A FOOD&WATER trionfa l’Iran con PARVANEHA END – BUTTERFLIES di Teymour Ghaderi

Ricevo e volentieri pubblico

La proclamazione ieri ad Expo 2015 nell’evento che si è svolto al Padiglione Italia

L’Iran trionfa a Food&Water 

Food&Water 2 Con il cortometraggio “Parvaneha End – Butterflies” Teymour Ghaderi è il vincitore della sezione speciale del Visionaria International Film Festival dedicata al tema del cibo e dell’acqua, promossa con l’Ateneo senese attraverso la rete Sustainable Development Solutions Network – SDSN Mediterranean

L’Iran sale sul gradino più alto del podio di “Food&Water” e trionfa su Stati Uniti e Tanzania. Con il cortometraggio “Parvaneha End – Butterflies”, un film coraggioso  sul delicato tema del diritto delle donne all’allattamento in un Paese dove la censura morale è ancora troppo forte e violenta, Teymour Ghaderi, classe 1992, nato nel Kurdistan iraniano, conquista la giuria e vince la sezione speciale del Visionaria International Film Festival, promossa con l’Ateneo senese attraverso la rete Sustainable Development Solutions Network – SDSN Mediterranean, per riflettere sui temi dell’alimentazione, della disponibilità di risorse idriche e della sostenibilità attraverso il cinema.

Food&Water 1La proclamazione è avvenuta ieri – giovedì 27 agosto – ad Expo 2015 durante l’evento “Food&Water: International Short Film Festival on Sustainability”, proposto dall’Università di Siena e Visionaria all’interno del Padiglione Italia. Dopo la visione dei 10 corti selezionati nella competizione, la giuria composta da Angelo Riccaboni (rettore dell’Università di Siena e Chair di SDSN Mediterranean), Claudio Rossi (docente di Agriculture and Food Chemistry, Università di Siena) e Emilio Carlo Sapia (fotografo e videomaker) si è riunita e ha scelto i tre corti finalisti: “Parvaneha End – Butterflies” di Teymour Ghaderi (Iran, 2014); “Dinner for few” di Nassos Vakalis (USA, 2014) un piccolo capolavoro cinematografico che racconta i meccanismi ben oliati della nostra società attraverso una critica feroce al “sistema”; e “Daily Lydia” di Marco Zuin (Tanzania – Italia, 2014) un vero gioiellino non parlato, che mostra la fatica di una madre di 4 figli per mandarli a scuola in un villaggio non proprio a due passi, trovare la legna per riscaldarsi e cibo per mangiare. Sui tre corti arrivati alle battute finali c’è stata una ampia discussione che ha coinvolto anche il pubblico presente e ha portato alla scelta del vincitore a cui è stato assegnato il premio di 1.000 €. La giornata di proiezioni ha offerto molti spunti di riflessione grazie agli interventi dei relatori esperti del network SDSN Mediterranean: Malek Lakhoua, Eugenia Ferragina, Claudio Rossi e Isabella Alloisio.

“Siamo orgogliosi di aver portato ad Expo 2015 il nostro contributo – ha detto il rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni. – Il nostro Ateneo con il suo impegno pluriennale sui temi dello sviluppo sostenibile e attraverso il ruolo attivo di coordinamento del progetto delle Nazioni Unite SDSN Mediterranean è pienamente in linea con i contenuti promossi dall’Esposizione universale di Milano. Sono convinto – ha proseguito Riccaboni – che l’Università e la ricerca abbiano la missione specifica di promuovere conoscenza e innovazione per migliorare le condizioni di vita delle persone e favorire il progresso delle società. Ora più che mai l’agrifood rappresenta in tutto il bacino Mediterraneo un settore fondamentale, che attraverso soluzioni concrete offerte dalla ricerca potrebbe esprimere un enorme e positivo potenziale, in grado di dare un importante contributo per affrontare le crisi e le tensioni sociali che si stanno manifestando con drammaticità in questi anni”.
“Il premio “Food&Water” ideato insieme a Visionaria – ha concluso il rettore – fa parte dell’insieme di iniziative portate avanti dal nostro Ateneo per stimolare il dibattito e il confronto sui temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, già inseriti  a pieno titolo tra le nostre priorità strategiche per la programmazione della didattica e della ricerca e su cui continueremo a lavorare con impegno e convinzione attraverso la partecipazione attiva a network e progetti internazionali e l’organizzazione di incontri scientifici di altissimo livello”.

Food&Water 3“Food&Water” del Visionaria International Film Festival è un progetto pilota, un vero e proprio concorso nel concorso, ideato per portare all’attenzione dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese ad alta tecnologia i temi promossi dalla rete SDSN Mediterranean, che ha come obiettivo ultimo trovare soluzioni concerte e praticabili, in un’ottica di riconciliazione tra equità ambientale e sociale e sviluppo economico, nel rispetto dei bisogni e dei diritti delle future generazioni.

“Il nostro festival che quest’anno ha raggiunto la quota record di 3.845 cortometraggi iscritti, grazie alla proficua collaborazione con l’Università di Siena, ha avuto un’anteprima speciale all’Expo milanese – ha dichiarato Mauro Tozzi,  direttore artistico  – un buon biglietto da visita per gli scenari futuri che potrebbero aprirsi a Siena e la dimostrazione che il cinema breve, la sperimentazione dei nuovi linguaggi audiovisivi, può sposarsi efficacemente con la didattica universitaria e più in generale con quella scolastica, offrendo elementi di approfondimento agli studenti”.

E dalla sinergia tra Università di Siena e Visionaria Film Festival, che giunge alla XXII edizione e avrà il suo culmine dal 17 al 24 ottobre al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga (SI), potrebbe già essere nato un nuovo progetto. Si tratta di un evento unico dedicato al tema del cibo e dell’acqua che potrebbe diventare un appuntamento fisso per la città di Siena, prestigioso e dal respiro internazionale.

ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ TRIONFA AI NASTRI D’ARGENTO PER IL DOCUMENTARIO

Ricevo e volentieri pubblico

ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ TRIONFA AI NASTRI D’ARGENTO

PER IL DOCUMENTARIO

Miglior documentario 2015 per Triangle di Costanza Quatriglio

Miglior doc su cinema e spettacolo per Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione

di Giorgio Treves

Nastro dell’anno a Gianni Amelio per Felice chi è diverso e Premio speciale a

La scuola d’estate di Jacopo Quadri, su Luca Ronconi,

e a Tatti Sanguineti per il ‘suo’ Andreotti

Menzione per il progetto di 9×10 Novanta e riconoscimento a Jana, ‘protagonista dell’anno’ nel film di Wilma Labate Qualcosa di noi

È un successo pieno quello riportato ai Nastri d’Argento per il Documentario 2015 per i film con il marchio di distribuzione di Luce-Cinecittà, che ottiene i massimi riconoscimenti nelle due principali categorie.

Triangle di Costanza Quatriglio è Nastro d’Argento per il Miglior documentario di cinema del reale. Il film, in questi giorni nelle sale e già vincitore del premio Cipputi per il Miglior film sul lavoro all’ultimo Torino Film Festival, racconta, unendole, le drammatiche storie della Triangle, la fabbrica di New York distrutta da un rogo nel 1911, e il crollo di un maglificio-fantasma a Barletta nel 2011. In mezzo, un secolo di lotte per i diritti, sconfitte e nuove speranze.

Miglior doc su cinema e spettacolo è Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione di Giorgio Treves. Il ritratto di un protagonista assoluto, memoria e cronaca lucida, affascinante e segreta del nostro cinema.

Già annunciati nei giorni scorsi il Nastro dell’anno a Gianni Amelio per Felice chi è diverso, inedita storia dell’omosessualità in Italia dal fascismo agli anni ’80, con uno sguardo urgente e irresistibile sui nostri giorni; e il Premio speciale a La scuola d’estate di Jacopo Quadri: non un omaggio, ma il ritratto al lavoro del magistero e del genio di un maestro delle scene come Luca Ronconi.

E un Premio speciale va anche a Tatti Sanguineti per il suo Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino, racconto di fatti e documenti del più celebre ‘regista non accreditato’ del cinema italiano.

Un particolare riconoscimento è quello di ‘protagonista dell’anno’ di un film documentario per Jana, straordinario corpo di cinema in Qualcosa di noi di Wilma Labate, che racconta il singolare incontro tra una prostituta e i giovani allievi di un corso di scrittura.

Infine una menzione al progetto del film 9×10 Novanta, che nel 2014 ha riunito dieci tra i più interessanti nuovi autori del nostro cinema per festeggiare i primi 90 anni di Istituto Luce.

Va ricordata la candidatura nelle cinquine finaliste per Sul vulcano, il nuovo film di Gianfranco Pannone in questi giorni in sala, un viaggio sulle pendici del Vesuvio tra letteratura, musica e uno straordinario coro di voci recitanti.

Tutti titoli presentati nei principali Festival Internazionali nel 2014: dalla Berlinale, alla Mostra del Cinema di Venezia, a Torino e Locarno.

Dichiara Roberto Cicutto, Presidente e AD di Luce-Cinecittà: ‘Anche quest’anno la meritevole attenzione del Sindacato Giornalisti Cinematografici per il documentario, premia Istituto Luce-Cinecittà conferendo il Nastro a documentari prodotti o distribuiti da noi. Non possiamo che esserne riconoscenti e orgogliosi del nostro lavoro in un settore in forte espansione in tutto il mondo. E’ indubbio che il genere del documentario ha conosciuto negli ultimi anni risultati inaspettati. Vincitori di massimi premi nei principali festival internazionali, celebrati da critici e stampa, fucina straordinaria di nuovi talenti registici, i documentari rappresentano il core business della nostra attività di produzione. Allora tutto bene? Assolutamente no, perchè tanti sforzi dei nostri autori e di chi come noi cerca di dare visibilità a questo genere, si scontrano con le barriere e le difficoltà della programmazione in sala e in televisione. Una politica più attenta di diversificazione dell’offerta nei cinema e un maggior sforzo anche coproduttivo da parte delle reti televisive (che pure nel tempo del digitale terrestre e dei canali tematici qualcosa di più stanno facendo) rappresenterebbero la ciliegina sulla torta chiudendo un cerchio virtuoso. Ancora una parola – conclude Cicutto –  sulla valorizzazione dell’Archivio Storico Luce, alla base di molti lavori di autori sia alle prime prove che affermati, che hanno realizzato opere di grande originalità dando nuova vita alla materia prima e pulsante che costituisce l’anima del patrimonio del nostro archivio.

Per i riconoscimenti, e soprattutto per l’attenzione costante verso il documentario, Istituto Luce-Cinecittà ringrazia il Sindacato Giornalisti Cinematografici, e condivide i successi di questa edizione dei Nastri per il Documentario con le produzioni, gli autori e tutti i tecnici dei film.

Augurando per loro e per noi un anno di nuove attenzioni e successi importanti come questo.