APERITIVI E PROIEZIONI AL SARDINIA FILM FESTIVAL

Ricevo e volentieri pubblico

aperitivo-1Peter Marcias dialoga con Francesca Arca di Radio Venere alle 19 in via Torre Tonda. Oggi e domani è possibile ritirare i biglietti gratuiti per una serata di cinema e di calcio. Per venire incontro agli amanti del cinema che hanno anche la passione del calcio, il Sardinia Film Festival propone per sabato 2 luglio una serata particolare: si inizia alle 19.30 con la premiazione dei corti vincitori di questa edizione e poi, alle 21, il grande schermo del Quadrilatero manda in diretta la partita Italia-Germania. Nell’intervallo tra i due tempi, in proiezione il cortometraggio vincitore del David di Donatello, “Bellissima”, alla presenza del regista Alessandro Capitani.

 La quarta giornata del Sardinia Film Festival, giovedì 30 giugno, si apre di pomeriggio alle 17 (Aula “Salvatore Satta” del Quadrilatero, viale Mancini 3) con la proiezione di alcuni cortometraggi fuori concorso selezionati da uno dei partenr europei del SFF, l’irlandese Fastnet Short Film Festival. Il Fastnet fa parte della rete europea di festival che il Sardinia sta consolidando da un paio d’anni per promuovere i giovani filmmakers e far circolare i loro lavori fuori dai confini nazionali. Ne fa parte anche l’Edinburgh Short Film Festival, ospite la sera dell’inaugurazione con una selezione di cortometraggi fuori concorso. Inoltre, il direttore dell’ESFF, Paul Bruce, è quest’anno in giuria insieme al regista Salvatore Mereu e a Manuela Buono della casa di distribuzione “Slingshot Film” di Trieste.

Alle 19 il Sardinia Film Festival si sposta dalla sede del Quadrilatero alla terrazza esterna del ristorante “Borgo di Torre Tonda” in via Torre Tonda 24. Qui la giornalista di Radio Venere, Francesca Arca, intervista il regista Peter Marcias, uno degli autori più conosciuti e apprezzati del giovane cinema sardo. Oristanese, classe 1977, Marcias è autore di numerosi documentari (tra cui “Ma la Spagna non era cattolica” e “Liliana Cavani-Una donna nel cinema”), cortometraggi e lungometraggi, il più recente dei quali è “Dimmi che destino avrò”, che affronta il tema dell’integrazione tra culture diverse.

filmofrenico-lightLe proiezioni serali dei film in concorso iniziano alle 21 nello spazio esterno del Quadrilatero in viale Mancini 5. Il primo film in programma, “La paralisi” di Gianni Costantino, è una commedia amara e divertente con protagonista un anziano pieno di vita costretto dai parenti a spacciarsi per invalido per incassare la pensione di invalidità. “La gita”, in concorso sia in Vetrina Sardegna che in Fiction Italiana è un lavoro tutto sassarese. Il regista, Giampiero Bazzu, ha scritto la sceneggiatura insieme allo scrittore Gianni Tetti, ispirandosi liberamente alla graphic novel “Gli Innocenti” del fumettista e regista Gipi. Anche il cast è tutto locale, così come le location di Piazza d’Italia, Predda Niedda e la spiaggia di Platamona. Dalla Germania arriva “Trade Queen” di David Wagner, con protagonisti Mr Jonas e Mr. Schmidt, all’apparenza due grigi venditori, in realtà portatori di una vita interiore inaspettata. “The pinky” (Polonia) di Tomasz Cichon è un thriller all’ultimo respiro ambientato in un ristorante cinese, capace di tenere gli spettatori incollati sulla sedia fino all’inaspettato scioglimento. Il documentario spagnolo “The dance of the infants” (La danza dei bambini) racconta la corrida parallela dei bambini che costruiscono tori di legno per poi correre lungo le strade proprio come fanno i grandi. Sempre dalla Spagna arriva la commedia Señor o señorito? di Cristina Piernas e Victoria Ruiz. Questa la sinossi: in un mondo dominato dalle donne, Bernardo dovrà affrontare un singolare colloquio per accedere alla posizione di segretario che desidera. La filmmaker francese Agnès Vialleton nel delizioso e surreale “Game of life” (Il gioco della vita) parla di due fratelli che, pur vivendo lontani, si ritrovano tutti gli anni per compiere un rito molto partiolare all’interno di un cimitero. Arriva dal Canada “Winter” (Inverno) di Lina Roessler, la storia dei piccoli Farzin e Gita e del loro tentativo di dare un senso alla scomparsa della madre e alla nuova casa in Canada subito dopo la rivoluzione iraniana nei primi anni del 1980.