ISCHIA FILM FESTIVAL: IERI, OGGI E DOMANI AL FESTIVAL

Ricevo e volentieri pubblico

 

Ieri all’Ischia Film Festival

15 Bille AugustSerata ricca di contenuti quella di ieri, lunedì 30 giugno 2014, all’Ischia Film Festival; tanti i film con grandi messaggi sociali: tra i più applauditi il lungometraggio, omaggio a Nelson Mandela, Goodbye Bafana girato nel 2007 dal regista danese Bille August il quale, intervistato da Michelangelo Messina, ideatore e direttore artistico del Festival, ha dichiarato:

<< Prima di iniziare a girare il film ho scritto una lunga lettera a Nelson Mandela; ho ricevuto da lui una risposta in cui mi autorizzava a girarlo raccomandandosi di raccontare, attraverso la pellicola, solo cose veritiere; così per rendere la storia più reale possibile mi sono trasferito in Sud Africa sei mesi prima che iniziassi le riprese. Ho avuto così occasione di confrontarmi con questo straordinario popolo, di sentire i loro racconti, ricordi e pareri su Nelson Mandela e addirittura sono riuscito a parlare con le sue guardie carcerarie. Inoltre- ha continuato August- le scene del film sono interamente girate nei luoghi reali dove Mandela ha vissuto ed è stato imprigionato. Grazie al lavoro di documentazione che ho fatto per girare questo film mi ha fatto percepire ancor di più la grandezza di questo uomo e sono convinto che se in Siria ed in Iraq ci fossero personalità come quella di Mandela le cose andrebbero diversamente>>.

La serata è proseguita con il film What is left? per la regia di Gustav Hofer e Luca Ragazzi.  Terzo capitolo di un’ideale trilogia cinematografica sui cambiamenti italiani dell’ultimo decennio, dopo “Improvvisamente l’inverno scorso” e “Italy Love it or Leave it”, “What is left?” è un film che con leggerezza  mostra i delicati cambiamenti politici, in particolare della sinistra, attraverso gli occhi soggettivi dei due protagonisti-registi Gustav e Luca, quest’ultimi da sempre elettori di sinistra, hanno pensato che il 2013 sarebbe stato l’anno della svolta ma, la rimonta inaspettata di Berlusconi e l’entrata in scena di Beppe Grillo, sembrano aver cambiato le carte in tavola. A partire dalle primarie PD del 2012, una serie di incontri, manifestazioni e situazioni paradossali li aiuteranno a districarsi nei meandri di un’identità, quella della sinistra, che se non smarrita è sicuramente appannata.

<< Il 2013- hanno spiegato i due giovani registi – è stato un periodo storico di grande cambiamento e questo film, vuole dunque essere una sorta di documento per le generazioni future affinché sappiano e capiscano cosa ha attraversato l’Italia dal punto di vista politico e sociale in questi anni; Inoltre- ha continuato Ragazzi- abbia scelto questo titolo perché ha un doppio significato (cos’è di sinistra / cos’è rimasto) con il quale  appunto dare uno spunto di riflessione, un po’ provocatorio, al pubblico sull’identità della sinistra oggi perché secondo il nostro parere si sta sbiadendo sempre più>>.

Altro film che ha suscitato grande interesse l’opera prima del regista Stevens Moro Into the dream presentato in anteprima mondiale proprio all’Ischia Film Festival. Il film narra la storia di Richard Cantwell, giovane americano con la passione per la poesia che intraprenderà un lungo viaggio ripercorrendo le tappe dello scrittore Ernest Hemingway.

<< Sono contentissimo – ha dichiarato Moro – di essere qui  a presentare la mia opera prima in anteprima mondiale; non ero mai venuto ad Ischia prima d’ora e questo Festival, che mi ha colpito per la sua organizzazione impeccabile e per l’alto livello dei film in concorso, mi ha dato la possibilità di visitare un posto incantevole dove tornerò  sicuramente per vacanza o anche per presentare il mio prossimo corto sa cui ho appena iniziato a lavorare>>.

Ha chiuso la serata la proiezione, nella Cattedrale dell’Assunta, del cortometraggio di Mario Leonbruno e Luca Romano Terra Promessa. Questo docu-corto punta l’obbiettivo su due gravissime situazioni campane: la terra dei fuochi, ricca di materiale radioattivo ed infetto, ed i campi rom nelle immediate vicinanze di queste discariche, dove insieme agli adulti, tra rifiuti e gas che provengono dal sottosuolo, vivono tantissimi bambini che rischiano di ammalarsi ogni giorno; tutto questo sotto gli occhi di uno stato assente.

<<Sono molto contento di essere qui stasera -ha spiegato Luca Romano, presente alla proiezione – perché far girare questo corto è un modo per portare sempre più alla luce una situazione gravissima ed insostenibile: un vero e proprio crimine compiuto dalle istituzioni ai danni di esseri umani. Questo lavoro nasce infatti come una denuncia  contro il governo che, nonostante le grandi sollecitazioni fatte, anche attraverso il nostro documentario, si limita a far sfilare qualche parlamentare sul territorio interessato, rigorosamente con telecamere al seguito, che promette di farsi carico di questa situazione per poi nella concretezza continuare ad infischiarsene; e nel frattempo oltre 100 persone tra cui diversi bambini continuano a respirare e vivere in quei luoghi contaminati dove la possibilità di ammalarsi di gravi malattie altissima. Tengo a sottolineare- ha concluso il giovane regista- che questo film è promosso dal festival del cinema dei diritti umani di Napoli>>.

Tra gli ospiti presenti segnaliamo la presenza dei seguenti registi: Valeria Labriola che ha presentato il corto Sassiwood; Federico di Cicilia con il film L’ultimo goal; Barbara Maffeo con L’uomo del fiume; Giovanni Aloisi con A passo d’uomo; Matteo Freitas Ginori e Joana de Veille Rivara con Wangki- Il silenzio delle sirene e Cristian Manno e Pantaleo Rielli con il corto Evù ce es (io e te).

Ricordiamo che questa sera ospiti d’eccezione dell’Ischia Film Festival saranno: Ugo Gregoretti che presenterà Un intellettuale di Borgata di Enzo De Camillis: docu-film su Pierpaolo Pasolini di cui è protagonista e testimone e Alessandro Rossetto che introdurrà la sua pellicola Piccola Patria.

 

Domani all’Ischia Film Festival

Cecilia Mangini 

Cecilia Mangini, la più importante documentarista italiana del dopoguerra, fa tappa ad Ischia.

 

19 Cecilia ManginiIl motivo della sua presenza, nella splendida isola verde è la presentazione del suo ultimo film.

“In viaggio con Cecilia”, co-diretto con la giovane collega Mariangela Barbanente.

La pellicola sarà proiettata domani sera nell’ambito della dodicesima edizione dell’Ischia Film Festival, la kermesse internazionale dedicata alle location cinematografiche ideata e diretta da Michelangelo Messina, in corso di svolgimento presso il Castello Aragonese di Ischia Ponte.

Estate 2012. Le due registe, attraverso un film on the road, ci raccontano com’è cambiata la Puglia, loro terra d’origine e tema centrale dei documentari realizzati da Cecilia Mangini negli anni ’60. La stessa estate un giudice ammette che Taranto è una città in ostaggio dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria ILVA e ordina l’arresto del proprietario, Emilio Riva. Il film intreccia epoche e luoghi, gli archivi dialogano col presente indagando un luogo nella sua continuità. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con domande che Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma ponendola in un presente crudele e contraddittorio?

Dopo un esordio come critico cinematografico (in Cinema Nuovo, Cinema ’60, L’Eco del cinema), Cecilia Mangini inizia la sua opera con il marito, Lino Del Fra; in seguito collabora con Pier Paolo Pasolini in lavori documentaristici sulle periferie cittadine: Ignoti alla città (1958), La canta delle marane (1960), ispirato dal romanzo Ragazzi di vita e il documentario Stendalì (1960), sulle lamentazioni funebri nella provincia di Lecce (anche sull’analisi di studi di Ernesto De Martino).

Nell’analizzare la fabbrica, affronta i drammi sociali legati al boom economico; come per esempio in Essere donne (1965) o in Brindisi ’66 (1966), sul petrolchimico Monteshell a Brindisi (1965); In Comizi d’amore ’80  invece ,tocca i temi della sessualità e la legge sull’aborto. Altri suoi lavori sono: Poi Domani vincerò (1969), e All’armi, siam fascisti! (1962) con Lino Miccichè a cui seguirà Stalin, del 1963.

Nel 2009 è ripresa la sua figura e la sua opera al NodoDoc Festival di Trieste. Nel 2012 si reca a Taranto per raccontare e sostenere le mobilitazioni contro l’inquinamento prodotto dalla locale industria siderurgica.

L’Ischia Film Festival, si concluderà sabato con la serata finale dedicata alle premiazioni delle tre sezioni del concorso in cui è articolata la manifestazione: cortometraggi, documentari e location negate.

 

  

 

XII Convegno sul Cineturismo

Il Cinema promuove il Turismo 

Una ricerca dell’Università Cattolica di Milano, realizzata in collaborazione con l’Ischia Film Festival ed il portale del Cineturismo, ha indagato come le rappresentazioni cinematografiche dei luoghi possano contribuire a orientare le scelte turistiche del pubblico, spingendolo a programmare un viaggio o una vacanza nelle località mostrate.

[Ischia, 1 luglio 2014] Presentata oggi nel XII convegno internazionale sul Cienturismo che si svolge in seno al programma dell’Ischia Film Festival, la ricerca dell’Università  Cattolica di Milano. Esiste un forte legame tra il modo di vivere l’esperienza della visione cinematografica e le motivazioni al cineturismo, ovvero tra “viaggio immaginario” sullo schermo e “viaggio reale” nei luoghi dove sono stati girati i film: questo è il principale risultato della ricerca che ha identificato tre diversi approcci al turismo, di cui due particolarmente attrattivi per la promozione del cineturismo.

18 ConvegnoL’indagine «Cinema e turismo in Italia. Una prospettiva psicologica di analisi della scelta della vacanza»è stata diretta da Roberto Nelli nell’ambito del progetto di ricerca Branded Content Lab dell’Università Cattolica di Milano ed è stata condotta da Furio Reggente e Roberta Todesco con la collaborazione dell’Ischia Film Festival.

La ricerca ha inteso esplorare il fenomeno del cineturismo, indagando l’esperienza della vacanza e la fruizione cinematografica adottando un approccio psicologico, volto a rilevare le motivazioni sottostanti alle scelte turistiche dei rispondenti e ad approfondire i meccanismi psicologici (identificazione e proiezione) che si manifestano durante la visione di un film.

Il questionario – articolato in tre parti finalizzate ad approfondire congiuntamente l’esperienza della vacanza, l’esperienza cinematografica e la concreta visita ai luoghi mostrati nei film – è stato somministrato dal luglio 2013 all’aprile 2014 attraverso molteplici canali in grado di raggiungere non tanto un campione significativo di italiani, quanto un insieme di turisti interessati al cinema e in grado di fornire elementi utili al perseguimento dell’obiettivo della ricerca.

I fattori della predispozione al cineturismo

La chiave del successo turistico di una location cinematografica risiede nell’approcciare correttamente coloro che vivono con intensità e passione la fruizione dei film al cinema, sentendosi proiettati in un’“altra realtà” attraverso l’innesco dei meccanismi dell’identificazione e della proiezione psicologica. Sono dunque queste le persone che provano maggiormente il desiderio di visitare le location dei film e ricercano con piacere le informazioni su tali luoghi:

– il segmento di chi si reca al cinema circa una volta al mese e che come turista manifesta un approccio ludico e sognatore al viaggio: sono per lo più giovani con un buon livello culturale, che si recano in vacanza due o tre volte all’anno; amano visitare luoghi sempre nuovi ricercando nella vacanza svago e divertimento, nonché un’occasione ideale per l’interruzione della routine e per la realizzazione di un sogno personale; ben il 61,2% dei “turisti ludici” dichiara di essersi recato direttamente in un luogo perché visto in un film e addirittura il 71,8% degli stessi afferma di aver modificato l’itinerario di viaggio per visitare una location cinematografica;

– il segmento di coloro che frequentano molto il cinema e che al tempo stesso si recano spesso in vacanza ricercando natura e cultura, lontano dall’onda della moda e del divertimento, manifestando un approccio impegnato e autonomo alle scelte turistiche: si tratta di persone di età più matura con un elevato livello di istruzione e che esprimono aspettative non facili da soddisfare, più articolate e complesse rispetto a quelle spensierate dell’altro segmento; sebbene solo il 45,2% dei “turisti impegnati” abbia dichiarato di essersi recato direttamente in un luogo perché visto in un film, ben il 61,9% di loro ha comunque sostenuto di aver modificato l’itinerario di viaggio per visitare un set cinematografico.

I tre approcci al turismo identificati dalla ricerca

I “turisti ludici e sognatori” (il 43% dei partecipanti alla ricerca) sono in genere giovani (più del 67% ha un età inferiore ai 35 anni, il 17,5 % tra i 36 e i 45, il 15,4% tra i 46 e i 55), con un buon livello di istruzione (il 33,3% ha un diploma di scuola superiore e il 40,8% di loro possiede una laurea triennale), che amano visitare posti sempre nuovi, ricercando il divertimento in una vacanza esclusiva. Sono anche quelle persone che vedono nel viaggio un’occasione ideale per l’interruzione della routine e per la realizzazione di un sogno personale. Generalmente si recano in vacanza 2-3 volte l’anno (il 57,1% di loro) e al cinema circa una volta al mese (36,4%).

I “turisti impegnati e autonomi nelle scelte” (il 39,5% dei rispondenti) si identificano in un individuo di età abbastanza matura (metà di loro ha un età compresa tra i 36 e i 55 anni, il 29,9% tra i 26 e i 35 e solo il 19,7% sotto i 25 anni), con un ottimo livello di istruzione (il 43,3% possiede una laurea magistrale), che ama visitare posti nuovi per soddisfare il proprio desiderio culturale, lontano dalle mete “in” e di moda. Generalmente si reca in vacanza 2-3 volte l’anno (nel 51,9% dei casi), ma ben il 13,3% afferma di andare in vacanza più di 5 volte all’anno. Sono anche frequenti fruitori delle sale cinematografiche (più del 10 % di loro afferma di recarsi al cinema una o più volte alla settimana).

I “turisti pigri e abitudinari” (il 17,5% dei rispondenti) rispecchiano invece una tipologia di individuo di età piuttosto differenziata (il 60% ha meno di 35 anni, mentre il 40% oscilla dalla fascia dei 36-45 anni alla fascia dei 46-55), che possiede un buon livello di istruzione; è piuttosto radicato alle proprie abitudini e preferisce la fuga dalla routine quotidiana in luoghi poco esotici e vicini a casa. Si reca in vacanza generalmente 2-3 volte all’anno (46,7%), ma un’altissima percentuale (40%) dichiara di recarsi in vacanza solo una volta all’anno. Rari frequentatori delle sale cinematografiche, il 5,1% di loro afferma di non andare mai al cinema e il 47,5% solo qualche volta all’anno. Complessivamente non appaiono interessanti alla possibilità di visitare i luoghi in cui è ambientato un film.

Visita anche: 

 Per ogni altra informazione:

www.ischiafilmfestival.it  – info@ischiafilmfestival.it – 3343051500 – 08118994357 – 3286214590

 

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