VENEZIA 72: VENICE DAYS AWARD – PALMARES 2015

Dal sito ufficiale della mostra

venice day

PALMARES 2015
VENICE DAYS AWARD

La Giuria Ufficiale del Venice Days Award presieduta da Laurent Cantet ha assegnato, nell’ambito della Selezione Ufficiale, il Premio Giornate degli Autori a:
EARLY WINTER di Michael Rowe
Canada – Vendite internazionali: Pyramide International
La Giuria era composta dai partecipanti al programma 28 Volte Cinema del Parlamento europeo.
Questa la motivazione: “La giuria ha apprezzato la compiutezza dell’esecuzione, l’originalità del ritratto della vita quotidiana e la maturità della mise en scène. La forza interpretativa degli attori, che si unisce a queste qualità, ha generato una forte empatia con personaggi che possono sembrare inizialmente sgradevoli.”
Il Premio comprende un contributo in denaro di 20.000 Euro che viene egualmente ripartito tra il regista e il venditore internazionale del film, che si impegna a utilizzare la cifra ricevuta per la promozione dell’opera.

PREMIO DEL PUBBLICO BNL Promosso da BNL Gruppo BNP Paribas
20802-As_I_Open_My_Eyes_3À PEINE J’OUVRE LES YEUX – AS I OPEN MY EYES di Leyla Bouzid
Francia, Tunisia, Belgio, Emirati Arabi Uniti – Vendite internazionali: Doc & Film International

LABEL EUROPA CINEMAS
À PEINE J’OUVRE LES YEUX – AS I OPEN MY EYES di Leyla Bouzid si è aggiudicato la dodicesima edizione del Label Europa Cinemas come miglior film europeo delle Giornate degli Autori.
Ricevendo questo riconoscimento, il film beneficerà di un supporto promozionale da Europa Cinemas e di una migliore visibilità grazie all’incentivo finanziario per una rete di sale che lo programmerà.
La Giuria ha attribuito il Premio con la seguente motivazione:
Leyla Bouzid crea un’opera prima che è allo stesso tempo originale e profonda, ambientata nella sua nativa Tunisia. È un confortante spaccato di società araba ritratta in un film che si concentra sul rapporto tra una figlia – una giovane ribelle cantante in una rock band politicamente impegnata – e sua madre, nel periodo immediatamente antecedente alla primavera araba. Lo sviluppo dei personaggi è eccellente e rifugge facili stereotipi, mentre l’approccio visivo del regista resta molto distinto. In un momento in cui in Europa siamo così consapevoli della crisi dei rifugiati, questo film porta un senso di ottimismo e di potenziale progresso e risoluzione per questa zona del mondo.

Questa la giuria composta da esercenti che ha deciso l’attribuzione del Premio:
Nancy J Garceau, Spagna
Nico Marzano, UK
Krijn Meerburg, Olanda
Renate Wur, Austria

PREMI FEDEORA
La Giuria della Federazione dei Critici Cinematografici Europei e del Mediterraneo composta da Dubravka Lakic (Presidente), Rita Di Santo, Nenad Dukic e James Evans ha assegnato i seguenti premi ai film della Selezione Ufficiale:

MIGLIOR FILM
20908-Underground_Fragrance_4UNDERGROUND FRAGRANCE di Pengfei – Francia/Cina
Film sensibile e intelligente, “Underground Fragrance” rivela il ventre della società moderna cinese ed è diretto con grande abilità e determinazione.

MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
island_city_03Ruchika Oberoi, ISLAND CITY – India
Island City ci ha colpito per la sua visione surrealista di un mondo pseudo-moderno che comunque affonda le sue radici nella realtà della vita quotidiana.

MIGLIOR ATTRICE ESORDIENTE
20780-Arianna_3Ondina Quadri, ARIANNA – Italia
Una potente e impressionante interpretazione che comunica giovanile fragilità bilanciata da uno spirito forte e indipendente.

PREMIO “LAGUNA SUD” Prima Edizione
La Giuria composta da cinque abitanti di Chioggia e Pellestrina – Giorgia Boscolo Meneguolo, Graziella Boscolo Todaro, Giovanni Scarpa, Paola Stefani, Alessandro Tiozzo – ha attribuito i seguenti premi ai film della Selezione Ufficiale delle Giornate degli Autori:

MIGLIOR FILM 20814-Lolo_1LOLO di Julie Delpy – Francia

MIGLIORE SCOPERTA ITALIANA ARIANNA di Carlo Lavagna

Le Giornate degli Autori sono promosse da ANAC e 100autori, in accordo con la 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Main Sponsor: Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, BNL Gruppo BNP Paribas

Creative Partner: Miu Miu.

Partner: SIAE, SubTi, Premio Lux del Parlamento Europeo.

Partner Tecnici:Frame by Frame, I-Club, L’Eco della Stampa, Europa Cinemas, Cinecittà News, Cineuropa.

LO SCHERMO E’ DONNA ritorna a Fiano Romano dal 15 al 21 giugno

Ricevo e volentieri pubblico

XVIII EDIZIONE DAL 15 AL 21 GIUGN O 2015 a FIANO ROMANO (RM)

TORNA LA RASSEGNA “LO SCHERMO È DONNA”

Premiato il talento femminile nel cinema



  • Premio Giuseppe De Santis” a Vittoria Puccini, protagonista in “L’Oriana” di Marco Turco

“Premio Giuseppe De Santis alla carriera” a Cristina Comencini e Francesca Polic Greco, sua aiuto regista nel film “Latin Lover

  • “Premio speciale alla carriera” a Piera Degli Esposti
  • “Premio Giuseppe De Santis-Giovani” a Greta Scarano per il film “Senza nessuna pietà” di Michele Alhaique
  • Serata di chiusura con Nanni Moretti che presenta “Mia Madre”

 

Tanti altri gli ospiti che si alterneranno sul palco del Castello Ducale di Fiano Romano:

da Nanni Moretti, a Roberto Herlitzka, fino a Eleonora Danco e Lunetta Savino.

io arlecchino 2

Riparte la Rassegna che premia il talento femminile nel cinema “Lo schermo è donna” dal 15 al 20 giugno 2015, a Fiano Romano a due passi da Roma, nella suggestiva cornice del Castello Ducale.

La Manifestazione, giunta alla sua XVIII edizione, è promossa e organizzata dall’associazione culturale “Città per l’Uomo” con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio, della Provincia di Roma e del comune di Fiano Romano.

Sette giorni di proiezioni, incontri con i protagonisti del cinema italiano e approfondimenti sui film, selezionati tra le recenti uscite cinematografiche.

lisi comencini

Ad aprire quest’anno la rassegna, lunedì 15 giugno, saranno la regista Francesca Comencini e Francesca Polic Greco, sua aiuto-regista nel film Latin Lover nonché assistente storica di molti grandi registi, da Giordana a Bellocchio, che riceveranno il primo dei 3 premi assegnati da “Lo schermo è donna” in questa diciottesima edizione: il “Premio Giuseppe De Santis alla carriera”. La serata proseguirà con la proiezione del film. Sarà anche l’occasione per ricordare una grande diva del nostro cinema, da poco scomparsa: Virna Lisi.

Martedì 16 giugno salirà sul palco l’attrice Vittoria Puccini, che riceverà il “Premio Giuseppe De Santis”, lo storico riconoscimento riservato ai volti femminili del cinema italiano, per il film L’Oriana di Marco Turco, che verrà proiettato subito dopo la premiazione.

piera degli espostiMercoledì 17 giugno sarà assegnato a Piera Degli Esposti ilPremio speciale alla carriera”, per il suo straordinario contributo alla cultura tra cinema e teatro. Per l’occasione sarà proiettato il film documentario Tutte le storie di Piera diretto da Peter Marcias.

n-capaceGiovedì 18 giugno arriva sul palco di Fiano Romano Eleonora Danco, che presenta il suo debutto cinematografico N-capace già vincitore di due menzioni speciali all’ultimo Torino Film Festival e candidato al David di Donatello come miglior opera prima.

io arlecchinoVenerdì 19 giugno è la volta di Io, Arlecchino, opera prima di Giorgio Pasotti e Matteo Bini. Ad accompagnare il film ci saranno due degli interpreti, Roberto Herlitzka e Lunetta Savino.

senza nessuna pietàSabato 20 giugno, verrà attribuito il terzo e ultimo riconoscimento di questa edizione di “Lo schermo è donna”, il “Premio Giuseppe De Santis – Giovani”. A Riceverlo sarà l’attrice Greta Scarano, per la sua interpretazione nel film Senza nessuna pietà di Michele Alhaique.

mia madreTocca a Nanni Moretti il compito di chiudere questa XIII edizione. Domenica 21 giugno, infatti, il regista sarà protagonista della serata di chiusura, dove presenterà il suo ultimo film, Mia madre. A fine proiezione Moretti salirà sul palco per il classico dibattito con il pubblico.

L’ingresso alla Rassegna è gratuito fino a esaurimento posti.

CHE FINE HA FATTO “CINEMA IN STRADA”?

Ricevo e volentieri pubblico

A proposito di Cultura
Che fine ha fatto CinemaINStrada?
Che fine hannofatto, in Piemonte, le associazioni culturali che hanno saputo costruire progetti di qualità attenti a coinvolgere dal basso ampie fasce di popolazione ?
Nelle periferie sono rimasti solo sporadici progetti culturali una tantum

LETTERA DELL’ASSOCIAZIONE i313 AGLI ORGANI DI STAMPA ED AGLI ADDETTI AI LAVORI DEL SETTORE CULTURA NELLA REGIONE PIEMONTE.

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Il Festival itinerante CinemaINStrada nasce dieci anni fa, nel 2004, da un gruppo di giovani donne – l’Associazione Culturale “i313” – deciso a portare sul territorio di Torino (ma non solo) un “lavoro culturale e socio-culturale” di alta qualità e ampio coinvolgimento della popolazione.

Nell’arco di quasi dieci anni di attività i risultati ed il bilancio – sia amministrativo (non siamo mai andate “in rosso”), che di gradimento e successo di pubblico – sono stati assolutamente positivi: abbiamo realizzato nel corso del tempo molti festival e diverse rassegne cinematografiche, a Torino ed in tutto Piemonte; abbiamo organizzato molteplici attività e laboratori di formazione riguardo al linguaggio audio-visuale, rivolte sia ad associazioni che a gruppi informali, adolescenti ed adulti; abbiamo realizzato video documentari ed abbiamo coinvolto la popolazione di diversi quartieri cosiddetti “periferici” di Torino, così come di molti piccoli comuni piemontesi, nella realizzazione e programmazione degli stessi festival attraverso cui venivano animati quei territori. Nel corso degli anni di attività in strada e nelle piazze, abbiamo invitato registi, registe, attori, attrici, docenti universitari, mediatori e mediatrici culturali, attivisti/e ed artisti/e, per dialogare in modo aperto e diretto con il pubblico presente. Abbiamo collaborato con persone provenienti da diversi luoghi d’Italia e d’Europa, interessate a conoscere ed arricchire i nostri progetti.

Nel tempo, il Festival si è anche “espanso”, con il contributo di soci e socie sparsi per il mondo: sono già state realizzate diverse edizioni in Repubblica Dominicana e Guatemala, con il supporto di finanziatori ed enti internazionali interessati ad investire in un progetto “forte”, capace di coinvolgere popolazioni e territori complessi ed a volte conflittuali, in particolare nelle grandi città. Abbiamo portato un “Festival” degno di questo nome (con ospiti, anteprime internazionali, concorsi e tappeti rossi!) in luoghi dove non sempre è facile promuovere attività culturali all’aperto, chiudendo piazze e strade al traffico, trasformando uno spazio di mercato in una grande sala di CinemaINStrada, lasciando sempre libero accesso a tutte quelle persone e famiglie che sceglievano di seguire attività e proiezioni in quanto parte di un lavoro realmente collettivo e condiviso con il territorio sin dalle sue prime fasi, tanto a livello di contenuto quanto di logistica.

Nell’arco di tutti questi anni abbiamo guardato centinaia di pellicole e realizzato un grande lavoro di ricerca di film e documentari “dal mondo”, nel senso più letterale del termine: abbiamo portato in strada, in piazza e in piccoli cinema di quartiere e di paese, film provenienti da tutti i continenti, in lingua originale, sottotitolati in italiano. Decine e decine di film che non sarebbero mai stati visti a Torino e in Piemonte, all’aperto, gratuitamente, spesso con la presenza degli stessi realizzatori o realizzatrici pronti a dialogare con il pubblico a fine proiezione.

Dove, esattamente? È vero, questo non è un dettaglio da poco.

Siamo partire dalla Circoscrizione Sei, da Barriera di Milano, e poi ci siamo “allargate” perché ci interessavano prima di tutto le “periferie” (Ah, sì… certo! Le “periferie”… che di tanto in tanto destano interesse o fa comodo occuparsene, così di colpo, se succede qualcosa, riempiono le prime pagine della cronaca, ma dopo ritornano, molto velocemente, nella vita invisibile delle metropoli). Siamo partite da quei territori – da Barriera di Milano a Borgo Vittoria, Falchera, Vallette – perché rappresentano gli spazi più ricchi e densi di sogni e visioni, di convivenza e coesistenza, di conflitto, ma anche di precarietà e di povertà, intesa non solo in senso materiale, ma anche rispetto all’offerta culturale.
Da quei luoghi, dalle persone che li abitano e che hanno realizzato insieme a noi buona parte dei Festival messi in campo, abbiamo imparato tantissimo e per questo ci siamo sentite in grado di spostarci verso altri quartieri “ad alta densità migratoria” come Porta Palazzo, San Salvario, San Paolo, per poi arrivare anche in altri comuni, da Saluzzo, a Savigliano, Fossano, Barge e Bagnolo.

Per noi non si trattava di proporre “l’ennesimo festival di cinema a Torino”, per noi non era questione di organizzare rassegne di cinema d’autore o su tematiche strettamente “migratorie”, “interculturali”. Ancora meno si trattava di organizzare un progetto calato dall’alto per far vedere, a qualcuno, quattro film all’aperto d’estate.
Per noi il lavoro culturale è sempre stato una co-costruzione, un’articolazione di piani complessi, una ricerca costante non solo di “qualche film”, ma di linguaggi, di “forme culturali”, di iniziative diverse, sperimentali, di collaborazioni con altri individui, gruppi, associazioni, organizzazioni ed istituzioni, per creare eventi realmente condivisi. CinemaINStrada era una festa di cinema e di persone, di lingue e di suoni, di luoghi e storie autoctone e migranti, vicine e lontane, in strada ed in mezzo alle case.
Infatti del Festival, nel tempo, si sono appropriati un po’ tutti e tutte. Posso scommettere che anche quest’anno, in primavera, mentre camminerò per strada, qualcuno mi fermerà e mi chiederà: “Ma lo fate quest’anno il festival?”, e alla mia risposta negativa sentirò dire: “Era così bello” oppure, “Quando c’era il festival non sembrava neanche di stare a Torino!”.

Perché? Perché chi ci incontra dice queste cose?

Perché, secondo noi, il lavoro artistico e culturale deve cercare di andare in profondità, deve  arrivare alla radice delle questioni e sviluppare dei discorsi complessi, con strumenti diversi, per non appiattire la visione delle cose: deve saper “stare” nei luoghi e con i suoi abitanti, attraverso la pratica del rispetto, della reciprocità e del riconoscimento. Perché, se è fatto bene, è un lavoro che nel tempo “trasforma i luoghi”, li attraversa e li ri-crea, mette in relazione persone e spazi, è capace di abbattere barriere e confini, di smontare pregiudizi e farsi beffa degli stereotipi, delle rappresentazioni denigratorie, perché punta a lasciare senza armi chi discrimina.

Scriviamo queste poche righe per ricordare che se per quasi dieci anni siamo riuscite a fare tutto questo, è perché abbiamo potuto contare su di noi (inteso nel senso “esteso” di cui sopra) e sulle nostre idee, ma anche, naturalmente, su finanziamenti pubblici e sul co-finanziamento di molti altri enti ed istituzioni che hanno appoggiato i nostri progetti. Da due anni, però, siamo bloccate e non riusciamo più a fare il Festival perché, da quando si insediò Cota alla Regione, non abbiamo più contato sul finanziamento, per noi fondamentale, della Regione Piemonte. Non ci siamo mai fermate solo su quel contributo. Nel tempo abbiamo sempre “messo insieme” altri finanziatori, pubblici e privati, piccoli e grandi, che ci permettevano di realizzare un lavoro dignitoso e di qualità.
Ci sembra superfluo aggiungere, ma lo facciamo lo stesso, una domanda retorica: progetti come i nostri (ed il Festival di CinemaINStrada prima di tutto), se non ricevono l’interesse ed il contributo dell’ente pubblico, da chi potrebbero riceverlo? Le nostre iniziative sono sempre libere e gratuite, si svolgono all’aperto e questo comporta non pochi – ed onerosi – permessi, oltre allo sforzo logistico. Proiettiamo film da tutto il mondo, che non seguono le logiche commerciali e mainstream della distribuzione delle grandi multinazionali, ma cercano di portare nelle strade opere realizzate in paesi “poco” occidentali e da cui provengono buona parte degli abitanti dei territori in cui viviamo. Spesso questo festival un po’ troppo internazionale per “certe zone della città” viene definito come sociale e poco culturale, mentre alla base si nutre di forti ed originali contenuti creativi, di culture.

Non siamo più riuscite a realizzare le nostre attività per gli enormi tagli del governo regionale alla Cultura, iniziati con il governo Cota e poi proseguiti. La nostra piccola associazione non può anticipare i numerosi costi “vivi” che richiede una macchina come quella di CinemaINStrada  (ciò vale anche per tutti i progetti validi ed importanti per il territorio portati avanti da associazioni simili alla nostra, spazzati via da un anno all’altro), senza essere sicure di poter contare sul contributo regionale. Noi non possiamo chiedere alle persone che lavorano e collaborano con noi di lavorare gratis (questo lo lasciamo fare all’EXPO di Milano), per poi comunicare loro che non ci è stato assegnato il finanziamento 12 mesi dopo la chiusura di bilancio, nel caso ovviamente fosse rimasto qualcosa nelle casse dell’Assessorato dopo aver finanziato gli eventi che “contano” e le altre attività strutturali.

Abbiamo voluto condividere queste brevi riflessioni per raccontare, a chi avrà letto fin qui, che cosa è successo a Torino, ed in Piemonte, alle piccole associazioni culturali che hanno saputo costruire progetti di qualità, attenti a coinvolgere ampie fasce di popolazione.
Abbiamo voluto scrivere queste righe per mettere in luce ciò che viene immediatamente colpito, nei territori, quando si mettono in atto certi tagli e certe scelte che, piaccia o meno, hanno una forte connotazione politica. Non nel senso che una giunta di “centrodestra” avrebbe avuto il chiaro intento “politico” di eliminare i nostri progetti (e di altre associazioni): molto più banalmente, tagliando enormemente i contributi e dando priorità e visibilità ad altro (strutture, eventi e festival consolidati, che possono ampiamente anticipare costi e rischi) è evidente che le esperienze “dal basso”, come le nostre, sono le prime a cadere, ad essere tagliate fuori.
Per perseguire quali grandi obiettivi, poi? Cosa si fa per i territori meno “centrali” ed i loro abitanti? Come si fa realmente “Cultura” e “culture” nelle periferie? E come si dà visibilità alla grandissima produzione culturale delle tante periferie del mondo anche nel “centro”?

Magari a queste banali e semplici domande potranno rispondere i (relativamente) nuovi politici insediatisi in un consiglio regionale di “centrosinistra”, ma abbiamo l’impressione che le risposte saranno molto simili a quelle dei loro predecessori di “centrodestra”, poiché a nessuno o a pochi interessa sviluppare e promuovere un certo tipo di “lavoro culturale”. È più facile fare altro o non farlo proprio, come è evidente a coloro che i territori li vivono. Nei quartieri non c’è più nulla o restano sporadiche iniziative finanziate una tantum, quasi sempre da fondazioni bancarie, giusto per non far mancare “panem et circenses” alla gente, a quella gente che conta sempre meno o quasi nulla.

Torino, 19 febbraio 2015

Associazione Culturale “i313”

ARTISTI 7607 SOSTIENE L’INIZIATIVA ‘LIBRIAMOCI’

Ricevo e volentieri pubblico

ARTISTI 7607  SOSTIENE L’INIZIATIVA ‘LIBRIAMOCI’, LANCIATA DAL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI DARIO FRANCESCHINI

 artisti 7607

L’Associazione ARTISTI 7607 sostiene l’appello lanciato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, dal titolo ‘Libriamoci’. Promosso all’inizio di ottobre presso l’Università di Bologna dal suo Ministero e da quello dell’Istruzione, il progetto è un invito rivolto ai personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo ad entrare nelle scuole nelle giornate del 29, 30 e 31 ottobre per incontrare gli studenti e invitarli, attraverso la lettura di un brano, a vivere l’avventura della cultura.

ARTISTI 7607 partecipa all’iniziativa con molti dei suoi attori associati.

Neri Marcorè, Augusto Fornari, Cinzia Mascoli, Carmen Giardina, Lele Vannoli, Simona Cavallari, Lucianna De Falco, Federico Pacifici, Alessandro Gangi e molti altri saranno presenti con ‘Libriamoci’ nelle scuole di tutta Italia.

NEWS IN SALA: TAKE FIVE di Guido Lombardi in sala dal 2 ottobre

Ricevo e volentieri pubblico

QUANDO I SOLITI IGNOTI E LE IENE S’INCONTRANO A GOMORRA

TAKE FIVE: IL FILM DI GUIDO LOMBARDI NELLE SALE ITALIANE DAL 2 OTTOBRE, DISTRIBUITO DA MICROCINEMA

  takefive1Un ricettatore. Un gangster leggendario e depresso. Un pugile squalificato a vita. Un fotografo-scassinatore reduce da un infarto. Un idraulico con il vizio del gioco.

Sono cinque i personaggi principali di Take Five, opera seconda di Guido Lombardi, il cui film d’esordio, Là-bas Educazione Criminale, fu “Leone del Futuro” a Venezia 2011, oltre che miglior film della Settimana della Critica e Flash Forward Award all’International Film Festival di Busan.

«Cinque irregolari alle prese con una rapina milionaria, una “banda del buco” napoletana, che potrebbe uscire da un film del passato ma ha tutte le nevrosi della contemporaneità». Così ne parla il regista, che ne ha affidato l’interpretazione a cinque attori anch’essi “irregolari” nell’arte o nella vita. Peppe Lanzetta, scrittore e drammaturgo oltre che attore, figura di rara e provocatoria versatilità della scena artistica nazionale; Salvatore Striano (Cesare deve morire), Carmine Paternoster (Gomorra e L’intervallo), Gaetano Di Vaio (anche coproduttore e coautore, con il regista, di un libro autobiografico, pubblicato lo scorso anno da Einaudi, “Non mi avrete mai”) hanno tutti esperienze dolorose alle spalle, anche di reclusione; Salvatore Ruocco (anche lui Gomorra e L’intervallo, ma già in Là-bas Educazione Criminale) è davvero un ex pugile squalificato. «E a ognuno dei personaggi – chiosa Lombardi – ho voluto lasciare il nome del rispettivo interprete. A sottolineare il confine labile tra finzione e realtà». Nel cast, anche Gianfranco Gallo, Esther Elisha (anche lei in Là-bas Educazione Criminale), Antonio Pennarella, Antonio Buonomo, Alan De Luca, Vittoria Schisano, Marco Mario De Notaris.

TAKE FIVE 1 (4)Take Five arriva nelle sale dopo essere stato presentato in Concorso – accolto dal pubblico molto calorosamente – all’ultimo Festival del Film di Roma. È un “caper movie”, come vengono chiamati i film incentrati sul racconto di una rapina, nel quale sono riconoscibili echi delle Iene di Tarantino e sprazzi della comicità dei Soliti ignoti. Mixati nel racconto energico e sincero di quel mondo criminale che prodotti come Gomorra cominciano a renderci familiare. E tutto, senza nulla da invidiare ai modelli d’oltreoceano.

Take Five è prodotto da Dario Formisano, Gaetano Di Vaio e Gianluca Curti per Eskimo, Figli del Bronx, Minerva Pictures in partnership con Rai Cinema e con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

 

 

Il film, prodotto da MINERVA PICTURES, ESKIMO, FIGLI DEL BRONX con RAI CINEMA e con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sarà nelle sale dal 2 OTTOBRE distribuito da MICROCINEMA.

Il blog del film: http://takefiveilfilm.blogspot.it/; Facebook: www.facebook.com/TakeFiveIlFilm

NOMINATI I VERTICI DI ISTITUTO LUCE-CINECITTA’

Ricevo e volentieri pubblico

Nominati i vertici di Istituto Luce-Cinecittà

Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, nell’Assemblea del 19 settembre scorso, ha  proceduto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione di Istituto Luce-Cinecittà srl nominando Presidente Roberto Cicutto e Consiglieri d’amministrazione Maite Carpio Bulgari e Antonio Bertani.

Il cda di Luce-Cinecittà si è riunito oggi, 24 settembre,  attribuendo al Presidente Roberto Cicutto le deleghe dell’Amministratore delegato.