EVENTO SPECIALE – RAFFAELLO IL PRINCIPE DELLE ARTI 3D di Luca Viotto

cq5dam.web.738.462TITOLO: RAFFAELLO – PRINCIPE DELLE ARTI 3D; REGIA: Luca Viotto; genere: documentario; anno: 2017; paese: Italia; cast: Flavio Parenti, Angela Curri, Enrico Lo Verso; durata: 90′

Nelle sale italiane solo il 3, 4 e 5 aprile, Raffaello – Il principe delle arti 3D è il quarto film – dopo Firenze e gli Uffizi 3D, Musei Vaticani 3D e S. Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D – prodotto da Sky, Musei Vaticani e Nexo Digital, in collaborazione con Magnitudo Film, nonché prima trasposizione cinematografica su Raffaello Sanzio.

Grazie ad interessanti ricostruzioni storiche in live action ed ai consulti di storici dell’arte come Antonio Paolucci, Antonio Natali e Vincenzo Farinella, oltre ad un’accurata rivisitazione in 3D delle opere dell’artista urbinate, sarà possibile rivivere sul grande schermo alcuni dei più grandi capolavori di tutti i tempi.

Come è stato per i precedenti lavori, anche Raffaello – principe delle arti 3D si è rivelato un prodotto di tutto rispetto, che, al di là di ogni qualsivoglia scelta registica e/o produttiva,merita di essere visto anche solo per un’ora e mezzo di puro piacere per gli occhi.

Marina Pavido

ARRIVA AL CINEMA IL FILM CHE HA CONQUISTATO MADONNA: “SEXXX” di DAVIDE FERRARIO

Ricevo e volentieri pubblico

UnknownSolo il 4 e 5 luglio nelle sale italiane il film libero e sensuale ispirato allo spettacolo di Matteo Levaggi, il coreografo che ha dato una scossa al mondo della danza contemporanea

 Con musiche di David Bowie, Ultravox, Giorgio Canali, The Longcut,

Ooioo e Massimo Zamboni

È una sera di novembre quando il regista Davide Ferrario si reca alla Lavanderia a Vapore di Collegno, edificio ottocentesco poco lontano da Rivoli adibito un tempo al lavaggio dei panni del Regio Manicomio e ora centro d’eccellenza della danza.

Sta per assistere a SEXXX, lo spettacolo di Matteo Levaggi messo in scena dal Balletto Teatro di Torino, e ne rimarrà talmente colpito da decidere di farne un film.

Come sempre accade per le opere di Ferrario, però, SEXXX non è solo la documentazione di quanto il regista osserva quella sera. La messa in scena della coreografia per il cinema – realizzata con montaggio e punti di vista insoliti per la videodanza tradizionale e con una colonna sonora che contempla David Bowie, Ultravox, Giorgio Canali, The Longcut, Ooioo e Massimo Zamboni mentre la musica originale per il balletto è di Bruno Raco– si arricchisce infatti di ricognizioni visive sul corpo nudo raccontato attraverso varie forme espressive, dalla pittura classica ai set dei film porno, con anche l’aggiunta di una sorta di fiction in forma di cortometraggio.

Dopo la presentazione all’ultimo Torino Film Festival, dove SEXXX ha conquistato pubblico e critica, la stessa Madonna ha chiesto di vedere il film, inviando quindi i suoi apprezzamenti al regista. Adesso l’appuntamento con SEXXX, che inizia tra poco  la sua carriera internazionale con l’invito al Festival di Mosca, sarà nelle sale italiane il 4 e 5 luglio (elenco dei cinema su www.nexodigital.it) per approfondire il tema del corpo, della sua potenza fisica, ma anche della sua grazia e del ruolo spesso esasperato che ricopre nel mondo contemporaneo.

Spiega Ferrarioil corpo e il suo linguaggio sono da sempre tra i temi che mi interessano di più. Per questo SEXXX è una ricognizione visuale sulla messa in scena del corpo nudo: dai nudi classici di Tintoretto e Palma il Vecchio fino a quelli dei set porno visitati quando realizzai GUARDAMI. Insieme danza, documentario, fiction e forse video arte, il film non si lascia ingabbiare da nessun genere. Ho cercato di riprendere la danza come se raccontasse una storia, utilizzando uno stile strettamente cinematografico, quasi che la macchina da presa fosse un altro elemento della coreografia, spesso aggiungendo movimento a movimento. Credo che l’esperienza che ne avrà lo spettatore sarà lontanissima da quella del punto di vista della platea che ha visto lo spettacolo a Collegno”.

Così il film di Ferrario non si rivolge solo agli appassionati di danza moderna -che potranno interrogarsi sul corpo abusato del ballerino che, al giorno d’oggi, è sempre di più alla ricerca della tecnica, della potenza fisica e di un’ideale di perfezione che rende più difficile “trasmettere emozioni”- ma parla anche a coloro che si interrogano a tutto tondo sul ruolo della fisicità e del gesto nel mondo contemporaneo, come testimonia la sequenza della performance di Levaggi stesso con gli artisti visivi Corpicrudi.

Un viaggio che comincia ad un bivio dove i corpi dei danzatori si ritrovano esausti, ma allo stesso tempo spinti ad apparire sempre più potenti, abbattendo le barriere del suono, del ritmo, della resistenza fisica. Unʼopera ribollente nel suo movimento al vetriolo che conduce lo spettatore in un viaggio di umori e pulsioni sensuali contrastanti. Un vortice di passi ben ancorati al linguaggio accademico, esemplificato anche dallʼutilizzo di scarpette da punta, sia per le danzatrici che per i danzatori.

 

SEXXX di Davide Ferrario, prodotto da Rossofuoco con il sostegno di Lombardia Film Commision e Film Commission Torino Piemonte, sarà nelle sale italiane solo il 4 e 5 luglio distribuito da Nexo Digital con il media partner MYmovies.it.

Sexxx_7DAVIDE FERRARIO

Nato nel 1956 a Casalmaggiore, si laurea in letteratura americana all’Università di Milano. Vive a Torino. Inizia a lavorare nel campo del cinema negli anni ’70 come critico cinematografico e saggista, avviando al contempo una piccola società di distribuzione a cui si deve la circuitazione in Italia di Fassbinder, Wenders, Wajda e di altri registi. Lavora, in seguito, in qualità di agente italiano per alcuni registi americani indipendenti come John Sayles, e Jim Jarmusch. Il suo debutto alla regia è del 1989 con La fine della notte, giudicato “Miglior film indipendente” della stagione. Dirige poi sia opere di finzione che documentari, che gli procurano una grande considerazione in Italia e che sono stati presentati in numerosi festival internazionali, da Berlino al Sundance, a Venezia, Toronto, Locarno. Tra gli altri: Tutti giù per terra, Figli di Annibale, Guardami e i lavori realizzati con Marco Paolini. Ultimi in ordine di tempo la commedia La luna su Torino e Accademia Carrara. Il Museo riscoperto. Ferrario occupa un posto singolare all’interno della scena italiana. Rigorosamente indipendente, non è solo regista ma guida, al contempo, e con notevoli risultati la propria casa di produzione, Rossofuoco. Dopo mezzanotte, realizzato con un budget molto ridotto, ha ottenuto un grande successo in Italia, ed è stato venduto in tutto il mondo, così come il documentario La strada di Levi. È anche autore di romanzi: Dissolvenza al nero è stato tradotto in molte lingue e adattato per lo schermo da Oliver Parker. Nel settembre 2010 è uscito per Feltrinelli Sangue mio. E’ collaboratore di testate giornalistiche e radiofoniche; ha anche pubblicato un libro di fotografie a seguito della sua mostra Foto da galera (2005).

MATTEO LEVAGGI

Si forma alla scuola del BTT, dove ha poi modo di entrare a far parte della compagnia distinguendosi per le sue particolarità di movimento. Molti coreografi invitati creano per lui, come accade con Karole Armitage nel 2000. Nel 1997 entra allʼAterballetto, con la direzione di Mauro Bigonzetti. Sceglie quindi una carriera libera. Lavora con Giorgio Albertazzi nelle Memorie di Adriano, dove interpreta il ruolo di Antinoo, e ha esperienze televisive nel sabato sera di Raffella Carrà. Per il BTT ha creato balletti ispirati a pittori come Andy Warhol e Caravaggio. Eclettico nelle scelte, lavora con compositori contemporanei come Giovanni Sollima (che crea nel 2004 la musica di Caravaggio), Heiner Goebbels, Béla Bartók, Gyorgy Ligeti, ma anche autori di musica elettronica come Scanner, Autechre, Pan Sonic, Bochumwelt, Andy dei Bluvertigo. Crea per il balletto dellʼArena di Verona La Bottega Fantastica (Rossini/Respighi) e Drowning by Numbers su musiche di Michael Nyman, mentre Le Grand Théâtre de Genève prende in repertorio un suo duetto, Largo, su musiche di Dimitri Shostakovic. Nel 2006 è invitato da Ismael Ivo con una creazione per il BTT alla Biennale di Venezia Danza, nel 2007 alla Biennale della Musica di Zagabria. Nel 2008 alla Biennale de la Danse de Lyon con la creazione, PRIMO TOCCARE I White, nell’ottobre del 2009 con il capitolo PRIMO TOCCARE II Black, al Joyce Theater di New York, e con PRIMO TOCCARE III Red a BolzanoDanza nel 2010. Nel maggio del 2011 Francesca Pedroni dedica al lavoro di Matteo Levaggi un documentario per il canale satellitare SKY Classica. Nel settembre 2011 è ospite con la creazione Le Vergini all’International Ballet FEST of Miami e nellʼottobre 2011 al Festival internazionale MILANoLTRE, come unico coreografo italiano. Nel 2013 crea il pezzo di forte impatto visivo SEXXX in coproduzione con MilanOltre, rinnovando così lʼintesa artistica con il festival milanese. Ad oggi Matteo Levaggi è considerato una delle espressioni di punta della danza contemporanea italiana nel mondo.

Con quattro premi FESTINA LENTE di Lucilla Colonna conquista l’America

Francesca Ceci

Ricevo e volentieri pubblico

Trionfa nel cuore degli Stati Uniti il film indipendente sul Rinascimento italiano diretto da Lucilla Colonna. Selezionato e proiettato alla 13ma edizione del Wilde Rose Film Fest, competizione internazionale ospitata dall’accogliente Cinema Fleur nella capitale dell’Iowa e punto di riferimento per tutti i cinefili degli Stati del Midwest, Festina lente (Affrettati lentamente) era entrato in concorso con ben 9 Nomination che spaziavano dalla fotografia al montaggio.

Diego Bottiglieri, Francesca Ceci e Silvia DelfinoDefinito “masterpiece” sui canali social del festival americano e accolto con grande entusiasmo dal pubblico e dalla giuria, il lungometraggio si è rivelato un piccolocaso del cinema italiano indipendente, vincendo nella categoria internazionale i premi Miglior Film e Migliore Regia. Inoltre, il premio Migliore Attrice per Francesca Ceci nel ruolo della protagonista Vittoria Colonna conferma l’analogo riconoscimento recentemente ottenuto dalla brillante interprete al Barcelona Planet Film Festival mentre il premio Migliori Costumi, analogo al riconoscimento già arrivato dagli International Independent Film Awards, assegnati in California, conferma l’abilità dei disegnatori e dei sarti che hanno confezionato gli abiti indossati nel film da papi, contadini, frati e nobildonne del Cinquecento.

Silvia DelfinoColpita dall’impegno e dalla passione con cui l’autrice di Festina lente ha raccontato il percorso di formazione e affermazione della poetessa Vittoria Colonna, la giuria del Wilde Rose Film Fest ha infine attribuito a Lucilla Colonna due menzioni speciali per la sceneggiatura e per la scenografia, intrinsecamente connesse fra loro in una trama che si snoda tra luoghi reali e simbolici, ispirata al noto dipinto di Sebastiano Del Piombo che ritrae la poetessa rinascimentale mentre tiene un libro con la mano sinistra e con la destra indica il cuore.

Francesca Ceci e Filippo Gili

Nel frattempo in Italia, dove la regista e il cast hanno già potuto presentare trailer e backstage del film durante importanti eventi culturali, dal convegno su Aldo Manuzio svoltosi a Brescia alla mostra storica di Palazzo Colonna a Marino, cresce l’attesa per la prima nazionale di Festina lente, prevista a giugno nelle principali località rinascimentali che hanno ospitato i set.

Per info: http://www.facebook.com/filmfestinalente