TFF 2014 – IL CSC-CINETECA NAZIONALE presente con due eventi di grande rilievo

Ricevo e volentieri pubblico

Il CSC-Cineteca Nazionale alla 32^ edizione del Torino  Film Festival (21-29 novembre 2014) con due eventi di grande rilievo


 

Retrospettiva Giulio Questi

 

Il CSC- Cineteca Nazionale e il Torino Film Festival festeggiano i novant’anni di Giulio Questi con una retrospettiva, curata da Domenico Monetti, Emiliano Morreale, Luca Pallanch. Il regista e scrittore Giulio Questi, recentemente vincitore del premio Piero Chiara per la raccolta di racconti Uomini e comandanti (Einaudi, 2014), ha rievocato la sua avventurosa esistenza nel volume Se non ricordo male. Frammenti autobiografici raccolti da Domenico Monetti e Luca Pallanch (Rubbettino editore, in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale, 2014).

Partigiano, collaboratore del «Politecnico» di Vittorini, attore per caso per Fellini ne La dolce vita e per Germi in Signore & Signori, aiuto regista di Zurlini e Rosi, amico e collaboratore ombra di Antonioni. È diventato famoso nella Roma anni Cinquanta per aver fatto cadere in Lambretta Pratolini. Ha fatto coppia con il geniale montatore Kim Arcalli. Ha girato il mondo con il produttore Daniele Senatore: insieme hanno tirato coca nel bagno di Richard Burton, dormito nel letto della Loren a Central Park, aperto uffici a New York, Los Angeles e Cartagena. Si è divertito con Gabriel García Marquez nell’isola di Baru. Insomma, nella vita non si è fatto mancare nulla…

A Torino si potranno rivedere il western di culto, interpretato da un magnetico Tomas Milian, Se sei vivo spara (1967); la versione integrale e vista solamente all’epoca del visionario thriller pop con Trintignant e Lollobrigida, La morte ha fatto l’uovo (1968), l’etnografico Arcana (1972) con Lucia Bosé e il gotico Il passo, episodio di Amori pericolosi (1964). Verranno, inoltre, proiettati alcuni suoi cortometraggi realizzati in totale solitudine, autarchici e fuori dagli schemi, editati in dvd dalla Ripley’s con il titolo By Giulio Questi.

Durante il Festival, verrà presentata l’autobiografia di questo «Buñuel della Val Brembana», come al tempo lo definì uno spettatore d’eccezione, Oreste Del Buono.

Profondo rosso di Dario Argento

Il CSC-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Rti, presenta il restauro digitale di Profondo rosso (1975), capolavoro del maestro dell’horror Dario Argento. Film indimenticabile: per il geniale puzzle narrativo, per l’esasperante suspense, per la presenza del protagonista di Blow-up David Hemmings, per il clamoroso ritorno sulle scene della diva dei telefoni bianchi Clara Calamai, per l’inquietante colonna sonora, in cui il rock progressive dei Goblin incrocia le sonorità jazz di Giorgio Gaslini, per la capacità di racchiudere e portare a compimento l’irripetibile stagione del thriller all’italiana. Un vertice della cinematografia italiana, conosciuto, studiato e imitato in tutto il mondo.

Il restauro digitale è stato eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata (Bologna), avvalendosi della collaborazione di Luciano Tovoli, direttore della fotografia dei film di Argento ma anche di De Seta, Antonioni, Pialat.

NOTE DI RESTAURO

Il film fu realizzato da Dario Argento – con lo scomparso Luigi Kuveiller Direttore della Fotografia – utilizzando il sistema di ripresa Techniscope, inventato nei laboratori romani della Technicolor nei primi anni Sessanta.

Invenzione – poi  brevettata dalla multinazionale USA – che sposava alto artigianato artistico – marchio doc del cinema italiano  da sempre – e razionalità tecnico-industriale: si utilizza il negativo standard 35 mm ma riprendendo  fotogrammi più piccoli – la metà – ciascuno “alto”  solo due perforazioni anziché le quattro canoniche, risparmiando così il 50% di pellicola; poi l’immagine viene “gonfiata” fino a raggiungere in altezza le quattro perforazioni, ma date le proporzioni rettangolari del fotogramma, questo raddoppio di altezza è più che un raddoppio in larghezza così che nel duplicato l’immagine viene anamorfizzata e così si ha un formato Cinemascope da una ripresa ordinaria, aggiungendo al risparmio di materia prima il prodotto finale di maggior spettacolarità.

Se il primo film italiano – e probabilmente il primo in assoluto – realizzato con il nuovo sistema fu IERI, OGGI E DOMANI nel 1963, l’elenco dei titoli che utilizzarono il sistema negli anni seguenti è un magnifico campionario del miglior “cinema-cinema” del tempo: PIERROT LE FOU uno dei tanti fra gli stranieri e, fra gli italiani, tutti western di Sergio Leone e i primi film di Dario Argento (la “trilogia”).

La rivoluzione digitale in corso ha offerto all’arte cinematografica molte nuove opportunità, anche sul piano creativo e delle risorse per il restauro dell’immagine; ma al contempo, con la brusca accelerazione imposta da esigenze soprattutto di mercato prima che industriali, implicando in tempi rapidissimi la dismissione della pellicola come medium di diffusione delle opere cinematografiche sul grande schermo – che è la destinazione genetica naturale e significativa di un film come questo – ha drasticamente limitato le potenzialità espressive e di trasmissione al pubblico di gran parte del patrimonio cinematografico dei primi 120 anni della Settima Arte.

Il progetto di restauro per via digitale varato dalla Cineteca Nazionale risponde quindi all’esigenza di continuare a offrire sul grande schermo anche nell’era digitale questo come altri film coevi del nostro patrimonio: esigenza condivisa anche in altri paesi (la Francia in particolare fra i nostri partner europei) e alla quale si sta facendo fronte in varia misura nel contesto europeo con una politica culturale in via di evoluzione, in necessaria sinergia con le produzioni che detengono diritti e materiali originari delle opere.

Per PROFONDO ROSSO, il progetto della Cineteca si è avvalso della collaborazione di Mediaset, proprietaria dei materiali originari.

Le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio L’IMMAGINE RITROVATA (Bologna) dove il negativo Techniscope è stato acquisito digitalmente alla risoluzione di 2K (il formato standard corrente del cinema digitale) e le immagini digitali sono state restaurate per poi procedere alla fase più delicata del grading e della correzione del colore per restituire al film le intenzioni espressive originarie: per questo aspetto, il progetto si è avvalso della collaborazione eccellente e generosa di Luciano Tovoli.

Restaurata digitalmente anche la colonna sonora, il film è stato riprodotto su copia digitale (DCP: Digital Cinema)

CINEMA ITALIAN STYLE – 10 ANNI DI CINEMA ITALIANO A LOS ANGELES

Ricevo e volentieri pubblico

LUCE CINECITTÀ e L’AMERICAN CINEMATHEQUE

presentano

CINEMA ITALIAN STYLE

10 ANNI DI CINEMA ITALIANO A LOS ANGELES

    13-18 Novembre 2014

 Giuseppe Tornatore - 2 - Foto (c) Douglas Kirkland

In apertura Paolo Virzì  e Il capitale umano

candidato italiano agli Oscar®2014

e

 a 25 anni dalla sua realizzazione: anteprima mondiale del restauro di Nuovo Cinema Paradiso

alla presenza di Giuseppe Tornatore

introdotto da Danny DeVito

   

Dieci film in rassegna, incontri con registi e interpreti, documentari,

la mostra “25 years in Cinema Paradiso”, i 90 anni di Istituto Luce

 

NCP - 0183087_AFTER jLos Angeles, 7 novembre 2014 – ‘Special edition’ per Cinema Italian Style, dal 13 al 18 Novembre a Los Angeles con film, documentari e incontri ma, soprattutto, una dedica speciale ad un produttore leggendario: Franco Cristaldi e l’omaggio ad uno dei suoi capolavori: Nuovo Cinema Paradiso (Gran Prix della Giuria a Cannes e Premio Oscar® per il miglior film straniero) di Giuseppe Tornatore, il regista premio Oscar® molto amato anche a Hollywood. Il restauro digitale, realizzato grazie al supporto di Dolce e Gabbana, in collaborazione con Luce Cinecittà e la Cineteca di Bologna, sarà presentato in anteprima mondiale il 10 Novembre nello storico Egyptian Theatre, all’interno dell’AFI Fest 2014 presented by Audi. L’attore Danny DeVito, appassionato di cinema italiano, introdurrà l’evento.

Il programma ufficiale di Cinema Italian Style prende il via la sera del 13 Novembre, sempre nel prestigioso Egyptian Theatre , il tempio dei primi red carpet hollywoodiani, con la proiezione de  Il capitale umano di Paolo Virzì, che apre così ufficialmente a Hollywood la corsa verso l’ Oscar® per il migliore film straniero. Il regista e la giovane scoperta e Nastro d’Argento come migliore attrice rivelazione dell’anno, Matilde Gioli, presenzieranno alla proiezione.

Cinema Italian Style presenterà poi fino al 18 all’Aero Theatre di Santa Monica, sala cult dell’American Cinematheque, altri 10 titoli, nella selezione, curata da Laura Delli Colli insieme a Gwen Deglise dell’American Cinematheque, che offre al pubblico e alla stampa specializzata di Los Angeles la sintesi di una stagione importante e ricca di affermazioni non solo nazionali.

”Si tratta di film che, soprattutto agli occhi del pubblico americano, indagano il rapporto tra famiglia e società italiana” spiega Laura Delli Colli “capaci per questo di incuriosire e conquistare stampa e spettatori esteri,  a cominciare da  Le meraviglie di Alice Rohrwacher premiato a Cannes e Anime nere di Francesco Munzi, uno dei titoli più apprezzati all’ultima Mostra di Venezia.

La vita quotidiana del Paese sarà raccontata al pubblico americano dallo sguardo di Gabriele Salvatores in Italy in a Day e dal  ‘film caso’ di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno Le cose belle, nelle particolari emozioni di un drama comedy ricco di umanità: Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek o nella semplicità di un ritratto femminile e familiare dai toni delicati e insoliti di In grazia di Dio di Edoardo Winspeare. Il complesso rapporto tra padre e figlio, fino ad una deriva di follia, viene indagato da un maestro amato anche negli States come Pupi Avati, con Un ragazzo d’oro. Ampio spazio anche per  la più originale  commedia contemporanea: La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto ‘Pif’Song’e Napule dei Manetti Bros e Smetto quando voglio di Sydney Sibilia”.

La selezione sarà accompagnata da una delegazione di rilievo di autori, protagonisti e produttori, che presenzieranno agli incontri con stampa e pubblico di Los Angeles: i registi Giuseppe Tornatore, Paolo Virzì, Ferzan Ozpetek, Francesco Munzi, Pif e Agostino Ferrente, gli attori Matilde Gioli e Francesco Scianna. Con loro nel nome dell’Italian Style, anche una firma prestigiosa come il direttore di Vogue Italia, Franca Sozzani, a cui sarà attribuito, insieme a Giuseppe Tornatore, il Cinema Italian Style Award 2014. Franca Sozzani sarà inoltre la protagonista di un incontro con gli studenti della prestigiosa Università di Stanford sul tema “Moda e Cinema” all’interno del programma “Fashion at Stanford”, il primo appuntamento di una serie di incontri organizzati dalla prestigiosa università insieme a Luce Cinecittà.

Come ogni anno Cinema italian Style sarà presente all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles che ospiterà iniziative che ne arricchiscono e approfondiscono il programma:

DOCUMENTARI:
Dal 12 Novembre (e fino al 21) prende il via anche la selezione di documentari sui protagonisti del cinema italiano: Franco Cristaldi e il suo Cinema ‘Paradiso’ di Massimo Spano, Donne nel mito: Sophia racconta la Loren (al quale sarà abbinato anche Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore) di Marco Spagnoli, I Tarantiniani di Steve della Casa e Maurizio Tedesco, Nastro d’Argento per il miglior documentario sul cinema 2014 dei Giornalisti Cinematografici Italiani. Un programma particolare, sempre ella sezione dedicata ai documentari, è invece dedicata ad un compleanno speciale: i primi 90 anni dell’Istituto Luce, attraverso titoli come Sul Vulcano di Gianfranco Pannone, Lo sguardo del Luce di Carlo Di Carlo, Me ne frego! di Vanni Gandolfo da un’idea di Valeria Della Valle, L’arte della felicità di Alessandro Rak e il nuovo film di Felice Farina Patria ai quali si aggiungeranno alcuni episodi di 9×10 Novanta, realizzati da altrettanti giovani registi utilizzando  materiali dell’archivio Luce.

MOSTRA:
Sempre Il 12 Novembre (e fino al 15 gennaio, 2015), taglio del nastro per la Mostra25 anni nel Paradiso del Cinema’: un viaggio introspettivo attraverso alcuni rari materiali pubblicitari provenienti da tutte le parti del mondo. Per la prima volta, inoltre, saranno esposti i disegni inediti dell’edificio di Nuovo Cinema Paradiso, insieme ai costumi di scena originali creati da Beatrice Bordone. Sara anche presente uno scorcio del “dietro le quinte” del lavoro grafico di Elena Green per la realizzazione del suo famoso segnale luminoso, Cinema Paradiso, diventato in seguito una vera e propria icona del film, abiti di scena usati nel film, e molto altro materiale dall’archivio personale di Giuseppe Tornatore, incluso il manoscritto originale del film.

IN TRASFERTA A SEATTLE:

Dopo tre edizioni di successo, Luce Cinecittà ed il Seattle International Film Festival rinnovano la partnership per presentare insieme  Cinema italian Style in Seattle, dal 14 al 20 novembre la ‘trasferta’ della rassegna che porta titoli e talents, dopo il debutto a Los Angeles, in una delle realtà più vitali del panorama cinematografico americano.

Cinema Italian Style 2014 è realizzata da Luce Cinecittà e l’American Cinematheque, con il supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali– Direzione Generale Cinema; Bonato Milano 1960, Leading Hotels of the World. Sponsor tecnico:  Rossano Ferretti. Media partners: Variety e L’Uomo Vogue. In collaborazione con Italian Trade Commission e l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles.

 

Con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.

 

Organizzazione generale: Camilla Cormanni per Luce Cinecttà e Gwen Deglise per l’American Cinematheque.

Per ulteriori informazioni:

www.cinemaitalianstyle.it

www.cinemaitalianstyle.net

www.americancinematheque.com

www.iiclosangeles.esteri.it/IIC_Losangeles

IX PITIGLIANI KOLNO’A FESTIVAL – dall’1 al 5 novembre a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

PITIGLIANI KOLNO’A FESTIVAL
IX edizione
Roma  – Casa del Cinema e Centro Ebraico Pitigliani
1 – 5 novembre 2014

 logo_2014

Torna dall’1 al 5 novembre 2014 alla Casa del Cinema di Roma (da sabato 1 a martedì 4) e l’ultimo giorno presso il Centro Ebraico Pitigliani (Via Arco dè Tolomei, 1), il Pitigliani Kolno’a Festival, Ebraismo e Israele nel cinema, il festival giunto alla nona edizione, prodotto dal Centro Ebraico Il Pitigliani, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico e diretto da Ariela Piattelli e Dan Muggia. L’edizione di quest’anno del festival è dedicata ai personaggi che hanno fatto e attraversato la Storia del Cinema. Film di apertura sarà GETT, di Ronit e Shlomi Elkabetz, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 20 novembre, distribuito da Parthénos, pellicola appena scelta da Israele per la corsa all’Oscar come miglior film straniero. Applaudito all’ultimo Festival di Cannes, il film chiude una trilogia iniziata nel 2004 con To Take a Wife e proseguita nel 2008 con 7 Days. Protagonista del film è Viviane Amsalem (interpretata da Ronit Elkabetz, anche regista e sceneggiatrice insieme al fratello Shlomi), una donna che da cinque anni cerca invano di ottenere il divorzio dal marito Elisha, davanti all’unica autorità che in Israele possa concederglielo: il tribunale rabbinico. L’ostinata determinazione di Viviane nel voler conquistare la propria libertà si scontra con l’intransigenza di Elisha e con il ruolo ambiguo dei giudici. In tribunale sfilano i testimoni convocati dalle parti, mentre il “processo” si trascina coi suoi contorni al tempo stesso drammatici e assurdi.

ghila_almagor_1Tra gli ospiti, l’attrice Gila Almagor, definita l’Anna Magnani del cinema israeliano, che presenterà Matzor (Assedio, 1969) del regista italiano Gilberto Tofano, figlio di Sergio Tofano. A presentare il film anche Ya’acov Agmon, giornalista e produttore di teatro, cinema, ed eventi culturali e marito di Gila Almagor, che chiamò Tofano a dirigere il film. Il film racconta di Tamar, giovane vedova della Guerra dei Sei giorni, madre di un bambino, che in un villaggio circondata da ufficiali dell’esercito che hanno combattuto con suo marito e che lo considerano un eroe. I compagni d’armi si sentono responsabili di lei, ma Tamar tenta di uscire dal ruolo di vedova nel quale la società l’ha confinata. Sullo sfondo della “Guerra di logoramento” che seguì la guerra del 1967, la storia personale di Tamar s’intreccia con documenti d’archivio. Il film sarà restaurato nel 2015 dalla Cineteca di Bologna, per un progetto coprodotto dal PKF e le cineteche di Geusalemme e Bologna e con il sostegno del Ministero degli Esteri israeliano.

life_according_to_agfa2Quindi, l’Omaggio all’attore e regista Assi Dayan, con la proiezione di alcuni suoi lavori, tra cui Life According to Agfa (interpretato proprio dalla Almagor), che racconta di un pub di Tel Aviv, frequentato da gente che non ha altri posti dove andare, dalle due padrone del locale, a Benny il poliziotto, ma anche un cantante, spacciatori di droga, qualche soldato e gli arabi che lavorano in cucina. Gila Almagor e Assi Dayan sono anche protagonisti della proiezione di due episodi di Betipul, serie televisiva israeliana osannata dalla critica e adattata per la televisione in America ed in italia con il titolo di In treatment. La serie segue la vita privata e professionale dello psicologo Re’uven Dagan (Assi Dayan). Ogni giorno della settimana il Dottor Dagan ascolta un paziente diverso. Il giovedì tocca al dottore andare a colloquio dalla sua psicologa (Gila Almagor). Tutti i giorni gli spettatori sono invitati a 30 minuti di terapia. Dedicato a Dayan, sarà presentato anche il documentario Life as a Rumor, diretto da Adi Arbel e Moish Goldberg, che saranno ospiti del festival. Quest’ultimo documentario sarà  in parte oggetto del primo PKF Professional Lab di quest’anno, che si tiene lunedì 3 novembre in sala Kodak alle ore 18:00: un laboratorio dedicato all’utilizzo del materiale di archivio, dal titolo “La storia nell’oggi”, moderato dai due direttori artistici. Mario Musumeci e Maria Cristina Misiti discuteranno del “Restauro e digitale nella cinematografia contemporanea”, mentre Claudio Della Seta dei “Filmati ritrovati”. Massimo Torre si concentrerà sul “Materiale di repertorio in anni di crisi: necessità o opportunità creativa?”. In chiusura, appunto, a cura di Adi Arbel e Moish Goldberg: “Il caso Life as a Rumor – Quando l’archivio è protagonista del racconto”.

Life_as_a_Rumor_1 Altro documentario, The good son, di Shirly Berkovitz, che sarà ospite del festival, Premio del Pubblico all’International Documentary Film Festival di Amsterdam, storia di un giovane israeliano che si chiude in camera, nascosto dai suoi genitori conservatori. La sua tana diventa un quartier generale da dove far partire il proprio piano di truffe e inganni, per cambiare vita. La musica è protagonista del documentario I’m your man, di Lian Lunson, ritratto del musicista, poeta e scrittore Leonard Coen, raccontato da colleghi e amici, definito da Wim Wenders “uno dei più bei film sulla musica di tutti i tempi”.

Tra i lungometraggi, Big bad Wolves, di Aharon Keshales e Navot Papushado, film vincitore del primo premio all’Accademia Americana del Film di Fantascienza, Fantasia e Orrore, del Premio Cavallo Nero al Fantasia Film Festival di Montreal e di cinque premi della Accademia Israeliana del Cinema. Un thriller-horror – definito da Quentin Tarantino il miglior film dell’anno 2013 – che racconta la personale vendetta di un poliziotto pensionato e un padre di una bambina recentemente assassinata. Altro lungometraggio, Next to her, opera prima di Asaf Korman, recente vincitrice del  Gran Premio al Festival di Haifa, ispirata all’esperienza di sua moglie Liron Ben Shlush, che ha scritto la sceneggiatura e che qui interpreta il personaggio principale. La storia della giovane Heli che abita da sola con la sorella Gaby (interpretata da Dana Ivgy, premio Ophir 2014 come migliore attrice non protagonista), portatrice di handicap, in uno squallido appartamento di un quartiere periferico di Haifa. Quando si scopre che Heli lascia Gaby sola per ore, per andare a lavoro, interviene l’assistente sociale, così la giovane donna è costretta a mettere sua sorella in un istituto durante il giorno. Questo evento permette al giovane Zohar di entrare nella vita di Heli e viene a crearsi un triangolo umano dove si consumano i confini tra amore, sacrificio, nutrimento e tortura.  Quindi il road movie Magic men, di Guy Nattiv ed Erez Tadmor, la storia di un anziano signore di origini greche e del suo viaggio a Salonicco e Santorini alla ricerca dello sconosciuto che salvò suo padre durante la Shoah. Film vincitore dell’Israel Film Academy per la straordinaria interpretazione dell’attore arabo-israeliano Makram J. Khoury. Il dramma è al centro di Bethlehem, di Yuval Adler, presentato al Festival di Venezia, vincitore del Premio Ophir dell’Accademia israeliana del cinema per il Miglior film e per la migliore regia, la storia del giovane palestinese Sanfur  reclutato anni prima per collaborare con i servizi segreti israeliani. Tra lui e Razi, il suo contatto israeliano, si è sviluppato un rapporto intimo e di dipendenza reciproca. Quando gli israeliani vogliono ottenere informazioni sul fratello di Sanfur, ricercato per la sua attività clandestina, la faccenda si complica e esplode.

Prima di alcune proiezioni saranno mostrati al pubblico tre brevi servizi dal programma televisivo Rai, Sorgente di Vita, per tre storie di cantautori, poeti e musicisti, che hanno scritto, o scrivono tutt’ora, la storia della musica ebraica, da Herbert Pagani a Uri Caine passando per Noa. L’ultima giornata del festival si tiene presso il Centro Ebraico Pitigliani e prevede, oltre alla replica di due documentari quali Life as a Rumor e I’m Your Man, alle ore 18:00 la proiezione del cortometraggio Mi ritroverai dentro di te, scritto e diretto dal regista romano Eitan Pitigliani, interpretato dall’attore argentino Andrès Gil e girato tra i vicoli romani di Trastevere, Isola Tiberina e Tempio Maggiore, Sinagoga di Roma. Il corto racconta il viaggio in Italia di Pablo, un giovane argentino alla ricerca delle proprie origini.

Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città 2014-2016, Pitigliani Kolno’a Festival è realizzato con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Dipartimento Cultura.

Info
Tel. 06 5800539
www.pitiglianikolnoafestival.it
PKF@pitigliani.it

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA: PARTIRE E’ UN PO’ MORIRE di Giacinto Mondaini restaurato in 4k

Ricevo e volentieri pubblico

La Cineteca Nazionale presenterà nella prima giornata del Festival di Roma, una chicca assoluta: “Partire è un po’ morire” un film di circa 11’40”, interpretato da Peppino De Filippo per la regia di Giacinto Mondaini (detto Giaci (1903–1979), papà di Sandra Mondaini, fu pittore, disegnatore, umorista, sceneggiatore e scrittore. Ha collaborato con riviste come Il Corriere dei piccoli, Il giornalino della domenica,Candido, e soprattutto Il Bertoldo. Da un suo racconto è stato tratto il film Darò un milione (1935) di Mario Camerini).
Partire è un pò morire è una farsa surrealista, in cui si auspica una Unione europea senza passaporti e dogane, come negli USA.
E’ l’anno 2001, una presentatrice da un televisore annuncia la trasmissione di una comica di cinquanta anni fa quando viaggiare da un paese all’ altro dell’Europa era un’impresa rischiosa e complessa.
Si vede un uomo (Peppino De Filippo) e una donna (Margit Seeber) correre da un ufficio a l’altro per avere il passaporto e la licenza di matrimonio. Alla fine, dopo minuziosi controlli al posto di frontiera, i due decidono di andare a vivere su un albero augurandosi che un giorno, sul modello degli Stati Uniti d’America, vengano creati gli Stati Uniti d’Europa ! (Il film è del 1951 !!!)

Parte del film, o forse tutto, è girato all’interno e all’esterno del CSC.

Il film appartiene al Fondo della famiglia Iannotta, depositato nel 2013 presso la Cineteca Nazionale, in cui si stanno scoprendo numerose rarità. Trovato da poco, restaurato dalla Cineteca nazionale verrà presentato al pubblico per la prima volta nella sua versione integrale il 16 ottobre pv. al Festival di Roma poi la prossima proiezione ci sarà il 23 e 24 ottobre alla Conferenza internazionale “Regulation: an industry at a crossroads” organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali alla quale parteciperanno i delegati degli Stati membri dell’Unione Europea.

Il restauro in digitale 4k è stato effettuato partendo dai negativi originali scena e colonna conservati presso gli archivi della CN.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA: OPERAZIONE PAURA di Mario Bava nella serata inaugurale

Ricevo e volentieri pubblico

Operazione paura di Mario Bava nella serata inaugurale
del Festival Internazionale del Film di Roma

Un classico del gotico che ispirò Fellini

Un restauro digitale PRESENTATO DA JOE DANTE

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A cent’anni dalla nascita di Mario Bava (31 luglio 1914- 25 aprile 1980), il CSC/Cineteca Nazionale presenta il restauro di uno dei classici del cinema gotico italiano, Operazione paura (1966), noto nel mondo con il titolo internazionale Kill, Baby, Kill!

Il film, restaurato in digitale da CSC/Cineteca Nazionale in collaborazione con l’avente diritto Euro Immobilfilm, sarà proiettato la serata inaugurale del Festival Internazionale del Film di Roma, giovedì 16 ottobre 2014, alle ore 22, alla presenza del regista Joe Dante, storico fan di Mario Bava.

In occasione della proiezione, verrà presentato il volume fuori commercio Gotico italiano. Il cinema orrorifico 1956- 1979, a cura di Steve Della Casa e Marco Giusti, edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia.

L’immagine da incubo del film, la bambina con la palla, ispirò due anni dopo le scene analoghe  di Toby Dammit di Federico Fellini

SCHEDA

Operazione paura (Italia, 1966, colore, 85’)

Regia: Mario Bava; Interpreti: Giacomo Rossi Stuart, Erika Blanc [Enrica Bianchi], Piero Lulli, Fabienne Dali, Max Lawrence [Luciano Catenacci], Micaela Esdra; Sceneggiatura: Romano Migliorini, Roberto Natale, Mario Bava su soggetto di Renato Migliorini e Roberto Natale; Fotografia: Antonio Rinaldi; Montaggio: Mario Bava, Romana Fortini; Musica: Carlo Rustichelli; Produzione: Luciano Catenacci, Nando Pisani per VDE Films

Trama: Un villaggio è colpito da una maledizione perché i suoi abitanti lasciarono morire dissanguata una bambina, che, riportata in azione dalla madre medium, si vuole vendicare.

La critica: Uno dei più bei film fantastici italiani, tra i migliori di Bava. Girato con stile surreale, mescola incubi e realtà creando una tensione ininterrotta. Da antologia alcune sequenze.” (Paolo Mereghetti, Dizionario dei film)

Focus Mario Bava- a cura del CSC/ Cineteca Nazionale:

Operazione paura (1966) giovedì 16 ottobre 22,30 (Teatro Studio)- sabato 18 ottobre ore 16 (Multisala Barberini)

La maschera del demonio (1960) domenica 19 ottobre ore 15 (Teatro Studio)

La ragazza che sapeva troppo (1963), domenica 19 ottobre 2014, ore 23 (Teatro Studio)

5 bambole per la luna d’agosto (1969) lunedì 20 ottobre ore 15 (Teatro Studio)

La frusta e il corpo (1963), lunedì 20 ottobre ore 19,30 (MAXXI)

Joe Dante (1946) è uno dei maestri del cinema fantastico americano. Cresciuto alla scuola di Roger Corman e nella venerazione dei classici horror di serie B, si è affermato con Piraña (1977) cui hanno fatto seguito titoli memorabili come L’ululato (1981); Gremlins (1983); Explorers (1985); Salto nel vuoto (1987); Matinée (1993); La seconda guerra civile americana (1997); Looney Tunes: Back in Action (2003); The Hole (2009). Il suo ultimo film, Burying the Ex, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, è un nuovo omaggio al cinema horror classico, Bava compreso.

UNA GIORNATA PARTICOLARE restaurato in prima serata su Rai3 per festeggiare Sophia Loren

Ricevo e volentieri pubblico

Per gli 80 anni di Sophia Loren, Una giornata particolare restaurato dalla Cineteca Nazionale in prima serata su Rai3

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Sabato 20 settembre alle ore 21.05 Rai 3 festeggia gli ottanta anni di Sophia Loren proponendo al grande pubblico uno dei suoi film più importanti, Una giornata particolare (1977), interpretato insieme a Marcello Mastroianni, nel restauro vincitore del Leone per il miglior Classico Restaurato alla 71. Mostra d’arte cinematografica di Venezia.

A poche settimane dal prestigioso riconoscimento veneziano, il restauro del CSC- Cineteca Nazionale, curato dal grande direttore della fotografia Luciano Tovoli, approda in prima serata su Rai3.

Un evento eccezionale, e l’occasione per apprezzare un restauro digitale che ha permesso di riportare il film di Scola al suo splendore originario, come non lo si vedeva da decenni.  Il nuovo restauro permette infatti di apprezzare lo straordinario lavoro di desaturazione ideato da Scola e dal direttore della fotografia Pasqualino De Santis, un’operazione di grande radicalità e sperimentazione visiva ormai impossibile da ritrovare nelle copie in dvd e in tv.

Scrive Ettore Scola: «Già in partenza tutto quello che riguardava l’ambientazione e tutti i capi di vestiario erano stati decolorati. Poi girammo con un filtro speciale, e quindi decolorammo ancora in stampa. E questo non fu soltanto per fare assomigliare maggiormente la fotografia ai pezzi di documentario con cui avevo aperto il film, ma perché i ricordi miei, della casa in cui abitavo a Piazza Vittorio a quell’epoca, sono in quella tonalità. Il colore della Roma di quei tempi nel mio ricordo è un non colore neanche tanto grigio ma un po’ chiuso, un po’ spesso, come quello di una nebbia dentro le stanze, che poi al film è servito come lieve simbolo – anche se io i simbolismi li amo poco – di chiusura, di prigione; anche lì di esclusione».

Nota sul restauro

Per il film la Technicolor aveva messo a punto un sistema di stampa – ENR – che permetteva  di desaturare i colori per ottenere il particolarissimo tono fotografico voluto da Ettore Scola e Pasqualino De Santis.

Il sistema è oggi desueto, e per realizzare digitalmente ciò che per via fotochimica è ormai impossibile, e per riproporre il film in standard e ambiente D-Cinema, si è ripartiti dai negativi originali, acquisiti digitalmente mediante scanner a risoluzione 4K. Successivamente si è attuato un attento “grading” del colore per test successivi, avendo quali modelli di riferimento una copia stampata negli anni novanta dalla Cineteca Nazionale con il sistema ENR e una più recente frutto del restauro del 2003. Il lavoro è stato seguito dal direttore della fotografia Luciano Tovoli, collaboratore di Scola, Antonioni, Dario Argento, Ferreri e tanti altri. Le lavorazioni a cura del CSC-Cineteca Nazionale sono state effettuate presso il laboratorio L’immagine Ritrovata di Bologna in collaborazione  con Surf Film.

MIC: NUOVI PERCORSI MUSEALI TRA ARCHIVIO E REALTA’ AUMENTATA

Ricevo e volentieri pubblico

 

MIC: NUOVI PERCORSI MUSEALI TRA ARCHIVIO E REALTA’ AUMENTATA

 ManifatturaInsegneFCI

LA SEDE DELLA CINETECA DI MILANO PRESSO L’EX MANIFATTURA TABACCHI SI ALLARGA

E RENDE FRUIBILI ALLA CITTA’ IL NUOVO ARCHIVIO STORICO DEL FILM, IL LABORATORIO PER IL RESTAURO DIGITALE E IL TUNNEL DEI SOGNI

 

Milano, 18 luglio 2014

In data odierna sono stati ufficialmente consegnati a Fondazione Cineteca Italiana da parte di Regione Lombardia nuovi spazi presso la sede dell’ex Manifattura Tabacchi in Viale Fulvio Testi 121 a Milano.

MICLABLa Cineteca di Milano ha già allestito questi locali creando un Nuovo Archivio Storico del Film, un presidio delle immagini in pellicola esteso per oltre 3.000 mq sotterranei e distribuiti su due piani, che raccoglie le collezioni filmiche più preziose e storiche della Cineteca (circa 25.000 titoli) ma che ha la vocazione di ospitare altre collezioni divenendo un grande archivio regionale; il MIC LAB, un nuovo laboratorio per il restauro digitale ad alta definizione, dotato di tutti gli apparecchi necessari alla salvaguardia e alla manutenzione del cinema in pellicola, e al suo riversamento sui più recenti media digitali; una suggestiva galleria sotterranea lunga 100 metri che mette in comunicazione il Laboratorio e il Nuovo Archivio Storico del Film denominato “Tunnel dei sogni”. Questo luogo, sospeso idealmente tra passato e futuro per gli spazi che collega,diventeràa breveun nuovo percorso museale, dove con immagini e parole presenterà al visitatore la storia tecnologica della pellicola cinematografica e il suo passaggio al digitale.

rendering_Tunnel dei Sogni

La Cineteca aprirà il Nuovo Archivio Storico del Film, il MIC LAB e il Tunnel dei sogni alla città, spazi che diventeranno parte integrante del percorso espositivo del MIC – Museo Interattivo del Cinema.

Un’ inedita operazione di divulgazione, essendo ambienti che rappresentano il cuore di ogni istituzione cinetecaria ma che restano sovente preclusi al grande pubblico.

il tunnel dei sogni

Il progetto, che verrà realizzato entro il 2014, trasformerà l’intera Cineteca in un museo vivente e “aumentato” grazie all’avanzato supporto tecnologico di un paio di occhiali Epson Moverio BT-200 con cui fruire di applicazioni di Realtà Aumentata (Augmented Reality) o di contenuti in HD o 3D, che consentiranno a ciascuno di integrare con contenuti multimediali la visita.

realta aumentata_archivio

L’obiettivo è quello di tramutare luoghi di attività di lavoro e di conservazione dei supporti cinematografici in percorsi museali in cui gli oggetti, i film e il lavoro stesso diventano un’esperienza espositiva nuova. Accanto a questo inedito racconto la realtà aumentata permetterà di disegnare per i visitatori visioni e viaggi sorprendenti.

Dir. Matteo Pavesi nel nuovo archivio

Inoltre, gli scanner ad alta definizione messi a disposizione da Epson e le postazioni per la color correction e la post-produzione, renderanno possibile avviare il progetto di restauro e digitalizzazione HD dei fondi filmici e fotografici della Cineteca di Milano.

MICLAB2

I nuovi spazi appena illustrati, insieme alla Direzione e agli uffici amministrativi della Cineteca di Milano, al MIC – Museo Interattivo del Cinema, al Centro Sperimentale di Cinematografia, e al prossimo trasferimento, sempre presso l’edificio, delle Scuole Civiche di Milano, comporranno il nuovo polo cinematografico dell’audiovisivo dell’Ex Manifattura Tabacchi.