Ricevo e volentieri pubblico
LA NASCITA DEL “CASSERO DI PORTA SARAGOZZA”, PRIMO CENTRO ITALIANO LGBT
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TORRI, CHECCHE E TORTELLINI
(appunti per una storia senza storia dell’omosessualità del ’900)
al 30° Torino Gay&Lesbian Film Festival
TORRI, CHECCHE E TORTELLINI – appunti per una storia senza storia dell’omosessualità del ’900 è il nuovo film di Andrea Adriatico che parteciperà alla 30° edizione del Torino Gay&Lesbian Film Festival, nella sezione fuori concorso TGLFF EXTRA, che si terrà nel capoluogo piemontese dal 29 aprile al 4 maggio 2015.
Un film documentario che racconta una storia che è la storia di tante persone che hanno creduto e continuano a credere in una sorprendente avventura: la nascita del Cassero, il primo centro italiano LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) sorto a Bologna in un edificio monumentale concesso dal Comune. Il “Cassero di Porta Saragozza”, su cui dal 1982 ha cominciato a sventolare la bandiera LGBT, diventa subito leggendario, in Italia e in tutta Europa. Attività culturali e politiche si intrecciano a un’idea diversa di aggregazione e socialità, anche con la creazione di un gruppo teatrale di travolgente e delirante autoironia en travesti. Il documentario ripercorre le tappe salienti che portarono all’inedita decisione (per la prima volta in Europa un’amministrazione pubblica concedeva uno spazio, peraltro così prestigioso, a un’associazione di omosessuali) e le attività del Cassero nei suoi primi anni di vita.
TORRI, CHECCHE E TORTELLINI ci narra la storia dell’insediamento del movimento omosessuale nel primo circolo pubblico che l’Italia osò concedere in anni difficilissimi ad una comunità che cominciava una marcia di visibilità mai più arrestata. E lo fa con lo spirito della ricostruzione di un racconto che è al contempo testimonianza sociale e riflessione politica, intervistando i protagonisti di quel momento, politici come Walter Vitali o Sandra Soster, all’epoca assessori alla Cultura e ai Giovani della città, accanto ai primi presidenti del circolo 28 giugno che ebbe in gestione la struttura, Marco Barbieri, Beppe Ramina, Diego Scudiero, giornalisti come Domenico Del Prete, intellettuali come Stefano Casi, che fondò il primo Centro di Documentazione Omosessuale in Italia proprio al Cassero di Porta Saragozza e i tanti attivisti che attraverso una sovversiva attività culturale, guidata da un portentoso direttore artistico a tutti noto come la Cesarina, al secolo Stefano Casagrande, diedero vita ad una stagione senza precedenti che fece diventare Bologna anche una meta ambitissima dagli omosessuali di ogni parte d’Italia. Proprio con le attività culturali vennero fuori talenti come Alessandro Fullin, oggi mattatore televisivo e scrittore molto conosciuto e apprezzato o Valérie Taccarelli, la trans che ispirò il celebre brano Alexander Platz di Franco Battiato e Alfredo Cohen, anche loro protagonisti del film. Su tutto il desiderio di mettere a fuoco testimonianze straordinarie, come una lettera su Bologna di Mario Mieli, grande ideologo del primo movimento omosessuale italiano morto suicida nel 1985, le cui parole tornano interpretate da Eva Robin’s, o la toccante attualizzazione a cui si è prestato uno scrittore come Marcello Fois nel rileggere un fondo pubblicato da Roberto Roversi su L’Unità in quel fatidico 1982.
Questa è la storia di un momento importante del movimento LGBT, quando si passò dalla rivolta alla rivendicazione di spazi pubblici. E’ la storia di una città, che improvvisamente decise di investire sui diritti. Anche a costo di smentire un detto storico a Bologna, un detto che viene raccolto nel motto “la città delle tre T”, torri, tette e tortellini, perdendo la nomea di città delle “tette” per acquistare quella di città delle “checche”.
TORRI, CHECCHE E TORTELLINI è un film di ANDREA ADRIATICO e a testimoniare questa storia sono alcuni dei principali protagonisti di quegli anni ’80: MARCO BARBIERI, VINCENZO BRANÀ, STEFANO CASI, VINCENZO CORIGLIANO, DOMENICO DEL PRETE, ALESSANDRO FULLIN, FRANCO GRILLINI, RINALDO LUCHINI, LUCIANO PIGNOTTI, BEPPE RAMINA, DIEGO SCUDIERO, SANDRA SOSTER, VALÉRIE TACCARELLI, ELVIRA TONELLI, WALTER VITALI con le storie di Mario Mieli raccontate da EVA ROBIN’S e le parole di Roberto Roversi rilette da MARCELLO FOIS.
Il brano portante della colonna sonora, come forse naturalmente e necessariamente doveva essere, è la canzone Bologna di Francesco Guccini (con gentile concessione dell’autore) scritta proprio in apertura degli anni ’80 e diventata testimonianza in musica di una propensione alla buona politica gaudente di una città segnata dallo stragismo e da un durissimo 1977.
4 DATE FONDAMENTALI:
1971 Nasce il FUORI, prima organizzazione del movimento omosessuale italiano e prima rivista gay politica.
1972 Prima manifestazione pubblica del FUORI, in occasione del Congresso degli psicologi a Sanremo.
1982 Il movimento gay di Bologna prende possesso del Cassero di Porta Saragozza.
1985 Nasce l’Arcigay nazionale.
Il Cassero LGBT Center conta oggi circa 18.000 soci ed è, a oltre 30 anni dalla sua nascita, uno dei centri culturali più attivi e significativi di Bologna. Dal 2002 il Cassero ha sede in una struttura diversa da quella “storica” di Porta Saragozza: si tratta del monumento storico della Salara, antico magazzino del sale del porto fluviale di Bologna, che costituisce oggi uno dei poli della “Manifattura delle Arti”. Il Cassero è sempre al centro delle critiche e degli attacchi da parte della Curia bolognese e della destra. L’ultimo risale al marzo 2015, quando sulla pagina Facebook del Cassero è stata pubblicata una foto irriverente nei confronti della religione, scattata durante una festa. La foto, nonostante le scuse del Presidente del Cassero, ha scatenato una forte campagna per la messa in discussione del sostegno della struttura da parte del Comune (concessione dello spazio della Salara e contributi economici). La campagna, che non è arrivata ad alcun effetto pratico, ha visto la mobilitazione della Chiesa, dei partiti di destra, ma anche da una parte del Partito democratico, che ha vissuto una drammatica spaccatura nel consiglio comunale. Con Lituania, Romania e Grecia, l’Italia è l’unico paese dell’Unione Europea a non avere ancora una legislazione che regoli le unioni tra persone dello stesso sesso attraverso l’istituto del matrimonio egualitario (cioè tra due persone senza preclusioni d’identità di genere) o delle unioni civili. Ad oggi il disegno di legge attualmente in discussione è stato depositato nel marzo 2013 da Luigi Manconi, e il relatore è Monica Cirinnà, entrambi del Partito Democratico. Il testo, dopo una prima approvazione in Commissione Giustizia del Senato, dovrebbe portare alle unioni civili (riservate esclusivamente agli omosessuali) quasi tutti i benefici riservati al matrimonio tra cui l’eredità, la pensione di reversibilità e l’adozione del figlio del partner, vietando però l’adozione congiunta da parte della coppia. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha promesso che non verrà posta la questione di fiducia su questo disegno di legge, augurando però che le Camere lo approvino entro l’estate del 2015. Nel frattempo, in alcuni Comuni (al momento una decina) è iniziata la trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. Contro la trascrizione il Ministro dell’Interno Alfano ha chiesto l’intervento dei prefetti per il loro annullamento, ma una sentenza del Tar del Lazio ha confermato la non validità dell’annullamento da parte del prefetto.
TORRI, CHECCHE E TORTELLINI – appunti per una storia senza storia dell’omosessualità del ’900 è una produzione Cinemare con il sostegno della Emilia Romagna Film Commission e con l’utilizzo del credito d’imposta.
prodotto da DANIELA COTTI e MONICA NICOLI per CINEMARE con il sostegno di EMILIA ROMAGNA FILM COMMISSION
sguardi e racconti di MARCO BARBIERI, VINCENZO BRANÀ, STEFANO CASI, VINCENZO CORIGLIANO, DOMENICO DEL PRETE, ALESSANDRO FULLIN, FRANCO GRILLINI, RINALDO LUCHINI, LUCIANO PIGNOTTI, BEPPE RAMINA, DIEGO SCUDIERO, SANDRA SOSTER, VALÉRIE TACCARELLI, ELVIRA TONELLI, WALTER VITALI
documenti di Mario Mieli ravvivati da EVA ROBIN’S e di Roberto Roversi riletti da MARCELLO FOIS
voce narrante di SAVERIO PESCHECHERA
cura di SAVERIO PESCHECHERA con l’aiuto di ALBERTO SARTI
montaggio ANDREA BARBERINI e ROBERTO PASSUTI
pre-montaggio FEDERICO TOVANI, SARAH PATANÈ
operatori GIULIO MARIA CORBELLI, ROBERTO PASSUTI, RAFFAELLO ROSSINI
suono in presa diretta ROBERTO PASSUTI, RICCARDO ROSSI
macchinisti FRANCESCO BALA, FRANCESCO MASSARI, RABII SAKRI
materiale iconografico del FONDO FOTOGRAFICO “STEFANO CASAGRANDE” – CENTRO DI DOCUMENTAZIONE ARCIGAY “CASSERO”
grafica di DANIELA COTTI, ALBERTINA LIPARI DE FONSECA
la canzone del film è “Bologna” di FRANCESCO GUCCINI (Francesco Guccini) Edizioni ℗ 1981 EMI Music Italy Srl Per gentile concessione di Universal Music Italia Srl
grazie a FABIO BO, GIULIO MARIA CORBELLI, STEFANO CASI, BRUNELLA TORRESIN, GIOBBE AGOSTO
a SAMUEL