27. TRIESTE FILM FESTIVAL – I VINCITORI

Ricevo e volentieri pubblico

 

  1. TRIESTE FILM FESTIVAL :: I VINCITORI

 www.triestefilmfestival.it

The Wednesday Child vince il 27. TRIESTE FILM FESTIVAL.jpgÈ The Wednesday Child il film vincitore del Concorso lungometraggi del 27. Trieste Film Festival: in sintonia con una selezione mai così attenta alle opere prime, il pubblico ha scelto di assegnare il Premio Trieste (euro 5.000) all’esordio dell’ungherese Lili Horváth, storia di una giovane madre che nella periferia di Budapest lotta disperatamente per ottenere la custodia del figlio.

UnderTheSun_still04.jpgÈ una storia famigliare anche quella raccontata in Under the Sun, il vincitore del Premio Alpe Adria Cinema (euro 2.500) del Concorso documentari: diretto dal russo Vitalij Manskij, tra i più importanti documentaristi contemporanei, il film offre un ritratto inedito di una famiglia media di Pyongyang, Corea del Nord, nel momento in cui la figlia si prepara a entrare nelle file dei Giovani Pionieri.

DISSONANCE_2.jpgIl Premio TFF Corti (euro 2.000) del Concorso cortometraggi va invece a Dissonance del tedesco Till Nowak, immaginifica immersione nella mente di un musicista, che accosta in un mix suggestivo e surreale live action e animazione.

banatLa giuria del Premio Corso Salani 2016 (euro 2.000), composta da Filippo D’Angelo, Patrizia Mancini e Massimo Tria, ha scelto Banat – Il viaggio di Adriano Valerio, con la seguente motivazione: «Il film racconta un’inusuale storia di “emigrazione al contrario”, che indaga con delicatezza i sentimenti di spaesamento e ricerca dell’altro che erano propri anche del cinema di Corso Salani. Lo fa usando un intreccio di linguaggi che trovano anche dei momenti particolarmente felici, come la coinvolgente interpretazione di una canzone semplice e struggente da parte di un’intensa Elena Radonicich».

THE-PROSECUTOR_SORPRESE-DI-GENERE1.jpgIl Premio CEI – Central European Initiative (euro 3.000), che ogni anno segnala un film di impegno civile capace di interpretare la realtà contemporanea europea e il dialogo tra le culture, va a The Prosecutor The Defender The Father and His Son della bulgara Iglika Triffonova, ispirato alla storia vera di due avvocati che si affrontano al Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (L’Aja) nel processo a Milorad Krstić, accusato di aver commesso crimini di guerra nella guerra in Bosnia.

Il workshop internazionale di sceneggiatura Eastweek, nato dalla collaborazione tra Alpe Adria Cinema, che ne rende possibile l’organizzazione, e il Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo, si chiude con la vittoria del Premio Mattador al miglior soggetto (1.500 euro, offerto dalla Provincia di Trieste) da parte di L’amor fu di Sara Cavosi e Fabio Marson, mentre il progetto selezionato per Midpoint, Central European Script Center di Praga è Stuffed Life di Tamara Kotevska (Repubblica di Macedonia).

Chuck-Norris-vs-Communism_DOCU-CONCORSO1.jpegNovità di quest’anno il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso, assegnato dall’omonimo “think tank” al miglior documentario in concorso: la scelta è caduta su Chuck Norris vs Communism di Ilinca Calugareanu con la seguente motivazione: «Il film riesce a colpire lo spettatore con una storia molto originale sulla Romania di Ceausescu: alternando finzione e documentario questo film diverte il pubblico portando sullo schermo la vita quotidiana ed eroica di gente comune sotto il regime comunista, ancora poco conosciuto nel resto del mondo».

La giuria degli studenti del Liceo Petrarca di Trieste ha assegnato al cortometraggio Love on the Top of the World di Jan Cvitkovič il Premio #TSFFbacktoschool, con la seguente motivazione: «Una realtà senza tempo dipinta con sensibilità, arricchita da un’interpretazione emozionante e un finale che sorprende».

Nel corso della 27. edizione sono stati inoltre assegnati il Premio Sky Arte, con cui il canale SKY Arte HD premia uno dei film presentati nella sezione TriesteFF Art & Sound attraverso l’acquisizione e la diffusione di uno dei film della sezione (vincitore è risultato Master and Tatyana di Giedrė Žickytė); l’Eastern Star Award 2016 a Irène Jacob; il Cinema Warrior Award 2016 – Cultural Resistance a Victor Purice. Inoltre, il forum di co-produzione When East Meets West ha premiato con il WEMW Development Award il progetto “Kentannos” di Victor Cruz (Argentina-Italia).

Il 27. Trieste Film Festival si segnala per un complessivo incremento in tutti gli ambiti, a cominciare dai giorni di programmazione (9, due in più rispetto alla scorsa edizione): inaugurata all’insegna del tutto esaurito con la proiezione di Sole Alto, ha continuato a registrare un grande successo di pubblico, con proiezioni affollate in tutte e tre le sale (Tripcovich, Miela, Fabbri).

550 gli accreditati complessivi (+10% rispetto al 2015), cui si sommano i circa 350 professionisti di When East Meets West, con più di 160 ospiti da oltre 30 Paesi, e 95 film (per lo più accompagnati da regista e/o cast), tra cui 4 anteprime mondiali e 2 candidati all’Oscar.

La Cerimonia di Premiazione  si è tenuta sabato 30 gennaio, alle ore 20:30 in Sala Tripcovich. A seguire il film di chiusura della 27. edizione, Chant d’Hiver di Otar Iosseliani.

Accanto ai film, molti anche gli appuntamenti extra-cinematografici (concerti, cinebrunch, passeggiate, presentazioni di libri, incontri, performance) che – a partire dai giorni precedenti e poi durante tutto il festival – hanno consolidato e arricchito il rapporto del Trieste Film Festival con la città, attraverso la collaborazione con realtà come Container_120 (con le iniziative di TFF/OFF) e Associazione Cizerouno (con il progetto “Varcare la Frontiera”).

Il Festival si è inoltre confermato alfiere non solo della cultura ma anche dell’incoming turistico in regione, con gli hotel della città letteralmente “occupati”, per un totale di 1300 notti complessive, tra Trieste Film Festival e When East Meets West.
Il Trieste Film Festival è il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale, giunto quest’anno alla 27. edizione, diretta da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli: nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il festival continua ad essere da quasi trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.

Il 27. Trieste Film Festival è stato realizzata con il patrocinio di Comune di Trieste, Direzione Generale per il Cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Creative Europe – MEDIA Programme, Direzione Generale per il Cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, CEI – Central European Initiative, Comune di Trieste, CCIAA – Camera di Commercio di Trieste, Provincia di Trieste; con il sostegno di Lux Film Prize / Parlamento Europeo, Le Fondazioni Casali – Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, Fondazione CRTrieste, Polish Film Institute – Varsavia, Istituto Polacco – Roma, Krakow Film Foundation – Polish Docs – Cracovia, Promoturismo FVG, Comunità Greco Orientale di Trieste; con la collaborazione di Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Trieste, Fondo Audiovisivo FVG, When East Meets West, Associazione Casa del Cinema di Trieste, La Cappella Underground, FVG Film Commission, Associazione Culturale Mattador, Associazione Corso Salani. Media partner: MYmovies, Quinlan.it, Longtake. Media coverage by Sky Arte HD. Technical partners: Teatro Miela Trieste, Cinema Teatro dei Fabbri, Osservatorio Balcani e Caucaso, Tucker Film, Eye on Films, Mid Point, Claimax, Hotel Continentale, Grand Hotel Duchi D’Aosta, Savoia Excelsior Palace, Urban Hotel Design, NH Hoteles, B&B Zudecche 1, Caffé Teatro Verdi, Antico Caffè San Marco, Parovel, Pepenero Pepebianco, Associazione Cizerouno, Container_120, Immaginario Scientifico, Studio Gasperini Lab, Combiné, Mimi e Cocotte, RicciGraf, Grafic Style, Utilgraph, Ideando Pubblicità, Spin. Trieste Film Festival aderisce a: AFIC Associazione Festival Italiani Cinema.

OMAGGIO A OTAR IOSSELIANI dal 3 al 18 marzo al MIC

Ricevo e volentieri pubblico

OTAR IOSSELIANI

Dal 3 al 18 marzo 2015

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Dal 3 al 18 marzo 2015 presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta un omaggio a OTAR IOSSELIANI, una rassegna che propone sette film del grande regista, sceneggiatore e montatore georgiano che ha ricevuto il Pardo d’Oro alla Carriera al 66° Festival di Locarno (2013).

I film di Otar Iosseliani sono stati più volte vietati nell’URSS a causa della censura. Questo lo spinse, nel 1982, ad emigrare in Francia. La sua cinematografia è caratterizzata da un acuto senso dell’umorismo, una lieve malinconia e dialoghi ridotti all’osso.

caccia alle farfalleIn programma i suoi film più significativi, tutti vincitori di premi a festival internazionali. Tre di questi hanno infatti vinto il Gran Premio della Giuria alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia: Un incendio visto da lontano (1989), un’opera fatta di una scrittura fredda e rigorosa, ravvivata da invenzioni di garbato umorismo e ironia; I favoriti della luna (1984) che non presenta un vero e proprio soggetto, nè un intrigo e neppure autentici personaggi, piuttosto caratteri e figurine che si incontrano, si sfiorano, si lasciano e ritrovano in un carosello incessante e Briganti, briganti (1996), ambientato in Georgia, terra di origine del regista, una commedia amara e sarcastica sull’uso distorto e violento del potere nel corso della storia. In calendario, poi, la pellicola vincitrice dell’Orso d’Argento alla regia al Festival di Berlino nel 2002, Lunedì mattina, una storia semplice senza esibizionismi né voglia di stupire, ma ricca di poesia, humour e pacato pessimismo, popolata di personaggi incantevoli e indimenticabili; Caccia alle farfalle che sebbene non abbia vinto alcun premio, è un film stupendo che sta a metà strada fra lo stile di Jacques Tati e quello di Luis Buñuel, una storia poetica con un tocco di ironia che vanta le bellissime interpretazioni delle due attrici protagoniste; C’era una volta un merlo canterino, storia di un musicista simpatico ma disadattato, particolarmente attratto dalle belle ragazze e sempre in ritardo nell’esecuzione delle partiture sconclusionato, fantasioso e creativo e infine il documentario Un piccolo monastero in Toscana, che ruota intorno alla vita di cinque monaci agostiniani del monastero di Castelnuovo dell’Abate, a Montalcino, un’opera in grado di trasmettere allo spettatore il senso antropologico e sociologico dell’ambiente umano raccontato dal film.

i favoriti della luna1

SCHEDE DEI FILM E CALENDARIO

 

Martedì 3 marzo

h 15.00 C’era una volta un merlo canterino (Otar Ioseliani, 1973, URSS, b/n, 77’)

Anche l’orchestra sinfonica di Tbilisi, la capitale georgiana, ha il suo bravo timpanista: nella fattispecie si tratta di Guja, un giovanotto che ha la caratteristica di arrivare sempre all’ultimo momento utile per eseguire le (limitate) parti che le partiture prevedono per il suo strumento. Per il resto, la sua vita si dipana in un girovagare perenne: un autentico “irregolare”, svagato e inaffidabile come pochi.

h 17.00 Briganti (Otar Iosseliani, Francia/Russia/Italia/Svizzera, 1996, 121’)

Un viaggio nel tempo attraverso quattro epoche storiche dove i più deboli devono sempre confrontarsi con l’oppressione: la Parigi contemporanea in un ambiente di malviventi; il Rinascimento in Georgia con i combattimenti contro i musulmani; la Russia imperiale e la Russia rivoluzionaria.

 

Mercoledì 4 marzo

h 17.00 I favoriti della luna (Otar Iosseliani, Francia, 1984, 111’)

Un affresco di figure che s’intrecciano legate da un filo conduttore composto da due oggetti: il quadro di una bella donna, dipinto nell’800, ed un lussuoso servizio di Sèvres, più volte rubato, passato di mano in mano da ladri a ricettatori: oggetti di incerto possesso e destino.

Giovedì 5 marzo

h 15.00 Un incendio visto da lontano (Otar Iosseliani, Francia/Germania, 1989, 106’)

In un villaggio di capanne nel Senegal la vita scorre tranquilla nel rispetto delle leggi ambientali e dei riti tribali. Il crollo di questo mondo primitivo arriverà con i primi camion dei bianchi che abbattono alberi e incendiano il villaggio, per i turisti il rogo delle abitazioni sarà solo un “incendo visto da lontano”.

lundi matin

h 17.00 Lunedì mattina (Otar Iosseliani, Francia, 2002, 120’)

Come per la maggioranza dei suoi simili, per Vincent – operaio in una fabbrica di prodotti chimici – la mattina del lunedì corrisponde all’inizio della medesima routine. Al ritorno dal lavoro le cose non cambiano poi granché, perché deve prendersi cura della moglie e dell’anziana madre. In paese le facce sono sempre le stesse. Allora, seguendo il consiglio di suo padre, Vincent molla tutto e scappa a Venezia.

Martedì 10 marzo

h 17.00 Caccia alle farfalle (Otar Iosselliani, Francia, 1992, 115’)

Due simpatiche vecchiette abitano in un grande castello di una piccola città di provincia francese e conducono una vita ritirata. Vengono a sapere dei terribili avvenimenti del mondo solo indirettamente e, tramite i loro mobili e i loro oggetti preziosi, hanno un ricordo del passato. Quando le due cugine muoiono, il castello viene venduto a degli speculatori immobiliari giapponesi che ne deturperanno la bellezza.

Mercoledì 11 marzo

h 15.00 Un piccolo monastero in Toscana (Otar Ioseliani, Francia, 1988, 53’)

Realizzato per la televisione francese, questo mediometraggio ha come protagonisti cinque monaci agostiniani ritiratisi nel monastero di Castelnuovo dell’Abate, nei pressi di Montalcino. Il film li sorprende in preghiera, ancor prima dei titoli di testa, e i loro riti scandiscono la giornata ideale del racconto.

Giovedì 12 marzo

h 17.00 Lunedì mattina (Otar Iosseliani, Francia, 2002, 120’) Replica

Martedì 17 marzo

h 15.00 Caccia alle farfalle (Otar Iosselliani, Francia, 1992, 115’) Replica

Mercoledì 18 marzo

h 17.30 Briganti (Otar Iosseliani, Francia/Russia/Italia/Svizzera, 1996, 121’) Replica

INFO

info@cinetecamilano.it

www.cinetecamilano.it

T 02 87242114

Cineteca Milano @cinetecamilano

 

MODALITÀ D’INGRESSO ALLE PROIEZIONI

Biglietto d’ingresso intero: € 5,50

Biglietto d’ingresso ridotto: € 4,00 

Biglietto d’ingresso adulto + bambino: € 6,00

PRESENTATA A ROMA LA 50^ EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA DI PESARO

Ricevo e volentieri pubblico

 

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Giovanni Spagnoletti (direttore artistico), Bruno Torri (presidente del comitato scientifico), Adriano Aprà  e Vito Zagarrio (componenti del comitato scientifico) e Pedro Armocida (direzione organizzativa) hanno presentato ieri a Roma la 50a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.

È intervenuto Daniele Vimini, vice sindaco e assessore alla Bellezza della città di Pesaro.

Di seguito il comunicato generale.

 

La 50. Mostra del Nuovo Cinema, dal 23 al 29 giugno. Anche in Rete

 

A PESARO  IL CINEMA È UNA SCELTA DI CAMPO. E D’AUTORE

ITALIA-USA:NEW NEW WAWES

IL MOUSE E LA MATITA PER UNA RICOGNIZIONE DEFINITIVA SUL CINEMA D’ANIMAZIONE ITALIANO DEL TERZO MILLENNIO E TRENTA GRANDI OPERE PER RACCONTARE IL CINEMA SPERIMENTALE-NARRATIVO AMERICANO POST 9/11

 

IL CONCORSO PESARO NUOVO CINEMA (IN GIURIA: MARIA DE MEDEIROS, FRANCESCA MARCIANO, DANIELE VICARI, SILVIO DANESE) È SEMPRE IN CAMMINO VERSO IL FUTURO, CON BEN TRE FILM ON THE ROAD, MENTRE L’ITALIA È RAPPRESENTATA DA I RESTI DI BISANZIO DI CARLO MICHELE SCHIRINZI

 

28° EVENTO SPECIALE DEDICATO ALLE 50 EDIZIONI DELLA MOSTRA: CLASSICI, TAVOLE ROTONDE E UN OMAGGIO A LINO MICCICHÈ

 

Il 27 GIUGNO IN PIAZZA DEL POPOLO, I PONTI DI SARAJEVO, IN CONCOMITANZA CON LA PRESENTAZIONE A SARAJEVO E A DISTANZA DI CENTO ANNI DALL’ATTENTATO…

 

LAST BUT NOT LEAST: IL PREMIO AMNESTY INTERNATIONAL, UN FILM DEL CONCORSO IN ESCLUSIVA STREAMING SULLA PIATTAFORMA MYMOVIESLIVE!, PARTITE MONDIALI, ROUND MIDNIGHT, SOCÌETAS RAFFAELLO SANZIO, CINEMA RUSSO AL FEMMINILE, IL PREMIO CINEMARCHE GIOVANI, LA GIURIA GIOVANE, IL MARKETING GUERILLA E I FESTEGGIAMENTI PER LA CINQUANTESIMA EDIZIONE CON PESARO A ROMA E FILM ITALIANI A PESARO.

E  L’AVANFESTIVAL CON LINA JOB WERTMÜLLER IN UN CRESCENDO ROSSINIANO…

IL CONCORSO, IL CUI PREMIO È DEDICATO ALLA MEMORIA DI LINO MICCICHÈ, FONDATORE DELLA MOSTRA INSIEME A BRUNO TORRI E STORICO DIRETTORE DEL FESTIVAL, PRESENTA SETTE FILM PROVENIENTI DAI QUATTRO ANGOLI DEL MONDO DI GIOVANI REGISTI EMERGENTI CON PARTICOLARE ATTENZIONE QUEST’ANNO AL ROAD MOVIE, SIA ESSO FISICO O SPIRITUALE: RIENTRANO IN QUESTA CATEGORIA INFATTI LIAR’S DICE DELL’INDIANA GEETHU MOHANDS, RAIZ/ROOTS DEL CILENO MATIAS ROJAS VALENCIA E IL COLOMBIANO TIERRA EN LA LENGUA DI RUBEN MENDONZA. L’ITALIA È INVECE RAPPRESENTATA DA I RESTI DI BISANZIO, ESORDIO NEL LUNGO DI FINZIONE DI CARLO MICHELE SCHIRINZI. A COMPLETARE LA SELEZIONE DEL CONCORSO ARRIVANO DALL’ESTONIA IL DRAMMA ESISTENZIALE FREE RANGE DI VEIKO OUNPUU, DALLA TURCHIA (IN CO-PRODUZIONE CON L’ITALIA) IL POLITICAMENTE IMPEGNATO SULLA CAUSA CURDA THE FALL FROM HEAVEN DI FERIT KARAHAN E INFINE IL SURREALE SWIM LITTLE FISH SWIM (FRANCIA/USA) DI LOLA BESSIS E RUBEN AMAR.

PANORAMA U.S.A. UNA GRANDE RASSEGNA CHE CON CIRCA TRENTA TITOLI IN PROGRAMMA PORTA PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LA CINEMATOGRAFIA AMERICANA SPERIMENTALE-NARRATIVA POST 11 SETTEMBRE, TRA STORICI VIDEOMAKER INDIPENDENTI E NUOVI ARTISTI EMERGENTI. TRA I NOMI PROPOSTI – MOLTI DI ESSI PRESENTI AL FESTIVAL – IL PREMIO OSCAR JOHN CANEMAKER (CHE TERRA’ UNA MASTERCLASS SULL’ANIMAZIONE AMERICANA E WALT DISNEY), BILL MORRISON, THOMAS ALLEN HARRIS, ABIGAIL CHILD, JULIE TALEN E JAMES FRANCO.

IL MOUSE E LA MATITA. FOCUS SULL’ANIMAZIONE ITALIANA CONTEMPORANEA CON OLTRE CENTO OPERE PROPOSTE TRA LE QUALI RISALTANO I LUNGOMETRAGGI PIU’ RECENTI, NOVE ANTEPRIME ASSOLUTE E ALCUNI FOCUS DEDICATI A FIGURE COME BASMATI, LEONARDO CARRANO, JULIA GROMSKAYA, MADGA GUIDI, IGOR IMHOFF, SIMONE MASSI, CRISTINA DIANA SERESINI E VIRGILIO VILLORESI PER UNA RICOGNIZIONE A 360 GRADI DELLO STATO DELL’ANIMAZIONE ITALIANA PIU’ RECENTE, SIA ESSA TRADIZIONALE, DIGITALE O SPERIMENTALE. CON UN OMAGGIO AI 60 ANNI DELLA SCUOLA DEL LIBRO DI URBINO, UNO AI LAVORI DEGLI STUDENTI DEL CSC-ANIMAZIONE SEDE DI TORINO E UNO SPECIALE SULL’ANIMAZIONE DI REGIME DI LIBERIO PENSUTI.

L’EVENTO SPECIALE. IL 28° EVENTO SPECIALE È DEDICATO ALLE 50 EDIZIONI DELLA MOSTRA, CON LA PROIEZIONE DI QUINDICI DEI FILM PIU’ IMPORTANTI PRESENTATI NEI SUOI PRIMI DODICI ANNI DI VITA, CON ALCUNI CAPOLAVORI COME NOTTE E NEBBIA DEL GIAPPONE DI OSHIMA E C’ERA UNA VOLTA UN MERLO CANTERINO DI OTAR IOSSELIANI CHE PRESENTERA’ IL FILM E CHIUDERA’ IDEALMEMTE LA RETROSPETTIVA CON UNA MASTERCLASS A PESARO. L’EVENTO OSPITERA’ ANCHE UNA TAVOLA ROTONDA PER FARE IL PUNTO SUL “NUOVO” CINEMA E IN UN OMAGGIO A LINO MICCICHÈ, STORICO FONDATORE E DIRETTORE DELLA MOSTRA.

CINEMA IN PIAZZA ACCOGLIERA’ ANCHE QUEST’ANNO NELLO SCENARIO DI PIAZZA DEL POPOLO UNA SELEZIONE DI OPERE PROVENIENTI DA TUTTE LE SEZIONI DEL FESTIVAL, A COMINCIARE DAL FILM DI APERTURA, L’OPERA DEL CONCORSO SWIM LITTLE FISH SWIM, PER POI COMMEMORARE IL 27 GIUGNO I 100 ANNI DALL’INIZIO DELLA GRANDE GUERRA CON IL COLLETTIVO I PONTI DI SARAJEVO, COMPOSTO DA13 EPISODI REALIZZATI TRA GLI ALTRI DAI “NOSTRI” LEONARDO DI COSTANZO (PRESENTE A PESARO) E VINCENZO MARRA, MA ANCHE DA JEAN-LUC GODARD E AIDA BEGIC

SI CONFERMA E SI RINNOVA ANCHE LO SPAZIO ANTICONVENZIONALE, NOTTURNO E CINEFILO DEL DOPOFESTIVAL, IL ROUND MIDNIGHT: UN’INCURSIONE NELLE NUOVE FRONTIERE DELL’AUDIOVISIVO CHE QUEST’ANNO COMPLETA LE GIA’ AMPIE RETROSPETTIVE SULL’ANIMAZIONE ITALIANA E SUL CINEMA INDIPENDENTE AMERICANO CON I RISPETTIVI LAVORI PIU’ SPERIMENTALI. ALTRI PROGRAMMI DEDICATI A MONICA STRAMBINI, AL FESTIVAL INTERNAZIONALE SIGNES DE NUIT DI PARIGI E AL LEMS

SGUARDI AL FEMMINILE. PESARO CONTINUA LA SUA RICOGNIZIONE DEL CINEMA RUSSO AL FEMMINILE, PUNTANDO LA SUA LENTE D’INGRANDIMENTO SULLE REGISTE DELLA NEW WAVE CONTEMPORANEA E CON UN OMAGGIO A LARISA SHEPIT’KO IN OCCASIONE DEI 90 ANNI DELLA NASCITA DELLA MOSFIL’M.

GIUNGE ALL’OTTAVA EDIZIONE IL PREMIO AMNESTY INTERNATIONAL, CHE PREMIERA’ IL CINEMA PIU’ ATTENTO ALLA DIFESA E ALLA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI

E ANCORA: L’AVANFESTIVAL CON IL DOCUMENTARIO ROMA, NAPOLI, VENEZIA…IN UN CRESCENDO ROSSINIANO DI LINA JOB WERTMÜLLER, LA PROIEZIONE FUORI CONCORSO DI UN ROVESCIO DI DAMIANO GIACOMELLI, L’ANTEPRIMA SU MYMOVIESLIVE!, IL PREMIO CINEMARCHE GIOVANI, LA GIURIA GIOVANE, IL MARKETING NON CONVENZIONALE E I FESTEGGIAMENTI PER LA CINQUANTESIMA EDIZIONE CON PESARO A ROMA E FILM ITALIANI A PESARO.

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LA 50. EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA

(Aspettando di festeggiare il compleanno dei primi 50 anni nel 2015)

 

Diretta da Giovanni Spagnoletti, a distanza di 50 edizioni, la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro ha mantenuto la sua identità di manifestazione votata alla scoperta, di piattaforma da cui giovani registi e nuovi linguaggi prendono lo slancio verso il grande pubblico. Di festival in cui si può rinunciare ai lustrini e ai tappeti rossi ma non alla ricerca, alla cultura, alla curiosità e alla sperimentazione. E, nonostante la mezza età, la Mostra non ha perso la freschezza di festival giovane che propone uno sguardo inedito – “nuovo”, come vuole il suo nome – sui film nazionali e internazionali, e che invita lo spettatore a un viaggio nel cinema di oggi, per (pre) vedere quello di domani. Di seguito il direttore artistico Giovanni Spagnoletti introduce l’edizione 2014:

Cinquantesima edizione – per onorare questo impegnativo traguardo la Mostra del Nuovo Cinema ha articolato il suo programma in tre sezioni principali. “Il mouse e la matita” vuole mappare in tutte le sue forme l’ormai vivacissimo panorama dell’animazione italiana, soprattutto sul versante sperimentale ma non dimenticando quello meno di nicchia – un panorama, che, nell’ultimo decennio, con il definitivo avvento del digitale, ha trovato nuove forme di espressione e diffusione. Gli Stati Uniti sono invece i protagonisti di un ricco focus che porta in maniera organica in Italia il cinema più nuovo, sperimentale e indipendente d’Oltreoceano dall’inizio del nuovo millennio a oggi. Infine un’ampia parte della programmazione è dedicata alle celebrazioni per le cinquanta edizioni del Festival.

L’animazione nostrana costituisce un universo in genere poco conosciuto dal pubblico e dalla critica, se non nelle sue forme di massimo successo come, ad esempio, la factory “Rainbow” creata a Loreto da Iginio Straffi con il fenomeno planetario delle Winx. Si tratta di un settore audiovisivo in cui la scuola marchigiana mostra un fermento d’idee, capacità tecniche e spirito imprenditoriale che non hanno eguali in Italia. Quale miglior modo – ci siamo detti – per celebrare una grande eccellenza delle Marche proprio in un’occasione di un anniversario tanto importante per la nostra manifestazione e per la Scuola del Libro di Urbino, fucina della scuola marchigiana, che invece compie sessant’anni di attività? Proprio lì si sono infatti formati autori come Roberto Catani, Mara Cerri, Julia Gromskaya, Magda Guidi, Simone Massi, Beatrice Pucci o Gianluigi Toccafondo.

Comunque la selezione proposta che è accompagnata da una tavola rotonda e da un libro edito da Marsilio dal titolo appunto, “Il mouse e la matita”, non vuole restare confinata all’ambito locale ma si prefigge di far luce su tutta la gamma dell’animazione italiana, nota e meno nota, che ha dimostrato una visione innovativa e una capacità di produrre nuovo cinema. Il tutto con più di cento lavori in totale, tra lunghi, corti, video musicali e titoli di testa da film, da lungometraggi d’animazione come Pinocchio di Enzo D’Alò, L’arte della felicità di Alessandro Rak,Robin Hooddi Mario Addis e Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Giulio Cingoli sino a vari focus sul mondo poetico di Basmati, Leonardo Carrano, Julia Gromskaya, Magda Guidi, Igor Imhoff, Simone Massi, Cristina Diana Seresini, Gianluigi Toccafondo e Virgilio Villoresi. In quest’approssimazione a una quasi Storia dell’animazione italiana contemporanea non si può dimenticare il ruolo del Piemonte e del Corso di animazione del CSC di Torino che oltre ad una selezione dei lavori lì prodotti da nuovi talenti porta a Pesaro in collaborazione con la Cineteca Italiana di Milano e l’istituto Luce un’interessante e inedita retrospettiva “Cartoon e moschetto – le animazioni di regime di Liberio Pensuti”. Numerose poi saranno le anteprime assolute di nuovi lavori al Festival, tra le quali si segnalanoZerodi Igor Imhoff, Festina lente di Alberto D’Amico, Pene e cruditédi Mario Addis, Commonevo e Flussi di Basmati, L’esploratore di Fabio M. Iaquone, Jazz for a massacre di Leonardo Carrano, un nuovo episodio di Gino il Pollodi Andrea Zingoni e Latitude di Claudia Muratori.

Notoriamente gli USA sono stati, dagli anni ’60, una delle più importanti fucine del cinema indipendente e sperimentale. Curato dalla Mostra insieme al critico Jon Gartenberg, “Panorama Usa: il cinema sperimental-narrativo nel nuovo millennio” si prefigge di documentare uno dei lati meno conosciuti della principale cinematografia mondiale nell’era del post 11 settembre. Non si tratta più, come una volta, di un cinema di ricerca underground, ma la medesima spinta innovativa è declinata oggi con una grammatica che utilizza elementi più decisamente narrativi. Stilisticamente le opere proposte sono molto eterogenee: si va dal found footage alla sperimentazione nella fiction, spesso in forme ibride che si collocano nei territori di confine tra finzione e documentario, senza dimenticare il campo del disegno animato. Paradigmatico da questo punto di vista è, oltre all’animazione gotica di Consuming Spirits, realizzata dopo quindici anni di lavoro da Chris Sullivan, il lavoro del filmmaker italoamericano John Canemaker (John Cannizzaro Jr.), premio Oscar nel 2006 con il corto di animazione The Moon And The Son, toccante ritratto autobiografico sulla problematica relazione tra il regista e il padre di origine italiana, con le voci di John Turturro ed Eli Wallach. Il regista, insieme a un nutrito gruppo di altri filmmaker americani, sarà al festival per presentare il film e tenere una master class sull’animazione che così va a completare, in una sinergia tra le varie sezione, il discorso fatto su quella di casa nostra.

La retrospettiva sul cinema sperimentale-narrativo americano – una rigorosa selezione di oltre trenta opere, lunghe e corte – si prefigge di fornire un’ampia visione su un panorama culturale e socio-politico in costante fermento, toccando temi particolari e universali, ad esempio, per citarne solo alcuni, la nascita del “Delta Blues” in The Great Flood di Bill Morrison, i ritratti dei grandi fotografi afroamericani in Through A Lens Darkly di Thomas Allen Harris o l’emergere delle periferie americane nel trittico TheSuburban Trilogydi Abigail Child. E ancora: riflessioni filmiche su New York e sulla storia americana (il grande veterano Jonas Mekas in This Side of Paradise e la più giovane Penny Lane in Our Nixon rispettivamente su Kennedy e Richard Nixon) o ancora il problema dell’identità post 9/11 come in The Time We Killed di Jennifer Reeves, oppure la crisi dell’istituzione familiare in Pretend di Julie Talen e quella dei rapporti familiari nell’opera prima di un promettente figlio d’arte, Azazel Jacobs, in Momma’s Man. James Franco, una delle figure leader dell’odierna Hollywood, ha realizzato insieme a Ian Olds un originale lavoro, Francophrenia, nel quale il backstage di una performance dell’affermato autore-attore in una soap opera diventa thriller ansiogeno sull’esplorazione della propria identità. E qui per ragioni di spazio ci dobbiamo fermare, dimenticando tanti altri importanti autori o affermati maestri: da Ken Jacobs e James Benning a Marie Losier e Barbara Hammer, da Jay Rosenblatt e John Gianvito a James Wentzy sino a un programma di “Indies” che hanno girato qui nel nostro paese come  Ken Kobland sulle Cinque Terre (Ideas Of Order in Cinque Terre), Josh Gibson sulla Toscana (Light Plate) oppure Rhinoceros di Kevin Jerome Everson sulla emblematica figura di Alessandro de Medici.

Il Concorso-Premio Lino Micciché propone, come di consueto, al giudizio della Giuria professionale e a quella di giovani studenti, film provenienti dai punti caldi della produzione cinematografica mondiale. Tra i titoli selezionati, troviamo l’indiano Liar’s Dice di Geethu Mohandas, il cileno Raiz di Matías Rojas Valencia, il colombiano Tierra en la lengua di Rubén Mendoza, il franco-americano Swim Little Fish Swim di Lola Bessis e Ruben Amar (che apre le proiezioni in Piazza), l’estone Free Range di Veiko  Õunpuu, il curdo The Fall from Heaven di Ferit Karahan e I resti di Bisanzio di Carlo Michele Schirinzi, già frequentatore in passato della Mostra. Tra gli eventi speciali in Piazza ricordiamo il film collettivo I ponti di Sarajevo in cui hanno lavorato molti registi passati al nostro Festival che, dopo l’anteprima a Cannes, sarà proiettato nella notte tra il 27 e il 28 giugno in concomitanza con la presentazione a Sarajevo e a distanza di cento anni esatti dall’attentato nella città bosniaca che ha dato inizio alla Prima guerra mondiale. L’Italia è rappresentata dagli episodi di due registi napoletani: Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra.

Curato da Adriano Aprà, Bruno Torri e Vito Zagarrio, il 28° Evento Speciale è incentrato sulla riflessione e sulla celebrazione delle 50 edizioni della Mostra. Tre le principali linee programmatiche dell’Evento: una retrospettiva, una tavola rotonda, e un omaggio a Lino Micciché che, insieme a Bruno Torri, ha fondato il Festival nel 1965, diventandone poi il direttore per 24 anni.

La retrospettiva si compone di quindici titoli in edizione originale, scelti tra le opere più importanti presentate durante le prime dieci edizioni della Mostra pesarese. Alcuni titoli: Diamanti nella notte (Jan Nemec, 1965), Rysopis (Jerzy Skolimowsky, 1965), L’uomo non è un uccello (Dusan Makavejev, 1966), Made in USA (Jean-Luc Godard, 1967), Memorias del subdesarrollo (Tomas Gutierrez Alea, 1968), Satellite (Mario Schifano, 1968), Tropici (Gianni Amico, 1968), Notte e nebbia del Giappone (Nagisa Oshima, 1960), C’era una volta un merlo canterino (Otar Iosseliani, 1970, che verrà di persona a presentare il suo film) e El espiritu de la colmena (Victor Erice, 1973). Nella tavola rotonda (a cura di Bruno Torri) si confronteranno figure storiche della Mostra e i nostri ospiti per fare il punto sull’idea di nuovo cinema tra passato, presente e futuro. Infine l’Omaggio a Lino Micciché si articola nella proiezione di cinque documentari da lui realizzati e una scelta delle sue apparizioni televisive più significative (in collaborazione con Rai Teche); sarà inoltre proposto il recente documentario di Francesco Micciché (curatore dell’omaggio): Lino Micciché, mio padre. Una visione del mondo.

E poi tanto altro ancora che il nostro spettatore scoprirà spigolando nel cartellone della manifestazione, per esempio cinque sono gli sguardi femminili dalla Russia tra fiction e documentario (Oksana Bychkova, Natalja Meschaninova, Natasha Merkulova, Elena Pogrebizhskaja) completato da un omaggio alla compianta Larisa Shepit’ko, una autrice molto amata dalla Mostra, con la proiezione dell’ultimo film da lei realizzato prima della prematura scomparsa nel 1979, L’ascesa (1977). Oppure il programma per i cinefili nottambuli che si danno appuntamento a Palazzo Gradari a mezzanotte con cinque serate curate da Antonio Pezzuto, tra cui quelle ormai tradizionali dedicate al LEMS (Laboratorio Elettronico per la Musica Sperimentale) e ai video internazionali del Festival francese “Signes de Nuit”.

Ecco tutte le sezioni e gli eventi previsti per la 50a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, che avrà luogo a Pesaro dal 23 al 29 giugno.

Il mouse e la matita – L’animazione italiana contemporanea

L’animazione italiana forma parte di un universo poco conosciuto se non nelle sue forme di maggiore successo come, ad esempio, la factory Rainbow creata nelle Marche da Iginio Straffi con le sue Winx. Un fenomeno che mostra il fermento d’idee e le capacità tecniche che si celano dietro uno dei settori cinematografici più complessi e costosi da realizzare.

Questa retrospettiva tenta di far luce sugli autori di animazione meno noti, ma non per questo meno significativi in quanto a visione innovativa e a capacità di produrre nuovo cinema. In quest’approssimazione a una storia contemporanea dell’animazione italiana non si può certo dimenticare il ruolo fondamentale che proprio le Marche hanno avuto e continuano ad avere nel panorama nazionale, grazie principalmente a quella fucina di veri e propri talenti che è diventata negli anni la Scuola del Libro di Urbino. Nata nel lontano 1951, quando fu istituita la sezione di Disegno animato, la Scuola ha portato alla creazione di forme espressive originali, preparando illustratori e animatori tra i più importanti oggi in Italia come, tra gli altri, Magda Guidi (anche autrice della locandina di questa edizione della Mostra), Roberto Catani, Mara Cerri, Julia Gromskaya, Simone Massi, Beatrice Pucci e Gianluigi Toccafondo. Per festeggiare i sessant’anni della Scuola, la Mostra le dedica un omaggio, con la proiezione delle opere più belle realizzate da suoi ormai celebri studenti.

La retrospettiva vera e propria invece proporrà alcuni dei più recenti e interessanti lungometraggi d’animazione nostrana come Pinocchio di Enzo D’Alò, L’arte della felicità di Alessandro Rak,Robin Hood di Mario Addis e moderni classici come Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Giulio Cingoli, per poi approfondire con focus specifici il mondo poetico di Basmati, Leonardo Carrano, Julia Gromskaya, Magda Guidi, Igor Imhoff, Simone Massi, Cristina Diana Seresini e Virgilio Villoresi, a cui si aggiunge una selezione di opere dal CSC d’Animazione di Torino e di molti altri animatori italiani come Gianluigi Toccafondo e Gipi per un totale di oltre cento lavori, tra lunghi, corti, video musicali e titoli di testa da film.

Numerose saranno le opere presentate in anteprima assoluta, tra le quali si segnalano Zerodi Igor Imhoff, Festina lente di Alberto D’Amico, Pene e crudité di Mario Addis, Commonevo e Flussi di Basmati, L’esploratore di Fabio M. Iaquone, Jazz per un massacro di Leonardo Carrano, un nuovo episodio di Gino il Pollo di Andrea Zingoni e Latitude di Claudia Muratori.

Uno spazio è riservato anche a un programma di carattere storico intitolato Cartoon e moschetto, a cura di Sergio Toffetti e Matteo Pavesi con la collaborazione dell’Archivio Luce, dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa-CSC e della Cineteca Italiana di Milano. Il programma è composto da sette preziosissime animazioni di propaganda di Liberio Pensuti, realizzate tra il 1935 e il 1942.

Il focus fornirà anche l’occasione per una prestigiosa tavola rotonda alla presenza di molti degli artisti citati, per fare il punto sullo stato dell’animazione italiana. I lavori renderanno evidente come oggigiorno l’animazione abbia la necessità di collocarsi al di fuori delle regole canoniche dei diversi generi, per proporre esplorazioni innovative delle varie forme espressive possibili. Indagare questo mondo significa entrare in contatto con la parte più innovativa, fantasiosa e libera degli artisti del nostro paese. Aspetti che saranno sottolineati nel volume monografico che prende il titolo dalla retrospettiva: “Il mouse e la matita” (a cura di Bruno Di Marino e Giovanni Spagnoletti) edito da Marsilio.

Panorama U.S.A. – Il cinema sperimentale-narrativo nel nuovo millennio

Gli Stati Uniti sono stati, dagli anni ’60, una delle più importanti fucine del cinema indipendente e sperimentale. Il programma (curato insieme al critico e programmista Jon Gartenberg) si prefigge di documentare uno dei lati meno conosciuti della principale cinematografia mondiale nell’era del post 11 settembre. La retrospettiva è costituita da una selezione di oltre trenta opere e si concentra principalmente sui lungometraggi narrativi (sia di finzione che documentari), integrati da alcuni cortometraggi. In piena sintonia con la lunga tradizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, queste opere sono state realizzate al di fuori dei modelli produttivi commerciali che dominano il mercato.

Essendo sprovvisti dei finanziamenti di cui dispongono sia Hollywood sia i cosiddetti produttori “off-Hollywood”, questi film maker americani devono spesso combattere a lungo, per riuscire a portare a termine i loro lavori. Al tempo stesso però quest’indipendenza creativa garantisce ai singoli registi una grande libertà espressiva. Non si tratta più però di un cinema di ricerca underground, ma la stessa spinta innovativa è declinata oggi con una grammatica che utilizza elementi più narrativi. Stilisticamente, i film di questa retrospettiva contemplano vari generi: dal montaggio di immagini di repertorio (The Great Flood di Bill Morrison,Our Nixondi Penny Lane e Phantom Limb di Jay Rosenblatt), alle tecniche di animazione realizzate a mano (Consuming Spirits di Chris Sullivan, The Moon and The Son di John Canemaker e The Rain Couplets di Lewis Klahr), alle riprese dal vivo rielaborate con tecniche sperimentali (Pretend di Julie Talen, Profit Motive and the Whispering Wind di John Gianvito e Windows di Shoja Azari), fino alle ibridazioni tra finzione e documentario (Francophrenia di Ian Olds e James Franco, The Future is Behind You di Abigail Child [un episodio della Suburban Trilogy]eRhinoceros di Kevin Jerome Everson. Tutte opere che rifuggono etichette prestabilite, alla costante ricerca di modalità narrative e visive nuove che riflettano la frammentata complessità della realtà contemporanea.

Molti gli ospiti che interverranno direttamente a Pesaro, in particolare il film maker italoamericano John Canemaker (John Cannizzaro Jr.) – premio Oscar nel 2006 proprio con il cortometraggio animato The Moon And The Son – terrà una master class sull’animazione dal titolo The Lost Notebook: Herman Schultheis and the Secrets of Walt Disney Movie Magic che completa, con uno sguardo d’Oltreoceano, l’altra retrospettiva legata al cinema d’animazione italiano.

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New York, cuore ferito del paese, è al centro di riflessioni post 9/11 nelle opere di Jem Cohen (NYC Weights and Measures), Steve Bilich (Native New Yorker) e nel lungometraggio di Jennifer Reeves, The Time We Killed.

Negli sperimentali documentari del patriarca del New American Cinema, Jonas Mekas (This Side of Paradise) e nella più giovane  Penny Lane (Our Nixon) rivivono invece da prospettive diverse personaggi fondamentali della recente storia politica statunitense come Kennedy e Richard Nixon.

Bill Morrison realizza con The Great Flood un’epica sulla tragedia della piena del Mississipi del 1927 e la conseguente emigrazione afroamericana che portò alla nascita nella zona di Chicago della musica del Delta Blues. Thomas Allen Harris, da sempre interessato ai diritti omosessuali e agli afroamericani, porterà il suo ultimo lavoro Through A Lens Darkly che esplora il ruolo della fotografia nel plasmare l’identità e le aspirazioni degli afro-americani, dalla schiavitù al presente.

Con la trilogia The Suburban Trilogy Abigail Child esplora l’emergere della periferia americana, concentrandosi sul secondo dopoguerra e dando risalto a tematiche identitarie e di genere. Sullo stesso tema anche le opere di Emily Hubley (Set Set Spike) e Matthew Porterfield (Hamilton), la prima usando anche tecniche d’animazione sperimentali, il secondo in forma molto realistica.

Con Profit Motive and the Whispering Wind l’acclamato cineasta di sperimentazione John Gianvito rivive la ricca ma dimenticata storia delle proteste sociali americane attraverso una galleria di lapidi e monumenti.

Con uno stile d’animazione unico Lewis Klahr (il dittico The Rain Couplets) crea un delicato inno all’amore, mentre Shoja Azari (Windows) riflette sulla violenza che permea la cultura americana in un’opera formata da nove lunghi piani sequenza. Una scelta narrativa operata anche dal film maker sperimentale James Benning in uno dei suoi celebri “film paesaggio” – RR – per contemplare, attraverso inquadrature fisse, i treni e il paesaggio che li circonda.

Con l’utilizzo sperimentale di materiali d’archivio, James Franco ha invece realizzato insieme a Ian Olds un originale lavoro, Francophrenia, nel quale il backstage di una performance dell’affermato attore in una soap opera diventa thriller ansiogeno sull’esplorazione della propria identità.

Mark Street fa il punto della sua vita in un documentario personale (A Year), mentre con Pretend Julie Talen realizza un ritratto della crisi di una tipica famiglia americana negli anni cinquanta attraverso uno stile visivo unico, facendo progredire la narrazione per mezzo di moltiplicazioni ottiche delle immagini, prefigurando tipologie visive contemporanee. Lo storico filmmaker indipendente Ken Jacobs realizza un vibrante ritratto dell’appartamento dove viveva e lavorava (A Loft), location poi utilizzata dal figlio Azazel per il suo film (Momma’s Man), nel quale confonde sapientemente realtà e finzione in un dramma familiare che si trasforma in un originale racconto di formazione. L’etichetta “documentario” sta stretta e non esaurisce assolutamente il discorso in opere come l’esordio di Marie Losier, The Ballad of Genesis and Lady Jaye, una love story che riscrive l’identità di genere, registrando la fusione fisica e mentale di due esseri in uno solo. O ancora nell’opera di Jay Rosenblatt (Phantom Limb), riflessione sulla perdita e il lutto per la scomparsa del fratello e le conseguenze che si ripercuotono sulla famiglia; o quella di Barbara Hammer (A Horse Is Not A Metaphor) che documenta, usando un mix di tecniche narrative e visive, la sua battaglia contro il cancro, e ancora James Wentzy (Fight Back, Fight Aids: 15 Years Of Act Up) che rielabora in maniera militante materiali d’archivio per mostrare i danni provocati dall’AIDS sulla popolazione americana durante il periodo reaganiano.

Non meno interessante è il cortometraggio documentario (vincitore dell’Oscar) di John Canemaker The Moon and the Son che esplora con uno stile unico nel suo genere, combinando memoria e fatti, filmati, foto e animazione, il difficile rapporto che il regista ha avuto col proprio padre, raccontato attraverso le voci di Eli Wallach e John Turturro. D’animazione è anche Consuming Spirits, opera costata al suo autore Chris Sullivan 15 anni di lavoro e girata frame-by-frame in 16mm combinando le più svariate tecniche d’animazione che creano un racconto gotico di grande impatto emotivo. Ancora animazione con il corto di Candy Kugel The Last Time, poetica riflessione sulla perdita del proprio partner creativo. Infine spazio anche all’Italia vista attraverso gli occhi di tre registi sperimentali americani, Ken Kobland sulle Cinque Terre (Ideas Of Order in Cinque Terre), Josh Gibson sulla Toscana (Light Plate) e il video artista Kevin Jerome Everson che con Rhinoceros rende il suo particolare omaggio al Bel Paese con un corto incentrato sulla figura di Alessandro dÈ Medici, ma ambientandolo nei nostri giorni.

Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Micciché

Sezione a concorso con sette film provenienti dai punti caldi della produzione cinematografica mondiale, tutti all’insegna del Nuovo Cinema. Come sempre il Concorso proporrà una ricognizione a 360 gradi sulle migliori opere di registi giovani, che altrimenti non avrebbero modo di arrivare nel nostro paese. Tra i titoli selezionati, troviamo l’indiano Liar’s Dice, opera prima di Geethu Mohandas, un road movie atipico nel quale madre e figlia intraprendono un difficile viaggio verso Nuova Delhi, in compagnia di un disertore dell’esercito che guida le due alla ricerca del padre scomparso. Un ritratto che parte da una sperduta comunità montana e arriva fino a una megalopoli, facendo emergere problematiche politiche e sociali dell’India contemporanea. Una struttura narrativa che lo accomuna al cileno Raiz/Roots di Matías Rojas Valencia, storia di una ragazza con un passato fatto di abusi domestici che parte con il figlio della defunta domestica alla ricerca del padre del bambino, per un affascinante road movie di formazione, nel quale il paesaggio è testimone silenzioso e avvolgente. Ancora Sudamerica e ancora un film “sulla strada” con la docufiction colombiana Tierra en la lengua di Rubén Mendoza, viaggio di un anziano – basato sulla figura del nonno del regista – verso una fattoria nel nulla, legata in maniera oscura al suo passato. L’uomo, ormai vecchio e malato, chiede ai due nipoti che lo accompagnano di porre fine alla sua esistenza. Il viaggio farà scoprire ai giovani l’incredibile vita dell’uomo, portandoli a una terribile decisione. Lola Bessis e Ruben Amar sono invece i registi di Swim Little Fish Swim (Francia/Usa) e raccontano con toni surreali e trovate “magiche” l’incontro a New York tra uno “strano” musicista che usa i giocattoli della figlia come strumenti e una video maker in cerca di fortuna. Ci sarà anche un’opera italiana in Concorso, primo lungometraggio di finzione di Carlo Michele Schirinzi: I resti di Bisanzio, storia di ordinario malessere quotidiano di un potenziale piromane che s’intreccia con quella di un “terrorista culturale” e di tre “turisti” che vagano tra le macerie storiche e sociali di Capo di Leuca. Viene invece dall’Estonia il regista Veiko Õunpuu che porta a Pesaro il suo Free Range, su un aspirante scrittore nel pieno di una crisi esistenziale, a causa di una quotidianità banale e monotona, che viene messo di fronte alle sue responsabilità quando la propria fidanzata gli comunica di essere incinta. Infine, il debutto nel lungometraggio di Ferit Karahan con The Fall from Heaven, pellicola co-prodotta con l’Italia e ambientata durante le proteste sociali del 2001 che riflette sulle trentennali tensioni tra curdi e turchi, con il viaggio speculare di due donne le cui vite sono state irrimediabilmente cambiate a causa degli effetti della guerra: una giovane turca che si ritrova a lavorare con dei curdi e una bimba curda che vede la propria famiglia cacciata dal proprio villaggio dalle autorità turche. 

A decretare l’assegnazione del “Premio Lino Micciché” al miglior film del Concorso sarà una giuria composta da quattro importanti personalità legate in maniera diversa al cinema a cominciare da Maria De Medeiros, attrice e regista portoghese, interprete di alcuni grandi film come Pulp Fiction di Quentin Tarantino e Henry and June di Philip Kaufman e vincitrice della Coppa Volpi come miglior interprete femminile alla Mostra di Venezia del 1994 per il suo ruolo in Tres Irmanos di Teresa Villaverde. Negli ultimi anni ha collaborato assiduamente con numerosi registi italiani. Si continua con Daniele Vicari, eletto miglior regista esordiente ai David del 2003 per Velocità massima e poi vincitore di un altro David nel 2007 per il miglior documentario di lungometraggio con Il mio paese. Con il potente Diaz – Don’t clean up this blood ha ricevuto il secondo premio del pubblico al Festival di Berlino 2012, mentre il suo ultimo film è il documentario La nave dolce, vincitore del Premio Pasinetti alla Mostra di Venezia 2012. Lo affianca Francesca Marciano, regista, attrice e soprattutto sceneggiatrice per alcuni dei nomi più importanti del cinema italiano come Bernardo Bertolucci, Carlo Verdone e Gabriele Salvatores. Ha vinto il David di Donatello nel 1992 per la sceneggiatura di Maledetto il giorno che ti ho incontrata e il Nastro d’argento per il miglior soggetto nel 2010 con Io loro e Lara. Ha scritto la sceneggiatura per l’esordio di Valeria Golino, Miele. Infine Silvio Danese, rinomato giornalista e critico cinematografico, autore d’importanti testi sul cinema come Abel Ferrara, l’anarchico e il cattolico e Anni fuggenti, il romanzo del cinema italiano, ma anche scrittore di romanzi di finzione come Il suono della neve.

Tra le novità della Mostra di quest’anno si segnala un progetto di programmazione streaming in partnership con MYmovies.it, che il 24 giugno, in contemporanea con Pesaro, mostrerà il film Tierra en la lengua di Rubén Mendoza in esclusiva streaming sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! ( http://www.mymovies.it/live/ ). Un’occasione per ampliare i confini di fruizione dei film e superare i limiti territoriali della manifestazione.

Pesaro 50. edizione: Il cinema, i film / Omaggio Lino Micciché

28° Evento Speciale

ll 28° Evento Speciale, a cura di Adriano Aprà, Bruno Torri e Vito Zagarrio, sarà incentrato sulla riflessione e sulla celebrazione delle 50 edizioni della Mostra. Tre le principali linee programmatiche dell’Evento: una retrospettiva, una tavola rotonda, e un omaggio a Lino Micciché che, insieme a Bruno Torri, ha fondato la manifestazione, diventandone poi il direttore per 24 anni.

Retrospettiva. Proiezione di quindici film in edizione originale (con sottotitoli in italiano), scelti tra le opere più importanti presentate durante le prime dodici edizioni del festival. Tra gli altri: Diamanti nella notte (Jan Nemec, 1965), Rysopis (Jerzy Skolimowsky, 1965), L’uomo non è un uccello (Dusan Makavejev, 1966), Made in USA (Jean-Luc Godard, 1967), Memorias del subdesarrollo (Tomas Gutierrez Alea, 1968), Satellite (Mario Schifano, 1968), Tropici (Gianni Amico, 1968), Notte e nebbia del Giappone (Nagisa Ōshima, 1960), El espiritu de la colmena (Victor Erice, 1973) e C’era una volta un merlo canterino (1970), opera di Otar Iosseliani che verrà a Pesaro a presentare il suo film di debutto e a tenere una prestigiosa master class. A questi grandi classici si affianca anche un tributo dedicato espressamente alla Mostra:Moviextra – Speciale Pesaro, una produzione Rai Movie di Paolo Luciani, Cristina Torelli e Roberto Torelli.

La tavola rotonda Nuovo cinema: ieri, oggi, domani alla quale parteciperanno collaboratori di ieri e di oggi della Mostra e altri ospiti per fare il punto sull’idea di nuovo cinema tra passato, presente e futuro.

Omaggio a Lino Micciché con la proiezione di cinque dei documentari da lui realizzati e una scelta dei suoi interventi televisivi più significativi (in collaborazione con Rai Teche). Sarà inoltre presentato il documentario realizzato da Francesco Micciché (curatore dell’omaggio) Lino Micciché, mio padre. Una visione del mondo.

 

Sguardi al femminile

Dopo l’imponente retrospettiva del 1980 che contribuì a portare il cinema russo in Italia, prosegue ininterrotto il legame che unisce Pesaro e Mosca dal 2010. Quest’anno sarà l’occasione per ammirare gli ultimi lavori di fiction e documentario di alcune delle più interessanti registe della new wave russa contemporanea come Oksana Bychkova (Ancora un anno), Natalja Meschaninova (The Hope Factory), Natasha Merkulova (Mamma, io ti ucciderò) e Elena Pogrebizhskaja (Posti intimi). Il programma sarà completato da un omaggio alla compianta Larisa Shepit’ko e ai novant’anni dalla nascita della Mosfilm, con la proiezione de L’ascesa (Voskhozhdenie, 1977), ultimo film realizzato dalla grande regista sovietica prima della prematura scomparsa avvenuta nel 1979.

Cinema in Piazza / Fuori Concorso – Evento speciale

Una proiezione a sera – in anteprima e a “cielo aperto” – nella piazza principale di Pesaro, all’insegna del connubio tra la qualità e la capacità di rivolgersi a un vasto pubblico, chiamato alla fine a premiare il miglior film. Ad aprire le proiezioni in Piazza del Popolo sarà il film del Concorso Swim Little Fish Swim di Lola Bessis e Ruben Amar, mentre nella notte tra il 27 e il 28, in concomitanza con la presentazione a Sarajevo e a distanza di cento anni esatti dall’attentato nella città bosniaca che ha dato inizio alla Prima guerra mondiale, ci sarà lagrande anteprima italiana de I ponti di Sarajevo. Fresco del passaggio fuori concorso a Cannes, il film verrà proiettato contemporaneamente al Cinema City di Sarajevo in occasione del centenario dall’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando nell’ambito dell’evento Sarajevo, Coeur de l’Europe organizzato da Sarajevo Film Festival, la Mission du Centenaire, l’Institut Français de Bosnie-Herzégovine e con il sostegno dell’ Unione Europea. Ai tredici episodi di cui è composta l’opera hanno partecipato alcuni tra i registi più significativi del cinema europeo e alcuni filmmaker di punta della nuova onda est-europea (quasi tutti presentati nel corso degli anni al festival): l’Italia è rappresentata da Leonardo Di Costanzo – che sarà ospite a Pesaro per presentare il film – e Vincenzo Marra, ma c’è anche Aida Begic, vincitrice del Premio Lino Micciché nel 2013 con l’acclamato Buon anno Sarajevo, cui si aggiungono nomi come Jean-Luc Godard e Ursula Meier.

Premio Amnesty 2014

Istituito nel 2007, il Premio Amnesty Italia – Cinema e Diritti Umani segnalerà anche quest’anno il film che meglio avrà saputo coniugare i molteplici temi relativi ai diritti umani. I sei titoli selezionati dalle varie sezioni della Mostra che concorreranno per questo particolare premio saranno: I ponti di Sarajevo di AA.VV. (dal Fuori Concorso), Fight Back, Fight AIDS: 15 Years of Act Up di James Wentzy (da Panorama U.S.A.), Mamma, io ti ucciderò di Elena Pogrebizhskaja (da Sguardi al femminile), Through a Lens Darkly di Thomas Allen Harris (da Panorama U.S.A.), The Fall from Heaven di Ferit Karahan (dal Concorso) e The Suburban Trilogy di Abigail Child (da Panorama U.S.A.). A decretare il vincitore sarà una giuria specializzata composta da Riccardo Noury (Portavoce e Direttore dell’Ufficio Comunicazione Amnesty International – Sezione Italiana), Isabel Russinova (attrice, scrittrice e presidente della giuria), Rodolfo Martinelli Carraresi (produttore) e Dina D’Isa (giornalista e critica del Il Tempo).

Round Midnight – Dopofestival

Cinque serate, ‘round midnight, curate da Antonio Pezzuto a Palazzo Gradari, dedicate alle nuove forme di rappresentazione dell’immagine. Quest’anno il dopofestival espande due delle sezioni principali della Mostra, poiché rende omaggio sia all’animazione italiana contemporanea che al nuovo cinema indipendente americano con la presentazione dei lavori più sperimentali e innovativi nei rispettivi campi che andranno così a costituire un complemento fondamentale delle retrospettive principali. Non mancano però neppure gli ormai tradizionali appuntamenti con una selezione del meglio proveniente dal festival internazionale Signes de nuit di Parigi e la presentazione di un nuovo progetto video del LEMS (Laboratorio Elettronico per la Musica Sperimentale) di Pesaro. Infine una serata è dedicata a una raccolta di cortometraggi e videoclip della regista Monica Strambini, autrice di Benzina e Sedia elettrica – il making of di Io e Te.

Avanfestival

Un primo assaggio della Mostra si potrà avere già domenica 22, quando sarà proiettato al Teatro Sperimentale ildocumentario Roma, Napoli, Venezia…in un crescendo rossiniano di Lina Job Wertmüller, prodotto da Rai Strategie Tecnologiche in collaborazione con Eutelsat. Non poteva che essere Pesaro quindi a presentare un’opera dedicata a uno dei suoi figli più illustri, Gioachino Rossini. Nelle vesti del compositore un inedito Elio (la voce del gruppo Elio e le Storie Tese) che, affiancato da Giuliana De Sio, condurrà gli spettatori in un viaggio nella vita del grande musicista e alla scoperta degli splendori delle tre città del titolo, la cui bellezza è restituita al meglio grazie all’altissima definizione della tecnologia usata.

Nel pomeriggio verranno proiettati inoltre due documentari engagé: L’interrogatorio. Quel giorno con Primo Levi di Alessandro e Mattia Levratti, Ivan Andreoli e Fausto Ciuffi e Orizzonti mediterranei di Maria Grazia Lo Cicero e Pina Mandolfo.

Ciclo Filmico della Tragedia Endogonidia della Socìetas Raffaello Sanzio

La Socìetas Raffaello Sanzio sarà la protagonista delle proiezioni che si terranno a Palazzo Gradari riguardanti il Ciclo Filmico della Tragedia Endogonidia, di cui Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti hanno curato la regia, le riprese e il montaggio. La Tragedia Endogonidia è un ciclo di undici spettacoli teatrali rappresentati in altrettante città europee tra il 2002 e il 2004, e in seguito portato in tutto il mondo. Gli undici video non hanno lo scopo di documentare il teatro, ma di creare ulteriori oggetti di contemplazione. Accompagnano il progetto, in forma di videoinstallazione, due scenografie elettroniche realizzate appositamente per tre episodi del ciclo teatrale.

CineMarche – Evento Speciale / Premio CineMarche Giovani 2014

Proiezione speciale di Un rovescio con Giulio Brogi, esordio alla regia di Damiano Giacomelli, regista, sceneggiatore, docente di cinema e fondatore del centro di formazione e produzione cinematografica Officine Mattòli a Tolentino. La sua prima opera, un cortometraggio, racconta la storia di un uomo che ha il dono di prevedere il tempo del giorno seguente, fino a quando un rivolo di fumo all’orizzonte annebbierà anche questa sua unica certezza.

Il Premio CineMarche Giovani è invece dedicato ai cortometraggi, di ogni genere e tecnica, di durata massima di 3 minuti, realizzati da giovani entro i 30 anni d’età che vivono, studiano o lavorano nella Regione Marche. A scegliere il vincitore sarà una giuria composta da Paolo Angeletti, Pierpaolo Loffreda, Alberto Pancrazi, Ludovico Pratesi, Claudio Salvi.

Giuria giovane / Marketing non convenzionale

La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, continua la sua collaborazione con la laurea triennale e la laurea specialistica in “Comunicazione e pubblicità” con sede a Pesaro, attraverso una serie di iniziative congiunte.  Innanzitutto l’istituzione di borse di studio per gli studenti, poi una campagna di marketing non convenzionale condotta dagli studenti stessi con l’ausilio delle più innovative forme di comunicazione virale per la promozione della Mostra e infine la formazione di una giuria di studenti universitari chiamata a premiare il miglior film del Concorso.

Film italiani a Pesaro / Pesaro a Roma

Per festeggiare la cinquantesima edizione della Mostra, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, si terrà a Roma alla Sala Trevi dal 13 al 15 giugno Film italiani a Pesaro, una selezione di nove film italiani i cui registi hanno esordito a Pesaro o sono stati oggetto dell’Evento Speciale della manifestazione. Tra i nomi in programma: Olmi, Bellocchio, Bertolucci e i fratelli Taviani.

All’interno delle manifestazioni dell’estate romana è previsto inoltre Pesaro a Roma (luglio 2014), una selezione esaustiva delle opere più importanti presentate nelle varie sezioni della Mostra di quest’anno.

Collaborazioni e Sponsor

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è organizzata con il contributo e il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema

Regione Marche – Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali

Provincia di Pesaro e Urbino

Comune di Pesaro

Con la collaborazione di

Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, CinecittàLuce

e le seguenti istituzioni della Federazione Russa:

Ministero della cultura, Ministero degli Esteri, Fondazione russa della cultura, Direzione dei programmi internazionali, Foro di dialogo, Museo storia russa XX secolo, Mosfilm.

Con il patrocinio dell’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è associata all’Afic (Associazione Festival Italiani di Cinema – www.aficfestival.it)

Official Sponsor: Ripley’s Film, Ripley’s Home Video

Partner Culturale: Fondazione Ente dello Spettacolo

Media Partner:Cinecittà News, Radio Tre, MyMovies

Technical Partner: Med Store Pesaro, BGE Hot Spot, Pesaro Feste srl, Marche Street Food, Close-Up.it, Film FlyNet