DESTINAZIONE GIFFONI – il 14 luglio si inizia con la maratona dedicata a LEONARDO DI CAPRIO

Ricevo e volentieri pubblico

Destinazione Giffoni, il 14 luglio si inizia con la maratona dedicata a Leonardo DiCaprio

La 46esima edizione al via ufficialmente il 15 luglio (ore 11)

maratona-dicaprioLa magia sta per ricominciare: mancano solo poche ore alla 46esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 15 al 24 luglio a Giffoni Valle Piana. Domani, giovedì 14 luglio, 4150 giurati potranno iniziare ad assaporare l’experience Giffoni con una maratona dedicata al Premio Oscar Leonardo DiCaprio.

In una proiezione non stop, in Sala Lumière dalle 14.30 alle 3.30, saranno presentati cinque tra i suoi migliori film. Si parte con PROVA A PRENDERMI di Steven Spielberg (141’, 2002), commedia sui generis in cui DiCaprio presta il volto a Frank W. Abagnale, un uomo dalle mille identità: medico, avvocato, pilota di linea e, soprattutto, un maestro della frode finanziaria. Segue THE DEPARTED – IL BENE E IL MALE di Martin Scorsese (151’, 2006), storia ambientata a South Boston dove il dipartimento di polizia dello stato del Massachusetts ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata e al boss Frank Costello. Sempre dello stesso regista SHUTTER ISLAND (138’, 2010), basato sul romanzo del 2003 L’isola della paura di Dennis Lehane. Un avvincente thriller psicologico in cui il capo della polizia locale, Teddy Daniels e il suo nuovo partner, Chuck Aule (Mark Ruffalo), vengono convocati per indagare sull’inverosimile scomparsa di una pluriomicida, riuscita a fuggire da una cella blindata dell’impenetrabile ospedale di Ashecliffe. Penultima opera in scaletta è INCEPTION di Christopher Nolan (148’, 2010), in cui il protagonista, Dom Cobb, è un abilissimo ladro, il migliore al mondo quando si tratta della pericolosa arte dell’estrazione, ovvero il furto di preziosi segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna, quando la mente è al massimo della sua vulnerabilità. Si chiude all’alba con THE WOLF OF WALL STREET (180’, 2013), ancora Scorsese, che mette in scena la vita frenetica e viziosa dei cosiddetti “lupi di Wall Street”, quei broker che, occupandosi di alta finanza, finiscono per rendere la propria stessa essenza un infernale groviglio di numeri da cui vengono imprigionati.

FotoSabinaGuzzantiIl taglio del nastro ufficiale del GFF (che quest’anno ha per tema DESTINAZIONE), invece, è previsto per venerdì 15 luglio (ore 11). Appuntamento, per la prima volta in 46 anni, fuori dalle mura della Cittadella del Cinema, dove oltre 4mila giurati accompagneranno il direttore Claudio Gubitosi nella cerimonia di apertura. Dal cuore del Festival si procederà fino al cantiere della Multimedia Valley, per ammirare quello che è il luogo pronto a diventare il futuro di Giffoni. Nel corso della cerimonia verrà scoperto un elemento dell’opera in ceramica vietrese dedicata al Premio Oscar, Carlo Rambaldi: la testa di King Kong.

sabina guzzanti3 PH TOMMASO SALAMINACresce l’attesa per gli ospiti nazionali ed internazionali. Star e astri nascenti, talenti capaci di stupire anche il pubblico più difficile sono pronti ad impreziosire questa edizione, tra i vari: Sabina Guzzanti ed Evanna Lynch. Verve comica, ironia, il tagliente punto di vista sull’attualità, sono da sempre i punti di forza della Guzzanti che, giovedì 21 luglio, racconterà al giovane pubblico la sua brillante carriera da attrice-autrice di satira teatrale e televisiva, oltre che da regista di lungometraggi.

Gli accaniti fan della saga dedicata al piccolo maghetto Harry Potter, invece, potranno incontrare, lunedì 18 luglio, la simpatica e stralunata Luna Lovegood (Evanna Lynch) che al Gff accompagnerà, My name is Emily, (2015) per la regia di Simon Fitzmaurice. Il lungometraggio rientra tra le opere in concorso nella sezione Generator +16.

V PROCULT FILM FESTIVAL – dal 20 al 23 novembre a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

PROCULT FILM FESTIVAL
V edizione
Roma, Casa del Cinema
20 – 23 novembre 2014
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

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Torna dal 20 al 23 novembre presso la Casa del Cinema di Roma, a ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti – il ProCult Film Festival/ Festival del Cinema Romeno, giunto alla quinta edizione, diretto da Teodora Madasa, Ina Sava e Adrian Grigor.

Quattordici nuovi titoli in programma, tra lungometraggi, documentari e cortometraggi e un nutrito numero di ospiti per l’unica rassegna cinematografica in Italia dedicata al cinema romeno, organizzata dall’Associazione Culturale ProEvent con l’Ambasciata di Romania in Italia, l’Accademia di Romania a Roma e Noesis Media e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e del Consiglio Regionale del Lazio. Il festival è realizzato  con il contributo del Ministero degli Esteri Rumeno – Dipartimento per i Romeni all’Estero e alcuni sponsor privati, tra cui LycaMobile, Romania. La giuria è composta dal regista Sorin Militaru (con lo spettacolo “La bisbetica domata” di Shakespeare ha ottenuto il Premio per il miglior regista al Festival dei Teatri Ungheresi. Con lo stesso spettacolo ha ottenuto il Premio speciale della Giuria al Festival Nazionale di Teatro Budapesta 2014. In Serbia ha diretto il spettacolo La donna con le scarpe, con quale ha ottenuto il premio per Il miglior spettacolo al Festival della Drammaturgia ad Novi Sad nel 2010);  dall’attrice Maria Dinulescu (Premio come miglior attrice al Buenos Aires Film Festival  con il film Pescuit Sportiva di Adrian Sitaru), dalla giornalista Elena Postelnicu, inviata di Radio Romania, giurata al Globo d’Oro della Stampa Estera; da Paolo Fallai, giornalista del Corriere della Sera, conduttore televisivo e scrittore e dal produttore Francesco Pamphili.

Il festival prende il via giovedì 20 novembre alle ore 19.30, alla presenza dell’ambasciatrice Dana Constantinescu e della giuria, con il film di apertura, La limita de jos a cerului (The Unsaved), di Igor Cobileanski, interpretato da Igor Babiac. Il film, vincitore di numerosi premi nei festival di tutto il mondo, è stato scelto dalla Moldavia per concorrere ai prossimi Premi Oscar 2015 e racconta la storia del diciannovenne Viorel, che vive con la madre in una sperduta città moldava. Senza grandi ambizioni o speranze, guadagna un po’ di soldi spacciando droga. Sua madre lo sollecita a cominciare una nuova vita, anche per salvare la donna che ama…

Closer_to_the_Moon_Harry_Lloyd_Mark_StrongAltro film che partecipa al Concorso Lungometraggi “Metamorfoze”, è Closer to the moon, interpretato da un cast internazionale, da Vera Farmiga (The Departed, Tra le nuvole, Source Code) a Mark Strong (Oliver Twist, RocknRolla, Babylon A.D., Kick-Ass) e diretto da Nae Caranfil, uno dei registi-simbolo del cinema romeno dagli anni Novanta, già regista di Asphalt Tango, Dolce far niente e Filantropica. Ambientato a Bucarest nel 1959, in piena Romania comunista del dopoguerra, racconta di una spettacolare rapina in banca che manda il Paese in subbuglio. Le autorità arrestano subito i colpevoli, quattro uomini e una donna, processati e condannati a morte. Nell’attesa di essere giustiziati, i cinque sono costretti a re-interpretare gli stessi eventi in un film di propaganda. Il film sarà presentato in anteprima italiana domenica 23 novembre alla presenza del regista e del produttore.

Love_Building_3_foto_credit_Adi_MarineciLa commedia è quindi padrona in Love building, opera prima di Iuglia Rugina, interpretata da Dragoş Bucur, Alexandru Papadopol e Dorian Boguta, la storia di tredici coppie riunite in un resort per sistemare le proprie vite sentimentali in sette giorni, grazie all’aiuto di tre terapeuti, anch’essi con i propri problemi. Infine, il lungometraggio Revederea, di Bogdan Alexe, che sarà presente alla proiezione, con Maia Morgenstern, Tudorel Filimon e Wilmark Hernandez, ambientato in una scuola d’arte, dove si studia  teatro, musica e danza e dove arriva un direttore di casting per selezionare giovani per una grande produzione cinematografica. Per diventare una star, i giovani sono disposti a tutto, anche rovinare le proprie amicizie.

Vama_veche_veche_di_Tudor_Chirila_1Il concorso documentari “Transparente” presenta quattro  titoli: The Bucharest Experiment , del regista e giornalista inglese, ma residente in Romania,Tom Wilson, vincitore del Premio Gogo come Miglior Documentario 2014. Quindi, l’anteprima assoluta di Vama Veche Veche, di Tudor Chirila, che sarà presente alla proiezione: ambientato nel 1990, in quello spazio di tranquillità e pace, il paese di Vama Veche, subisce delle modificazioni devastanti. Il film mostra in dettaglio un giorno nella vita del villaggio che di anno in anno  diventa più conosciuto in Romania. Si cerca di rispondere alle questioni spinose: quanto è utile questo cambiamento da un villaggio tranquillo con poca gente  a un mega-villaggio? Era meglio prima, durante il cosiddetto “periodo d’oro”   o adesso che è diventato un villaggio commerciale? Altro film, Dupa fel si chip (As you like it), di Paula Onet, presentato al Festival di Karlovy Vary, che racconta, attraverso testimonianze di svariate persone, la scelta della foto per la propria futura tomba, interrogandosi su come vogliamo essere ricordati. Quindi, La nostra fede è la nostra vita – Romania, gli anni del terrore, documentario storico, scritto e diretto da Umberto Rondi, che sarà presente alla proiezione.  Un documentario dedicato ai martiri romeni e a tutti coloro che soffrirono durante la lunga dittatura comunista in Romania, attraverso il racconto- di sopravvissuti, parenti, testimoni, esperti – delle persecuzioni religiose in particolare contro la Chiesa cattolica durante i più feroci anni del regime comunista imposto da Stalin. Una tragedia dimenticata e d molti sconosciuta di tante figure, che per un’eroica fedeltà al vangelo hanno testimoniato la propria fede e fedeltà alla Chiesa contro la tirannia della dittatura fino a dare la propria vita. Il documentario fa parte del programma I militi ignoti della fede, di Pupi Avati e trasmesso da Tv2000 , consiste in un ciclo di ventotto documentari girati nei Paesi dell’Europa orientale che sono stati scenario delle persecuzioni, per portare alla luce le storie di uomini che hanno fatto la Storia: “I militi ignoti della grande causa di Dio”, come li definì Giovanni Paolo II.
Il concorso cortometraggi “Cinemagia” vede la partecipazione di film presentati e premiati nei festival di tutto il mondo, quali  Treizec (Trenta), di Victor Dragomir, Ela, panda si madame, di Andrei Rautu, O lume noua (Un nuovo mondo), di Luiza Parvu, storia ispirata a eventi reali della prima generazione di emigranti romeni verso gli Stati Uniti nel 1907, Claudiu si crapii (Claudio e  i pesci), di Andrei Tanase, in cui un pesce dell’acquario di un supermercato inizia a tossire.. Ma anche Sa mori de dragoste ranita, di Iulia Rugina, ispirata all’omonima canzone  di Angela Similea e Retur, di Emanuel Parvu, ambientato in un paesino nel Danubio in cui le persone sono ancora guidate da credenze arcaiche.

INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI. Film in lingua originale con sottotitoli in italiano

Info
Associazione culturale ProEvent
Teodora Madasa cell. 3888933428
Ina Sava cell. 3274094662
info@procult.eu
www.procult.eu

VENEZIA 71: LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A THELMA SCHOONMAKER

Ricevo e volentieri pubblico

 

Oggi, martedì 2 settembre, alle ore 17.15 in Sala Grande,

Thelma Schoonmaker è stata premiata con il Leone d’oro alla carriera
Durante la cerimonia anche un video-messaggio di Martin Scorsese

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La cerimonia di premiazione del Leone d’oro alla carriera a Thelma Schoonmaker ha avuto luogo oggi, martedì 2 settembre, alle ore 17.15 in Sala Grande. Durante la cerimonia  è stato proiettato un video-messaggio commemorativo di Martin Scorsese.

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Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (Toro scatenato, The Aviator, The Departed) e due BAFTA (Toro scatenato, Goodfellas), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di Chi sta bussando alla mia porta?. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente The Wolf of Wall Street (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio.

17105-Award_Ceremony_-_Golden_Lion_for_Lifetime_Achievement_T._Schoonmaker_-_P._Baratta__T._Schoonmaker__A._Barbera_-____la_Biennale_di_Venezia_-_Foto_ASAC__6_Sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista Frederick Wiseman, i Leoni d’oro alla carriera della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2014).

 

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

 

VENEZIA 71: LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A THELMA SCHOONMAKER e FREDERICK WISEMAN

Ricevo e volentieri pubblico

 

Thelma Schoonmaker e Frederick Wiseman Leoni d’oro alla carriera

della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 

Sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documentarista Frederick Wiseman, i Leoni d’oro alla carriera della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2014).

 

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

 

Thelma-Schoonmaker-(2)-lowThelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (Toro scatenato, The Aviator, The Departed) e due BAFTA (Toro scatenato, Goodfellas), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di Chi sta bussando alla mia porta?. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente The Wolf of Wall Street (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio.

FREDERICK WISEMAN (Director Portrait) by Gretje FergusonFrederick Wiseman è un documentarista indipendente. Ha realizzato 39 documentari e 2 film di finzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano Titicut Follies (1967), Welfare (1975), Public Housing (1997), Near Death (1989), La Comédie Française ou L’amour joué (1996), La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris (2009) e At Berkeley (2013, presentato a Venezia). Wiseman, che è stato presente 7 volte a Venezia, ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacArthur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. È anche regista di teatro, dove ha diretto The Last Letter, tratto dal romanzo Life and Fate di Vasily Grossman, e Happy Days di Samuel Beckett alla Comédie-Française. La sua opera più recente è National Gallery (2014), presentata all’ultimo Festival di Cannes.

Il programma completo della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà presentato alla stampa il 24 luglio p.v. a Roma, all’Hotel St. Regis (ore 11).

 

Thelma Schoonmaker Powell – nota biografica

E’ nata ad Algeri, in Algeria, dove suo padre lavorava per la Standard Oil Company. È cresciuta sull’isola di Aruba e dopo essere tornata negli Stati Uniti ha frequentato la Cornell University, dove ha studiato scienze politiche e lingua russa per intraprendere la carriera diplomatica. Mentre faceva ricerche alla Columbia University, ha risposto a un’offerta di lavoro del New York Times per un corso da assistente montatore. Il lavoro sul campo ha fatto nascere in lei il desiderio di conoscere meglio il mondo del montaggio, dando così l’avvio alla sua carriera. Durante un corso estivo di sei settimane alla New York University Film School ha incontrato Martin Scorsese e Michael Wadleigh e dopo pochi anni ha montato il primo lungometraggio di Scorsese Who’s that Knocking at My Door (Chi sta bussando alla mia porta?, 1967). Ha poi montato una serie di film e pubblicità prima di supervisionare, nel 1971, il montaggio del film di Wadleigh Woodstock, per il quale ha ricevuto una nomination agli Oscar. Nel 1981 ha vinto l’Oscar, l’American Cinema Editors Eddie Award e il BAFTA per il montaggio di Raging Bull (Toro Scatenato, 1980) di Martin Scorsese. Da allora ha lavorato a tutti i lungometraggi di Scorsese: The King of Comedy (Re per una notte, 1982), After Hours (Fuori orario, 1985), The Color of Money (Il colore dei soldi, 1986), The Last Temptation of Christ (L’ultima tentazione di Cristo, 1988), New York Stories (segmento Life Lessons, 1989), GoodFellas (Quei bravi ragazzi, 1990) per il quale ha vinto un BAFTA e ricevuto una nomination agli Oscar, Cape Fear (Cape Fear – Il promontorio della paura, 1991), The Age of Innocence (L’età dell’innocenza, 1993), Casino (1995), Kundun (1997), A Personal Journey with Martin Scorsese through American Movies (Un secolo di cinema – Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese, 1995), Bringing out the Dead (Al di là della vita, 1999), Il Mio Viaggio in Italia (2001), Gangs of New York (2002) per il quale ha ricevuto un’altra nomination agli Oscar e vinto l’American Cinema Editors Eddie Award per Miglior montaggio di un film drammatico, The Aviator (2004), per il quale ha vinto il suo secondo Oscar e un altro American Cinema Editors Eddie Award per Miglior montaggio di un film drammatico, The Departed (The Departed – Il bene e il male, 2006) per il quale vince il suo terzo Oscar e il quarto American Cinema Editors Eddie Award per Miglior montaggio di un film drammatico (ex-equo con Babel), Shutter Island (2010), Hugo (Hugo Cabret, 2011) per il quale riceve una nomination agli Oscar, una agli American Cinema Editors Award e una ai BAFTA e il più recente The Wolf of Wall Street (2013) per il quale ha ricevuto una nomination agli American Cinema Editors Award e una ai BAFTA.

Oltre al montaggio, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del marito, il regista Michael Powell: The Red Shoes (Scarpette rosse, 1948), Black Narcissus (Narciso nero, 1947), The Life and Death of Colonel Blimp (Duello a Berlino, 1943), I Know where I’m Going (So dove vado, 1945), A Matter of Life and Death (Scala al Paradiso, 1946),The Tales of Hoffmann (I racconti di Hoffmann),  Peeping Tom (L’occhio che uccide, 1960).

 

Frederick Wiseman – nota biografica

A partire dal 1967 ha diretto 41 film di cui 39 documentari, opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre la gioia e la tristezza, la commedia e la tragedia dell’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i soggetti da lui ritratti figurano un ospedale statale per criminali malati di mente, una scuola superiore, un centro di assistenza sociale, un tribunale dei minori, una palestra per la boxe, compagnie di balletto a New York e Parigi, Central Park, un ippodromo e un teatro di cabaret parigino. Manohla Dargis, critica cinematografica del New York Times, scrive: “Preso nel suo complesso, questo è un lavoro che restituisce un ampio, continuativo, ritratto dell’America contemporanea, delle sue istituzioni, delle relazioni sociali, dei sistemi di controllo amministrativi e burocratici e ovviamente, proprio al centro del quadro del regista, delle sue persone.” Wiseman ha diretto due opere di finzione, Seraphita’s Diary (1982) e The Last Letter (2002). Ha inoltre lavorato per il teatro, dirigendo a Parigi The Belle of Amherst, l’opera di William Luce sulla vita di Emily Dickinson, e altre due opere alla Comédie-Française, Oh Les Beaux Jours (Giorni felici) di Samuel Beckett e La Dernière Lettre (The Last Letter), tratta da un capitolo del romanzo di Vasily Grossman, Life and Fate (Vita e destino). Ha inoltre diretto The Last Letter (versione inglese di La Dernière Lettre) al Theater for a New Audience di New York. L’editore francese Gallimard, insieme al MoMA di New York, ha pubblicato il libro Frederick Wiseman che offre una panoramica completa del suo lavoro, attraverso una serie di saggi originali scritti da artisti e critici rinomati. Wiseman ha conseguito una laurea in materie umanistiche nel 1951 al Williams College e una in materie economiche nel 1954 allo Yale Law School. Il regista ha ricevuto, tra gli altri, titoli di dottorato honoris causa dal Bowdoin College, dalla Princeton University e dal Williams College. È inoltre un MacArthur Fellow, socio dell’American Academy of Arts and Sciences, beneficiario di un Guggenheim Fellowship e membro onorario dell’American Academy of Arts and Letters. Wiseman ha vinto numerosi premi, tra cui quattro Emmy, e ha ricevuto, tra i tanti, un premio alla carriera dal Los Angeles Film Society (2013), il George Polk Career Award (2006) e l’American Society of Cinematographers Distinguished Achievement Award (2006).

Frederick Wiseman è infine membro di numerose associazioni artistiche: tra le altre è nel consiglio artistico e nel comitato dei registi del Theater for a New Audience, membro del comitato dello Human Rights Watch International Film Festival; membro onorario di Les Amis du Cinéma du Réel Association; e membro dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences.

 

Venezia, 18 luglio 2014

IL FAR EAST FILM FESTIVAL 2014 A MILANO dal 21 maggio all’1 giugno

Ricevo e volentieri pubblico

 

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FAR EAST FILM FESTIVAL 2014 A MILANO

Dal 21 MAGGIO ALL’ 1 GIUGNO 2014

 

Dal 21 maggio all’1 giugno 2014, Fondazione Cineteca Italiana è lieta di presentare per la prima volta presso Spazio Oberdan Milano la rassegna Far East Film Festival 2014.

 

Una nuova importante collaborazione, quella con il prestigioso Far East Film Festival di Udine, che permetterà anche al pubblico di Milano di scoprire opere che quasi mai trovano distribuzione su grande schermo nel nostro paese a dispetto del loro grande valore.

Se il successo di un progetto culturale può essere misurato attraverso parametri tanto vari quanto dinamici, dalla continuità nel tempo fino ai tentativi d’imitazione che ha raccolto e raccoglie, il successo del Far East Film Festival è ormai una solida costante. Un successo che, rinnovandosi tenacemente anno dopo anno, ha tradotto la manifestazione del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine nella maggiore vetrina occidentale dedicata al nuovo cinema popolare asiatico.

Il Far East Film Festival (anzi: il FEFF, come ormai lo chiamano tutti gli appassionatissimi frequentatori) ha appena tagliato il traguardo della sedicesima edizione e, anche quest’anno, ha puntato lo sguardo sul presente e sul futuro artistico del lontano Est, analizzando le tendenze e gli stili del mercato d’Oriente.

Nata nel 1999, dopo la felicissima esperienza della rassegna Hong Kong Film (a tutti gli effetti, il numero zero del FEFF), la grande manifestazione udinese è stata il primo domicilio occidentale di film rimasti storici: da Ringu (The Ring) a Infernal Affairs (se ne innamorò Scorsese e lo “trasformò” nel suo The Departed), passando per Departures (Oscar 2009 come Miglior Film straniero) e il più recente Confessions (amatissimo da Michael Mann).

Un festival in costante cammino, nell’arco dei dodici mesi. Prova ne sia la progressiva diffusione della cultura cinematografica orientale non solo nelle sale italiane, con la Tucker Film in prima fila, ma anche sul fronte dei palinsesti televisivi e dell’home video.

 

E adesso, con i riflettori della sedicesima edizione che si sono appena spenti, il FEFF raggiungerà anche le sale: dal 21 maggio all’1 giugno, infatti, 8 titoli emblematici del grande festival udinese saranno protagonisti della rassegna Far East Film a Milano.

 

Quattro di otto lungometraggi in programma a Milano provengono dall’appena conlcusasi edizione del Far East (25 aprile – 3 maggio 2014) e dunque sono presentati in anteprima per Milano, quattrosono invece selezionati dalle precedenti edizioni. Tutte opere di grande interesse filmico, capaci di dare testimonianza delle cinematografie di paesi come Corea del Sud, Hong Kong e Taiwan fra le più vitali e dinamiche del pianeta.

 

 

 

Calendario e schede film

 

The Attorney – Anteprima

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R.: Yang Woo-seok. Int.: Yeong-ae Kim, Do Won Kwak, Dal-su Oh, Kang.ho Song, Si-wan Yim. Sud Corea, 2013, 127’, v.o. sott. it.

Quando il figlio di un amico viene arrestato e picchiato con l’accusa di essere un comunista, il consulente legale Song (un gigantesco Song Kang-ho) accetta di difenderlo. Durante il processo crescerà in lui, proprio lui che si era sempre tenuto alla larga dalla politica, un senso di indignazione morale verso la dittatura. Tratto da una storia vera, un film in grado di scuotere le coscienze.

 

Castaway on the Moon

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R.: Hae-jun Lee. Int.: Min-hee Hong, So-yeon Jang, Jae-yeong Jeong, Ryeo-won Jeong, Gyo-hwan Koo. Corea del Sud, 2009, 116’.

Corea del Sud, 2009 -Mr. Kim ha due rimpianti. Il primo è di aver perso tutto e questo lo porta a buttarsi giù da un ponte (sfortunatamente anche il suicidio non gli riesce, infatti atterra su un’isola nel mezzo del fiume Han). Il secondo è quello di non aver mai imparato a nuotare. Ora è un Robinson Crusoe alle prese con la sopravvivenza. Forse il più bizzarro film prodotto in Corea negli ultimi anni.

 

Cold Eyes – Anteprima

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R.: Cho Ui-seok and Kiim Byung-seo. Int.: Hyo-ju Han, Woo-sung Jung, Jun-ho Lee, Kyung-gu Sol, Simon Yam. Sud Corea, 2013, 118’, v.o. sott. it.

La giovane poliziotta Yoon-ju fa domanda per entrare nell’unità di sorveglianza della Polizia Metropolitana  e l’investigatore capo la prende sotto la sua ala protettrice. La squadra si scontrerà con un misterioso e feroce criminale che mette a segno un audace colpo in banca sotto il loro naso. Remake dell’hongkonghese Eye in the Sky, un appassionante thriller high tech che ti inchioda alla poltrona.

 

Firestorm – Anteprima

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R.: Alan Yuen. Int.: Chen Yao, Ka Tung Lam, Andy Lau, Jun Hu, Ray Lui. Hong Kong, 2013, 118’, v.o. sott. it.

Dopo aver visto giustiziare un collega, per il poliziotto Lui fermare una gang che rapina furgoni blindati diviene un ossessione. Scoperto il capo della banda e trovato un infiltrato perfetto, l’agente inizia una guerra oltre i limiti della legalità. Una tempesta di piombo per lo spettatore che assiste senza fiato a uno degli action più adrenalinici del cinema di Hong Kong.

 

Gio. 22 mag. (h 17)/Sa. 31 mag. (h 19)

Ipman: the Final Fight

R.:Herman Yau. Int.:Anthony Wong Chau-Sang,Eric Tsang,Anita Yuen,Yan-yan Hung,Jordan Chan. Hong Kong, 2013, 102’.

Onore, coraggio, disciplina, rispetto: le profonde radici della cultura orientale ma anche le profonde radici del kung fu. Quello stesso kung fu di cui Ip Man, il leggendario maestro di Bruce Lee, è stato (ed è) icona universale. Un simbolo di forza, lealtà e saggezza che il cinema asiatico ha celebrato con due straordinari biopic e che ora si appresta a celebrare con questo nuovo e appassionante capitolo!

 

The Man from Nowhere

R.: Jeong-beom Lee. Int.: Bin Won,Sae Ron Kim,Hyo-seo Kim,Tae-hoon Kim,Hee-won Kim.Corea del Sud, 2010, 119’.

Succede di raro che il potere divistico mostri i muscoli con lo stesso impatto e la stessa spettacolarità di The Man from Nowhere, il campione d’incassi coreano del 2010. Questo film duro su un ex agente speciale che si batte per salvare una ragazzina, quando è arrivato in sala all’inizio di agosto ha venduto 6,2 milioni di biglietti, per un totale di circa 41 milioni di dollari USA.

 

Masquerade

R.:Chang-min Choo. Int.:Han Hyo-joo,Byung-hun Lee,In-kwon Kim,Seung-ryong Ryu,Gwang Jang. Corea del Sud, 2012, 131’.

A Joseon il re è ormai paranoico: vede congiure ovunque e diffida di chiunque, specie della moglie, che trascura in favore di varie concubine. Dopo essere stato drogato in seguito a un attentato, il Capo Consigliere e il Capo Eunuco decidono di sostituirlo temporaneamente con un sosia, perpetuando l’illusione di un re sul trono di Corea. Super campione d’incassi in patria.

 

Soul – Anteprima

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R.: Chung Mong-hong. Int.: Jimmy Wang Yu, Hsiao-chuan Chang, Leon Dai, Chin Shih-chieh.Taiwan, 2013, 112’, v.o. sott. it.

Ah-Chuan, un cuoco, sviene durante il suo lavoro. In ospedale non gli viene diagnosticato niente di grave, dovrà solo riposare, ma Ah-Chuan non riconosce più i suoi famigliari e non ricorda il suo passato: il suo corpo sembra posseduto da un’altra persona, un assassino psicopatico. Thriller psicologico di straordinaria intensità e con finale imprevedibile.

 

 

Mercoledì 21 maggio

h 17 Castaway on the Moon

h 19 Firestorm – Anteprima

h 21.15 Cold Eyes – Anteprima

Giovedì 22 maggio

h 17 Ipman: the Final Fight

h 19 Soul – Anteprima

Sabato 24 maggio

h 15 Castaway on the Moon

h 21.15Soul – Anteprima

Domenica 25 maggio

h 16.30 Cold Eyes – Anteprima

h 19The Man from Nowhere

Mercoledì 28 maggio

h 16.45Masquerade

Venerdì 30 maggio

h 21.15 The Attorney – Anteprima

Sabato 31 maggio

h 14.45 The Man from Nowhere

h 19Ipman: the Final Fight

Domenica 1 giugno

h 14.45 The Attorney – Anteprima

h 21.15Firestorm – Anteprima

 

 

INFO: T0287242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it