SCUOLA D’ARTE CINEMATOGRAFICA VOLONTE’: LANCIATO IL BANDO PER LE ISCRIZIONI

Ricevo e volentieri pubblico

Corso_recitazioneSono aperte le iscrizioni per la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté per la formazione triennale 2017/2019. La scadenza del bando lanciato dalla Regione Lazio, scaricabile a questo link, è il 28 settembre 2016.

La Scuola Gian Maria Volonté, che ha sede a Roma, è una scuola pubblica e gratuita della regione Lazio, co-finanziata dalFondo sociale europeo e offre undici percorsi di formazione professionale nelle principali aree tecnico-artistiche che concorrono alla realizzazione di un film: regia, sceneggiatura, organizzazione della produzione, recitazione, direzione della fotografia, scenografia, costume cinematografico, ripresa del suono, montaggio del suono, montaggio della scena e VFX compositing. A partire da quest’anno l’organizzazione didattica della scuola è stata profondamente rinnovata e da biennale diventa un percorso di formazione triennale(2100 ore). Il funzionamento della Scuola è garantito dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, che la gestisce in convenzione con la Regione Lazio.

ScolaMastandreaSul piano personale e professionale, sento che la Scuola Volonté è un’esperienza irrinunciabile. Il percorso formativo degli allievi è lo stesso che compiono i grandi professionisti che li affiancano ogni giorno mettendosi in gioco, si tratta di imparare facendo e divertirsi lavorando. Cioè realizzare, sognando, qualcosa che non esiste ancora.” Così la descrive  il regista Daniele Vicari, direttore artistico della Scuola, le cui lezioni sono tenute dai maggiori professionisti dei vari settori, tra cui Marta Maffucci, Massimo Gaudioso, Marco Spoletini, Grazia Colombini, Roberto Forza.

La scuola è stata fondata nel 2011 dalla Provincia di Roma insieme a un gruppo di cineasti tra cui Valerio Mastandrea, Daniele Vicari, Marco Spoletini, Gherardo Gossi,Andrea Porporati, Paola Sangiovanni, dallo storico e critico del cinema Antonio Mediciche ne coordina la didattica, con il sostegno convinto e appassionato sin dall’inizio diEttore Scola, Elio GermanoFrancesca Comencini, Domenico Procacci, Simona Paggi,Alessandro Zanon, Giovanni Spagnoletti, Lorenzo Balardi, Giovanna Gravina Volonté.

PaoloSorrentinoIMG_4705La passione per il cinema e la volontà dei suoi fondatori ha permesso la nascita di questa struttura che offre un’occasione di studio completamente gratuita a chi altrimenti non se lo potrebbe permettere. Ettore Scola, presidente onorario del comitato tecnico-scientifico, ha dichiarato che “si tratta di una scuola gratuita, per tutti. Questo non è soltanto un vantaggio per quelli che ci partecipano, è un vantaggio per tutti. Una scuola pubblica di cinema, è una cosa che non c’è altrove, non esiste.”  Le candidate e i candidati che superano la selezione non avranno infatti alcuna retta né tasse da pagare, e saranno spesati dalla scuola stessa durante i tirocini obbligatori quando si svolgono fuori regione.

LINK SCUOLA VOLONTE

Per ulteriori informazioni e chiarimenti, è possibile rivolgersi alla segreteria della Scuola ai numeri telefonici 06.6766. 4893 / 4822/ 2496 e all’indirizzo e-mail scuolacinema@cittametropolitanaroma.gov.it 

 

LA BIENNALE DI VENEZIA: JEAN-PAUL BELMONDO E JERZY SKOLIMOVSKI LEONI D’ORO ALLA CARRIERA ALLA 73° MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA

Ricevo e volentieri pubblico

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Sono stati attribuiti all’attore francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski i Leoni d’oro alla carriera della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2016).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

A partire da quest’anno, il Cda ha deciso l’attribuzione di due Leoni d’Oro alla carriera in ciascuna delle edizioni future della Mostra: il primo assegnato a registi o appartenenti al mondo della realizzazione; il secondo a un attore o un’attrice ovvero a personaggi appartenenti al mondo dell’interpretazione.

Jean-Paul Belmondo, icona del cinema francese e internazionale, ha saputo interpretare al meglio l’afflato di modernità tipico della Nouvelle Vague attraverso gli straniati personaggi di A doppia mandata (À double tour, 1959) di Claude Chabrol,Fino all’ultimo respiro (1960) e Il bandito delle 11 (1965, in concorso a Venezia) entrambi di Jean-Luc Godard, o La mia droga si chiama Julie (1969) di François Truffaut. In particolare, impersonando Michel Poiccard/László Kovács in Fino all’ultimo respiro, Belmondo ha imposto la figura di un antieroe provocatorio e seducente, molto diverso dagli stereotipi hollywoodiani ai quali lo stesso Godard si ispirava. La sua recitazione estroversa gli ha consentito poi di interpretare alcuni dei migliori gangster del cinema poliziesco francese, come in Asfalto che scotta (1960) di Claude Sautet, Lo spione (1962) di Jean-Pierre Melville e Il clan dei marsigliesi (1972) di José Giovanni, ottenendo un enorme successo popolare con i molti film successivi, da L’uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca a Il poliziotto della brigata criminale (1975) di Henri Verneuil, da Joss il professionista (1981) di Georges Lautner a Una vita non basta (1988) di Claude Lelouch. “Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.

Jerzy Skolimovski_credits Robert Jaworski Jerzy Skolimowski – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – è tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle nouvelles vague degli anni Sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”. Lo stesso Polanski (che lo volle accanto come sceneggiatore nel suo film d’esordio Il coltello nell’acqua), ebbe a predire: “Skolimowski sovrasterà la sua generazione con la testa e le spalle”. In realtà, la carriera del “boxeur poeta” (secondo la definizione datane da Andrzej Munk, il “padre” cinematografico di Skolimowski), durata ben oltre cinquant’anni con diciassette lungometraggi realizzati, è stata tutt’altro che facile, segnata da continui dislocamenti – dalla Polonia al Belgio, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, prima del definitivo ritorno in Patria avvenuto meno di dieci anni fa – che ne hanno contrassegnato l’opera: apolide in apparenza, perché assoggettata a strategie produttive eterogenee ed apparentemente diseguali, in realtà personalissima e originale in ciascuna delle opere in cui si è concretizzata. La trilogia realizzata in Polonia ai suoi esordi, Rysopis (1964), Walkover (1965) e Barriera (1966), fu per i Paesi dell’Est ciò che i primi film di Godard sono stati per il cinema occidentale, mentre i capolavori successivi – Il vergine (1967, Orso d’oro a Berlino), La ragazza del bagno pubblico (1970), L’australiano (1978, Grand Prix a Cannes), Mani in alto! (1981), Moonlighting (1982, migliore sceneggiatura a Cannes)sono tra i film più rappresentativi di un cinema moderno, libero e innovatore, radicalmente anticonformista e audace. I film più recenti realizzati dopo il ritorno in patria –Quattro notti con Anna (2008), Essential Killing (2010, Premio Speciale della Giuria a Venezia) e 11 minuti (2015, in concorso a Venezia)manifestano infine un’inesauribile e sorprendente capacità di rinnovamento, che lo collocano di diritto tra gli autori più combattivi e originali del cinema contemporaneo.

 Il programma completo della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà presentato alla stampa il 28 luglio p.v. a Roma, all’Hotel Excelsior (ore 11).

 Venezia, 14 luglio 2016

LA RECENSIONE DI MARINA: MIAMI BEACH di Carlo Vanzina

Miami-Beach-Il-filmTITOLO: MIAMI BEACH; REGIA: Carlo Vanzina; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Max Tortora, Paola Minaccioni, Ricky Memphis, Giampaolo Morelli; durata: 88′

Nelle sale italiane dal 1° giugno, Miami Beach è l’ultimo lungometraggio diretto da Carlo Vanzina e co-sceneggiato insieme al fratello Enrico.

Olivia e Giovanni – milanese snob lei, romano verace e chiassoso lui – si incontrano in aereo, quando entrambi stanno accompagnando i rispettivi figli – Luca e Valentina – a studiare a Miami. Inevitabili gli scontri, malgrado la simpatia che nascerà tra i due ragazzi. Giulia, avvenente diciassettenne, arriva, a sua volta, a Miami con un gruppo di amiche, al fine di assistere ad un concerto. Lorenzo, il padre di lei, la seguirà a sua insaputa, dal momento che avrebbero dovuto trascorrere insieme le vacanze estive in Bretagna. Infine, Filippo è un agente immobiliare italiano, immaturo e sciupafemmine, di cui la giovane Giulia si invaghirà a prima vista, facendogli credere di essere molto più grande di quello che è.

miami-beachA poco, a quanto pare, sono servite le origini dei due fratelli Enrico e Carlo – figli, appunto, di Stefano Vanzina, in arte Steno, uno dei più prolifici e poliedrici autori della commedia italiana degli anni d’oro. A poco è servito il fatto che entrambi i cineasti siano stati a contatto, fin da piccoli, con i maggiori esponenti del cinema italiano. Non appena veniamo a sapere dell’imminente uscita in sala di uno dei loro lavori, infatti, sappiamo già cosa aspettarci: un film corale che racconta le prevedibili storie di diverse famiglie benestanti – provenienti da varie zone d’Italia – che, incontrandosi per caso in località mondane e modaiole, saranno costrette a convivere con altri “ingombranti” nuclei famigliari, fino a trovare una sorte di equilibrio con essi. Il tutto condito da gag che non facevano ridere neanche ai tempi di Macario e da una serie di gratuite volgarità di ogni genere.

Questo è quello che, a partire da Vacanze di Natale – che, tutto sommato, rispetto a ciò che è venuto dopo, non era un lavoro del tutto malvagio – ci viene propinato regolarmente a cadenza annuale. Ed è anche il caso di Miami Beach, l’ultima fatica dei due fratelli cineasti.

00-img-tt5663624-20160511130111-video-still-1_800x450_nUKkmE_2_it_1_51293_82586_511239_149Oltre alla prevedibilità del prodotto ed alla sua somiglianza a numerosi altri film del genere, Miami Beach dà tutta l’impressione di un lungometraggio creato, ormai, in modo quasi “meccanico”. Basta cambiare la location, scegliere un nome diverso per i personaggi stereotipati presenti in sceneggiatura, ingaggiare nuovi attori che li impersonino ed il gioco è fatto. Tale incuria, purtroppo, in questo caso si è manifestata anche dal punto di vista registico: movimenti di macchina eccessivamente semplici da risultare quasi raffazzonati, personaggi che discorrono in gruppo, ma tutti rivolti in modo innaturale verso la macchina da presa – quasi come se volessero parlare direttamente al pubblico – ed una direzione degli attori piuttosto discutibile, salvo per quanto riguarda le performances di grandi nomi quali Max Tortora, Paola Minaccioni, Ricky Memphis e Giampaolo Morelli. In poche parole, un prodotto trito e ritrito, insipido e ricco di stereotipi. Nel caso in cui dovesse venir voglia di vedere una commedia del genere, volendo però risparmiare i soldi del biglietto del cinema, non bisogna far altro che prendere un vecchio vhs o un vecchio dvd con uno dei lavori dei fratelli Vanzina, accendere il lettore ed il gioco è fatto.

Neva-SegafredoPerò una cosa è da dire: forse proprio per l’ambiente parecchio stimolante in cui sono cresciuti, forse per l’inevitabile influenza del padre, Enrico e Carlo Vanzina – tutto sommato – si sono spesso distinti per lungometraggi che, a loro modo, hanno fatto epoca – quali, ad esempio, Sapore di mare o Eccezzziunale…veramente – dimostrando, tuttavia, una certa onestà, oltre ad una profonda conoscenza del mezzo. Da questi loro lavori traspare la sostanza che sta alla base del loro operato e che, di fatto, li classifica un gradino al di sopra del loro collega Neri Parenti.

VOTO: 3

Marina Pavido

MY FRENCH FILM FESTIVAL 2016 – su Indiefilmchannel.tv 9 lungometraggi e 11 cortometraggi

Ricevo e volentieri pubblico

 

Indiefilmchannel.tv piattaforma ufficiale del My French Film Festival 2016

Dal 18 gennaio al 18 febbraio in streaming sulla piattaforma 9 lungometraggi e 11 cortometraggi in concorso al MYFFF 2016

logo-indie-riff.jpg Indiefilmchannel.tv sarà l’ufficiale portale italiano del My French Film Festival 2016. Il primo festival del cinema francese in linea, organizzato da Unifrance, si svolgerà dal 18 gennaio al 18 febbraio 2016. Solo alla vigilia del MYFFF, il 17 gennaio, sotto la Torre Eiffel saranno svelati i 26 titoli dei film in concorso. Saranno disponibili in streaming per tutto il periodo del Festival 9 lungometraggi e 11 cortometraggi selezionati su un intero e unico canale dedicato su Indiefilmchannel.tv. Tutti i film saranno in originale lingua francese con sottotitoli in italiano, i lungometraggi si potranno vedere in streaming al costo di soli euro 1.99 cada uno oppure acquistando a soli euro 9.99 l’intero pacchetto, mentre i cortometraggi saranno in visione gratuita.

Gli undici titoli di cortometraggi presenti su Indiefilmchannel.tv nel canale My French Film Festival sono: Au Sol, Belle Gueule, Derniere porte au sud, Errance, Essaie de mourir jeune, H recherche F, Jeunesse des loups Garous, La fin du dragon, Le repas dominical, Les filles, Toutes des connes. Tema centrale trattato nei cortometraggi in concorso al MYFFF 2016 è quello delle Donne. In particolari 5 dei corti selezionati portano alla luce vari aspetti della donna, il suo rapporto con l’amore, con i genitori, con i figli all’interno di varie realtà. Vediamo nello specifico i cortometraggi del gruppo WOMEN’S TALES: Au solBelle gueule, Jeunesse des loups garousLa fin du dragonLes filles.

Mentre i 9 titoli dei lungometraggi sono: Alleluia, A trois on y va, Caprice, Un francais, Henri Henri, La belle saison, L’affaire Sk1, Les chateaux de sable, Un peu-beaucoup-aveuglement. Tra i 12 lungometraggi selezionati in concorso al MYFFF 2016, 4 hanno come tema centrale l’amore e tutto ciò che questo forte sentimento comporta nella vita delle persone. FRENCH KISS è il nome che raggruppa questi lunghi cosi fortemente incentrati su i sentimenti. Scopriamo subito i titoli di questi film: A trois on y vaHenri Henri, La belle saisonLes chateaux de sable.

Al termine del festival saranno consegnati tre premi :

  • Il Premio Chopard dei Cineasti
  • Il Premio Lacoste del Pubblico
    Gli internauti di tutto il mondo possono votare per i loro film preferiti sulla piattaforma del festival.
  • Il Premio della Stampa Internazionale
    Composta da giornalisti di grandi quotidiani stranieri.

Ricordiamo che per vedere in streaming in anteprima italiana i film in concorso al MYFFF 2016 basta collegarsi dal 18 gennaio al 18 febbraio su Indiefilmchannel.tv, mentre per votare i titoli selezionati ci si può collegare al sito MYFFF.

Per ulteriori informazioni : http://indiefilmchannel.tv/

VENEZIA 72: TORNA LA SALA WEB

Dal sito ufficiale della Mostra

Torna la Sala Web alla 72. Mostra di Venezia:
15 lungometraggi di Orizzonti e Biennale College – Cinema
in prima mondiale online in tutto il mondo /

Già da lunedì 17 agosto è possibile acuistare il biglietto o il pass digitale
15 lungometraggi in prima mondiale, di cui 12 della sezione Orizzonti e tre di Biennale College – Cinema, formano il ricco programma della Sala Web della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2015, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
Dopo il grande successo delle edizioni precedenti, per il quarto anno l’innovativa Sala Web permette la visione online in tutto il mondo, raggiungibile dal sito http://www.labiennale.org, di film significativi della selezione ufficiale della Mostra di Venezia, per cinque giorni a partire da quello in cui vengono presentati in prima mondiale al Lido.
E’ possibile acquistare il biglietto o il pass digitale per i 15 film della Sala Web sul sito della Biennale di Venezia http://www.labiennale.org.
Fra i titoli disponibili online della sezione Orizzonti (dedicata alle nuove tendenze del cinema mondiale) sono inclusi due attesi film italiani: Italian Gangsters di Renato De Maria, viaggio tra i volti e gli episodi più celebri della criminalità italiana dal dopoguerra al boom, dalla banda Cavallero al “solista del mitra” Luciano Lutring, con testimonianze e filmati d’archivio; e Pecore in erba di Alberto Caviglia, surreale “falso documentario” (genere insolito nel cinema italiano) tutto ambientato a Trastevere.
Sempre dalla sezione Orizzonti, saranno presentate in Sala Web le nuove opere di cineasti provenienti da tutto il mondo e acclamati nei festival internazionali, come lo statunitense Jake Mahaffy, vincitore del Gran Premio al festival South by Southwest (SXSW), a Venezia con Free in Deed, l’algerino Merzak Allouache (Madame Courage), l’indiano Vetri Maaran (Interrogation), il brasiliano Gabriel Mascaro (Neon Bull). Saranno anche disponibili le opere prime di Anita Rocha Da Silveira (Mate-me pro favor, Brasile), Hadar Morag (Why Hast Thou Forsaken Me, Israele), Yorgos Zois (Interruption, Grecia).
La Sala Web presenta inoltre i tre nuovi lungometraggi di Biennale College – Cinema, il laboratorio di formazione per lo sviluppo e la produzione di opere a micro-budget realizzato dalla Biennale nel 2012, i cui primi sei film hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. I tre nuovi titoli per il 2015 sono Baby Bump di Kuba Czekaj (Polonia), sulla paura della pubertà di un ragazzo polacco, The Fits di Anna Rose Holmer (Usa), un film sulla danza giovanile ambientato a Cincinnati, Blanka di Kohki Hasei (Giappone, Italia), storia di una bambina orfana di Manila. Tre storie adolescenziali che raccontano quanto ovunque non sia facile crescere.
Questa edizione della Sala Web presenta film provenienti o coprodotti da 20 Paesi, fra i quali anche Argentina, Francia, Giappone, Iran, Messico, Polonia. Tra le storie raccontate, la questione degli immigrati in India (Interrogation), la lotta di donne forti in Iran (Wednesday, May 9) o negli Usa (Free in Deed), gli adolescenti abbandonati o a rischio nel mondo (Madame Courage, Why hast thou forsaken me?, Mate-me por favor).
La Sala Web, operata per conto della Biennale da Festival Scope e MYmovies.it, ha una platea con una capienza massima per ogni visione di 1.400 posti. Le proiezioni, raggiungibili dal sito http://www.labiennale.org, sono collocate per il territorio internazionale sul sito protetto operato da Festival Scope (https://home.festivalscope.com/), mentre per quello geolocalizzato al territorio italiano da MYmovies.it e Repubblica.it sulla piattaforma MYMOVIESLIVE – Nuovo Cinema Repubblica (http://mymovieslive.repubblica.it).
Per le proiezioni sul territorio internazionale, è possibile acquistare il biglietto digitale sul sito https://home.festivalscope.com raggiungibile dal sito della Biennale http://www.labiennale.org. Si potrà accedere alla proiezione del film prescelto dopo aver effettuato una registrazione, pagato il biglietto singolo (4 euro) oppure un pass per 5 film (10 euro), e ottenuto un link personale che consentirà una visione non ripetibile. Ciascun titolo (in versione originale con sottotitoli in inglese) sarà disponibile per la visione in streaming nell’arco di 5 giorni a partire dalle ore 21 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale del film al Lido.
Per accedere invece alle versioni sul territorio italiano pubblicate su MYMOVIESLIVE – Nuovo Cinema Repubblica (con i sottotitoli anche in italiano) basterà attivare o avere già attivo un abbonamento trimestrale o annuale su MYMOVIESLIVE! nella fascia di prezzo a partire da € 17,90.

Il programma della SALA WEB della MOSTRA DI VENEZIA 2015

FILM DI ORIZZONTI

Neon Bull (Boi Neon) di Gabriel Mascaro – da giovedì 3 settembre
Brasile, Uruguay, Olanda – 101’
Iremar lavora nelle “Vaquejadas”, rodei che si svolgono nel Nordest del Brasile, dove due uomini a cavallo tentano di atterrare un toro strattonandolo per la coda. Iremar è occupato dietro le quinte di questi show passando le giornate coperto di fango, prendendosi cura dei tori e preparandoli prima che entrino in pista. La casa di Iremar è il camion che trasporta gli animali di rodeo in rodeo, che divide con le persone che lavorano con lui: Galega, ballerina esotica madre di Cacà, e Zé, il suo padrino. Insieme formano un’improvvisata ma solida famiglia. Ma il Nordest del Brasile sta cambiando, e il boom del settore tessile fa sognare nuove ambizioni a Iremar.

Italian Gangsters di Renato De Maria – da giovedì 3 settembre
Italia – 87’
Docu-film tra gli episodi più celebri della criminalità italiana dal dopoguerra agli anni del boom, dalla banda Cavallero al “solista del mitra” Luciano Lutring. Trent’anni di violente storie consacrate dai media e dal cinema. Una galleria di volti, testimonianze, filmati d’archivio (dalle teche dell’Istituto Luce) e omaggi a grandi registi di genere come Fernando Di Leo e Mario Bava. Un affresco sulle tracce dei più celebri esponenti del crimine italiano, che diventa il racconto tumultuoso delle trasformazioni sociali nell’Italia “a mano armata”, tra rapine e night club, tra confusa ribellione e simboli della nuova ricchezza.

Tharlo di Pema Tseden – da sabato 5 settembre
Cina – 123’
E’ un film diretto dal regista tibetano Pema Tseden, tratto da un racconto scritto dal regista stesso. Girato nella regione tibetana del Qinghai, il film vede protagonista un giovane pastore, un uomo semplice la cui grande ambizione è “servire il popolo”. Il suo arrivo in città e l’incontro con una ragazza lo porteranno però a perdere le proprie illusioni. Il ruolo del protagonista Tharlo è affidato all’attore tibetano, poeta e musicista, Shidé Nyima.

Pecore in erba di Alberto Caviglia – da domenica 6 settembre
Italia – 86’
Un ironico “falso documentario” (mockumentary), genere insolito per il cinema italiano, su un tema drammatico quale l’antisemitismo, letto in chiave surreale. Una commedia tutta ambientata a Trastevere, un film su questo quartiere romano, sulle sue strade e gli abitanti che lo animano. Opera prima di Alberto Caviglia, già assistente alla regia di Ferzan Özpetek a partire dal 2006, prendendo parte a film quali Saturno contro (2007), Mine vaganti (2010) e Magnifica presenza (2012).

Wednesday, May 9 di Vahid Jalilvand – da lunedì 7 settembre
Iran – 102’
Un uomo di nome Jalal pubblica un insolito annuncio su un quotidiano di Tehran, dichiarando di voler diecimila dollari a una persona bisognosa. La notizia raccoglie un folto gruppo di aspiranti, Jalal riceve molte richieste e lui vorrebbe decidere di scegliere uno a caso. Tutti affermano che la somma proposta rappresenta l’unica soluzione ai loro problemi. La polizia tiene sotto controllo la situazione, calmando la folla e disperdendola. Tuttavia, ci sono due donne che non si arrendono: Setareh, una diciannovenne incinta, e Leila, l’ex fidanzata di Jalal.

Madame Courage di Merzak Allouache – da lunedì 7 settembre
Algeria, Francia – 90’
Omar, ragazzo instabile e solitario, vive in una baraccopoli nei sobborghi di Mostaganem, in Algeria. È dipendente da una droga chiamata “Madame Courage”, molto popolare tra i giovani algerini per il senso di euforia e di invincibilità che produce. Omar è un ladro esperto. Una mattina si reca come al solito in centro per commettere i suoi furti. La prima preda stavolta è una ragazza di nome Selma, che passeggia con gli amici, e con una collana d’oro al collo bene in vista. Mentre Omar la sta derubando, i loro sguardi si incontrano.

Interruption di Yorgos Zois – da martedì 8 settembre
Grecia, Francia, Croazia – 109’
In un teatro del centro di Atene va in scena l’adattamento postmoderno di una classica tragedia greca. Come ogni sera, il pubblico prende posto e lo spettacolo inizia. Improvvisamente le luci se ne vanno. Un gruppo di giovani, vestiti di nero e armati, salgono sul palco. Si scusano per l’interruzione e invitano il pubblico a salire sul palco. Lo spettacolo riprende con un’importante differenza: la vita imita l’arte e non l’opposto.

Why Hast Thou Forsaken Me? (Lama Azavtani) di Hadar Morag – da martedì 8 settembre
Israele, Francia – 94’
Muhammad, un ragazzo respinto ai margini della società, vive nelle strade di una sudicia città, finché incontra Gurevich, solitario vagabondo che guida la sua moto nelle viscere dell’abitato, tra le ombre delle calli secondarie, affilando i coltelli delle macellerie e dei ristoranti. Testardo e tenace, il ragazzo lo convince a prenderlo con sé. In questo ipnotico inferno urbano, ciò che inizia come instabile e incerto apprendistato, diventa uno sforzo per l’autocontrollo.

Mate-me por favor di Anita Rocha Da Silveira – da mercoledì 9 settembre
Brasile, Argentina – 101’
Un’ondata di omicidi investe Barra da Tijuca, zona Ovest di Rio de Janeiro. Ciò che all’inizio è solo una blanda curiosità per i giovani del luogo, lentamente comincia a guastare le loro vite. Fra questi c’è la quindicenne Bia. Dopo un incontro con la morte, vuole fare di tutto per essere sicura di essere viva.

Tempête di Samuel Collardey – da mercoledì 9 settembre
Francia – 89’
Dom, 36 anni, è un marinaio della barca da pesca Petit Gael II, del porto di Sables d’Olonne, piccola città della Francia occidentale. E’ abituato a uscite di almeno tre settimane di fila in mare aperto. Nonostante le assenze, i suoi figli adolescenti hanno deciso di vivere con lui dopo il divorzio dei genitori. Ma quando sua figlia Mailys rimane incinta, Dom si rende conto che deve scegliere tra il mare e la famiglia.

Interrogation (Visaaranai) di Vetri Maaran – da giovedì 10 settembre
India – 106’
Un gruppo di immigrati è detenuto in una stazione di polizia locale, torturato e forzato ad ammettere un crimine di cui non hanno conoscenza. Quando tutte le speranze sembrano perdute, un poliziotto concittadino parla per loro conto alla corte che lo ascolta, liberandoli. Il poliziotto chiede in cambio un favore, e i ragazzi glielo fanno, incuranti del destino a cui vanno incontro. Nel momento in cui involontariamente diventano testimoni di un tradimento politico, il sistema li costringe al silenzio, a ogni costo. Ma Pandi è determinato a farsi ascoltare.

Free in Deed di Jake Mahaffy – da venerdì 11 settembre
USA, Nuova Zelanda – 98’
Girato nel caratteristico mondo delle storefront churches (chiese ricavate da negozi dismessi) di Memphis, Tennessee, e basato su fatti reali, Free in Deed racconta il tentativo di un uomo di compiere un miracolo. Quando una madre single porta il figlio autistico in chiesa per farlo guarire, un pastore pentecostale è costretto a confrontarsi con la malattia in apparenza incurabile del ragazzo, e allo stesso tempo con i propri demoni. Più lui prega, più le cose sembrano andare fuori dal suo controllo.

FILM DI BIENNALE COLLEGE – CINEMA

Baby Bump di Kuba Czekaj – da giovedì 3 settembre
Polonia – 89’
L’undicenne Mickey House è da non molto un ragazzo. Ma chi è veramente? Lui non lo sa. E senza amici. Non capisce sua madre. Odia ciò che sta accadendo al suo corpo. Realtà e immaginazione si confondono in uno strano miscuglio. Gli eventi si fanno sempre più estremi, sia a casa, sia a scuola. Mickey deve trovare la forza per fermare tutto questo. Dove avverrà l’incontro con la maturazione del suo corpo?

The Fits di Anna Rose Holmer – da venerdì 4 settembre
Usa – 71’
Toni, una tredicenne indiavolata con la passione della danza, decide di esercitarsi presso un team dopolavoristico nel West End di Cincinnati. Sopporta con entusiasmo gli allenamenti, gli sforzi e tutte le sollecitazioni a cui le sue orecchie devono adattarsi. E’ il momento della gioia delle prime amicizie e della scoperta del ballo. Ma poco dopo l’arrivo di Toni nel team, la maggior parte delle ragazze inizia a soffrire di episodi di svenimento, delirio o caduta in stati di catarsi in apparenza incontrollabili. Nessuno può spiegare la misteriosa epidemia. Questi attacchi presto si trasformano in un rito di passaggio, e il trauma spinge le ragazze a sentirsi più vicine le une alle altre. Stretta fra il bisogno di controllo e il desiderio di essere accettata, Toni deve decidere quanto vuole andare lontano per far propri i suoi nuovi ideali.

Blanka di Kohki Hasei – da sabato 5 settembre
Giappone, Italia – 75’
L’undicenne Blanka sopravvive da sola a Manila chiedendo la carità ai turisti o derubandoli. Un giorno, un’assurda idea si fa strada in lei: se potesse comprarsi una madre, potrebbe avere una bella vita. Ma non ha fatto i conti con gli sforzi per raccogliere denaro a sufficienza. Un’opportunità sorge quando incontra Peter, un 55enne cieco, musicista di strada, che insegna a Blanka come cantare, un’abilità grazie alla quale potrebbe fare denaro. In ogni caso, riguardo al futuro di Blanka, Peter decide di portarla in un orfanotrofio. Quando lo scopre, lei scappa, e l’incubo ha inizio.

50+1 MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA PESARO FILM FESTIVAL – dal 20 al 27 giugno

Ricevo e volentieri pubblico

50+1 Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

Pesaro Film Festival

(50 anni 1965-2015)

Teatro Sperimentale (sala grande e sala Pasolini),

Centro Arti Visive Pescheria, Palazzo Gradari e Piazza del Popolo

20 – 27 giugno 2015

Pesaro è un luogo dello spirito (Pier Paolo Pasolini)

PER UNA RINASCITA DELLA PELLICOLA E DEL CINEMA IN SUPER8

Un proiettore in mezzo al pubblico e la concentrazione dello sguardo per film d’artista, personali, artigianali…
Pesaro, 21 giugno. Come ha più volte sottolineato il neo-direttore Pedro Armocida, l’edizione 50+1 della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro parte da un ripensamento degli spazi per costruire il programma. Così, se la sala piccola dello Sperimentale, oggi Sala Pasolini, negli anni ’90 ha ospitato l’apertura della Mostra al video (analogico e digitale) e alle nuove tecnologie, prima che diventassero prevalenti, in questa edizione viene dedicata una parte della programmazione di questa piccola ma attrezzata sala alla rinascita della pellicola e del cinema in Super8 in un programma speciale a cura di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri (come anche alla proiezione di film sperimentali in 16mm in un evento speciale curato da Federico Rossin). Il Super8 è oggi di nuovo utilizzato, soprattutto in ambito artistico, non solo come formato di ripresa ma anche per proiezioni in pellicola che altrimenti si stanno perdendo. In giro per l’Europa rinascono collettivi di produzione, sviluppo, distribuzione di film in Super8 che vengono spesso mostrati in proiezioni-performance dal vivo, in cui il rapporto con la tecnologia è parte integrante e visibile del processo cinematografico.

La Sala Pasolini si presta perfettamente sia per dimensioni che per caratteristiche, a proiezioni fatte dal vivo con un proiettore in mezzo al pubblico, in uno spazio raccolto e intimo. Alcune idee centrali dalle quali si è partiti nel comporre il programma sono infatti l’attenzione per il gesto del filmare: il Super8, forse più di ogni altro formato, si presta a una sorta di acutezza dello sguardo. Altra idea centrale è quella dell’atto performativo del mostrare i propri film. I cineasti qui coinvolti sono soliti proiettare autonomamente le loro opere, con un semplice proiettore, in qualunque spazio, in mezzo al pubblico e con il pubblico, e così faranno a Pesaro, instaurando un dialogo continuo durante e intorno alle proiezioni.

Il programma – che si svolgerà sempre alle 18 in Sala Pasolini – si apre lunedì 22 giugno con Philippe Cote, cineasta francese dalla sguardo sensibile e radicale su genti e paesaggi, presenterà i suoi diari e documentari di viaggio tra l’Europa e gli Stati Uniti (Bretagna, New York e confine con il Canada), film poetici e contemplativi che invitano a un’avventura dello sguardo. Martedì 23 sarà la volta dell’olandese Jaap Pieters, attivo dalla fine degli anni ’80 e noto come l'”occhio di Amsterdam”, il quale proietterà i suoi film, dai quali emerge un’umanità fragile che vive l’alienazione degli spazi urbani, come pure l’attenzione a oggetti e dettagli della quotidianità che trascendono in astrazione. Mercoledì 24 gli italiani Livio Colombo e Giulia Vallicelli, impegnati da anni in workshop e laboratori sul Super8, presenteranno i loro film in una proiezione particolarmente performativa, con diversi proiettori in contemporanea e due musicisti dal vivo, Beppe Sordi e Patrizia Oliva. Infine, giovedì 25 e venerdì 26 giugno due programmi della cineasta tedesca Helga Fanderl, attiva dagli anni ’80, che realizza brevi e sorprendenti film poetici spesso accostati alla forma degli Haiku giapponesi. In pochi minuti restituisce l’essenza di un gesto, un luogo, un momento, un incontro. Cinepresa a mano e montaggio in camera gli elementi costitutivi del suo cinema dell’immediatezza e intensità emozionale.

APPELLO DEI CINEASTI EUROPEI A ROMA

Ricevo e volentieri pubblico

L’Institut français Italia e l’Ambasciata di Francia in Italia, con UniFrance films, l’ARP e la Commission du Film d’Ile-de-France, in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission, hanno presentato ieri (9 aprile) a Palazzo Farnese una mattinata dedicata alla diffusione del cinema europeo e alla regolazione del diritto d’autore in Europa.

Nel corso di questi incontri, organizzati nell’ambito della quinta edizione del festival “Rendez-Vous, appuntamento con il nuovo cinema francese”, è stato lanciato un appello dei registi europei per una migliore circolazione delle opere europee in Europa e per la protezione del diritto d’autore.

APPELLO DEI CINEASTI EUROPEI
PRIMI FIRMATARI

Lucas Belvaux

Emanuele Crialese

Jean-Pierre Dardenne

Luc Dardenne

Dante Desarthe

Matteo Garrone

Costa Gavras

Amos Gitaï

Michel Hazanavicius

Kamen Kalev

Paul Laverty

Mike Leigh

Ken Loach

Daniele Luchetti

Ursula Meier

Cristian Mungiu

Rebecca O’Brien

Jean-Paul Salomé

Volker Schlöndorff

Maurizio Sciarra

Abderrahmane Sissako

Paolo Sorrentino

Béla Tarr

Joachim Trier

Fernando Trueba

Wim Wenders

Le numerose discussioni che hanno animato questa prima Giornata di Roma dimostrano un’urgenza condivisa da tutti: mentre i fondamenti stessi del diritto d’autore sono rimessi in discussione da coloro che, in Europa, li considerano a torto un ostacolo alla circolazione delle opere, affermiamo la nostra volontà di ridisegnare nella sua essenza il modo di mostrare e far circolare i nostri film tra i nostri paesi.

Attraverso il nostro sguardo di registi, le nostre opere cinematografiche testimoniano, ciascuna a modo suo, una visione profondamente personale e al contempo profondamente collettiva dell’Europa in tutte le sue complessità, con le sue violenze e le sue gioie, le sue caricature e le sue realtà, i suoi conflitti e le sue coesioni, le sue assurdità e i suoi sogni…Costituiscono di per sé una forma di speranza e senza dubbio contribuiscono, nel loro piccolo, alla costruzione di una identità europea.In un momento in cui un elevato numero di paesi europei si trova ad affrontare nuovi movimenti oscurantisti venati di odio, dei barlumi di speranza possono anche arrivare dal cinema.Per questo motivo, una delle nostre responsabilità sta nel condurre una riflessione atta a favorire una migliore circolazione delle opere dei singoli paesi attraverso un continente che è il nostro, stando tuttavia bene attenti ad evitare che questo avvenga a discapito della vitalità della nostra creatività.Non è normale che tutte le cinematografie europee abbiano difficoltà ad essere accessibili a tutti gli spettatori.Chiediamo dunque all’insieme delle autorità pubbliche, alla Commissione europea, agli organismi normativi nazionali, alle Agenzie cinematografiche europee e, ancora, alle emittenti televisive, di unirsi a noi in una riflessione su misure concrete da mettere in atto nell’ambito della circolazione dei film, affinché l’Europa sia permeata di tutto il suo cinema. Per far questo, è necessario focalizzare l’attenzione su tutti i mezzi di diffusione dei film:

  • le sale cinematografiche: bisogna moltiplicare gli sforzi per contrastare il deserto cinematografico tuttora esistente in numerosi territori. È necessario evitare la chiusura delle sale esistenti e al tempo stesso consentire la creazione di nuove strutture. Le sale indipendenti non devono essere trascurate nella dotazione dell’attrezzatura digitale. Occorre vigilare in modo particolare sugli aiuti che facilitano e accelerano la distribuzione dei film nei cinema di tutta Europa: la sala resta il migliore luogo di incontro tra un film e il suo pubblico.
  • le reti televisive: sollecitiamo le emittenti di servizio pubblico ad impegnarsi fin d’ora nel redigere una Carta per una migliore trasmissione delle opere cinematografiche europee, concentrando gli sforzi in particolare sugli scambi e lavorando su programmazioni condivise e reciproche. Sarà anche necessario aiutarle a sviluppare i loro canali digitali (in particolare la Catch-up TV), nel contesto di un modello economico sano che non distrugga il valore dell’opera. La speranza della creazione di una piattaforma di diffusione del cinema indipendente europeo deve essere un obiettivo credibile. Può scaturire delle emittenti televisive.
  • le piattaforme di Video On Demand: è necessario ripensare un regolamento europeo specifico a seguito della comparsa di operatori europei capaci di competere con i giganti mondiali. Per molto tempo Internet è stata oggetto delle nostre preoccupazioni che si sono materializzate in particolare con i danni provocati dalla pirateria. Vogliamo credere che forse oggi sia la migliore partner del cinema europeo. Una rete interconnessa adeguatamente regolamentata può diventare uno straordinario mezzo per mostrare le nostre opere.

A tal fine, la Commissione europea deve adattare le sue direttive sui media audiovisivi, ma anche sulla fiscalità. Deve perseguire due obiettivi ambiziosi: incoraggiare la crescita di soggetti europei che si adoperino per il finanziamento e l’editorializzazione del cinema europeo e inserire i giganti mondiali della Rete nella fiscalità e nell’economia della creazione.

È doveroso e urgente individuare una fiscalità culturale per gli operatori globalizzati della diffusione delle opere. L’ipotesi suggerita dalla Ministra della Cultura e della Comunicazione francese Fleur Pellerin di una tassazione della larghezza di banda ci sembra una strada pertinente da esplorare ed è essenziale poter condurre sino in fondo una riflessione in merito.

Chiediamo fin d’ora alla Commissione europea di rendere disponibili, attraverso il Programma Europa Creativa, delle risorse per tradurre le opere europee nelle altre lingue del continente. Queste traduzioni permettono una migliore circolazione dei film sulle reti televisive pubbliche e sulle piattaforme di VOD e accelerano la distribuzione dei film nelle sale cinematografiche a livello europeo. Constatiamo sempre più che la possibilità di disporre di film in un contesto di legalità è anche il modo più efficace per contrastare il fenomeno della pirateria e prevenire le sue disastrose conseguenze sulle opere d’ingegno. È una questione cruciale sulla quale è oltremodo urgente che la Commissione europea si esprima e intervenga a sostegno delle iniziative già intraprese per favorire la circolazione delle opere in Europa e lottare in modo efficace e coraggioso contro il dilagare della pirateria.

Condividiamo con la Commissione europea la volontà di favore l’accesso ai film a tutti. Le opere cinematografiche costituiscono un elemento essenziale dell’educazione all’immagine, oltre che, senza dubbio, dell’educazione delle coscienze. Ma non dobbiamo sbagliare la modalità di raggiungimento di questo obiettivo, altrimenti gli effetti sul cinema sarebbero devastanti.

Le nostre basi di valori comuni, come il diritto d’autore e l’Eccezione culturale, devono essere preservate per fungere da sprone nel tracciare una nuova politica culturale europea.

Roma, 9 aprile 2015.

VENEZIA 71: LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A THELMA SCHOONMAKER

Ricevo e volentieri pubblico

 

Oggi, martedì 2 settembre, alle ore 17.15 in Sala Grande,

Thelma Schoonmaker è stata premiata con il Leone d’oro alla carriera
Durante la cerimonia anche un video-messaggio di Martin Scorsese

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La cerimonia di premiazione del Leone d’oro alla carriera a Thelma Schoonmaker ha avuto luogo oggi, martedì 2 settembre, alle ore 17.15 in Sala Grande. Durante la cerimonia  è stato proiettato un video-messaggio commemorativo di Martin Scorsese.

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Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (Toro scatenato, The Aviator, The Departed) e due BAFTA (Toro scatenato, Goodfellas), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di Chi sta bussando alla mia porta?. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente The Wolf of Wall Street (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio.

17105-Award_Ceremony_-_Golden_Lion_for_Lifetime_Achievement_T._Schoonmaker_-_P._Baratta__T._Schoonmaker__A._Barbera_-____la_Biennale_di_Venezia_-_Foto_ASAC__6_Sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista Frederick Wiseman, i Leoni d’oro alla carriera della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2014).

 

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

 

CERVIGNANO FILM FESTIVAL CALL FOR ENTRIES

Ricevo e volentieri pubblico

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Gentili cineasti

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la dead line per inviare i vostri cortometraggi, documentari & videoclip alla seconda edizione del Cervignano Film Festival, kermesse competitiva incentrata sul tema del confine e del limite, è stata prorogata a lunedì 21 luglio.
L’iscrizione alla sezione videoclip intitolata a Michel Gondry si può effettuare completamente on line: http://www.cervignanofilmfestival.it/premio-michel-gondry/.
 
Vi ricordiamo inoltre che l’evento clou della seconda edizione del CFF sarà la proiezione della copia restaurata 35 mm del “Vangelo secondo Matteo”, in concomitanza del 50° anniversario dalla realizzazione del capolavoro pasoliniano e che, per l’occasione, verrà istituito uno speciale riconoscimento intitolato proprio a P.P. Pasolini che premierà il corto o il documentario che la Giuria valuterà più vicino alla sensibilità poetica del regista friulano.   


Grazie dell’attenzione
Lo staff del CFF
 
Promo 2° CFF: