LA RECENSIONE DI MARINA: SUFFRAGETTE di Sarah Gavron

TITOLO: SUFFRAGETTE; REGIA: Sarah Gavron; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Gran Bretagna; cast: Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Meryl Streep; durata: 106′

Nelle sale italiane dal 3 marzo, Suffragette è l’ultimo lungometraggio della regista Sarah Gavron, presentato fuori concorso all’ultima edizione del Torino Film Festival.

suffragette-carey-mulligan

Londra, 1903. Maude Watts, operaia in fabbrica e madre di un bimbo di sei anni, incoraggiata da alcune colleghe, inizierà a prendere parte ai cortei di protesta organizzati da migliaia di donne, soprannominate con spregio “Suffragette” e capitanate da Emmeline Pankhurst, al fine di fare approvare una legge che dia alle donne il diritto di voto.

17156100681_320b35b7d5_oLa storia di queste eroine è stata messa in scena da una troupe tutta al femminile: la regista Sarah Gavron (nomination BAFTA Award e BIFA Award per Brick Lane), la sceneggiatrice Abi Morgan (The Hour, The Iron Lady, Shame) e le produttrici Faye Ward e Alison Owen, oltre ad un cast stellare che vede Carey Mulligan nel ruolo della protagonista, Helena Bonham Carter e Meryl Streep, nel ruolo di Emmeline Pankhurst. Il risultato è un lungometraggio ben scritto, ben riuscito, che non cede mai a buonismi o a falsi pietismi, ma che racconta, senza sconti di pena, una storia, quella di Maude Watts – personaggio fittizio creato a scopi narrativi – nello specifico, e quella di migliaia di donne che hanno lottato per qualcosa che, ancora oggi grazie alle loro proteste, è un diritto universalmente riconosciuto.

meryl1-466733

Maude Watts è una donna come tante, un’operaia sfruttata e sottopagata, la quale vive con un marito di strette vedute e con un bambino di sei anni, ma che, però, riesce a trovare il tempo per lottare per qualcosa in cui crede – forte anche dell’appoggio di molte sue compagne – mettendo in gioco anche la sua vita lavorativa e personale, oltre che quella di suo figlio. La storia di tante donne di quell’epoca, spesso derise, mai capite ed umiliate, oltre che considerate delle vere e proprie fuorilegge.

Suffragette-009

La regista Sarah Gavron si è dimostrata particolarmente capace nel raccontare questi due drammi – quello universale in primis e quello personale nello specifico – mediante una regia asciutta, cruda, che prevede anche una fotografia cupa, ma che, allo stesso tempo, riprende i colori scelti dalle Suffragette quali “marchio” per fare del loro movimento uno strumento di propaganda.

suffra_stillParticolarmente degna di nota è la scena finale del film, in cui la protagonista esce di casa per unirsi al corteo delle sue compagne: in un attimo le figure diventano sfocate, la protagonista stessa si confonde tra le altre donne e, in dissolvenza, l’immagine si unisce ad un filmato di repertorio che mostra un corteo di Suffragette: ecco, così, che il tutto diventa storia. Una porzione di storia che tutti dovrebbero conoscere e ricordare.

Per la realizzazione, ma soprattutto per il tema trattato, Suffragette di Sarah Gavron è un film che dovrebbe essere visto da spettatori di tutte le età.

VOTO: 7/10

Marina Pavido