L’ACCADEMIA CARRARA – IL MUSEO RISCOPERTO di Davide Ferrario al cinema il 9 e 10 dicembre

Ricevo e volentieri pubblico

I capolavori di Raffaello, Mantegna, Bellini

tornano a splendere al cinema con

  L’ACCADEMIA CARRARA

IL MUSEO RISCOPERTO

Il nuovo film di Davide Ferrario

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Arriva al cinema solo il 9 e il 10 dicembre il film che racconta le opere, i tesori e la riapertura dopo il restauro di un museo simbolo del collezionismo italiano

 

Con gli esclusivi interventi di

Giovanni Romano, Desmond Morris e Giovanni Lindo Ferretti

GUARDA IL TRAILER –  https://youtu.be/jijDRwjXa8A

L’Accademia Carrara di Bergamo è uno dei numerosi tesori d’Italia rimasti a lungo chiusi al pubblico e ora finalmente tornati alla luce.

Annovera nella sua collezione oltre 600 dipinti, tra cui quelli di Raffaello, Mantegna, Bellini, Botticelli, ma anche moltissime opere di grandi artisti dal Rinascimento alla fine dell’Ottocento. Chiusa nel 2008 per restauri, l’Accademia è stata riaperta solo pochi mesi fa raccogliendo un boom di visitatori. E’ proprio durante l’ultimo anno di lavori che il regista Davide Ferrario, nato a Casalmaggiore ma cresciuto a Bergamo, ha deciso di iniziare le riprese del suo film, per raccontare la riapertura della pinacoteca in un percorso cinematografico che rappresenta anche una sua personale riflessione per immagini sul senso del guardare.

L’Accademia Carrara. Il museo riscoperto arriverà al cinema distribuito da Nexo Digital solo per due giorni, il 9 e 10 dicembre (elenco delle sale su www.nexodigital.it e trailer qui https://youtu.be/jijDRwjXa8A), all’interno della Stagione della Grande Arte al Cinema. Nel corso del film seguiremo così il gruppo di esperti all’opera per la riapertura, ascolteremo ragionamenti di esperti sul nuovo ordinamento e sul rinnovato allestimento delle collezioni, ci immergeremo nella toccante testimonianza dell’ex-custode che ha vissuto più di quarant’anni dentro la Carrara, costruendo un suo personale rapporto con le sale del museo. Come spiega il regista Davide Ferrario “Per me, da sempre, fare cinema significa cercare. Non parto mai dalla dimostrazione di una tesi. Qui avevamo un luogo, dei capolavori e anche tutto il processo materiale di allestimento. Ho provato a seguire queste tre piste, portando a casa più riprese che potevo, per poi trovare un bandolo nel montaggio. Ma non mi sono limitato a seguire quello che accadeva: ho anche realizzato delle sequenze di vera e propria messa in scena. Penso che per parlare dei quadri non puoi limitarti a riprenderli e poi fare parlare qualche accademico che ne spiega la storia e l’importanza. Non è lì che sta la vita dell’opera d’arte”.

Così L’Accademia Carrara. Il museo riscoperto ripercorre anche i momenti della riapertura della galleria (con la gran folla di bergamaschi ansiosi di riappropriarsi del “loro” museo per troppo tempo chiuso), le attività della scuola d’arte annessa alla pinacoteca e frequentata da centinaia di giovani, le performance musicali di gruppi rock dentro le sale e le videoproiezioni sulla facciata: tutti indizi di un’idea di museo immersa nella modernità e ora trasportata sul grande schermo in un film originale e appassionato. Ampio spazio avrà la sequenza di grande potenza visiva in cui Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante e autore di CCCP e CSI accompagnato dal vivo da Gianni Maroccolo e Paolo Simonazzi, legge un testo di Vasilij Grossman interrogandosi su cosa nasconda il volto della Madonna. Il film cercherà inoltre di spiegare, seguendo in particolare la pista del ritratto di cui la Carrara offre una straordinaria collezione, perché da secoli guardiamo le immagini dipinte. Le guide in questa ricerca saranno lo storico dell’arte Giovanni Romano e il celebre antropologo inglese Desmond Morris, autore, tra l’altro, de La scimmia artistica.

Racconta Giovanni Romano all’interno del film “L’ordinamento di un museo complesso come la Carrara comporta molte riflessioni a volte contraddittorie. L’ordinatore deve scegliere. E deve dimostrare di avere scelto con delle ragioni. Una delle linee, che non esaurisce certo la Carrara, ma che potrebbe essere per una volta la linea della visita, è quella di seguire come cambiano i ritratti nel corso dei secoli. Quelli che abbiamo alla Carrara sono nomi straordinari della ritrattistica italiana, non solo bergamasca, che si ritrovano tutti curiosamente a Bergamo”, mentre Desmond Morris spiega: “L’arte rende la vita speciale, questo è il suo senso. Quando creiamo opere d’arte ci impegniamo nello sforzo primigenio di rendere la vita speciale. Non possiamo fare a meno della bellezza, anche se si tratta solo del colore della nostra auto. L’arte è una necessità, non solo un divertimento. E’ un qualcosa che abbiamo bisogno sia presente nella nostra vita, in una forma o in un’altra”.

L’Accademia Carrara. Il museo riscoperto è prodotto Rossofuoco in associazione con Innowatio e con la collaborazione di Lab80 Film. La distribuzione italiana è a cura di Nexo Digital in collaborazione con il mediapartner MYmovies.it

DAVIDE FERRARIO

Nato nel 1956 a Casalmaggiore, si laurea in letteratura americana all’Università  di Milano. Vive a Torino. Inizia a lavorare nel campo del cinema negli anni ’70 come critico cinematografico e saggista, avviando al contempo una piccola società di distribuzione a cui si deve, tra l’altro,  la circuitazione in Italia di Fassbinder, Wenders, Wajda. Lavora in seguito in qualità di agente italiano per alcuni registi americani indipendenti come John Sayles, e Jim Jarmusch. Il suo debutto alla regia è del 1989 con La fine della notte, giudicato “Miglior film indipendente” della stagione. Dirige poi sia opere di finzione che documentari, che gli procurano una grande considerazione in Italia e che sono stati presentati  in numerosi festival internazionali, da Berlino al Sundance, a Venezia, Toronto, Locarno. Tra gli altri: Tutti giù per terra, Figli di Annibale, Guardami e i lavori realizzati con Marco Paolini. Ultimo in ordine di tempo La luna su Torino (2014). Ferrario occupa un posto singolare all’interno della scena italiana. Rigorosamente indipendente, non è solo regista ma guida al contempo con notevoli risultati la propria casa di produzione, Rossofuoco. Dopo mezzanotte, realizzato con un budget molto ridotto, ha ottenuto un grande successo in Italia ed è stato venduto in tutto il mondo, così come il documentario La strada di Levi. È anche autore di romanzi: Dissolvenza al nero è stato tradotto in molte lingue e adattato per lo schermo da Oliver Parker. Nel settembre 2010 è uscito per Feltrinelli Sangue mio. E’ collaboratore fisso del Corriere della Sera e ha anche pubblicato un libro di fotografie a seguito della sua mostra Foto da galera (2005).

L’ACCADEMIA CARRARA DI BERGAMO

Sin dall’origine, alla fine del Settecento, l’Accademia Carrara è sede di museo e luogo di formazione artistica grazie all’esposizione della raccolta d’arte del fondatore Giacomo Carrara e all’attività della Scuola di pittura. Il progetto culturale di Giacomo Carrara continua ad avere un’invidiabile continuità per una serie di ragioni, tra le quali risalta un messaggio fortemente civile, nel quale si sono riconosciuti i grandi collezionisti che hanno destinato le proprie raccolte al museo di Bergamo per affermare il concetto moderno della condivisione. Collezionisti e conoscitori di alto profilo – tra cui Guglielmo Lochis e Giovanni Morelli nell’Ottocento e Federico Zeri nel Novecento – hanno arricchito il nucleo originario, facendo della Carrara un museo tra i più raffinati d’Europa, memoria e simbolo del collezionismo privato italiano. La pittura italiana del Rinascimento è il cuore pulsante della Carrara con capolavori assoluti della storia dell’arte, da Pisanello a Mantegna, da Foppa a Bellini, da Raffaello a Botticelli. Le raccolte del museo documentano anche un altro valore della cultura della città, rappresentato dai percorsi di artisti nati o in attività a Bergamo e nei suoi territori. La pittura di Lorenzo Lotto, interessante personalità del ‘500 veneto, è documentata da un magnifico gruppo di dipinti che si specchia nel mirabile itinerario offerto dalle chiese di Bergamo. Nella specialità del ritratto Giovan Battista Moroni e Fra’ Galgario individuano la linea di un realismo sensibile, ricco di umanità  che caratterizza la pittura lombarda; la natura morta trova in Evaristo Baschenis il raffinato inventore di questo genere nel soggetto musicale.

I prossimi appuntamenti della Grande Arte al Cinema, stagione 2015-2016

 

24, 25 Novembre 2015     Teatro Alla Scala-Il Tempio Delle Meraviglie

1, 2 Dicembre 2015            Replica di Firenze e gli Uffizi 3D/4K

9, 10 Dicembre 2015         L’Accademia Carrara-Il Museo Riscoperto

2, 3 Febbraio 2016             Goya-Visioni di carne e sangue

23, 24 Febbraio 2016        Leonardo Da Vinci-Il genio a Milano

22, 23 Marzo 2016            Renoir Sconosciuto

11, 12, 13 Aprile 2016     Le Basiliche Papali di Roma 3d/4k. Giubileo 2016.

3, 4 Maggio 2016               Istanbul e il Museo dell’Innocenza di Pamuk

24, 25 Maggio 2016          Da Monet A Matisse – L’arte di dipingere giardini

V SGUARDI SUL REALE presenta MATERIALE RESISTENTE

Ricevo e volentieri pubblico

Sguardi sul Reale – 5a Edizione | Festival del Cinema Documentario
 
presenta
MATERIALE RESISTENTE  
domenica 19 aprile 2015 | Le Fornaci Centro Culturale Auditorium
“… ci sono dei gesti, degli sguardi e delle parole che sono antiche, di tanti anni fa.
E anche se sono piccolissime e senza alcuna importanza, per qualche strana ragione
restano come impigliate in una rete che ho dentro di me e non vogliono andarsene.
Invece, crescono col tempo. A un certo momento mi rendo conto che queste memorie
sono importanti e su di esse costruisco…” (Simone Massi)
 
 
zamboni
 
 
h 16.00  Aspettando “Bellezze in bicicletta”, a cura della compagnia Dritto e RovescioCavrigliarte (in allegato la locandina)
h 16:30  prima regionale di “Animata Resistenza”, di Francesco Montagner e Alberto Girotto (presente in sala), ritratto dell’animatore Simone Massi
h 17:30 presentazione del progetto Materiali di memoria, com Paolo Martinino, Giampiero Bigazzi e Pierluigi Fabiano (Ass. Cultura Comune di Montevarchi)
seguirà il corto “Le parole della memoria – appunti per un documentario sul giorno della liberazione di San Giovanni Valdarno” di Pierfrancesco Bigazzi 
h 18:30 “Fedele alla Linea” di Germano Maccioni (presente in sala), dialogo intimo con Giovanni Lindo Ferretti
h 20.00  aperitivo-cena curato dal #QuasiQuasi_social café_
h 21:30  ANTEPRIMA NAZIONALE de “Il nemico – un breviario partigiano”, di Federico Spinetti. 
Dopo la proiezione incontro con il regista, Alberto Valtellina (LAb80/Bergamo Film Meeting) e Massimo Zamboni
Coordina la serata Luigi Nepi, presenta Daniele Corsi
A seguire L’ECO DI UNO SPARO reading musicale di MASSIMO ZAMBONI, 
viaggio nella Resistenza attraverso le note e le pagine scritte dal cantante dei CCCP/CSI/PostCSI
 
 
In video-installazione il documentario di Davide Ferrario “Sul 45° parallelo” (viaggio suggestivo tra Mongoliae Padania sospinto dalle sonorità dei CSI) e “Immagini partigiane e senza padrone” a cura di Materiali Sonori.
 
 
A Palazzo Concini in esposizione la mostra fotografica “Sguardi altrove”.

IL NEMICO – BREVIARIO PARTIGIANO di Federico Spinetti in uscita il 25 aprile

Ricevo e volentieri pubblico

 

Il nemico – un breviario partigiano

il-nemico_concerto-BaraldiIn un film la storia famigliare di Massimo Zamboni, storico chitarrista e fondatore di CCCP e CSI, i temi scomodi della Resistenza partigiana
e un nuovo progetto musicale di post CSI

 Il nemico – un breviario partigiano esce in occasione del 25 aprile
Regia di Federico Spinetti, produzione e distribuzione di Lab 80 film

 Al centro c’è Massimo Zamboni, storico chitarrista e fondatore di CCCP e CSI insieme a Giovanni Lindo Ferretti, intorno a lui ci sono la sua storia musicale, quella della sua famiglia, quella della sua terra. E poi c’è la Resistenza partigiana: le sue rappresentazioni, la memoria, i valori. Sono ancora vivi?

Il-nemico-Zamboni-lapide Partigiani Il nemico – breviario partigiano è un film che racconta di tutto questo e che ha dato vita ad un nuovo progetto del gruppo musicale Post CSI. Con la regia di Federico Spinetti e la produzione di Lab 80 film, il lungometraggio, che uscirà in occasione del settantennale della Liberazione, si è sviluppato intorno all’intreccio tra la storia privata di Zamboni, che solo recentemente si è scoperto nipote di un fascista ucciso nel ’44 dai partigiani, e quella collettiva della Resistenza.

E collettiva è diventata anche l’elaborazione musicale delle vicende che Zamboni, cercando tra archivi e testimonianze, scopriva sul passato della sua famiglia: Post CSI, come si sono chiamati Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli insieme ad Angela Baraldi e Simone Filippi, hanno composto tre nuovi brani nel corso del progetto documentario. Stimolati dal film in fase di realizzazione, si sono ritrovati dopo 15 anni per ripensare in termini musicali i temi che il lavoro di Zamboni e il film stesso stavano sollevando.

il-nemico_concertoPostCSI «Attraverso la storia privata e famigliare di Massimo abbiamo cercato di stanare alcuni temi scomodi legati alla Resistenza – spiega il regista Federico Spinetti -, un lavoro che lui aveva già intrapreso e che l’ha portato anche a scrivere un libro, “L’eco di uno sparo”, che esce a fine marzo. Abbiamo fatto un pezzo di ricerche insieme, realizzando un film che pone degli interrogativi e che cerca di guardare in faccia il passato senza paura. Parlando della violenza partigiana, ad esempio, e facendolo senza retorica. O ragionando sulla distanza tra appartenenza famigliare e appartenenza politica: Massimo, antifascista, ha fatto i conti con le scelte di suo nonno, per anni lasciate in disparte dal resto della famiglia».

Il-nemico-Maroccolo-prove«Ognuno di noi deve fare i conti con la propria storia, sapere da dove viene – dice Massimo Zamboni -, a me è capitato di scoprire quello che non sapevo e avevo intuito. La storia e la vita hanno stabilito ragioni e torto che è giusto accettare e fare nostre. Ma credo sia fondamentale intendere le ragioni di tutti, senza paura, intendere ogni appartenenza, chiederci se saremmo stati capaci di fare diversamente. Ho finito per pensare che a volte è stata probabilmente la casualità a dettare la scelta di stare da una parte piuttosto che dall’altra».

In tutto questo si ritrovano gli ex CSI, senza Giovanni Lindo Ferretti e con la voce di Angela Baraldi. Accettano la proposta di Spinetti e per la prima volta si lasciano riprendere mentre compongono Il nemico nel suggestivo teatro sociale di Gualtieri, vicino a Reggio Emilia: una canzone inedita che, insieme ad alcuni vecchi indimenticabili brani, diventa colonna sonora del film.

il-nemico_Baraldi-TeatroGualtieri«Quando ho cominciato a raccogliere testimonianze sulla vicenda di mio nonno e a riflettere su questi temi – aggiunge Zamboni -, ho scelto di non essere un protagonista solitario, di condividere con le persone a me artisticamente più vicine. Non era scontato che gli altri dei CSI accettassero, abbiamo avuto diversi scontri anche su questo lavoro ma alla fine siamo stati capaci di condividere. Del resto, su un tema come quello della Resistenza, non è pensabile che esista un solo punto di vista».

Il nemico – un breviario partigiano, oltre ad uscire nelle sale con la distribuzione di Lab 80 film, viene presentato al pubblico anche all’interno della due giorni Materiale Resistente 20.15 che si svolgerà a Correggio il 24 e 25 aprile, dove si prevedono performance teatrali e concerti di vari artisti tra cui Post CSI.

Dal 25 aprile, inoltre, il film sarà distribuito con il cofanetto Breviario partigiano, che conterrà anche un CD con la colonna sonora del film e un libro collettivo in cui compaiono riflessioni sulla Resistenza di scrittori, musicisti, giornalisti, registi e storici (tra gli altri Francesco Guccini, Daniele Vicari, Piero Pelù, Giovanni De Luna, Paolo Fresu, Ascanio Celestini, Nada, Alessandro Bergonzoni e Marco Belpoliti).

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Trailer https://vimeo.com/lab80film/review/93628195/1de1e57766

Scheda del film http://www.lab80.it/produzione/scheda/399

Il progetto Breviario Partigiano http://www.musicraiser.com/it/projects/3563


Il nemico – un breviario partigiano (Italia 2015, 80’)

Regia: Federico Spinetti

Produzione: Lab 80 film

Musiche: Post CSI (Zamboni, Baraldi, Canali, Maroccolo, Magnelli, Filippi)