MIDDLE EAST NOW – dall’8 al 13 aprile a Firenze

Ricevo e volentieri pubblico

 

Dall’8 al 13 aprile 2015 torna a Firenze “Middle East Now”,

l’unico festival in Italia interamente dedicato al Medio Oriente contemporaneo,

 Simin in tales

E’ stata presentata oggi in conferenza stampa al Cinema Odeon di Firenze  la 6ª edizione del Film Middle East Now: l’unico festival in Italia interamente dedicato al Medio Oriente contemporaneo, che racconta una delle zone più calde del mondo attraverso cinema, documentari, fotografia, musica, incontri e cibo, ideato e organizzato dall’Associazione culturale Map of Creation che si svolgerà dall’8 al 13 aprile tra  Cinema Odeon, Cinema Stensen e altre location della città.

L’edizione 2015 del festival presenta un ricco programma di 43 film – quasi tutti in anteprima italiana ed europea – tra lungometraggi, documentari, film d’animazione e cortometraggi, per un viaggio full immersion che tocca i paesi e le società più “caldi” dell’area Mediorientale, oggi come non mai al centro dell’attenzione della politica e dei media internazionali. Le storie, i personaggi, i temi forti e l’attualità nelle produzioni cinematografiche più recenti da Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Giordania, Emirati Arabi, Yemen, Afghanistan, Siria, Bahrein, Algeria e Marocco, per far conoscere la cultura e la società di questi paesi, oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso sono rappresentati.

 simin motamed arya

_ dall’IRAN, arriva una delle ospiti speciali di questa edizione, a cui Middle East Now dedica un omaggio: l’attrice iraniana Fatemeh Motamed-Arya, “Simin” per i fan, considerata “la signora del cinema iraniano”. Pluripremiata all’estero e in patria, si è sempre distinta per l’impegno sociale perseguito anche attraverso la scelta di ruoli e personaggi che ha interpretato al cinema, e che ne hanno fatto una figura unica della scena culturale iraniana. A Firenze si vedrà sul grande schermo tra le interpreti di “Tales” (2014, 88’), fil di apertura di questa edizione, l’ultimo capolavoro della regista Rakhshan Banietemad, vincitore del premio “miglior sceneggiatura” al festival di Venezia;

A-Few-Cubic-Meters_05_site

_ dall’AFGHANISTAN, tra i titoli in anteprima italiana il lungometraggio “A Few Cubic Meters of Love” di Jamshid Mahmoudi (2014, 90’), candidato dall’Afghanistan agli Oscar 2015, storia d’amore alla Romeo e Giulietta tra due profughi afgani costretti a sopravvivere alla periferia di Tehran;

 The Wanted 18 C

_ dalla PALESTINA, arriva in anteprima il film “The Wanted 18” di Amer Shomali e Paul Cowan (2014, 75’), miglior documentario al festival di Abu Dhabi, che attraverso animazione, disegni e interviste, ricostruisce la storia vera e sorprendente della caccia israeliana alle 18 mucche considerate minaccia nazionale durante la Prima Intifada;

Tarzan e Arab

_ a Firenze ci saranno anche i giovani e talentuosi registi palestinesi Tarzan e Arab, – “i gemelli terribili di Gaza” – artisti eclettici che col loro ultimo cortometraggio “Condom Lead” (2013) hanno debuttato a Cannes e vinto tantissimi riconoscimenti internazionali. Il festival presenterà un documentario su di loro, “Tarzan e Arab” de l regista americano Paul Fischer, e i due gemelli saranno a Firenze con il loro ultimo cortometraggio “Apartment 10/14” (2014, 8’), e il precedente “Premeditation” (2014, 5’). I due fratelli stanno ultimando il loro primo lungometraggio “Degradé”, girato in un negozio di parrucchiere di Gaza, in cui dodici donne rimangono bloccate per un intero pomeriggio, mentre all’esterno si svolgono violenti scontri; gira voce che questo film sarà presentato al prossimo festival di Cannes.

Our Terrible Country_12_9

_ dalla SIRIA, il documentario “Our terrible country” di Mohammad Ali Atassi (2014, 85’): uno sguardo sull’impotenza e il fallimento degli intellettuali siriani nel guidare la rivoluzione,

Censored Voices_Soldati

_ da ISRAELE l’anteprima del documentarioCensored Voices”, della giovane regista Mor Loushy, che dopo il debutto a Sundance e la partecipazione alla Berlinale arriva in Italia per  svelare le conversazioni censurate tra i soldati appena rientrati dalla guerra dei sei giorni (1967), registrate all’epoca da Amos Oz e Avrahim Shapira in alcuni kibbutz israeliani.