LA RECENSIONE – TITO E GLI ALIENI di Paola Randi

titoTITOLO: TITO E GLI ALIENI; REGIA: Paola Randi; genere: commedia, fantascienza; paese: Italia; anno: 2017; cast: Valerio Mastandrea, Luca Esposito, Chiara Stella Riccio; durata: 92′

Nelle sale italiane dal 7 giugno, Tito e gli Alieni è il secondo lungometraggio della regista Paola Randi, presentato in concorso al 35° Torino Film Festival.

Il Professore (interpretato da Valerio Mastandrea), rimasto prematuramente vedovo, vive isolato nel deserto del Nevada presso l’Area 51. Il suo compito è quello di lavorare a un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, anche se passa intere giornate a contemplare lo spazio, cercando invano un modo per comunicare con sua moglie. Un giorno, tuttavia, la sua vita cambierà, dal momento che andranno a vivere con lui i due nipotini, Anita, di 16 anni, e Tito, di 7, figli di suo fratello rimasti recentemente orfani.

Un’interessante operazione, quella messa in scena da Paola Randi. Nato dall’esigenza di raccontare in modo del tutto soggettivo il tema dell’elaborazione del lutto, il suo Tito e gli Alieni si è ben presto rivelato un vero e proprio gioiellino all’interno del panorama cinematografico nostrano, diverso da qualsiasi altro prodotto contemporaneo e sincero e sentito nella messa in scena.

Una piccola opera di fantascienza dagli echi spielberghiani (impossibile non pensare, in alcuni momenti e, nello specifico, man mano che ci si avvicina al finale, al bellissimo Incontri ravvicinati del Terzo Tipo), con suggestiva ambientazioni costruite con un modesto budget ma ben realizzate e con il concetto di famiglia come tema centrale e personaggi che entrano fin da subito nel cuore di ogni spettatore, Tito e gli Alieni ha tra i suoi punti di forza proprio le figure dei due ragazzini (interpretati dai giovanissimi Luca Esposito e Chiara Stella Riccio) e in particolare il personaggio di Tito. Due nomi da tenere d’occhio per i prossimi anni e che, siamo certi, ci regaleranno tante belle sorprese.

In poche parole, questa opera seconda della Randi – realizzata addirittura otto anni dopo il primo lungometraggio, Into Paradiso – è una piccola, graziosa sorpresa presente in palinsesto. Un lavoro che per la sua delicatezza e per la sua originalità riuscirà a conquistare grandi e piccini.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE – THE POST di Steven Spielberg

the-post-spielbergTITOLO: THE POST; REGIA: Steven Spielberg; genere: drammatico; paese: USA; anno: 2017; cast: Tom Hanks, Meryl Streep, Sarah Paulson; durata: 118′

Nelle sale italiane dal 1° febbraio, The Post è l’ultimo lungometraggio diretto dal celeberrimo Steven Spielberg.

Siamo nel 1971. The Washington Post è ancora un quotidiano locale e alla sua guida c’è Katherine Graham, successa al marito morto suicida, mentre Ben Bradlee, invece, è il severo direttore. Nel momento in cui vengono a galla, tramite fonti ufficiose, importanti segreti governativi riguardanti la Guerra del Vietnam, i due dovranno decidere se pubblicare o meno il tutto sul giornale, mettendosi contro le istituzioni e rischiando di perdere il lavoro, ma salvaguardando allo stesso tempo, la libertà di stampa.

C’è poco da fare: quando viene fatto un nome come quello di Steven Spielberg, si ha (quasi) sempre la certezza di stare per assistere a qualcosa di memorabile. E anche questa volta, nel raccontare un’importante episodio della storia degli Stati Uniti, il cineasta americano è riuscito a mettere in scena un prodotto di tutto rispetto, maestoso nella sua confezione, impeccabile nella regia e con un cast di attori – Tom Hanks, suo attore-feticcio, e la grande Meryl Streep in primis – che ben riesce a reggere l’intera durata del lungometraggio.

Sono ritmi serrati, insieme a non pochi attimi di suspense, a far sì che l’intero lavoro non perda mai di tono per tutta la sua durata. E poi c’è lei, la splendida Meryl Streep nel ruolo della protagonista, che, perfettamente valorizzata dal maestro Spielberg, riesce a dar vita ad un personaggio memorabile. Particolarmente degno di nota, a tal proposito, è il momento in cui la donna, al telefono, ancora titubante decide di far pubblicare tutte le informazioni e, al contempo, la macchina da presa stringe l’inquadratura sul suo volto.

L’unica cosa che ad un lungometraggio come The Post si può rimproverare è quella pericolosa retorica che caratterizza gran parte delle produzioni hollywoodiane, in cui un lieto fine viene accompagnato da una musica pericolosamente autocelebrativa. Una – se vogliamo – caduta di stile del genere, a quanto pare, non riesce ad evitarla nemmeno il nostro Steven. Ma, si sa, Spielberg è pur sempre Spielberg e gli si perdona (quasi) tutto.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – IL GGG di Steven Spielberg

gggTITOLO: IL GGG; REGIA: Steven Spielberg; genere: animazione, fantasy; anno: 2016; paese: USA; cast: Mark Rylance, Rebecca Hall, Ruby Barnhill; durata: 110′

Nelle sale italiane da 30 dicembre, Il GGG è l’atteso lungometraggio diretto da Steven Spielberg tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl.

Sophie ha dieci anni e vive in un orfanotrofio di Londra. Una notte una misteriosa creatura va a farle visita: si tratta di un gigante buono proveniente dalla Terra dei Giganti che, essendo stato notato dalla ragazzina, decide di rapirla affinché nessuno venga a conoscenza della sua esistenza.

ilggg-e1449670628617Che dire? Per quanto riguarda la maestria di Spielberg, ormai non vi è più nulla da dover dimostrare. Se ad essa aggiungiamo una storia d’effetto come quella inizialmente ideata da Dahl (e magistralmente adattata per il grande schermo dalla grande Melissa Mathison, purtroppo recentemente scomparsa), insieme alle sempre giuste musiche del maestro John Williams, a scenografie ben dettagliate e ad un cast di tutto rispetto dove tra tutti si distingue il bravo Mark Rylance (già apprezzato – e pluripremiato – ne Il ponte delle spie, sempre per la regia di Spielberg), oltre a Rebecca Hall, Penelope Wilton e Rafe Spall, ecco che otteniamo un lungometraggio che di certo farà impazzire grandi e piccini, destinato a diventare un grande classico del periodo natalizio. Una favola senza tempo che diverte e fa riflettere e che -perché no? – insegnerà a tutti, in qualche modo, a “diventare grandi”.

7cd734caa9La riuscita commistione tra computer grafica e live action, unita ad una regia che ben sa gestire i tempi narrativi e l’alternarsi di momenti di riflessione con scene di vera e propria adrenalina fa sì che questo ultimo lungometraggio di Spielberg – pur non essendo al medesimo livello di suoi precedenti capolavori – abbia una certa, ben definita identità e possa essere annoverato tra le migliori trasposizioni dei classici per ragazzi, tra cui non possiamo non menzionare il Canto di Natale di Dickens (in particolare la versione Disney) ed Oliver Twist (sia il più recente – diretto da Polanski – che il classico di David Lean, con un indimenticabile Alec Guinness).

Ultima considerazione: le numerose gag ambientate all’interno di Buckingham Palace sono davvero irresistibili!

VOTO: 8/10

Marina Pavido

34° TORINO FILM FESTIVAL – WE ARE THE TIDE di Sebastian Hilger

wsdf_vorschau_bild_1TITOLO: WE ARE THE TIDE; REGIA: Sebastian Hilger; genere: thriller, fantascienza; anno: 2016; paese: Germania; cast: Max Mauff, Lana Cooper, Roland Koch; durata: 84′

Presentato in concorso alla 34° edizione del Torino Film Festival, We are the tide è l’ultimo lavoro del regista tedesco Sebastian Hilger.

In principio vediamo Micha, diligente studente universitario che da anni cerca di portare avanti il suo progetto riguardante gli strani fenomeni naturali verificatisi nella cittadina di Windholm. Il principale problema, però, è l’arretratezza del sistema universitario in sé, che poca fiducia gli ha dato fin dall’inizio. Ed ecco che entra in scena Jana, la sua ex ragazza tornata a Berlino dopo un lungo periodo di silenzio. In Seguito all’ennesima delusione in ambito accademico, i due decidono di partire alla volta di Windholm, per analizzare da vicino le cause che hanno portato alla sparizione dell’oceano e di tutti i bambini del posto, i cui corpi non sono mai stati ritrovati.

Fin qui tutto bene. Il problema è che, da questo punto in avanti, il discorso sul sistema accademico in sé viene completamente abbandonato ed il mistero scientifico si trasforma in un vero e proprio giallo, senza riuscire, però, nell’intento di creare le giuste dinamiche e la giusta “elettricità” richieste. Colpa, forse, di ritmi mal realizzati – con scene di tensione enfatizzate eccessivamente dalla musica, ma che, alla fin fine, si rivelano ben poco decisive in qualità di snodi narrativi – e, diciamolo pure, anche di una certa inesperienza alla base di tutto. Come se non bastasse, oltre alla critica al sistema universitario, anche molti altri elementi tirati in ballo – come, ad esempio, i rimandi all’infanzia del protagonista – vengono lasciati in sospeso senza essere successivamente sviluppati, o, addirittura, portati a conclusione in modo del tutto sommario, già visto ed anche leggermente stereotipato. Peccato. Soprattutto perché, all’interno dello stesso script, vi sono in realtà non pochi fattori di potenziale interesse. Basti pensare anche solo all’elemento dell’acqua: l’acqua che dà la vita e che, in questo caso, sta a simboleggiare una vera e propria rinascita, sia per quanto riguarda i bambini scomparsi che il protagonista stesso.

Malgrado tutto, però, al giovane Hilger un merito va riconosciuto: tutto sommato il ragazzo ha dimostrato buone capacità registiche, con una buona gestione degli spazi e movimenti di macchina dinamici e sempre appropriati. E questo non è cosa da poco. Con tali premesse, i prossimi step da affrontare sono innanzitutto trovare una propria strada, senza voler a tutti i costi diventare il nuovo Steven Spielberg – di Steven Spielberg ne abbiamo già uno, fino a prova contraria – ed evitare la scelta di abbracciare così tante tematiche e così tanti generi in una sola volta. In poche parole, less is more!

VOTO: 5/10

Marina Pavido

DESTINAZIONE GIFFONI – il 14 luglio si inizia con la maratona dedicata a LEONARDO DI CAPRIO

Ricevo e volentieri pubblico

Destinazione Giffoni, il 14 luglio si inizia con la maratona dedicata a Leonardo DiCaprio

La 46esima edizione al via ufficialmente il 15 luglio (ore 11)

maratona-dicaprioLa magia sta per ricominciare: mancano solo poche ore alla 46esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 15 al 24 luglio a Giffoni Valle Piana. Domani, giovedì 14 luglio, 4150 giurati potranno iniziare ad assaporare l’experience Giffoni con una maratona dedicata al Premio Oscar Leonardo DiCaprio.

In una proiezione non stop, in Sala Lumière dalle 14.30 alle 3.30, saranno presentati cinque tra i suoi migliori film. Si parte con PROVA A PRENDERMI di Steven Spielberg (141’, 2002), commedia sui generis in cui DiCaprio presta il volto a Frank W. Abagnale, un uomo dalle mille identità: medico, avvocato, pilota di linea e, soprattutto, un maestro della frode finanziaria. Segue THE DEPARTED – IL BENE E IL MALE di Martin Scorsese (151’, 2006), storia ambientata a South Boston dove il dipartimento di polizia dello stato del Massachusetts ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata e al boss Frank Costello. Sempre dello stesso regista SHUTTER ISLAND (138’, 2010), basato sul romanzo del 2003 L’isola della paura di Dennis Lehane. Un avvincente thriller psicologico in cui il capo della polizia locale, Teddy Daniels e il suo nuovo partner, Chuck Aule (Mark Ruffalo), vengono convocati per indagare sull’inverosimile scomparsa di una pluriomicida, riuscita a fuggire da una cella blindata dell’impenetrabile ospedale di Ashecliffe. Penultima opera in scaletta è INCEPTION di Christopher Nolan (148’, 2010), in cui il protagonista, Dom Cobb, è un abilissimo ladro, il migliore al mondo quando si tratta della pericolosa arte dell’estrazione, ovvero il furto di preziosi segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna, quando la mente è al massimo della sua vulnerabilità. Si chiude all’alba con THE WOLF OF WALL STREET (180’, 2013), ancora Scorsese, che mette in scena la vita frenetica e viziosa dei cosiddetti “lupi di Wall Street”, quei broker che, occupandosi di alta finanza, finiscono per rendere la propria stessa essenza un infernale groviglio di numeri da cui vengono imprigionati.

FotoSabinaGuzzantiIl taglio del nastro ufficiale del GFF (che quest’anno ha per tema DESTINAZIONE), invece, è previsto per venerdì 15 luglio (ore 11). Appuntamento, per la prima volta in 46 anni, fuori dalle mura della Cittadella del Cinema, dove oltre 4mila giurati accompagneranno il direttore Claudio Gubitosi nella cerimonia di apertura. Dal cuore del Festival si procederà fino al cantiere della Multimedia Valley, per ammirare quello che è il luogo pronto a diventare il futuro di Giffoni. Nel corso della cerimonia verrà scoperto un elemento dell’opera in ceramica vietrese dedicata al Premio Oscar, Carlo Rambaldi: la testa di King Kong.

sabina guzzanti3 PH TOMMASO SALAMINACresce l’attesa per gli ospiti nazionali ed internazionali. Star e astri nascenti, talenti capaci di stupire anche il pubblico più difficile sono pronti ad impreziosire questa edizione, tra i vari: Sabina Guzzanti ed Evanna Lynch. Verve comica, ironia, il tagliente punto di vista sull’attualità, sono da sempre i punti di forza della Guzzanti che, giovedì 21 luglio, racconterà al giovane pubblico la sua brillante carriera da attrice-autrice di satira teatrale e televisiva, oltre che da regista di lungometraggi.

Gli accaniti fan della saga dedicata al piccolo maghetto Harry Potter, invece, potranno incontrare, lunedì 18 luglio, la simpatica e stralunata Luna Lovegood (Evanna Lynch) che al Gff accompagnerà, My name is Emily, (2015) per la regia di Simon Fitzmaurice. Il lungometraggio rientra tra le opere in concorso nella sezione Generator +16.

SPECIALE OSCAR 2016: tutti i vincitori

Oscar-2016-1A cura di Marina Pavido

Si è da poco conclusa la tanto attesa cerimonia di premiazione presso il Dolby Theatre di Los Angeles e non poche sono state le sorprese in questa lunga nottata. La serata, che ha visto come conduttore il comico Chris Rock – il quale ha spesso ironizzato sul fatto che nessun artista di colore sia stato candidato, quest’anno, ai Premi Oscar – si è conclusa con la vittoria di “Spotlight”, di Tom McCarthy, come Miglior Film. Un premio, questo, conferito più al potere politico del film che al cinema stesso. Un film sì ben realizzato, ma decisamente inferiore ad altri lungometraggi candidati per lo stesso titolo: primo fra tutti “La grande scommessa” di Adam McKey – anch’esso testimone di un importante argomento di attualità – oppure “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg o ancora “Room” di Lenny Abrahamson. In poche parole, una vittoria che ha fatto storcere il naso a molti.

060720624-fdf2c1fe-892d-427d-b6cb-893892ca9802Grande ovazione in sala in occasione del conferimento del Premio Oscar per il Miglior Attore Protagonista a Leonardo Di Caprio, il quale, evidentemente pressato dalla grande battaglia mediatica circa le sue mancate vittorie agli Oscar nonostante le numerose candidature, ha tenuto un interessante discorso sulle pericolose condizioni climatiche del nostro pianeta, affermando che per lui questi problemi che riguardano tutti noi non sono affatto scontati e che analogamente anche questa serata per lui non è stata affatto scontata.

oscar-2016-oscars-oscar-brie-larson-oscarBrie Larson, la giovane protagonista di “Room” ha ottenuto, meritatamente, il Premio Oscar per la Miglior Interpretazione Femminile, mentre ad Alicia Vikander, per la sua performance in “The Danish Girl” di Tom Hooper, è andata la statuetta alla Miglior Attrice Non Protagonista. Due giovani donne, due talenti agli albori della loro carriera, questo è quello che l’Academy ha voluto premiare.

720x405-FRD-DS-00668Il lungometraggio che ha collezionato il maggior numero di statuette – ben sei – è stato “Mad Max: Fury Road” di George Miller: ad esso sono andati gli Oscar per il Miglior Montaggio, per la Miglior Fotografia, per i Migliori Costumi, per il Miglior Trucco e Acconciature, per il Miglior Sonoro e per il Miglior Montaggio Sonoro. Grande escluso della serata è stato, invece, “Star Wars”, che non ha portato a casa nessuno degli Oscar per cui era stato nominato.

spotlight-xlargeUn altro premio che non ha convinto più di tanto il pubblico e la critica è stato quello alla Miglior Sceneggiatura Originale, conferito a “Spotlight”, che vedeva, tra i suoi concorrenti, anche il bellissimo “Inside Out”, lungometraggio di animazione della Pixar dallo script originale, commovente, divertente ed arguto, il quale, in compenso, si è meritatamente aggiudicato l’Oscar come Miglior Film di Animazione.

1200x630_307863_il-figlio-di-saul-rivelazione-a-canneNessuna sorpresa, invece, per quanto riguarda il conferimento del Premio Oscar al Miglior Film Straniero: “Il figlio di Saul”, dell’ungherese Laszlo Nemes è stato, secondo l’Academy, il miglior lungometraggio di lingua straniera.

1401x788-102669322Deludente, invece, la scelta di conferire al documentario “Amy”, sulla cantante Amy Winehouse, l’Oscar al Miglior Documentario. Vero, il tema trattato riesce a toccare molti, però, volendo prettamente parlare di cinema, il prodotto nulla ha a che vedere con il capolavoro di Joshua Oppenheimer “The look of Silence.

enniomorricone

Durante la serata vi sono stati non pochi momenti di commozione. Quando, ad esempio, sono state commemorate – con le note di “Blackbird” dei Beatles – tutte le personalità del cinema scomparse nell’ultimo anno, tra cui il nostro grande Ettore Scola. Ed è stato particolarmente toccante anche il momento in cui Ennio Morricone ha vinto l’Oscar alla Miglior Colonna Sonora per “The hateful Eight” di Quentin Tarantino -altro grande escluso dai premi. Il compositore, davanti ad una platea commossa e plaudente, accompagnato dal figlio che ha fatto anche da interprete, è apparso visibilmente emozionato nel ricevere per la prima volta – se si esclude il Premio Oscar alla Carriera – questo importante riconoscimento.

Di seguito, ecco l’elenco completo di tutti i vincitori in questa lunga Notte degli Oscar:

MIGLIOR FILM:  Spotlight

MIGLIOR REGIA:  Alejandro G. Iñarritu – Revenant

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:  Leonardo Di Caprio – Revenant

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA:  Brie Larson – Room

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:  Mark Rylance – Il ponte delle spie

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA:  Alicia Vikander – The Danish Girl

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:  Spotlight

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE:  La grande scommessa

MIGLIOR FILM STRANIERO:  Il figlio di Saul – Laszlo Nemes (Ungheria)

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE:  Inside Out

MIGLIOR MONTAGGIO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR SCENOGRAFIA:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR FOTOGRAFIA:  Revenant

MIGLIORI COSTUMI:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE:  Mad Max: Fury Road

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI:  Ex Machina

MIGLIOR SONORO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO:  Mad Max: Fury Road

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE:  The hateful eight – Ennio Morricone

MIGLIOR CANZONE:  Writing’s on the wall – Spectre

MIGLIOR DOCUMENTARIO:  Amy

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO:  A girl in the river – The price of forgiveness

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:  Stutterer

MIGLIOR CORTO DI ANIMAZIONE:  Bear story

E così, conclusasi anche quest’anno la famosa cerimonia di premiazione, non ci resta che aspettare l’anno prossimo per nuovi, interessanti premi, continuando, nel frattempo a vedere i film che più ci piacciono, in modo da mantenere vivo il nostro amato cinema.

 

SPECIALE OSCAR 2016: nominations e pronostici

oscar_imageA cura di Marina Pavido

“Questa statuetta assomiglia proprio a mio zio Oscar!”. Così esclamò, nel lontano 1928, Margaret Herrick, impiegata presso l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, non appena vide l’ormai celeberrima statuina. Da lì il nomignolo di Premio Oscar per l’Academy Award of Merit, ossia il premio cinematografico più antico del mondo (istituito ben tre anni prima del Leone d’Oro, conferito alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia): 35 cm di altezza per 24 carati d’oro. La prima cerimonia per il conferimento del tanto ambito Premio Oscar ebbe luogo, infatti, il 16 maggio 1929 e da quella volta ogni anno numerosi artisti di tutto il mondo fanno a gara per aggiudicarsi l’agognata statuetta.

Anche quest’anno siamo giunti alla sera della premiazione, che si terrà, come di consuetudine, presso il Dolby Theatre di Los Angeles e che, quest’anno, è giunta alla sua 88° edizione.

La cerimonia sarà visibile sul canale Sky Cinema Oscar e, in chiaro, su TV8 (canale 8 del digitale terrestre, ex MTV). Per chi desiderasse vederla in streaming, sarà possibile collegarsi sul sito http://www.tv8.it. La diretta inizierà intorno alle 23, con l’arrivo dei nominati, mentre la premiazione vera e propria avrà inizio intorno alle 2 del mattino, ora italiana.

Prima di procedere con pronostici e commenti vari, ecco l’elenco dei nominati ai Premi Oscar 2016:

Miglior film
La grande scommessa
Il ponte delle spie
Brooklyn
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Room
Il caso Spotlight

Miglior regia
Adam McKay – La grande scommessa
George Miller – Mad Max: Fury Road
Alejandro Gonzales Inarritu – Revenant
Lenny Abrahamson – Room
Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Miglior attore protagonista
Bryan Cranston – Trumbo
Matt Damon – Sopravvissuto -The Martian
Leonardo DiCaprio – Revenant
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl

Miglior attrice protagonista
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling – 45 anni
Saorsie Ronan – Brooklyn

Miglior attore non protagonista
Christian Bale – La grande scommessa
Tom Hardy – Revenant
Mark Rylance – Il ponte delle spie
Mark Ruffalo – Spotlight
Sylvester Stallone – Creed

Miglior attrice non protagonista

Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams – Spotlight
Alicia Vikander – The Danish Girl
Kate Winslet – Steve Jobs

Miglior sceneggiatura originale
Il ponte delle spie
Ex Machina
Inside Out
Spotlight
Straight Outta Compton

Miglior sceneggiatura non originale
La grande scommessa
Brooklyn
Carol
The Martian
Room

Miglior film straniero
El abrazo de la serpiente (Colombia)
Mustang (Francia)
Il figlio di Saul (Ungheria)
Theeb (Giordania)
A War (Danimarca)

Miglior film d’animazione
Anomalisa
Boy and the World
Inside Out
Shaun – vita da pecora
Quando c’era Marnie

Miglior montaggio

La grande scommessa
Mad Max Fury Road
Revenant
Spotlight
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior scenografia
Il ponte delle spie
The Danish Girl
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant

Miglior fotografia
Carol
The Hateful Eight
Mad Max Fury Road
Revenant
Sicario

Migliori costumi

Carol
Cenerentola
The Danish Girl
Mad Max Fury Road
Revenant

Miglior trucco e acconciature
Mad Max: Fury Road
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Revenant

Migliori effetti speciali
Ex Machina
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior sonoro
Il ponte delle spie
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior montaggio sonoro
Mad Max: Fury Road
Sopravvissuto – The Martian
Revenant
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior colonna sonora originale
Il ponte delle spie
Carol
The Hateful Eight
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Miglior canzone
Earned It – 50 sfumature di grigio
Manta Ray – Racing Extinction
Simple Song #3 – Youth
Til It Happens To You – The Hunting Ground
Writing’s On the Wall – Spectre

Miglior documentario
Amy
Cartel Land
The Look of Silence
What Happened, Miss Simone?
Winter of Fire: Ukraine’s Fight for Freedom

Miglior corto documentario
Body Team 12
Chan, beyond the Lines
Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah
A Girl in the River: The Price of Forgiveness
Last Day of Freedom


Miglior cortometraggio

Ave Maria
Day One
Everything Will Be OK
Shok
Stutterer

Miglior cortometraggio d’animazione
Bear Story
Prologue
Sanjay’s Super Team
We Can’t Live without Cosmos
World of Tomorrow

Senza troppi giri di parole, sappiamo che il conferimento del Premio Oscar più atteso sarà quello al Miglior Attore Protagonista, in quanto il fatto che il “povero” Leonardo Di Caprio, dopo ben 5 nominations, non sia mai stato premiato è diventato un vero e proprio tormentone sul web. E sia. Pur non trattandosi della sua interpretazione migliore, molto probabilmente la statuetta andrà proprio a lui per la sua performance in “Revenant” di Alejandro G. Iñarritu.

Per quanto riguarda la Miglior Attrice Protagonista, in molti fanno il tifo per la bravissima Cate Blanchett, che in “Carol” di Todd Haynes ha dato ulteriore prova del suo talento. Eppure, anche quest’anno l’Academy potrebbe stupirci premiando la giovane Brie Larson, protagonista di “Room” di Lenny Abrahamson. Una prova d’attrice, la sua,davvero notevole.

Continuando a parlare di attori, in molti danno per scontato il Premio Oscar al Miglior Attore Non Protagonista a Sylvester Stallone – per “Creed” di Ryan Coogler – vincitore recentemente del Golden Globe alla Carriera. Ma non dimentichiamo anche Mark Ruffalo per “Il caso Spotlight” di Tom McCarthy o Christian Bale, per la sua eccezionale performance in “La grande scommessa” di Adam McKey.

Miglior Attrice Non Protagonista potrebbe essere dichiarata Rooney Mara, sempre per “Carol”, la quale, per questa sua interpretazione, è già stata premiata all’ultima edizione del Festival di Cannes. Ma non dimentichiamo anche la brava Kate Winslet per “Steve Jobs” di Danny Boyle. Volendo, però, esprimere un giudizio del tutto personale, notevole è stata la prova di Jennifer Jason Leigh in “The hateful eight” di Quentin Tarantino. Una sua premiazione sarebbe più che azzeccata.

Veniamo al Miglior Film. Ben otto sono i titoli in corsa per il forse più importante dei Premi Oscar. Molto probabilmente la statuetta andrà a “La grande scommessa” di Adam McKey – candidato anche per la Miglior Regia – o a “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg. Sottovalutato, invece “The Martian” di Ridley Scott, il quale, pur avendo avuto una nomination, pare non abbia riscosso un grandissimo successo di critica e di pubblico. E chissà se, alla fine, quest’anno verrà premiato un film interessante ma poco quotato come “Room” di Lenny Abrahamson!

Altro grande protagonista di questi Oscar 2016 è il capolavoro di animazione della Pixar “Inside Out”, il quale è stato nominato sia per il Miglior Film di Animazione che per la Miglior Sceneggiatura non Originale. Entrambi i premi sarebbero meritatissimi.

Tra gli Oscar quasi sicuri troviamo la nomination per Ennio Morricone, il quale ha composto la colonna sonora di “The hateful eight” di Tarantino, oltre a Joshua Oppenheimer per il suo documentario “The look of silence”, al quale è giàstato conferito alla 71° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il Premio Speciale della Giuria. Tuttavia, per la sezione documentari, non possiamo non annoverare il bellissimo “Winter of Fire”, direttamente dall’Ucraina.

Infine, per il Premio Oscar al Miglior Film Straniero, il lungometraggio più quotato è “Il figlio di Saul” di Laszlo Nemes, storico aiuto regista del cineasta ungherese Béla Tarr, ma potrebbe anche sorprenderci il turco “Mustang”, che tratta una storia delicata e cruda di cinque sorelle che vivono in un piccolo villaggio.

Che dire? Restano, ormai,solo poche ore prima di scoprire chi saranno i premiati. Tra poco avrà inizio la diretta, quindi buona visione ai più tenaci e arrivederci al prossimo appuntamento con i nomi dei vincitori!

TRIESTE SCIENCE+FICTION – presentata la 15^ edizione

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION

15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA

TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015

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IL FESTIVAL “RITORNA AL FUTURO”

Si svolgerà dal 3 all’8 novembre 2015 la quindicesima edizione del festival internazionale della fantascienza Trieste Science+Fiction”, organizzato e promosso da La Cappella Underground.

Trieste diventerà la capitale europea del cinema fantastico, con la convention annuale della European Fantastic Film Festivals Federation (EFFFF) e la 19a Golden Méliès Ceremony in programma il 6 novembre, cerimonia di consegna del premio Méliès d’or, l’Oscar del Cinema Fantastico della EFFFF, network a cui la manifestazione triestina aderisce fin dal 2005. Il regista vincitore del Premio sarà invitato al Festival per la consegna della statuetta ispirata al classico del cinema fantastico delle origini Le voyage dans la lune. Un appuntamento d’eccezione, per celebrare al meglio il prestigioso traguardo della 15a edizione del Trieste Science+Fiction. La European Fantastic Film Festivals Federation è un network strutturato che comprende 22 manifestazioni cinematografiche distribuite su 16 paesi, con un pubblico complessivo di oltre 450mila spettatori, nato per promuovere le produzioni di cinema fantastico europeo.

Per festeggiare la Golden Méliès Ceremony, Trieste Science+Fiction presenta lo show dei Goblin di Claudio Simonetti che celebrano i 40 anni di Profondo Rosso di Dario Argento, con la sonorizzazione dal vivo della colonna sonora che li ha resi celebri nel mondo: Claudio Simonetti’s Goblin “Profondo Rosso Live Soundtrack”.

Joe_lansdale_2007_Larry D. Moore CC BY-SA 3.0A presiedere la Giuria internazionale del Premio Asteroide sarà lo scrittore statunitense Joe R. Lansdale (Gladewater, Texas, 1951), piú di venti romanzi e centinaia di racconti al suo attivo, forse il piú geniale autore di genere contemporaneo. Tra i titoli più noti: La notte del drive-in e Il giorno dei dinosauri (editi per la prima volta da Urania nel 1993), Il mambo degli orsi, Bad Chili, Rumble Tumble, Una stagione selvaggia, Mucho Mojo, Tramonto e polvere, Cielo di sabbia, Acqua buia, Una coppia perfetta. I racconti di Hap e Leonard e Notizie dalle tenebre. È in uscita a dicembre per Einaudi il suo atteso romanzo Honkytonk Samurai, una nuova avventura investigativa degli amatissimi Hap Collins e Léonard Pine. Joe R. Lansdale sarà protagonista di una masterclass moderata dallo scrittore Tullio Avoledo domenica 8 novembre.

s+f 2009

Trieste Science+Fiction assegna quest’anno il premio Urania d’Argento alla carriera a Bruce Sterling. Nato nel 1954, è tra i più importanti autori della fantascienza americana, da lui profondamente innovata a partire dagli anni Ottanta. Il suo scenario abituale è il mondo del futuro prossimo, ma anche il presente visto in chiave realistica e sottilmente alterata dai processi di assuefazione tecnologica. Celebre per Mirrorshades, un’antologia di racconti di fantascienza del 1986 che ha contribuito a definire il filone cyberpunk, è un fine osservatore della tecnologia più avanzata e dei new media. Tra i suoi capolavori Schismatrix (La matrice spezzata, 1985), Islands in the Net (Isole nella rete, 1988) e The Difference Engine (La macchina della realtà, 1990), scritto con William Gibson. Quest’anno è uscita per Urania, la sua raccolta di racconti e romanzi brevi ambientati in Italia, Utopia Pirata, sotto l’alter-ego di Bruno Argento.

La selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction presenta un’anteprima mondiale e una ventina di anteprime italiane all’insegna della miglior produzione di fantascienza, fantasy e horror. Due i concorsi internazionali: il Premio Asteroide, competizione per il miglior film sci-fi di registi emergenti a livello mondiale e il Premio Méliès d’argent per il miglior lungometraggio e il miglior cortometraggio di genere fantastico europeo.

aNDRON-2Verrà presentato in anteprima mondiale Andron – The Black Labyrinth di Francesco Cinquemani, con protagonisti Alec BaldwinDanny Glover e la superstar Skin, icona ancora più pop da quando è giudice di X-Factor. Un gruppo di sconosciuti è prigioniero di un labirinto misterioso e letale. Non ricordano come ci sono arrivati né come si chiamano. Dovranno trovare le risposte, decifrare i segnali e affrontare un viaggio irto di pericoli per scoprire il segreto di Andron. Distribuzione Ambi Pictures.

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Il film di apertura del festival sarà l’anteprima italiana di Frankenstein di Bernard Rose (regista di culto, autore, tra gli altri, di Candyman e Il violinista del Diavolo), ambientato nella Los Angeles di oggi e raccontato interamente dalla prospettiva del mostro, interpretato da Xavier Samuel (The Twilight Saga: Eclipse), mentre Carry-Anne Moss (MatrixMemento e Pompei) e Danny Houston (21 grammiI figli degli uomini e Big Eyes) vestono i panni della coppia di eccentrici scienziati che plasmano la creatura. Dice il regista “Ciò che mi ha colpito in questa storia così tante volte raccontata, è entrare nella mente del mostro, sentire la sua confusione e il suo dolore.” Il film uscirà in Italia nel 2016 distribuito da Barter Entertainment.

the-zero-theorem_2Il film di chiusura sarà The Zero Theorem diretto da Terry Gilliam (Premio Urania a Trieste nel 2006), con protagonista Christoph Waltz che, nei panni di Qohen Leth, un eccentrico e solitario genio del computer afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto, affidatogli dal Management, che mira a scoprire una volta per tutte il fine dell’esistenza umana, o l’assenza del fine stesso. In uscita in Italia nel 2016 distribuito da Minerva Pictures.

Jackrabbit_02Saranno presentati in anteprima italianaJackrabbit, opera prima di Carleton Ranney, che segue le vicende di un’improbabile coppia di geni del computer, in un’epoca in cui macchinari obsoleti hanno sostituito le scintillanti tecnologie di oggi; la spassosa e sanguinante avventura di Deathgasm di Jason Lei Howden, in cui un gruppo heavy metal apre inavvertitamente i cancelli dell’inferno; l’originale ritorno sugli schermi delle case infestate in We Are Still Here di Ted Geoghegan; il dramma post-apocalittico The Survivalist di Stephen Fingleton, in cui un sopravvissuto lotta per non morire di fame e deve decidere se fidarsi di una donna e la figlia; il divertente zombie-movie australiano Wyrmwood dei fratelli Kiah e Tristan Roache-Turner; Summer Camp prima regia dello sceneggiatore Alberto Marini, su un’epidemia improvvisa e imprevedibile di rabbia in un campeggio estivo;calculator la fantascienza russa in stile hollywoodiano di Calculator, film di Dmitriy Grachev, che a Trieste partecipa per la prima volta ad un festival, in cui dieci prigionieri condannati all’esilio sull’ostile pianeta XT-59 devono trovare la via per l’Isola della Felicità. L’ironico mockumentary No Man Beyond This Point di Mark Sawers, incentrato su un mondo in cui le donne non danno più vita a figli maschi, e dove i pochi uomini rimasti reclamano il loro ruolo nella società; Turbo Kid, un post-apocalittico e appassionato omaggio agli anni ’80, selezionato al Sundance Film Festival; il creature-movie Howl di Paul Hyett, noto make-up artist per The Descent Doomsday; il terrificante Idyll, primo film horror prodotto in Slovenia e recente vincitore del Festival del Cinema Sloveno di Portorose, in cui un servizio fotografico di moda si trasforma ben presto in una feroce lotta per la sopravvivenza nello scenario idilliaco della vicina repubblica; Crumbs, il primo film di fantascienza girato e prodotto in Etiopia, mix di surrealismo, pop e critica alla globalizzazione; Der Polder, film svizzero-tedesco che esplora i confini tra realtà e videogioco.

dark starAll’insegna dell’anteprima italiana anche la doppia pre-aperturaDark Star – HR Giger’s World, in cui la giornalista Belinda Sallin ci accompagna nella casa del celebre artista, creatore di Alien; [REC]4: Apocalypse di Jaume Balagueró, capitolo finale della saga horror europea di maggior successo.

dio esiste e vive a bruxellesTra i film di prossima distribuzione italiana in anteprima al festivalDio esiste e vive a Bruxelles – The Brand New Testament di Jaco Van Dormael, premiato al festival di Sitges con il Méliès d’argent e il riconoscimento per la migliore attrice a Pili Groyne, l’attrice undicenne che, nel 2014, è stata vista in Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne e in Alléluia di Fabrice Du Welz. In Dio esiste e vive a Bruxelles, Jaco Van Dormael le offre il suo primo ruolo da protagonista come Ea, la figlia di Dio. In uscita nelle sale il 26 novembre distribuito da I Wonder Pictures, il film, già campione di incassi in Francia, sarà in corsa per il Méliès d’Or.  Stung_01Stung, opera prima di Benni Diez, già agli effetti speciali di Melancholia di Lars Von Trier, è distribuito da Movies Inspired così come It Follows di David Robert Mitchell, ovvero l’horror più celebrato dell’anno, dove, dopo un incontro sessuale una giovane donna è perseguitata dall’inquietante sensazione di essere seguita; e l’intrigante horror psicologico Goodnight, Mommy degli austriaci Veronika Franz (sceneggiatrice di Canicola) e Severin Fiala.

WHAT-WE-DO-2Fuori concorso il geniale mockumentary vampiresco What We Do in the Shadows dei neozelandesi Jemaine Clement e Taika Waititi e The Whispering Star del regista di culto Sion Sono, favola di fantascienza nipponica in cui un fattorino robot medita sul mistero della natura umana.

BanglandTorna anche quest’anno Spazio Italia, lo speciale programma che il Trieste Science+Fiction dedica alle produzioni fantastiche e fantascientifiche “made in Italy”. In programma, Strings – Senza tempo di Alessio Vasarin e Sandro Tarter, storia di uno studente universitario di fisica, che viene in possesso di uno strano oggetto che consente uno spostamento dimensionale in un’altra Terra; Bangland di Lorenzo Berghella, opera di animazione su un’America distopica, dove il presidente Steven Spielberg dichiara guerra a uno stato africano. Un mix originale di satira, noir e thriller, già Premio SIAE 2015 nel quadro delle Giornate degli Autori a Venezia. Ananke di Claudio Romano, riflessione sulle sorti dell’umanità in estinzione in cui l’unico modo per sfuggire alla morte e evitare gli esseri umani è la fuga e l’isolamento; ACID-SPACEMonitor di Alessio Lauria, ambientato in un presente parallelo di grandi aziende, vere micro-città dotate di ogni comfort, dove il Monitor ha il compito di ascoltare sfoghi, dubbi e insicurezze dei lavoratori; e Acid Space di Stefano Bertelli, in cui la rock band The Paperback Music si ritrova sul pianeta Planio, dove il dittatore Balthazar ha bandito la musica. Stop motion realizzata con cartoncini colorati, reminiscienze pop anni ’80, la bidimensionalità dei primi video-games e un certo universo caro a Wes Anderson.

MUFFE-IL-FILMEventi speciali di Spazio Italia: la proiezione del mediometraggio “made in Trieste” del fantapolitico Muffe Il film del videoartista Guillermo Giampietro, dove lo Stato è rappresentato da un Centro di Documentazione Suprema che registra tutto e rasserena i cittadini su ogni incombenza del possibile; un’anticipazione del nuovo lavoro dell’ospite speciale Luigi Cozzi, presidente della giuria del Méliès d’argent, Blood on Méliès’ Moon. Inoltre, la sezione dedicata a Spazio Corto va a completare l’ampio panorama che Trieste Science+Fiction dedica alle forme del cortometraggio.

Index-Zero_02Tra i titoli italiani da segnalare, il ritorno di Index Zero, vincitore del Méliès d’argent al Trieste Science+Fiction 2014. L’esordio di Lorenzo Sportiello, con cast e ambizioni internazionali, che concorrerà all’assegnazione del Méliès d’or.

Appuntamento extra in collaborazione con Arpa – LaREA, la proiezione in anteprima del documentario Into Eternity: a Film for the Future di Michael Madsen, un film sul nucleare costruito come un messaggio alla società del futuro.

Da non perdere gli Incontri di Futurologia tra scienza letteratura, realtà e fiction, scienza di astrofisici, biologi, tecnologi e l’immaginario di scrittori e cineasti: tra i protagonisti Alfredo Castelli (Bonelli Editore), Paolo Molaro dell’Osservatorio astronomico di Trieste, Carlo Fonda dell’ICTP con le sue stampanti 3D, Stefano Liberati della SISSA, il direttore generale dell’ICGEB Mauro Giacca e il “cacciatore di dinosauri” (fossili) Flavio Bacchia, Francesco Verso e Sandro Battisti (Premio Urania 2014) e Giuseppe Lippi (curatore di Urania). La mostra di retrogaming Play It Again sui videogiochi che hanno fatto sognare intere generazioni e la mostra dedicata a Mondo9 di Dario Tonani e Franco Brambilla (illustratore).

Le notti di Trieste Science+Fiction si colorano di musica, concerti e feste come La Notte degli Ultracorpi con Alexander Robotnick e il concerto con Game Boy di Kenobit. E se a 30 anni da Ritorno al Futuro doveste vedere delle DeLorean sfrecciare per Trieste non ci sarà nulla di strano: preparatevi a celebrare alla grande l’arrivo di Doc e Marty McFly nel 2015!

La sede principale di Trieste Science+Fiction sarà anche quest’anno la Sala Tripcovich, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi. L’adiacente palazzo della Casa del Cinema, sede delle principali associazioni di cultura cinematografica cittadine, sarà il quartier generale del festival, mentre il Teatro Miela ospiterà le sezioni collaterali della manifestazione. Le proiezioni di Sci-Fi Kids per gli spettatori del futuro si terranno nella sala d’essai del Cinema Ariston, dove avranno sede anche le proiezioni post festival di una selezione dei film premiati, lunedì 9 novembre.

Trieste Science+Fiction è una manifestazione organizzata dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground con la collaborazione e il sostegno di: MiBACT – Direzione Generale CinemaRegione Autonoma Friuli Venezia GiuliaProvincia di TriesteComune di TriesteUniversità degli Studi di TriesteCamera di Commercio di TriesteFondazione CRTrieste, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, Acegas.

Il manifesto ufficiale della 15a edizione è un disegno originale realizzato dall’illustratore e fumettista triestino Mario Alberti (Bonelli, Les Humanoides Associes, Dc Comics, Marvel), che chiude la trilogia esclusiva di opere pensate espressamente per Trieste Science+Fiction.

VENEZIA 72: ANOMALISA di Charlie Kaufman e Duke Johsnon vince il FUTURE FILM FESTIVAL DIGITAL AWARD 2015

Dal sito ufficiale della Mostra

Anomalisa di Charlie Kaufman e Duke Johnson

è il vincitore del FUTURE FILM FESTIVAL DIGITAL AWARD 2015

Per il diciassettesimo anno consecutivo il Future Film Festival di Bologna partecipa alla Mostra del Cinema di Venezia con l’assegnazione del “Future Film Festival Digital Award”, premio collaterale riconosciuto dalla Biennale, assegnato al film presentato alla Mostra che utilizza al meglio le illimitate risorse dell’animazione e degli effetti speciali. La giuria del premio, composta da critici e giornalisti cinematografici (Titta Fiore, Il Mattino; Rocco Giurato, mondofilm.it; Giuseppina Manin, Il Corriere della Sera; Gabriele Niola, Wired; Cristiana Paternò, Cinecittà News; Roberto Silvestri, Hollywood Party; Boris Sollazzo, Giornalettismo) ha assegnato il Future Film Festival Digital Award 2015 ad Anomalisa di Charlie Kaufman e Duke Johnson, “per la capacità di piegare la forma dell’animazione stop motion alla forma della mente pericolosa di Charlie Kaufman, per la scelta di aver cofinanziato l’impresa largamente tramite il crowdfunding, smarcandosi dai meccanismi analogici e abbracciando quelli digitali e per aver immaginato un mondo che sa anche dichiarare nella storia la propria appartenenza all’animazione”. 19452-Heart_of_a_Dog_1Una menzione speciale è invece andata a Heart of a Dog di Laurie Anderson “per la profonda sostanza conoscitiva e la sconvolgente formulazione di immagine visiva e sonora”.
Di seguito l’elenco dei vincitori del FFF Digital Award degli scorsi anni:

2014 Birdman di Alejandro González Iñárritu 2

013 Gravity di Alfonso Cuaron

2012 Bad 25 di Spike Lee

2011 Faust di Aleksandr Sokurov

2010 Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame di Tsui Hark

2009 Metropia di Tarik Saleh

2008 The Sky Crawlers di Mamoru Oshii

2007 Redacted di Brian De Palma

2006 Inland Empire di David Lynch

2005 La Sposa Cadavere di Tim Burton

2004 Collateral di Michael Mann

2003 Zatoichi di Takeshi Kitano

2002 Blood Work di Clint Eastwood

2001 A.I. Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg

2000 Time and Tide di Tsui Hark;

1999 Hakuchi: the Innocent di Makoto Tezka

VENEZIA 72: gratuito per i veneziani il film di chiusura

Dal sito ufficiale della Mostra

Gratuito per i veneziani il film di chiusura della 72. Mostra: l’action metropolitano Mr. Six di Guan Hu (prima mondiale)
con le star Feng Xiaogang, Kris Wu, Zhang Hanyu /
Sala Grande (Palazzo del Cinema), sabato 12 settembre, ore 21

19698-Guan_Hu_-_Mr_SixLa Biennale di Venezia, attraverso la collaborazione con i quotidiani “Il Gazzettino”, “La Nuova di Venezia e Mestre” e il “Corriere del Veneto”, invita il pubblico veneziano al film di chiusura in prima mondiale della 72. Mostra del Cinema, l’action metropolitano Mr. Six (Lao pao er) del maestro cinese Guan Hu, un’appassionante “guerra tra bande” con le star Feng Xiaogang (considerato lo Steven Spielberg del cinema cinese), Kris Wu (cantante e attore, uno dei volti più amati dalle giovani generazioni cinesi) e Zhang Hanyu (già protagonista del cinema di Tsui Hark e Peter Chan).
Mr. Six (Lao pao er) “un film avvincente che piega a proprio favore le regole del genere” (“Screendaily”), sarà presentato Fuori Concorso in prima mondiale sabato 12 settembre alle 21 in Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), nella giornata conclusiva della Mostra.
19728-Mr_Six_1Per assistere gratuitamente alla proiezione, il pubblico interessato potrà ritirare l’invito alle biglietterie di fronte al Palazzo del Casinò, al PalaBiennale (Lido) e a Ca’ Giustinian (Venezia) nei giorni di venerdì 11 e sabato 12 settembre (orario 8.30 – 22), semplicemente presentando i coupon pubblicati venerdì 11 e sabato 12 settembre su “Il Gazzettino” oppure “La Nuova di Venezia e Mestre” (per informazioni tel. 041/2726624), oppure seguendo le indicazioni pubblicate sul “Corriere del Veneto” venerdì 11 e sabato 12 settembre.

 Ogni coupon dà diritto ad un invito valido per una persona per assistere gratuitamente alla proiezione

 Gli inviti saranno erogati fino a esaurimento dei posti riservati a ciascuna testata

19722-Mr_Six_3Mr. Six si svolge nella Pechino di oggi, tra grattacieli avveniristici e quel che resta delle basse case racchiuse in un intrico di vicoletti. Due generazioni a confronto, due stili di vita, due mondi che si scontrano lungo le strade della capitale. Mr. Six (Feng Xiaogang) è un attempato signore che gestisce una drogheria nella vecchia zona della città, Xiao Fei (Kris Wu) è un giovane ricco e viziato che di notte attraversa le superstrade della metropoli a bordo di una fiammante Ferrari. Sembrano appartenere a due mondi diversi e, invece, condividono non solo la città, ma il fatto di essere a capo di due gang, una sgangherata e in pensione – quella di Mr. Six – e una in piena ascesa guidata dai ragazzotti al seguito di Xiao Fei. A scatenare l’inferno è Xiaobo (Li Yifeng), il figlio di Mr. Six, che – a seguito di un’offesa al gruppo di Xiao Fei – viene sequestrato dalla gang giovanile. A Mr. Six non resta che richiamare il fidato Men San (Zhang Hanyu) per rimettere insieme la banda e pianificare una strategia vecchia maniera per riscattare suo figlio. Il film è previsto in uscita in Cina a fine anno.

19736-Mr_Six_2L’attore protagonista Feng Xiaogang è una delle figure più carismatiche e di successo del cinema cinese. Regista, produttore, sceneggiatore e attore, da alcuni è stato considerato lo Steven Spielberg del cinema cinese. In qualità di regista ha attraversato tutti i generi cinematografici, dal melodramma sociale (Cell Phone, 2003) alle commedie romantiche (If you are the one) e al dramma storico (Assembly 2007, Aftershock 2010 e Back to 1942, 2012). I suoi personaggi, molto spesso legati a Pechino, hanno accompagnato lo sviluppo del cinema cinese sin dagli anni Novanta fino a farlo diventare uno dei maggiori divi della scena attuale. Il suo lavoro come produttore lo ha portato a scoprire nuovi talenti, ma anche nuovi territori interessanti per il mercato cinese. La sua ultima grande produzione, la commedia romantica Only You, uno dei film di successo dell’estate 2015 in Cina, è stata girata in Italia, tra Milano, Lucca e la Val d’Orcia.

Nel cast anche Kris Wu, cantante e attore sino-canadese e uno dei volti più amati dalle giovani generazioni cinesi e Zhang Hanyu, protagonista di molti film diretti dallo stesso Feng Xiaogang, ma anche attivo nel cinema di Hong Kong con Tsui Hark e Peter Chan).

Guan Hu, regista cinese, negli anni ’90 ha diretto una serie di film che lo hanno reso un’importante voce nel panorama cinematografico cinese, soprattutto dopo il film di debutto Dirt (1994), rappresentazione del panorama della musica rock di Pechino, girato con un budget ridotto. Ha partecipato nel 2009 alla Mostra di Venezia, nella sezione Orizzonti, con il film Dou Niu (Cow), con il quale ha ottenuto sette nomination, inclusa quella di miglior regista, al 46. Taipei Golden Horse Film Festival. Tra i suoi titoli più recenti anche Design of Death (2012), presentato al Far East Film Festival di Udine, e The Chef, The Actor, The Scoundrel (2013).