I CLASSICI DI VENEZIA 73

Ricevo e volentieri pubblico

la Biennale di Venezia /73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 I film restaurati di Venezia Classici /

Il regista Roberto Andò

Presidente della Giuria di studenti di cinema

Mostra-del-cinema-di-Venezia Sarà il regista italiano Roberto Andò (Le confessioni, Viva la libertà, Il manoscritto del principe) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che ?C per la quarta volta ?C assegnerà i PREMI VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR FILM RESTAURATO e per il MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA.

Tra i diversi capolavori restaurati di Venezia Classici della 73. Mostra, saranno ad esempio presentati: L’argent diRobert Bresson (1983), La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966), Il ladro di Parigi di Louis Malle (1965), La leggenda della montagna di King Hu (1979), Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis (1981),Manhattan di Woody Allen (1979), Oci Ciornie di Nikita Michalkov (1987), L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri (1965), Zombi di George A. Romero (1978)

La 73. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2016, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

1 Roberto Andò c Lia PasqualinoVenezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, unaselezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, Venezia Classicipresenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. La Giuria presieduta da Roberto Andò è composta da 26 studenti ?C indicati dai docenti – dell’ultimo anno dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari.

Questo l’elenco dei titoli di Venezia Classici selezionati per la 73. Mostra:

・         1848

di Dino Risi (Italia, 1948, 11’, B/N)

restauro: Archivio Nazionale Cinema Impresa-CSC-Cineteca Nazionale e Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

  • An American Werewolf in London  [Un lupo mannaro americano a Londra]

di John Landis (Gran Bretagna, 1981, 137’, Colore)

restauro: Universal Studios

L’argent (Money) [Il denaro]

di Robert Bresson (Francia, Svizzera, 1983, 83’, Colore)

restauro: MK2

 

・         La battaglia di Algeri (The Battle of Algiers)

di Gillo Pontecorvo (Italia, Algeria, 1966, 121’, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna e Istituto Luce ?C Cinecittà in collaborazione con Surf Film Srl e Casbah Entertainment

 

・         The Brat  [La trovatella]

di John Ford (Stati Uniti, 1931, 65’, B/N)

restauro: The Museum of Modern Art e The Film Foundation

 

・         Break up – L’uomo dei cinque palloni (The Man with the Balloons)

di Marco Ferreri (Italia, Francia, 1965, 85’, B/N)

Restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema  in collaborazione con Warner Bros

 

  • Dawn of the Dead ?C European Cut [Zombi]

di George A. Romero (Stati Uniti, Italia, 1978, 116’, Colore)

restauro: Koch Media in collaborazione con Norton Trust e Antonello Cuomo

 

  • Manhattan

di Woody Allen (Stati Uniti, 1979, 97’, B/N)

restauro: Park Circus, Metro Goldwyn Mayer

 

  • Oci Ciornie (Dark Eyes)

di Nikita Michalkov (Italia, URSS, 1987, 144’, Colore)

restauro: Istituto Luce-Cinecittà e CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Viggo

 

・         The Ondekoza

di Kato Tai ( Giappone 1979, 107’, Colore)

restauro: Shochiku Co., Ltd.

 

  • Opfergang (The Great Sacrifice) [La prigioniera del destino]

di Veit Harlan (Germania, 1942-1943, 97’, Colore)

restauro: Friedrich Wilhelm Murnau Stiftung

 

  • Pretty Poison [Dolce veleno]

di Noel Black (Stati Uniti, 1968, 89’, Colore)

restauro: 20th Century Fox

 

 

  • Processo alla città (The City Stands Trial)

di Luigi Zampa (Italia, 1952, 99’, B/N)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale e Gaumont in collaborazione con Astrea. Sentimenti di giustizia

 

  • Profumo di donna (Scent of a Woman)

di Dino Risi (Italia, 1974, 105’, Colore)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Dean Film

 

・         Shanzhong Chuanqi (Legend of the Mountain) [La leggenda della montagna]

di King Hu (Hong Kong, 1979, 184’, Colore)

restauro: Taiwan Film Institute

 

  • Shichinin no Samurai (Seven Samurai) [I sette samurai]

di Akira Kurosawa (Giappone, 1954, 207’, B/N)

restauro: Tōhō

  • Stalker

di Andrej Tarkovskij (URSS, 1979, 162’, B/N, Colore )

restauro: Mosfilm (produttore del restauro Karen Shakhnazarov)

 

・         Tutti a casa  (Everybody Go Home!)

di Luigi Comencini (Italia, Francia, 1960, 115’, B/N)

restauro: Filmauro e CSC-Cineteca Nazionale

 

・         Twentieth Century [XX secolo]

di Howard Hawks (Usa, 1934, 91’, B/N)

restauro: Sony Pictures

 

・         Le Voleur (The Thief of Paris) [Il ladro di Parigi]

di Louis Malle (Francia, Italia, 1965, 122’, Colore)

restauro: Gaumont

 

A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. L’elenco completo della sezione sarà reso noto nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della Mostra di Venezia, che si terrà a Roma giovedì 28 luglio alle ore 11.00 (Hotel Excelsior).

BREVE STORIA DI LUNGHI TRADIMENTI di Davide Marengo in sala dal 28 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

 

“BREVE STORIA DI LUNGHI TRADIMENTI”

IL  28 GENNAIO ARRIVA
UN ATTO D’ACCUSA CONTRO
LA FINANZA MONDIALE

breve storia di lunghi tradimenti locandina.jpg
Banche senza scrupoli. Incontri del G20. Disastri ecologici provocati dal petrolio. Strani faccendieri che mediano nell’ombra tra governi e grandi speculatori. Uomini pronti a uccidere, pur di mettere le mani su risorse fondamentali per mandare avanti l’economia mondiale.

Sembra il resoconto giornalistico della realtà che viviamo tutti i giorni, ma in questo caso si tratta della trama di Breve storia di lunghi tradimenti, il nuovo film di Davide Marengo basato sull’omonimo romanzo di Tullio Avoledo, prodotto da Emme in collaborazione con Rai Cinema e distribuito dal 28 gennaio da Microcinema.

breve storia di lunghi tradimenti 2.jpgIl regista Davide Marengo sostiene infatti che “il film racconta come oggi, nel 21° secolo, impadronirsi delle risorse dei Paesi emergenti o del Terzo Mondo, non avviene più come nei secoli scorsi attraverso guerre, rivoluzioni interne e colpi di Stato, ma grazie a complessi meccanismi finanziari, in cui a gestire gli eventi è la finanza e non sono più i governi”.

Il film fa esplicito riferimento a Queimada di Gillo Pontecorvo, in cui l’autore de La battaglia di Algeri mostrava come l’Inghilterra, attraverso un agente provocatore (Marlon Brando), scatenava una rivolta per provocare un cambiamento nel governo dello Stato e conseguentemente avere il controllo della sua ricchezza. Quiemada è anche lo Stato fittizio in cui si svolge la vicenda di Breve storia di lunghi tradimenti, che nel film di Marengo ospita il 50% di tutto il litio esistente al mondo e che per questa ragione suscita un enorme interesse da parte della finanza mondiale.

breve storia di lunghi tradimenti 3.jpgPer raccontare in maniera efficace una vicenda così complessa e universale, che ha visto impegnato un cast di grande profilo (Guido Caprino, Carolina Crescentini, Maya Sansa, Philippe Leroy, Ennio Fantastichini, Francesco Pannofino, Nino Frassica e Paolo Calabresi),le riprese sono avvenute in due continenti e hanno visto coinvolte città come Roma, Torino, Londra, Cartagena e il Salar de Uyuni (in Bolivia), a 4.500 metri di altitudine. Una conferma delle capacità di Marengo di realizzare un film universale, come aveva dimostrato il successo di Notturno bus, uno dei film italiani più venduti all’estero negli ultimi anni, tanto da aver riportato il nostro cinema in Cina (che sta ormai diventando il maggior Mercato mondiale), dopo un’assenza che durava dal 1990.

breve storia di lunghi tradimenti 4.jpgSINOSSI
Giulio è un giovane avvocato di provincia, con un matrimonio in crisi e che si ritrova catapultato in un intrigo internazionale tra Sudamerica ed Europa, dove banche d’affari senza scrupoli approfittano dei disastri ecologici per arricchirsi. A trascinarlo in questa disavventura, la bella e spietata Cecilia: in poche ore Giulio, che cerca di non perdere mai il suo sguardo ironico sulla vita, dovrà lasciare l’Italia, mettendo ancora più in crisi il già traballante rapporto con la moglie Valeria. Arrivato a Queimada, si ritroverà di fronte a un Paese governato da uno spietato dittatore corrotto, ma anche a una resistenza che si batte per i diritti del popolo.