TRIESTE SCIENCE+FICTION: IL PROGRAMMA DELLA PENULTIMA GIORNATA

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION

15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA

TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015

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‘HOWL’: IN ANTEPRIMA IL NUOVO FILM DI PAUL HYETT

IL RITORNO AL CINEMA DI LUIGI COZZI

LA NOTTE DEGLI ULTRACORPI CON ALEXANDER ROBOTNICK

 

Sorprendenti immagini in anteprima quelle che animeranno la penultima giornata di questa quindicesima edizione e la grande Notte degli Ultracorpi con Alexander Robotnick.

Howl_02Domani, sabato 7 novembre, sarà la volta dell’attesissima anteprima italiana di Howl, già considerato uno dei migliori film di licantropi degli ultimi anni, a firma di Paul Hyett. Il pluripremiato creatore di effetti speciali di trucco (che ha lavorato per film come The Descent, The Woman in Black e Hunger), già regista di The Seasoning House, (film selezionato come film di apertura del Film4 Frightfest di Londra) sarà ospite della kermesse e presenterà al pubblico di Science+Fiction il suo ultimo lavoro. Una storia ambientata sull’ultimo treno della notte in partenza da Londra. Un treno abitato dal peggio dell’umanità: ubriaconi, frequentatori di locali notturni e impiegati stacanovisti che non vedono l’ora di arrivare a casa. Sotto un’incessante tempesta il treno si blocca all’improvviso e resta al buio nel mezzo della foresta di Thornton: sembra aver urtato qualcosa… Un creature-movie che fa davvero paura.

Altro ospite di domani, il regista di culto Luigi Cozzi (Presidente della giuria del Méliès d’Argent), tra i più grandi protagonisti del cinema di genere italiano (Starcrash, Contamination, Hercules, solo per citarne alcuni), che presenterà in anteprima assoluta le prime immagini del suo nuovo lavoro, Blood on Méliès’ Moon. Un vero e proprio evento speciale, che stando alla trama cambierà per sempre la storia del cinema. In Francia, nel 1890, l’inventore Louis Le Prince, dopo aver brevettato una macchina per filmare le immagini in movimento e proiettarle in grande su uno schermo, è scomparso in circostanze misteriose: da allora di lui e di quella sua invenzione non si è saputo più nulla. Fino a oggi questo mistero (assolutamente autentico) è rimasto irrisolto.

Spazio ancora per gli European Fantastic Short (in lizza per il Mèliès d’Argent) e per altre anteprime italiane e film attesissimi.

In anteprima dalla Russia Calculator, fantascienza russa in pieno stile hollywoodiano, di Dmitriy Grachev (ospite a Trieste Science+Fiction e per la prima volta in concorso ad un festival), in cui dieci prigionieri condannati all’esilio sul pianeta XT-59 devono trovare la via per l’Isola della Felicità; Samuel Schwarz e Julian M. Grünt presenteranno a Trieste Polder co-produzione svizzero-tedesca che esplora i confini tra realtà e videogioco in anteprima per l’Italia.

We are still here_01Dall’America – sempre in anteprima – arriva Fuori Concorso We Are Still Here di Thed Geoghegan, l’attesissimo horror che vede il ritorno sugli schermi delle case infestate, dichiarato omaggio al cinema italiano di genere e in particolare di “Quella villa accanto al cimitero” di Lucio Fulci.

Dalla Spagna sbarca The Field di Asier Altuna, in arrivo da INVIDEO in collaborazione con l’AFIC, dove una stravagante processione raccolta in preghiera attraversa un paesaggio arido e battuto dal vento da cui emergono perturbanti affioramenti.

Quanto a Spazio Italia, la sezione dedicata al cinema nazionale, domani verranno proiettati tre titoli: il fantapolitico mediometraggio “made in Trieste” Muffe Il film del videoartista Guillermo Giampietro, dove lo Stato è rappresentato da un Centro di Documentazione Suprema che registra tutto e rasserena i cittadini su ogni incombenza del possibile. E due originali opere di animazione: Bangland di Lorenzo Berghella (ospite della kermesse), su un’America distopica, dove il presidente Steven Spielberg dichiara guerra a uno stato africano, originale mix di satira, noir e thriller, già Premio SIAE 2015 nel quadro delle Giornate degli Autori a Venezia; e Acid Space di Stefano Bertelli, in cui la rock band The Paperback Music si ritrova sul pianeta Planio, dove un dittatore ha bandito la musica. Stop motion realizzata con cartoncini colorati, reminescenze pop anni ’80, bidimensionalità da video-games e caro richiamo a Wes Anderson.

La Notte degli Ultracorpi – la grande festa di Trieste Science+Fiction – si sposta nello splendido Salone degli Incanti, l’ex Pescheria Centrale. Ospite speciale della serata sarà Alexander Robotnick, pioniere della musica elettronica italiana e autentica leggenda vivente. Le sue produzioni dei primi anni ’80 sono state suonate e remixate da ogni tipo di dj, dall’electro all’italo disco, dall’house fino alla techno di Carl Craig. Fine conoscitore di musica, nei suoi energici e carismatici dj set mescola gemme italo disco e new wave con la più moderna techno con cui sta facendo ballare il mondo da Detroit al Brasile, dalla Cina al Canada. Resident della serata Alain The Lone dei Mothership, Cannibal Se-Lecter e Jazza di Electrosacher. Serata ad ingresso libero con invito.

POLDER

Per gli spettatori del futuro e i bambini dello spazio comincia la sezione Sci-Fi Kids con il laboratorio Zoo metropolitano – su come i bambini interpretano gli elementi che compongono il paesaggio attraversando un bosco o passeggiando lungo le vie della città – e la proiezione de Il bambino che scoprì il mondo di Alê Abreu.

Per gli amanti dei videogiochi vintage alle 16 alla mostra Play It Again (sala ex-Aiat, p.zza Unità) si terrà il torneo del cult game Nintendo Duck Hunt.

Per info: La Cappella Underground +39 040 3220551

www.sciencefictionfestival.org

ARCIPELAGO 2015 – UN’EDIZIONE DI ANTEPRIME

Ricevo e volentieri pubblico

arcipelago logoFestival Arcipelago 2015, un’edizione di anteprime.

Non solo corti, ma cinema a 360°. E anche oltre.

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La 2.3a edizione celebra Pasolini, Welles e Fassbinder con inediti e “prime”. Tra gli eventi, il cinema de/genere dei Manetti Bros., l’educazione sessuale nel cinema inglese dagli anni ’30 ai ’70, l’ultimo capolavoro di Godfrey Reggio, lo “scandaloso” nuovo doc di Costanza Quatriglio. E poi ancora Banksy, Doug Aitken e l’incontro incandescente tra videogame e realtà contemporanea.

S’inaugura mercoledì 4 novembre, per concludersi martedì 10, al Teatro Palladium di Roma, la 2.3a edizione di ARCIPELAGO – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini, la più seguita e longeva tra le manifestazioni dedicate ai nuovi linguaggi audiovisivi e ai giovani talenti.

Ad ingresso totalmente gratuito, la popolare manifestazione romana si propone anche quest’anno con un programma tra i più ricchi e articolati, malgrado le ulteriori riduzioni di budget che ne hanno funestato la preparazione, rendendola più che mai difficoltosa.

laguerradeimatti3Oltre a ConCorto, la competizione riservata ai cortometraggi italiani che ha fatto da trampolino di lancio a molti dei giovani registi scoperti dal festival, tra cui Piero Messina (quest’anno nella giuria che dovrà giudicare ben 30 film, dal dolente e attualissimo Venerdì del “veterano” Tonino Zangardi, a La guerra dei matti, sorprendente esordio nella regia del 17enne Luigi Fedele, già giovane attore per Virzì e Celestini, passando per il formidabile documentario sperimentale di Fabio Palmieri Irregulars) e alla terza edizione del concorso dedicato alle serie web internazionali World Wide Series (in cartellone, tra le altre, l’italiana Status di Margherita Ferri, Renato Giugliano e Davide Labanti), la competizione internazionale The Short Planet, che raccoglie i migliori short film provenienti da tutto il mondo suddivisi in quattro programmi tematici (Segreti e bugie, Mamma mia!, Separazioni  e Homo homini lupus). Due gli italiani selezionati su 21 titoli: il sontuoso e straziante sguardo sulla Shoah del vincitore del Nastro d’Argento Sonderkommando di Nicola Ragone e Ore 12 di Toni D’Angelo, sorta di Giulietta e Romeo contemporaneo e iperrealista, tra Gomorra, spaghetti-western e action hongkonghese.

 pasolini

Inevitabile, anche per ARCIPELAGO, innanzitutto confrontarsi con Pier Paolo Pasolini nel 40° anniversario della sua tragica scomparsa. Ma il festival romano lo fa da par suo, in modo inconsueto e originale, da un lato presentando – in collaborazione con il Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna – alcuni lavori realizzati da registi stranieri su uno dei più grandi intellettuali italiani del nostro tempo: si tratta perlopiù di documentari, tra cui il tedesco Das Mitleid ist gestorben. Pier Paolo Pasolini und Italien (La compassione è morta. P.P.P. e l’Italia, 1978) di Ebbo Demant e Pasolini, la passion de Rome (Francia, 2013) di Alain Bergala (entrambi in le anteprima italiana), ai quali si aggiungono Pasolini l’enragé (Francia, 1966) di André Fieschi, Pier Paolo Pasolini: Your Eyes Flash Solemnly with Hate (2015) dello storico del cinema Mark Cousins e Pasolini Roma? (Francia, 2013), firmato da Colin Torre assieme allo street artist francese Žilda. Dall’altro, lo celebrerà anche con i 9 video del concorso Comizi d’amore 2.0, rivisitazione – vivace e aggiornata ai tempi di Internet e della comunicazione globale – dell’omonima indagine sugli italiani e il sesso che Pasolini firmò nei primi anni ’60. In collaborazione con la rassegna “cugina”, organizzata dall’ANAC, Pier Paolo oggi, Pasolini domani, ARCIPELAGO proporrà anche il docu-fiction di Enzo De Camillis Un intellettuale in borgata (2014), con Leo Gullotta, mentre Comizi d’amore 2.0 verrà in cambio replicato al Palladium anche l’11 e 12 novembre, per poi proseguire il suo tour romano – grazie al patrocinio di Biblioteche di Roma – in alcune biblioteche della Capitale.

orson wellesMa ARCIPELAGO non poteva mancare neanche all’appuntamento con due altri anniversari che ricorrono in questo fatidico 2015: il trentennale dell’uscita di scena di Orson Welles (del quale ricorre peraltro anche il centenario della nascita) e 70 anni dai natali di Rainer W. Fassbinder, due cineasti che con Pasolini condividevano, ognuno a suo modo, un comune destino di “irregolari”, di potenti voci fuori dal coro. Del primo, nell’omaggio Welles e Fassbinder, la solitudine dei numeri uno, il festival proporrà – in anteprima italiana – la versione appena rimasterizzata in HD dal British Film Institute degli unici sei episodi che compongono la rara serie televisiva inglese Around the World with Orson Welles (1955), nei quali il regista americano racconta, con scanzonata ironia e con il consueto fascino affabulatorio, cinque diversi luoghi dell’Europa del tempo (Parigi, Vienna, Londra, Madrid e i Paesi Baschi), mentre sul prolifico autore tedesco sarà proiettato il ritratto firmato dal critico danese, e amico personale di RWF, Christian Braad Thomsen Fassbinder – To Love without Demands, presentato con successo all’ultima Berlinale.

Manetti_Bros_01Fan irriducibili dei “generi” e sempre spiazzanti nella loro frenetica modernità, i filmmaker romani Antonio e Marco Manetti – i Manetti Bros. – somigliano più ad una rock band indie che ad altre coppie di cineasti ben più celebri, come i fratelli Cohen o i Taviani. Ma è proprio questo loro essere costantemente a cavallo tra cultura pop e trash, tra musica e web, tra sperimentazione e mainstream, ad averli portati fino al Festival di Venezia e a quello di Roma, e a farne, nel panorama cinematografico italiano, un caso unico, un fenomeno di culto. I Manetti Bros. e il cinema de/genere, con un titolo che non a caso evoca i fumetti, è in assoluto la prima personale a loro dedicata (è nella sezione Outsiders), attraversando la prolifica e multiforme attività della coppia, che spazia dal lungometraggio di genere a popolari serie tv, dalle web series autoprodotte (di cui, in Italia, proprio loro sono stati gli antesignani, addirittura già alla fine degli anni ’90, con Scums – miracolosamente ritrovata proprio in occasione del festival, assieme ad un’altra rarità, la mitica PlanetInvasion.Com, mai pubblicata sul Web e tuttora inedita) al videoclip e perfino al documentario, con il recente Palermo Pride. Tra i titoli in programma, il recente e fortunato Song ’e Napule, un inedito corto giovanile (Nido verde, 1988, di Antonio Manetti), una selezione tratta dai loro più di cento videoclip (per i Tiromancino, Assalti Frontali, Alex Britti, Piotta, i Flaminio Maphia, Mietta…) e naturalmente i lungometraggi: Zora la vampira, Torino Boys, Paura, Piano 17, Cavie e L’arrivo di Wang, e più indietro fino al film collettivo DeGenerazione (è loro l’episodio Consegna a domicilio), con cui i Manetti esordirono vent’anni fa, assieme – tra gli altri – a Pier Giorgio Bellocchio, Alex Infascelli e Asia Argento. Proprio in occasione della proiezione di questo vero film cult, ormai assente dagli schermi da molti anni, i due filmmaker incontreranno il pubblico sabato 7 novembre, alle 20:00, fiancheggiati e “stuzzicati” da Marco Giusti (che ha curato un “blob” dei più memorabili contributi dei Manetti tratti dalle trasmissioni tv Stracult, Cocktail d’amore e Nessundorma), da Ernesto Assante e da Giorgio Gosetti. La rassegna verrà replicata alla Casa del Cinema di Roma il prossimo gennaio, in una versione perfino più completa, che includerà infatti anche alcuni episodi delle serie tv Crimini, Rex e L’ispettore Coliandro, la cui nuova stagione, la quinta, andrà in onda agli inizi del 2016, come sempre su Rai 2.

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Tra gli eventi speciali, ARCIPELAGO 2015 proporrà inoltre (altra anteprima italiana) All You Need Is Love – 40 anni di educazione sessuale nel Cinema Britannico, una selezione di titoli tratti dalla raccolta The Birds and the Bees, curata dal British Film Institute: un’eterogenea collezione di documentari brevi, cortometraggi di fiction e di animazione, realizzati tra il 1931 e il 1971, dai quali emerge – in modi talvolta assai curiosi per il pubblico di oggi, e non di rado davvero divertenti – un ritratto in progress della società inglese, dei suoi costumi, dei suoi valori morali e pregiudizi, filtrati dalla propaganda cinematografica a scopi educativi sui comportamenti sessuali, lungo quattro decenni cruciali della Storia britannica, dal post-puritanesimo dei primi decenni del ’900, attraverso una guerra mondiale e l’epoca della Swinging London, fino ai “libertari” (ma non poi così tanto) anni ’70.

Stonewall_Sequenza_01-(0.00.47.18)Di arte urbana, dalle sue origini – con Wild Style di Charlie Ahern, del 1983 – a oggi, si occupa invece Street (He)art – Anche i muri raccontano storie…, che proporrà, tra gli altri film, anche il mockumentary Banksy Does New York di Chris Moukarbel, Sanba di Valentina Belli, reduce dall’ultimo Festival di Taormina, e il documentario sulla “scena napoletana” Street Heart di Tommaso Battimiello. Con la sezione A distanza ravvicinata, per la seconda volta ARCIPELAGO si affaccia invece – stavolta in collaborazione con la nuova distribuzione Wanted – sul panorama dei film in uscita o in anteprima, presentando quest’anno, tra gli altri lavori, l’attesissimo film-evento Station to Station dell’artista americano Doug Aitken (con nomi del calibro di Patti Smith, Beck, Jackson Browne, Giorgio Moroder e molti altri musicisti e artisti), ma anche la promettente opera prima del ventiduenne Ludovico Di Martino, Il nostro ultimo, film all’incrocio tra Invito al viaggio di Peter Del Monte e Stesso sangue di Egidio Eronico e Sandro Cecca (splendida ma dimenticata opera seminale del “nuovo cinema italiano” degli anni ’80). Il film è un’anteprima assoluta, ed è prodotto da Gianluca Arcopinto (quest’anno membro della giuria internazionale cortometraggi), come lo è pure Bangland di Lorenzo Berghella, visto ai Venice Days lo scorso settembre.Visitors_01 Il grande regista visionario Godfrey Reggio è invece alla regia dello splendido Visitors – un’altra prima italiana – musicato come sempre dal fedele Philip Glass e presentato da Steven Soderbergh, mentre si discuterà molto e a lungo – e anche con passione – del nuovo documentario di Costanza Quatriglio 87 Ore, un film “scandaloso”, per la portata civile, etica e giuridica della dolorosa vicenda di violazione dei più elementari diritti umani che racconta, oltre che per il suo audace linguaggio visivo: l’appuntamento, in questo caso, è per la sera del 6 novembre. Completano la sezione due film indipendenti, piccoli ma assai generosi di sorprese: si tratta di Tierra prometida di Antonio Marenco (la troupe di un documentario si perde nell’Uruguay dei laghi salati e di Eduardo Galeano – qui nella sua ultima apparizione prima della recente scomparsa – nel tentativo di intervistare l’allora presidente Pepe Mujica, tra disorientamenti geografico-esistenziali alla Corso Salani e travagli politico-morali di un neo-Michele Apicella morettiano) e di Terra, opera visivamente molto suggestiva e ardita nel linguaggio firmata da Marco De Angelis e Antonio Di Trapani (e co-prodotto dal Centro di Produzione Audiovisiva di Roma Tre), alla sua prima proiezione romana – proprio in chiusura di ARCIPELAGO – dopo il fortunato debutto allo scorso Festival di Pesaro.

PECHERESSES_STILLS_2Concludono il programma del festival il tradizionale spazio autogestito dal DAMS dell’Università Roma Tre (Carta Bianca DAMS Roma Tre), con una selezione di 8 cortometraggi dall’ultima edizione del Roma Tre Film Festival, e l’evento dedicato ai videogame FilmWare 2015 – Reality Reboot. Quando i videogame incontrano la realtà, curato da Ilaria Ravarino in collaborazione con l’AESVI – Associazione Editori Sviluppatori Videogame Italiani e VIGAMUS – Il Museo del Videogame di Roma (il quale dal 4 all’8 novembre, dalle 16:00 alle 20:00, metterà a disposizione del pubblico alcune postazioni Oculus Rift e retrogame). Democrazie digitali, mondi virtuali, ologrammi in piazza e documentari 4D: dove finisce la realtà e dove comincia il videogioco? Attraverso discussioni con i migliori talenti ed esperti del settore, ma anche dimostrazioni dal vivo, tra virtual reality, augmented e mixed reality, e realtà “materiale”, s’indagherà sui modi e le tecnologie con cui i più recenti scenari videoludici raccontano e si confrontano – anche, ma non solo, in chiave di entertainment – con l’attualità sociale, politica ed economica.

ARCIPELAGO 2015 – e in particolare l’omaggio a Orson Welles –

è dedicato alla memoria di CIRO GIORGINI, amico del festival e grande cinefilo.

Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città 2014-2016,

ARCIPELAGO

2.3° Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini

è realizzato con il sostegno di

ROMA CAPITALE

con il contributo del

MINISTERO DEI BENI E ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO

Direzione Generale per il Cinema

e il patrocinio di

ISTITUZIONE BIBLIOTECHE DI ROMA

MUNICIPIO ROMA VIII

 

 

 

Info

tel. 06-39388262

e-mail: info@arcipelagofilmfestival.org

web: www.arcipelagofilmfestival.org

Infoline Teatro Palladium: tel. 06-57332772

TRIESTE SCIENCE+FICTION – presentata la 15^ edizione

Ricevo e volentieri pubblico

TRIESTE SCIENCE+FICTION

15° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA

TRIESTE, 3/8 NOVEMBRE 2015

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IL FESTIVAL “RITORNA AL FUTURO”

Si svolgerà dal 3 all’8 novembre 2015 la quindicesima edizione del festival internazionale della fantascienza Trieste Science+Fiction”, organizzato e promosso da La Cappella Underground.

Trieste diventerà la capitale europea del cinema fantastico, con la convention annuale della European Fantastic Film Festivals Federation (EFFFF) e la 19a Golden Méliès Ceremony in programma il 6 novembre, cerimonia di consegna del premio Méliès d’or, l’Oscar del Cinema Fantastico della EFFFF, network a cui la manifestazione triestina aderisce fin dal 2005. Il regista vincitore del Premio sarà invitato al Festival per la consegna della statuetta ispirata al classico del cinema fantastico delle origini Le voyage dans la lune. Un appuntamento d’eccezione, per celebrare al meglio il prestigioso traguardo della 15a edizione del Trieste Science+Fiction. La European Fantastic Film Festivals Federation è un network strutturato che comprende 22 manifestazioni cinematografiche distribuite su 16 paesi, con un pubblico complessivo di oltre 450mila spettatori, nato per promuovere le produzioni di cinema fantastico europeo.

Per festeggiare la Golden Méliès Ceremony, Trieste Science+Fiction presenta lo show dei Goblin di Claudio Simonetti che celebrano i 40 anni di Profondo Rosso di Dario Argento, con la sonorizzazione dal vivo della colonna sonora che li ha resi celebri nel mondo: Claudio Simonetti’s Goblin “Profondo Rosso Live Soundtrack”.

Joe_lansdale_2007_Larry D. Moore CC BY-SA 3.0A presiedere la Giuria internazionale del Premio Asteroide sarà lo scrittore statunitense Joe R. Lansdale (Gladewater, Texas, 1951), piú di venti romanzi e centinaia di racconti al suo attivo, forse il piú geniale autore di genere contemporaneo. Tra i titoli più noti: La notte del drive-in e Il giorno dei dinosauri (editi per la prima volta da Urania nel 1993), Il mambo degli orsi, Bad Chili, Rumble Tumble, Una stagione selvaggia, Mucho Mojo, Tramonto e polvere, Cielo di sabbia, Acqua buia, Una coppia perfetta. I racconti di Hap e Leonard e Notizie dalle tenebre. È in uscita a dicembre per Einaudi il suo atteso romanzo Honkytonk Samurai, una nuova avventura investigativa degli amatissimi Hap Collins e Léonard Pine. Joe R. Lansdale sarà protagonista di una masterclass moderata dallo scrittore Tullio Avoledo domenica 8 novembre.

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Trieste Science+Fiction assegna quest’anno il premio Urania d’Argento alla carriera a Bruce Sterling. Nato nel 1954, è tra i più importanti autori della fantascienza americana, da lui profondamente innovata a partire dagli anni Ottanta. Il suo scenario abituale è il mondo del futuro prossimo, ma anche il presente visto in chiave realistica e sottilmente alterata dai processi di assuefazione tecnologica. Celebre per Mirrorshades, un’antologia di racconti di fantascienza del 1986 che ha contribuito a definire il filone cyberpunk, è un fine osservatore della tecnologia più avanzata e dei new media. Tra i suoi capolavori Schismatrix (La matrice spezzata, 1985), Islands in the Net (Isole nella rete, 1988) e The Difference Engine (La macchina della realtà, 1990), scritto con William Gibson. Quest’anno è uscita per Urania, la sua raccolta di racconti e romanzi brevi ambientati in Italia, Utopia Pirata, sotto l’alter-ego di Bruno Argento.

La selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction presenta un’anteprima mondiale e una ventina di anteprime italiane all’insegna della miglior produzione di fantascienza, fantasy e horror. Due i concorsi internazionali: il Premio Asteroide, competizione per il miglior film sci-fi di registi emergenti a livello mondiale e il Premio Méliès d’argent per il miglior lungometraggio e il miglior cortometraggio di genere fantastico europeo.

aNDRON-2Verrà presentato in anteprima mondiale Andron – The Black Labyrinth di Francesco Cinquemani, con protagonisti Alec BaldwinDanny Glover e la superstar Skin, icona ancora più pop da quando è giudice di X-Factor. Un gruppo di sconosciuti è prigioniero di un labirinto misterioso e letale. Non ricordano come ci sono arrivati né come si chiamano. Dovranno trovare le risposte, decifrare i segnali e affrontare un viaggio irto di pericoli per scoprire il segreto di Andron. Distribuzione Ambi Pictures.

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Il film di apertura del festival sarà l’anteprima italiana di Frankenstein di Bernard Rose (regista di culto, autore, tra gli altri, di Candyman e Il violinista del Diavolo), ambientato nella Los Angeles di oggi e raccontato interamente dalla prospettiva del mostro, interpretato da Xavier Samuel (The Twilight Saga: Eclipse), mentre Carry-Anne Moss (MatrixMemento e Pompei) e Danny Houston (21 grammiI figli degli uomini e Big Eyes) vestono i panni della coppia di eccentrici scienziati che plasmano la creatura. Dice il regista “Ciò che mi ha colpito in questa storia così tante volte raccontata, è entrare nella mente del mostro, sentire la sua confusione e il suo dolore.” Il film uscirà in Italia nel 2016 distribuito da Barter Entertainment.

the-zero-theorem_2Il film di chiusura sarà The Zero Theorem diretto da Terry Gilliam (Premio Urania a Trieste nel 2006), con protagonista Christoph Waltz che, nei panni di Qohen Leth, un eccentrico e solitario genio del computer afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto, affidatogli dal Management, che mira a scoprire una volta per tutte il fine dell’esistenza umana, o l’assenza del fine stesso. In uscita in Italia nel 2016 distribuito da Minerva Pictures.

Jackrabbit_02Saranno presentati in anteprima italianaJackrabbit, opera prima di Carleton Ranney, che segue le vicende di un’improbabile coppia di geni del computer, in un’epoca in cui macchinari obsoleti hanno sostituito le scintillanti tecnologie di oggi; la spassosa e sanguinante avventura di Deathgasm di Jason Lei Howden, in cui un gruppo heavy metal apre inavvertitamente i cancelli dell’inferno; l’originale ritorno sugli schermi delle case infestate in We Are Still Here di Ted Geoghegan; il dramma post-apocalittico The Survivalist di Stephen Fingleton, in cui un sopravvissuto lotta per non morire di fame e deve decidere se fidarsi di una donna e la figlia; il divertente zombie-movie australiano Wyrmwood dei fratelli Kiah e Tristan Roache-Turner; Summer Camp prima regia dello sceneggiatore Alberto Marini, su un’epidemia improvvisa e imprevedibile di rabbia in un campeggio estivo;calculator la fantascienza russa in stile hollywoodiano di Calculator, film di Dmitriy Grachev, che a Trieste partecipa per la prima volta ad un festival, in cui dieci prigionieri condannati all’esilio sull’ostile pianeta XT-59 devono trovare la via per l’Isola della Felicità. L’ironico mockumentary No Man Beyond This Point di Mark Sawers, incentrato su un mondo in cui le donne non danno più vita a figli maschi, e dove i pochi uomini rimasti reclamano il loro ruolo nella società; Turbo Kid, un post-apocalittico e appassionato omaggio agli anni ’80, selezionato al Sundance Film Festival; il creature-movie Howl di Paul Hyett, noto make-up artist per The Descent Doomsday; il terrificante Idyll, primo film horror prodotto in Slovenia e recente vincitore del Festival del Cinema Sloveno di Portorose, in cui un servizio fotografico di moda si trasforma ben presto in una feroce lotta per la sopravvivenza nello scenario idilliaco della vicina repubblica; Crumbs, il primo film di fantascienza girato e prodotto in Etiopia, mix di surrealismo, pop e critica alla globalizzazione; Der Polder, film svizzero-tedesco che esplora i confini tra realtà e videogioco.

dark starAll’insegna dell’anteprima italiana anche la doppia pre-aperturaDark Star – HR Giger’s World, in cui la giornalista Belinda Sallin ci accompagna nella casa del celebre artista, creatore di Alien; [REC]4: Apocalypse di Jaume Balagueró, capitolo finale della saga horror europea di maggior successo.

dio esiste e vive a bruxellesTra i film di prossima distribuzione italiana in anteprima al festivalDio esiste e vive a Bruxelles – The Brand New Testament di Jaco Van Dormael, premiato al festival di Sitges con il Méliès d’argent e il riconoscimento per la migliore attrice a Pili Groyne, l’attrice undicenne che, nel 2014, è stata vista in Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne e in Alléluia di Fabrice Du Welz. In Dio esiste e vive a Bruxelles, Jaco Van Dormael le offre il suo primo ruolo da protagonista come Ea, la figlia di Dio. In uscita nelle sale il 26 novembre distribuito da I Wonder Pictures, il film, già campione di incassi in Francia, sarà in corsa per il Méliès d’Or.  Stung_01Stung, opera prima di Benni Diez, già agli effetti speciali di Melancholia di Lars Von Trier, è distribuito da Movies Inspired così come It Follows di David Robert Mitchell, ovvero l’horror più celebrato dell’anno, dove, dopo un incontro sessuale una giovane donna è perseguitata dall’inquietante sensazione di essere seguita; e l’intrigante horror psicologico Goodnight, Mommy degli austriaci Veronika Franz (sceneggiatrice di Canicola) e Severin Fiala.

WHAT-WE-DO-2Fuori concorso il geniale mockumentary vampiresco What We Do in the Shadows dei neozelandesi Jemaine Clement e Taika Waititi e The Whispering Star del regista di culto Sion Sono, favola di fantascienza nipponica in cui un fattorino robot medita sul mistero della natura umana.

BanglandTorna anche quest’anno Spazio Italia, lo speciale programma che il Trieste Science+Fiction dedica alle produzioni fantastiche e fantascientifiche “made in Italy”. In programma, Strings – Senza tempo di Alessio Vasarin e Sandro Tarter, storia di uno studente universitario di fisica, che viene in possesso di uno strano oggetto che consente uno spostamento dimensionale in un’altra Terra; Bangland di Lorenzo Berghella, opera di animazione su un’America distopica, dove il presidente Steven Spielberg dichiara guerra a uno stato africano. Un mix originale di satira, noir e thriller, già Premio SIAE 2015 nel quadro delle Giornate degli Autori a Venezia. Ananke di Claudio Romano, riflessione sulle sorti dell’umanità in estinzione in cui l’unico modo per sfuggire alla morte e evitare gli esseri umani è la fuga e l’isolamento; ACID-SPACEMonitor di Alessio Lauria, ambientato in un presente parallelo di grandi aziende, vere micro-città dotate di ogni comfort, dove il Monitor ha il compito di ascoltare sfoghi, dubbi e insicurezze dei lavoratori; e Acid Space di Stefano Bertelli, in cui la rock band The Paperback Music si ritrova sul pianeta Planio, dove il dittatore Balthazar ha bandito la musica. Stop motion realizzata con cartoncini colorati, reminiscienze pop anni ’80, la bidimensionalità dei primi video-games e un certo universo caro a Wes Anderson.

MUFFE-IL-FILMEventi speciali di Spazio Italia: la proiezione del mediometraggio “made in Trieste” del fantapolitico Muffe Il film del videoartista Guillermo Giampietro, dove lo Stato è rappresentato da un Centro di Documentazione Suprema che registra tutto e rasserena i cittadini su ogni incombenza del possibile; un’anticipazione del nuovo lavoro dell’ospite speciale Luigi Cozzi, presidente della giuria del Méliès d’argent, Blood on Méliès’ Moon. Inoltre, la sezione dedicata a Spazio Corto va a completare l’ampio panorama che Trieste Science+Fiction dedica alle forme del cortometraggio.

Index-Zero_02Tra i titoli italiani da segnalare, il ritorno di Index Zero, vincitore del Méliès d’argent al Trieste Science+Fiction 2014. L’esordio di Lorenzo Sportiello, con cast e ambizioni internazionali, che concorrerà all’assegnazione del Méliès d’or.

Appuntamento extra in collaborazione con Arpa – LaREA, la proiezione in anteprima del documentario Into Eternity: a Film for the Future di Michael Madsen, un film sul nucleare costruito come un messaggio alla società del futuro.

Da non perdere gli Incontri di Futurologia tra scienza letteratura, realtà e fiction, scienza di astrofisici, biologi, tecnologi e l’immaginario di scrittori e cineasti: tra i protagonisti Alfredo Castelli (Bonelli Editore), Paolo Molaro dell’Osservatorio astronomico di Trieste, Carlo Fonda dell’ICTP con le sue stampanti 3D, Stefano Liberati della SISSA, il direttore generale dell’ICGEB Mauro Giacca e il “cacciatore di dinosauri” (fossili) Flavio Bacchia, Francesco Verso e Sandro Battisti (Premio Urania 2014) e Giuseppe Lippi (curatore di Urania). La mostra di retrogaming Play It Again sui videogiochi che hanno fatto sognare intere generazioni e la mostra dedicata a Mondo9 di Dario Tonani e Franco Brambilla (illustratore).

Le notti di Trieste Science+Fiction si colorano di musica, concerti e feste come La Notte degli Ultracorpi con Alexander Robotnick e il concerto con Game Boy di Kenobit. E se a 30 anni da Ritorno al Futuro doveste vedere delle DeLorean sfrecciare per Trieste non ci sarà nulla di strano: preparatevi a celebrare alla grande l’arrivo di Doc e Marty McFly nel 2015!

La sede principale di Trieste Science+Fiction sarà anche quest’anno la Sala Tripcovich, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi. L’adiacente palazzo della Casa del Cinema, sede delle principali associazioni di cultura cinematografica cittadine, sarà il quartier generale del festival, mentre il Teatro Miela ospiterà le sezioni collaterali della manifestazione. Le proiezioni di Sci-Fi Kids per gli spettatori del futuro si terranno nella sala d’essai del Cinema Ariston, dove avranno sede anche le proiezioni post festival di una selezione dei film premiati, lunedì 9 novembre.

Trieste Science+Fiction è una manifestazione organizzata dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground con la collaborazione e il sostegno di: MiBACT – Direzione Generale CinemaRegione Autonoma Friuli Venezia GiuliaProvincia di TriesteComune di TriesteUniversità degli Studi di TriesteCamera di Commercio di TriesteFondazione CRTrieste, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, Acegas.

Il manifesto ufficiale della 15a edizione è un disegno originale realizzato dall’illustratore e fumettista triestino Mario Alberti (Bonelli, Les Humanoides Associes, Dc Comics, Marvel), che chiude la trilogia esclusiva di opere pensate espressamente per Trieste Science+Fiction.

VENEZIA 72: SCRITTORI A VENEZIA – LORENZO BERGHELLA

Dal sito ufficiale della Mostra

SCRITTORI A VENEZIA

lorenzo berghellaWriters Guild Italia (WGI) incontra gli sceneggiatori presenti con le loro opere alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre 2015)

Lorenzo Berghella ha scritto e diretto il film d’animazione Bangland, presentato a Venezia in prima mondiale, all’interno della programmazione delle Giornate degli autori il 4 settembre.

Caro Lorenzo, a Venezia a soli 24 anni, e con un film di animazione, genere non frequentatissimo in Italia. Ci racconti qualcosa di te?

A 19 anni mi sono iscritto alla Scuola Di Cinema I.F.A. (International Film Academy) di Pescara, dove ho conosciuto i produttori Alessandro e Cristiano Di Felice, titolari della Scuola e della casa di produzione indipendente Rò Film, sono loro che mi hanno indirizzato verso il cinema d’animazione, dopo aver letto alcuni fumetti amatoriali che avevo scritto e disegnato. Rò Film ha prodotto il mio primo cortometraggio d’animazione Too Bad, con cui abbiamo vinto premi in diversi festival internazionali, in seguito abbiamo creato una serie d’animazione intitolata sempre Too Bad, andata in onda su Capital TV e su Repubblica.it all’interno del programma Webnotte di Ernesto Assante e Gino Castaldo. Bangland, che è ispirato alla serie Too Bad, è il mio esordio nel lungometraggio ed è stato co-prodotto dalla Axelotil di Gianluca Arcopinto.

Puoi raccontarci la storia del tuo film in poche righe?

“Bangland” è un film corale ambientato appunto nell’ immaginaria Bangland, città situata in una distopica America dove Steven Spielberg, eletto Presidente degli Stati Uniti, ha dichiarato guerra ad uno stato Africano, dando il via ad una propaganda del terrore secondo cui chiunque non è bianco è un potenziale terrorista. Sullo sfondo di questo scenario socio-politico s’intrecciano le storie di diversi abitanti di Bangland.

Com’è nato il film? Cosa ti premeva raccontare?

Il film è nato come reazione alla realtà in cui viviamo che somiglia sempre di più al 1984 di Orwell. Le principali tematiche che volevo affrontare nel film sono la guerra, il terrorismo, la paura del diverso, la religione, la politica e la cultura dei mass media che influenza sempre più le nostre vite e il nostro modo di pensare; Bangland è il mio personalissimo “j’accuse”.

Quale peso pensi che abbia l’elaborazione della sceneggiatura nella creazione di un film? E nello specifico di un film di animazione?

Penso che la sceneggiatura sia la fase più importante del processo creativo, tutto il resto, regia compresa, dev’essere in funzione della sceneggiatura. Per quanto riguarda il cinema d’animazione, nel mio caso, essendo oltre che sceneggiatore e regista anche l’unico animatore dell’intero film, devo scrivere sapendo cosa sono o non sono in grado di disegnare ed animare.

Sei sceneggiatore e regista del tuo film. E’ un caso o una scelta? Perché? Cosa ne pensi di lavorare con altri scrittori?

La sceneggiatura è una fase talmente personale per me che, per il momento, non so se sarei in grado di lavorare con altri sceneggiatori.

Quali pensi che siano i punti di forza del film? Li hai cercati più per una tua esigenza espressiva o per andare incontro a un pubblico?

Spero che i punti di forza siano l’originalità dell’insieme, e l’aspetto visivo, che si discosta dai canoni dell’animazione convenzionale e somiglia di più ad una graphic novel in movimento che ad un cartone animato. Per andare incontro al pubblico ho usato i codici del cinema di genere, di cui sono sempre stato appassionato; non so se sarei mai in grado di fare qualcosa che possa piacere al pubblico ma non a me. La WGI fa queste interviste per coprire un vuoto d’informazione sul campo della sceneggiatura e di chi se ne occupa.

Di solito, ai festival si parla solo di registi e attori. Che ne pensi di questa abitudine?

Come ho già detto prima trovo che la sceneggiatura sia la parte più importante del film, io personalmente sono molto più interessato nell’ascoltare un’intervista ad uno sceneggiatore piuttosto che ad un regista o ad un attore.

Cosa ti aspetti da Venezia? Cosa pensi della situazione del nostro cinema in questi anni?

Penso che il principale problema del cinema è che, a differenza delle altre arti come ad esempio la pittura o la letteratura, richiede parecchi costi e di conseguenza richiede maggiori compromessi che ne compromettono il risultato finale; ci sono parecchi film interessanti nel panorama del cinema italiano indipendente ma che, proprio perché sono film non per tutti i gusti, faticano a trovare degli adeguati investitori e nella maggior parte dei casi vengono a malapena distribuiti, il risultato è che il cinema italiano mainstream è composto da film realizzati con lo stampino, con l’unico obiettivo di accontentare il maggior numero possibile di spettatori. A questo va aggiunto che negli ultimi anni la televisione ha diseducato gli spettatori e il peggiorare della situazione economica ha portato il pubblico a cercare uno svago e quindi ad evitare un cinema più impegnato, trasformando l’arte in nient’altro che intrattenimento. Fortunatamente ci sono ancora produttori come i Fratelli Di Felice e Gianluca Arcopinto che nonostante tutto si ostinano a voler investire su progetti più sperimentali.

Il tuo film ha già una distribuzione? Cosa ne pensi del sistema distributivo in Italia? E del futuro delle sale cinematografiche?

Dopo la proiezione a Venezia a distribuire il film sarà la Pablo di Gianluca Arcopinto;
La mia idea è che nel futuro i film si vedranno sempre di più in televisione e su internet e le proiezioni al cinema diventeranno eventi come le mostre d’arte nei musei, perché ciò avvenga anche in Italia ci vorranno dieci-quindici anni in più rispetto al resto del mondo.

Conosci il testo della nuova legge Franceschini sul cinema? Cosa ne pensi?

Questa legge dovrebbe porre fine agli anni di disattenzione da parte delle istituzioni nei confronti del cinema italiano, spero solo che venga usata per finanziare anche le giovani produzioni e non i soliti noti.

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Sto già lavorando ad un soggetto per il prossimo film; sarà un noir psichedelico/ onirico e sarà sempre realizzato con la tecnica dell’animazione.

Un augurio al cinema italiano?

Mi auguro che il cinema italiano torni a sperimentare come faceva negli anni passati, vedere “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, che ha il primato di primo fantasy adulto nella storia del cinema italiano, fa ben sperare per il futuro.

L’intervista è a cura di Franca De Angelis