LA RECENSIONE – I PRIMITIVI di Nick Park

i-primitivi-trailer-italiano-HP-aardman-animations-stop-motion-plastilina-wpcf_400x225TITOLO: I PRIMITIVI; REGIA: Nick Park; genere: animazione; anno: 2017; paese: UK; durata: 89′

Nelle sale italiane dall’8 febbraio, I primitivi è l’ultimo lavoro del celebre animatore inglese Nick Park, già vincitore nel 2001 del Premio Oscar al Miglior Lungometraggio d’Animazione per Galline in fuga, dove venivano messi in scena – con un’accurata tecnica in stop motion e pregiate figure realizzate con la plastilina – i temi universali dell’amicizia e del diritto alla libertà individuale.

Ci troviamo nell’Età della Pietra. In seguito ad un’esplosione vulcanica, alcuni uomini primitivi iniziarono a tirare calci ad una pietra rovente di forma rotonda. In questo modo ebbe origine il gioco del calcio, in seguito documentato tramite singolari incisioni rupestri. Parecchio tempo dopo, precisamente nell’Età del Bronzo, una delle ultime tribù di primitivi – all’interno della quale vive il giovane Dag – rischia di essere scacciata dal proprio habitat da potenti uomini privi di scrupoli. Cosa fare per salvaguardare la propria abitazione? Sarà la riscoperta del gioco del calcio, grazie anche all’aiuto della giovane Ginna in qualità di coach, a rappresentare l’unica possibilità di salvezza per Dag e per il suo gruppo di amici.

Visti i precedenti lavori ed essendo a conoscenza del grande talento di Park, è naturale che un prodotto come I primitivi possa suscitare grandi aspettativa da parte di pubblico e critica. E, fortunatamente, tali aspettative sono state ampiamente soddisfatte. Grazie, appunto, ad un accuratissimo lavoro su personaggi e scenografie durato ben due anni, il risultato finale è un lungometraggio visivamente accattivante, magnetico, con figure morbide e ben articolate, colori pieni ed ambienti studiati fin nel minimo dettaglio. In poche parole: un vero e proprio piacere per gli occhi.

Ciò che, forse, convince meno di I primitivi, è, in realtà, proprio lo script. Rappresentando fedelmente uno schema classico più e più volte adoperato e mettendo in scena temi analoghi al precedente Galline in fuga, il risultato finale è un lavoro sì pulito, ma anche altamente “semplificato”, privo di necessari guizzi narrativi, oltre che di una sorta di valore aggiunto che gli permetta di creare una propria, marcata identità. Dall’altro canto, però, non possiamo non riconoscere che quell’umorismo tipicamente britannico – sottile ed anche “politically scorrect” quando serve – qui presente sia un tocco più che indovinato all’interno di tutto il lavoro.

Ora, c’è da chiedersi solo una cosa: come reagiranno i giovani spettatori di fronte ad un prodotto come I primitivi? Ne siamo certi, non potranno che restarne rapiti.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – PASSERI di Runar Runarsson

sparrows-still-credit-sophia-olssonTITOLO: PASSERI; REGIA: Runar Runarsson; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Islanda, Danimarca, Croazia; cast: Atli Oscar Fjalarsson, Rakel Björk Björnsdottir; durata: 99′

Nelle sale italiane dal 2 marzo, Passeri è l’ultimo lungometraggio del giovane regista islandese Runar Runarsson.

Ari è un ragazzo di 16 anni che vive in città con la madre. Un giorno quest’ultima è costretta a trasferirsi in Africa insieme al suo nuovo compagno e non può più occuparsi del ragazzo, il quale, a sua volta, è costretto a trasferirsi in un piccolo villaggio dove vivono sua padre e sua nonna. Qui Ari, riscoprendo il rapporto con suo padre ed innamorandosi di Lara, sua vecchia amica di infanzia, avrà modo di entrare ufficialmente nell’età adulta.

sparrows_feb_stills_1-143-2Fin dalle prime inquadrature, ciò che colpisce in Passeri è come – di fianco al personaggio di Ari – il paesaggio islandese, con i suoi grandi spazi vuoti che stanno quasi a disorientare sia lo spettatore che i protagonisti stessi della pellicola, sia trattato – come spesso accade nella cinematografia nordeuropea – quasi alla stregua di un coprotagonista. E la cosa vien fatta a ragione, visti i meravigliosi paesaggi di cui tutto il Nord Europa dispone. Per quanto riguarda l’Islanda nello specifico, è stato così per i lungometraggi della compianta Solveig Anspach, ad esempio, giusto per citare uno dei nomi più noti.

In questo interessante romanzo di formazione, dunque, le inquietudini adolescenziali di Ari ben vengono sottolineate da spazi tanto affascinanti quanto agorafobici, che ben rendono il senso di spaesamento di chi, come il nostro protagonista, sta per abbandonare per sempre il mondo ovattato e caldo dell’infanzia, per affacciarsi nell’età adulta, dove niente e nessuno sembra stare dalla tua parte.

sparrowsA ben rendere questa sensazione, particolarmente indovinato risulta il giovane Atli Oscar Fjalarsson, che riesce a reggere praticamente quasi tutto il lungometraggio da solo.

Persino tematiche come il conflitto generazionale, l’assenza di uno dei genitori o i primi innamoramenti vengono trattati dall’occhio giovane ma esperto di Runarsson con attenzione e delicatezza, senza mai cadere in banali clichés o dare qualcosa per scontato. Il risultato finale è una vera e propria chicca della cinematografia nordeuropea, presentata dall’Islanda agli Oscar 2017 e distribuita in Italia grazie a Lab80 e che, si spera, possa ottenere l’attenzione che merita.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – IL GGG di Steven Spielberg

gggTITOLO: IL GGG; REGIA: Steven Spielberg; genere: animazione, fantasy; anno: 2016; paese: USA; cast: Mark Rylance, Rebecca Hall, Ruby Barnhill; durata: 110′

Nelle sale italiane da 30 dicembre, Il GGG è l’atteso lungometraggio diretto da Steven Spielberg tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl.

Sophie ha dieci anni e vive in un orfanotrofio di Londra. Una notte una misteriosa creatura va a farle visita: si tratta di un gigante buono proveniente dalla Terra dei Giganti che, essendo stato notato dalla ragazzina, decide di rapirla affinché nessuno venga a conoscenza della sua esistenza.

ilggg-e1449670628617Che dire? Per quanto riguarda la maestria di Spielberg, ormai non vi è più nulla da dover dimostrare. Se ad essa aggiungiamo una storia d’effetto come quella inizialmente ideata da Dahl (e magistralmente adattata per il grande schermo dalla grande Melissa Mathison, purtroppo recentemente scomparsa), insieme alle sempre giuste musiche del maestro John Williams, a scenografie ben dettagliate e ad un cast di tutto rispetto dove tra tutti si distingue il bravo Mark Rylance (già apprezzato – e pluripremiato – ne Il ponte delle spie, sempre per la regia di Spielberg), oltre a Rebecca Hall, Penelope Wilton e Rafe Spall, ecco che otteniamo un lungometraggio che di certo farà impazzire grandi e piccini, destinato a diventare un grande classico del periodo natalizio. Una favola senza tempo che diverte e fa riflettere e che -perché no? – insegnerà a tutti, in qualche modo, a “diventare grandi”.

7cd734caa9La riuscita commistione tra computer grafica e live action, unita ad una regia che ben sa gestire i tempi narrativi e l’alternarsi di momenti di riflessione con scene di vera e propria adrenalina fa sì che questo ultimo lungometraggio di Spielberg – pur non essendo al medesimo livello di suoi precedenti capolavori – abbia una certa, ben definita identità e possa essere annoverato tra le migliori trasposizioni dei classici per ragazzi, tra cui non possiamo non menzionare il Canto di Natale di Dickens (in particolare la versione Disney) ed Oliver Twist (sia il più recente – diretto da Polanski – che il classico di David Lean, con un indimenticabile Alec Guinness).

Ultima considerazione: le numerose gag ambientate all’interno di Buckingham Palace sono davvero irresistibili!

VOTO: 8/10

Marina Pavido

34° TORINO FILM FESTIVAL – WIND di Tamara Drakulic

vetar-foto-1-800x450-e1479770946869TITOLO: WIND; REGIA: Tamara Drakulic; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Serbia; cast: Tamara Staji, Erroll Bilibani; durata: 80′

Presentato in concorso – nella sezione Torino 34 – al 34° Torino Film Festival, Wind è l’ultimo lungometraggio della giovane regista serba Tamara Drakulic, tratto dal racconto Kites di Ana Rodic.

Ci troviamo sulle sponde del fiume Bojana. La sedicenne Mila sta trascorrendo qui le vacanze estive insieme a suo padre. Calma e riflessiva, ma anche in piena crisi adolescenziale, la ragazza è in costante conflitto con il genitore, dedito all’avventura, appassionato di windsurf ed alle prese con una storia d’amore travagliata. Con il passare dei giorni, Mila scopre pian piano di essere attratta da Saša, giovane insegnante di surf del posto e a sua volta fidanzato con Sonja. Passare del tempo insieme al ragazzo la aiuterà, ad ogni modo, a prendere lentamente coscienza di sé e del suo imminente ingresso nell’età adulta.

Tale importante passaggio viene qui messo in scena, come abbiamo detto, da qualcuno che conosce bene le varie sfumature che caratterizzano l’animo inquieto di un’adolescente, i suoi desideri, i suoi sogni ed il suo spaesamento nei confronti dei cambiamenti vissuti. L’inquietudine qui raccontata, però, si contrappone del tutto alle scelte registiche effettuate che prevedono, appunto, una messa in scena quasi teatrale, con inquadrature perlopiù fisse e personaggi statici, che raramente si spostano all’interno del quadro, siano essi seduti sulle rive del fiume che adagiati su di un’amaca. Stesso discorso vale per gli avvenimenti messi in scena: fatta eccezione per il finale, infatti, apparentemente la vita si svolge tranquilla e monotona. La vera battaglia ha luogo nell’animo della protagonista.

Altro importante elemento: la splendida location sul fiume Bojana, che qui viene considerata quasi alla stregua di co-protagonista. Merito di una buona regia, così come di una fotografia dai toni caldi e tendenti al pastello, dove le luci non sono mai troppo bruciate e le scene ambientate di notte riescono comunque a trasmettere un senso di calore e di tranquillità.

Viste tali premesse, verrebbe quasi da pensare ad un André Techiné stilisticamente più “statico” o, addirittura, ad un Éric Rohmer sulla linea de Il raggio verde. Ovviamente la giovane Drakulić ha ancora un bel po’ di strada da fare per raggiungere tali livelli. Eppure, vista l’attenzione dedicata ai suoi personaggi e la messa in scena curata e consapevole, oltre alle numerose capacità della regista stessa in ambito prettamente tecnico, vi sono molti elementi che fanno sperare in un futuro salto decisivo. Attenderemo fiduciosi!

VOTO: 7/10

Marina Pavido

34° TORINO FILM FESTIVAL – CHRISTINE di Antonio Campos

RTOA9788.jpgTITOLO: CHRISTINE; REGIA: Antonio Campos; genere: drammatico, biografico; anno: 2016; paese: USA, UK; cast: Rebecca Hall, Michael C. Hall Maria Dizzia; durata: 116′

Presentato in concorso al 34° Torino Film Festival – per la sezione Torino 34Christine è l’ultimo lungometraggio diretto da Antonio Campos, già apprezzato autore del cinema underground.

Christina Chubbuck, giornalista per un’emittente televisiva di Sarasota, in Florida, nel lontano 1974 ha deciso di togliersi la vita sparandosi in testa durante una diretta. Il gesto estremo, gli ultimi, drammatici istanti di vita di Christine Chubbuck non sono – in questo lungometraggio di Campos – che un episodio quasi “marginale” in confronto alla lunga lotta contro la depressione affrontata per molti anni dalla giovane protagonista. Quella che ci appare sullo schermo è una Christine estremamente sensibile, frustrata da un lavoro in cui i suoi meriti non sembrano ottenere il giusto riconoscimento e da una madre da cui è sempre stata trattata come un’amica, ma mai come una figlia. Una Christine sognatrice e forse un po’ naïve, che, una volta scontratasi con lo spietato mondo degli “adulti”, non è riuscita a reggerne il colpo.

E, dunque, per la scelta di raccontare la depressione di Christine in modo trasversale, delicato e privo di stereotipi, peculiarità di questo lavoro di Campos è proprio una buona sceneggiatura, che, anche se apparentemente non mette in scena nulla di “nuovo”, ad uno sguardo più approfondito rivela un’attenzione ed una sensibilità che purtroppo non sempre ci capita di trovare, senza disdegnare anche momenti di humour nero che – dato il tema trattato – stanno ad alleggerire il tutto nei momenti giusti. Il risultato è una protagonista altamente empatica, che – malgrado una malattia come quella della depressione sia ancora oggi realmente sconosciuta ai più – riesce fin da subito ad entrare a contatto con il pubblico. O meglio, possiamo addirittura affermare che è il pubblico stesso a “diventare Christine”, la quale viene, finalmente, compresa nel suo modo di essere “stramba”.

Merito della riuscita di tale intento è anche una regia priva di fronzoli, ma con interessanti momenti – come quando, ad esempio, vediamo l’immagine frammentata della protagonista intenta a guardarsi allo specchio, segno che è la stessa Christine a non riconoscersi quasi più, oppure quando, durante le scene ambientate all’interno dello studio televisivo, vediamo presente ma mai eccessivamente esplicito anche il metacinema, con pellicole, macchine da presa e proiettori trattati dal regista alla stregua di veri e propri personaggi – insieme ad un’ottima performance attoriale della brava Rebecca Hall, capace di repentini cambi di registro senza, però, mai eccedere e che, grazie a questa sua interpretazione, potrebbe anche aggiudicarsi importanti riconoscimenti.

In poche parole, Christine è un film piccolo ma ben confezionato, che ci racconta qualcosa di universale senza mai essere giudicante, partendo dalla storia di una persona ormai quasi del tutto dimenticata. Un film che magari non avrà l’attenzione che merita, ma che, senza dubbio, è un’ulteriore dimostrazione del talento di Campos e che fa in modo che, dopo la sua visione, ci si rifletta, di quando in quando, su. Qualità, questa, purtroppo non sempre facile da incontrare.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

FUTURE FILM FESTIVAL – XVIII EDIZIONE – dal 3 all’8 maggio a Bologna

Ricevo e volentieri pubblico

 

FUTURE FILM FESTIVAL
IL CINEMA DEL FUTURO | IL FUTURO (NON SOLO) DEL CINEMA

XVIII EDIZIONE

BOLOGNA, 3/8 MAGGIO 2016

www.futurefilmfestival.org

 

Torna dal 3 all’8 maggio, a Bologna, il FUTURE FILM FESTIVAL. Diretto da Giulietta Fara e Oscar Cosulich e giunto alla XVIII edizione, il FFF – nato nel 1999, primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media – si conferma così un osservatorio irrinunciabile sul futuro (non solo) della settima arte.

Tema d’indagine della XVIII edizione è WELCOME ALIENS!: in un momento storico in cui l’accoglienza – come valore, diritto e dovere – è al centro del dibattito, se non della polemica, nella società civile, il FFF vuol ripercorrere in cinque, significative tappe, come si è evoluta nel corso dei decenni la rappresentazione cinematografica del rapporto tra “noi” e “loro”, terrestri e alieni: dalla paura dell’invasione (nell’America maccartista di Invasori dall’altro mondo di Edward Cahn) al sogno dell’integrazione (nel capolavoro della sci-fi liberal degli anni ’80, Fratello di un altro pianeta di John Sayles). E gli extraterrestri, a Bologna, saranno non soltanto i benvenuti ma gli assoluti protagonisti: sul grande schermo, certo, ma anche nel manifesto del festival, creato dall’artista Luigi Presicce, e in numerose iniziative come i laboratori per i più piccoli, le cine-cene “a tema”, la maratona di scrittura di Bottega Finzioni e uno speciale contest fotografico.

Tante, come sempre, le proposte del FFF: e come sempre rivolte al pubblico di ogni età, dai bambini – con proiezioni e laboratori pensati per stimolare la creatività dei più piccoli – agli adulti.

SERATA DI APERTURA E CONCORSO LUNGOMETRAGGI
MISS HOKUSAI di Keichi Hara, Giappone, 2015.jpgL’apertura della XVIII edizione guarda a levante, e alla tradizione di una delle più fortunate (e popolari) forme d’arte giapponesi, quella del MANGA, assoluta protagonista della giornata inaugurale grazie a due straordinarie proposte, che vuole onorare i 150 anni dei rapporti tra Italia e Giappone: da una parte la proiezione in anteprima italiana di Miss Hokusai, il nuovo film animato di Keiichi Hara, che dopo il successo di critica del precedente Colorful affronta la storia mai raccontata di O-Ei, figlia del grande pittore Hokusai, “disegnando” il poetico ritratto di una donna dallo spirito libero e dall’enorme talento artistico, svelato attraverso il passaggio delle stagioni nella Edo del XIX secolo. Ma prima del film (già vincitore del Festival del cinema d’animazione di Annecy), il FFF è felice di invitare tutti al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per l’inaugurazione della mostra Manga Hokusai Manga – Il fumetto contemporaneo legge il maestro (a cura di Jacqueline Berndt per Japan Foundation): una originale esposizione – in programma fino dal 3 al 22 maggio – che in occasione del bicentenario della pubblicazione del primo volume degli Hokusai Manga (spesso considerati all’origine del fumetto giapponese contemporaneo), illustra l’opera del celebre pittore Katsushika Hokusai dal punto di vista della più recente produzione artistica giapponese: i manga.

Oltre a Miss Hokusai, altri 8 i film che partecipano al CONCORSO LUNGOMETRAGGI e che si contendono il Platinum Grand Prize.

i racconti dell'orso.JPGL’Italia torna in concorso con I racconti dell’orso di Samuele Sestieri e Olmo Amato, l’opera prima – realizzata grazie al crowdfunding – di due giovanissimi autori: un piccolo miracolo del nostro cinema, insieme rigoroso e stralunato, girato in 40 giorni tra Finlandia e Norvegia e interpretato da due soli protagonisti. In un mondo abbandonato dagli uomini, un monaco meccanico insegue uno strano omino rosso. Dopo aver attraversato boschi, città morte e lande desolate, i due buffi personaggi raggiungono la cima di una collina magica. Il ritrovamento di un vecchio peluche d’orso ormai malandato li farà riconciliare. Uniranno così le forze, nella speranza di poter dare vita al giocattolo inanimato e sfuggire al vuoto che li circonda. Un film di infinita suggestione, dal quale non si può non rimanere incantati.

Al festival saranno presenti i due registi per uno speciale workshop sul film.

PSICONAUTAS FRAME 300dpiC’è un po’ di Italia – grazie alla collaborazione di un team di animatori provenienti dal CSC di Torino – anche nello spagnolo Psiconautas di Pedro Rivero e Alberto Vázquez, tratto dalla graphic novel omonima di Vasquez: un cupo e coraggioso film d’animazione che – attraverso la storia degli inquieti e problematici Birdboy e Dinky – sa raccontare l’adolescenza e le sue asperità con una durezza fuori dal comune.

Extraordinary Tales PK 1Dalla Spagna, in coproduzione con Lussemburgo e Belgio, arriva anche Extraordinary Tales: diretto da Raul Garcia, storico animatore della Disney, che vanta in curriculum pietre miliari come Aladdin, Il Re Leone e Chi ha incastrato Roger Rabbit?, il film è una sorta di “antologia animata” che rilegge cinque capolavori di Edgar Allan Poe: La caduta della casa di Usher, La verità sul caso di Mr. Valdemar, Il pozzo e il pendolo, La maschera della morte rossa e Il cuore rivelatore. Cinque storie straordinarie (e da brividi) che Garcia ha scelto di raccontare attingendo agli stili visivi più diversi, ispirandosi ai maestri dell’arte del Novecento (da Egon Schiele a Roy Lichtenstein) per arrivare al cuore dell’universo di Poe. E affidando le voci del film a un cast “all star”: dalle icone dell’horror Christopher Lee e Bela Lugosi ai registi Roger Corman e Guillermo del Toro.

Al festival sarà presente Raul Garcia che mostrerà anche il making of del film.

Phantom BoyDue le proposte francesi:  Phantom Boy di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol (distribuito in Italia da P.F.A. Films) segna il ritorno degli autori di Un gatto a Parigi, con un nuovo sfavillante film d’animazione, un originale noir fantastico per ragazzi. Mentre sta compiendo delle indagini, il poliziotto Alex viene ferito da un misterioso personaggio con il volto sfigurato. Bloccato in ospedale, incontra Léo, un paziente di undici anni con la straordinaria capacità di lasciare il proprio corpo quando desidera. Il ragazzo può volare e passare attraverso i muri come un fantasma, invisibile a tutti.

April and the extraordinary worldTratto da una graphic novel del più importante fumettista di Francia, Jacques Tardi, Avril et le monde truqué di Franck Ekinci e Christian Desmares è invece un ambizioso affresco steampunk ambientato nella Parigi del 1941, in una realtà alternativa in cui la seconda rivoluzione industriale, quella dell’elettricità, non è mai avvenuta a causa della sparizione – nel 1870 – dei migliori scienziati del mondo. Mentre infuria la guerra per l’energia, la giovane April si mette alla ricerca dei genitori scienziati scomparsi da tempo, con la ferma intenzione di proseguire le loro ricerche sul siero della vita. Un film ricco di suggestioni visive (a cominciare dall’immagine-simbolo di una doppia Torre Eiffel) e con un cast di voci stellari: Marion Cotillard, Jean Rochefort e Olivier Gourmet.

the case of hana and aliceIl Giappone è presente con ben 3 titoli. The Case of Hana & Alice segna l’esordio nell’animazione del regista indipendente Shunji Iwai, che firma un prequel del suo precedente Hana & Alice (2004) e si conferma un abile narratore di storie adolescenziali. Al centro della storia la giovane Alice, che si trasferisce in una nuova scuola dove corre voce sia avvenuto un misterioso delitto. La sua compagna di classe Hana sembra saperne qualcosa, ma tutti la evitano perché vive reclusa nell’inquietante “Flower House”. Solo Alice è pronta a scoprire la verità su Hana.

The Empire of Corpses di Riyôtarô Makihara è il primo dei 3 film anime ispirati ai romanzi di fantascienza dell’autore Project Itoh, e ci porta – in un connubio originale tra horror e steampunk – nella Londra del XIX secolo dove, grazie ai fantomatici studi del dottor Victor Frankenstein sulla sua “creatura”, viene sviluppata una tecnica di rianimazione dei morti.  Per ritrovare gli appunti privati dello scienziato, la società segreta Walsingham Institution chiede al brillante studente in medicina John Watson di recarsi in Afghanistan, dove l’Impero russo sembra stia conducendo esperimenti per creare un esercito di soldati non-morti.

Harmony di Michael Arias e Takashi Nakamura è il secondo film anime ispirato ai romanzi di fantascienza dell’autore Project Itoh, e immagina un mondo ricostruito – dopo il caos provocato dagli eventi conosciuti come “Maelstrom” – secondo modelli sociali che tengono conto dell’armonia e della salute pubblica. Le cure mediche sono avanzate grazie all’uso delle nanotecnologie. Tre ragazze giapponesi si ribellano però a questa società organizzando il loro suicidio. Una di queste, Tuan Kirie, sopravvive e si dedica ad azioni umanitarie nelle zone di guerra, imbattendosi in una misteriosa organizzazione militare il cui scopo è provocare morte e distruzione.

SERATA DI CHIUSURA E LUNGOMETRAGGI FUORI CONCORSO

THE BOY

A scene from THE BOY

A chiudere il festival, con un finale davvero da brividi, sarà l’anteprima italiana di The Boy, il thriller/horror di William Brent Bell (Stay Alive; Le metamorfosi del male) che ha conquistato – e terrorizzato – il pubblico sin dalla pubblicazione su youtube del primo trailer, capace di superare le 5 milioni di visualizzazioni. In uscita nelle sale italiane il 12 maggio, distribuito da Eagle Pictures, The Boy è una storia piena di mistero e situazioni sinistre, che aggiorna uno degli archetipi più inquietanti del cinema dell’orrore, la bambola assassina. Protagonista del film è Lauren Cohan (The Walking Dead; The Vampire Diaries; Supernatural), nel ruolo di Greta, una giovane donna americana che, alla ricerca di un nuovo inizio dopo un passato travagliato, si rifugia in un isolato villaggio inglese, dove viene assunta da una coppia di anziani genitori in una maestosa villa vittoriana per fare da babysitter al loro figlio di otto anni, Brahams. Ben presto Greta scoprirà che quel ragazzo altri non è che una bambola a grandezza naturale che i signori Heelshire trattano come un bambino vero. Tutto comincia ad incupirsi quando Greta, rimasta sola, ignora le rigide regole imposte dalla coppia e inizia un flirt con un bell’uomo del villaggio, Malcolm (Rupert Evans). Una serie di eventi inquietanti e inspiegabili, ai limiti del soprannaturale, la convincono che è circondata da un mistero terrificante.

the boy and the beastMolte anche quest’anno le proiezioni fuori concorso, a cominciare dalla nuova opera di un autentico maestro, quel Mamoru Hosoda da molti definito l’erede di Miyazaki:  The Boy and the Beast (distribuito in Italia da Lucky Red) è un nuovo capolavoro – dopo Wolf Children e La ragazza che saltava nel tempo – che unisce melodramma, azione, comicità e fantastico con un ritmo indiavolato, riuscendo a raccontare il dramma della crescita con un’originalità e una forza espressiva che non ha eguali. Protagonista è il piccolo Ren, incapace di accettare la morte della mamma e trascurato dal padre: un giorno, per le strade del quartiere di Shibuya, incontra  una creatura antropomorfa chiamata Kumatetsu e scopre di essere finito nel regno sotterraneo delle bestie. Kumatetsu diventerà prima il suo maestro, poi una figura paterna che saprà domarne l’indole ribelle.

Il francese Tout en haut du monde di Remi Chayè, premio del pubblico ad Annecy, è un grande racconto animato d’avventura e formazione, incentrato su un personaggio femminile – la giovanissima Sasha, di famiglia aristocratica – che nella Russia del XIX secolo parte per il Polo Nord alla ricerca delle tracce del nonno, sparito tra i ghiacci nel corso di una pericolosa spedizione.

chronicle of the ghostly tribe.jpgIspirato a una fortunata saga di romanzi, il cinese Chronicle of the Ghostly Tribe è un kolossal fantasy scritto e diretto da Lu Chuan, e realizzato grazie a uno staff di specialisti internazionali degli effetti visivi: nel 1979 sulle montagne di Kunlun, viene scoperta una caverna contenente gli scheletri di mostruose creature. Un gruppo di soldati viene mandato in esplorazione e rinviene alcune di queste antiche creature ancora conservate nel ghiaccio, ma dietro la scoperta si nasconde qualcosa di ancor più incredibile: quello che sembrava un tempio sembra in realtà opera di una civiltà aliena.

nowhere girl.jpgNowhere Girl è il nuovo film live-action dell’autore di culto giapponese Mamoru Oshii (il creatore di Ghost in the Shell e Avalon), che torna a indagare i mondi alternativi prodotti dalla fantasia della mente umana attraverso la storia di Ai, studentessa di una scuola d’arte femminile che subisce l’interesse sin troppo pressante degli uomini intorno a lei, e la gelosie delle compagne per queste attenzioni. Pur soffrendo per questa situazione, Ai non sa dove fuggire: finché la sua vita quotidiana non diventa una guerra e il suo mondo inizia ad andare in frantumi.

on the white planet.jpgDue i film dalla Corea. On the White Planet, opera prima di Hur Bum-wook, è un film d’animazione fantascientifico che si fa potente e raffinata riflessione sulla diversità. Ambientato sul Pianeta Bianco, dove ogni cosa è bianca e nera, ha per protagonista Choi min-je, l’unico abitante colorato… e quindi considerato un mostro.  Vorrebbe vivere come gli altri, ma il solo modo per farlo è lasciare il pianeta: il cielo è pieno di bellissimi colori e sicuramente là da qualche parte esiste sicuramente qualcuno come lui.

Ghost Messenger di Bong Hue Gu racconta invece la storia di Kang-lim, un Ghost Messenger, un super agente proveniente dal Mondo dei Morti, un mondo virtuale altamente tecnologizzato che controlla e decide la vita e la morte di ognuno attraverso un cellulare speciale, capace di catturare gli spiriti e digitalizzarli. A causa di un errore si ritrova intrappolato nel suo Soul Phone, che finisce nelle mani di un bambino con uno straordinario potere spirituale, in grado di vedere gli spiriti.

magic mountain.jpgThe Magic Mountain è il nuovo documentario animato di Anca Damian (nota al pubblico del FFF per il precedente Crulic – Path to the Beyond), dedicato alla vita avventurosa – tra persecuzioni, fughe e battaglie politiche – di un personaggio straordinario, il polacco Adam Jacek Winkler, esule a Parigi negli anni ’60 e poi, vent’anni dopo, al fianco del comandante Massoud contro i sovietici nella guerra in Afghanistan.

FOLLIE NOTTURNE
alienween.jpgTre le follie notturne di quest’anno, per la gioia di chi ama i sapori forti: l’Italia è presente con Alienween di Federico Sfascia, un ritorno – all’insegna dell’autarchia e del low budget – all’horror splatter italiano, con effetti speciali che sembrano uscire direttamente dagli anni ’80 di Carpenter, Raimi e Yuzna. Ambientato durante la notte di Halloween (e quando, sennò?), il film vede quattro amici di vecchia data costretti a fronteggiare una mortale invasione aliena, mostri di ogni tipo e anche i fantasmi del proprio passato, in un’autentica apocalisse pop, travolgente e demenziale (ma anche, a tratti, insospettabilmente toccante).

virgin psychicsGli altri due titoli in programma confermano la vitalità “estrema” del cinema giapponese: da un lato il sanguigno omaggio ai vecchi film di “ninja exploitation” offerto da The Ninja War of Torakage di Yoshihiro Nishimura; dall’altro un nuovo capitolo dell’inesauribile filmografia di Sion Sono, che attinge all’omonimo manga di Kiminori Wakasugi per il suo The Virgin Psychics, con il mediocre studente Yoshiro deciso a salvare il mondo dal terrorismo erotico!

CONCORSO CORTOMETRAGGI
La sezione del Future Film Festival dedicata ai cortometraggi presenta una ricchissima selezione – ben 100 titoli da tutto il mondo – delle migliori opere internazionali realizzate negli ultimi due anni con tecniche di animazione, dal tradizionale disegno animato (drawings) alla stop-motion, dalla flash animation alla computer grafica 3D. Il concorso Future Film Short vede assegnati due premi: il tradizionale Premio del Pubblico, e il Premio della Giuria composta da esperti del settore. Inoltre per la prima volta quest’anno è stato istituito il nuovo Premio del Pubblico On-line: infatti una selezione dei corti del Future Film Short sarà visibile on-line e votabile dal pubblico della rete al link futurefilmfestival.org/ffshort-video#

Tra i corti presentati, alcuni dei titoli che hanno “sbancato” i festival internazionali: dalla Palma d’oro Waves ’98 di Ely Dagher, al nominato all’Oscar e vincitore del Festival di Annecy We Can’t Leave Without Cosmos di Konstantin Bronzit, all’italiano Bagni di Laura Luchetti, candidato ai Nastri d’Argento, oltre all’anteprima europea Pigtails, diretto da Yoshimi Itazu (character designer di Miss Hokusai) e prodotto dallo studio Production I.G, vincitore del FFF2015 con Giovanni’s Island.

 

MULTIMEDIA CLUSTERS IN DUBAI AND GERMANY

Dopo gli anni scorsi in cui il Future Film Festival, in collaborazione con la CNA della Regione Emilia Romagna e la Regione Emilia-Romagna, aveva invitato a Bologna delegazioni da Cina, Brasile, India, Canada e Abu Dhabi, per il 2016 il progetto prevede un focus speciale su due paesi, Germania e Dubai. La scelta di combinare tali Paesi è stata determinata in primis dall’esperienza del 2015, dedicata proprio ad Abu Dhabi, che ha evidenziato le potenzialità di paesi geograficamente e culturalmente lontani da noi, ma estremamente interessati a stringere potenziali relazioni commerciali con le imprese della Regione Emilia-Romagna. Uno dei risultati principali del progetto 2015 è stata la nascita della start-up Kikabo Labs di Giovanna Bo, già CEO della bolognese Achtoons, che dopo un programma di accelerazione d’impresa ad Abu Dhabi ha aperto la sua società negli Emirati. Ad un paese arabo si è poi voluto affiancare uno stato vicino come la Germania, tradizionalmente interessato al “Made in Italy” non soltanto nei settori tradizionali di moda e design ma anche in quelli propri delle imprese vicine al FFF, ovvero il digital entertainment, la comunicazione, il multimedia.

Nasce così il progetto Multimedia Clusters in Dubai and Germany, che vedrà a Bologna nelle giornate di mercoledì 4 e giovedì 5 maggio una serie di iniziative legate all’analisi dei settori suddetti di Germania e Dubai, e un ampio spazio per gli incontri ONE-to-ONE tra le imprese locali e quelle straniere, per favorire interscambi e conoscenze approfondite. Il programma completo delle iniziative sarà reso noto sul sito del festival. Le iscrizioni a questi eventi sono gratuite ma è necessario registrarsi per accedere agli incontri ONE-to-ONE. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso la sede del FFF2016, al Cinema Lumiere e alla Biblioteca Renzo Renzi.

Il progetto prevede anche una missione a Dubai, da svolgersi il prossimo autunno, per consolidare e ampliare le conoscenze dell’industria di questo paese. Come per il progetto di Abu Dhabi dello scorso anno, sarà fatta una selezione delle imprese emiliano-romagnole per la partecipazione alla missione. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito della CNA della Regione Emilia Romagna e sul sito del FFF.

Expopixel ritorna
Il 5 maggio 2016 all’Opificio Golinelli, si terrà una giornata ExpoPixel per riflettere sui trend del momento. Il tema del 2016 sarà “Rethink the digital environment”, con l’intento di ragionare sui temi stringenti dell’attualità digitale, dall’educational alla creazione di app e interventi in realtà aumentata per musei, fino alla novità assoluta del 2016 in campo di entertainment: le Google Spotlight Stories con un ospite d’eccezione, Scot Stafford (USA). La visione di immagini a 360 gradi (con appositi visori) è infatti una delle rivoluzioni più interessanti degli ultimi anni: registi, tecnici e musicisti di calibro internazionale lavorano ora su questi prodotti: dal regista di Fast and Furious Justin Lin fino a Jan Pinkava, regista storico di Pixar. Si tratta di cortometraggi immersivi, così li definisce Google, ovvero appunto storytelling breve ma intenso per lo spettatore che si trova letteralmente immerso nella storia. Scot Stafford, storico collaboratore di Pixar, e già ospite del Future Film Festival negli scorsi anni, è approdato alla produzione di Spotlight Stories e lo racconterà in un panel dedicato. Il focus sul digital heritage vedrà tra i protagonisti il bolognese Cineca (Ati), lo studio sardo Rendering Studio (Alba delle Janas), e ancora il MAO (Museo Orientale di Torino) e gli Uffizi, con esperienze di animazione 3D, app per la navigazione nei musei e ricostruzioni virtuali di opera d’arte o edifici storici.
L’evento è organizzato in partnership con la Fondazione Golinelli, da sempre attento al rapporto tra arte, educazione e tecnologia.
L’ingresso è libero su iscrizione. Per informazioni e aggiornamenti dettagliati sul programma si prega di consultare il sito www.expopixel.com

EVENTI SPECIALI
Tra gli EVENTI SPECIALI del Festival, da non perdere il tradizionale appuntamento con “Archeologia del futuro” – a cura di Mario Serenellini – che quest’anno raccoglie sotto il titolo “Farse e martello” un programma tutto dedicato alla propaganda sovietica di cartoon tra le due guerre. Una selezione di rari film d’animazione, improntati al realismo socialista, nell’Urss di Stalin: con parodie d’epoca, solo ora scongelate dalle censure totalitarie, per la prima volta visibili in Occidente.
Da segnalare anche l’incontro con Leonardo Cruciano e Tommaso Ragnisco su Gli effetti integrati nel cinema, che metterà in luce Lo stile di Makinarium, la società romana appena premiata ai David di Donatello per gli effetti e le creature dal fantasy di Matteo Garrone Il Racconto dei Racconti.

STAR TREK DAY
Per festeggiare il cinquantesimo anniversario del primo episodio di Star Trek, il FFF propone un omaggio alla più longeva saga cine-televisiva della storia: in programma proiezioni (con episodi della serie classica), un evento cosplay allargato a tutto l’immaginario fantascientifico  e una tavola rotonda, “Star Trek vs Star Wars (e altre storie)”, coordinata da Roy Menarini e con interventi di Nembo Buldrini (Ingegnere Aerospaziale – FOTEC), Giacomo Manzoli (Docente di “Forme audiovisive della cultura popolare”, Università di Bologna), Matteo Guarnaccia (Artista e storico del costume), Nicola Via­nello (Star Trek Italian Club) e Carlo Modesti Pauer (Ideatore di “Wonderland”, RAI 4), che ci aiuterà a rispondere a un grande interrogativo dell’umanità: “Perché dopo mezzo secolo ci troviamo ancora a parlare di Star Trek?”. Le nuove serie e i nuovi film non sono solo operazioni commerciali create allo scopo di tenere in piedi un mito del passato. Al contrario, il fandom di Star Trek è stato il primo a organizzarsi collettivamente, a costruire un mondo di conoscenza e passione, a divulgare un sapere enciclopedico e stimolare così una nuova costellazione di prodotti cinematografici, televisivi, mediali.
In particolare la tavola rotonda affiancherà studiosi di cinema, scienziati aerospaziali, programmatori televisivi, protagonisti del design e della moda, curatori di eventi e altre figure eterogenee tutte unite da una sola passione, Star Trek, e da una visione ampia sugli orizzonti culturali del fenomeno e su come confrontarlo con il resto dell’immaginario fantastico. Un viaggio dun­que molto attuale nell’universo di Star Trek e non solo.

YOUTUBER E WEBSERIES
Il FFF continua la sua ricerca, che in questi anni l’ha visto aprirsi ai più diversi aspetti dell’intrattenimento digitale. Un’evoluzione naturale, per un appuntamento che intende non soltanto essere al passo con i tempi, ma precorrerli: come dimostreranno due appuntamenti speciali in programma in questa 18. edizione.

Webseries Mode On. Digital Series è un focus, curato da Simone Arcagni ed Emerging Series per il FFF, che esplora uno dei fenomeni più importanti di questi anni, quello – appunto – delle webseries. Nel mare magnum di una produzione quasi “sconfinata” (e in uno scenario in cui, grazie anche a realtà come Netflix, diventa sempre più difficile distinguere tra webseries, serie tv e serialità di altro tipo), il festival non poteva che scegliere quelle proposte che sfruttano al meglio le potenzialità della rete e delle nuove tecnologie: da una parte sperimentandone l’uso, dall’altra ponendo gli immaginari tecnologici al centro delle loro narrazioni. Accanto a una panoramica sulle migliori webseries di fantascienza, si vedrà quindi una selezione di digital series che più di altre o in maniera più efficace o curiosa hanno pensato il loro rapporto con le nuove tecnologie. Fino ad esperienze al limite, senza schermo, come The Bomb, digital serie prodotta da Brandon Box e pensata appositamente per la Realtà Virtuale che attraverso un apposito headset permette agli spettatori di immergersi a 360° all’interno dell’universo narrativo.

Lo Youtuber Day – in programma il 6 maggio – sarà invece l’occasione per un confronto tra studiosi e youtuber (Luca Vecchi di The Pills e Federico Frusciante) sul rapporto tra media audiovisivi, media digitali e importanza della mediazione critica.
Quanto e come il cinema si è riversato su YouTube? E come, invece, il Tubo ha influenzato le forme del racconto cinematografico e della serialità contemporanee? Che importanza ha rivestito l’evoluzione della tecnologia nell’estetica audiovisiva? Qual è stato il ruolo dei videogame e delle comunità di gamers? E quello dei critici? E questi critici sono “quelli di una volta” o sono sempre più degli entertainer a tutti gli effetti? A dibatterne, insieme a Vecchi e Frusciante e con il coordinamento del semiologo Gabriele Marino, saranno Vito Campanelli (Teorico dei nuovi media e “remixologo”), Franco Marineo (Critico, storico e teorico del cinema), Agata Meneghelli (Semiologa, esperta di videogiochi, gamification e media digitali).

12 ORE DI SCRITTURA PER L’ANIMAZIONE
Torna per il terzo anno consecutivo la 12 ore di scrittura, cuore della collaborazione tra Future Film Festival (Bologna, 3-8 maggio) e Bottega Finzioni. Un’occasione per giovani scrittori in erba di dimostrare abilità e velocità  nel  nel creare un racconto in linea con il tema “Welcome aliens”, filo conduttore dell’attesissima 18ma edizione del festival. Al vincitore la possibilità di sviluppare il proprio progetto insieme ai docenti di Bottega Finzioni e di presentarlo ad alcune delle più interessanti società d’animazione. Come nelle passate edizioni il miglior progetto della 12 ore di scrittura per l’animazione verrà annunciato durante la cerimonia di premiazione del Future Film Festival domenica 8 maggio.
Iscrizioni aperte fino alle 24 del 22 aprile.
http://www.bottegafinzioni.it/index.php?page=Form_12_ore

I FILM DEL FOCUS “WELCOME ALIENS!”
gloria-talbott-and-tom-tryon-in-Ho sposato un mostro venuto dallo SpazioCinque i titoli che compongono il focus “Welcome Aliens!”.

La Cosa di John Carpenter (USA, 1982).
Nel vuoto dell’Antartide, una base scientifica americana è assediata da una creatura aliena con la capacità di assumere le sembianze di uomini e animali con cui entra in contatto, tramutandoli in creature mostruose e mortali.
Tratto da un racconto di Joseph W. Campbell JR, già adattato al cinema da Howard Hawks e Christian Nyby con il titolo La Cosa da un altro mondo (1951), La Cosa è uno dei capolavori di Carpenter e uno dei film di fantascienza più importanti di tutti i tempi.

Mars Attacks di Tim Burton (USA, 1996)
Gli alieni invadono gli Stati Uniti. Il governo tenta di trattare con loro, ma la risposta delle creature è una gragnuola di colpi di pistola laser. In breve gli invasori mettono a ferro e fuoco l’intero pianeta. Toccherà come sempre ai personaggi più  improbabili scongiurare la minaccia: un’innocua vecchietta, il suo nipotino e… il cantante Tom Jones!
Il corrosivo Tim Burton fa piazza pulita di tutti i luoghi comuni buonisti sugli alieni con una farsa scatenata e ultrapop, interpretata da superstar come Jack Nicholson, Glenn Close, Annette Bening, Pierce Brosnan, Danny De Vito, Rod Steiger, Sarah Jessica Parker e molti altri.

Ho sposato un mostro venuto dallo spazio di Gene Fowler Jr. (USA, 1958).
Una giovane sposa ha dei sospetti sul marito, che sembra anaffettivo, distante e pieno di segreti. Una notte decide di seguirlo e fa una terribile scoperta: suo marito è un alieno in incognito, e probabilmente non è l’unico.
Piccolo classico della fantascienza paranoica nata grazie al clima da guerra fredda sul solco de L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel. La scena in cui la moglie, grazie alla luce di un fulmine, intravede le vere fattezze del marito ha fatto epoca, ed è stata citata milioni di volte nel corso dei decenni.

Invasori dall’altro mondo di Edward L. Cahn (USA, 1957). Una coppia di teenager investe per sbaglio una strana creatura dalla gigantesca testa a forma di ortaggio. Spaventati, i due chiamano la polizia, ma al loro ritorno trovano il cadavere di un agricoltore al posto di quello del presunto alieno. I due vengono arrestati, mentre i loro amici indagano, fino a scoprire un disco volante nascosto. La guerra comincia!
Uno dei grandi Cult Movies nascosti della storia del cinema, realizzato con pochi soldi dalla American International Pictures, celebre per i successivi film di Roger Corman. Il delirante look degli alieni verrà apertamente omaggiato da Tim Burton in Mars Attacks!. Occhio alla scena della lotta tra l’alieno e la mucca!

Fratello di un altro pianeta di John Sayles (USA, 1984)
Una navicella spaziale compie un atterraggio di fortuna nel porto di New York. Ne esce un alieno dalla pelle nera incapace di parlare, ma con poteri miracolosi. Dopo essersi guarito magicamente una ferita, l’essere si sposta nel quartiere nero di Harlem, che gli consente di mimetizzarsi perfettamente. Non ha fatto i conti con i suoi simili, che si travestono da poliziotti per catturarlo.
Diretto da un maestro del cinema indipendente americano, il film è una perla misconosciuta, che usa il fantastico per parlare dei problemi inter-raziali nella società contemporanea.

LE MOSTRE

Oltre a Manga Hokusai Manga, in occasione del 18. Future Film Festival sarà possibile visitare altre due mostre:

Industrial (a cura di Daniela Camarda, presso la Biblioteca Salaborsa dal 29 aprile al 15 maggio) espone gli ultimi lavori dell’artista lucchese Marcantonio Lunardi. Dieci opere fotografiche stampate su carta cotone e il video d’animazione The Edge.

Due Autunni (a cura di Gianluigi Toccafondo e Luca Capuano, presso Spazio &, dal 6 maggio): illustrazioni e video proiezione di Elisabetta Rapini.

FUTURE FILM KIDS
Anche quest’anno il Festival propone un ricco programma di laboratori e proiezioni dedicate ai più piccoli. Iniziative pensate per intrattenere e incantare bambine e bambini, dando spazio alla fantasia e al divertimento. Inoltre ci saranno anche dei laboratori creativi in cui i piccoli cineasti potranno cimentarsi in attività ricreative alla scoperta del making of dei loro cartoon preferiti.

IL MANIFESTO DEL FESTIVAL
Ho immaginato il primo incontro di Akhenaton, faraone d’Egitto nella XVIII dinastia e padre di Tutankhamon, con una ragazza terrestre: Nefertiti. Sono soli, lui mostra la sua testa spropositata, è fiero e disinvolto esibisce il bastone da sovrano dorato a strisce blu. Sulla storia di Akhenaton si intrecciano molteplici vicende fantastiche, tra cui appunto quella legata alla forma del suo cranio molto pronunciato, tanto da far pensare a una sua provenienza aliena e a un ipotetico meticciaggio tra razza aliena e terrestre. Il disegno realizzato apposta per la 18a edizione del Future Film Festival di Bologna, parte da una vecchia fotografia sbiadita in cui si vede una coppia, lui probabilmente un soldato, intenta ad amoreggiare sullo sfondo di un belvedere. Il tempo ha lavorato sulla fotografia facendo quasi sparire la testa del soldato in una mongolfiera, o simile, che si trova dietro nel paesaggio rarefatto. L’intervento pittorico sull’immagine ha reso un tutt’uno tra la testa e la mongolfiera e su questa sono sorti dei tratti somatici tipici della mia pittura, occhi stretti e naso appuntito, il tutto dorato, come il bastone ricurvo completamente dipinto a mano e fuso perfettamente nella storia di questo primo incontro tra le due razze. Welcome Aliens” (Luigi Presicce)

Il Future Film Festival

è organizzato da Associazione Amici del Future Film Festival

con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Emilia Romagna, Ecipar.

Con il patrocinio di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del TurismoAlma Mater Studiorum Università di BolognaIstituto Giapponese di Cultura in Roma.

Sponsor: Coop Alleanza 3.0.

Media Partner: Quinlan, Rivista di critica cinematografica, Gagarin Orbite Culturali, Long Take, Flashgiovani.it, Network metropolitano dell’informagiovani multitasking di Bologna, Radio Città Fujiko, Radio Città del Capo.

Cultural Partners: Accademia di Belle Arti di Bologna, Dipartimento Delle Arti Visive Performative Mediali dell’Università di Bologna, Fondazione Golinelli, Istituzione Biblioteche Bologna – Biblioteca Salaborsa, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Urban Center Bologna, Ordine degli Architetti di Bologna, Spazio &, Pop Store, Dynamo – la Velostazione di Bologna, l’Ultimo Avamposto, Bottega Finzioni.

Technical Partner: Gnammo, Serdata, Liveticket, Games Academy, Il Cameo ristoro al Cinema Lumière.

 

DUSTUR di Marco Santarelli in anteprima a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

 

DUSTUR

il nuovo film documentario di

MARCO SANTARELLI

 manifesto DUSTUR 60x91 rid

Dopo gli applausi e i premi dell’ultimo Torino Film Festival

A Roma in prima visione al Kino

il film sul possibile ‘incontro tra due civiltà’.

 

 Mercoledì 9 marzo  alle 20.30 e 22.30 serata evento alla presenza del regista

 

 

E’ stato uno dei film più discussi e applauditi dalla critica all’ultimo Torino Film Festival, dove ha vinto il Premio ‘Occhiali di Gandhi’ alla cinematografia nonviolenta e il Premio Avanti!.

Ora Dustur, il nuovo film documentario di Marco Santarelli arriva a Roma in prima visione

al Kino (via Perugia, 34) mercoledì 9 e giovedì 10 marzo con spettacoli alle 20.30 e alle 22.30. Mercoledì Santarelli incontrerà il pubblico in sala per parlare del film, capace di innescare una discussione su temi urgenti e sentiti dall’opinione pubblica.

IL FILM

Dopo Lettera al Presidente, Marco Santarelli torna a indagare da una prospettiva inedita un cardine della vita istituzionale italiana. Tradotto dall’arabo, Dustur significa ‘Costituzione’. E la Costituzione italiana è quella che un gruppo di detenuti musulmani del carcere Dozza di Bologna inizia a conoscere e approfondire in uno speciale corso scolastico. Un percorso che li porterà a scrivere un dustur ideale, fatto di parole personali e universali, in un confronto aperto e uno scambio tra culture e modi di sentire a volte differenti, accomunati da necessità vitali.

 

GUARDA IL TRAILER

https://www.youtube.com/watch?v=XdwJv0knRow

 

‘Un appassionante e attualissimo esempio di vera integrazione culturale’ Fabio Ferzetti – il Messaggero

‘un ottimo documentario… un tessuto di riflessioni fertile’ Alessandra Levantesi, La Stampa

‘Un documentario per immaginare un mondo migliore’ Giulio Vicinelli – Alias – il manifesto

‘il bel documentario di Marco Santarelli’ Lee Marshall, Internazionale

‘…è la parola che permette un confronto in profondità, lontano dai clamori della cronaca, dalle certezze, dalle ideologie precotte, interrogando concetti millenari e attuali’ Cristina Piccino – il manifesto

‘ecco un esempio riuscito di «cinema della realtà». Che vuol dire intensificare e far vibrare, come nella poesia, tutti i linguaggi che il cinema adopera’ Roberto Silvestri, Alfabeta 2

 

SINOSSI

Nella biblioteca del carcere Dozza di Bologna, insegnanti e volontari hanno organizzato un corso scolastico sulla Costituzione italiana in dialogo con le primavere arabe e le tradizioni islamiche. I partecipanti sono prevalentemente detenuti musulmani: alcuni di loro sono giovanissimi e al primo reato, altri hanno alle spalle molti anni di carcere. A tenere le fila del corso c’è Ignazio, un volontario religioso che ha vissuto per molti anni in Medio Oriente. Durante gli incontri, Ignazio non è solo. Al suo fianco c’è un giovane mediatore culturale musulmano: Yassine. A lui spetta il compito di tradurre in italiano (e in un arabo comprensibile da tutti) i diversi dialetti parlati dai detenuti e mediare le posizione più estreme. Per ogni incontro-lezione è presente un ospite esterno. Mentre nella biblioteca del carcere, incontro dopo incontro, ospite dopo ospite si discute e si affrontano i principi e i valori che hanno animato la nascita della Costituzione, fuori, Samad, un giovane ex detenuto marocchino, vive l’attesa di un fine pena che tarda ad arrivare. Samad è alle prese con gli “inverni e le primavere” della libertà e una vita da ricostruire dentro nuove regole. Sarà l’ultimo ospite del corso, che tornerà dentro per partecipare alla discussione e alla scrittura di un dustur ideale (tradotto in italiano dustur significa Costituzione). Samad conosce bene molti dei detenuti che partecipano al corso e la vita dentro il carcere bolognese. E’ qui che ha trascorso quattro lunghi anni della sua vita.

 

CREDITS

Fotografia, regia e montaggio  Marco Santarelli

 

Prodotto da Rino Sciarretta per Zivago Media, Marco Santarelli per ottofilmaker

In associazione con Istituto Luce Cinecittà

Produttore associato Alfredo Farina

In collaborazione con Garante dei Detenuti Emilia Romagna, Associazione Volontariato Carcere (AVoC), Centro per l’istruzione degli Adulti (CPIA Metropolitano Bologna), Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “Don Paolo Serra Zanetti”

una distribuzione Istituto Luce-Cinecittà

 

Genere Documentario

Lingua originale | Italiano – Arabo

Colore, HD

ITALIA 2015

 

DUSTUR al KINO – Via Perugia, 34 (zona Pigneto) – Mercoledì 9 marzo e Giovedì 10 marzo, alle 20.30 e 22.30 proiezione evento con Marco Santarelli in sala – Ingresso: euro 5

AAA CASTING & PROVINI

Ricevo e volentieri pubblico

CASTING APERTO PER “DON MATTEO 10” PRODOTTO DA LUX VIDE SPA – REGIA JAN MICHELINI – RAI UNO
Si selezionano aspiranti ed attori professionisti per i ruoli secondari e figurazioni speciali di Don Matteo 10 in onda su Raiuno.
La fiction sarà girata a partire da fine maggio/giugno 2015 tra Roma/Lazio e Spoleto/Umbria.
Si richiedono le seguenti caratteristiche:
Provenienza: Tutta Italia
ATTORI MINORENNI:
– Bambini e Bambine 4/10 anni (I GENITORI devono compilare l’apposito modulo “CANDIDATURE MINORI”)
– Ragazzi/ragazze 11/17 anni (I GENITORI devono compilare l’apposito modulo “CANDIDATURE MINORI”)
*** I GENITORI DEVONO COMPILARE IL MODULO ACCEDENDO AL LINK:
ADULTI – ATTORI PROFESSIONISTI E FIGURAZIONI SPECIALI:
– età compresa tra i 18 ed i 25 anni – ragazzi/e italiani e stranieri – (fig. speciali/piccoli ruoli/ruoli regia)
– età compresa tra i 25 ed i 45 anni – Uomini/Donne – (fig. speciali/piccoli ruoli/ruoli regia)
– età compresa tra i 45 ed i 75 anni – Uomini/Donne – (fig. speciali/piccoli ruoli/ruoli regia)
***I MAGGIORENNI PER CANDIDARSI DEVONO COMPILARE IL MODULO ACCEDENDO AL LINK:
*chi d’interesse sarà contattato telefonicamente – le selezioni procederanno secondo l’esigenze di regia per blocchi a partire dal: 11.05.2015 sino a fine riprese.
*è sufficiente UNA sola candidatura!!!NON inviare candidature MULTIPLE!!!
*è fondamentale che gli artisti siano LIBERI da vincoli per lo sfruttamento dell’immagine e/o di management.
*comunicare preventivamente eventuali rapporti di ESCLUSIVA indicandolo sul proprio cv o nella scheda online.
*Non saranno forniti gli esiti “negativi” dei casting ma soltanto le eventuali “scelte”.
Responsabile : Cristiano Frisullo

AAA CASTING & PROVINI

Ricevo e volentieri pubblico

CASTING APERTO PER SPOT DELLA NAPAPIJRI
Per nuovo spot della Napapijri si selezionano diversi profili.
Locations: Lazio/Abruzzo
Disponibilità riprese richiesta: dal 08 al 15 Marzo 2015
Giornate di shooting: 1/2
PROFILI RICHIESTI:
– BAMBINI/E DAI 5 AI 10 ANNI (i genitori devono compilare l’apposito modulo “MINORI” disponibile sul sito www.itamanagement.it)
– RAGAZZI/E tipologia MOOD MARCHIO (vedi altri spot nel web per reference)
– ADULTI TIPOLOGIA : CARATTERI E VOLTI INTERNAZIONALI
Direzione Casting : Cristiano Frisullo
Per proporsi nviare candidatura compilando con cura il modulo “PARTECIPA AI NOSTRI CASTING” sul seguente sito: http://www.itamanagement.it/
*chi d’interesse sarà contattato telefonicamente.
*è sufficiente UNA sola candidatura!!! NON inviare candidature MULTIPLE!!!
*****IL SISTEMA RICEVE TUTTE LE CANDIDATURE ANCHE SE NON VI COMUNICA L’AVVENUTA RICEZIONE.
Vi INVITIAMO A CARICARE UN MINIMO DI 3 FOTO (ANCHE AMATORIALI) ED UN MASSIMO DI 10 SUDDIVISE IN PRIMI PIANI, PIANI AMERICANI E FIGURE INTERE
*è fondamentale che gli artisti siano LIBERI da vincoli per lo sfruttamento dell’immagine e/o di management.
*comunicare preventivamente eventuali rapporti di ESCLUSIVA indicandolo sul proprio cv o nella scheda online.
*Non saranno forniti gli esiti “negativi” dei casting ma soltanto le eventuali “scelte”.
CASTING SERIE TELEVISIVA “IL SISTEMA”
Per prossima produzione di Italian International Film ,“IL SISTEMA” regia di Carmine Elia, che si girerà dal 9 marzo a Bari e provincia e per la durata di due mesi, si cercano le seguenti figure e figurazioni speciali:
– Uomini e donne 18-75 anni
– Uomini e donne che abbiano dimestichezza con le armi
I candidati devono presentarsi MUNITI NECESSARIAMENTE DI FOTOCOPIA
  • Carta identità
  • Codice fiscale
  • Iban Bancario
Nei giorni
  • 2 marzo dalle ore 10 alle 16
  • 5 marzo dalle ore 10 alle 16
presso i Cineporti di PugliaBari, sede dell’Apulia Film Commission all’interno della Fiera del Levante (padiglione 180) , Lungomare Starita, 1 – 70132 Bari.
Responsabile Casting: Azzurra Martino

SUPPORT BFM – al via la campagna di sostegno all’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus

Ricevo e volentieri pubblico

bfm_support_739x272_2L’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus
presenta
#SUPPORTBFM

http://www.bergamofilmmeeting.it 

Al via martedì 16 dicembre la campagna di sostegno
all’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus.

Il 16 dicembre 2014 parte la campagna di sostegno all’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus, che permetterà, a quanti vorranno contribuire, di partecipare alla realizzazione del Festival (7-15 marzo 2015), evento culturale tra i più attesi e amati della città, e supportare concretamente le attività proposte dall’Associazione durante il resto dell’anno.

supportBFMIl legame che l’Associazione, grazie al Festival, ha creato con il territorio, le istituzioni nazionali e internazionali con cui collabora, ma soprattutto con il pubblico, ha consentito una costante crescita e arricchimento della propria offerta culturale. Nel corso degli anni sono nate diverse iniziative, rassegne ed eventi cinematografici, laboratori, workshop, percorsi formativi per ragazzi e adulti, incontri, master class e prodotti editoriali.
Bergamo Film Meeting è oggi una fucina di idee in continuo fermento, capace di coinvolgere un pubblico sempre attento, appassionato e partecipe, al quale si rivolge per consolidare e promuovere lo sviluppo, non solo del Festival, ma anche delle molte iniziative in corso, della ricerca e della nascita di nuovi progetti.

Bruno_BozzettoBruno Bozzetto, una delle figure più importanti dell’animazione italiana, per sostenere l’Associazione ha creato un’illustrazione dedicata alla 33a edizione del Festival, che verrà serigrafata e riprodotta in edizione limitata. Ai Johnny & Clementina, Minivip e Supervip che contribuiranno alla campagna – i nomi assegnati alle diverse tipologie di supporter sono presi in prestito da alcuni personaggi dei film di Bozzetto – Bergamo Film Meeting regalerà la stampa serigrafica autografata dall’autore, insieme a biglietti e abbonamenti per accedere al Festival, t-shirt e molto altro, targati BFM.

LE INIZIATIVE DI PROMOZIONE
La
prima fase della campagna di supporto all’Associazione Bergamo, che culminerà con le giornate dedicate al Festival, sarà presentata ufficialmente martedì 16 dicembre alle ore 21.00 presso l’Auditorium di P.zza Libertà. Per l’occasione Bergamo Film Meeting invita il pubblico a sedersi in sala e godersi la magia di una proiezione a sorpresa che sicuramente non deluderà le aspettative. Nella stessa serata si potrà ammirare la serigrafia firmata da Bruno Bozzetto e assaporare le deliziose torte dei soci delle Banche del Tempo di Bergamo e Provincia (Officina del Tempo).

Portano la firma del Birrificio Indipendente Elav, invece, l’asta benefica a sostegno del Festival che si terrà domenica 21 dicembre a partire dalle 19.00, presso la sede del birrificio a Comun Nuovo durante lo Yule Fest e la degustazione della Birra Brulé, fissata per martedì 6 gennaio al Dehors dell’Osteria della Birra in Piazza Mascheroni, dalle 14.00 alle 20.00. A fine gennaio sarà messa in scena RITRATTI, performance teatrale prodotta dall’Associazione Artemide.

Tati_Les_vacances_de_Monsieur_HulotLunedì 26 gennaio alle ore 21.00 in Auditorium il pubblico è invitato a Carta bianca a Bruno Bozzetto, proiezione de Le vacanze di Monsieur Hulot (Jacques Tati, Francia, 1953) film scelto dallo stesso Bozzetto quale caposaldo della sua formazione artistica. Due inediti di Bozzetto, realizzati all’inizio della sua carriera, introdurranno la serata: gustose sorprese per i palati cinematografici.

Domenica 22 febbraio, presso il campo sportivoMariano di Dalmine dalle 14.30, in occasione della partita di rugby della squadra Elav Rugby Dalmine, chi beve Elav contribuirà alla raccolta fondi in favore di Bergamo Film Meeting.

A COSA SERVONO I FONDI?
I fondi richiesti, oltre a contribuire alla realizzazione della 33a edizione di Bergamo Film Meeting, andranno a sostenere lo sviluppo delle attività che l’Associazione porta avanti durante tutto l’anno, con particolare attenzione a percorsi di visione, a laboratori di animazione, a workshop e a progetti formativi dedicati a ragazzi e adulti.

COME SOSTENERE L’ASSOCIAZIONE BERGAMO FILM MEETING ONLUS
Tutte le informazioni per sostenere l’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus e restare aggiornati sulle iniziative legate alla campagna #SUPPORTBFM sono disponibili al seguente link: www.bergamofilmmeeting.it/supportbfm-2015

BERGAMO FILM MEETING Onlus
via Pignolo, 123 – 24121 Bergamo | tel.: 035 363087 fax 035 341255
e-mail: info@bergamofilmmeeting.it | web: www.bergamofilmmeeting.it