FUTURE FILM FESTIVAL – XVIII EDIZIONE – dal 3 all’8 maggio a Bologna

Ricevo e volentieri pubblico

 

FUTURE FILM FESTIVAL
IL CINEMA DEL FUTURO | IL FUTURO (NON SOLO) DEL CINEMA

XVIII EDIZIONE

BOLOGNA, 3/8 MAGGIO 2016

www.futurefilmfestival.org

 

Torna dal 3 all’8 maggio, a Bologna, il FUTURE FILM FESTIVAL. Diretto da Giulietta Fara e Oscar Cosulich e giunto alla XVIII edizione, il FFF – nato nel 1999, primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media – si conferma così un osservatorio irrinunciabile sul futuro (non solo) della settima arte.

Tema d’indagine della XVIII edizione è WELCOME ALIENS!: in un momento storico in cui l’accoglienza – come valore, diritto e dovere – è al centro del dibattito, se non della polemica, nella società civile, il FFF vuol ripercorrere in cinque, significative tappe, come si è evoluta nel corso dei decenni la rappresentazione cinematografica del rapporto tra “noi” e “loro”, terrestri e alieni: dalla paura dell’invasione (nell’America maccartista di Invasori dall’altro mondo di Edward Cahn) al sogno dell’integrazione (nel capolavoro della sci-fi liberal degli anni ’80, Fratello di un altro pianeta di John Sayles). E gli extraterrestri, a Bologna, saranno non soltanto i benvenuti ma gli assoluti protagonisti: sul grande schermo, certo, ma anche nel manifesto del festival, creato dall’artista Luigi Presicce, e in numerose iniziative come i laboratori per i più piccoli, le cine-cene “a tema”, la maratona di scrittura di Bottega Finzioni e uno speciale contest fotografico.

Tante, come sempre, le proposte del FFF: e come sempre rivolte al pubblico di ogni età, dai bambini – con proiezioni e laboratori pensati per stimolare la creatività dei più piccoli – agli adulti.

SERATA DI APERTURA E CONCORSO LUNGOMETRAGGI
MISS HOKUSAI di Keichi Hara, Giappone, 2015.jpgL’apertura della XVIII edizione guarda a levante, e alla tradizione di una delle più fortunate (e popolari) forme d’arte giapponesi, quella del MANGA, assoluta protagonista della giornata inaugurale grazie a due straordinarie proposte, che vuole onorare i 150 anni dei rapporti tra Italia e Giappone: da una parte la proiezione in anteprima italiana di Miss Hokusai, il nuovo film animato di Keiichi Hara, che dopo il successo di critica del precedente Colorful affronta la storia mai raccontata di O-Ei, figlia del grande pittore Hokusai, “disegnando” il poetico ritratto di una donna dallo spirito libero e dall’enorme talento artistico, svelato attraverso il passaggio delle stagioni nella Edo del XIX secolo. Ma prima del film (già vincitore del Festival del cinema d’animazione di Annecy), il FFF è felice di invitare tutti al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per l’inaugurazione della mostra Manga Hokusai Manga – Il fumetto contemporaneo legge il maestro (a cura di Jacqueline Berndt per Japan Foundation): una originale esposizione – in programma fino dal 3 al 22 maggio – che in occasione del bicentenario della pubblicazione del primo volume degli Hokusai Manga (spesso considerati all’origine del fumetto giapponese contemporaneo), illustra l’opera del celebre pittore Katsushika Hokusai dal punto di vista della più recente produzione artistica giapponese: i manga.

Oltre a Miss Hokusai, altri 8 i film che partecipano al CONCORSO LUNGOMETRAGGI e che si contendono il Platinum Grand Prize.

i racconti dell'orso.JPGL’Italia torna in concorso con I racconti dell’orso di Samuele Sestieri e Olmo Amato, l’opera prima – realizzata grazie al crowdfunding – di due giovanissimi autori: un piccolo miracolo del nostro cinema, insieme rigoroso e stralunato, girato in 40 giorni tra Finlandia e Norvegia e interpretato da due soli protagonisti. In un mondo abbandonato dagli uomini, un monaco meccanico insegue uno strano omino rosso. Dopo aver attraversato boschi, città morte e lande desolate, i due buffi personaggi raggiungono la cima di una collina magica. Il ritrovamento di un vecchio peluche d’orso ormai malandato li farà riconciliare. Uniranno così le forze, nella speranza di poter dare vita al giocattolo inanimato e sfuggire al vuoto che li circonda. Un film di infinita suggestione, dal quale non si può non rimanere incantati.

Al festival saranno presenti i due registi per uno speciale workshop sul film.

PSICONAUTAS FRAME 300dpiC’è un po’ di Italia – grazie alla collaborazione di un team di animatori provenienti dal CSC di Torino – anche nello spagnolo Psiconautas di Pedro Rivero e Alberto Vázquez, tratto dalla graphic novel omonima di Vasquez: un cupo e coraggioso film d’animazione che – attraverso la storia degli inquieti e problematici Birdboy e Dinky – sa raccontare l’adolescenza e le sue asperità con una durezza fuori dal comune.

Extraordinary Tales PK 1Dalla Spagna, in coproduzione con Lussemburgo e Belgio, arriva anche Extraordinary Tales: diretto da Raul Garcia, storico animatore della Disney, che vanta in curriculum pietre miliari come Aladdin, Il Re Leone e Chi ha incastrato Roger Rabbit?, il film è una sorta di “antologia animata” che rilegge cinque capolavori di Edgar Allan Poe: La caduta della casa di Usher, La verità sul caso di Mr. Valdemar, Il pozzo e il pendolo, La maschera della morte rossa e Il cuore rivelatore. Cinque storie straordinarie (e da brividi) che Garcia ha scelto di raccontare attingendo agli stili visivi più diversi, ispirandosi ai maestri dell’arte del Novecento (da Egon Schiele a Roy Lichtenstein) per arrivare al cuore dell’universo di Poe. E affidando le voci del film a un cast “all star”: dalle icone dell’horror Christopher Lee e Bela Lugosi ai registi Roger Corman e Guillermo del Toro.

Al festival sarà presente Raul Garcia che mostrerà anche il making of del film.

Phantom BoyDue le proposte francesi:  Phantom Boy di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol (distribuito in Italia da P.F.A. Films) segna il ritorno degli autori di Un gatto a Parigi, con un nuovo sfavillante film d’animazione, un originale noir fantastico per ragazzi. Mentre sta compiendo delle indagini, il poliziotto Alex viene ferito da un misterioso personaggio con il volto sfigurato. Bloccato in ospedale, incontra Léo, un paziente di undici anni con la straordinaria capacità di lasciare il proprio corpo quando desidera. Il ragazzo può volare e passare attraverso i muri come un fantasma, invisibile a tutti.

April and the extraordinary worldTratto da una graphic novel del più importante fumettista di Francia, Jacques Tardi, Avril et le monde truqué di Franck Ekinci e Christian Desmares è invece un ambizioso affresco steampunk ambientato nella Parigi del 1941, in una realtà alternativa in cui la seconda rivoluzione industriale, quella dell’elettricità, non è mai avvenuta a causa della sparizione – nel 1870 – dei migliori scienziati del mondo. Mentre infuria la guerra per l’energia, la giovane April si mette alla ricerca dei genitori scienziati scomparsi da tempo, con la ferma intenzione di proseguire le loro ricerche sul siero della vita. Un film ricco di suggestioni visive (a cominciare dall’immagine-simbolo di una doppia Torre Eiffel) e con un cast di voci stellari: Marion Cotillard, Jean Rochefort e Olivier Gourmet.

the case of hana and aliceIl Giappone è presente con ben 3 titoli. The Case of Hana & Alice segna l’esordio nell’animazione del regista indipendente Shunji Iwai, che firma un prequel del suo precedente Hana & Alice (2004) e si conferma un abile narratore di storie adolescenziali. Al centro della storia la giovane Alice, che si trasferisce in una nuova scuola dove corre voce sia avvenuto un misterioso delitto. La sua compagna di classe Hana sembra saperne qualcosa, ma tutti la evitano perché vive reclusa nell’inquietante “Flower House”. Solo Alice è pronta a scoprire la verità su Hana.

The Empire of Corpses di Riyôtarô Makihara è il primo dei 3 film anime ispirati ai romanzi di fantascienza dell’autore Project Itoh, e ci porta – in un connubio originale tra horror e steampunk – nella Londra del XIX secolo dove, grazie ai fantomatici studi del dottor Victor Frankenstein sulla sua “creatura”, viene sviluppata una tecnica di rianimazione dei morti.  Per ritrovare gli appunti privati dello scienziato, la società segreta Walsingham Institution chiede al brillante studente in medicina John Watson di recarsi in Afghanistan, dove l’Impero russo sembra stia conducendo esperimenti per creare un esercito di soldati non-morti.

Harmony di Michael Arias e Takashi Nakamura è il secondo film anime ispirato ai romanzi di fantascienza dell’autore Project Itoh, e immagina un mondo ricostruito – dopo il caos provocato dagli eventi conosciuti come “Maelstrom” – secondo modelli sociali che tengono conto dell’armonia e della salute pubblica. Le cure mediche sono avanzate grazie all’uso delle nanotecnologie. Tre ragazze giapponesi si ribellano però a questa società organizzando il loro suicidio. Una di queste, Tuan Kirie, sopravvive e si dedica ad azioni umanitarie nelle zone di guerra, imbattendosi in una misteriosa organizzazione militare il cui scopo è provocare morte e distruzione.

SERATA DI CHIUSURA E LUNGOMETRAGGI FUORI CONCORSO

THE BOY

A scene from THE BOY

A chiudere il festival, con un finale davvero da brividi, sarà l’anteprima italiana di The Boy, il thriller/horror di William Brent Bell (Stay Alive; Le metamorfosi del male) che ha conquistato – e terrorizzato – il pubblico sin dalla pubblicazione su youtube del primo trailer, capace di superare le 5 milioni di visualizzazioni. In uscita nelle sale italiane il 12 maggio, distribuito da Eagle Pictures, The Boy è una storia piena di mistero e situazioni sinistre, che aggiorna uno degli archetipi più inquietanti del cinema dell’orrore, la bambola assassina. Protagonista del film è Lauren Cohan (The Walking Dead; The Vampire Diaries; Supernatural), nel ruolo di Greta, una giovane donna americana che, alla ricerca di un nuovo inizio dopo un passato travagliato, si rifugia in un isolato villaggio inglese, dove viene assunta da una coppia di anziani genitori in una maestosa villa vittoriana per fare da babysitter al loro figlio di otto anni, Brahams. Ben presto Greta scoprirà che quel ragazzo altri non è che una bambola a grandezza naturale che i signori Heelshire trattano come un bambino vero. Tutto comincia ad incupirsi quando Greta, rimasta sola, ignora le rigide regole imposte dalla coppia e inizia un flirt con un bell’uomo del villaggio, Malcolm (Rupert Evans). Una serie di eventi inquietanti e inspiegabili, ai limiti del soprannaturale, la convincono che è circondata da un mistero terrificante.

the boy and the beastMolte anche quest’anno le proiezioni fuori concorso, a cominciare dalla nuova opera di un autentico maestro, quel Mamoru Hosoda da molti definito l’erede di Miyazaki:  The Boy and the Beast (distribuito in Italia da Lucky Red) è un nuovo capolavoro – dopo Wolf Children e La ragazza che saltava nel tempo – che unisce melodramma, azione, comicità e fantastico con un ritmo indiavolato, riuscendo a raccontare il dramma della crescita con un’originalità e una forza espressiva che non ha eguali. Protagonista è il piccolo Ren, incapace di accettare la morte della mamma e trascurato dal padre: un giorno, per le strade del quartiere di Shibuya, incontra  una creatura antropomorfa chiamata Kumatetsu e scopre di essere finito nel regno sotterraneo delle bestie. Kumatetsu diventerà prima il suo maestro, poi una figura paterna che saprà domarne l’indole ribelle.

Il francese Tout en haut du monde di Remi Chayè, premio del pubblico ad Annecy, è un grande racconto animato d’avventura e formazione, incentrato su un personaggio femminile – la giovanissima Sasha, di famiglia aristocratica – che nella Russia del XIX secolo parte per il Polo Nord alla ricerca delle tracce del nonno, sparito tra i ghiacci nel corso di una pericolosa spedizione.

chronicle of the ghostly tribe.jpgIspirato a una fortunata saga di romanzi, il cinese Chronicle of the Ghostly Tribe è un kolossal fantasy scritto e diretto da Lu Chuan, e realizzato grazie a uno staff di specialisti internazionali degli effetti visivi: nel 1979 sulle montagne di Kunlun, viene scoperta una caverna contenente gli scheletri di mostruose creature. Un gruppo di soldati viene mandato in esplorazione e rinviene alcune di queste antiche creature ancora conservate nel ghiaccio, ma dietro la scoperta si nasconde qualcosa di ancor più incredibile: quello che sembrava un tempio sembra in realtà opera di una civiltà aliena.

nowhere girl.jpgNowhere Girl è il nuovo film live-action dell’autore di culto giapponese Mamoru Oshii (il creatore di Ghost in the Shell e Avalon), che torna a indagare i mondi alternativi prodotti dalla fantasia della mente umana attraverso la storia di Ai, studentessa di una scuola d’arte femminile che subisce l’interesse sin troppo pressante degli uomini intorno a lei, e la gelosie delle compagne per queste attenzioni. Pur soffrendo per questa situazione, Ai non sa dove fuggire: finché la sua vita quotidiana non diventa una guerra e il suo mondo inizia ad andare in frantumi.

on the white planet.jpgDue i film dalla Corea. On the White Planet, opera prima di Hur Bum-wook, è un film d’animazione fantascientifico che si fa potente e raffinata riflessione sulla diversità. Ambientato sul Pianeta Bianco, dove ogni cosa è bianca e nera, ha per protagonista Choi min-je, l’unico abitante colorato… e quindi considerato un mostro.  Vorrebbe vivere come gli altri, ma il solo modo per farlo è lasciare il pianeta: il cielo è pieno di bellissimi colori e sicuramente là da qualche parte esiste sicuramente qualcuno come lui.

Ghost Messenger di Bong Hue Gu racconta invece la storia di Kang-lim, un Ghost Messenger, un super agente proveniente dal Mondo dei Morti, un mondo virtuale altamente tecnologizzato che controlla e decide la vita e la morte di ognuno attraverso un cellulare speciale, capace di catturare gli spiriti e digitalizzarli. A causa di un errore si ritrova intrappolato nel suo Soul Phone, che finisce nelle mani di un bambino con uno straordinario potere spirituale, in grado di vedere gli spiriti.

magic mountain.jpgThe Magic Mountain è il nuovo documentario animato di Anca Damian (nota al pubblico del FFF per il precedente Crulic – Path to the Beyond), dedicato alla vita avventurosa – tra persecuzioni, fughe e battaglie politiche – di un personaggio straordinario, il polacco Adam Jacek Winkler, esule a Parigi negli anni ’60 e poi, vent’anni dopo, al fianco del comandante Massoud contro i sovietici nella guerra in Afghanistan.

FOLLIE NOTTURNE
alienween.jpgTre le follie notturne di quest’anno, per la gioia di chi ama i sapori forti: l’Italia è presente con Alienween di Federico Sfascia, un ritorno – all’insegna dell’autarchia e del low budget – all’horror splatter italiano, con effetti speciali che sembrano uscire direttamente dagli anni ’80 di Carpenter, Raimi e Yuzna. Ambientato durante la notte di Halloween (e quando, sennò?), il film vede quattro amici di vecchia data costretti a fronteggiare una mortale invasione aliena, mostri di ogni tipo e anche i fantasmi del proprio passato, in un’autentica apocalisse pop, travolgente e demenziale (ma anche, a tratti, insospettabilmente toccante).

virgin psychicsGli altri due titoli in programma confermano la vitalità “estrema” del cinema giapponese: da un lato il sanguigno omaggio ai vecchi film di “ninja exploitation” offerto da The Ninja War of Torakage di Yoshihiro Nishimura; dall’altro un nuovo capitolo dell’inesauribile filmografia di Sion Sono, che attinge all’omonimo manga di Kiminori Wakasugi per il suo The Virgin Psychics, con il mediocre studente Yoshiro deciso a salvare il mondo dal terrorismo erotico!

CONCORSO CORTOMETRAGGI
La sezione del Future Film Festival dedicata ai cortometraggi presenta una ricchissima selezione – ben 100 titoli da tutto il mondo – delle migliori opere internazionali realizzate negli ultimi due anni con tecniche di animazione, dal tradizionale disegno animato (drawings) alla stop-motion, dalla flash animation alla computer grafica 3D. Il concorso Future Film Short vede assegnati due premi: il tradizionale Premio del Pubblico, e il Premio della Giuria composta da esperti del settore. Inoltre per la prima volta quest’anno è stato istituito il nuovo Premio del Pubblico On-line: infatti una selezione dei corti del Future Film Short sarà visibile on-line e votabile dal pubblico della rete al link futurefilmfestival.org/ffshort-video#

Tra i corti presentati, alcuni dei titoli che hanno “sbancato” i festival internazionali: dalla Palma d’oro Waves ’98 di Ely Dagher, al nominato all’Oscar e vincitore del Festival di Annecy We Can’t Leave Without Cosmos di Konstantin Bronzit, all’italiano Bagni di Laura Luchetti, candidato ai Nastri d’Argento, oltre all’anteprima europea Pigtails, diretto da Yoshimi Itazu (character designer di Miss Hokusai) e prodotto dallo studio Production I.G, vincitore del FFF2015 con Giovanni’s Island.

 

MULTIMEDIA CLUSTERS IN DUBAI AND GERMANY

Dopo gli anni scorsi in cui il Future Film Festival, in collaborazione con la CNA della Regione Emilia Romagna e la Regione Emilia-Romagna, aveva invitato a Bologna delegazioni da Cina, Brasile, India, Canada e Abu Dhabi, per il 2016 il progetto prevede un focus speciale su due paesi, Germania e Dubai. La scelta di combinare tali Paesi è stata determinata in primis dall’esperienza del 2015, dedicata proprio ad Abu Dhabi, che ha evidenziato le potenzialità di paesi geograficamente e culturalmente lontani da noi, ma estremamente interessati a stringere potenziali relazioni commerciali con le imprese della Regione Emilia-Romagna. Uno dei risultati principali del progetto 2015 è stata la nascita della start-up Kikabo Labs di Giovanna Bo, già CEO della bolognese Achtoons, che dopo un programma di accelerazione d’impresa ad Abu Dhabi ha aperto la sua società negli Emirati. Ad un paese arabo si è poi voluto affiancare uno stato vicino come la Germania, tradizionalmente interessato al “Made in Italy” non soltanto nei settori tradizionali di moda e design ma anche in quelli propri delle imprese vicine al FFF, ovvero il digital entertainment, la comunicazione, il multimedia.

Nasce così il progetto Multimedia Clusters in Dubai and Germany, che vedrà a Bologna nelle giornate di mercoledì 4 e giovedì 5 maggio una serie di iniziative legate all’analisi dei settori suddetti di Germania e Dubai, e un ampio spazio per gli incontri ONE-to-ONE tra le imprese locali e quelle straniere, per favorire interscambi e conoscenze approfondite. Il programma completo delle iniziative sarà reso noto sul sito del festival. Le iscrizioni a questi eventi sono gratuite ma è necessario registrarsi per accedere agli incontri ONE-to-ONE. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso la sede del FFF2016, al Cinema Lumiere e alla Biblioteca Renzo Renzi.

Il progetto prevede anche una missione a Dubai, da svolgersi il prossimo autunno, per consolidare e ampliare le conoscenze dell’industria di questo paese. Come per il progetto di Abu Dhabi dello scorso anno, sarà fatta una selezione delle imprese emiliano-romagnole per la partecipazione alla missione. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito della CNA della Regione Emilia Romagna e sul sito del FFF.

Expopixel ritorna
Il 5 maggio 2016 all’Opificio Golinelli, si terrà una giornata ExpoPixel per riflettere sui trend del momento. Il tema del 2016 sarà “Rethink the digital environment”, con l’intento di ragionare sui temi stringenti dell’attualità digitale, dall’educational alla creazione di app e interventi in realtà aumentata per musei, fino alla novità assoluta del 2016 in campo di entertainment: le Google Spotlight Stories con un ospite d’eccezione, Scot Stafford (USA). La visione di immagini a 360 gradi (con appositi visori) è infatti una delle rivoluzioni più interessanti degli ultimi anni: registi, tecnici e musicisti di calibro internazionale lavorano ora su questi prodotti: dal regista di Fast and Furious Justin Lin fino a Jan Pinkava, regista storico di Pixar. Si tratta di cortometraggi immersivi, così li definisce Google, ovvero appunto storytelling breve ma intenso per lo spettatore che si trova letteralmente immerso nella storia. Scot Stafford, storico collaboratore di Pixar, e già ospite del Future Film Festival negli scorsi anni, è approdato alla produzione di Spotlight Stories e lo racconterà in un panel dedicato. Il focus sul digital heritage vedrà tra i protagonisti il bolognese Cineca (Ati), lo studio sardo Rendering Studio (Alba delle Janas), e ancora il MAO (Museo Orientale di Torino) e gli Uffizi, con esperienze di animazione 3D, app per la navigazione nei musei e ricostruzioni virtuali di opera d’arte o edifici storici.
L’evento è organizzato in partnership con la Fondazione Golinelli, da sempre attento al rapporto tra arte, educazione e tecnologia.
L’ingresso è libero su iscrizione. Per informazioni e aggiornamenti dettagliati sul programma si prega di consultare il sito www.expopixel.com

EVENTI SPECIALI
Tra gli EVENTI SPECIALI del Festival, da non perdere il tradizionale appuntamento con “Archeologia del futuro” – a cura di Mario Serenellini – che quest’anno raccoglie sotto il titolo “Farse e martello” un programma tutto dedicato alla propaganda sovietica di cartoon tra le due guerre. Una selezione di rari film d’animazione, improntati al realismo socialista, nell’Urss di Stalin: con parodie d’epoca, solo ora scongelate dalle censure totalitarie, per la prima volta visibili in Occidente.
Da segnalare anche l’incontro con Leonardo Cruciano e Tommaso Ragnisco su Gli effetti integrati nel cinema, che metterà in luce Lo stile di Makinarium, la società romana appena premiata ai David di Donatello per gli effetti e le creature dal fantasy di Matteo Garrone Il Racconto dei Racconti.

STAR TREK DAY
Per festeggiare il cinquantesimo anniversario del primo episodio di Star Trek, il FFF propone un omaggio alla più longeva saga cine-televisiva della storia: in programma proiezioni (con episodi della serie classica), un evento cosplay allargato a tutto l’immaginario fantascientifico  e una tavola rotonda, “Star Trek vs Star Wars (e altre storie)”, coordinata da Roy Menarini e con interventi di Nembo Buldrini (Ingegnere Aerospaziale – FOTEC), Giacomo Manzoli (Docente di “Forme audiovisive della cultura popolare”, Università di Bologna), Matteo Guarnaccia (Artista e storico del costume), Nicola Via­nello (Star Trek Italian Club) e Carlo Modesti Pauer (Ideatore di “Wonderland”, RAI 4), che ci aiuterà a rispondere a un grande interrogativo dell’umanità: “Perché dopo mezzo secolo ci troviamo ancora a parlare di Star Trek?”. Le nuove serie e i nuovi film non sono solo operazioni commerciali create allo scopo di tenere in piedi un mito del passato. Al contrario, il fandom di Star Trek è stato il primo a organizzarsi collettivamente, a costruire un mondo di conoscenza e passione, a divulgare un sapere enciclopedico e stimolare così una nuova costellazione di prodotti cinematografici, televisivi, mediali.
In particolare la tavola rotonda affiancherà studiosi di cinema, scienziati aerospaziali, programmatori televisivi, protagonisti del design e della moda, curatori di eventi e altre figure eterogenee tutte unite da una sola passione, Star Trek, e da una visione ampia sugli orizzonti culturali del fenomeno e su come confrontarlo con il resto dell’immaginario fantastico. Un viaggio dun­que molto attuale nell’universo di Star Trek e non solo.

YOUTUBER E WEBSERIES
Il FFF continua la sua ricerca, che in questi anni l’ha visto aprirsi ai più diversi aspetti dell’intrattenimento digitale. Un’evoluzione naturale, per un appuntamento che intende non soltanto essere al passo con i tempi, ma precorrerli: come dimostreranno due appuntamenti speciali in programma in questa 18. edizione.

Webseries Mode On. Digital Series è un focus, curato da Simone Arcagni ed Emerging Series per il FFF, che esplora uno dei fenomeni più importanti di questi anni, quello – appunto – delle webseries. Nel mare magnum di una produzione quasi “sconfinata” (e in uno scenario in cui, grazie anche a realtà come Netflix, diventa sempre più difficile distinguere tra webseries, serie tv e serialità di altro tipo), il festival non poteva che scegliere quelle proposte che sfruttano al meglio le potenzialità della rete e delle nuove tecnologie: da una parte sperimentandone l’uso, dall’altra ponendo gli immaginari tecnologici al centro delle loro narrazioni. Accanto a una panoramica sulle migliori webseries di fantascienza, si vedrà quindi una selezione di digital series che più di altre o in maniera più efficace o curiosa hanno pensato il loro rapporto con le nuove tecnologie. Fino ad esperienze al limite, senza schermo, come The Bomb, digital serie prodotta da Brandon Box e pensata appositamente per la Realtà Virtuale che attraverso un apposito headset permette agli spettatori di immergersi a 360° all’interno dell’universo narrativo.

Lo Youtuber Day – in programma il 6 maggio – sarà invece l’occasione per un confronto tra studiosi e youtuber (Luca Vecchi di The Pills e Federico Frusciante) sul rapporto tra media audiovisivi, media digitali e importanza della mediazione critica.
Quanto e come il cinema si è riversato su YouTube? E come, invece, il Tubo ha influenzato le forme del racconto cinematografico e della serialità contemporanee? Che importanza ha rivestito l’evoluzione della tecnologia nell’estetica audiovisiva? Qual è stato il ruolo dei videogame e delle comunità di gamers? E quello dei critici? E questi critici sono “quelli di una volta” o sono sempre più degli entertainer a tutti gli effetti? A dibatterne, insieme a Vecchi e Frusciante e con il coordinamento del semiologo Gabriele Marino, saranno Vito Campanelli (Teorico dei nuovi media e “remixologo”), Franco Marineo (Critico, storico e teorico del cinema), Agata Meneghelli (Semiologa, esperta di videogiochi, gamification e media digitali).

12 ORE DI SCRITTURA PER L’ANIMAZIONE
Torna per il terzo anno consecutivo la 12 ore di scrittura, cuore della collaborazione tra Future Film Festival (Bologna, 3-8 maggio) e Bottega Finzioni. Un’occasione per giovani scrittori in erba di dimostrare abilità e velocità  nel  nel creare un racconto in linea con il tema “Welcome aliens”, filo conduttore dell’attesissima 18ma edizione del festival. Al vincitore la possibilità di sviluppare il proprio progetto insieme ai docenti di Bottega Finzioni e di presentarlo ad alcune delle più interessanti società d’animazione. Come nelle passate edizioni il miglior progetto della 12 ore di scrittura per l’animazione verrà annunciato durante la cerimonia di premiazione del Future Film Festival domenica 8 maggio.
Iscrizioni aperte fino alle 24 del 22 aprile.
http://www.bottegafinzioni.it/index.php?page=Form_12_ore

I FILM DEL FOCUS “WELCOME ALIENS!”
gloria-talbott-and-tom-tryon-in-Ho sposato un mostro venuto dallo SpazioCinque i titoli che compongono il focus “Welcome Aliens!”.

La Cosa di John Carpenter (USA, 1982).
Nel vuoto dell’Antartide, una base scientifica americana è assediata da una creatura aliena con la capacità di assumere le sembianze di uomini e animali con cui entra in contatto, tramutandoli in creature mostruose e mortali.
Tratto da un racconto di Joseph W. Campbell JR, già adattato al cinema da Howard Hawks e Christian Nyby con il titolo La Cosa da un altro mondo (1951), La Cosa è uno dei capolavori di Carpenter e uno dei film di fantascienza più importanti di tutti i tempi.

Mars Attacks di Tim Burton (USA, 1996)
Gli alieni invadono gli Stati Uniti. Il governo tenta di trattare con loro, ma la risposta delle creature è una gragnuola di colpi di pistola laser. In breve gli invasori mettono a ferro e fuoco l’intero pianeta. Toccherà come sempre ai personaggi più  improbabili scongiurare la minaccia: un’innocua vecchietta, il suo nipotino e… il cantante Tom Jones!
Il corrosivo Tim Burton fa piazza pulita di tutti i luoghi comuni buonisti sugli alieni con una farsa scatenata e ultrapop, interpretata da superstar come Jack Nicholson, Glenn Close, Annette Bening, Pierce Brosnan, Danny De Vito, Rod Steiger, Sarah Jessica Parker e molti altri.

Ho sposato un mostro venuto dallo spazio di Gene Fowler Jr. (USA, 1958).
Una giovane sposa ha dei sospetti sul marito, che sembra anaffettivo, distante e pieno di segreti. Una notte decide di seguirlo e fa una terribile scoperta: suo marito è un alieno in incognito, e probabilmente non è l’unico.
Piccolo classico della fantascienza paranoica nata grazie al clima da guerra fredda sul solco de L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel. La scena in cui la moglie, grazie alla luce di un fulmine, intravede le vere fattezze del marito ha fatto epoca, ed è stata citata milioni di volte nel corso dei decenni.

Invasori dall’altro mondo di Edward L. Cahn (USA, 1957). Una coppia di teenager investe per sbaglio una strana creatura dalla gigantesca testa a forma di ortaggio. Spaventati, i due chiamano la polizia, ma al loro ritorno trovano il cadavere di un agricoltore al posto di quello del presunto alieno. I due vengono arrestati, mentre i loro amici indagano, fino a scoprire un disco volante nascosto. La guerra comincia!
Uno dei grandi Cult Movies nascosti della storia del cinema, realizzato con pochi soldi dalla American International Pictures, celebre per i successivi film di Roger Corman. Il delirante look degli alieni verrà apertamente omaggiato da Tim Burton in Mars Attacks!. Occhio alla scena della lotta tra l’alieno e la mucca!

Fratello di un altro pianeta di John Sayles (USA, 1984)
Una navicella spaziale compie un atterraggio di fortuna nel porto di New York. Ne esce un alieno dalla pelle nera incapace di parlare, ma con poteri miracolosi. Dopo essersi guarito magicamente una ferita, l’essere si sposta nel quartiere nero di Harlem, che gli consente di mimetizzarsi perfettamente. Non ha fatto i conti con i suoi simili, che si travestono da poliziotti per catturarlo.
Diretto da un maestro del cinema indipendente americano, il film è una perla misconosciuta, che usa il fantastico per parlare dei problemi inter-raziali nella società contemporanea.

LE MOSTRE

Oltre a Manga Hokusai Manga, in occasione del 18. Future Film Festival sarà possibile visitare altre due mostre:

Industrial (a cura di Daniela Camarda, presso la Biblioteca Salaborsa dal 29 aprile al 15 maggio) espone gli ultimi lavori dell’artista lucchese Marcantonio Lunardi. Dieci opere fotografiche stampate su carta cotone e il video d’animazione The Edge.

Due Autunni (a cura di Gianluigi Toccafondo e Luca Capuano, presso Spazio &, dal 6 maggio): illustrazioni e video proiezione di Elisabetta Rapini.

FUTURE FILM KIDS
Anche quest’anno il Festival propone un ricco programma di laboratori e proiezioni dedicate ai più piccoli. Iniziative pensate per intrattenere e incantare bambine e bambini, dando spazio alla fantasia e al divertimento. Inoltre ci saranno anche dei laboratori creativi in cui i piccoli cineasti potranno cimentarsi in attività ricreative alla scoperta del making of dei loro cartoon preferiti.

IL MANIFESTO DEL FESTIVAL
Ho immaginato il primo incontro di Akhenaton, faraone d’Egitto nella XVIII dinastia e padre di Tutankhamon, con una ragazza terrestre: Nefertiti. Sono soli, lui mostra la sua testa spropositata, è fiero e disinvolto esibisce il bastone da sovrano dorato a strisce blu. Sulla storia di Akhenaton si intrecciano molteplici vicende fantastiche, tra cui appunto quella legata alla forma del suo cranio molto pronunciato, tanto da far pensare a una sua provenienza aliena e a un ipotetico meticciaggio tra razza aliena e terrestre. Il disegno realizzato apposta per la 18a edizione del Future Film Festival di Bologna, parte da una vecchia fotografia sbiadita in cui si vede una coppia, lui probabilmente un soldato, intenta ad amoreggiare sullo sfondo di un belvedere. Il tempo ha lavorato sulla fotografia facendo quasi sparire la testa del soldato in una mongolfiera, o simile, che si trova dietro nel paesaggio rarefatto. L’intervento pittorico sull’immagine ha reso un tutt’uno tra la testa e la mongolfiera e su questa sono sorti dei tratti somatici tipici della mia pittura, occhi stretti e naso appuntito, il tutto dorato, come il bastone ricurvo completamente dipinto a mano e fuso perfettamente nella storia di questo primo incontro tra le due razze. Welcome Aliens” (Luigi Presicce)

Il Future Film Festival

è organizzato da Associazione Amici del Future Film Festival

con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Emilia Romagna, Ecipar.

Con il patrocinio di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del TurismoAlma Mater Studiorum Università di BolognaIstituto Giapponese di Cultura in Roma.

Sponsor: Coop Alleanza 3.0.

Media Partner: Quinlan, Rivista di critica cinematografica, Gagarin Orbite Culturali, Long Take, Flashgiovani.it, Network metropolitano dell’informagiovani multitasking di Bologna, Radio Città Fujiko, Radio Città del Capo.

Cultural Partners: Accademia di Belle Arti di Bologna, Dipartimento Delle Arti Visive Performative Mediali dell’Università di Bologna, Fondazione Golinelli, Istituzione Biblioteche Bologna – Biblioteca Salaborsa, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Urban Center Bologna, Ordine degli Architetti di Bologna, Spazio &, Pop Store, Dynamo – la Velostazione di Bologna, l’Ultimo Avamposto, Bottega Finzioni.

Technical Partner: Gnammo, Serdata, Liveticket, Games Academy, Il Cameo ristoro al Cinema Lumière.

 

FAR EAST FILM FESTIVAL 18: OUR DREAM, YOUR FESTIVAL – SI COMINCIA!

Ricevo e volentieri pubblico

 

FAR EAST FILM FESTIVAL 18:

OUR DREAM, YOUR FESTIVAL

 FEFF18 - poster

SI COMINCIA!

 

Apertura venerdì 22 aprile con il potente kolossal sudcoreano The Tiger e il gangster movie hongkonghese Trivisa, prodotto dal grande Johnnie To (ospite in sala) assieme a Yau Nai-Hoi. Johnnie firma anche il Festival trailer d’animazione di quest’anno! 77 i titoli della selezione ufficiale (50 in concorso, 6 anteprime mondiali) e oltre 100 gli eventi organizzati in città.

 

UDINE –  77 film nella selezione ufficiale (50 in concorso), provenienti da 10 aree geografiche dell’Asia (6 anteprime mondiali, 11 anteprime internazionali, 8 Festival Premiere e 37 anteprime italiane, di cui 17 europee). Una retrospettiva di 10 titoli, Oltre Godzilla – Futuri alternativi e scenari fantastici del cinema giapponese, dedicata alla gloriosa Sci-Fi nipponica. I migliori gioielli di Sua Maestà Bruce Lee splendidamente restaurati in 4K da Immagine Ritrovata di Bologna per conto della Fortune Star di HK. Oltre 100 eventi disseminati nel centro di Udine (citiamo, fra tutti, l’immancabile Far East Cosplay Contest del 24 aprile). E tanto, tanto altro ancora!

 

Ecco un rapido – e, inevitabilmente, parziale – colpo d’occhio sul Far East Film Festival 18, attesissimo a Udine dal 22 al 30 aprile. L’Opening Night vedrà ruggire il potente kolossal sudcoreano The Tiger di Park Hoon-jung vedrà tornare sul palco uno dei più vecchi e cari amici del FEFF: il grande Johnnie To! A lui, indimenticato trionfatore del primissimo Audience Award (1999) con A Hero Never Dies, spetteranno due compiti: presentare il gangster movie Trivisa di cui è produttore, assieme all’altro ospite Yau Nai-Hoi, e tagliare ufficialmente il nastro con il Festival trailer che porta la sua firma!

 

Ebbene sì: il FEFF diventa maggiorenne e, per festeggiare come si deve, ha deciso di regalare a se stesso e al pubblico un gioiello davvero inestimabile. 30 secondi di pura bellezza d’autore. 30 secondi in cui Johnnie “debutta” nel cinema d’animazione e in cui il suo sguardo incontra le sonorità di un enorme compositore: Lim Giong (regalo nel regalo nel regalo), premiato a Cannes per le musiche di The Assassin di Hou Hsiao-Hsien (incoronato, a propria volta, per la regia)! Cos’altro chiedere, alla serata d’apertura?

 

Forse, per amor di simmetria, sarebbe giusto aspettarsi una serata di chiusura altrettanto memorabile. Ed ecco, allora, la Closing Night del 30 aprile: una data da segnare sul calendario, con un evidenziatore fluo, perché è la data in cui Sammo Hung salirà sul palco del Far East Film Festival! Dopo Joe Hisaishi e Jackie Chan, le due superstar del 2015, un altro mito assoluto ritirerà dunque il Gelso d’Oro alla Carriera. Leggendario in patria, e amatissimo in tutto il mondo, Sammo accompagnerà a Udine il suo The Bodyguard (International Festival Premiere), entusiasmando i fan e consolidando la reputazione internazionale capitalizzata, anno dopo anno, dal FEFF.

 

Ad affiancare la ricca sezione-concorso, che vedrà in sfida per l’Audience Award 2016 i migliori titoli panasiatici dell’ultima stagione, ci saranno ancora una volta diverse traiettorie parallele: quella dedicata ai documentari (da non perdere The Lovers and the Despot, preview del Biografilm Festival, cioè l’incredibile storia del rapimento del regista sudcoreano Shin Sang-ok da parte del dittatore nordcoreano Kim Jong-il), quella dedicata al Fresh Wave Festival (le giovani voci di Hong Kong), quella dedicata alla paura (grandissimo ritorno dello Psycho Horror Day!), quella dedicata alle mostre (dall’arte contemporanea giapponese di Paradoxa all’universo del fumetto con il Viaggio a Tokyo di Vincenzo Filosa, mostra che verrà inaugurata sempre il 22 aprile alle ore 16:30 al Visionario di Udine).

Far East Film Festival 18: our dream, your festival. Si comincia!

FAR EAST FILM FESTIVAL: SOTTO IL SEGNO DELLA TIGRE!

Ricevo e volentieri pubblico

 

FAR EAST FILM FESTIVAL:

SOTTO IL SEGNO DELLA TIGRE!

 

 

Apertura con il kolossal sudcoreano The Tiger, venerdì 22 aprile, e chiusura con il thriller hongkonghese The Bodyguard, sabato 30, alla presenza del leggendario Sammo Hung.

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72 i titoli della selezione ufficiale (50 in concorso, 5 anteprime mondiali) e oltre 100 eventi organizzati in città. Da non perdere la preziosa retrospettiva dedicata alla fantascienza giapponese e i gioielli di Bruce Lee restaurati in 4K.

 

Il Festival trailer unisce due segni artistici d’eccezione: la regia di Johnnie To e le musiche di Lim Giong. 

 

UDINE – Per molti è un simbolo di forza. Per molti altri è un simbolo di libertà. Per molti ancora, specie per chi ha letto Salgari, è un simbolo di resistenza e di ribellione. Per il Far East Film Festival è, prima di tutto, un simbolo di energia: quella che serve per portare avanti un grande progetto culturale e quella che occorre, non senza qualche indispensabile dose di autoironia, per dichiararne gli intenti. Del resto, non è certo un caso se la diciottesima edizione si aprirà sotto il segno della tigre. Anzi: sotto il segno di The Tiger, per essere precisi, lo splendido e potente kolossal di Park Hoonjung che ruggirà in anteprima internazionale venerdì 22 aprile!

 

L’Opening Night sarebbe già memorabile così, va detto, ma la fierissima tigre sudcoreana di Park, assetata di sangue e di giustizia, non ruggirà da sola: sotto i riflettori del Teatro Nuovo farà ritorno uno dei più vecchi e cari amici del FEFF. Chi? Un genio chiamato Johnnie To! A lui, indimenticato trionfatore del primissimo Audience Award con A Hero Never Dies, spetteranno due compiti: presentare al pubblico il gangster movie Trivisa di cui è produttore, sontuoso compendio dello stile Milkyway (a proposito: buon ventesimo anniversario, ragazzi!), e tagliare ufficialmente il nastro con il Festival trailer che porta la sua firma!

 

Ebbene sì: il FEFF diventa maggiorenne e, per festeggiare come si deve, ha deciso di regalare a se stesso e al pubblico un gioiello davvero inestimabile. 30 secondi di pura bellezza d’autore. 30 secondi in cui Johnnie “debutta” nel cinema d’animazione (già questo, superfluo sottolinearlo, è un regalo nel regalo) e in cui il suo sguardo incontra le sonorità di un enorme compositore: Lim Giong (regalo nel regalo nel regalo), premiato a Cannes per le musiche di The Assassin di Hou Hsiao-Hsien (incoronato, a propria volta, per la regia)! Cos’altro chiedere, alla serata d’apertura?

 

Forse, per amor di simmetria, sarebbe giusto aspettarsi una serata di chiusura altrettanto memorabile. Ed ecco, allora, la Closing Night del 30 aprile: una data da segnare sul calendario, con un evidenziatore fluo, perché è la data in cui Sammo Hung salirà sul palco del Far East Film Festival! Dopo Joe Hisaishi e Jackie Chan, le due superstar del 2015, un altro mito assoluto ritirerà dunque il Gelso d’Oro alla Carriera. L’attore, regista e coreografo action che, nel corso dei decenni, ha saputo rivoluzionare indelebilmente il segno visivo delle arti marziali. Leggendario in patria, e amatissimo in tutto il mondo, Sammo accompagnerà a Udine il suo The Bodyguard (International Festival Premiere), entusiasmando i fan e consolidando la reputazione internazionale capitalizzata, anno dopo anno, dal FEFF.

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Ma lasciamo parlare – brevemente – le cifre di questo 18° capitolo: 72 film nella selezione ufficiale, di cui 50 in concorso, provenienti da 10 aree geografiche dell’Asia (5 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 8 Festival Premiere e 37 anteprime italiane, di cui 18 europee), oltre 100 eventi disseminati nel centro di Udine (citiamo, fra tutti, l’immancabile Far East Cosplay Contest del 24 aprile), 150 volontari prontissimi a scendere in campo, dal 22 al 30 aprile, spalleggiando lo staff del Festival.

 

Un calendario fitto e articolato dentro cui non mancheranno il secondo FEFF Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti europei e asiatici, e il workshop internazionale Ties That Bind, che ormai da 8 anni mette in connessione produttori occidentali e orientali. E non va certo dimenticato l’evento di pre-apertura: una serata straordinaria, quella del 21 aprile, con lo spettacolo The Ghosts di Constanza Macras (ennesima pietra preziosa del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia)!

 

Tra le novità del 2016, poi, spicca Focus Asia, l’appuntamento di business che si svolgerà al Cinema Visionario di Udine il 27, il 28 e il 29 aprile e vedrà il FEFF collaborare con MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo di Roma (assieme al Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con la DG Cinema – MIBACT). Un primo passo verso il rafforzamento delle relazioni tra Europa e Asia per offrire ai buyer una panoramica sulle più recenti produzioni di genere.

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Ad affiancare la ricca sezione-concorso, che vedrà in sfida per l’Audience Award 2016 i migliori titoli panasiatici dell’ultima stagione (blockbuster, cult movie, outsider su cui scommettere, ma anche “oasi d’autore”, come l’attesissimo Three Stories of Love di Hashiguchi Ryosuke), ci sarà l’info-screening della controversa opera collettiva Ten Years e ci saranno ancora una volta diverse traiettorie parallele: quella dedicata ai documentari (da non perdere The Lovers and the Despot, preview del Biografilm Festival, cioè l’incredibile storia del rapimento del regista sudcoreano Shin Sang-ok da parte del dittatore nordcoreano Kim Jong-il), quella dedicata al Fresh Wave Festival (le giovani voci di Hong Kong), quella dedicata alla paura (grandissimo ritorno dell’Horror Day e primissimo approdo, sullo schermo udinese, per il sommo Kurosawa Kiyoshi: un crudele viaggio nel buio, e nella psiche, intitolato Creepy!), quella dedicata alle mostre (dall’arte contemporanea giapponese di Paradoxa all’universo del fumetto con il Viaggio a Tokyo di Vincenzo Filosa).

 

Se quest’anno l’immancabile – devoto – omaggio alla storia del cinema asiatico sfiorerà la tuta gialla di Bruce Lee, proponendo nei nuovissimi restauri 4k alcuni autentici must (Dalla Cina con furore, Il furore della Cina colpisce ancora, L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente e The Game of Death) , l’occhio del FEFF indagherà a fondo sulla gloriosa fantascienza giapponese. Una retrospettiva di 10 film e una pubblicazione, entrambe intitolate Oltre Godzilla – Futuri alternativi e scenari fantastici del cinema giapponese ed entrambe curate dall’espertissimo Mark Schilling, che vedranno come ospite d’onore il mitico regista Obayashi Nobuhiko!

 

«Gli appassionati – scrive Mark Schilling – considerano da molto tempo il Giappone una superpotenza del cinema di fantascienza, soprattutto per un sottogenere, i film di mostri (kaiju eiga), e per un personaggio, Godzilla. In realtà, i film di fantascienza giapponesi degli anni Cinquanta e Sessanta, affollati di razzi spaziali, UFO e vari tipi di armi e gadget esotici, saranno pure stati ispirati ai film sulle invasioni aliene di Hollywood, ma il loro stile unico, la loro energia e la loro immaginazione hanno influenzato non solo registi e animatori giapponesi, ma anche le loro controparti in tutto l’Occidente».

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Non resta che darsi appuntamento al Teatro Nuovo, sede storica del Far East Film Festival, e aspettare che il trailer di Johnnie To apra ufficialmente le danze. Quale sarà il colpo di fulmine che, quest’anno, trafiggerà gli spettatori? Un esordio con la “e” maiuscola come The World of Us di Yoon Ga-eun o, magari, il sorprendente Ola Bola che ci parla del calcio malaysiano? Un intenso dramma sentimentale come Mountain Cry di Larry Yang o, magari, l’insolito road movie Lost in Hong Kong di Xu Zheng che ha letteralmente polverizzato il botteghino dell’ex colonia britannica? Una buffa e tragica storia di redenzione come Mohican Comes to Home di Okita Shuichi (con un inedito Matsuda Ryuhei in versione punk-hipster) o, magari, la prima mondiale di Hime-Anole, che il 25 aprile porterà sul red carpet del FEFF 18 (è tutto vero, care ammiratrici, è tutto vero!) l’idol giapponese Morita Go?

 

Per scoprirlo, bisognerà pazientare fino alla notte del 30 aprile. Anche se le tigri, è risaputo, di pazienza ne hanno poca!

FEFF 17: JACKIE CHAN’S DAY

Ricevo e volentieri pubblico

23 aprile/2 maggio 2015 – Udine – Teatro Nuovo e Visionario

 FAR EAST FILM FESTIVAL 17

 JACKIE CHAN’S DAY

Venerdì 24 aprile “The Legend” aprirà

la sezione cinematografica del FEFF 17!

 Doppio appuntamento sul red carpet di Udine:

un saluto pomeridiano al pubblico del Visionario, dopo la proiezione di The Young Master,e la presentazione serale del mega kolossal Dragon Blade al Teatro Nuovo! 

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UDINE – Jackie Chan’s Day: cos’altro aggiungere? Venerdì 24 aprile, data più che storica per il Far East Film Festival e per tutti i fareasters, il super idolo hongkonghese regalerà alla diciassettesima edizione un doppio appuntamento: un breve saluto al pubblico del Visionario, dopo la proiezione del suo vecchio cult The Young Master (l’arrivo di Jackie è previsto attorno alle 18.15), e, ovviamente, la presentazione del mega kolossal Dragon Blade sul palco del Teatro Nuovo (alle 20.00).

Dopo l’inaugurazione musicale, affidata a un altro mito assoluto come  Joe Hisaishi, sarà dunque “The Legend” a rendere memorabile l’Opening Film Night del FEFF 17. Memorabile come, del resto, anche lo stesso Dragon Blade (World Premiere dell’International Cut) di Daniel Lee, che accompagnerà Jackie a Udine. Una delle maggiori produzioni nella storia dell’industria cinematografica cinese, un’autentica sfida a Hollywood, con mister Chan affiancato da Adrien Brody e John Cusack.

Oriente e Occidente mai tanto vicini, dunque, sia dal punto di vista dello star system sia dal punto di vista narrativo: antichi romani e guerrieri della Dinastia Han si scontrano sulla Via della Seta, regalando agli spettatori due ore di entusiasmante spettacolo! Tra imperatori crudeli e soldati che attraversano, guardinghi, il territorio nemico, tra plotoni di legionari e piccoli eroi con gli occhi a mandorla, Daniel Lee (White Vengeance) si diverte a maneggiare l’enorme corto circuito e lo gestisce gagliardamente.

Se Jackie Chan, accettando l’invito del CEC di Udine, ha riconosciuto la reputazione internazionale che il FEFF ha saputo conquistarsi nell’arco del tempo, ha anche riconosciuto l’elemento base di cui il FEFF si nutre: la passione. La passione per il cinema, ovviamente, ma soprattutto la passione che accompagna le speranze, le sfide, le scommesse di ogni buon sognatore. E Jackie è uno che di sogni se ne intende…

Ha solo 8 anni, quando debutta come attore in Big and Little Wong Tin Bar (1962), con Sammo Hung, poi, grazie alla sua abilità nelle acrobazie, diventa un richiestissimo stuntman, firmando un contratto con la casa di produzione Golden Harvest. Ancora adolescente riesce a conquistare ruoli sempre più importanti, soprattutto accanto al mitico Bruce Lee in Dalla Cina con furore (1972) e I 3 dell’Operazione Drago (1973). Inizia quindi a recitare con registi come Lo Wei, Zhu Mu, Chen Chi-Hwa, Yuen Woo-Ping, John Woo e Stanley Tong.

In una manciata di anni diventa uno degli attori più richiesti dello show biz asiatico fino a dirigere e interpretare i suoi film, tra cui (appunto) The Young Master, punta di diamante della sezione dedicata dal FEFF 17 alle Martial Arts hongkonghesi (curata dall’Hong Kong Film Festival nell’ambito del progetto dell’Hong Kong Economic Trade Office). Il resto, da La corsa più pazza d’America ai 3 irresistibili Rush Hour di Brett Ratner, è storia. Anzi: leggenda!

FEFF 17: JACKIE CHAN super ospite per l’Opening Night

Ricevo e volentieri pubblico

23 aprile/2 maggio 2015 – Udine – Teatro Nuovo e Visionario

FAR EAST FILM FESTIVAL 17

 

JACKIE CHAN

super ospite del

Far East Film Festival!

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Appuntamento memorabile sul red carpet di Udine: venerdì 24 aprile l’idolo hongkonghese presenterà al pubblico dell’Opening Night il kolossal Dragon Blade di Daniel Lee (World Premiere dell’International Cut). 

 

UDINE – Chi avrebbe potuto immaginarlo, nei giorni lontani dell’Hong Kong Film? Eppure, proprio in quei giorni lontani, la piccola rassegna che poi si sarebbe trasformata nel Far East Film Festival piantò inconsapevolmente il primo seme: l’action Mr. Canton and Lady Rose (noto in Occidente come The Chinese Godfather). Correva l’anno 1998 e il protagonista di quell’action, ora, sta per chiudere simbolicamente il cerchio: venerdì 24 aprile, dimostrando al di là di qualunque retorica che i sogni possono avverarsi, percorrerà il red carpet del diciassettesimo Far East Film Festival una delle più grandi star dello show biz mondiale. Un’autentica leggenda che risponde al nome di Jackie Chan!

dragon blade 03Dopo la storica inaugurazione musicale di giovedì 23 aprile, che vedrà scintillare un altro mito assoluto come il giapponese Joe Hisaishi, sarà dunque l’idolo hongkonghese a rendere memorabile l’Opening Night del FEFF 17, presentando al pubblico il mega kolossal Dragon Blade di Daniel Lee (World Premiere dell’International Cut). Una delle maggiori produzioni nella storia dell’industria cinematografica cinese (nel cast, accanto a Jackie, Adrien Brody e John Cusack), dunque, per uno dei momenti clou nella lunga storia del Far East Film Festival!

Se Jackie Chan, accettando l’invito del CEC di Udine, ha riconosciuto la reputazione internazionale che il FEFF ha saputo conquistarsi nell’arco del tempo, ha anche riconosciuto l’elemento base di cui il FEFF si nutre: la passione. La passione per il cinema, ovviamente, ma soprattutto la passione che accompagna le speranze, le sfide, le scommesse di ogni buon sognatore. Un’attitudine, una visione del mondo, che mister Chan conosce e, appunto, riconosce perfettamente, perché è l’inchiostro della sua biografia.

Dragon Blade 01Non serve certo ripercorrerla interamente, quella vita straordinaria: c’è una filmografia monumentale, che parla per lei, e ci sono tonnellate di articoli, saggi, interviste. No, basta solo qualche minimo accenno, minimo davvero, per sorridere al Jackie Chan uomo prima ancora che al Jackie Chan artista (attore, produttore, sceneggiatore, regista, scrittore, doppiatore e, perfino, cantante!). Il Jackie Chan artista, d’altronde, è già ben rappresentato nel programma del Festival: oltre a Dragon Blade, infatti, sarà proiettato il cult The Young Master, punta di diamante della sezione dedicata alle Martial Arts hongkonghesi (curata dall’Hong Kong Film Festival nell’ambito del progetto dell’Hong Kong Economic Trade Office).

Ha solo 8 anni, Jackie, quando debutta come attore in Big and Little Wong Tin Bar (1962), con Sammo Hung, poi, grazie alla sua abilità nelle acrobazie, diventa un richiestissimo stuntman, firmando un contratto con la casa di produzione Golden Harvest. Ancora adolescente riesce a conquistare ruoli sempre più importanti, soprattutto accanto al mitico Bruce Lee in Dalla Cina con furore (1972) e I 3 dell’Operazione Drago (1973). Inizia quindi a recitare con registi come Lo Wei, Zhu Mu, Chen Chi-Hwa, Yuen Woo-Ping, John Woo e Stanley Tong.

In una manciata di anni diventa uno degli attori più richiesti dello star system asiatico fino a dirigere e interpretare i suoi film (primo dei quali è The Young Master, 1980). Fonda una casa di produzione propria, la Golden Way, nonché l’agenzia di casting Jackie’s Angels, ma soprattutto la scuola di stuntmen Jackie Chan Stuntmen Association. Poi arrivano la trasferta negli Stati Uniti con La corsa più pazza d’America (1981) accanto a Burt Reynolds e Dean Martin, l’amicizia con Sylvester Stallone e Steven Seagal, i 3 irresistibili Rush Hour di Brett Ratner. Il resto, come si dice, è storia. Anzi: leggenda!

 

PROSEGUE LA RASSEGNA “LE VACANZE INTELLIGENTI”

Ricevo e volentieri pubblico

 

CIRCUITO D’AUTORE

in collaborazione con Cineteca lucana e Cineteca di Bologna

Presenta

LE VACANZE INTELLIGENTI

martedì 29 luglio Hiroshima mon amour

mercoledì 30 luglio The pervert’s Guide to Ideology

giovedì 31 Blue Valentine

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Con la sezione “Cinema ritrovato” prosegue “Le vacanze intelligenti”, la rassegna proposta per la quarta estate dal Circuito D’Autore Apulia Film Commission in collaborazione con la Cineteca lucana e con la stessa Cineteca di Bologna.

Domani, alle 19.00 e alle 21.00 al cinema ABC Centro di cultura cinematografica di Bari, ci sarà la proiezione di “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais, scomparso pochi mesi fa. Tratto dalla sceneggiatura originale di Marguerite Duras, con Emmanuelle Riva, Bernard Fresson e Eiji Okada, il film alla fine degli anni Cinquanta segnò l’atto di nascita della nouvelle vague e una svolta epocale nella storia del cinema. Due amanti a Hiroshima. Lei francese, lui giapponese. L’evocazione degli orrori della bomba atomica si fonde e si alterna ai ricordi della donna, l’amore per un soldato tedesco nella Francia della seconda guerra mondiale. Hiroshima mon amour rompe con tutta la tradizione narrativa precedente, si muove tra presente e passato seguendo il flusso discontinuo e fluttuante della memoria. Tragico, lirico, frammentario, nasce dalla collaborazione tra un maestro del cinema e una grande scrittrice e si avvale della straordinaria performance di Emmanuelle Riva. Il restauro internazionale, coordinato dalla Cineteca di Bologna ed eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata con la supervisione di Renato Berta, ha rispettato pienamente l’estetica originale del film, riportando allo splendore originale il bianco e nero fotografato da Michio Takahashi e Sacha Vierny.

Mercoledì 30 luglio, alle 21.00, per il ciclo “Il testimone” dedicato al documentario, ci sarà “The Pervert’s Guide to ideology” di Sophie Fiennes, con Slavoj Zizek. Proposto in esclusiva da D’Autore nella passata stagione, il film darà occasione al pubblico di conoscere il pensiero di una delle grandi teste della nostra cultura, impegnato a spiegare – davanti alla cinepresa della regista Sophie Fiennes – cosa c’è dietro la parola “ideologia” e quanto questa riempia pressoché tutti gli spazi del cinema, della televisione e in generale dell’immaginario culturale contemporaneo. Passando in rassegna alcuni dei grandi film del Novecento, da cult come “Taxi driver” a kolossal come “Titanic”, Zizek gioca con le loro sceneggiature e con i dialoghi, li smonta per rintracciarci tracce non troppo nascoste delle ideologie del Novecento.

Giovedì 31 luglio nella sezione “Perle ai porci”, alle 19.00 e alle 21.00, “Blue Valentine” di Derek Cianfrance, con Ryan Gosling, Michelle Williams e Mike Vogel, racconto doloroso della crisi di un rapporto di coppia nella periferia americana contemporanea. Sposati da diversi anni, Cindy e Dean attraversano una fase critica del loro matrimonio. Cercando di superare i problemi, proveranno a recuperare quelle emozioni e quella vitalità che li aveva fatti innamorare in un susseguirsi di ricordi tra passato e presente.

La musica di Leonard Cohen sarà invece protagonista dell’appuntamento del venerdì alle 21.00 con “Sound and Vision”, mentre la settimana si concluderà con “Ran” di Akira Kurosawa, tragico viaggio verso la follia e la morte di Hidetora, signore e tiranno giapponese alla guerra, che divide il suo principato tra i tre figli ingrati.

Ingresso euro 3,00; gratuito il venerdì; info dautore.apuliafilmcommission e sulle App per I phone e Android.

NEWS IN SALA: RIO 2096 – UNA STORIA D’AMORE E FURIA di Luiz Bolognesi in sala da giovedì 3 giugno 2014

RIASCOLTA IL COMMENTO AL FILM DA ENTR’ACTE 134 – https://www.youtube.com/watch?v=Hfo8JeGN_ns

Ricevo e volentieri pubblico

 

RIO 2096: IL BRASILE DI IERI, OGGI E DOMANI IN UN KOLOSSAL D’ANIMAZIONE

Mentre l’attenzione internazionale è puntata sul gigante latino-americano per i mondiali di calcio, arriva nelle sale italiane dal 3 luglio, distribuito da GA&A, il cartoon di Luiz Bolognesi vincitore del festival di Annécy.
Una “storia d’amore e furia” che attraversa quattro epoche della storia brasiliana, dal colonialismo del ‘500 alla dittatura degli anni ’70, dalla schiavitù del XIX secolo ad una futuristica Rio de Janeiro distrutta dal capitalismo e dalla guerra per l’acqua.

Poster

Arriverà nelle sale italiane il 3 luglio, distribuito da GA&A, RIO 2096 – UNA STORIA D’AMORE E FURIA, il film di Luiz Bolognesi che ha trionfato allo scorso Festival di Annecy, tra i più importanti appuntamenti internazionali dedicati all’animazione: un autentico kolossal, insieme visionario e romantico, una sorta di “biografia” fantastica di Rio de Janeiro che attraversa quattro momenti fondanti (passati e futuri) della storia brasiliana, dal colonialismo del ‘500 alla dittatura degli anni ’70, dalla schiavitù del XIX secolo ad una futuristica Rio distrutta dal capitalismo e dalla guerra per l’acqua.

Protagonista del film è Abeguar, un indio prescelto dagli dei per compiere una missione che travalica i secoli, la vita e la morte: salvare il mondo dal male. Ad ogni morte apparente, il guerriero si trasforma, assumendo le sembianze di un uccello, e vola per anni. Il suo viaggio è guidato dal suo legame con Janaína, la donna che ama e amerà in ogni epoca e tempo. L’uomo, sempre uguale nell’animo, ma sempre differente nell’aspetto, è guidato e sostenuto dalla forza della donna che ama, combattiva e tenace, forse più di lui.

 

Ho sempre amato la storia del Brasile“, spiega Luiz Bolognesi, già co-sceneggiatore de La terra degli uomini rossi di Marco Bechis, “ma non sono molti i film che riflettono sugli aspetti anche più avvincenti del nostro passato, come invece si fa in Francia o negli Stati Uniti. Voglio parlare del mio Paese in un modo che i giovani comprendano che la nostra storia è piena di amore e furia“.Trailer: www.youtube.com/watch?v=_oLa4iBL03A&feature=youtu.be

IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA AL CINEMA RITROVATO

Ricevo e volentieri pubblico

 

Il Museo Nazionale del Cinema
al festival “Il Cinema Ritrovato”

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Il Museo Nazionale del Cinema è presente alla edizione XXVIII del festival “Il Cinema Ritrovato” (Bologna, dal 28 giugno al 5 luglio 2014) con due nuovi restauri e con film della propria collezione, tra cui Cabiria, restaurato dal Museo Nazionale del Cinema nel 2006: il primo kolossal della storia del cinema diretto da Giovanni Pastrone, del quale quest’anno ricorre il centenario.
Proprio al centenario di Cabiria, il Festival dedica una serata-evento, che si terrà venerdì 4 luglio 2014, alle ore 21.00 presso il Teatro Comunale di Bologna, nella quale il film sarà proiettato accompagnato dall’esecuzione della partitura originale di Ildebrando Pizzetti (autore della celebre Sinfonia del fuoco) e Manlio Mazza, restaurata e diretta da Timothy Brock con l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna. Introdurrà la proiezione Donata Pesenti Campagnoni, Vicedirettore e Conservatore Capo del Museo Nazionale del Cinema.

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L’evento vuole riconfermare, ancora dopo cento anni, la grandezza e l’eccezionalità dell’operazione che Giovanni Pastrone fece con il capolavoro Cabiria: film che segnò nel profondo la nascente arte cinematografica, anticipando i tempi e divenendo punto di riferimento per moltissimi registi internazionali e per lo stesso mercato del cinema mondiale.
Due nuovi restauri saranno presentati in anteprima nazionale al Festival.
Sabato 28 giugno 2014, alle ore 16.15 presso la sala Mastroianni del Cinema Lumière, nella sezione Cento anni fa. Intorno al 1914 vedrà la luce il restauro di Amor di regina (For The Queen’s Honour, Italia/1913) di Guido Volante. La proiezione sarà introdotta dalla curatrice della sezione Mariann Lewinsky. Accompagnamento al piano di Gabriel Thibaudeau.

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Mercoledì 2 luglio 2014, alle ore 18.15 sempre nella sala Mastroianni del Cinema Lumière, si potrà assistere alla prima proiezione del restauro di Addio giovinezza (Italia/1918) di Augusto Genina, nella sezione Ritrovati e Restaurati. La proiezione sarà introdotta al pubblico in sala da Akira Tochigi (National Film Center – The National Museum of Modern Art, Tokyo), Claudia Gianetto (Museo del Cinema di Torino) e Gian Luca Farinelli (Cineteca di Bologna). Accompagnamento al pianoforte di Daniele Furlati. A seguire incontro sul restauro cinematografico dal titolo “Bentornato, Addio Giovinezza” con Claudia Gianetto e Stella Dagna (Museo Nazionale del Cinema), Davide Pozzi e Silvia Spadotto (L’Immagine Ritrovata), Akira Tochigi, Hiroshi Komatsu (Waseda University) e Mariann Lewinsky.

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Chiude la rosa dei restauri presentati dal Museo Nazionale del Cinema la proiezione, sabato 5 luglio 2014 alle ore 10.30 presso la sala Mastroianni del Cinema Lumière – nella sezione 100 Chaplin nell’ambito di Chaplin’s London and Calvero’s Colleagues – di Festa pirotecnica nel cielo di Londra restaurato dal Museo Nazionale del Cinema nel 2011. Accompagnamento al piano di Neil Brand.
Entrambi i restauri sono stati curati dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Cineteca di Bologna.

IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA CELEBRA I CENTO ANNI DI CABIRIA

Ricevo e volentieri pubblico

 

Il Museo Nazionale del Cinema celebra il cento anni di Cabiria.

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Martedì 17 giugno 2014 – ore 20.30 – Auditorium RAI A. Toscanini

 

In occasione del centenario di Cabiria, il primo kolossal della storia del cinema diretto da Giovanni Pastrone, il Museo Nazionale del Cinema organizza a una serie di manifestazioni volte alla celebrazione dell’evento.

 

Prima fra tutte, grazie alla felice collaborazione tra il Museo e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, una rassegna dal titolo Il suono delle immagini – realizzata anche con il contributo della Cassa di Risparmio di Asti – nella quale il kolossal e alcuni capolavori del cinema muto, recentemente restaurati, vengono proiettati con esecuzione della colonna sonora dal vivo nella bella cornice dell’Auditorium A. Toscanini.

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Sarà proprio in quest’ambito che martedì 17 giugno 2014, alle ore 20.30, si porta assistere alla quasi “rievocazione” della storica prima proiezione pubblica di Cabiriadi Giovanni Pastrone. La proiezione sarà accompagnata dalla prima esecuzione pubblica della partitura originale di Ildebrando Pizzetti – autore della celebre Sinfonia del fuoco – e Manlio Mazza, restaurata e diretta da Timothy Brock, con la partecipazione del Coro Maghini di Torino diretto da Claudio Chiavazza.

 

I biglietti per la serata, da 20 e 15 euro, sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai, in piazza Rossaro a Torino, dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 18.30 e la sera del concerti a partire dalle 19.30.

 

Per informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.itwww.osn.rai.itwww.museocinema.it.

 

Nuovi eventi e manifestazioni in via di definizione, completeranno un programma volto a riconfermare, ancora dopo cento anni, la grandezza e l’eccezionalità dell’operazione che Giovanni Pastrone fece con il capolavoro Cabiria: il film segnò nel profondo la nascente arte cinematografica, anticipando i tempi e divenendo punto di riferimento per moltissimi registi internazionali e per lo stesso mercato del cinema mondiale.

COMUNICAZIONI INTERESSANTI: CINEMA MUTO MUSICATO DAL VIVO ALL’AUDITORIUM RAI DI TORINO

Ricevo e volentieri pubblico

 

L’ORCHESTRA RAI E IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

“SUONANO” LE IMMAGINI

 

Quattro capolavori del cinema muto con colonna sonora eseguita dal vivo

Da giovedì 29 maggio all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino

 

 

In occasione del centenario di Cabiria, il primo kolossal della storia del cinema diretto da Giovanni Pastrone, il Museo Nazionale del Cinema e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presentano Il suono delle immagini, una rassegna di capolavori del cinema muto recentemente restaurati, con esecuzione della colonna sonora dal vivo. Quattro appuntamenti che permetteranno di scoprire o rivedere classici che hanno fatto la storia del cinema, realizzati grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Asti e della sua Fondazione.

Il ciclo s’inaugura giovedì 29 maggio alle 20.30 con una serata dedicata a Charlie Chaplin. In apertura, Kid Auto Races, il cortometraggio del 1914 in cui compare per la prima volta la figura di Charlot, che quest’anno compie cent’anni. Timothy Brock, impegnato  sul podio dell’Orchestra Rai in veste di direttore, è anche l’autore della partitura musicale di accompagnamento. A seguire, il celebre The Gold Rush (La febbre dell’oro, 1925), con musiche dallo stesso Charlie Chaplin.

Il secondo appuntamento, venerdì 6 giugno, propone Metropolis (1927) di Fritz Lang, con musiche di Gottfried Huppertz dirette da Gioele Muglialdo. Martedì 17 giugno è la volta di Cabiria di Giovanni Pastrone, con la prima esecuzione pubblica della partitura originale di Ildebrando Pizzetti – autore della celebre Sinfonia del fuoco – e Manlio Mazza,

Restaurata e diretta da Timothy Brock, con la partecipazione del Coro Maghini di Torino diretto da Claudio Chiavazza. L’ultima serata, sabato 21 giugno, è dedicata a Pietro Mascagni. Si apre con l’Ouverture dall’opera Amica, seguita dal film Rapsodia Satanica (1927) di Nino Oxilia. A dirigere l’Orchestra, il Maestro Marcello Panni.

 

I biglietti per le quattro serate, da 20 e 15 euro, sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai, in piazza Rossaro a Torino, dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 18.30 e le sere dei concerti a partire dalle 19.30.

Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it

www.osn.rai.itwww.museocinema.it