICE AND ZOMBIES

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REGIA: Burr Steers; genere: commedia, horror, thriller, sentimentale; anno: 2016; paese: USA; cast: Lily James, Lena Headey, Sam Riley

Liberamente ispirato al celebre “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, il lungometraggio, tratto dall’omonimo romanzo di Seth Grahame-Smith, racconta la storia della coraggiosa Elizabeth Bennett, la quale, insieme alle sue sorelle esperte di arti marziali, dovrà far fronte ad un enorme esercito di zombies, giunti sulla Terra in seguito ad una terribile epidemia.

 

REMEMBER

christopher-plummer-and-dean-norris-star-in-atom-egoyans-filREGIA: Atom Egoyan; genere: thriller, drammatico; anno: 2015; paese: Canada; cast: Christopher Plummer, Martin Landau, Dean Norris

Zev (Christopher Plummer), affetto da demenza senile, scappa dalla sua casa di cura nel momento in cui scopre che il comandante nazista che aveva sterminato la sua famiglia è ancora vivo ed abita in America sotto falso nome. Vendicarsi diventerà, in questo momento, l’unico scopo della sua vita. Grandissima interpretazione di Christopher Plummer, all’unanimità vincitore morale della Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Maschile all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

 

SECONDA PRIMAVERA

secondaprimaveraREGIA: Francesco Calogero; genere: commedia, drammatico; anno: 2015; paese: Italia; cast: Claudio Botosso, Desirée Noferini, Angelo Campolo

Quattro storie, quattro stagioni della vita che si incrociano e, a loro modo, si arricchiscono a vicenda. L’architetto Andrea, rimasto vedovo parecchi anni addietro, ospita a casa sua la studentessa Hikma, la quale aspetta un figlio, insieme al compagno di lei Riccardo, reduce dalla separazione dalla moglie Rosanna. La condivisione, la convivenza non saranno, però, così semplici.

 

THE HATEFUL EIGHT

hateful-eight-banner-whatREGIA: Quentin Tarantino; genere: azione, western, drammatico; anno: 2015; paese: USA; cast: Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Kurt Russell, Michael Madsen

Otto personaggi poco raccomandabili si incontrano all’emporio di Minnie, dove dovranno attendere la fine di una bufera per giungere alla vicina cittadina di Red Rock. Qualcuno di loro, però, ha un segreto che renderà difficile a tutto il gruppo giungere a destinazione. Cast stellare, regia magistrale. Jennifer Jason Leigh, nel ruolo dell’assassina Daisy Domergue candidata all’Oscar alla Miglior Attrice Non Protagonista.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo continuate ad andare al cinema e perdetevi nell’affascinante labirinto della Settima Arte!

Marina Pavido

THE HATEFUL EIGHT Quentin Tarantino cattura il pubblico

Ricevo e volentieri pubbico

Grande successo per THE HATEFUL EIGHT al suo primo week end in Italia

Le proiezioni nel “glorioso 70mm” fortemente volute da Quentin Tarantino

hanno già catturato il pubblico.

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E’ uscito venerdì 29 in una pre-release in 70mm in tre schermi ed è già un successo l’attesissimo THE HATEFUL EIGHT, il thriller western di Quentin Tarantino che ha scelto per il suo film un “glorioso” formato panoramico ormai dimenticato: una variante del 70mm chiamata Ultra Panavision 70, che amplia ancor di più l’immagine sullo schermo.

“Il film ha ottenuto in soli 3 giorni di programmazione un incasso di € 107.828 con una media per copia di € 35.942 ed un totale di 9.239 presenze – ha comunicato Luigi Lonigro, Direttore di 01 Distribution. Un risultato straordinario per il quale desidero ringraziare quegli esercenti che hanno permesso al pubblico, per la prima volta in Italia, di godere del fascino del cinema di altri tempi nello splendore del formato 70mm e che ci hanno consentito di esaudire il desiderio del regista che con questa scelta tecnica ha voluto celebrare il grande cinema sul grande schermo.”

Sono soltanto tre infatti le sale italiane tecnicamente attrezzate per questo tipo di proiezione: il Cinema ARCADIA di Melzo, il Cinema Lumière della Cineteca di Bologna ed il Teatro 5 di Cinecittà Studios a Roma che, per la prima volta nella storia, è stato trasformato in una sala cinematografica in occasione della Première del film. Allestito con una scenografia che ne evocava le nevose atmosfere, il 28 gennaio il Teatro 5 ha infatti celebrato la prima italiana con 888 invitati che hanno assistito al film insieme a Quentin Tarantino, Kurt Russel, Michael Madsen e al Maestro Ennio Morricone.

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“Una grande soddisfazione per Cinecittà, per gli amici di Rai Cinema/01 Distribution e di Leone Film Group. I numerosi spettatori che hanno affollato il Teatro  5 in tutti gli spettacoli, compreso quello del mattino in versione originale, evidenziano il grande amore che il pubblico italiano ha per il Cinema con la “C” maiuscola. Un segnale incoraggiante che giunge anche nelle stesse ore in cui il governo si sta occupando di riorganizzare il sistema con una legge importante che segnerà un cambiamento epocale”, ha sottolineato Giuseppe Basso, Amministratore Delegato di Cinecittà Studios, che in tre giorni ha raggiunto le 3.328 presenze ed un incasso di €49.680,00.

 

Un grande risultato anche per Piero Fumagalli, proprietario del Cinema ARCADIA di Melzo che ha totalizzato € 38.210,00 con 3.827 ingressi: “Siamo felici di presentare il film nel formato Ultra Panavision 70MM. Da sempre in ARCADIA ci impegniamo per offrire la migliore esperienza cinematografica possibile, il grande Cinema sul nuovissimo grande schermo di 30 metri di base e nuovo impianto audio Meyer Sound – Dolby Atmos. Siamo contenti che il pubblico abbia risposto in modo così eclatante e abbia apprezzato l’unicità della proiezione in 70MM. Abbiamo accolto circa 4.000 spettatori provenienti da tutta Italia e dall’estero nel primo weekend  e le prevendite per i prossimi giorni sono oltre 7.000 biglietti”.

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E con 2.084 presenze e € 19.938,00 in 3 giorni, anche Gian Luca Farinelli, direttore della Fondazione Cineteca di Bologna, ha espresso il suo entusiasmo: “The Hateful Eight è nella storia del cinema come Avatar al contrario. Il film di Cameron annunciava la fine del mondo della pellicola, il film di Tarantino annuncia che quel mondo, secondo uno dei grandi creatori contemporanei, invece non è affatto finito. Era naturale che di fronte al nuovo film di un paladino della pellicola come Quentin Tarantino, la Cineteca di Bologna facesse ogni sforzo per compiere un capolavoro della visione: regalare agli occhi dello spettatore lo spettacolo di un film girato e proiettato in 70mm. C’è un pubblico più vivo che mai che ha accolto con entusiasmo questa occasione unica: un pubblico anche di giovanissimi, appassionato e attento di fronte a questo spettacolo sontuoso. Grazie a 01 Distribution e a Leone Film Group che hanno creduto in questa sfida che pareva impossibile!”

 

The Hateful Eight ha ricevuto tre nomination agli Oscar: è infatti candidato per la Migliore attrice non protagonista, Jennifer Jason Leigh, per la Migliore fotografia, con Robert Richardson, e per la Miglior colonna sonora per la quale il Maestro Morricone, tornato dopo ben 27 anni a comporre per un western, ha già conquistato il Golden Globe ed il Critics Choice Award.

The Hateful Eight è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuito in 600 sale italiane da 01 Distribution nella classica versione digitale dal 4 febbraio 2016.

LA RECENSIONE DI MARINA: THE END OF THE TOUR di James Ponsoldt

Nelle sale italiane da giovedì 11 febbraio, “The end of the tour – Un viaggio con David Foster Wallace” è l’ultimo lungometraggio diretto da James Ponsoldt, per la sceneggiatura di Donald Margulies, presentato in anteprima all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma.

The-end-of-the-tour (1)California, 2008. Il celebre scrittore David Foster Wallace, in seguito ad una grave depressione, è morto suicida. David Lipsky, scrittore e giornalista di “Rolling Stone” viene chiamato a commemorarlo: dodici anni prima lo aveva seguito durante gli ultimi giorni del tour promozionale per il libro “Infinite Jest” e, in quel periodo, aveva realizzato con lui una lunga intervista, in seguito mai pubblicata.

31ENDTOUR-master675-v4Guardandoci intorno, possiamo vedere come lungometraggi in cui le sceneggiature facciano da protagoniste assolute siano particolarmente numerosi in sala in questi giorni: basti pensare a “Steve Jobs” di Danny Boyle, per la sceneggiatura di Aaron Sorkin, o a “The hateful eight”, scritto e diretto da Quentin Tarantino, in arrivo a breve. Cosa hanno in comune questi prodotti con “The end of the tour”? Semplice: una sceneggiatura di ferro, particolarmente ricca di dialoghi, addirittura decisamente al di sopra degli standard; una sceneggiatura che riesce a non far mai crollare il film, che riesce a tenere viva l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine e che evita il frequente errore di far sì che i dialoghi stessi tendano a doppiare le immagini o ad essere superflui e ridondanti. E nel caso di questo lungometraggio, i meriti sono da attribuire al drammaturgo e sceneggiatore Donald Margulies (“A cena da amici”, “The country house”).

end-of-the-tour-02“The end of the tour” è un film delicato e profondamente intimista, il quale ci racconta soltanto cinque giorni della vita del celebre scrittore americano: durante la lunga intervista con David Lipsky, vengono fuori le mille sfumature della personalità di Wallace, la sua timidezza, la sua fragilità e, non per ultimi, la sua arguta intelligenza ed il suo sottile senso dell’umorismo. Il risultato è la creazione di un personaggio fortemente empatico, che arriva dritto al cuore della gente. All’inizio del film, quando viene annunciata la morte dello scrittore, quest’ultimo, in quanto essere umano e non in quanto scrittore stesso, è ancora un totale estraneo per il pubblico. In poco meno di due ore, però, riesce a diventare quasi una sorta di “amico” dello spettatore, al punto che, pensando alla morte di quel personaggio che tanto si è amato, ci si sente amareggiati e profondamente commossi. Memorabile l’ultima scena in cui viene mostrato Wallace, negli anni della sua giovinezza, intento a ballare, divertito, con i membri di una comunità battista.

the-end-of-the-tour-3Merito del successo di questo personaggio è anche un grande interprete: Jason Segel (“Sex tape”, “Questi sono i 40” e “Slackers”), nel ruolo del protagonista, riesce a dare vita ad un David Foster Wallace vero ed intenso, ruvido in superficie, ma straordinariamente fragile, caratterizzandolo alla perfezione grazie anche ad una grande padronanza della gestualità e della mimica facciale e non andando mai sopra le righe. Convincente, in egual modo, la performance del giovane Jesse Eisenberg (“The social network”) nel ruolo del giornalista David Lipsky, degno compagno di scena di Segel.

the-end-of-the-tour (2)Un tema particolarmente importante del lungometraggio è, inoltre, quello del viaggio: il viaggio dei due personaggi durante il tour promozionale ed il viaggio come metafora di riscoperta interiore. Ed è qui che entra in gioco la regia di James Ponsoldt (“Smashed”, “The Spectacular now”): il paesaggio americano, grazie anche a magistrali inquadrature e carrellate che mostrano la sua vastità, diviene, insieme a Wallace ed a Lipsky, un terzo protagonista, testimone di quell’amicizia nata in pochi giorni e di quel percorso di crescita interiore che ognuno compie grazie all’aiuto dell’altro.

“The end of the tour” è un film che lascia un senso di amarezza e nostalgia allo stesso tempo. Un film che ci permette di conoscere da vicino una così importante personalità e di affezionarci a lei. Dopo la visione, vi sentirete sicuramente appagati.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: THE HATEFUL EIGHT di Quentin Tarantino

Nelle sale italiane dal 4 febbraio, ecco l’ultimo, attesissimo lavoro di una dei più discussi ed acclamati cineasti dei giorni nostri: “The hateful eght” diretto da Quentin Tarantino.

hateful-eight-banner-whatWyoming, pochi anni dopo la fine della Guerra Civile. Una diligenza, diretta nella cittadina di Red Rock, sta trasportando il cacciatore di taglie John Ruth (Kurt Russell), il quale deve consegnare alla giustizia la spietata assassina Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh). Durante il percorso si uniranno al viaggio il Maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson), diventato anch’egli cacciatore di taglie, e Chris Mannix (Walton Goggins), il nuovo sceriffo di Red Rock. A causa della bufera, i quattro sono costretti a fermarsi nell’emporio di Minnie, dove incontreranno altri quattro loschi figuri: Bob (Demian Bichir), che si occupa dell’emporio mentre Minnie è in visita alla madre, Oswaldo Mobray (Tim Roth), boia di Red Rock, il mandriano Joe Gage (Michael Madsen) ed il Generale Sanfors Smithers (Bruce Dern). Durante il soggiorno nell’emporio, verranno fuori intrighi e cospirazioni, a seguito dei quali per ognuno degli otto diventerà difficile giungere, prima o poi, a Red Rock.hatefuleght

Quentin Tarantino è stato da sempre il cineasta più discusso dei nostri giorni. Famoso per le sue innumerevoli citazioni ed omaggi al cinema (in particolare al western italiano degli anni d’oro), per i lunghi dialoghi che caratterizzano i suoi film, oltre che per la violenza presente nelle sue opere, ha sovente sollevato non poche critiche nei confronti della sua cinematografia,
venendo accusato di “copiare” in qualche modo cineasti del passato, di essere tutta forma e poca sostanza, oltre che di rappresentare un fenomeno di cui presto si smetterà di parlare. Eppure bisogna ammettere una cosa: il regista ha, senza ombra di dubbio, un grande talento sia nel dirigere che nello scrivere le sceneggiature. Sarà, questo, frutto solo della sua cinefilia quasi maniacale? Non credo.

1453291219-1453291036-hateful-eight-1-1200x898“The hateful eight”, analogamente ad ogni altro film di Tarantino, presenta una sceneggiatura di ferro, nulla è lasciato al caso, tutto, prima o poi, torna. I dialoghi, lunghi oltre ogni standard, hanno sì la funzione di far crescere nello spettatore la tensione, in attesa di una svolta, di un avvenimento che ribalterà le sorti dei personaggi, però, allo stesso tempo, non sono mai superflui, mai ridondanti. 188 minuti che volano via in un batter d’occhio. E questo risultato è tutt’altro che facile da ottenere. Basti pensare a tutti gli sceneggiatori e registi che tentano di giungere allo stesso risultato creando degli effetti a dir poco imbarazzanti. Dopo la metà del film, il tutto prende una piega diversa: ritmi serrati, sparatorie, tensione, ma anche divertimento, tutto in piena tradizione tarantiniana, tutto secondo una logica inattaccabile.

hateful_eight_twc_2.0I personaggi, controversi, con un oscuro passato alle spalle e tutti, a loro modo, odiosi, sono caratterizzati fin nei minimi dettagli. Ricchi di sfumature raccontate in modo sottile ed arguto, riescono a far sì che lo spettatore si ricorderà di loro a lungo. Merito di uno script redatto in modo magistrale e merito, anche, di un cast stellare: Jennifer Jason Leigh, innanzitutto, nel ruolo della prigioniera condannata alla forca (candidata, per questa sua interpretazione, all’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista), Samuel L. Jackson, diventato, in qualche modo, attore feticcio di Tarantino, ma anche Michael Madsen, Bruce Dern e molti altri.

tim-roth-walton-goggins-hateful-eight-xlargeDal punto di vista della regia, i grandangoli ed i campi lunghi per gli esterni stanno a comunicare allo spettatore un senso di “agorafobia”, si avverte fin da subito che qualcosa di terribile sta per accadere. Lo stesso vale per le scene in cui i lunghi dialoghi fanno da protagonisti: i personaggi vengono sovente inquadrati insieme e di profilo, quasi si volesse mettere in evidenza quella sorta di “filo rosso” che li lega: ognuno di loro, in qual momento, conosce nel profondo, nell’intimo il proprio interlocutore ed è pronto a smascherare la sua farsa. Tarantino, senza ombra di dubbio, si diverte moltissimo a giocare con tutti questi aspetti, durante la lavorazione dei suoi film. Ed è particolarmente bravo anche a coinvolgere lo spettatore in questi suoi giochi: in questo suo ultimo lungometraggio, in particolare, il dialogo con il pubblico è quantomai evidente, grazie anche alla presenza di una voce narrante che sta a suggerire il tono di tutta l’opera. Lo stesso vale per le scene di violenza: spesso considerate eccessive, addirittura splatter, hanno, in realtà, un effetto catartico nello spettatore, allentano quanto mai la tensione, divertono. Ed è proprio questo il risultato sperato da Tarantino stesso. Egli è, in conclusione, il primo a volersi divertire durante i suoi film, il primo a dichiararsi un cinefilo sfegatato, il primo a presentare i suoi stessi film quasi come un gioco. Tutte le critiche a lui mosse, forse, a volte potrebbero risultare eccessive.

THE HATEFUL EIGHT

Ultima considerazione: il film è stato girato rigorosamente tutto in pellicola, addirittura in 70mm. Purtroppo, solo poche sale e poche città hanno la possibilità di mostrarlo nel formato originale. Informatevi sulla sala più vicina a casa vostra per poterlo vedere così come Tarantino l’ha pensato e creato, merita davvero.

VOTO: 7/10

Marina Pavido