L’EFFETTO ACQUATICO di SOLVEIG ANSPACH apre la stagione cinematografica di CINEMA di VALERIO DE PAOLI

Ricevo e volentieri pubblico

L'EFFET AQUATIQUE

L’effetto acquatico, è la commedia romantica di Solveig Anspach che sarà in sala dal 30 agosto, distribuito da Cinema di Valerio De Paolis.

Racconta la storia di Samir che si innamora a prima vista di Agathe, l’istruttrice di nuoto. Pur di poterle stare accanto si iscrive in piscina e in mancanza di un piano migliore chiede di essere un suo allievo, anche se sa perfettamente nuotare. Ma la sua bugia dura poco… Presentato al recente Festival di Cannes alla Quinzaine è stato accolto con entusiasmo dalla stampa: “Una storia d’amore divertente e commovente” lo ha definito Le Monde e “Una storia irresistibilmente divertente”, Télérama.

 

L_EFFET_AQUATIQUE_12__c_Ex_nihilo_zik_zak_filmworks__Copier_site

“Le piscine sono luoghi molto particolari, luoghi senza tempo che mettono insieme persone molto diverse, le cui motivazioni possono sembrare misteriose – secondo la regista Solveig Anspach – Le piscine riescono a esercitare uno strano effetto su alcuni di noi. In piscina ci si va sopratutto per nuotatore, ma poi li si trovano desideri meno semplici da ammettere a se stessi… La piscina è un spazio nel quale è possibile sentire l’eco del mondo intero”.

466648 L’effetto acquatico è il primo titolo in uscita con Cinema di Valerio De Paolis che ha appena presentato a Riccione il suo nuovo listino: molti titoli tra cui la Palma d’Oro, Daniel Blake di Ken Loach; il commovente Loving di Jeff Nichols, che dopo il concorso a Cannes guarda agli Oscar; Se hai diciassette anni, il gioiello di emozioni di Techiné; il “trionfo esilarante” (Variety) Tony Erdmann, il padre di sua figlia di Maren Ade; il poetico Paterson di Jim Jarmush;  la wedding comedy Un appuntamento per la sposa dell’israeliana Rama Burshtein;  Quattro donne e il desiderio dal regista rivelazione Tomasz Wasilewski, premiato al Festival di Berlino per la Miglior sceneggiatura;  il thriller biografico Denial di Mick Jackson con Rachel Weisz e Tom Wilkinson;  il colossal La fine di un impero di Gurinder Chadha e infine i nuovi titoli del Premio Oscar Michel Hazanavicius (Redoutable), della Palma d’Oro Michael Haneke (Happy end), del surreale Aki Kaurismaki (Pakolainem) e del visionario John Cameron Mitchell (How to Talk to Girls at Parties).

APPELLO DEI CINEASTI EUROPEI A ROMA

Ricevo e volentieri pubblico

L’Institut français Italia e l’Ambasciata di Francia in Italia, con UniFrance films, l’ARP e la Commission du Film d’Ile-de-France, in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission, hanno presentato ieri (9 aprile) a Palazzo Farnese una mattinata dedicata alla diffusione del cinema europeo e alla regolazione del diritto d’autore in Europa.

Nel corso di questi incontri, organizzati nell’ambito della quinta edizione del festival “Rendez-Vous, appuntamento con il nuovo cinema francese”, è stato lanciato un appello dei registi europei per una migliore circolazione delle opere europee in Europa e per la protezione del diritto d’autore.

APPELLO DEI CINEASTI EUROPEI
PRIMI FIRMATARI

Lucas Belvaux

Emanuele Crialese

Jean-Pierre Dardenne

Luc Dardenne

Dante Desarthe

Matteo Garrone

Costa Gavras

Amos Gitaï

Michel Hazanavicius

Kamen Kalev

Paul Laverty

Mike Leigh

Ken Loach

Daniele Luchetti

Ursula Meier

Cristian Mungiu

Rebecca O’Brien

Jean-Paul Salomé

Volker Schlöndorff

Maurizio Sciarra

Abderrahmane Sissako

Paolo Sorrentino

Béla Tarr

Joachim Trier

Fernando Trueba

Wim Wenders

Le numerose discussioni che hanno animato questa prima Giornata di Roma dimostrano un’urgenza condivisa da tutti: mentre i fondamenti stessi del diritto d’autore sono rimessi in discussione da coloro che, in Europa, li considerano a torto un ostacolo alla circolazione delle opere, affermiamo la nostra volontà di ridisegnare nella sua essenza il modo di mostrare e far circolare i nostri film tra i nostri paesi.

Attraverso il nostro sguardo di registi, le nostre opere cinematografiche testimoniano, ciascuna a modo suo, una visione profondamente personale e al contempo profondamente collettiva dell’Europa in tutte le sue complessità, con le sue violenze e le sue gioie, le sue caricature e le sue realtà, i suoi conflitti e le sue coesioni, le sue assurdità e i suoi sogni…Costituiscono di per sé una forma di speranza e senza dubbio contribuiscono, nel loro piccolo, alla costruzione di una identità europea.In un momento in cui un elevato numero di paesi europei si trova ad affrontare nuovi movimenti oscurantisti venati di odio, dei barlumi di speranza possono anche arrivare dal cinema.Per questo motivo, una delle nostre responsabilità sta nel condurre una riflessione atta a favorire una migliore circolazione delle opere dei singoli paesi attraverso un continente che è il nostro, stando tuttavia bene attenti ad evitare che questo avvenga a discapito della vitalità della nostra creatività.Non è normale che tutte le cinematografie europee abbiano difficoltà ad essere accessibili a tutti gli spettatori.Chiediamo dunque all’insieme delle autorità pubbliche, alla Commissione europea, agli organismi normativi nazionali, alle Agenzie cinematografiche europee e, ancora, alle emittenti televisive, di unirsi a noi in una riflessione su misure concrete da mettere in atto nell’ambito della circolazione dei film, affinché l’Europa sia permeata di tutto il suo cinema. Per far questo, è necessario focalizzare l’attenzione su tutti i mezzi di diffusione dei film:

  • le sale cinematografiche: bisogna moltiplicare gli sforzi per contrastare il deserto cinematografico tuttora esistente in numerosi territori. È necessario evitare la chiusura delle sale esistenti e al tempo stesso consentire la creazione di nuove strutture. Le sale indipendenti non devono essere trascurate nella dotazione dell’attrezzatura digitale. Occorre vigilare in modo particolare sugli aiuti che facilitano e accelerano la distribuzione dei film nei cinema di tutta Europa: la sala resta il migliore luogo di incontro tra un film e il suo pubblico.
  • le reti televisive: sollecitiamo le emittenti di servizio pubblico ad impegnarsi fin d’ora nel redigere una Carta per una migliore trasmissione delle opere cinematografiche europee, concentrando gli sforzi in particolare sugli scambi e lavorando su programmazioni condivise e reciproche. Sarà anche necessario aiutarle a sviluppare i loro canali digitali (in particolare la Catch-up TV), nel contesto di un modello economico sano che non distrugga il valore dell’opera. La speranza della creazione di una piattaforma di diffusione del cinema indipendente europeo deve essere un obiettivo credibile. Può scaturire delle emittenti televisive.
  • le piattaforme di Video On Demand: è necessario ripensare un regolamento europeo specifico a seguito della comparsa di operatori europei capaci di competere con i giganti mondiali. Per molto tempo Internet è stata oggetto delle nostre preoccupazioni che si sono materializzate in particolare con i danni provocati dalla pirateria. Vogliamo credere che forse oggi sia la migliore partner del cinema europeo. Una rete interconnessa adeguatamente regolamentata può diventare uno straordinario mezzo per mostrare le nostre opere.

A tal fine, la Commissione europea deve adattare le sue direttive sui media audiovisivi, ma anche sulla fiscalità. Deve perseguire due obiettivi ambiziosi: incoraggiare la crescita di soggetti europei che si adoperino per il finanziamento e l’editorializzazione del cinema europeo e inserire i giganti mondiali della Rete nella fiscalità e nell’economia della creazione.

È doveroso e urgente individuare una fiscalità culturale per gli operatori globalizzati della diffusione delle opere. L’ipotesi suggerita dalla Ministra della Cultura e della Comunicazione francese Fleur Pellerin di una tassazione della larghezza di banda ci sembra una strada pertinente da esplorare ed è essenziale poter condurre sino in fondo una riflessione in merito.

Chiediamo fin d’ora alla Commissione europea di rendere disponibili, attraverso il Programma Europa Creativa, delle risorse per tradurre le opere europee nelle altre lingue del continente. Queste traduzioni permettono una migliore circolazione dei film sulle reti televisive pubbliche e sulle piattaforme di VOD e accelerano la distribuzione dei film nelle sale cinematografiche a livello europeo. Constatiamo sempre più che la possibilità di disporre di film in un contesto di legalità è anche il modo più efficace per contrastare il fenomeno della pirateria e prevenire le sue disastrose conseguenze sulle opere d’ingegno. È una questione cruciale sulla quale è oltremodo urgente che la Commissione europea si esprima e intervenga a sostegno delle iniziative già intraprese per favorire la circolazione delle opere in Europa e lottare in modo efficace e coraggioso contro il dilagare della pirateria.

Condividiamo con la Commissione europea la volontà di favore l’accesso ai film a tutti. Le opere cinematografiche costituiscono un elemento essenziale dell’educazione all’immagine, oltre che, senza dubbio, dell’educazione delle coscienze. Ma non dobbiamo sbagliare la modalità di raggiungimento di questo obiettivo, altrimenti gli effetti sul cinema sarebbero devastanti.

Le nostre basi di valori comuni, come il diritto d’autore e l’Eccezione culturale, devono essere preservate per fungere da sprone nel tracciare una nuova politica culturale europea.

Roma, 9 aprile 2015.