ARRIVA AL CINEMA IL FILM CHE HA CONQUISTATO MADONNA: “SEXXX” di DAVIDE FERRARIO

Ricevo e volentieri pubblico

UnknownSolo il 4 e 5 luglio nelle sale italiane il film libero e sensuale ispirato allo spettacolo di Matteo Levaggi, il coreografo che ha dato una scossa al mondo della danza contemporanea

 Con musiche di David Bowie, Ultravox, Giorgio Canali, The Longcut,

Ooioo e Massimo Zamboni

È una sera di novembre quando il regista Davide Ferrario si reca alla Lavanderia a Vapore di Collegno, edificio ottocentesco poco lontano da Rivoli adibito un tempo al lavaggio dei panni del Regio Manicomio e ora centro d’eccellenza della danza.

Sta per assistere a SEXXX, lo spettacolo di Matteo Levaggi messo in scena dal Balletto Teatro di Torino, e ne rimarrà talmente colpito da decidere di farne un film.

Come sempre accade per le opere di Ferrario, però, SEXXX non è solo la documentazione di quanto il regista osserva quella sera. La messa in scena della coreografia per il cinema – realizzata con montaggio e punti di vista insoliti per la videodanza tradizionale e con una colonna sonora che contempla David Bowie, Ultravox, Giorgio Canali, The Longcut, Ooioo e Massimo Zamboni mentre la musica originale per il balletto è di Bruno Raco– si arricchisce infatti di ricognizioni visive sul corpo nudo raccontato attraverso varie forme espressive, dalla pittura classica ai set dei film porno, con anche l’aggiunta di una sorta di fiction in forma di cortometraggio.

Dopo la presentazione all’ultimo Torino Film Festival, dove SEXXX ha conquistato pubblico e critica, la stessa Madonna ha chiesto di vedere il film, inviando quindi i suoi apprezzamenti al regista. Adesso l’appuntamento con SEXXX, che inizia tra poco  la sua carriera internazionale con l’invito al Festival di Mosca, sarà nelle sale italiane il 4 e 5 luglio (elenco dei cinema su www.nexodigital.it) per approfondire il tema del corpo, della sua potenza fisica, ma anche della sua grazia e del ruolo spesso esasperato che ricopre nel mondo contemporaneo.

Spiega Ferrarioil corpo e il suo linguaggio sono da sempre tra i temi che mi interessano di più. Per questo SEXXX è una ricognizione visuale sulla messa in scena del corpo nudo: dai nudi classici di Tintoretto e Palma il Vecchio fino a quelli dei set porno visitati quando realizzai GUARDAMI. Insieme danza, documentario, fiction e forse video arte, il film non si lascia ingabbiare da nessun genere. Ho cercato di riprendere la danza come se raccontasse una storia, utilizzando uno stile strettamente cinematografico, quasi che la macchina da presa fosse un altro elemento della coreografia, spesso aggiungendo movimento a movimento. Credo che l’esperienza che ne avrà lo spettatore sarà lontanissima da quella del punto di vista della platea che ha visto lo spettacolo a Collegno”.

Così il film di Ferrario non si rivolge solo agli appassionati di danza moderna -che potranno interrogarsi sul corpo abusato del ballerino che, al giorno d’oggi, è sempre di più alla ricerca della tecnica, della potenza fisica e di un’ideale di perfezione che rende più difficile “trasmettere emozioni”- ma parla anche a coloro che si interrogano a tutto tondo sul ruolo della fisicità e del gesto nel mondo contemporaneo, come testimonia la sequenza della performance di Levaggi stesso con gli artisti visivi Corpicrudi.

Un viaggio che comincia ad un bivio dove i corpi dei danzatori si ritrovano esausti, ma allo stesso tempo spinti ad apparire sempre più potenti, abbattendo le barriere del suono, del ritmo, della resistenza fisica. Unʼopera ribollente nel suo movimento al vetriolo che conduce lo spettatore in un viaggio di umori e pulsioni sensuali contrastanti. Un vortice di passi ben ancorati al linguaggio accademico, esemplificato anche dallʼutilizzo di scarpette da punta, sia per le danzatrici che per i danzatori.

 

SEXXX di Davide Ferrario, prodotto da Rossofuoco con il sostegno di Lombardia Film Commision e Film Commission Torino Piemonte, sarà nelle sale italiane solo il 4 e 5 luglio distribuito da Nexo Digital con il media partner MYmovies.it.

Sexxx_7DAVIDE FERRARIO

Nato nel 1956 a Casalmaggiore, si laurea in letteratura americana all’Università di Milano. Vive a Torino. Inizia a lavorare nel campo del cinema negli anni ’70 come critico cinematografico e saggista, avviando al contempo una piccola società di distribuzione a cui si deve la circuitazione in Italia di Fassbinder, Wenders, Wajda e di altri registi. Lavora, in seguito, in qualità di agente italiano per alcuni registi americani indipendenti come John Sayles, e Jim Jarmusch. Il suo debutto alla regia è del 1989 con La fine della notte, giudicato “Miglior film indipendente” della stagione. Dirige poi sia opere di finzione che documentari, che gli procurano una grande considerazione in Italia e che sono stati presentati in numerosi festival internazionali, da Berlino al Sundance, a Venezia, Toronto, Locarno. Tra gli altri: Tutti giù per terra, Figli di Annibale, Guardami e i lavori realizzati con Marco Paolini. Ultimi in ordine di tempo la commedia La luna su Torino e Accademia Carrara. Il Museo riscoperto. Ferrario occupa un posto singolare all’interno della scena italiana. Rigorosamente indipendente, non è solo regista ma guida, al contempo, e con notevoli risultati la propria casa di produzione, Rossofuoco. Dopo mezzanotte, realizzato con un budget molto ridotto, ha ottenuto un grande successo in Italia, ed è stato venduto in tutto il mondo, così come il documentario La strada di Levi. È anche autore di romanzi: Dissolvenza al nero è stato tradotto in molte lingue e adattato per lo schermo da Oliver Parker. Nel settembre 2010 è uscito per Feltrinelli Sangue mio. E’ collaboratore di testate giornalistiche e radiofoniche; ha anche pubblicato un libro di fotografie a seguito della sua mostra Foto da galera (2005).

MATTEO LEVAGGI

Si forma alla scuola del BTT, dove ha poi modo di entrare a far parte della compagnia distinguendosi per le sue particolarità di movimento. Molti coreografi invitati creano per lui, come accade con Karole Armitage nel 2000. Nel 1997 entra allʼAterballetto, con la direzione di Mauro Bigonzetti. Sceglie quindi una carriera libera. Lavora con Giorgio Albertazzi nelle Memorie di Adriano, dove interpreta il ruolo di Antinoo, e ha esperienze televisive nel sabato sera di Raffella Carrà. Per il BTT ha creato balletti ispirati a pittori come Andy Warhol e Caravaggio. Eclettico nelle scelte, lavora con compositori contemporanei come Giovanni Sollima (che crea nel 2004 la musica di Caravaggio), Heiner Goebbels, Béla Bartók, Gyorgy Ligeti, ma anche autori di musica elettronica come Scanner, Autechre, Pan Sonic, Bochumwelt, Andy dei Bluvertigo. Crea per il balletto dellʼArena di Verona La Bottega Fantastica (Rossini/Respighi) e Drowning by Numbers su musiche di Michael Nyman, mentre Le Grand Théâtre de Genève prende in repertorio un suo duetto, Largo, su musiche di Dimitri Shostakovic. Nel 2006 è invitato da Ismael Ivo con una creazione per il BTT alla Biennale di Venezia Danza, nel 2007 alla Biennale della Musica di Zagabria. Nel 2008 alla Biennale de la Danse de Lyon con la creazione, PRIMO TOCCARE I White, nell’ottobre del 2009 con il capitolo PRIMO TOCCARE II Black, al Joyce Theater di New York, e con PRIMO TOCCARE III Red a BolzanoDanza nel 2010. Nel maggio del 2011 Francesca Pedroni dedica al lavoro di Matteo Levaggi un documentario per il canale satellitare SKY Classica. Nel settembre 2011 è ospite con la creazione Le Vergini all’International Ballet FEST of Miami e nellʼottobre 2011 al Festival internazionale MILANoLTRE, come unico coreografo italiano. Nel 2013 crea il pezzo di forte impatto visivo SEXXX in coproduzione con MilanOltre, rinnovando così lʼintesa artistica con il festival milanese. Ad oggi Matteo Levaggi è considerato una delle espressioni di punta della danza contemporanea italiana nel mondo.

I KISS AL CINEMA martedì 31 maggio

Ricevo e volentieri pubblico

 

SAVE THE DATE – MARTEDI’ 31 MAGGIO

 

I KISS PER LA PRIMA VOLTA AL CINEMA

 

SOLO PER UNA NOTTE ARRIVA NELLE SALE ITALIANE

LO SHOW CHE HA CONQUISTATO LAS VEGAS ENTRANDO DI DIRITTO NELLA STORIA DEL ROCK

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La band che ha vinto più premi di qualunque gruppo americano porta su grande schermo in Dolby Atmos il concerto leggendario della Città del Peccato con contenuti esclusivi ed interviste inedite realizzate appositamente per il cinema

TRAILER ITALIANO

https://youtu.be/2G9cQACX2wk

 

SALUTO AI FAN ITALIANI

https://youtu.be/T0SDQ_465Vc

 

 

Dopo i Queen e i Led Zeppelin anche i Kiss arrivano al cinema.

 

E’ il novembre del 2014 quando i Kiss atterrano in elicottero direttamente sul tetto del famigerato Hard Rock Hotel & Casino di Las Vegas, impazienti di esibirsi nella Città del Peccato per nove date.

 

Due anni dopo quell’incredibile show, entrato di diritto nella storia del rock, sbarca nelle sale cinematografiche italiane martedì31 maggio (elenco delle sale a breve su http://www.nexodigital.it) con interviste e filmati esclusivi. E’ ‘KISS Rocks Vegas’, l’evento che raccoglierà i fan di tutto il mondo per celebrare la band che con più di 100 milioni di dischi venduti, 30 album d’oro e 14 di platino, ha  conquistato più premi di ogni altro gruppo americano, diventando uno dei più influenti di tutta la storia del rock.

 

Famosi anche per il look iconico, i Kiss si formano a New York nel 1973 da Paul Stanley (voce, ritmo chitarra) e Gene Simmons (voce, basso chitarra). I loro live sono la quintessenza del rock teatrale, arricchiti da performance spettacolari con numeri da mangiafuoco, sputi di sangue sintetico, chitarre che sparano fumo, razzi e fuochi d’artificio. Tommy Thayer (chitarra, voce nonché produttore di ‘KISS Rocks Vegas’.) ed Eric Singer (batteria, percussioni, voce) completano la potente lineup della band.

 

In occasione dell’annuncio dell’evento al cinema i Kiss hanno dichiarato:

 

Paul Stanley (Vocals, Rhythm guitar)

“Venite al cinema e ascoltateci con i’impressionante potere del surround. Vi sentirete come se foste con noi a Las Vegas e non siate timidi ‘Shout it out loud!”

 

Gene Simmons (Vocals, Bass guitar)

“Unitevi a noi per una ‘Crazy Crazy Night’ nel vostro cinema preferito!”

 

Tommy Thayer (Lead guitar, Vocals)

“Siamo tutti tremendamente orgogliosi di questa produzione, cattura davvero una performance unica. Dovete vederci al cinema per provare in pieno quest’esperienza”.

 

Eric Singer (Drums, Percussion, Vocals)

‘Al The Joint dell’Hard Rock a Las Vegas abbiamo spaccato. Conoscerete molto da vicino i Kiss. Ci amerete ancora di più”.

 

Nella Rock and Roll Hall of Fame dal 2014, i Kiss hanno pubblicato 44 album e nel 2015 hanno ricevuto anche l’illustre ASCAP Award. Oltre 40 anni di tour mondiali e l’ultimo nel 2015 con cinque spettacoli in Giappone e un singolo che ha raggiunto la prima posizione, “Samurai Son“, composto insieme al gruppo pop Momoiro Clover Z. L’energia del loro tour per il 40° anniversario ha scosso anche il Nord e Sud dell’America e l’Australia. Supportati dalla metà degli anni ’70 dallo storico fan club Kiss Army e pronti a salpare, il prossimo novembre per la sesta volta, a bordo del Kiss Kruise per la Kiss Navy, la loro fantastica crociera rock.

 

Hanno collaborato con la Warner Brothers nel 2015 per il film ‘ScoobyDoo e KISS: Il Mistero del Rock and Roll‘. Altre apparizioni sono quelle del Super Bowl, le Olimpiadi Invernali di Salt Lake City, il concerto Rockin’ The Corps, dedicato alle truppe americane in missione in Iraq e Afghanistan, una partnership con la Fox per ‘Family Guy’ oltre a due performance speciali alle finali di American Idol.

 

La loro musica è stata usata in importanti campagne pubblicitarie per John Varvatos, Google Play, Hello Kitty e anche  in una campagna di Dr. Pepper durante il Super Bowl, a sostegno del tour ‘Hottest Show On Earth’. Quest’anno rappresenta inoltre il terzo della stagione della LA Kiss Arena Football League, che ha riportato il calcio agonistico a Los Angeles. I fondatori della band Paul Stanley e Gene Simmons sono anche entrati nel mondo culinario con l’apertura di una serie di ristoranti di successo, chiamati Rock & Brews.

 

Molto attivi anche fuori dall’ambito musicale, i Kiss supportano numerose ‘Veterans Organizations’ come The Wounded Warriors Projects, The USO, il programma ‘Hire A Hero‘ della Camera di Commercio degli Stati Uniti, The Legacy Organization in Australia, Help for Heroes nel Regno Unito e Dr. Pepper Snapple Groups Wounded Warriors Support Foundations.

 

 

‘KISS Rocks Vegas’ è distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e Rockol.

 

#Kiss

#KissMyCinema

L’AMLETO DI CUMBERBATCH CONQUISTA IL CINEMA

Ricevo e volentieri pubblico

 

L’AMLETO DI CUMBERBATCH CONQUISTA IL CINEMA

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28 mila spettatori in 2 giorni per lo spettacolo del National Theatre sul grande schermo

a 400 anni dalla scomparsa di Shakespeare

E da settembre arrivano al cinema gli spettacoli di Kenneth Branagh dal Garrick Theatre di Londra

 

 

Per due giorni consecutivi l’Amleto di Cumberbatch, lo spettacolo da record del National Theatre di Londra trasmesso in 180 sale italiane in lingua originale sottotitolato, ha conquistato il secondo posto al box office subito dopo Il Libro della Giungla, raccogliendo quasi 28.000 spettatori.

 

Un successo straordinario di pubblico e di critica per lo spettacolo londinese, proposto in Italia in occasione delle celebrazioni dei 400 anni dalla morte di Shakespeare.

 

E, proprio nella settimana del compleanno del drammaturgo (quel 23 aprile in cui cade la Giornata Mondiale del Libro) partono anche le prime repliche di Amleto (dettagli qui  https://www.facebook.com/NexoDigital/photos/a.113414935344394.14707.108707515815136/1197895280229682/?type=3&theater) e arriva un nuovo annuncio per tutti gli appassionati di teatro.

 

A partire dall’autunno, infatti, Nexo Digital distribuirà nelle sale italiane tre opere  della Kenneth Branagh Theatre Company, la compagnia creata dal regista e attore britannico che vede la presenza di star come Judi Dench, Rob Brydon e Lily James. Dal Garrick  Theatre di Londra arriveranno così su grande schermo Racconto d’inverno (con Judi Dench e Kenneth Branagh), Giulietta e Romeo (con Derek Jacobi, Lili James, Richard Madden e Meera Syal) e The Entertainer di John Osborne.

 

Il trailer originale di presentazione della stagione della Kenneth Branagh Theatre Company racconta le atmosfere che gli spettatori italiani potranno vivere nei cinema dal prossimo settembre https://www.youtube.com/watch?v=h-duql2XrmY.

 

Tutti i dettagli saranno disponibili nelle prossime settimane sul sito http://www.nexodigital.it.

 

DA MONET A MATISSE – L’ARTE DI DIPINGERE IL GIARDINO MODERNO al cinema il 24 e 25 maggio

Ricevo e volentieri pubblico

 

ARRIVA AL CINEMA LA MOSTRA CHE HA CONQUISTATO LONDRA

 

 DA MONET A MATISSE

L’ARTE DI DIPINGERE IL GIARDINO MODERNO

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Sbarca sul grande schermo solo il 24 e 25 maggio la mostra Blockbuster della Royal Academy of Arts: dalle ninfee di Monet

al giardino di Kandinskij a Murnauun’esplorazione tra i giardini che hanno conquistato gli artisti moderni

Trailer qui https://youtu.be/QMSw9Kng160

 

“Se sono diventato pittore lo devo ai fiori”

Claude Monet

 

Da Monet a Matisse. L’arte di dipingere il giardino moderno racconta a tutti gli effetti una storia d’amore.

Racconta la passione che lega alcuni dei più grandi artisti moderni –Monet, Matisse, Bonnard, Renoir, Kandinskij, Pissarro, Sorolla, Nolde, Libermann– ai loro giardini prediletti.

Pierre-Auguste-Renoir,-Claude-Monet-Painting-in-His-Garden-at-Argenteuil,-1873_preview.jpgIl tour cinematografico, che arriva nelle sale italiane solo il 24 e 25 maggio nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital (elenco delle sale su http://www.nexodigital.it), ci permette di scoprire una mostra innovativa e coinvolgente: quella che la Royal Academy of Arts di Londra ha allestito per raccontare l’evoluzione del tema del giardino nell’arte moderna, dalle bellissime e colorate visioni degli Impressionisti fino alle sperimentazioni più audaci, oniriche e simboliche dei movimenti d’avanguardia. Ed è proprio Monet, forse il più noto ed importante pittore di giardini nella storia dell’arte, il punto di partenza della mostra: appassionato ed esperto orticoltore, Monet coltivò ed allestì numerosi giardini in ciascuna delle sue residenze, da Sainte-Adresse a Giverny, dove si spense 90 anni fa.

Si svegliava all’alba Monet. Dipingeva sotto il sole cocente e sotto la pioggia battente per studiare tutte le infinite sfumature della luce. Intorno alla sua casa rosa a Giverny aveva creato un giardino con uno stagno e un ponte giapponese, che ancor oggi accoglie migliaia di visitatori con le sue tinte e i suoi avvolgenti profumi. Dalle passeggiate sulle colline intorno alla proprietà, Monet tornava con semi di fiori selvatici per aiole. Papaveri di campo, primule, violette, margherite, fiordalisi e digitali erano l’anima del duo giardino.

Il film trasporta così gli spettatori attraverso alcuni dei più bei giardini del mondo, raffigurati poi all’interno di opere d’arte: oltre alle ninfee di Monet a Giverny, conosceremo il giardino di Bonnard a Vernonnet, in Normandia, o quello di Kandinskij a Murnau, in Alta Baviera, luogo di incontro di musicisti e artisti provenienti da tutto il mondo.

EOS3-Painting-the-Modern-Garden_Monet's-Garden-Giverny-2-©-Seventh-Art-Productions,-David-Bickerstaff_preview.jpgE avremo naturalmente un accesso privilegiato alle opere che questi magnifici giardini hanno ispirato e che sono state raccolte nella mostra londinese per narrare il ritorno alla natura che caratterizzò il periodo a cavallo tra Otto e Novecento: la ricerca di un’oasi di pace, in fuga dal rumore e dal caos della vita moderna.

La visita dietro le quinte di questi paesaggi, accompagnata dalle nuove intuizioni di esperti internazionali di giardinaggio e critici d’arte, offrirà uno scenario straordinario per svelare il rapporto tra l’arte e i giardini. Le interviste con famosi artisti moderni, come Lachlan Goudie e Tania Kovats, riveleranno inoltre come il rapporto tra l’artista e il mondo naturale sia tema di enorme modernità anche nel 21 ° secolo.

 

I prossimi appuntamenti della Grande Arte al Cinema, stagione 2015-2016

 

2-3-4 Maggio 2016

Leonardo Da Vinci – Il Genio a Milano

24-25 Maggio 2016

Da Monet a Matisse – L’arte di dipingere giardini

7-8 Giugno 2016

Istanbul e il Museo dell’Innocenza di Pamuk

WHERE TO INVADE NEXT di Michael Moore in sala dal 9 all’11 maggio

Ricevo e volentieri pubblico

 

IL PREMIO OSCAR

MICHAEL MOORE

ARRIVA AL CINEMA COL SUO FILM PIU’ PROVOCATORIO ED ESILARANTE

 

 “WHERE TO INVADE NEXT”

 

Dopo sei anni di silenzio, Michael Moore torna nelle sale dal 9 all’11 maggio

con il suo ultimo pungente documentario

Ecco il trailer  https://youtu.be/WaUDxxb4ofM

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“PROVOCATORIO, INCREDIBILMENTE DIVERTENTE

 L’ULTIMO FILM DI MOORE È LA SUA OPERA PIÙ AUDACE E SOFISTICATA.

Invece di sottolineare i nostri difetti, immagina le nostre possibilità.

Invece di sguazzare nella paura e nel panico

offre idee concrete per un cambiamento produttivo.

Sophia A. McClennen, Salon

 

 

Dopo sei anni di silenzio, il Premio Oscar Michael Moore è tornato.

 

Il regista Michael Moore arriva infatti nelle sale con quello che si presenta probabilmente come il suo film più provocatorio ed esilarante, quello in cui il regista suggerisce al Pentagono di “ritirarsi” perché d’ora in poi sarà lui stesso ad occuparsi delle “invasioni in nome dell’America”.

 

Dopo aver conquistato il botteghino americano, Where to Invade Next, che è stato presentato al Toronto International Film Festival e al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, sarà nelle sale italiane dal 9 all’11 maggio distribuito da Nexo Digital e Good Films (elenco delle sale a breve su http://www.nexodigital.it). Si tratta di una commedia effervescente, divertente e sovversiva, in cui Michael Moore, interpretando il ruolo dell’“invasore”, fa visita ad una serie di nazioni per prenderne spunto e migliorare le prospettive degli USA. Il creatore di Fahrenheit 9/11 e Bowling for Columbine ritorna con questa esilarante e rivelatrice chiamata alle armi; e finisce per scoprire che le soluzioni ai problemi più radicati in America esistono già in altri paesi del mondo e, con molta probabilità, aspettano solo di essere adottate.

 

E’ lo stesso Michael Moore a spiegare la genesi del film: “A 19 anni, subito dopo aver abbandonato l’università, mi sono procurato un pass Eurail e una tessera degli Ostelli della Gioventù e ho trascorso un paio di mesi a viaggiare per l’Europa. Mi trovavo in Svezia, dove mi sono rotto un dito del piede e qualcuno mi ha mandato in una clinica. C’è poco da fare con un dito del piede rotto, ma hanno fatto quello che hanno potuto. Poi sono andato a pagare il conto, ma non c’era nessun conto da pagare. Non riuscivo proprio a capire. Davvero, non avevo mai sentito nulla del genere. Allora mi hanno spiegato come funzionava il loro sistema sanitario. In tutta l’Europa ho continuato ad imbattermi in piccole realtà di questo tipo e a pensare, “Che bella idea! Perché non lo facciamo anche noi? La mia idea iniziale era di andare ad “invadere” altri paesi e rubare loro qualcosa di diverso dal petrolio. E lo avrei fatto senza sparare un solo colpo. Mi ero dato tre regole: 1) non sparare a nessuno; 2) non prendere neanche una goccia di petrolio; e 3) portare a casa qualcosa da poter utilizzare. Nel momento in cui abbiamo invaso questi paesi ci è parso evidente che sarebbe stato molto meglio fare un film sull’America senza girare un solo fotogramma in America. Come sarebbe stato un film così? Mi piaceva questa sfida”.

 

Michael Moore, per la sua indagine, “invade” così diversi paesi Europei, tra cui Italia, Francia, Finlandia e Islanda e in ogni luogo in cui si reca conficca la bandiera a stelle e strisce. In questo pellegrinaggio Moore scopre che in Italia i lavoratori hanno un trattamento migliore rispetto ad altri paesi; in Francia le mense scolastiche servono quotidianamente piatti di alta cucina molto diversi da quelli americani; in Islanda il potere è in mano alle donne, le uniche che sembrano sapere come governare; in Finlandia il sistema scolastico è straordinario, uno dei più virtuosi al mondo…

Aggiunge Moore: Forse ho semplicemente trovato una maniera più sovversiva di gestire la rabbia che provo nei confronti delle condizioni in cui versa questo paese. Non sono mai stato un cinico, ho sempre creduto che il cinismo non fosse che un’altra forma di narcisismo. Credo nella bontà delle persone e credo che la maggior parte della gente abbia una coscienza e distingua il giusto dallo sbagliato. Penso che sappia cosa dovremmo fare e che sia solo spaventata o ignorante. E una volta risolti questi aspetti, quando smetteremo di vivere nella paura e di essere stupidi, le cose andranno meglio”.

 

Where to Invade Next di Michael Moore sarà nelle sale italiane dal 9 all’11 maggio distribuito da Nexo Digital e Good Films con i media partner Radio Deejay e MYmovies.it.

 

 

MICHAEL MOORE (autore, regista e produttore)

 

Michael Moore nasce a Flint, in Michigan. Diventa un Eagle Scout (il titolo più alto nello scoutismo americano), frequenta il seminario cattolico per diventare sacerdote e a 18 anni è il più giovane funzionario eletto del paese. A 22 anni fonda il Flint Voice, un quotidiano alternativo riconosciuto a livello nazionale. Nel 1989 gira il suo primo film, Roger & Me, che realizza incassi da record e inaugura il movimento moderno del film documentario. Due altri suoi film registreranno cifre record al botteghino: Bowling for Columbine, con cui vince l’Oscar nel 2002, e Fahrenheit 9/11, che si aggiudica la Palma d’Oro. Tra gli altri suoi film spiccano Sicko, candidato all’Oscar, e Capitalism: A Love Story. Moore riceve un Emmy Award per la serie TV Nation ed è uno degli autori americani di saggistica di maggiore successo, con libri come Stupid White Men e Ma come hai ridotto questo paese? (Dude, Where’s My Country?). Michael vive a Traverse City, nel Michigan, dove ha fondato il Traverse City Film Festival e due sale di cinema d’autore, lo State Theatre e il Bijou by the Bay.

LUI E’ TORNATO – il trailer

Ricevo e volentieri pubblico

 

Cosa accadrebbe se Adolf Hitler si risvegliasse ai giorni nostri?

Ispirato al romanzo best seller di Timur Vermes con milioni di copie vendute

in tutto il mondo

ARRIVA AL CINEMA IL CASO CINEMATOGRAFICO

CAMPIONE DI INCASSI CHE HA IMPRESSIONATO LA GERMANIA

LUI E’ TORNATO

di David Wnendt

Un film che fonde commedia e satira sociale per riflettere sul presente e

su quanto siamo “vaccinati” contro la violenza e il nazismo

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ECCO IL TRAILER: http://bit.ly/1oq6aJz 

 

 

La mia generazione rischia di dimenticare il passato.

Bombardati da un mare di informazioni e nozioni,

si fa fatica a sviluppare senso critico e a leggere il presente con coscienza.

David Wnendt

 

Estate. Giorni nostri. In una zona residenziale di Berlino Adolf Hitler si sveglia improvvisamente proprio nel luogo dove un tempo si trovava il suo bunker. Sono passati 70 anni dalla sua “scomparsa”. La guerra è finita, il suo partito non c’è più, la sua amata Eva non è lì per consolarlo e la società tedesca è completamente diversa da come la ricordava, tanto che anche i bambini che lo notano per primi si prendono gioco di lui. Lo riconosce però un reporter che lo filma e lo trova una perfetta imitazione dell’originale. Così, contro ogni probabilità, Adolf Hitler inizia una nuova carriera in televisione perché viene universalmente scambiato per un brillante comico, anche se lui è davvero chi sostiene di essere e le sue intenzioni non sono cambiate…

 

È questa la trama di Lui è tornato, il film di David Wnendt tratto dal best seller di Timur Vermes pubblicato in Italia da Bompiani. Un libro fenomeno che è stato primo nella classifica della rivista SPIEGEL per 20 settimane, ha venduto oltre 2 milioni di copie solo in Germania e vede traduzioni in corso in oltre 40 paesi, tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Russia, Giappone e Cina. Ma Lui è tornato, che arriva nelle sale italiane solo il 26, 27 e 28 aprile distribuito da Nexo Digital (elenco dei cinema a breve disponibile su http://www.nexodigital.it e trailer http://bit.ly/1oq6aJz), non è solo  l’adattamento cinematografico di un romanzo nel senso comune. Infatti il protagonista Oliver Masucci (che interpreta Adolf Hitler) non solo recita accanto a colleghi di prima classe, come Fabian Busch, Christoph Maria Herbst e Katja Riemann, ma incontra anche l’uomo medio, i piccoli allevatori, gli imprenditori, personaggi famosi, giovani politici, giornalisti, nipster e neonazisti.

 

Sì, perché è proprio David Wnendt ad avere l’idea più interessante per trasporre le 400 pagine del libro sullo schermo suggerendo di mandare Hitler in giro per le strade e di combinare questi elementi documentari con il film stesso.Ho trovato appassionante l’idea di mostrare Hitler non solo in una situazione artificiale attorniato da attori, ma piuttosto a piede libero tra la gente vera”, spiega David Wnendt. “Era il solo modo di suscitare delle risposte affidabili alle domande: cosa accadrebbe se Hitler tornasse oggi? Avrebbe davvero qualche possibilità?” E l’esperimento offre risultati spiazzanti: “Era come se le persone stessero incontrando una pop star– aggiunge Wnendt- anche sapendo perfettamente che non poteva trattarsi del vero Hitler, lo accettavano e si confidavano con lui”.

 

Le 380 ore di materiale girato sono state quindi montate in un film che fonde commedia e satira sociale offrendo una riflessione sull’importanza della memoria nel suo senso più profondo ed attuale, sulla banalità del male e, talvolta, sulla forza mediatica che cela in sé.

 

Oggi, nel 2016, Adolf Hitler avrebbe 127 anni. Anche se non si fosse sparato il 30 aprile 1945, esattamente 10 giorni dopo il suo 56° compleanno ordinando che il suo cadavere fosse cremato per non cadere nelle mani del nemico, non sarebbe perciò possibile imbattersi in lui a Berlino. “Trasportare Hitler nel presente è un’operazione di fantasia che mi sono concesso” spiega Timur Vermes.

 

In Germania il film ha portato in sala 500.000 persone ad una settimana dall’uscita ed è balzato in prima posizione dopo tre settimane, superando il film della Pixar Inside Out e diventando il film tedesco col maggiore incasso del 2015.

 

In Italia Lui è tornato è distribuito nelle sale il 26, 27 e 28 aprile da Nexo Digital con i mediapartner Radio DEEJAY e MYmovies.it.

UN’INSTALLAZIONE LUMINOSA PER CELEBRARE IL PATRIMONIO ITALIANO A MILANO E A ROMA

Ricevo e volentieri pubblico

 

DAI GRANDI TOUR DELL’OTTOCENTO AL VIAGGIO IN 3D:

IN OCCASIONE DELLA #MUSEUMWEEK

UN’INSTALLAZIONE LUMINOSA

CELEBRA IL PATRIMONIO ITALIANO A MILANO E ROMA

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In attesa dell’uscita di San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D,

la nuova produzione Sky 3D e Centro Televisivo Vaticano al cinema l’11, 12 e 13 aprile,

un’innovativa installazione di luce – “La Porta del Viaggiatore” –

nelle stazioni di Milano e Roma racconta, in partnership con Touring Club Italiano,

la bellezza di un’Italia tutta da scoprire

 

La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano

Stendhal

 

In occasione dell’arrivo al cinema dall’11 al 13 aprile di San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D – la nuova produzione cinematografica firmata Sky 3D assieme al Centro Televisivo Vaticano in collaborazione con Nexo Digital, Magnitudo Film e Sky Arte HD – nelle stazioni di Milano e Roma ci si darà appuntamento per celebrare, in partnership con Touring Club Italiano proprio nei giorni della #MuseumWeek, il tema del “viaggio” attraverso le bellezze del nostro paese.

 

Il fil rouge narrativo del film, infatti, prende spunto proprio da alcuni brani di “Passeggiate Romane” di Stendhal (1783-1842), che nel primo Ottocento visitò le quattro basiliche papali durante il suo Grand Tour. In quel periodo, del resto, l’Italia divenne meta fondamentale di quel viaggio di formazione che i giovani intraprendevano per poter arricchire il proprio bagaglio personale e culturale. Firenze, Roma, Napoli, Padova, la Sicilia… l’intera penisola ospitava e accoglieva uomini e donne che, per conoscere il mondo, la storia, l’arte, venivano da noi a respirare bellezza.

 

Così, dall’1 al 3 aprile nella Galleria delle Carozze nella Stazione Centrale di Milano e dal 6 all’8 aprile nella Galleria dei Taxi della Stazione Termini di Roma, un’innovativa installazione di luce, “La Porta del Viaggiatore”, celebrerà la bellezza del patrimonio italiano proprio in due luoghi simbolo del “viaggio”. Una piattaforma dotata di touch screen interattivo e di una grande porta luminosa verrà infatti allestita nelle stazioni di Milano prima e di Roma poi: avvicinandosi al touch screen i passanti potranno visualizzare la copertina di un grande taccuino da viaggio (simile a quello usato da Stendhal nel suo Grand Tour) e scegliere il loro percorso ideale: il viaggio spirituale, romantico, avventuroso oppure culturale. A seconda della tipologia prescelta, l’installazione proporrà brani a tema di Stendhal e si colorerà della tinta ‘corrispondente’ al viaggio prescelto, dando vita a un inedito gioco di luci. Attraversando la porta, il visitatore si troverà immerso in una delle quattro Basiliche protagoniste del film accompagnato dalle citazioni audio di Stendhal. Un’esperienza innovativa e coinvolgente da non perdere!

 

L’invito per tutti sarà quindi quello di portare con sé il taccuino omaggio ricevuto dopo l’esperienza “immersiva” e raccontare sui social il proprio viaggio in Italia usando l’hashtag #ilmioviaggiomania. Le Passeggiate romane di Stendhal diventeranno così la chiave per celebrare un’Italia tutta da scoprire e amare in partnership con Touring Club Italiano, un’associazione privata senza scopo di lucro che si impegna per uno sviluppo di qualità del turismo, del tempo libero e dell’accoglienza come occasioni di evoluzione personale e collettiva, in termini culturali, sociali ed economici, secondo principi di sostenibilità e collaborazione. Il tutto proprio nei giorni della terza edizione della #MuseumWeek, l’appuntamento che vedrà oltre 3mila istituzioni di tutto il mondo raccontare su Twitter la propria realtà, ispirandosi ai valori della memoria, della tutela e della tolleranza.

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INSTALLAZIONE DI LUCE “LA PORTA DEL VIAGGIATORE” #ILMIOVIAGGIOMANIA

Un evento firmato Sky e CTV in partnership con Touring Club Italiano in occasione dell’uscita nelle sale dall’11 al 13 aprile di

San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D

 

Milano Stazione Centrale – Galleria delle Carrozze

dall’ 1 al 3 aprile, dalle ore 12.00 alle ore 20.00

 

Roma – Stazione Termini – Galleria dei Taxi

dal 6 all’8 aprile, dalle ore 12.00 alle ore 20.00

 

http://www.basilicheroma3D.it

#BasilicheRoma3D

#SanPietro3D

#ilmioviaggiomania

 

IL FILM

San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D propone un viaggio attraverso le quattro Basiliche Papali di Roma e i loro tesori: San Pietro (una delle 25 mete più visitate dai viaggiatori di tutto il mondo), San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura. Quattro edifici maestosi – ognuno con un prezioso altare papale, scrigno di opere d’arte senza tempo e meta nei secoli di milioni di viaggiatori e pellegrini – diventano così protagonisti del nuovo tour cinematografico che è stato riconosciuto come film di interesse culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Cinema e che sarà distribuito nei cinema del mondo da Nexo Digital.  Nel corso dei 90 minuti di San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D saranno quattro gli esperti che racconteranno le Basiliche e le opere che vi sono custodite: Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ci guiderà all’interno di San Pietro; Paolo Portoghesi, architetto di fama internazionale, proporrà un appassionato approfondimento su San Giovanni in Laterano; Claudio Strinati, celebre storico dell’arte, saprà svelarci la storia e le leggende di Santa Maria Maggiore; Micol Forti, direttore collezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani, presenterà agli spettatori S. Paolo Fuori le Mura. All’interno di luoghi esclusivi del Vaticano (gli Ottagoni della Fabbrica di San Pietro, il Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana e la Sala Ducale del Palazzo Apostolico Vaticano), gli esperti, ciascuno secondo il proprio punto di vista, descriveranno le basiliche in maniera originale e coinvolgente: la loro evoluzione nei secoli, le opere d’arte più note, le vite e le storie di Papi ed artisti – da Giotto a Bramante, da Michelangelo a Francesco Borromini, da Gian Lorenzo Bernini a Domenico Fontana, da Arnolfo di Cambio a Jacopo Torriti– le vicende che hanno reso questi luoghi immortali e la profonda spiritualità che emanano.

Grazie a mezzi tecnici poderosi, in uso nelle più avanzate produzioni cinematografiche, sono state realizzate immagini sorprendenti, catturate da punti di vista esclusivi e inediti, resi possibili anche grazie all’utilizzo di elicotteri e bracci meccanici. A completare questo straordinario impianto visivo ci sarà la potenza del 3D, capace di far “immergere” lo spettatore, ponendolo al centro della scena e a contatto diretto con le opere.

 

San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D, che sarà nei cinema italiani solo per 3 giorni dall’11 al 13 aprile (elenco dei cinema su www.basilicheroma3D.it e su http://www.nexodigital.it), in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco, è realizzato da Sky 3D assieme al Centro Televisivo Vaticano in collaborazione con Nexo Digital, Magnitudo Film e Sky Arte HD. Media partner dell’uscita cinematografica è MYmovies.it

LUI E’ TORNATO di David Wnendt in sala il 26, 27 e 28 aprile

Ricevo e volentieri pubblico

 

Cosa accadrebbe se Adolf Hitler si risvegliasse ai giorni nostri?

Ispirato al romanzo best seller di Timur Vermes con milioni di copie vendute

in tutto il mondo

ARRIVA AL CINEMA IL CASO CINEMATOGRAFICO

CAMPIONE DI INCASSI CHE HA IMPRESSIONATO LA GERMANIA

LUI E’ TORNATO

di David Wnendt

Un film che fonde commedia e satira sociale per riflettere sul presente e

su quanto siamo “vaccinati” contro la violenza e il nazismo

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La mia generazione rischia di dimenticare il passato.

Bombardati da un mare di informazioni e nozioni,

si fa fatica a sviluppare senso critico e a leggere il presente con coscienza.

David Wnendt

 

Estate. Giorni nostri. In una zona residenziale di Berlino Adolf Hitler si sveglia improvvisamente proprio nel luogo dove un tempo si trovava il suo bunker. Sono passati 70 anni dalla sua “scomparsa”. La guerra è finita, il suo partito non c’è più, la sua amata Eva non è lì per consolarlo e la società tedesca è completamente diversa da come la ricordava, tanto che anche i bambini che lo notano per primi si prendono gioco di lui. Lo riconosce però un reporter che lo filma e lo trova una perfetta imitazione dell’originale. Così, contro ogni probabilità, Adolf Hitler inizia una nuova carriera in televisione perché viene universalmente scambiato per un brillante comico, anche se lui è davvero chi sostiene di essere e le sue intenzioni non sono cambiate…

 

È questa la trama di Lui è tornato, il film di David Wnendt tratto dal best seller di Timur Vermes pubblicato in Italia da Bompiani. Un libro fenomeno che è stato primo nella classifica della rivista SPIEGEL per 20 settimane, ha venduto oltre 2 milioni di copie solo in Germania e vede traduzioni in corso in oltre 40 paesi, tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Russia, Giappone e Cina. Ma Lui è tornato, che arriva nelle sale italiane solo il 26, 27 e 28 aprile distribuito da Nexo Digital (elenco dei cinema a breve disponibile su www.nexodigital.it), non è solo  l’adattamento cinematografico di un romanzo nel senso comune. Infatti il protagonista Oliver Masucci (che interpreta Adolf Hitler) non solo recita accanto a colleghi di prima classe, come Fabian Busch, Christoph Maria Herbst e Katja Riemann, ma incontra anche l’uomo medio, i piccoli allevatori, gli imprenditori, personaggi famosi, giovani politici, giornalisti, nipster e neonazisti.

 

Sì, perché è proprio David Wnendt ad avere l’idea più interessante per trasporre le 400 pagine del libro sullo schermo suggerendo di mandare Hitler in giro per le strade e di combinare questi elementi documentari con il film stesso.Ho trovato appassionante l’idea di mostrare Hitler non solo in una situazione artificiale attorniato da attori, ma piuttosto a piede libero tra la gente vera”, spiega David Wnendt. “Era il solo modo di suscitare delle risposte affidabili alle domande: cosa accadrebbe se Hitler tornasse oggi? Avrebbe davvero qualche possibilità?” E l’esperimento offre risultati spiazzanti: “Era come se le persone stessero incontrando una pop star– aggiunge Wnendt- anche sapendo perfettamente che non poteva trattarsi del vero Hitler, lo accettavano e si confidavano con lui”.

 

Le 380 ore di materiale girato sono state quindi montate in un film che fonde commedia e satira sociale offrendo una riflessione sull’importanza della memoria nel suo senso più profondo ed attuale, sulla banalità del male e, talvolta, sulla forza mediatica che cela in sé.

 

Oggi, nel 2016, Adolf Hitler avrebbe 127 anni. Anche se non si fosse sparato il 30 aprile 1945, esattamente 10 giorni dopo il suo 56° compleanno ordinando che il suo cadavere fosse cremato per non cadere nelle mani del nemico, non sarebbe perciò possibile imbattersi in lui a Berlino. “Trasportare Hitler nel presente è un’operazione di fantasia che mi sono concesso” spiega Timur Vermes.

 

In Germania il film ha portato in sala 500.000 persone ad una settimana dall’uscita ed è balzato in prima posizione dopo tre settimane, superando il film della Pixar Inside Out e diventando il film tedesco col maggiore incasso del 2015.

 

In Italia Lui è tornato è distribuito nelle sale il 26, 27 e 28 aprile da Nexo Digital con i mediapartner Radio DEEJAY e MYmovies.it.

LEONARDO DA VINCI. IL GENIO A MILANO al cinema il 2, 3 e 4 maggio

Ricevo e volentieri pubblico

 

ARRIVA AL CINEMA

 “LEONARDO DA VINCI. IL GENIO A MILANO”

Sul grande schermo il 2, 3 e 4 maggio il film che racconta

il soggiorno milanese, le opere e le leggende sull’artista

più ammirato di tutti i tempi

 

Ecco il trailer https://youtu.be/GHj6IeEJr3s

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Ho modi de ponti leggerissimi et forti… So in la obsidione de una terra, toglier via l’acqua de’ fossi… Et quando accadesse essere in mare, ho modi de molti instrumenti actissimi da offender et defender, farò carri coperti, securi et inoffensibili… In tempo di pace credo satisfare benissimo ad paragone de omni altro in architectura, in composizione di edificii et pubblici et privati, et in conducer acqua da uno loco ad uno altro. Item, conducerò in sculptura di marmore, di bronzo et di terra, similiter in pictura, ciò che si possa fare ad paragone de onni altro, et sia chi vole.

Dalla lettera di Leonardo da Vinci a Ludovico il Moro, Codice Atlantico, foglio 270 r

Pittore, scultore, scienziato, musico, esperto di anatomia e di fisica, botanico, architetto, inventore: superando lo spirito del suo tempo, Leonardo viene oggi identificato con l’immagine del Genio. Era un uomo poliedrico l’artista di Vinci e lo dimostrano l’immenso patrimonio di studi e opere che ci ha lasciato, oltre alla lettera in cui, nel 1482, si presenta a Ludovico il Moro, signore di Milano.

Così, partendo dalla mostra a Palazzo Reale organizzata da Skira e Comune di Milano nei mesi di Expo, Rai Com, Skira e Codice Atlantico hanno deciso, in collaborazione con Pirelli e Confagricoltura, di lavorare congiuntamente per raccontare in un docufilm proprio gli anni trascorsi da Leonardo a Milano,  toccando i diversi aspetti della sua vita e della sua arte, approfondendo le caratteristiche della città del tempo, le personalità degli artisti che gli sono stati vicini, senza trascurare naturalmente le molte leggende che lo riguardano.

Leonardo da Vinci. Il Genio a Milano esplora il soggiorno cittadino dell’artista, offrendo la chiave per trasformare in quadri cinematografici i numerosi scenari leonardeschi di Milano: il Castello Sforzesco, il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, la Basilica di Santa Maria delle Grazie, i Navigli, la Vigna di Leonardo sino al celebre Cenacolo. Il film –in cui verranno mostrate e raccontate opere come La Belle Ferronnière, la Dama con l’ermellino, la Vergine delle Rocce, il Ritratto di musico, il San Giovanni Battista, l’Ultima Cena arriverà nelle sale di tutto il mondo distribuito da Nexo Digital e sarà in programma in Italia il 2, 3 e 4 maggio all’interno del progetto della Grande Arte al Cinema che sta conquistando un pubblico sempre più vasto (l’elenco delle sale che lo proietteranno sarà a breve disponibile su www.nexodigital.it).

Coinvolgendo Pietro Marani – curatore della mostra – alcuni tra i massimi esperti di Leonardo a livello mondiale e autori che ne hanno esplorato la personalità – Claudio Giorgione, Maria Teresa Fiorio, Richard Schofield, Vittorio Sgarbi, Daniela Pizzagalli – è nata infatti una storia capace di aprire nuove prospettive e svelare mondi straordinari.

Com’è possibile raccontare la complessità del genio assoluto?  Da dove s’inizia? Qual è il mistero che rende Leonardo l’artista più amato, discusso e studiato di tutti i tempi? Per rispondere a queste domande e approfondire ulteriormente il tema e le opere in mostra provenienti dal Louvre di Parigi, dalla National Gallery of Art di Washington e dalla Pinacoteca Ambrosiana, gli autori Jacopo Ghilardotti e Gabriele Scotti hanno ritenuto opportuno arricchire il racconto documentaristico, sviluppato con il regista Nico Malaspina, con l’aggiunta di alcune scene di fiction, per le quali è stato coinvolto il regista Luca Lucini. La storia di Leonardo a Milano ha potuto così allargarsi ed includere molti protagonisti del suo soggiorno milanese: Ludovico il Moro, signore di Milano, l’amico e allievo Salaì, Beatrice d’Este, Donato Bramante, Vincenzo Bandello e altri ancora. I personaggi storici saranno interpretati da attori noti come Vincenzo Amato, Cristiana Capotondi, Alessandro Haber, Gabriella Pession, Paolo Briguglia, Edoardo Natoli, Giampiero Judica, Nicola Nocella, mentre la voce narrante sarà quella di Sandro Lombardi.

Il film “Leonardo da Vinci. Il Genio a Milano” è prodotto da Rai Com, Skira e Codice Atlantico in collaborazione con Pirelli e Confagricoltura. Sarà nei cinema italiani il 2, 3 e 4 maggio distribuito da Nexo Digital nell’ambito della stagione de “La Grande Arte al Cinema” in collaborazione con MYmovies.it (informazioni e sale a breve disponibili su www.nexodigital.it).

 

HITCHCOCK/TRUFFAUT di Kent Jones al cinema il 4, 5 e 6 aprile

Ricevo e volentieri pubblico

 

ARRIVA AL CINEMA

HITCHCOCK/TRUFFAUT

di Kent Jones

 

IL FILM CHE CELEBRA L’INCONTRO CHE PIÙ DI OGNI ALTRO SCONVOLSE IL CONCETTO DI “CINEMA”

 

Le conversazioni tra il maestro del brivido e

il regista francese approdano finalmente nelle sale italiane solo il 4, 5 e 6 aprile arricchite da fotografie del tempo, estratti dei film di Hitchcock e i commenti di

Martin Scorsese, David Fincher, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson… 

 

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“Da quando anch’io sono diventato un regista, la mia ammirazione per Lei non è diminuita; al contrario, è diventata più forte e ha cambiato dimensione. Ci sono molti registi che amano il cinema, ma ciò che Lei possiede è un amore proprio della celluloide, ed è per questo che vorrei parlarle. Vorrei che Lei mi dedicasse un’intervista registrata della durata di circa 8 giorni e 30 ore. Lo scopo finale poi non sarebbe una serie di articoli ma un intero libro che verrà pubblicato contemporaneamente a New York e a Parigi, e poi, più in là, nel resto del mondo”

 

Truffaut a Hitchcock, Aprile 1962

 

È il 13 agosto 1962 quando François Truffaut e Alfred Hitchcock (quest’ultimo proprio nel giorno del suo 63esimo compleanno) si siedono l’uno di fronte all’altro per una lunga intervista. Accompagnati dall’interprete Helen Scott, i due staranno insieme una settimana intera, durante la quale il grande autore britannico condividerà con il suo giovane ammiratore i segreti del suo cinema. Da quell’incontro nascono un’amicizia che dura per 20 anni e il volume “Hitchcock/Truffaut” (in italiano Il cinema secondo Hitchcock, edito dal Saggiatore) che il regista francese amava chiamare “Hitchbook”. La Bibbia del Cinema, il celebrato libro di Truffaut basato sulla sua intervista al maestro, divenne il libro da leggere per gli addetti ai lavori di tutto il mondo e ancora oggi ha lo stesso valore di allora. Le conversazioni tra i due, infatti, cambiarono profondamente la critica nei confronti dell’opera di Hitchcock e destarono scandalo perché lo stesso concetto di “cinema” venne totalmente sconvolto.

 

Oggi quell’incontro, la più grande lezione di cinema di tutti i tempi, arriva nelle sale italiane con Hitchcock/Truffaut di Kent Jones che verrà distribuito da Cinema e Nexo Digital il 4, 5 e 6 aprile (elenco delle sale a breve disponibile su www.nexodigital.it) per portarci direttamente nel mondo del creatore di Psycho, Uccelli e La donna che visse due volte. La visione singolare di Hitchcock, mostrata grazie ad estratti dei suoi film, alle registrazioni originali dell’intervista, alle fotografie del tempo, alle lettere che i due si scambiarono, verrà rievocata e commentata da alcuni dei più grandi registi di oggi: Martin Scorsese, David Fincher, Arnaud Desplechin, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson, James Gray, Olivier Assayas, Richard Linklater, Peter Bogdanovich e Paul Schrader.

 

Hitchcock/Truffaut di Kent Jones e del co-sceneggiatore Serge Toubiana (già ex direttore dei Cahiers du Cinéma, rivista nella quale si formò lo stesso Truffaut) è la storia di un critico che divenne regista (nel 1962, all’età di 30 anni, Truffaut aveva girato 3 film) e di un maestro del cinema all’apice della sua fama (Hitchcock stava finendo Gli Uccelli, il suo 48esimo lungometraggio). Ed è anche la storia di un appassionato réalisateur francese e di un regista inglese che era al centro di Hollywood e della complessità dei grandi Studios. Il loro dialogo è un confronto tra due idee molto diverse, quasi opposte, di cinema sia come arte che come industria. Quando François Truffaut intervistò Hitchcock su ogni film della sua carriera, aveva un’intenzione molto chiara: mostrare ai critici americani che si erano sbagliati a sottovalutare i film di Hitchcock, che per loro erano solo film di intrattenimento. Così, nel cercare Hitchcock, Truffaut ha seguito e poi concluso quella sequenza logica che prese spunto da un gesto critico iniziato con i suoi amici Rohmer, Godard, Chabrol e Rivette negli anni ’50 ai Cahiers du cinéma con uno scopo: far sì che Hitchcock venisse riconosciuto come un vero maestro della pellicola.

 

Kent Jones, regista e scrittore

Scrittore e regista, Jones è autore di diversi libri di critica. È stato per molti anni un assiduo collaboratore della rivista Film Comment ed è stato selezionato tra i Guggenheim Fellow nel 2012. Ha lavorato con Martin Scorsese a numerosi documentari tra cui Il mio viaggio in Italia, Val Lewton: The Man in the Shadows A Letter to Elia. È attualmente al lavoro su un follow-up a Il mio viaggio in Italia. Jones ha co-sceneggiato il film di Arnaud Desplechin Jimmy P., interpretato da Benicio del Toro e Mathieu Amalric, presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2013. Attualmente è Direttore Artistico della Fondazione World Cinema.  Dal 2012, è Direttore del New York Film Festival.

 

 

Hitchcock/Truffaut è distribuito nelle sale italiane da Cinema e Nexo Digital in collaborazione coi media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it.