ROMA 2015: FILMSTUDIO, MON AMOUR di Toni D’angelo

Ricevo e volentieri pubblico

03_FESTA_CINEMA_DATE_ITA_POSITIVOHidden City

C’erano una volta i mitici cineclub che per le ragazze e i ragazzi degli anni Settanta sono stati un luogo importante di amicizia, di cultura e di vita…

International Madcast – Filmstudio – Bronx film

presentano

FILMSTUDIO, MON AMOUR

1_FilmStudioMonAmour_ entrata odierna_FilmstudioUn film di Toni D’Angelo
Una produzione International Madcast – Associazione Culturale Filmstudio – Bronx film – Terranera – Minerva Pictures – con il supporto di Roma Lazio Film Commission

CON INTERVISTE e TESTIMONIANZE DI

Bernardo Bertolucci, Jonas Mekas, Nanni Moretti, Vittorio Taviani,  Carlo Verdone, Americo Sbardella, Adriano Aprà, Armando Leone…

CAST TECNICO

REGIA: Toni D’Angelo

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Toni D’Angelo e Armando Leone

MONTAGGIO: Letizia Caudullo

MUSICHE: Alvin Curran

SCHEDA TECNICA

Anno di produzione: 2015; Genere: Documentario Nazionalità: Italiana; Durata: 68’; Formato: 16:9 Hd; Supporto di ripresa: HD; Supporto di proiezione: DCP; Audio: Stereo; Lingua originale: Italiano

LA STORIA

2a_FSMA_ToniDAngelo_NanniMoretti“No! Il dibattito no!”, afferma un accalorato Nanni Moretti nel suo Io sono un autarchico. Una provocazione è chiaro, dato che quelle discussioni sono servite e Moretti ne è stato uno dei principali protagonisti. Proiezioni e dibattiti, infatti, erano il cuore pulsante del Filmstudio, storico cineclub romano aperto nel 1967 ed attivo ancora oggi. Certo non può mancare un po’ di nostalgia ripensando a quegli anni in cui si potevano vedere i lavori di un artista d’avanguardia dell’animazione come Norman McLaren, o le opere della Nouvelle Vague francese, dell’espressionismo tedesco, dell’underground americano, il cosiddetto cinema impegnato fatto da maestri e da giovani promesse. Non solo, nel Filmstudio si poteva assistere anche alle prove teatrali del Living Theatre e proprio in quella saletta fumosa e piena di sogni sono passati registi come Bernardo Bertolucci, Jean-Luc Godard, Michelangelo Antonioni, Glauber Rocha, Fernando Solanas, Pier Paolo Pasolini, Eric Rohmer, Robert Kramer, Straub e Huillet, solo per citarne qualcuno. Diviene opportuno, quindi, raccontare una storia tanto illustre e a raccogliere il testimone è Toni D’Angelo – a cui è stato messo a disposizione l’archivio di questo monumento alla cinematografia mondiale da parte del fondatore Americo Sbardella insieme ad Armando Leone e Delia Peres. Il regista si è lasciato andare ad un viaggio assolutamente personale ed introspettivo, in cui ha trattenuto ciò che lo ha maggiormente impressionato coadiuvandolo con interviste agli autori che hanno vissuto il Filmstudio. Ciò che ne esce fuori è una narrazione emozionale di una vita che c’è stata e che non c’è più, o meglio, si è trasformata. Il film si apre sullo sfondo di una Roma alla fine degli anni ’60, quando l’azione si fa arte e le rivendicazioni, i movimenti, le contestazioni, divengono parte integrante dell’espressione creativa. In questo cammino visivo l’autore suggerisce metafore di creazione, si ferma ad osservare personalmente alcuni di quegli stessi artisti che lo hanno segnato. Ogni tassello ritrova il suo posto, la sua collocazione. La poesia, il visionario, il rito e la cosiddetta narrazione limpida cambiano con i mutamenti del clima politico. Il Filmstudio dovrà adeguarsi ma ciò non gli permetterà di poter continuare il proprio lavoro immune dalle esigenze dell’amministrazione pubblica. Questo dovrà reinventarsi per ritrovare le motivazioni, luoghi fisici dove potersi esprimere per ritrovare, dopo quindici anni di lotta, la sede originale. Al centro di questo viaggio ci si scontra, inevitabilmente, con censura, becero nemico da abbattere ma, paradossalnmente, enorme stimolo artistcio per autori ed intellettuali. È proprio in questa situazione, infatti, che molti autori trovano la forza di impegnarsi in progetti innovativi, aprendosi a nuovi modelli di creatività. Insomma la censura da ostacolo può diventare opportunità e questo colpisce particolarmente Toni D’Angelo che mette in evidenza come l’ispirazione e il senso di condivisione siano fonti necessarie per fare cultura. Una lezione che porterà l’autore a compiere, verso la fine del suo visionario cammino, un’interessante riflessioni sui circuiti tradizionali e commerciali del nostro cinema.

NOTE DI REGIA

5a_FSMA_ArmandoLeone_BernardoBertolucciFilmstudio, mon amour nasce dall’incontro con il cineclub Filmstudio in cui mi sono formato come cinefilo negli anni 2000. Armando Leone, mettendomi a disposizione l’intero archivio, mi ha dato la possibilità di intraprendere un viaggio in un cinema nascosto e sotterraneo che ha animato la città di Roma dagli anni ‘60 a oggi. Ho scoperto quindi l’esistenza della Cooperativa del cinema indipendente, del cinema femminista, del cinema d’artista, dei grandi sperimentatori come Alberto Grifi, dei primi cortometraggi dei grandi protagonisti del nostro cinema come Nanni Moretti – il cui esordio fu presentato proprio al Filmstudio nel ‘76. Questo documentario è diventato un vero e proprio viaggio alla scoperta di una realtà cinematografica che, altrimenti, non avrei mai potuto conoscere e di una Roma culturalmente fervida e appassionata, molto lontana dalla Roma che vivo oggi. Ho scelto di raccontare gli avvenimenti storici attraverso l’utilizzo di materiali di repertorio, spesso anche sconosciuti, soffermandomi sugli argomenti e sui personaggi che più mi hanno appassionato. (Toni D’Angelo)

BIOGRAFIA DEL REGISTA

5_ FSMA_ToniDAngelo_CarloVerdoneToni D’Angelo nasce a Napoli il 6 Dicembre del 1979. Autore, sceneggiatore e regista, e membro dell’Accademia del Cinema Italiano (Premi David di Donatello), Premi Vittorio De Sica dal 2007 e dell’European Film Academy premi EFA dal 2012. Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico, si scrive al D.A.M.S. di Bologna. In questi anni la sua passione per il cinema cresce sempre più, vede tre film al giorno e sogna di fare il critico cinematografico. Ma la teoria lo annoia e decide di andare a sbirciare su qualche set per vedere come realmente si realizza un film e questo lo fa sentire vivo. Così, dopo aver fatto da assistente alla regia in molte opere, decide di fare il grande salto e passare dietro la macchina da presa. Per la sua opera prima s’ispira a un racconto di Charles Bukowski e realizza Bukowski, Casoria, un ’ménage à trois’ ai limiti dell’erotico. Laureatosi con una tesi sulle forme poetiche nel cinema di Abel Ferrara, tra il 2002 e il 2004 diviene il suo assistente. Insieme scrivono il soggetto, mai realizzato, Morire A Napoli. Nel 2007 realizza il suo primo lungometraggio Una Notte con cui riceve la candidatura come Miglior Regista Esordiente nella cinquina per i David di Donatello. Nel 2009 il documentario Poeti, una sorta di block-notes sulla Poesia a Roma, è selezionato alla 66° Mostra del Cinema di Venezia in una sezione collaterale. Nel 2013 passa al noir con L’innocenza di Clara, selezionato in concorso al World Film Fest di Montreal e al Courmayeur NoirInFestival. Nel 2014 firma il cortometraggio Ore 12, presentato al Festival di Roma.  In questo periodo è impegnato con la preparazione del suo terzo lungometraggio:Falchi.

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La storia del Filmstudio

http://www.filmstudioroma.com/dicono.php

Filmstudio: Chi siamo

http://www.filmstudioroma.com/chi_siamo.php

Le mitiche locandine delle rassegne dal 1967 al 1999

http://www.filmstudioroma.com/rassegne67_99.php

Le mitiche locandine delle rassegne dal 2000 al 2007

http://www.filmstudioroma.com/rassegne2000_2007.php

Alcune pubblicazioni di esponenti del Filmstudio

http://www.filmstudioroma.com/pubblicazioni.php

I cataloghi delle rassegne del Filmstudio

http://www.filmstudioroma.com/cataloghi.php

COMUNICAZIONI INTERESSANTI: QUEEN ROCK MONTREAL ritorna al cinema il 20 maggio

Ricevo e volentieri pubblico

microcinema-logopresenta

DOPO IL GRANDE SUCCESSO

IL LEGGENDARIO CONCERTO AMERICANO DEI QUEEN

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SOLO IL 20 MAGGIOqueen3

A grande richiesta, dopo il grande successo di pubblico conseguito lo scorso marzo, sold out in molte sale italiane, “Queen Rock Montreal” torna al cinema il prossimo 20 maggio grazie a Microcinema, un’unica data in cui appassionati e fan potranno rivivere questo straordinario concerto della rock band britannica, definito da più parti una delle loro migliori performance di sempre.

Il mito di Freddie Mercury, insieme a Brian May, John Deacon e Roger Taylor, rivivrà al cinema nella leggendaria esibizione registrata il 24 novembre 1981 al Forum di Montreal, primo concerto della storia ad essere interamente ripreso nel formato cinematografico 35mm, oggi appositamente restaurato e rimasterizzato per il grande schermo in ultra HD e con audio 5.1.

La performance dei Queen dell’81 a Montreal, tappa dell’undicesima tournée della band, il noto Game Tour, presenta i brani più celebri del gruppo, da We Will Rock You (in una duplice versione), a Let Me Entertain You, Play The Game, Somebody To Love, Killer Queen, I’m In Love With My Car, Save Me, Love Of My Life, Under Pressure, Keep Yourself Alive, Crazy Little Thing Called Love, Bohemian Rhapsody, Tie Your Mother Down, Another One Bites The Dust e We Are The Champions.

Il 20 maggio appassionati e fan avranno l’opportunità di riassaporare quell’atmosfera così esclusiva e indimenticabile cui sapeva dar vita sul palco Freddie Mercury, riuscendo a stabilire fra la band e il suo pubblico, un connubio unico rimasto immutato nel tempo in grado di emozionare, ancora oggi, gli spettatori di ogni generazione ed età.

Apoteosi dell’evento musicale sul grande schermo, Queen Rock Montreal è un appuntamento imperdibile!

Aperte le prevendite nei migliori cinema.

Trailer: https://youtu.be/rZKE8eljC-M

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QUEEN ROCK MONTREAL – tutte le sale dove vederlo

Ricevo e volentieri pubblico

QUEEN ROCK MONTREAL

IL CONCERTO DIVENUTO LEGGENDA,

RI-MASTERIZZATO IN ULTRA HD, CON AUDIO 5.1,

NEI CINEMA D’ITALIA SOLO IL 16, 17 E 18 MARZO

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Appositamente rimasterizzato per il grande schermo in ultra HD con audio 5.1, il 16, 17 e 18 marzo approderà nei cinema d’Italia, grazie a Microcinema distribuzione, Queen Rock Montreal, celebrazione di una delle più acclamate rock band al mondo e definito come una delle migliori esibizioni di sempre dei Queen.

Registrato al Forum di Montreal il 24 novembre del 1981, è stato il primo concerto ad essere interamente ripreso nel formato cinematografo 35mm.

queen.181803Oggi, le riprese originali dell’intero show rimasterizzate in Ultra HD, con un magnifico surround sound, danno vita alla migliore esperienza cinematografica possibile. Mostrando la straordinaria performance dei Queen sul palco di Montreal, una delle 46 tappe nordamericane del The Game Tour dei Queen, il concerto presenta molti dei loro brani più celebri, tra cui We Will Rock You, Killer Queen, Under Pressure, Crazy Little Thing Called Love, We Are The Champions, Another One Bites The Dust e Bohemian Rhapsody.

Durante i 40 anni di carriera della band, i Queen sono diventati un modello all’interno dello scenario della musica rock che mai sarà eguagliato. Con oltre 170 milioni di dischi venduti, 18 Album al primo posto in classifica, 10 DVD al primo posto, 700 concerti ed esibizioni in ogni angolo del pianeta, inclusa la loro storica apparizione al Live Aid, la storia dei Queen è una delle più straordinarie nel panorama del rock.

queen.182910Séguito del premiato e fortunato film concerto Hungarian Rhapsody, Queen Rock Montreal rappresenta l’apoteosi dell’evento musicale sul grande schermo.

Questo l’elenco di tutte le sale in ITALIA che proietteranno il film-concerto: http://www.microcinema.eu/it/news/queen-rock-montreali-qr.htm

LA RECENSIONE DI MARINA: QUEEN ROCK MONTREAL

QRM_35x50_500kbUn evento straordinario avrà luogo, per la prima volta in sala, il 16, 17 e 18 marzo: la proiezione, rimasterizzata in ultra HD, dello storico concerto tenuto dai Queen a Montreal il 24 novembre del 1981, per la regia di Saul Swimmer.

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Filmato per la prima volta in 35 mm e con un’ottima post produzione audio, “Queen Rock Montreal” è un’esperienza unica ed imperdibile, realizzata da un documentarista che più volte si è dedicato alla regia di concerti di risonanza mondiale (“Let it be”, “George Harrison for Bangladesh”).
queen.181803Luci psichedeliche accompagnano perfettamente le performance dei quattro membri dello storico gruppo rock: dal grande Freddie Mercury, con la sua voce indimenticabile e con le sue grandi capacità interpretative, all’eccezionale chitarrista Brian May (il quale alterna la chitarra elettrica a quella acustica), dallo straordinario batterista Roger Taylor al bassista John Deacon, ultimo acquisto della band.
freddie_and_brian_b_copyNel corso del concerto, il gruppo ripercorre alcuni dei più celebri pezzi che li hanno portati al successo: “Bohemian Rhapsody”, “Crazy little thing called love”, “We will rock you” e molti altri. Riascoltarli in questa unica occasione sarà un’esperienza indimenticabile, che darà l’impressione quasi di trovarsi sul palco di questi straordinari artisti!
queen.136071“Queen Rock Montreal” è un evento straordinario, che permetterà agli appassionati della band di rivivere momenti indimenticabili e, perchè no, che darà l’opportunità di conoscere meglio un importante momento della storia della musica a chi vuole saperne di più. Imperdibile!
VOTO: 9/10
Marina Pavido

COMUNICAZIONI INTERESSANTI: QUEEN ROCK MONTREAL al cinema 16, 17 e 18 marzo

Ricevo e volentieri pubblico

Il mito di Freddie Mercury rivive sul grande schermo

I Queen al Cinema il 16, 17 e 18 marzo con il leggendario concerto “Queen Rock Montreal” restaurato e rimasterizzato in ultra HD e con un magnifico surround sound.


“Durante un concerto, devo conquistare il pubblico, altrimenti non sono soddisfatto. E’ compito mio assicurarmi che le persone si divertano”

Freddie Mercury

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E’ unanimemente considerata una delle migliori esibizioni dei Queen. Ora, dopo lo straordinario successo del concerto Hungarian Rhapsody: Queen Live In Budapest (che ha radunato, nel 2012, oltre 80.000 persone nelle sale italiane), arriva la nuova celebrazione di una delle maggiori rock band del mondo: Queen Rock Montreal, il leggendario concerto del gruppo britannico, che sarà nelle sale italiane solo il 16, 17 e 18 marzo grazie a Microcinema.

Registrato al Forum di Montreal il 24 novembre del 1981, è stato il primo concerto a essere interamente ripreso nel formato cinematografo 35mm. Oggi, le riprese originali dell’intero show, restaurate e rimasterizzate in Ultra HD con un magnifico surround sound, danno vita alla migliore esperienza cinematografica possibile.

La straordinaria performance dei Queen sul palco di Montreal faceva parte del Game Tour, che ha fatto segnare dei numeri record, come i 300.000 spettatori del concerto di Buenos Aires e i 250.000 complessivi delle due date a San Paolo. Il concerto di Montreal presenta molti dei loro brani più celebri: We Will Rock You (in una duplice versione), Let Me Entertain You, Play The Game, Somebody To Love, Killer Queen, I’m In Love With My Car, Save Me, Love Of My Life, Under Pressure, Keep Yourself Alive, Crazy Little Thing Called Love, Bohemian Rhapsody, Tie Your Mother Down, Another One Bites The Dust e We Are The Champions.

Questa uscita al cinema rappresenta l’occasione per gli appassionati di celebrare la straordinaria prova di Freddie Mercury, uno dei più acclamati cantanti e frontman della storia del rock. L’artista è riuscito a conquistare con le sue performance diverse generazioni di appassionati, come confermano le numerose iniziative di successo avvenute anche dopo la sua morte, compresa l’uscita in sala di Hungarian Rhapsody, che ha coinvolto un pubblico di tutte le età.

Inoltre, è un ottimo modo per ricordare due storici anniversari. Infatti, nel 2015 si festeggiano i quarant’anni del brano più celebre dei Queen, Bohemian Rhapsody, pubblicato per la prima volta nel 1975; così come i trent’anni dalla loro storica esibizione al Live Aid del 1985, considerata, da un sondaggio effettuato nel 2005, la migliore performance rock di tutti i tempi.

Insomma, Queen Rock Montreal rappresenta l’apoteosi dell’evento musicale sul grande schermo e un appuntamento imperdibile per i fan del gruppo e di Freddie Mercury.

IX PITIGLIANI KOLNO’A FESTIVAL – dall’1 al 5 novembre a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

PITIGLIANI KOLNO’A FESTIVAL
IX edizione
Roma  – Casa del Cinema e Centro Ebraico Pitigliani
1 – 5 novembre 2014

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Torna dall’1 al 5 novembre 2014 alla Casa del Cinema di Roma (da sabato 1 a martedì 4) e l’ultimo giorno presso il Centro Ebraico Pitigliani (Via Arco dè Tolomei, 1), il Pitigliani Kolno’a Festival, Ebraismo e Israele nel cinema, il festival giunto alla nona edizione, prodotto dal Centro Ebraico Il Pitigliani, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico e diretto da Ariela Piattelli e Dan Muggia. L’edizione di quest’anno del festival è dedicata ai personaggi che hanno fatto e attraversato la Storia del Cinema. Film di apertura sarà GETT, di Ronit e Shlomi Elkabetz, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 20 novembre, distribuito da Parthénos, pellicola appena scelta da Israele per la corsa all’Oscar come miglior film straniero. Applaudito all’ultimo Festival di Cannes, il film chiude una trilogia iniziata nel 2004 con To Take a Wife e proseguita nel 2008 con 7 Days. Protagonista del film è Viviane Amsalem (interpretata da Ronit Elkabetz, anche regista e sceneggiatrice insieme al fratello Shlomi), una donna che da cinque anni cerca invano di ottenere il divorzio dal marito Elisha, davanti all’unica autorità che in Israele possa concederglielo: il tribunale rabbinico. L’ostinata determinazione di Viviane nel voler conquistare la propria libertà si scontra con l’intransigenza di Elisha e con il ruolo ambiguo dei giudici. In tribunale sfilano i testimoni convocati dalle parti, mentre il “processo” si trascina coi suoi contorni al tempo stesso drammatici e assurdi.

ghila_almagor_1Tra gli ospiti, l’attrice Gila Almagor, definita l’Anna Magnani del cinema israeliano, che presenterà Matzor (Assedio, 1969) del regista italiano Gilberto Tofano, figlio di Sergio Tofano. A presentare il film anche Ya’acov Agmon, giornalista e produttore di teatro, cinema, ed eventi culturali e marito di Gila Almagor, che chiamò Tofano a dirigere il film. Il film racconta di Tamar, giovane vedova della Guerra dei Sei giorni, madre di un bambino, che in un villaggio circondata da ufficiali dell’esercito che hanno combattuto con suo marito e che lo considerano un eroe. I compagni d’armi si sentono responsabili di lei, ma Tamar tenta di uscire dal ruolo di vedova nel quale la società l’ha confinata. Sullo sfondo della “Guerra di logoramento” che seguì la guerra del 1967, la storia personale di Tamar s’intreccia con documenti d’archivio. Il film sarà restaurato nel 2015 dalla Cineteca di Bologna, per un progetto coprodotto dal PKF e le cineteche di Geusalemme e Bologna e con il sostegno del Ministero degli Esteri israeliano.

life_according_to_agfa2Quindi, l’Omaggio all’attore e regista Assi Dayan, con la proiezione di alcuni suoi lavori, tra cui Life According to Agfa (interpretato proprio dalla Almagor), che racconta di un pub di Tel Aviv, frequentato da gente che non ha altri posti dove andare, dalle due padrone del locale, a Benny il poliziotto, ma anche un cantante, spacciatori di droga, qualche soldato e gli arabi che lavorano in cucina. Gila Almagor e Assi Dayan sono anche protagonisti della proiezione di due episodi di Betipul, serie televisiva israeliana osannata dalla critica e adattata per la televisione in America ed in italia con il titolo di In treatment. La serie segue la vita privata e professionale dello psicologo Re’uven Dagan (Assi Dayan). Ogni giorno della settimana il Dottor Dagan ascolta un paziente diverso. Il giovedì tocca al dottore andare a colloquio dalla sua psicologa (Gila Almagor). Tutti i giorni gli spettatori sono invitati a 30 minuti di terapia. Dedicato a Dayan, sarà presentato anche il documentario Life as a Rumor, diretto da Adi Arbel e Moish Goldberg, che saranno ospiti del festival. Quest’ultimo documentario sarà  in parte oggetto del primo PKF Professional Lab di quest’anno, che si tiene lunedì 3 novembre in sala Kodak alle ore 18:00: un laboratorio dedicato all’utilizzo del materiale di archivio, dal titolo “La storia nell’oggi”, moderato dai due direttori artistici. Mario Musumeci e Maria Cristina Misiti discuteranno del “Restauro e digitale nella cinematografia contemporanea”, mentre Claudio Della Seta dei “Filmati ritrovati”. Massimo Torre si concentrerà sul “Materiale di repertorio in anni di crisi: necessità o opportunità creativa?”. In chiusura, appunto, a cura di Adi Arbel e Moish Goldberg: “Il caso Life as a Rumor – Quando l’archivio è protagonista del racconto”.

Life_as_a_Rumor_1 Altro documentario, The good son, di Shirly Berkovitz, che sarà ospite del festival, Premio del Pubblico all’International Documentary Film Festival di Amsterdam, storia di un giovane israeliano che si chiude in camera, nascosto dai suoi genitori conservatori. La sua tana diventa un quartier generale da dove far partire il proprio piano di truffe e inganni, per cambiare vita. La musica è protagonista del documentario I’m your man, di Lian Lunson, ritratto del musicista, poeta e scrittore Leonard Coen, raccontato da colleghi e amici, definito da Wim Wenders “uno dei più bei film sulla musica di tutti i tempi”.

Tra i lungometraggi, Big bad Wolves, di Aharon Keshales e Navot Papushado, film vincitore del primo premio all’Accademia Americana del Film di Fantascienza, Fantasia e Orrore, del Premio Cavallo Nero al Fantasia Film Festival di Montreal e di cinque premi della Accademia Israeliana del Cinema. Un thriller-horror – definito da Quentin Tarantino il miglior film dell’anno 2013 – che racconta la personale vendetta di un poliziotto pensionato e un padre di una bambina recentemente assassinata. Altro lungometraggio, Next to her, opera prima di Asaf Korman, recente vincitrice del  Gran Premio al Festival di Haifa, ispirata all’esperienza di sua moglie Liron Ben Shlush, che ha scritto la sceneggiatura e che qui interpreta il personaggio principale. La storia della giovane Heli che abita da sola con la sorella Gaby (interpretata da Dana Ivgy, premio Ophir 2014 come migliore attrice non protagonista), portatrice di handicap, in uno squallido appartamento di un quartiere periferico di Haifa. Quando si scopre che Heli lascia Gaby sola per ore, per andare a lavoro, interviene l’assistente sociale, così la giovane donna è costretta a mettere sua sorella in un istituto durante il giorno. Questo evento permette al giovane Zohar di entrare nella vita di Heli e viene a crearsi un triangolo umano dove si consumano i confini tra amore, sacrificio, nutrimento e tortura.  Quindi il road movie Magic men, di Guy Nattiv ed Erez Tadmor, la storia di un anziano signore di origini greche e del suo viaggio a Salonicco e Santorini alla ricerca dello sconosciuto che salvò suo padre durante la Shoah. Film vincitore dell’Israel Film Academy per la straordinaria interpretazione dell’attore arabo-israeliano Makram J. Khoury. Il dramma è al centro di Bethlehem, di Yuval Adler, presentato al Festival di Venezia, vincitore del Premio Ophir dell’Accademia israeliana del cinema per il Miglior film e per la migliore regia, la storia del giovane palestinese Sanfur  reclutato anni prima per collaborare con i servizi segreti israeliani. Tra lui e Razi, il suo contatto israeliano, si è sviluppato un rapporto intimo e di dipendenza reciproca. Quando gli israeliani vogliono ottenere informazioni sul fratello di Sanfur, ricercato per la sua attività clandestina, la faccenda si complica e esplode.

Prima di alcune proiezioni saranno mostrati al pubblico tre brevi servizi dal programma televisivo Rai, Sorgente di Vita, per tre storie di cantautori, poeti e musicisti, che hanno scritto, o scrivono tutt’ora, la storia della musica ebraica, da Herbert Pagani a Uri Caine passando per Noa. L’ultima giornata del festival si tiene presso il Centro Ebraico Pitigliani e prevede, oltre alla replica di due documentari quali Life as a Rumor e I’m Your Man, alle ore 18:00 la proiezione del cortometraggio Mi ritroverai dentro di te, scritto e diretto dal regista romano Eitan Pitigliani, interpretato dall’attore argentino Andrès Gil e girato tra i vicoli romani di Trastevere, Isola Tiberina e Tempio Maggiore, Sinagoga di Roma. Il corto racconta il viaggio in Italia di Pablo, un giovane argentino alla ricerca delle proprie origini.

Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città 2014-2016, Pitigliani Kolno’a Festival è realizzato con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Dipartimento Cultura.

Info
Tel. 06 5800539
www.pitiglianikolnoafestival.it
PKF@pitigliani.it

VENEZIA 71: per VENEZIA CLASSICS – UNA GIORNATA PARTICOLARE di Ettore Scola

Ricevo e volentieri pubblico

 

71° Mostra del Cinema di Venezia 2014 – Venezia Classics

 CSC – Cineteca Nazionale

presenta

 4 settembre 2014   h. 19 Sala Casinò

 Una giornata particolare 2Una giornata particolare (1977)

regia di Ettore Scola

 con Sophia Loren e Marcello Mastroianni

 un grande classico del cinema italiano oggi restituito al suo splendore originario

 

 

Una giornata particolare   di Ettore Scola (1977)

Una giornata particolare 1soggetto e sceneggiatura: Ruggero Maccari e E. Scola; fotografia: Pasqualino  De Santis; scenografia: Luciano Ricceri; costumi: Enrico  Sabbatini; musica: Armando Trovajoli; montaggio: Raimondo Crociani; origine: Italia/Canada; produzione: Compagnia Cinematografica Champion (Roma), Canafox Film (Montreal); durata: 105’; interpreti e personaggi: Sophia Loren (Antonietta Tiberi), Marcello Mastroianni (Gabriele), John Vernon (Emanuele, marito di Antonietta), Françoise Berd (portinaia).

 

Una giornata particolare 3Roma, maggio 1938, Hitler è in visita a Roma. In un palazzone di un quartiere popolare una donna e un uomo si incontrano e per una giornata rompono la solitudine delle loro esistenze ai margini.

«Già in partenza tutto quello che riguardava l’ambientazione e tutti i capi di vestiario erano stati decolorati. Poi girammo con un filtro speciale, e quindi decolorammo ancora in stampa. E questo non fu soltanto per fare assomigliare maggiormente la fotografia ai pezzi di documentario con cui avevo aperto il film, ma perché i ricordi miei, della casa in cui abitavo a Piazza Vittorio a quell’epoca, sono in quella tonalità. Il colore della Roma di quei tempi nel mio ricordo è un non colore neanche tanto grigio ma un po’ chiuso, un po’ spesso, come quello di una nebbia dentro le stanze, che poi al film è servito come lieve simbolo – anche se io i simbolismi li amo poco – di chiusura, di prigione; anche lì di esclusione» (Scola)

 

 

Note restauro

 Una giornata particolare 4tif

La Technicolor mise a punto un sistema di stampa – ENR – che permetteva  di desaturare i colori per ottenere il particolarissimo tono fotografico voluto da Ettore Scola e Pasqualino De Santis. Nel 2003 questo sistema era ormai desueto e per il restauro analogico-fotochimico, curato da Giuseppe Rotunno, fu adottato un ingegnoso metodo con il quale, utilizzando diversi dosaggi di bianco e di nero, si cercò di raggiungere un risultato equivalente.

Undici anni   dopo, per realizzare digitalmente ciò che per via fotochimica è ormai impossibile, e per riproporre il film in standard e ambiente

D-Cinema, si è ripartiti dai negativi originali, acquisiti digitalmente mediante scanner a risoluzione 4K. Successivamente si è attuato un attento “grading” del colore per test successivi, avendo quali modelli di riferimento una copia stampata negli anni novanta dalla Cineteca Nazionale con il sistema ENR e una più recente frutto del restauro del 2003.

Le lavorazioni a cura del CSC-Cineteca Nazionale sono state effettuate presso il laboratorio L’immagine Ritrovata di Bologna in collaborazione  con Surf Film.

SERGIO CASTELLITTO PRESIDENTE DI GIURIA A MONTREAL

Ricevo e volentieri pubblico

 

SERGIO CASTELLITTO PRESIDENTE DI GIURIA

AL FESTIVAL DI MONTRÉAL (21 AGOSTO-1 SETTEMBRE)

Per la prima volta un italiano sarà Presidente della Giuria della Competizione Internazionale al Festival di Montréal.Sergio Castellitto dal 21 agosto al 1 settembre presiederà una giuria di artisti e autori in uno degli appuntamenti cinematografici più attesi della prossima stagione.

Il Festival di Montréal, alla sua 38ª edizione, si conferma infatti come un evento tra i più significativi del panorama internazionale, con numeri eccezionali: 9 le sezioni del programma, 80 i paesi rappresentati, circa 400 i film selezionati.

Castellitto, attore, regista, sceneggiatore, torna al Festival dove aveva presentato, nel 2004, il film Non ti muovere.

‘L’Italia ha visto nascere alcuni tra i più grandi registi e attori di cinema’ dichiara Serge Losique, Presidente del Festival ‘ e noi siamo orgogliosi di accogliere Sergio Castellitto come Presidente della Giuria’.

La presenza italiana al Festival di Montréal è organizzata da Istituto Luce-Cinecittà.