LA RECENSIONE – L’INCREDIBILE VITA DI NORMAN di Joseph Cedar

coverlg_homeTITOLO: L’INCREDIBILE VITA DI NORMAN; REGIA: Joseph Cedar; genere: drammatico, commedia; Paese: USA, Israele; anno: 2017; cast: Richard Gere, Lior Ashkenazi, Charlotte Gainsbourg; durata: 118′

Nelle sale italiane dal 28 settembre, L’incredibile vita di Norman – La moderata ascesa e la tragica caduta di un faccendiere newyorchese è il primo lungometraggio in lingua inglese dell’israeliano Joseph Cedar, che qui si è ispirato alla favola archetipica dell’Ebreo cortigiano, la quale ci racconta di un faccendiere ebreo dedito a fare regali o favori a uomini sconosciuti che diventeranno in seguito uomini di potere e con i quali lo stesso faccendiere inizierà a collaborare come uomo di fiducia.

Norman Oppenheimer è un uomo timido, impacciato, apparentemente solo al mondo, che cerca di accattivarsi le amicizie di uomini potenti facendogli innumerevoli favori, presentandogli persone altrettanto importanti e seguendoli passo passo nella loro scalata verso il successo. È stato così, ad esempio, con un giovane politico israeliano, a cui Norman ha regalato un costoso paio di scarpe e che, in seguito, è diventato Primo Ministro. Ma le cose si sono messe davvero bene anche per Norman, in realtà? Parrebbe proprio di no. Come tradizione vuole, non c’è lieto fine per il nostro Ebreo cortigiano.

Peccato. Perché il Norman qui messo in scena è, in realtà, un personaggio che, più che altro, fa tenerezza e con il quale si tende a simpatizzare fin da subito. Non ci viene detto praticamente nulla della sua vita privata, né del suo passato. Gli unici elementi fornitici sono l’esistenza di una figlia e di una moglie defunta. Ma sarà poi vero? O è solo una storia che lo stesso Norman tende a raccontare alle sue nuove conoscenze, al fine di apparire più “umano”? Poco ci importa, alla fine. Ciò che ha reale importanza è soprattutto il fatto che questo buffo personaggio riesce a catalizzare l’attenzione su di sé per circa due ore di fila. Merito, ovviamente, di un buono script, ma anche, dobbiamo riconoscerlo, di Richard Gere, qui in una delle sue interpretazioni più convincenti, il quale si è riuscito pienamente a riscattare dopo il disastroso The dinner (diretto da Oren Moverman, che per L’incredibile vita di Norman, invece, ha partecipato alla produzione), presentato alla 67° Berlinale.

Il vero pezzo forte di questo ultimo lungometraggio di Cedar è, però, proprio la regia: finti split screens, dissolvenze incrociate che ci mostrano le immagini mentre ruotano come in una sorta di coreografia, audaci plongés ed un sapiente uso della musica che tende a sdrammatizzare anche i momenti emotivamente più “difficili da digerire”, rivelano un talento da non sottovalutare e da tenere d’occhio. Non ci resta che attendere, dunque, il prossimo lavoro del giovane Cedar. E chissà se la prossima volta porterà avanti anche la riuscita collaborazione con lo stesso Richard Gere!

VOTO: 8/10

Marina Pavido

VIVIANE di Ronit e Shlomi Elkabetz dal 23 febbraio al 1 marzo allo Spazio Oberdan

Ricevo e volentieri pubblico

RONIT ELKABETZ e VIVIANE

DAL 23 FEBBRAIO ALL’1 MARZO 2015

 viviane

Dal 23 febbraio all’ 1 marzo 2015 presso Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana propone VIVIANE dei fratelli Ronit e Shlomi Elkabetz, uno dei film più belli distribuiti in Italia nella seconda parte del 2014.

Uscito troppo in fretta dalla programmazione, viene qui riproposto anche per rendere omaggio all’arte di Ronit Elkabetz, oltre che regista e sceneggiatrice, grande attrice dal volto straordinariamente espressivo. È lei la protagonista di Viviane, uno di quei film miracolosi in cui sembra non succedere niente e che invece avvince con momenti drammatici e ironici, con una intensa sceneggiatura e attori eccezionali. Un dramma giudiziario con al centro una questione di divorzio che alterna registro comico e drammatico e che, sia per l’incisività dei personaggi, sia per il rigore di uno sguardo che è puro cinema, coinvolge e intriga come un thriller. Un Kammerspiel che mette alla sbarra non tanto una donna o un uomo ma un intero sistema.

 la banda

Oltre a Viviane, sono in programma altri due titoli che vedono Ronit Elkabetz nei panni di protagonista: La banda, film commovente, giocato su un tipo di comicità simile alle astrazioni fredde e surrealmente realistiche di Aki Kaurismaki, e Matrimonio tardivo, opera che penetra con humour, ma senza compiacenze, nell’intimità di una famiglia israeliana giocando con gli stereotipi della commedia americana.

SCHEDE DEI FILM E CALENDARIO

Lunedì 23 febbraio (h 21.15) / Martedì 24 febbraio (h 16.45) / Sabato 28 febbraio (h 21.15) / Domenica 1 marzo (h 18.45)

Vivianeviviane1e sc.: Ronit Elkabetz, Shlomi Elkabetz. . Int.: Ronit Elkabetz, Menashe Noy, Simon Abkarian, Sasson Gabai, Eli Gornestein. Fr./Israele/Germ., 2014, 115’.

Il processo di Viviane Amsalem e il lungo calvario giuridico che la donna ha dovuto affrontare per ottenere il divorzio dal marito Elisha. L’uomo, infatti, nonostante la lunga separazione non vuole dare il suo consenso davanti all’unica autorità giudiziaria competente per i casi di divorzio in Israele: la Corte rabbinica. Viviane e il suo avvocato devono fronteggiare l’atteggiamento intransigente di Elisha, sottostare alle estenuanti e assurde procedure, ascoltare i testimoni chiamati a deporre. Ma Viviane ha deciso di lottare per la sua libertà e soprattutto per la sua dignità.

Mercoledì 25 febbraio (h 19) / Sabato 28 febbraio (h 15)

Matrimonio tardivo

  1. e sc.: Dover Koshashvili . Int.: Ronit Elkabetz, Lior Ashkenazi, Moni Moshonov, Lili Koshashvili. Israele/Francia, 2001, 102’.

Zaza è un ragazzo di trentun anni che ancora non è sposato. I suoi genitori pensano bene di aiutarlo organizzando degli incontri con le potenziali spose e le relative famiglie. Zaza cerca di prendere tempo perché in realtà è già innamorato di Judith, una donna affascinante e misteriosa, ma marocchina, divorziata e con una figlia di sei anni. Tutte buone ragioni per non presentarla ai genitori. Zaza è di fronte ad un scelta difficile: seguire le tradizioni o le ragioni del cuore.

Domenica 1 marzo (h 14.30)

La banda

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  1. e sc.: Eran Kolirin . Int.: Ronit Elkabetz, Sasson Gabai, Saleh Bakri, Khalifa Natour, Imad Jabarin. Israele/Francia/USA, 2007, 90’.

Una piccola banda musicale della polizia di Alessandria d’Egitto viene invitata in Israele per esibirsi durante la cerimonia d’inaugurazione di un centro culturale arabo. Per una serie di circostanze, i musicisti non vengono accolti da nessuno all’aereoporto quindi tentano di cavarsela da soli e di raggiungere la destinazione con un pullman. Tuttavia, per una incomprensione linguistica, si ritrovano in una città sperduta nel deserto israeliano, isolata e dimenticata da tutto e tutti, proprio come loro.

INFO:

T 02.87242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it

MODALITÀ D’INGRESSO:

Biglietto d’ingresso: intero € 7,00

Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50

Proiezione pomeridiana feriale: intero € 5,50, ridotto € 3,50.

Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema – e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.