RENZO ARBORE al FESTIVAL TRASTEVERE GIOVEDì 21 LUGLIO

Ricevo e volentieri pubblico

image001 (1)Continuano i grandi ospiti al Festival Trastevere. Giovedì 21 Luglio sarà la prima volta di RENZO ARBORE in Piazza San Cosimato. Presenterà Il Pap’occhio  da lui scritto e diretto nel 1980 con Roberto Benigni, Diego Abatantuono, Andy Luotto, Isabella Rosellini, irriverente commedia sequestrata dalla censura quando uscì.

Renzo Arbore, artista da sempre eclettico e sperimentale, con Il Pap’occhio esordisce alla regia con una commedia surreale in cui si diverte a mescolare citazioni artistiche, letterali e cinematografiche, con personaggi televisivi popolari. Attraverso una satira scanzonata e leggera su politica, religione, cultura massificata e media mette in luce i limiti dell’Italia perbenista fino a  minare alle fondamenta un tabù dell’Italia democristiana: la Chiesa. Non a caso, il film è stato sequestrato con l’accusa di vilipendio alla religione.

Rivedere il film sul grande schermo di Piazza San Cosimato alla sua presenza sarà occasione per far conoscere questo grande artista ai giovanissimi, troppo piccoli per età anagrafica per aver vissuto la rivoluzione dello spettacolo portata da Arbore e i suoi indimenticabili Quelli della notte.

Preoccupato per il crescere dei buddisti e per il cedere della gioventù alle discoteche e alla droga, il Papa, tra gli esercizi ginnici e le lezioni private di lingua italiana, decide di dare l’avvio alla televisione vaticana con uno spettacolo leggero in mondovisione. La regia è affidata a Martin Scorsese e l’allestimento dello spettacolo a Renzo Arbore e alla sua compagnia. Questi accetta e, assicuratosi l’appoggio di Roberto Benigni col quale da un po’ è in rotta, trasferisce in Vaticano tutta la sua abituale troupe…

Il Festival Trastevere Rione del Cinema, tra retrospettive su Xavier Dolan, classici Disney,  partite dell’Italia ed il tributo a Sergio Leone sulla Scalea del Tamburino supera i partecipanti totali della scorsa edizione con 50.000 persone in 50 giorni, due maxi schermi ed ospiti d’eccezione come Roberto Benigni, Ennio Morricone, Carlo Verdone, Ferzan Özpetek, Dario Argento, Paolo Virzì, Stefania Sandrelli,Valerio Mastandrea, Paolo Sorrentino, Toni Servillo. Per chiuder il 1 agosto con Daniele Vicari e Silvia Scola che presenteranno Ballando ballando di Ettore Scola.

LA BIENNALE DI VENEZIA: JEAN-PAUL BELMONDO E JERZY SKOLIMOVSKI LEONI D’ORO ALLA CARRIERA ALLA 73° MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA

Ricevo e volentieri pubblico

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Sono stati attribuiti all’attore francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski i Leoni d’oro alla carriera della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2016).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

A partire da quest’anno, il Cda ha deciso l’attribuzione di due Leoni d’Oro alla carriera in ciascuna delle edizioni future della Mostra: il primo assegnato a registi o appartenenti al mondo della realizzazione; il secondo a un attore o un’attrice ovvero a personaggi appartenenti al mondo dell’interpretazione.

Jean-Paul Belmondo, icona del cinema francese e internazionale, ha saputo interpretare al meglio l’afflato di modernità tipico della Nouvelle Vague attraverso gli straniati personaggi di A doppia mandata (À double tour, 1959) di Claude Chabrol,Fino all’ultimo respiro (1960) e Il bandito delle 11 (1965, in concorso a Venezia) entrambi di Jean-Luc Godard, o La mia droga si chiama Julie (1969) di François Truffaut. In particolare, impersonando Michel Poiccard/László Kovács in Fino all’ultimo respiro, Belmondo ha imposto la figura di un antieroe provocatorio e seducente, molto diverso dagli stereotipi hollywoodiani ai quali lo stesso Godard si ispirava. La sua recitazione estroversa gli ha consentito poi di interpretare alcuni dei migliori gangster del cinema poliziesco francese, come in Asfalto che scotta (1960) di Claude Sautet, Lo spione (1962) di Jean-Pierre Melville e Il clan dei marsigliesi (1972) di José Giovanni, ottenendo un enorme successo popolare con i molti film successivi, da L’uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca a Il poliziotto della brigata criminale (1975) di Henri Verneuil, da Joss il professionista (1981) di Georges Lautner a Una vita non basta (1988) di Claude Lelouch. “Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.

Jerzy Skolimovski_credits Robert Jaworski Jerzy Skolimowski – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione – è tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle nouvelles vague degli anni Sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”. Lo stesso Polanski (che lo volle accanto come sceneggiatore nel suo film d’esordio Il coltello nell’acqua), ebbe a predire: “Skolimowski sovrasterà la sua generazione con la testa e le spalle”. In realtà, la carriera del “boxeur poeta” (secondo la definizione datane da Andrzej Munk, il “padre” cinematografico di Skolimowski), durata ben oltre cinquant’anni con diciassette lungometraggi realizzati, è stata tutt’altro che facile, segnata da continui dislocamenti – dalla Polonia al Belgio, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, prima del definitivo ritorno in Patria avvenuto meno di dieci anni fa – che ne hanno contrassegnato l’opera: apolide in apparenza, perché assoggettata a strategie produttive eterogenee ed apparentemente diseguali, in realtà personalissima e originale in ciascuna delle opere in cui si è concretizzata. La trilogia realizzata in Polonia ai suoi esordi, Rysopis (1964), Walkover (1965) e Barriera (1966), fu per i Paesi dell’Est ciò che i primi film di Godard sono stati per il cinema occidentale, mentre i capolavori successivi – Il vergine (1967, Orso d’oro a Berlino), La ragazza del bagno pubblico (1970), L’australiano (1978, Grand Prix a Cannes), Mani in alto! (1981), Moonlighting (1982, migliore sceneggiatura a Cannes)sono tra i film più rappresentativi di un cinema moderno, libero e innovatore, radicalmente anticonformista e audace. I film più recenti realizzati dopo il ritorno in patria –Quattro notti con Anna (2008), Essential Killing (2010, Premio Speciale della Giuria a Venezia) e 11 minuti (2015, in concorso a Venezia)manifestano infine un’inesauribile e sorprendente capacità di rinnovamento, che lo collocano di diritto tra gli autori più combattivi e originali del cinema contemporaneo.

 Il programma completo della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà presentato alla stampa il 28 luglio p.v. a Roma, all’Hotel Excelsior (ore 11).

 Venezia, 14 luglio 2016

AL VIA LA XII EDIZIONE DI MOLISECINEMA

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molisecinemaMOLISECINEMA: LA XII EDIZIONE DEL FESTIVAL SI APRE CON L’OMAGGIO A FLAVIO BUCCI E “DIARIO DI UN PAZZO”. TRA I FILM IN CONCORSO “IL VENDITORE DI MEDICINE”.  CONCERTO DE LA PINGRA TRA CINEMA E MUSICA

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Al via martedì 5 agosto la XII Edizione di Molisecinema con una serata speciale dedicata a Flavio Bucci a cui il festival dedica una retrospettiva. Come evento inaugurale Bucci porta al festival la nuova versione di un suo grande successo teatrale: Il Diario di un pazzo, lo spettacolo che nel 1988 incantò le platee di tutta Italia diventando in breve una pièce di culto. Tratto dall’omonimo romanzo di Gogol, per la regia dello stesso Bucci, è un adattamento di Mario Moretti e per l’ anteprima di Molisecinema sarà interpretato da Marco Caldoro. La rappresentazione avverrà alle h. 19.00 presso il cinema teatro e introdurrà l’omaggio retrospettivo che MoliseCinema dedica all’attore con la presentazione di 7 suoi film. A seguire alle 20.45 nell’Arena Bucci incontrerà il pubblico del festival accompagnato dal direttore artistico Federico Pommier Vincelli e dal sindaco di Casacalenda Michele Giambarba. Bucci è infatti originario proprio di Casacalenda. Data la grande richiesta di partecipazione lo spettacolo “Diario di un pazzo” sarà replicato mercoledì 6 agosto, alle ore 12, con ingresso libero.

Al via anche il concorso per lungometraggi “Paesi in lungo”: alle 21.30,  all’Arena, sarà presentato Il Venditore di Medicine, opera seconda di Antonio Morabito, un film di denuncia sulla corruzione medica che racconta una storia di scottante attualità. Il film sarà presentato da Giorgio Gobbi, uno degli interpreti (e che con Flavio Bucci è tra gli attori del Marchese del Grillo) del film che vede tra i protagonisti anche Claudio Santamaria, Isabella Ferrari e il giornalista Marco Travaglio, per la prima volta attore.

lapingrarcdcLa serata inaugurale del festival culminerà alle 23.00 presso Cinestelle, Arena Piccola, con il concerto de La Pingra, una band che propone un mix di elettronica, pop, musica low-fi e drum machine anni ’80. I Lapingra eseguiranno per MoliseCinema gran parte della colonna sonora tratta dal loro film (di prossima uscita) The Spectaculis. Un mix di musica ed immagini, per un concerto multisensoriale,, ispirato a grandi film del passato.

Tra gli eventi della giornata alle 18.00 è prevista l’inaugurazione della Mostra fotografica Dettagli & Orizzonti curata da Linda Pietropaolo.

Lunga è la carriera di Flavio Bucci che esordisce al cinema sotto la guida di Elio Petri, che lo dirige d protagonista ne “La proprietà non è più un furto”, uno dei film che saranno presentati a MoliseCinema. Da allora un interessante e lungo percorso artistico. Monicelli lo ha reso leggendario nel celebre monologo di Don Bastiano sul patibolo de Il Marchese del Grillo. Notevole la sua interpretazione di Ligabue di Salvatore Nocita, passando per Don Sturzo, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Maledetti vi amerò di Marco Tullio Giordana, Suspiria di Dario Argento fino al Divo di Paolo Sorrentino. Tutti titoli che verranno presentati nella retrospettiva di MoliseCinema che è introdotta da un testo  in catalogo del critico Raffaele Rivieccio.

 

Il programma e tutte le informazioni su: www.molisecinema.it e-mail:- info@molisecinema.it