Alla 73° MOSTRA DI VENEZIA tre film sostenuti dal MILANO FILM NETWORK

Ricevo e volentieri pubblico

foto LIBERAMI un film documentario di Federica Di GiacomoMILANO FILM NETWORK
ALLA MOSTRA DI VENEZIA TRE FILM SOSTENUTI DAI PROGETTI “IN PROGRESS” E “L’ATELIER”

“SPIRA MIRABILIS”, “LIBERAMI” E “ATLANTE 1783”

www.milanofilmnetwork.it

Il Milano Film Network è orgoglioso di segnalare che alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia parteciperanno tre film sostenuti negli ultimi due anni dal Network attraverso i progetti In Progress e L’Atelier: SPIRA MIRABILIS di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Concorso Venezia73), vincitore del Primo Premio, offerto da Lombardia Film Commission, dell’Atelier MFN 2015; LIBERAMI diFederica Di Giacomo (Concorso Orizzonti), vincitore di due premi di post­produzione dell’Atelier 2015; ATLANTE 1783 di Maria Giovanna Cicciari (Sic@Sic/Settimana Internazionale della Critica), tra i finalisti di In Progress MFN 2014.

SpiraMirabilis__ACQUACon In Progress (laboratorio per progetti di film da sviluppare, la cui terza edizione si concluderà a settembre) e L’Atelier (fondo di sostegno alla post­produzione di lungometraggi italiani, il cui bando 2016 sarà disponibile a breve), il Milano Film Network si propone da alcuni anni come un vero e proprio progetto di sostegno produttivo per il cinema italiano indipendente.

«Siamo molto felici di aver accompagnato per un tratto importante del loro percorso produttivo tre progetti in cui abbiamo creduto da subito e su cui ora scommettono la Mostra di Venezia e la Settimana della Critica – dichiara il presidente di MFN Alessandra Speciale. Oltre che con i loro autori, vogliamo congratularci anche con Fatima Bianchi, Irene Dionisio e Luca Ferri, altri registi che abbiamo seguito e premiato in passato e di cui si vedranno al Lido i nuovi lavori. Una partecipazione così nutrita in un appuntamento prestigioso come quello di Venezia, unita a una presenza non meno importante al Festival di Locarno (dove sarà presentato LA NATURA DELLE COSE di Laura Viezzoli, premi In Progress 2014 e Atelier 2015) ci confermano che il MFN è sulla buona strada per sostenere i talenti più promettenti del nostro cinema indipendente».

SIC@SIC - ATLANTE 1783 - 2 - CopiaMilano Film Network è il progetto realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariplo che unisce l’esperienza e le risorse dei sette festival di cinema milanesi per offrire una proposta culturale lungo tutto l’anno e una serie di servizi per chi si occupa di cinema e audiovisivo a Milano e in Italia. Il network, nato da un’auto organizzazione dei sette festival di cinema della città di Milano (Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina, Festival MIX Milano, Filmmaker, Invideo, Milano Film Festival, Sguardi Altrove Film Festival, Sport Movies & Tv Fest) mira a includere non solo gli operatori del settore audiovisivo ma anche istituzioni e attori socio-economici, a riconoscimento della valenza del cinema in quanto forma d’arte ma anche settore produttivo che genera ricadute positive sul tessuto urbano.

Per maggiori informazioni: coordinamento@milanofilmnetwork.it

I CLASSICI DI VENEZIA 73

Ricevo e volentieri pubblico

la Biennale di Venezia /73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 I film restaurati di Venezia Classici /

Il regista Roberto Andò

Presidente della Giuria di studenti di cinema

Mostra-del-cinema-di-Venezia Sarà il regista italiano Roberto Andò (Le confessioni, Viva la libertà, Il manoscritto del principe) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che ?C per la quarta volta ?C assegnerà i PREMI VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR FILM RESTAURATO e per il MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA.

Tra i diversi capolavori restaurati di Venezia Classici della 73. Mostra, saranno ad esempio presentati: L’argent diRobert Bresson (1983), La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966), Il ladro di Parigi di Louis Malle (1965), La leggenda della montagna di King Hu (1979), Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis (1981),Manhattan di Woody Allen (1979), Oci Ciornie di Nikita Michalkov (1987), L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri (1965), Zombi di George A. Romero (1978)

La 73. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2016, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

1 Roberto Andò c Lia PasqualinoVenezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, unaselezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, Venezia Classicipresenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. La Giuria presieduta da Roberto Andò è composta da 26 studenti ?C indicati dai docenti – dell’ultimo anno dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari.

Questo l’elenco dei titoli di Venezia Classici selezionati per la 73. Mostra:

・         1848

di Dino Risi (Italia, 1948, 11’, B/N)

restauro: Archivio Nazionale Cinema Impresa-CSC-Cineteca Nazionale e Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

  • An American Werewolf in London  [Un lupo mannaro americano a Londra]

di John Landis (Gran Bretagna, 1981, 137’, Colore)

restauro: Universal Studios

L’argent (Money) [Il denaro]

di Robert Bresson (Francia, Svizzera, 1983, 83’, Colore)

restauro: MK2

 

・         La battaglia di Algeri (The Battle of Algiers)

di Gillo Pontecorvo (Italia, Algeria, 1966, 121’, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna e Istituto Luce ?C Cinecittà in collaborazione con Surf Film Srl e Casbah Entertainment

 

・         The Brat  [La trovatella]

di John Ford (Stati Uniti, 1931, 65’, B/N)

restauro: The Museum of Modern Art e The Film Foundation

 

・         Break up – L’uomo dei cinque palloni (The Man with the Balloons)

di Marco Ferreri (Italia, Francia, 1965, 85’, B/N)

Restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema  in collaborazione con Warner Bros

 

  • Dawn of the Dead ?C European Cut [Zombi]

di George A. Romero (Stati Uniti, Italia, 1978, 116’, Colore)

restauro: Koch Media in collaborazione con Norton Trust e Antonello Cuomo

 

  • Manhattan

di Woody Allen (Stati Uniti, 1979, 97’, B/N)

restauro: Park Circus, Metro Goldwyn Mayer

 

  • Oci Ciornie (Dark Eyes)

di Nikita Michalkov (Italia, URSS, 1987, 144’, Colore)

restauro: Istituto Luce-Cinecittà e CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Viggo

 

・         The Ondekoza

di Kato Tai ( Giappone 1979, 107’, Colore)

restauro: Shochiku Co., Ltd.

 

  • Opfergang (The Great Sacrifice) [La prigioniera del destino]

di Veit Harlan (Germania, 1942-1943, 97’, Colore)

restauro: Friedrich Wilhelm Murnau Stiftung

 

  • Pretty Poison [Dolce veleno]

di Noel Black (Stati Uniti, 1968, 89’, Colore)

restauro: 20th Century Fox

 

 

  • Processo alla città (The City Stands Trial)

di Luigi Zampa (Italia, 1952, 99’, B/N)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale e Gaumont in collaborazione con Astrea. Sentimenti di giustizia

 

  • Profumo di donna (Scent of a Woman)

di Dino Risi (Italia, 1974, 105’, Colore)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Dean Film

 

・         Shanzhong Chuanqi (Legend of the Mountain) [La leggenda della montagna]

di King Hu (Hong Kong, 1979, 184’, Colore)

restauro: Taiwan Film Institute

 

  • Shichinin no Samurai (Seven Samurai) [I sette samurai]

di Akira Kurosawa (Giappone, 1954, 207’, B/N)

restauro: Tōhō

  • Stalker

di Andrej Tarkovskij (URSS, 1979, 162’, B/N, Colore )

restauro: Mosfilm (produttore del restauro Karen Shakhnazarov)

 

・         Tutti a casa  (Everybody Go Home!)

di Luigi Comencini (Italia, Francia, 1960, 115’, B/N)

restauro: Filmauro e CSC-Cineteca Nazionale

 

・         Twentieth Century [XX secolo]

di Howard Hawks (Usa, 1934, 91’, B/N)

restauro: Sony Pictures

 

・         Le Voleur (The Thief of Paris) [Il ladro di Parigi]

di Louis Malle (Francia, Italia, 1965, 122’, Colore)

restauro: Gaumont

 

A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. L’elenco completo della sezione sarà reso noto nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della Mostra di Venezia, che si terrà a Roma giovedì 28 luglio alle ore 11.00 (Hotel Excelsior).

PREAPERTURA VENEZIA 73 – TUTTI A CASA di LUIGI COMENCINI restaurato

Ricevo e volentieri pubblico

Tutti a casa 1la Biennale di Venezia

 Serata di Pre-apertura (martedì 30 agosto 2016)

della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 In Sala Darsena al Lido

Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini nel centenario del regista

in una nuova copia restaurata, presentata in prima mondiale

 Sarà dedicata al grande regista Luigi Comencini (1916 – 2007) in occasione del centenario della nascita, la serata di Pre-apertura di martedì 30 agosto della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà nella Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido.

Sarà proiettato, in un restauro digitale a cura di Filmauro e CSC – Cineteca Nazionale di Roma, il capolavoro diComencini Tutti a casa (Italia/Francia, 1960), con Alberto Sordi, Serge Reggiani, Carla Gravina ed Eduardo De Filippo, prodotto da Dino De Laurentiis, sceneggiato da Age e Scarpelli e premiato all’epoca con due David di Donatello e un Nastro d’argento.

Tutti a casa 2Il restauro viene presentato in prima mondiale ed è stato realizzato in 4K a partire dai negativi originali messi a disposizione da Filmauro. Le lavorazioni in digitale sono state eseguite presso il laboratorio Cinecittà Digital Factory, Roma. Il ritorno in pellicola 35 mm è stato realizzato presso il laboratorio Augustus Color, Roma.

La 73. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2016 diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Tutti a casa di Luigi Comencini è uno tra i più celebri e riusciti esempi di ciò che ha reso immortale la commedia all’italiana: l’impasto di comico e drammatico, di vero e grottesco, di coraggio e voglia di sopravvivere. Comencini, con la complicità autobiografica dei due grandi sceneggiatori Age e Scarpelli e con le amare risate provocate da un grandissimoAlberto Sordi, racconta tutto il caos dell’8 settembre 1943, quando con l’armistizio di Badoglio i soldati del re e del duce furono abbandonati a se stessi, tra mille paure. Nel film Alberto Sordi, al telefono sotto il tiro dei tedeschi, chiede ai superiori: “Signor colonnello, sono il tenente Innocenzi, è successa una cosa straordinaria, i tedeschi si sono alleati con gli americani. Cosa dobbiamo fare?”.

Tutti a casa è un film “on the road” lungo l’Italia disastrata e confusa di quel periodo, quando i soldati non ebbero più ordini e ciascuno decise di tornare al suo paese: tutti a casa, appunto. Nella vicenda, il sottotenente Alberto Innocenzi (Sordi), abituato a obbedire e a non contraddire, viene abbandonato dai suoi soldati e si mette in fuga dal nord al sud con l’amico ulceroso, il geniere Ceccarelli di Napoli (Serge Reggiani).  Incontra i tedeschi desiderosi di rappresaglie che gli sparano addosso, vede l’odissea di una ragazza ebrea in fuga (ci rimette la pelle un giovane soldato veneto), conosce un prigioniero americano nascosto in soffitta, si ricongiunge col padre (Eduardo De Filippo), che vorrebbe rimandarlo nelle file fasciste, fino al riscatto finale durante le 4 giornate di Napoli. Comencini dichiarò all’epoca: “L’8 settembre la gente fu abbandonata a se stessa, ed era questo che volevo descrivere”.  Il film fu premiato da un grande successo popolare, con oltre un miliardo di lire al box office.

Luigi Comencini (1916 – 2007), a cui la Biennale di Venezia ha attribuito nel 1987 il Leone d’oro alla carriera, è considerato uno dei grandi maestri della commedia all’italiana, nonché “il regista dei bambini”. Sul fronte della commedia il suo primo capolavoro è Pane, amore e fantasia (1953), con Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica, vincitore dell’Orso d’argento a Berlino, prototipo del cosiddetto “neorealismo rosa” e uno dei più alti incassi nella storia del cinema italiano, seguito negli anni da altre commedie di successo come Pane, amore e gelosia (1954), Mariti in città (1957), Lo scopone scientifico (1972) e Mio Dio, come sono  caduta in basso! (1974).

Tutti a casa 3Sul tema dell’infanzia, Comencini cominciò subito nel 1946 con Bambini in città, il suo primo corto documentario (premiato a Venezia e col Nastro d’argento), mentre Proibito rubare (1948), ambientato tra gli scugnizzi di Napoli, è il suo primo lungometraggio. La sua importante linea “infantile” prosegue con La finestra sul Luna Park (1957), Incompreso (1966, in concorso a Cannes e premiato col David di Donatello), Voltati Eugenio (1980, presentato a Venezia), Un ragazzo di Calabria(1987, in concorso a Venezia), Marcellino pane e vino (1991), il suo ultimo film diretto con la figlia Francesca. Vanno inoltre ricordati gli incontri con due classici della letteratura infantile come Le avventure di Pinocchio (1972) e Cuore (1984).

Fondatore nel 1935 con Alberto Lattuada e Mario Ferrari della Cineteca italiana di Milano, Comencini ha diretto complessivamente una quarantina di lungometraggi, senza contare i documentari, gli sceneggiati e le inchieste per la Rai. Ha praticato molti generi oltre alla commedia, come il giallo (La donna della domenica, 1975), il melodramma (Incompreso, 1966), il film letterario (La ragazza di Bube, 1963), il film in costume (Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano, 1969), il film-opera (La Bohème, 1988), ma si è dedicato anche a film più singolari (Cercasi Gesù, 1982, premiato col Nastro d’argento). In un’intervista all’inizio degli anni ’80 Comencini dichiarò di essere disposto a difendere una decina dei suoi film, che però “non sarebbero mai nati se non avessi fatto altri film sbagliati, in parte o completamente. Ma film in cattiva fede non ne ho mai fatti”.

I FILM DI VENEZIA E I PARDI DI LOCARNO A MILANO DAL 19 AL 26 SETTEMBRE 2016

Ricevo e volentieri pubblico

Mostra-del-cinema-di-Venezia#leviedelcinema torna nelle sale cinematografiche milanesi con i film dalla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e il 69° Festival del film Locarno. Tante soprese, a partire dalla nuova immagine di Ermanno Olmi firmata da un maestro della fotografia, Gianni Berengo Gardin, e un’anteprima dal festival svizzero, martedì 13 settembre nella suggestiva cornice dell’arena estiva di Palazzo Reale. Il titolo sarà reso noto a fine agosto.
Una prima anticipazione sul programma grazie alla collaborazione con Formacinema e la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: LES OGRES di Léa Fehner, vincitore sia del Premio Lino Micciché sia del Premio del Pubblico nell’ultima edizione del festival di Pesaro.

Giovedì 15 settembre sarà annunciato il programma ufficiale e alle ore 18.00 Paolo Mereghetti e Bruno Fornara presenteranno tutti i film, con curiosità e approfondimenti, in Sala Buzzati – Corriere della Sera.

BIGLIETTERIA
CINECARD | 27€ > 6 ingressi / 48€ > 12 ingressi | da martedì 13 settembre
online e nelle sale: Apollo spazioCinema, Arcobaleno Filmcenter, Colosseo Multisala
BIGLIETTI | intero 8€ | da venerdì 16 settembre
online e Infopoint c/o Apollo spazioCinema

info e prevendite lombardiaspettacolo.com

VENEZIA 2016: SIC@SIC -ALLA SETTIMANA DELLA CRITICA 7 CORTI DI GIOVANI TALENTI ITALIANI E QUELLO DI UN MAESTRO, MARCO BELLOCCHIO

Ricevo e volentieri pubblico

SIC@SIC :: ALLA 31. SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA, IN COLLABORAZIONE CON ISTITUTO LUCE CINECITTA’, 7 CORTOMETRAGGI DI GIOVANI TALENTI DEL CINEMA ITALIANO E QUELLO DI UN MAESTRO, MARCO BELLOCCHIO, REALIZZATO CON GLI ALLIEVI DI FARE CINEMA A BOBBIO

 

manifesto sic@sicGiunta alla 31. edizione, la Settimana Internazionale della Critica (a Venezia dal 31 agosto al 10 settembre) inaugura quest’anno, in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, una nuova iniziativa, nel segno di un impegno ancora più forte nei confronti del cinema italiano. SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica), infatti, porterà al Lido 7 cortometraggi firmati da giovani talenti del nostro cinema, “autrici e autori giovanissimi – spiega Giona A. Nazzaro, delegato generale della Settimana Internazionale della Critica in grado di muoversi lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo. Finzione, documentario, film saggio, sperimentazione e oltre. Un panorama di possibilità entusiasmanti le cui uniche regole sono il talento e la creatività. Una scommessa che si offre sin da ora con una certezza: l’avere individuato oggi alcuni degli autori del cinema italiano di domani“. 

Dai diari familiari fantasmatici di Alice di Chiara Leonardi alla topografia sentimentale di Atlante 1783 di Maria Giovanna Cicciari, passando attraverso il romanzo di formazione di Era ieri di Valentina Pedicini, l’affabulazione fantastica di dodici pagine di Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi ed Elisabetta Falanga, il ‘dejeuner sur l’herbe stoner’ diColazione sull’erba di Edoardo Ferraro, giungendo all’astrazione lirica di Notturno di Fatima Bianchi e la scoperta di un erotismo altro di Vanilla di Rossella Inglese, i cortometraggi selezionati si offrono come una presa di posizione, formale e creativa, di grande rilievo.
A patrocinare l’esordio di SIC@SIC, come Evento Speciale, un cortometraggio inedito di Marco Bellocchio, Pagliacci, realizzato dal Maestro con gli allievi del laboratorio Fare cinema di Bobbio, che si tiene ogni estate da 20 anni: “Un film sorprendente ed entusiasmante – continua Nazzaro – interpretato dalla compianta Lucia Ragni: un tassello che permette di osservare il cinema di Bellocchio da un’angolazione inedita e ripensare le sue innumerevoli spinte pulsionali e insurrezionali. Fra Marco Bellocchio e i giovani autori presentati da SIC@SIC si crea così un ponte ideale che permette di pensare il cinema italiano come un dialogo fra l’urgenza di una tradizione viva e gli imperativi di un futuro tutto da giocare e inventare“.

La collaborazione di Istituto Luce Cinecittà con la SIC – spiega Carla Cattani (Istituto Luce Cinecittà – Promozione Cinema Contemporaneo) – nasce dall’esigenza di promuovere giovani autori italiani non ancora approdati al lungometraggio: ciò che infatti accomuna anche molti giovani autori che sono riusciti ad affermarsi (pensiamo a Sydney Sibilia, Piero Messina, Laura Bispuri, Carlo Lavagna, Gabriele Mainetti), è il racconto degli anni passati per arrivare all’opera prima, del tempo speso per farsi conoscere prima che un produttore riuscisse a sua volta a coinvolgere finanziatori nei loro progetti. I sette cortisti che arriveranno a Venezia avranno l’occasione per farsi conoscere in un contesto sia nazionale che internazionale, e i loro lavori saranno poi proposti anche all’estero nell’ambito delle varie iniziative di promozione di Istituto Luce Cinecittà. Per questi giovani inizia, o si conferma, il viaggio, un tassello importante nel passaggio dalle promesse al presente“.

I film di SIC@SIC

Alice di Chiara Leonardi
Italia, 2016 – World Premiere

Atlante 1783 di Maria Giovanna Cicciari
Italia, 2016 – World Premiere

Colazione sull’erba di Edoardo Ferraro
Italia, 2016 – World Premiere

dodici pagine di Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi, Elisabetta Falanga
Italia, 2016 – World Premiere

Era ieri di Valentina Pedicini
Italia, 2016 – World Premiere

Notturno di Fatima Bianchi
Italia, 2016 – World Premiere

Vanilla di Rossella Inglese
Italia, 2016 – World Premiere

Evento speciale – Cortometraggio d’apertura
Pagliacci di Marco Bellocchio
Italia, 2016 – World Premiere

LA BIENNALE DI VENEZIA: JEAN-PAUL BELMONDO E JERZY SKOLIMOVSKI LEONI D’ORO ALLA CARRIERA ALLA 73° MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA

Ricevo e volentieri pubblico

Jean-Paul_Belmondo_2013_2

Sono stati attribuiti all’attore francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski i Leoni d’oro alla carriera della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2016).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

A partire da quest’anno, il Cda ha deciso l’attribuzione di due Leoni d’Oro alla carriera in ciascuna delle edizioni future della Mostra: il primo assegnato a registi o appartenenti al mondo della realizzazione; il secondo a un attore o un’attrice ovvero a personaggi appartenenti al mondo dell’interpretazione.

Jean-Paul Belmondo, icona del cinema francese e internazionale, ha saputo interpretare al meglio l’afflato di modernità tipico della Nouvelle Vague attraverso gli straniati personaggi di A doppia mandata (À double tour, 1959) di Claude Chabrol,Fino all’ultimo respiro (1960) e Il bandito delle 11 (1965, in concorso a Venezia) entrambi di Jean-Luc Godard, o La mia droga si chiama Julie (1969) di François Truffaut. In particolare, impersonando Michel Poiccard/László Kovács in Fino all’ultimo respiro, Belmondo ha imposto la figura di un antieroe provocatorio e seducente, molto diverso dagli stereotipi hollywoodiani ai quali lo stesso Godard si ispirava. La sua recitazione estroversa gli ha consentito poi di interpretare alcuni dei migliori gangster del cinema poliziesco francese, come in Asfalto che scotta (1960) di Claude Sautet, Lo spione (1962) di Jean-Pierre Melville e Il clan dei marsigliesi (1972) di José Giovanni, ottenendo un enorme successo popolare con i molti film successivi, da L’uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca a Il poliziotto della brigata criminale (1975) di Henri Verneuil, da Joss il professionista (1981) di Georges Lautner a Una vita non basta (1988) di Claude Lelouch. “Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.

Jerzy Skolimovski_credits Robert Jaworski Jerzy Skolimowski – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – è tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle nouvelles vague degli anni Sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”. Lo stesso Polanski (che lo volle accanto come sceneggiatore nel suo film d’esordio Il coltello nell’acqua), ebbe a predire: “Skolimowski sovrasterà la sua generazione con la testa e le spalle”. In realtà, la carriera del “boxeur poeta” (secondo la definizione datane da Andrzej Munk, il “padre” cinematografico di Skolimowski), durata ben oltre cinquant’anni con diciassette lungometraggi realizzati, è stata tutt’altro che facile, segnata da continui dislocamenti – dalla Polonia al Belgio, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, prima del definitivo ritorno in Patria avvenuto meno di dieci anni fa – che ne hanno contrassegnato l’opera: apolide in apparenza, perché assoggettata a strategie produttive eterogenee ed apparentemente diseguali, in realtà personalissima e originale in ciascuna delle opere in cui si è concretizzata. La trilogia realizzata in Polonia ai suoi esordi, Rysopis (1964), Walkover (1965) e Barriera (1966), fu per i Paesi dell’Est ciò che i primi film di Godard sono stati per il cinema occidentale, mentre i capolavori successivi – Il vergine (1967, Orso d’oro a Berlino), La ragazza del bagno pubblico (1970), L’australiano (1978, Grand Prix a Cannes), Mani in alto! (1981), Moonlighting (1982, migliore sceneggiatura a Cannes)sono tra i film più rappresentativi di un cinema moderno, libero e innovatore, radicalmente anticonformista e audace. I film più recenti realizzati dopo il ritorno in patria –Quattro notti con Anna (2008), Essential Killing (2010, Premio Speciale della Giuria a Venezia) e 11 minuti (2015, in concorso a Venezia)manifestano infine un’inesauribile e sorprendente capacità di rinnovamento, che lo collocano di diritto tra gli autori più combattivi e originali del cinema contemporaneo.

 Il programma completo della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà presentato alla stampa il 28 luglio p.v. a Roma, all’Hotel Excelsior (ore 11).

 Venezia, 14 luglio 2016

MARINA PAVIDO PER ENTR’ACTE: LE NOMINATION AI NASTRI D’ARGENTO

Si è svolta venerdì 29 maggio, presso il museo MAXXI di Roma, la cerimonia di consegna delle nomination ai Nastri d’Argento 2014. a cerimonia di premiazione, che sancirà i vincitori di quest’anno, avrà luogo a Taormina a metà giugno.

Immagine
Numerose le personalità del cinema italiano presenti alla cerimonia, la quale, come al solito, è stata gradevole e ricca di momenti emozionanti, quali ad esempio, la consegna del Nastro dell’anno 2014 al film “La sedia della felicità”, ultima regia di Carlo Mazzacurati, purtroppo recentemente scomparso. A ritirare il premio erano presenti la figlia Marina ed il produttore Angelo Barbagallo.
 
Tra i film che hanno ricevuto il maggior numero di candidature, troviamo “Il capitale umano” di Paolo Virzì (miglior film, miglior produttore, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista, miglior scenografia, miglior montaggio e miglior sonoro in presa diretta), seguito da “Song’e Napule” dei Manetti Bros. (6 candidature) ed “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek (6 candidature). Molto successo hanno riscosso, anche, le opere prime “La mafia uccide solo d’estate” di Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif), “Smetto quando voglio” del giovane Sydney Sibilia, “Più buio di mezzanotte” (presentato all’ultima edizione del Festival di Cannes) di Sebastiano Riso e “Salvo” di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia.
Immagine
 
Ben quattro candidature ha ricevuto il film di Asia Argento “Incompresa” (miglior produttore, miglior sceneggiatura, miglior scenografia e migliori costumi), anch’esso presentato a Cannes, nella sezione “Un certain regard”. E come dimenticare la new entry Alice Rohrwacher, vittoriosa al Festival di Cannes per il suo lungometraggio “Le meraviglie”? Anche per lei ben quattro candidature: miglior film, miglior produttore, miglior sceneggiatura e miglior montaggio.
 
Nel corso della serata sono stati conferiti anche i Nastri d’Argento alla Carriera a Francesco Rosi, Piero Tosi e Marina Cicogna.
 
Ovazione in sala quando, in occasione del Premio Speciale per il suo ultimo documentario “Che strano chiamarsi Federico – Scola racconta Fellini”, ha fatto il suo ingresso il grande Ettore Scola! Tra i grandi esponenti del cinema italiano, Scola h voluto omaggiare con questo suo ultimo lavoro, presentato fuori concorso alla 70° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il suo amico di sempre Federico Fellini, raccontando un aspetto inedito della sua vita, visto da chi gli è stato vicino per parecchi anni.
 
La serata si è conclusa in bellezza, nel vero senso della parola! Al termine della cerimonia, infatti, sono saliti sul palco gli attori non protagonisti del film “la grande bellezza” di Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Oscar al Miglior Film Straniero.
 
Che dire? Facciamo un grande in bocca al lupo a tutti i candidati e…arrivederci a metà giugno!
 
 
Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: WALESA di Andrzej Wajda

Nelle sale italiane dal 6 giugno, Walesa. L’uomo della speranza, è l’ultimo lungometraggio del regista polacco Andrzej Wajda.

 Immagine

Viene qui narrata la storia di Lech Walesa, importante uomo politico polacco, che tanto ha fatto per far sì che i diritti dei lavoratori venissero riconosciuti. Alla sua carriera politica si intreccia la sua vita personale, insieme alla forte e fedele moglie Danuta ed ai suoi sei bambini.

Il tono narrativo scelto da Wajda risulta essere piuttosto interessante: si tratta di una serie di flashback che partono da un colloquio con la giornalista Oriana Fallaci (interpretata da Maria Rosaria Omaggio) alla vigilia del conferimento a Walesa del Premio Nobel per la Pace.

Le scene si alternano ad immagini apparentemente di repertorio (in realtà è stato tutto girato durante il periodo delle riprese) ed il tutto contribuisce a far entrare lo spettatore nel vivo degli avvenimenti di quegli anni, dai primi scioperi organizzati da Walesa, fino, pian piano, alla presa di potere di quest’ultimo.

Oltre al piano stilistico, molto ricercato e raffinato, è interessante anche, per il pubblico, approfondire più da vicino determinati avvenimenti storici che tanta importanza hanno avuto nella storia della Polonia e dell’Europa in generale. Il tutto raccontato da uno dei più importanti autori polacchi contemporanei che, purtroppo, non sempre ha la distribuzione che merita, nonostante la sua lunga ed importante carriera.

Immagine

Si tratta di un film dai toni a tratti documentaristici molto ben realizzato nei singoli dettagli, sia per quanto riguarda l’ambientazione dell’epoca che per quanto riguarda la caratterizzazione di ogni singolo personaggio (basti pensare che Maria Rosaria Omaggio è riuscita addirittura a trovare la stessa marca di sigarette fumate da Oriana Fallaci, nonostante fossero fuori commercio da anni).

Walesa . L’uomo della speranza, presentato in concorso all’ultima edizione del Festival di Toronto e fuori concorso alla 70° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, risulta essere un prodotto piuttosto interessante, da non perdere assolutamente, in modo da conoscere meglio una importante figura politica, ma anche una cinematografia, quella polacca, molto valida e ricercata.

 

Voto: 8/10

 

 

Marina Pavido

ASCOLTA IL COMMENTO DI MARINA DALLA PUNTATA 130 DI ENTR’ACTE – https://www.youtube.com/watch?v=r_WWcydttGs&feature=youtu.be