LA RECENSIONE DI MARINA – ALPS di Yorgos Lanthimos

tumblr_m59ehykerd1rvpc5eo1_1280TITOLO: ALPS; REGIA: Yorgos Lanthimos; genere: drammatico; anno: 2011; paese: Grecia; cast: Aggeliki Papoulia, Ariane Labed, Aris Servetalis, Johhny Vekris; durata: 93′

Nelle sale italiane dal 28 dicembre, Alps è un interessante lungometraggio diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos nel 2011 e presentato alla 68° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Un’infermiera, un paramedico, una ginnasta ed un allenatore si sono riuniti in una sorta di associazione segreta – denominata, appunto, “Alps” – al fine di fornire particolare supporto morale alle famiglie che anno appena subito un lutto, dietro il pagamento di un’elevata cifra. Le regole da rispettare per far parte di questo gruppo sono, però, estremamente rigide ed anche tentare di tornare ad una vita normale non sarà cosa semplice, come avrà modo di sperimentare sulla propria pelle l’infermiera.

alpstennis_1363259266_crop_550x366Dopo il successo – e la conseguente distribuzione in Italia – di The Lobster, ecco che alcuni dei primi film diretti da Lanthimos potranno essere visti – o rivisti – sul grande schermo. Se, però, l’ultimo lungometraggio del cineasta greco da un lato ha piacevolmente sorpreso, mentre dall’altro ha fatto un po’ storcere il naso a causa di importanti pecche all’interno dello script, sarà interessante visionare i suoi primi lavori e vedere da quali idee è partito il cinema di Lanthimos, che, di fatto, è tutt’altro che banale, anche se – ad una prima visione – può risultare piuttosto ostico.

La setta raccontata in Alps è – come per The Lobster – anche qui allegoria della società in cui viviamo, ma si tratta, in questo caso, di qualcosa di molto meno urlato, di assai implicito, che, tuttavia, colpisce dove deve colpire. Un ambiente angusto, una società che non perdona, un mondo fatto di menzogne. Non sono questi, forse, i temi che ricorrono spesso nella cinematografia di Lanthimos? È così per Alps, come è stato così per The Lobster, ma anche per Kynodontas, antecedente i due e, probabilmente, presto sui grandi schermi.

alpsfilmSpesso accusato di “furbizia”, di scarsa onestà intellettuale, insieme ai suoi colleghi della tanto controversa New Wawe greca, Lanthimos si presenta, tuttavia, come un cineasta piuttosto interessante, almeno per quanto riguarda i suoi primi lavori, ma che – e questo ci auguriamo possa accadere mai – rischia di farsi contaminare da pericolose manie di grandezza. La cosa, comunque, sarà da vedere. Nel frattempo, perché non approfittare della possibilità di visionare l’inizio di un percorso tanto controverso? Siamo sicuri che – chi nel bene chi nel male -molti spettatori ne saranno fortemente colpiti.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

11° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – SOLE CUORE AMORE di Daniele Vicari

dsc_9385TITOLO: SOLE CUORE AMORE; REGIA: Daniele Vicari; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Isabella Ragonese, Francesco Montanari, Eva Grieco; durata: 113′

Presentato in anteprima – in Selezione Ufficiale – all’11° Festa del Cinema di Roma, Sole cuore amore è l’ultimo lungometraggio diretto dal regista e documentarista Daniele Vicari.

Eli e Vale sono amiche per la pelle. La prima è sposata e madre di quattro figli. Ogni giorno è costretta ad alzarsi prestissimo per andare a lavorare in un bar, dal momento che suo marito è disoccupato e solo lei è in grado di mantenere la famiglia. La seconda, single, ha deciso di intraprendere la non facile carriera di ballerina, lavora spesso di notte e – durante il giorno – aiuta l’amica facendo da babysitter ai bambini. Il mondo del lavoro e la società, però, non sembrano essere generose con nessuna delle due giovani donne.

Il tema della precarietà del lavoro, si sa, è stato – negli ultimi anni – uno dei temi più gettonati. E non solo per quanto riguarda il cinema italiano. La differenza sta, appunto, nel modo in cui il tutto viene messo in scena. E con questo suo ultimo lungometraggio Daniele Vicari è riuscito, in qualche modo, a creare qualcosa di personale, sia dal punto di vista della regia che per quanto riguarda il taglio che ha deciso di dare all’intera storia.

Interessante, a questo proposito, la scelta di utilizzare – sia in apertura, per presentare le due protagoniste, sia in chiusura, per mostrare quello che sembra essere il destino di entrambe – il montaggio parallelo. Ritmi serrati che quasi non ci fanno prendere fiato, colori e luci contrastanti – a seconda della scena rappresentata. Il tutto scorre velocemente, inesorabilmente. Anche questa volta Vicari è riuscito a mettere sullo schermo immagini di grande potenza visiva ed emotiva. Seppur leggermente autocompiacenti.

Quello che, però, all’interno del lungometraggio funziona decisamente poco, è proprio il finale. Nulla volendo togliere al riuscito impatto emotivo degli ultimi minuti, senza dubbio ci troviamo davanti ad un epilogo decisamente telefonato, che, proprio per questo motivo, non riesce ad avere la potenza originariamente auspicata. Stesso discorso per alcuni dialoghi. Soprattutto quelli tra Eli e suo marito. Le battute, di fatto, appaiono, a volte, eccessivamente costruite e poco spontanee, al punto quasi di far perdere credibilità al tutto.

Tutto sommato, però, Vicari – e questo bisogna riconoscerlo – ha evitato l’errore di mettere in scena un film retorico e buonista, visto il rischio che si corre nel momento in cui si decide di raccontare storie del genere. E lo ha fatto creando un prodotto perfettamente in linea con il suo stile e la sua cinematografia. Un prodotto che non decolla come dovrebbe e che, spesso e volentieri, fa storcere il naso, ma che, tutto sommato, si classifica come un lavoro intellettualmente onesto. E questo, di certo, non è poco.

Al termine della visione, però, sorge spontanea una considerazione: se ripensiamo a tutta la filmografia del regista, notiamo come i suoi risultati migliori siano venuti fuori attraverso i documentari. Che sia questa la strada di Daniele Vicari? Questo, ovviamente, solo il tempo saprà dircelo.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

VENEZIA 73 – BITTER MONEY di Wang Bing

ku-qianTITOLO: BITTER MONEY; REGIA: Wang Bing; genere: documentario; anno: 2016; paese: Cina; durata: 150′

Presentato in concorso nella sezione Orizzonti alla 73° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Bitter Money è l’ultimo lavoro del premiato documentarista cinese Wang Bing.

Tre storie, tre giovani che hanno lasciato la periferia per trasferirsi in una grande città metropolitana della Cina orientale, al fine di trovare lavoro. Malgrado il settore industriale sia in continua crescita, però, poca attenzione si presta alle condizioni di vita dei numerosi lavoratori delle fabbriche. I giovani protagonisti sono alcuni esempi di operai sfruttati e sottopagati che, a quanto pare, hanno perso qualsiasi concezione della realtà.

Wang Bing da sempre si è dimostrato attento alle numerose problematiche politiche e sociali del presente, così come del passato. Il tema del lavoro, ad esempio, già era stato trattato nel documentario Coal Money (2008), in cui venivano denunciate le disumane condizioni di vita di alcuni minatori cinesi, ed in I dannati di Jiabiangou (2010), ambientato nei primi anni Sessanta della Cina maoista. In Bitter Money viene raccontato, invece, un mondo al quale si è costantemente in contatto: basta, infatti, recarsi anche solo in un negozio qualsiasi della metropoli per essere testimoni delle drammatiche condizioni di indigenza di chi ci lavora.

Caratteristica dello stile di Wang Bing è la grande capacità di far entrare lo spettatore nel vivo delle vicende mostrate, grazie ad una raffinata tecnica di pedinamento zavattiniana ed a un realismo quassi estremo – ottenuto grazie anche all’uso di particolari focali a seconda di ciò che si vuol mettere in evidenza – che – con una buona dose di crudezza – non ha paura di mostrarci anche gli aspetti più reconditi della vita dei personaggi da lui raccontati. Anche in questo suo ultimo lavoro, questo modo di raccontare si è rivelato una scelta più che giusta: i tre giovani vengono seguiti passo passo nella loro quotidianità, dal viaggio in treno per trasferirsi in città al lavoro in fabbrica, fino al termine della giornata lavorativa. Fa male – durante la visione – il cinismo che si è impossessato dei protagonisti: i rapporti con i colleghi, gli affetti, ma, soprattutto, la considerazione di sé stessi e degli altri sembrano aver lasciato il posto ad un primordiale istinto di sopravvivenza, quasi come se non si fosse più degli esseri umani, ma si vivesse alla stregua di vere e proprie macchine. È questo, dunque, il prezzo da pagare per mandare avanti l’economia del paese? Wang Bing, ovviamente, non è il primo a denunciare determinate realtà, ma solo lui, però, riesce a farlo colpendo nei punti giusti ed offrendoci un punto di vista particolarmente attento ed indagatore, ma mai presuntuoso o eccessivamente giudicante.

L’unica pecca di un grande lavoro come Bitter Money può essere, forse, quella di avere al proprio interno qualche punto morto di troppo (sebbene la sua durata sia di gran lunga inferiore ad alcuni dei precedenti lavori), in quanto il regista tende a reiterare eccessivamente determinati momenti. Detto questo, però, ci troviamo comunque davanti ad un ritratto coinvolgente ed addirittura magnetico di una porzione della società odierna, ulteriore dimostrazione del grande talento del maestro cinese, il quale, a sua volta, si è confermato uno dei più abili narratori del reale presenti ai giorni nostri, facendo sì che le storie da lui mostrate diventino, in qualche modo, anche le nostre storie.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

CINEMAMBIENTE 2015 CALL FOR ENTRIES

Ricevo e volentieri pubblico

CinemAmbiente 2015 – Bando aperto

Sono aperte le iscrizioni al bando di partecipazione alla diciottesima edizione del Festival CinemAmbiente, che si terrà a Torino dal 6 all’11 ottobre 2015. Le tre sezioni competitive del Festival sono dedicate a film a tematica ambientale prodotti dopo il 1° gennaio 2013: Concorso Internazionale Documentari, Concorso Documentari Italiani, Concorso Internazionale One Hour a cui si aggiungono focus tematici e sezioni fuori concorso. La scadenza per le iscrizioni è il 15 luglio 2015. I premi da assegnare sono in tutto nove, le sette giurie saranno composte da esponenti di primo piano del mondo del cinema, dello spettacolo, della cultura e dell’ambientalismo.
Clicca qui per conoscere il regolamento e le istruzioni e per candidare il tuo film. CinemAmbiente – Environmental Film Festival ha lo scopo di presentare e promuovere opere cinematografiche che trattino i temi e i problemi legati all’ambiente naturale, umano e culturale. Il più importante evento di cinema e cultura ambientale in Italia, CinemAmbiente è diretto da Gaetano Capizzi e organizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dall’Associazione CinemAmbiente.

CinemAmbiente 2015 – Call for entries

Submissions are now open for the 18th edition of CinemAmbiente – Environmental Film Festival, which will be taking place in Turin from 6th to 10th October, 2015. The three Festival competitions present the best environmental films made since 1st January, 2013: they are the International Documentaries Competition, the Italian Documentaries Competition, the International Competition One Hour. Beside them, also special thematic events and out-of-competitions sections are scheduled. The deadline for submissions is 15th July, 2015. Nine awards will be bestowed by seven panels of judges, composed of personalities from the world of movies, media and environmental associations. Please click here to read about the procedure and the guidelines to submit your film. CinemAmbiente-Environmental Film Festival aims to presents and promote movies about the most relevant issues related to natural, human and cultural environment. Directed by Gaetano Capizzi, the Festival has been jointly organized with the National Museum of Cinema in Turin and CinemAmbiente Association, and it is the most important event combining cinema and environmental culture in Italy.
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Aspettando il 18° Festival CinemAmbiente: il successo di CinemAmbiente 2014 in numeri

La 17^ edizione di CinemAmbiente si è svolta a Torino dal 31 maggio al 5 giugno 2014, riconfermando il Festival come uno dei più longevi e seguiti eventi cinematografici a tematica ambientale nel panorama internazionale. Circa 25.000 spettatori hanno costantemente esaurito i posti disponibili nelle sale del cinema Massimo, sede principale del Festival, così come nelle altre location che hanno ospitato eventi e proiezioni. Sono stati presentati 92 film, molti dei quali in anteprima italiana ed alcuni in anteprima assoluta, segno che sempre più case di produzione scelgono CinemAmbiente per lanciare i loro film in Italia. I film erano collocati in 8 sezioni di cui quattro competitive dove erano in palio 9 premi per un valore di oltre 15.000 euro. Alla 17^ edizione di CinemAmbiente hanno partecipato circa 100 ospiti provenienti da 15 paesi.

Waiting for the 18th CinemAmbiente Film Festival: the success of CinemAmbiente 2014 told by numbers

The 17th edition of CinemAmbiente took place in Turin, from 31st of May to 5th June, 2014 reconfirming the Festival as one of the most enduring and successful events in the field of international environmental cinema. About 25.000 spectators constantly filled the theater, both in the Cinema Massimo, the main location of the Festival, and the other locations hosting several events and screenings. 92 films were presented, many of which were Italian previews, some even first previews: this is a signal indicating that more and more film production companies choose CinemAmbiente to launch their movies in Italy. The films were divided into 8 sections: four of them were competitions offering 9 awards to the tune of more than 15,000 euros. The 17th edi tion of CinemAmbiente hosted about 100 guests from 15 countries.

LAVORI in CORTO CALL FOR ENTRIES

Ricevo e volentieri pubblico

ASSOCIAZIONE MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA e ASSOCIAZIONE RICCARDO BRAGHIN

presentano

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Hai realizzato o intendi realizzare un cortometraggio o un documentario sul tema della partecipazione attiva o delle diverse forme di organizzazione e democrazia dal basso?

LAVORI in CORTO STORIE DI ORDINARIA PARTECIPAZIONE

si rivolge a giovani registi under 35 operanti sul territorio nazionale.

Invia il tuo film entro il 15 aprile 2014!

 

Per maggiori informazioni scrivere a: lavorincorto@gmail.comhttp://lavoriincorto.it • Lavori in corto

 

LAVORI in CORTO STORIE DI ORDINARIA PARTECIPAZIONE

si svolgerà nel mese di maggio 2014 e la premiazione* avverrà al cinema Massimo di Torino.

*Primo premio dedicato ad Armando Ceste di € 1.500,00 e altri premi in denaro e in servizi.

 

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema e l’Associazione Riccardo Braghin presentano la terza edizione di LAVORI in CORTO STORIE DI ORDINARIA PARTECIPAZIONE, concorso di cortometraggi rivolto a giovani registi operanti sul territorio nazionale.

La tematica proposta in questa edizione è quella della partecipazione attiva e delle diverse forme di organizzazione e democrazia dal basso.

Tutti i cortometraggi pervenuti entro il 15 aprile 2014 potranno partecipare al concorso. L’evento festivaliero si terrà a Torino nel mese di maggio 2014.

 

REGOLAMENTO

1 La partecipazione è gratuita.

2 Sono ammessi al concorso i cortometraggi e documentari che riflettano sulla tematica della partecipazione attiva e delle diverse forme di organizzazione dal basso (ad esempio: esperienze di cittadinanza attiva, gruppi informali, difesa dei beni comuni, gruppi di acquisto solidale, esperienze di democrazia partecipativa del passato e del presente, lotta per i diritti civili, il lavoro delle associazioni sul territorio, gli spazi condivisi per l’aggregazione sociale e le espressioni artistiche, la tutela dell’ambiente…).

3 Sono ammessi i cortometraggi realizzati in data non antecedente al 1°gennaio 2011 e la cui durata non sia superiore ai 30 minuti.

4 Saranno ammessi al concorso esclusivamente coloro che, alla data di scadenza del bando (15 aprile 2014), non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età. Gli over 35 e le opere superiori ai 30 minuti potranno partecipare fuori concorso.

5 I lavori partecipanti saranno valutati da una giuria che, a insindacabile giudizio, assegnerà premi in denaro di € 1.500,00 e di € 300,00* e altri premi in servizi offerti dalla Film Commission Torino Piemonte. La premiazione si terrà presso il Cinema Massimo di Torino, lunedì 26 maggio 2014.

6 Per poter partecipare al concorso, gli autori dovranno necessariamente:

– compilare sul sito http://lavoriincorto.it la scheda di iscrizione;

– inviare all’indirizzo lavorincorto@gmail.com una breve sinossi del film (max 500 caratteri), insieme a 3 immagini in buona risoluzione relative al film (minimo 300 dpi) e a una fotografia dell’autore;

– inviare (tramite posta ordinaria, non raccomandata) in busta chiusa, recante la scritta “Lavori in corto”, 2 copie del film su supporto DVD in formato .avi o .wmv (oppure 1 DVD e 1 Blu-ray in formato mpeg2).

Non è prevista la restituzione delle copie inviate. L’indirizzo di spedizione è il seguente:

Associazione Museo Nazionale del Cinema

Via Montebello 22 – 10124 Torino

7 L’iscrizione sul sito e l’invio delle copie, nonché della sinossi e delle fotografie, deve avvenire entro il 15 aprile 2014. Per le spedizioni farà fede il timbro postale.

8 La partecipazione al bando comporta l’accettazione di tutte le norme contenute nel presente regolamento e implica il rilascio del consenso all’Associazione Riccardo Braghin e all’Associazione Museo Nazionale del Cinema di utilizzare le opere ai fini del concorso, anche in eventuali future iniziative senza scopo di lucro coerenti con lo spirito del concorso e con le attività delle due associazioni, con la citazione della proprietà intellettuale dell’autore.

9 Per informazioni, contattare il seguente indirizzo mail: lavorincorto@gmail.com o il sito: http://lavoriincorto.it oppure i seguenti numeri: 011.076.50.39 – 349.173.75.56.

*Il premio “Lavoro e partecipazione”, offerto da «Sicurezza e Lavoro», rivista nazionale per la promozione di salute, sicurezza e diritti nei luoghi di lavoro, verrà assegnato al filmato che saprà meglio documentare la partecipazione attiva e il coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori o studentesse e studenti di corsi di formazione nei processi lavorativi, in ambito produttivo, organizzativo, sindacale o  formativo. Ad esempio: suggerimenti e buone pratiche per migliorare la produzione o l’organizzazione del lavoro, oppure il benessere e il clima aziendale. O, ancora, mobilitazioni, scioperi e/o iniziative o proposte per salvaguardare l’occupazione, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, i diritti di lavoratrici e lavoratori, ecc.