OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 10/03/2016

A cura di Marina Pavido

Grandi novità, anche questa settimana, nelle sale italiane! Senza ombra di dubbio, il film più atteso è Ave, Cesare!, l’ultimo lavoro dei fratelli Coen, nonché film di apertura all’ultima edizione del Festival di Berlino. Ma la gamma di scelta è molto più vasta. Ecco, per voi, un elenco di tutte le nuove uscite al cinema!

 

THE DIVERGENT SERIES: ALLEGIANT

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REGIA: Robert Schwentke; genere: avventura, fantascienza; anno: 2016; paese: USA; cast: Shailene Woodley, Miles Teller, Theo James

Terzo capitolo della serie Divergent, che vede gli stessi protagonisti dei precedenti lungometraggi. Qui Beatrice Prior e Tobias Eaton si avventureranno in un mondo per loro nuovo, al di fuori di Chicago, e verranno presi in custodia da una misteriosa agenzia, conosciuta come il Dipartimento di Sanità Genetica.

 

AVE, CESARE!

Ave,_Cesare!REGIA: Joel e Ethan Coen; genere: commedia; anno: 2016; paese: USA; cast: Josh Brolin, Ralph Fiennes, George Clooney

Le rocambolesche ed esilaranti avventure di Eddie Mannix, che, nella Hollywood d’oro degli anni ’50, ha il compito di risolvere qualsiasi incidente o imprevisto sui set dei film che vengono girati. Una perla firmata dai fratelli Coen che è stata presentata in anteprima come film di apertura all’ultima edizione del Festival di Berlino.

 

FOREVER YOUNG

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REGIA: Fausto Brizzi; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Teo Teocoli

La storie di un gruppo di amici non più giovanissimi, che, però, non riescono a rassegnarsi al fatto di non essere più degli adolescenti: da Franco, patito di sport, che scopre che sta per diventare nonno ad Angela, estetista di 49 anni che ha una storia con un ragazzo di 20, da Diego, DJ di mezza età alle prese con un giovane collega che tenta di fargli le scarpe, a Giorgio, cinquantenne con una giovane compagna che, però, tradisce con una sua coetanea.

 

UN NUOVO GIORNO

UnNuovoGiorno_9.11.2015_phJHauf_075REGIA: Stefano Calvagna; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Luca Filippi, Niccolò Calvagna, Sveva Cardinale

Giulio, fin da bambino, sente di vivere in un corpo che non gli appartiene ed invidia le bambine, sue coetanee. Al compimento del ventisettesimo anno d’età, si recherà in Thailandia per sottoporsi ad una delicata operazione e diventare, finalmente, una donna.

 

WEEKEND

weekend-06REGIA: Andrew Haigh; genere: drammatico, sentimentale; anno: 2011; paese: Gran Bretagna; cast: Tom Cullen, Chris New

Russel conosce Glen in un locale e trascorre la notte con lui. Quella che sembra solo una semplice avventura, si rivelerà, nell’arco di un weekend, qualcosa di più profondo ed importante.

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo, godetevi i film che più vi piacciono ed andate numerosi al cinema! Ce n’è davvero per tutti i gusti!

SPECIALE BERGAMO FILM MEETING: 2 NIGHTS TILL MORNING di Mikko Kuparinen

DRINKSTITOLO: 2 NIGHTS TILL MORNING; REGIA: Mikko Kuparinen; genere: drammatico, sentimentale; anno: 2015; paese: Finlandia, Lituania; cast: Marie-Josée Croze, Mikko Nousiainen; durata: 85′

Il secondo lungometraggio in concorso, presentato alla 34° edizione del Bergamo Film Meeting, è 2 Nights till Morning, opera seconda del giovane autore finlandese Mikko Kuparinen.

Caroline – affascinante architetto francese – durante un viaggio di lavoro a Vilnius, è costretta, a causa di una riunione posticipata, a trascorrere una notte in più nella capitale lituana. Nell’hotel in cui alloggia incontra, per caso, Jaakko, giovane musicista finlandese in trasferta. Tra i due è subito passione, ma, l’indomani mattina, Caroline cercherà in tutti i modi di dimenticare la nottata trascorsa. Peccato che, a causa della cancellazione del suo volo in seguito alla diffusione di una nube di cenere dovuta ad un’eruzione vulcanica, la donna sarà costretta a trascorrere ancora una notte in hotel, prima di far ritorno a Parigi.

NC9arCon una regia semplice, ma efficace – la quale vede un frequente utilizzo della camera a spalla – e con una fotografia dai toni caldi e morbidi, il lungometraggio di Kuparinen scende giù come una sorsata d’acqua fresca. Quello che qui viene raccontato è il nascere e lo svilupparsi del rapporto tra due sconosciuti che, improvvisamente, diventano importanti l’uno per l’altra. Cosa non facile da mettere in scena, contando che sono parecchi gli aspetti da curare, al fine di produrre un lavoro credibile ed empatico. Innanzitutto, molto importante è la caratterizzazione dei personaggi, con tutte le loro mille sfaccettature. In seconda battuta, molta attenzione è richiesta dai dialoghi, i quali sono, forse, l’aspetto più difficile da curare. Infine, bisogna aver la capacità – e la sensibilità – di creare particolari situazioni al fine di far prendere alla vicenda la piega desiderata e di far sì che lo spettatore entri nel vivo della storia e si identifichi con i protagonisti. Ecco, il giovane Kuparinen ha dato prova, con questa sua opera, di grandi capacità narrative e di una grande sensibilità artistica. Fatta eccezione per qualche lieve forzatura riguardante lo sviluppo del rapporto tra i due protagonisti – in particolare per quanto riguarda la prima metà del film – c’è da dire che, in linea di massima, tutto fila liscio come sperato.

533474167_1280x720Una possibile critica da muovere a questo lungometraggio – forse unica sua vera pecca, se così possiamo definirla – è quella di essere come il risultato di una fusione tra tanti prodotti già visti, quasi come se il regista stesso fosse stato eccessivamente – magari anche inconsciamente – influenzato da sue precedenti visioni. Per quanto riguarda il lasso di tempo in cui si sviluppa la vicenda, ad esempio, non possiamo non pensare a Weekend, opera prima dell’inglese Andrew Haigh, la quale, tra l’altro, vanta la presenza di dialoghi ben più profondi e sostanziosi – a breve nelle sale italiane. Oppure, soprattutto durante le scene in cui i protagonisti passeggiano romanticamente per le strade di Vilnius o quando si siedono a chiacchierare sulla riva del fiume al tramonto, immediatamente saltano alla mente i capolavori di Richard LInklater – Prima dell’alba e Prima del tramonto – non tanto per l’analogo – e particolare – utilizzo dell’elemento tempo, quanto proprio per le atmosfere e la densità dei dialoghi, i quali diventano, qui, quasi flussi di coscienza.

Detto questo, l’opera di Mikko Kuparinen è un prodotto onesto, pulito e ben realizzato. Ottantacinque minuti che trascorrono in un batter d’occhio e che regalano allo spettatore emozioni genuine ed intense.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: WEEKEND di Andrew Haigh

weekend-06TITOLO: WEEKEND; REGIA: Andrew Haigh; genere: drammatico, sentimentale; anno: 2011; paese: Gran Bretagna; cast: Tom Cullen, Chris New; durata: 96

Nelle sale italiane dal 10 marzo, Weekend è il lungometraggio d’esordio del regista Andrew Haigh – autore dell’acclamato 45 anni – distribuito dalla Teodora Film.

Russell conosce Glen in un locale e decide di passare la nottata con lui. Tra i due c’è subito sintonia, peccato che Glen stia per trasferirsi negli Stati Uniti e i due, di conseguenza, potranno trascorrere insieme soltanto un weekend.

960Anche in questo suo esordio, Andrew Haigh si è rivelato particolarmente capace nel raccontare storie intimistiche, in cui si indaga nel profondo ogni rapporto umano. È stato così per il recente 45 anni – in cui viene messa in scena la crisi di una coppia di coniugi che sta insieme da parecchi decenni – ed è così anche per Weekend, dove il rapporto nascente – seppur destinato a durare poco – tra due giovani uomini si rafforza e diventa, pian piano, sempre più profondo. Se vogliamo, entrambi i lungometraggi raccontano situazioni agli antipodi, giocando, in particolar modo, sul concetto di tempo. In Weekend i due protagonisti hanno modo di gettare le basi del loro rapporto in soli due giorni, mentre in 45 anni, la coppia ha avuto una vita intera per imparare a conoscersi. Proprio per il poco tempo a disposizione dei personaggi di Weekend, bisogna sottolineare l’abilità del regista nell’analizzare ogni sfaccettatura della personalità umana e nel raccontare la nascita di un rapporto profondo, senza mai cadere nel banale o nello scontato.

Weekend_Film_still_1A questo proposito, la sceneggiatura, scritta dallo stesso Haigh, è robusta e ben articolata, con personaggi ben definiti ed altamente empatici. Anche i dialoghi – di cui questo lungometraggio è particolarmente ricco – risultano profondi e ricercati, non cadono mai nel luogo comune e, analogamente, viene evitata qualsiasi frase fatta.

Girato per intero con camera a spalla, Weekend si contraddistingue anche per un forte realismo: i personaggi, seguiti secondo la tecnica del pedinamento zavattiniano, ci portano nel loro mondo e nella loro quotidianità in modo graduale, svelando lentamente aspetti della loro personalità o del loro passato. L’assenza di una colonna sonora, inoltre – fatta eccezione per la scena finale o per musiche puramente intradiegetiche- contribuisce a rafforzare questo effetto realistico, evitando il pericoloso errore di enfatizzare eccessivamente i momenti – romantici o drammatici che siano – che i due personaggi condividono.

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Andrew Haigh è, in poche parole, riuscito a creare un prodotto delicato e profondo allo stesso tempo. Toccante – a tratti straziante – ma mai eccessivo, Weekend si è confermato, dunque, un ottimo esordio del regista inglese, che ormai in molti hanno avuto modo di apprezzare.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

WEEKEND di Andrew Haigh in sala dal 10 marzo

Ricevo e volentieri pubblico

 

dal regista di 45 anni
WEEKEND
un film di
Andrew Haigh
con
Tom Cullen, Chris New
 
uscita: 10 marzo
distribuzione: Teodora Film

Dopo il successo internazionale di 45 anni, il film che l’ha consacrato presso pubblico e critica in tutto il mondo (fino a portare Charlotte Rampling alla sua prima nomination all’Oscar), arriva nelle sale italiane dal 10 marzo, distribuito da Teodora Film, WEEKEND, l’opera prima che ha rivelato il talento del regista Andrew Haigh.

Russell conosce Glen in un locale e si risveglia al suo fianco la mattina dopo. Quella che sembra solo l’avventura di una notte si trasforma però in qualcosa di più: nell’arco del weekend i due arriveranno a condividere sentimenti, ricordi, paure e desideri, fino a scoprirsi all’inizio di un’imprevista e travolgente storia d’amore.

Anche grazie ai due straordinari protagonisti, Tom Cullen e Chris New, un’opera capace come poche di scavare nei sentimenti più intimi di una coppia, ma anche di raccontare sogni e problemi di un’intera generazione alla ricerca del proprio posto nel mondo.

Volevo raccontare un’onesta, intima, autentica storia d’amore. Quel misto di paura e eccitazione che arriva insieme alla possibilità di qualcosa di nuovo. Volevo vedere questi due giovani uomini innamorarsi lentamente l’uno dell’altro, delle loro reciproche differenze, quasi come se stessero scoprendo dei pezzi mancanti di loro stessi. Volevo catturare quei momenti che due persone condividono quanto iniziano davvero a impegnarsi in una relazione. Russell e Glen sono due uomini che attraversano la vita in modi diversi ma entrambi cercano la stessa cosa: il loro posto nel mondo. Stanno provando a capire chi sono, cosa vogliono e come possono definire se stessi, in pubblico come in privato

LA RECENSIONE DI MARINA: 45 ANNI di Andrew Haigh

Nelle sale italiane dal 5 novembre, “45 anni”, in concorso all’ultima edizione del Festival di Berlino, è l’ultima fatica cinematografica di Andrew Haigh.

45 anniTratto dal racconto “In another country” di David Constantine, il lungometraggio racconta la storia di Kate e Geoff, una coppia di sessantenni che conduce una tranquilla vita in campagna e si appresta a festeggiare i 45 anni di matrimonio. Gli equilibri venutisi a creare negli anni verranno minati da una lettera inaspettata contenente la notizia che il corpo di Katya, un amore di gioventù di Geoff, è stato ritrovato, intatto, all’interno del ghiacciaio in cui la giovane era precipitata.

454Una sceneggiatura di ferro ed una forte caratterizzazione dei personaggi fanno entrare lo spettatore nel vivo della vicenda fin dai primi minuti. I sentimenti descritti sono vivi e ricchi di sfumature. Quello che qui viene raccontato è un rapporto apparentemente solido, ma che nasconde parecchi segreti. La presenza di questa giovane donna scomparsa, ciò che quest’ultima ha sempre rappresentato per Geoff, è stata una costante nel matrimonio dei protagonisti. Invisibile, quasi dimenticata, ma pronta a tornare per stravolgere gli equilibri. Lo stesso corpo di Katya, ritrovato intatto dopo più di cinquant’anni, quasi come se il tempo non fosse mai passato, rappresenta qualcosa di ancora vivo, in grado di esercitare una notevole influenza sulle persone che, in qualche modo, sono state legate a lei.

451Kate, moglie di Geoff, dal canto suo mostra non poche insicurezze. Segreti che per anni hanno fatto parte del suo matrimonio, il grande amore per Geoff e la figura sconosciuta quanto pericolosa di Katya fanno in modo che, nonostante un’intera vita trascorsa insieme, la donna rimetta in discussione tutto.

455Una nota di merito va agli attori protagonisti: i bravissimi Charlotte Rampling e Tom Courtenay, entrambi premiati a Berlino per le loro interpretazioni, sono riusciti alla perfezione nel compito non facile di mettere in scena tutte le sottili sfumature dei personaggi protagonisti.

457Con un ottimo lavoro di regia ed una fotografia che ricorda, a tratti e soprattutto per quanto riguarda gli esterni, i quadri di Turner, “45 anni” può dirsi un lungometraggio decisamente riuscito, intenso ed introspettivo, quasi bergmaniano per la straordinaria capacità di scavare nell’animo umano. Decisamente da non perdere.

VOTO: 8/10

Marina Pavido