LA RECENSIONE DI MARINA: TRANSCENDENCE

Transcendence, opera prima del direttore della fotografia Wally Pfister, nelle sale italiane dal 17 aprile, non è semplicemente un film di fantascienza.

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Il Dottor Will Caster (Johnny Depp) è, insieme alla moglie Evelyn (Rebecca Hall), uno dei più importanti ricercatori nel settore dell’Intelligenza Artificiale. Il suo scopo principale è quello di riuscire a creare una macchina che racchiuda in sé sia l’intelligenza collettiva del sapere universale che le emozioni e la coscienza umana. Vittima di un attentato da parte di un gruppo di estremisti anti tecnologia, il dottor Caster, ormai prossimo alla morte, vedrà il tentativo disperato della moglie, insieme all’amico e ricercatore Max (Paul Bettany), di tenerlo in vita facendo l’upload della sua coscienza e dei suoi ricordi sulla macchina che insieme avevano progettato. Dopo le reazioni incredule dei due nel vedere l’esperimento riuscito e, soprattutto, dopo la gioia di Evelyn di avere di nuovo, anche se virtualmente, suo marito, il nuovo dottor Caster si trasformerà ben presto in una macchina assetata di potere ed il tutto porterà a risvolti e conseguenze inaspettati.

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Durante le prime scene del film, quando finalmente Evelyn e Will, anche se virtualmente, si riuniscono, il primo ricordo che salta alla mente è quello del recente Her di Spike Jonze, in cui il tema dell’avvento e del progresso della tecnologia vede una storia d’amore tra un uomo ed una macchina cosciente. Nel caso di Trascendence, però, la storia prende tutta un’altra piega, sollevando, anche, una questione etica: cosa succederebbe se le macchine che noi costruiamo potessero provare emozioni? Che influenza avrebbe tutto ciò sulla cultura collettiva? A quali costi si sarebbe capaci di riportare in vita una persona amata?

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Il regista Wally Pfister, che, ricordiamo, ha alle spalle una brillante carriera come direttore della fotografia (Il cavaliere oscuro, Inception, per il quale ha vinto l’Oscar alla miglior fotografia nel 2011) non delude nel suo esordio, dimostrando, al contrario, di avere grandi capacità tecniche. Molto interessante il modo in cui si sono svolte le riprese di Johnny Depp in seguito alla morte del suo personaggio Will Caster. Quando egli compare solo virtualmente: per girare queste scene, infatti, l’immagine di Depp è stata proiettata direttamente sulle pareti, senza l’utilizzo, in questo caso, del green screen ed ottenendo, pertanto, un effetto estremamente realistico. Interessanti anche le riprese in esterno, in un piccolo villaggio prescelto dalla macchina Will per espandere il suo potere, presto trasformato in una sorta di centrale elettrica, come anche le scene girate nella nuova abitazione dei due ricercatori: una specie di bunker con pareti traslucide che dà quasi l’impressione di trovarsi in una casa degli specchi.

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Transcendence, che, oltre tutto, vede anche la presenza di un cast stellare, risulta essere non solo un film di fantascienza, ma anche un lavoro che solleva non poche domande e questioni morali, oltre ad un’intensa storia d’amore sullo sfondo. Interessante ed innovativo sotto molti punti di vista.

 

Voto: 8/10

 

Marina Pavido

Marina racconterà il film anche nella puntata 124 di ENTR’ACTE in onda sabato 19 aprile alle 17.00 su Radio Icaro (www.radioicaro.it)